Il grido umanitario : L’Ondada di Claudia Crabuzza e Pol Cruells

Una campagna a favore dell’ONG Proactiva Open Arms. Il singolo l’Onada/Ondada di Claudia Crabuzza e Pol Cruells per sostenere le donazioni a favore della causa umanitaria

Un nuovo impegno per Claudia Crabuzza, sempre attenta alla sensibilizzazione sui temi umanitari. Insieme al musicista catalano Pol Cruells ha dato vita a un duetto che ha prodotto il singolo “L’Onada (L’ondada). Il dramma delle migrazioni che si vive nel Mediterraneo è il tema sul quale i due artisti vogliono motivare la campagna di donazioni a favore dell’ONG Proactiva Open Arms. “L’iniziativa vuole fare in modo che l’organizzazione continui a svolgere il suo prezioso lavoro, davanti alla mancanza di azioni concrete e alla irresponsabilità politica di tutti gli stati implicati, che sviliscono giorno dopo giorno la dignità e i diritti umani delle persone che soffrono la guerra e le conseguenze delle migrazioni e della povertà. Nessuna persona è illegale”, affermano. L’ondada, in algherese – l’onada, in catalano – ( in italiano l’ondata ) è il brano composto e cantato sulla base di una cultura comune, cullata dalle stesse onde nelle due coste del Mediterraneo. “L’amore per il Mediterraneo, il mare che da sempre è stata via di comunicazione e di avvicinamento di culture, deve recuperare il suo protagonismo originale – affermano gli autori – e noi tutti dobbiamo trasformare l’ingiustizia in una denuncia e tutto l’abbandono in solidarietà”. L’Ondata è un grido necessario, una canzone che incoraggia a non perdere mai la speranza. Il singolo sarà disponibile in tutte le vendite digitali e il ricavato dei diritti e delle campagne sarà ceduto dagli artisti e dalla casa discografica a favore della causa umanitaria. Il singolo è stato pubblicato anche con videoclip realizzato da Lai Estebaranz.

il link del video:

https://shoutout.wix.com/so/d7MwzlYaH?cid=00000000-0000-0000-0000-000000000000#/main;

Partint del drama humanitari i de les migracions que viuen actualment al Mar Mediterrani, Claudia Crabuzza i Pol Cruells han fet un duet amb la intenció de sensibilitzar el públic i motivar donacions a favor de l’ONG Proactiva Open Arms així que pugui continuar a fer el sou preciós treball, davant de la mancança d’accions concretes i de la irresponsabilitat política de tots los estats implicats, que esvaluten dia després de dia la dignitat i els drets humans de les persones que sufrin la guerra i les conseqüències de les migracions i de la pobretat. Ninguna persona és il·legal. La cançó que han creat conjuntament per aconseguir aqueixa acció és “L’Onada (L’ondada)”. Claudia Crabuzza i Pol Cruells, cantant en alguerés i en català, se refereixen a una cultura en comú, ninada de les mateixes ondades de banda a banda del Mediterrani. L’amor que sentim pel Mediterrani, la mar que és estada sempre una via de comunicació i agermanament de cultures, té de recuperar lo sou protagonisme original. Tenim de transformar tota la injustícia en denuncia i tot l’abandó en solidaritat. Claudia i Pol materialitzen aqueix ólquido necessari a través d’una cançó que encoratja a no perdre mai l’esperança. La cançó siguerà disponible en totes les botigues digitals i tot lo recavat de drets i campanyes siguerà donat dels artistes i de la casa discogràfica a favor de la causa que promouen. També siguerà publicat un videoclip realitzat de Laia Estebaranz.




Stagione lirica Sassari – “Il trovatore” presentato al Conservatorio

Un Trovatore tra luce e buio presentato al Conservatorio
Comunale tutto esaurito per l’Anteprima giovani del pomeriggio

 
 

Un’opera raccontata, in cui manca quasi del tutto l’azione, che diventa un contenitore di personaggi in cui nessuno diventa mai veramente libero, in cui nessuno raggiunge mai la felicità. Il trovatore di Giuseppe Verdi, su libretto di Salvadore Cammarano, ultima opera della Stagione lirica 2019, andrà in scena venerdì 6 e domenica 8 dicembre al Teatro Comunale di Sassari, in un nuovo allestimento originale dell’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”. L’opera è stata presentata stamane nella sala Sassu del Conservatorio “Luigi Canepa”, davanti a oltre cento persone, dal regista Roberto Catalano e dal direttore d’orchestra Alberto Maniàci. Moltissimi gli studenti che hanno potuto assistere alla presentazione in cui il regista ha in parte svelato l’allestimento: un palco ricoperto di cenere nera, simbolo del passato bruciato nel trauma di Azucena che ha visto la madre morire sul rogo e assassina del proprio figlio; un disegno di una prospettiva rinascimentale come se davanti a un palazzo distrutto rimanesse costante la doppia immagine del bello che è stato e che non esiste più. Questa idea registica accompagna la musica immortale di Giuseppe Verdi che, come ha spiegato Alberto Maniàci, sottolinea il contenuto del libretto con tanti aspetti spesso nascosti richiamati da un accento, una tonalità, un particolare elemento ritmico. Regista e direttore hanno ricordato come questo Trovatore sia frutto di un lavoro di squadra, portato avanti insieme allo scenografo Emanuele Sinisi, alla light designer Fiammetta Baldiserri e alla costumista Ilaria Ariemme, che hanno ricostruito uno scenario difficilmente inquadrabile nel tempo e giocato continuamente sul contrasto tra luci ed ombre, tra nero e bianco. L’aspetto storico della vicenda trattata da Verdi e Cammarano è stato illustrato dalla musicologa Paola Cossu che ha inquadrato la storia, ricordando come l’opera di Verdi abbia attraversato molte trasformazioni e sia stata d’ispirazione per altre forme d’arte: si ha notizia di una sua messa in scena in Egitto già nel 1855 – due anni dopo la prima rappresentazione al Teatro Apollo di Roma – ed stata ripresa in varie forme da importanti intellettuali nel secondo Novecento: Luciano Berio e Italo Calvino con la Vera storia, Eugenio Montale, Luigi Pirandello e Giorgio de Chirico.

Il trovatore andrà in scena venerdì 6 dicembre alle 20,30 e domenica 8 alle 16,30 al Teatro Comunale. Il cast è formato da Dario Solari (Il Conte di Luna), Chiara Isotton (Leonora), Silvia Beltrami (Azucena), Antonio Corianò (Manrico), Francesco Leone (Ferrando), Maria Bagalà (Ines) ed Enrico Zara (Ruiz). Completano il cast Stefano Arnaudo (Un vecchio zingaro) e Claudio Deledda (Un messo). Alberto Maniàci dirige l’Orchestra e il Coro dell’Ente concerti preparato da Antonio Costa.

L’opera è andata in scena nel pomeriggio al Comunale, tutto esaurito, nella tradizionale Anteprima giovani dedicata agli studenti.




“La magia dei libri silenziosi” laboratorio sul libro “La porta” di Ji Hyeon Lee a cura di Marta Pala, per scoprire la bellezza e le possibilità dei Silent book.

Venerdì 6 Dicembre 2019 dalle ore 17, nello spazio bambini/e della Libreria Dessì a Sassari, l’associazione Il Colombre presenta un nuovo appuntamento delle anteprime invernali di Bardunfula, Festival delle Culture e delle Letterature di bambine e bambini. “La magia dei libri silenziosi” laboratorio sul libro “La porta” di Ji Hyeon Lee a cura di Marta Pala, per scoprire la bellezza e le possibilità dei Silent book.

Cos’è un Silent Book? Un Silent Book è un particolare libro illustrato che racconta solo attraverso le immagini. Ogni pagina è un invito a “leggere” le illustrazioni, a muoversi e persino perdersi dentro di esse; a ritrovare il gusto della sospensione e riscoprire il tempo di immaginare.

Leggere insieme un libro silenzioso può diventare una narrazione collettiva in cui ciascuno può dare la sua voce per “leggere” le immagini, creando un linguaggio nuovo e condiviso che va oltre le distanze geografiche e culturali.

Di questo, con leggerezza e fantasia, ci parla l’autrice coreana Ji Hyeon Lee: una porta vecchia e abbandonata, uno strano moscerino rosso e blu e un bambino in un mondo grigio. Si lascerà guidare dalla curiosità e dalla fiducia o tornerà indietro ? E se dietro la porta ci fosse un mondo di colori del tutto inaspettato, pieno di avventure, incontri e sorprese ?

Il libro “La porta” di Ji Hyeon Lee sarà al centro di un laboratorio condotto da Marta Pala e che va ad arricchire il programma invernale delle anteprime di Bardunfula il Festival delle Culture e delle Letterature di bambine e bambine promosso e realizzato dall’associazione il Colombre in collaborazione con la Libreria Dessì. L’appuntamento è per venerdì 6 Dicembre alle ore 17, nello spazio bambini/e della Libreria Dessì in l.go Cavallotti 17 a Sassari.

Intorno alle immagini del libro si scriveranno insieme le parole di questa storia seguendo la scia e muovendosi nello spazio, con il disegno si darà forma all’immaginazione, aprendo le porta di tanti piccoli silent book. Il laboratorio è per bambine e bambini dai 5 anni in su.

Per informazioni e prenotazioni chiamare il 3497817180 o 3402327921

(Illustrazione della locandina tratta dal libro “La porta” di Ji Hyeon Lee)




Mostra Arti-Janas: Picciés Decoration di Nina Monne

Dal 6 all’8 Dicembre nello spazio Arte e Design della Libreria Dessì, l.go Cavallotti 17, Sassari, esposizione delle opere artigianali di Picciés Decoration di Nina Monne, a cura dell’associazione Il Colombre. Una ricerca tra i materiali ripercorrendo epoche passate in composizioni materiche e dal gusto vintage: tra erbolari e cuori sacri nel nuovo appuntamento della rassegna Arti-Janas

Cosa rimane alla fine del giorno? Quando stanchi ritorniamo a casa dal viaggio quotidiano, cosa rimane alla sera?

Forse un luogo, uno spazio tutte per sé in cui trovare il proprio Cuore Sacro, in cui il tempo si dilata nella stoffa infinita del passato, nelle pose del presente e per le attese del futuro, nelle mani che abbiamo incontrato e in quelle che stringeremo.

Nei quadri dell’artigiana di Irgoli, Nina Monne si percepiscono i gesti lenti delle sue composizioni, non è difficile immaginarla nel suo studio, a fine giornata, mentre sfiora antiche chiavi arrugginite le accosta a lettere di un tempo perduto o alle pagine di libri dimenticati, mentre costruisce simboli sacri a protezione di vita o di qualcuno, mentre fa essiccare fiori e foglie cercando di non perderne i colori.

I mondi poetici di Picciés Decoration saranno protagonisti, dal 6 all’8 Dicembre 2019, nello spazio Arte e Design della Libreria Dessì, in l.go Cavallotti 17, all’interno di Arti-Janas, la rassegna che l’associazione Il Colombre e Libreria Dessì dedicano all’artigianato.

Quadri materici, specchi, erbolari, cornici in lega metallica, quasi scatole dei ricordi in cui ritrovare un sincero gusto vintage, sono storie sussurrate piano le opere di Nina Monne. Storie segrete o di devozione, speranze fissate negli intarsi di un cuore sacro o tra le stoffe chiuse di un breve devozionale. Le regole della composizione sono messe continuamente in discussione per dare spazio ai materiali alle forme asimmetriche della natura o alle trame di oggetti accostati che premono per raccontare la propria storia, mai regolare, mai lineare come la vita o la natura ed è proprio nel quotidiano che si trova l’ispirazione. C’è una poetica ben precisa nella Monne, gentile e garbata, la poetica di un Cuore Sacro, laico e forte, ciò che resta del giorno.

L’esposizione “Quel che resta del giorno” Picciés Decoration, per la rassegna Arti-Janas si concluderà l’8 Dicembre alle 18:00 con la condivisione di un tea insieme all’artigiana Nina Monne, nello spazio Arte e Design della Libreria Dessì.




OPERAZIONE “BLACK FRIDAY”. ARRESTATO UN CAGLIARITANO PER TRAFFICO DI STUPEFACENTI.

L’ennesimo importante sequestro di stupefacenti, frutto dell’esperienza e dell’intuizione delle unità cinofile del Gruppo di Olbia, questa volta è avvenuto nel Lazio.
Durante i controlli ai passeggeri del traghetto proveniente da Livorno, al porto di Isola Bianca, è stato sottoposto a controllo un giovane cagliaritano che sbarcava alla guida di un auto e che ha fornito una serie informazioni apparse subito poco coerenti. I cani antidroga Ober, Ether e Semia hanno segnalato l’autovettura ma la perquisizione ha dato esito negativo.

I Finanzieri però si sono concentrati su un dato investigativo apparentemente irrilevante: la persona controllata aveva inviato un pacco in Sardegna poco prima di ripartire dalla Toscana.
I militari della Squadra Cinofili del Gruppo di Olbia, coordinati dal Comando Provinciale di Sassari, sapevano bene che durante la settimana del “Black Friday”, a causa dell’enorme numero di spedizioni in transito, gli spedizionieri privati possono essere utilizzati anche per traffici illeciti perché, in questo periodo, i pacchi diventano praticamente impossibili da controllare se non a campione.

Ma avendo fondato motivo di ritenere che il pacco contenesse materiale da sottoporre a sequestro senza ritardo, il Gruppo di Olbia ha informato con una dettagliata comunicazione il pubblico ministero di turno della Procura di Tempio Pausania il quale ha autorizzato l’apertura immediata del plico.

 

Ulteriori ed immediate attività investigative hanno consentito di rintracciare la spedizione che si trovava in un magazzino di smistamento nel frusinate.
I Finanzieri del Gruppo di Frosinone incaricati di procedere all’apertura del pacco si sono trovati davanti ad un regalo natalizio con forma di albero di natale del peso complessivo di circa 10 chilogrammi.

All’interno della strenna natalizia c’erano in realtà abilmente occultati 4 panetti di eroina purissima per un peso totale di quasi 2 chili e mezzo.
La polvere bruna è risultata di qualità tanto alta da poter essere tagliata per fruttare, una volta immessa sul mercato, fino ad 1 milione di euro.

Il soggetto è stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tempio Pausania che ne ha disposto l’immediata traduzione presso il carcere di Nuchis.




Domani a Sant’Antioco (Sud Sardegna) quarta giornata del festival del cortometraggio Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei

Comunicato stampa del 5 dicembre
Domani a Sant’Antioco (Sud Sardegna)
quarta giornata del festival del cortometraggio
Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei:
alle 10 una serie di film d’animazione presentati dalla regista Beatrice Pucci,
alle 16.30 cinque corti dal Sarajevo Film Festival,
alle 18 spazio alle webserie con l’esperta di cinema e media digitali Giusy Mandalà.
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Ancora una giornata densa di appuntamenti alla quindicesima edizione di Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio in pieno svolgimento – da martedì scorso fino domenica 8 dicembre – a Sant’Antioco, (Sud Sardegna). Il ricco programma allestito dal Circolo del Cinema “Immagini” propone domani (venerdì 6) un focus sul cinema d’animazione, uno spazio dedicato a cortometraggi provenienti dal Sarajevo Film Festival e un approfondimento sulle webserie.
 
Si comincia la mattina alle 10 con la visione di una selezione di cortometraggi di Beatrice Pucci, apprezzata autrice di film d’animazione in stop motion, scultrice e disegnatrice. In visione “Le nozze di Pollicino (2018, 6′), tratto dalla fiaba popolare “Gallo Cristallo”, la fiaba ecologica contemporanea sulla tutela del suolo “Soil is Alive (2015, 8′; entrato nella “Cinquina finalista Nastri d’Argento 2016”), i video musicali “Apnea (2019, 5′) e “Ho paura (2016, 4′), “Tutto parla di te (2013, 5′), inserto animato all’interno del film omonimo di Alina Marazzi, e “Appunti per un film sulla vecchiaia di Pinocchio (2018, 4′), tratto dalla fiaba “Le avventure di Pinocchio”. A seguire la presentazione e proiezione del cortometraggio realizzato in stop motion con la tecnica della puppet animation dagli studenti e dalle studentesse della classe III C della scuola secondaria di primo grado “Antioco Mannai” di Sant’Antioco, nell’ambito del laboratorio condotto da Beatrice Pucci in collaborazione con la Cineteca di Bologna, presente all’appuntamento con Simone Fratini, della sezione didattica.
 
Alle 16.30 Passaggi d’Autore apre una finestra sul Sarajevo Film Festival, con l’intervento dei registi Sajra Subašić e Stefan Djordjevic e la visione di cinque film scelti da Asja Krsmanovic, che collabora come selezionatrice per le sezioni Competition Programmes (lungometraggi e cortometraggi), In Focus e BH Film del Sarajevo Film Festival. In apertura “Siyah güneş” (“Black Sun”, Turchia, 2019, 20′), del regista e produttore Arda Çiltepe, racconto simbolico e meditativo di un tempesta in arrivo durante un improvviso viaggio per un funerale verso un’isola lontana. “Prirodni odabir” (“Natural selection”, Bosnia Erzegovina, 2018, 10′) è invece un corto d’animazione della regista Aleta Rajič: protagonista una donna-cervo che lavora al museo come scultura vivente. Il terzo titolo della serata è “Groblje slonova” (“Elephant’s graveyard”, Croazia, 2019, 13′), di Filip Mojzeš: una madre e suo figlio in una giornata passata insieme e una serie di eventi che cambierà per sempre il loro rapporto.
 
Gomila materijala” (“Stacks of materials”, Bosnia Erzegovina, 2018, 7′) è il corto presentato dalla filmaker Sajra Subašić. Nel film la regista va alla ricerca di un’inquadratura specifica dell’abitazione dei genitori, dove non ha mai vissuto. Sajra Subašić , classe 1994, studia editing all’Accademia di arti performative di Sarajevo. Finora ha lavorato come montatrice di numerosi documentari e lungometraggi, tra cui il cortometraggio “Omarska”, che ha ricevuto un premio studentesco durante il concorso della Berlinale 2019, e in diversi video e un’ora di serie tv. Ha anche lavorato alla regia di vari cortometraggi, proiettati in numerosi festival e partecipato a seminari cinematografici e programmi di formazione in festival in tutta Europa.
 
Stefan Djordjevic presenta, invece, “Poslednja slika o ocu” (“The Last Image of Father”, Serbia, 2019, 20 minuti): Dušan e Laza viaggiano attraverso la Serbia orientale per recarsi a Belgrado. Malato terminale, Dušan deve trovare una nuova casa per suo figlio Laza, che non ha nessuno al mondo se non suo padre. Nato nel 1987 a Bor, una piccola città industriale della Serbia dell’est, Stefan Djordjevic ha studiato Facoltà di Arti Drammatiche di Belgrado. Il suo film di laurea, “A handful of stones”, è stato proiettato in molti festival cinematografici internazionali e presentato in anteprima internazionale al programma ACID del Festival di Cannes. Il suo ultimo cortometraggio, scritto e diretto, è “The last image of father” .
 
Dalle 18, in un appuntamento coordinato e presentato dall’esperta di cinema e media digitali Giusy Mandalà, spazio alle webserie con tre proiezioni: in apertura “Kanaga, di Caterina Mongiò (Italia/Turchia, 2018, 63′), docudramma tra avventura e fantasy che racconta il viaggio di Mardin alla ricerca di suo padre, un archeologo che si presume morto da trent’anni; alle 19 è la volta di “Zyara, di Denise Jabbour e Muriel Aboulrouss (Libano, 2014, 30′), la prima creazione dell’associazione per le arti umanitarie Home of Cine-Jam, una pluripremiata serie di documentari che dipinge ritratti poetici di persone; alle 21.30, infine, “Ischidados, “i risvegliati”, di Igor De Luigi e Eugenio Villani (Italia, 2019, 30′), un progetto di fiction che rielabora in chiave horror leggende, miti e costumi della tradizione sarda.
 
Sabato 7 dicembre, penultima giornata del festival, arriva a Sant’Antioco l’ospite più atteso di questa edizione numero quindici di Passaggi d’Autore: Daniele Luchetti. Il regista romano è atteso da una masterclass in mattinata, alle 10.30; poi, in serata, alle 21.30, da un incontro collegato alla proiezione del suo primo lungometraggio, “Domani accadrà”, del 1988 (97′), col quale ha vinto il David di Donatello come miglior film esordiente e ricevuto la menzione Caméra d’or al Festival di Cannes.
 
Nel pomeriggio, intanto, Passaggi d’Autore proporrà a partire dalle 16.30 una selezione di film brevi in arrivo dal Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand, in Francia: “All inclusive (Svizzera, 2018, 10′), di Corina Schwingruber Ilic; “Pigua (“Terror”, Israele, 2018, 17′), di Yonatan Shehoah; “Biciklisti (Croazia, 2018, 7′), di Veljko Popović; “Bon Voyage (Svizzera, 2016, 23′), di Marc Wilkins; “Nefta Football Club (Francia/Tunisia, 2018, 17′), di Yves Piat; “Le chant d’Ahmed, di Foued Mansour (Francia, 2018, 30′). Presenti alle proiezioni il regista Foued Mansour e Roger Gonin, membro del comitato di selezione internazionale del festival.
 
Dalle 18.30, spazio al terzo blocco di filmati della sezione centrale di Passaggi d’Autore, quella all’insegna di Intrecci Mediterranei: L’heure de l’ours” (2019, 14′), un cortometraggio di animazione della francese Agnès Patron“Il nostro concerto” (2019, 15′; candidato agli ultimi David di Donatello per il miglior cortometraggio italiano), del sardo Francesco Piras; altro film italiano, “Walter Treppiedi” (2019, 15′), diretto da Elena Bouryk  (che sarà presente alla proiezione);“Cerdita” (2018, 14′), della spagnola Carlota Pereda.
 
La quindicesima edizione del festival Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei è organizzata con il contributo del MIBACT – Direzione Generale Cinema, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Sant’Antioco e della Fondazione di Sardegna, e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, dell’Unicef-Italia e del Touring Club Italiano”.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
Per aggiornamenti e altre informazioni: www.passaggidautore.it – www.facebook.com/passaggidautore.

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Circolo del Cinema Immagini (F.I.C.C.), Sant’Antioco
Corso V. Emanuele 142 – Sant’Antioco (Sud Sardegna)
tel. 328 95 76 482 / 347 92 99 167 • E-mail: [email protected]
www.passaggidautore.it
 
Ufficio stampa
RICCARDO SGUALDINI • cell.: 347 83 29 583 • E-mail: [email protected]
MARIA CARROZZA • cell.: 346 30 47 620 • E-mail: [email protected]
 
Cartella stampa (schede, foto, etc.)

 


Programma


  • Martedì 3 dicembre

Ore 17:00, Apertura del Festival
Ore 17:30, Intrecci Mediterranei

  1. Mano a mano, Louise Courvoisier, Francia, 2018, 23′
  2. All come from dust, Younes Ben Slimane, Tunisia, 2019, 9′
  3. Oslo, Shady Srour, Israele, 2019, 15′
  4. Abbassa l’Italia (The cracker effect), Alfredo Fiorillo, Giuseppe Cacace, Italia, 2019, 15′
  5. Frontiera, Alessandro Di Gregorio, Italia, 2018, 14′
  6. The van, Erenik Beqiri, Albania/Francia, 2019, 15′
  7. I Claustrofili, Sirio Sechi, Italia, 2019, 25′
  8. Rosso: la vera storia falsa del pescatore Clemente, Antonio Messana, Francia, 2018, 28′

Saranno presenti i registi Erenik Beqiri, Sirio Sechi, Younes Ben Slimane, la produttrice e sceneggiatrice Angela Prudenzi e Claudio De Pasqualis

  • Mercoledì 4 dicembre

Ore 10:30, CortoAmbiente

  • Antropocene – L’epoca umana, Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier, Canada, 2018, 87′

Proiezione riservata agli studenti dell’istituto IPIA “E. Loi” e al Liceo “E. Lussu” di Sant’Antioco. Al termine, incontro con Renata Corona (UNICEF Italia), Carlo Milia (CEAS Isola di Sant’Antioco) e il meteorologo Matteo Tidili

Ore 16:30, Intrecci Mediterranei

  1. Zapatos de tacon cubano, Julio Mas Alcaraz, Spagna, 2018, 17′
  2. Barê Giran (The heavy burden), Yilmaz Özdil, Turchia, 2019, 14′
  3. Refuge, Federico Spiazzi, Grecia, 2018, 10′
  4. Turning ten, Jaylan Auf, Egitto, 2019, 12′
  5. Sad Park, Andrea Murgia, Italia, 2019, 3′
  6. Joy, Riccardo Cara, Italia, 2019, 3′
  7. The silence of the dying fish, Vasilis Kekatos, 2018, 20′

Saranno presenti i registi Federico Spiazzi, Andrea Murgia e Riccardo Cara

Ore 18:30, Music Video d’Autore. La videomusica del Mediterraneo.
Selezione di videoclip musicali dei Paesi del Mediterraneo a cura di Bruno Di Marino, teorico dei media e studioso di sperimentazione audiovisiva. Focus sui videoclip della regista Alessandra Pescetta

  • Giovedì 5 dicembre

Ore 17:00, Focus: Portogallo

  1. Cinema, Rodrigo Areias, 2014, 10′
  2. A Brief history of princess X, Gabriel Abrantes, 2016, 7′
  3. Gambozinos (Wild haggis), João Nicolau, 2013, 19′
  4. Viagem a Cabo Verde, José Miguel Ribeiro, 2010, 17′
  5. Russa, João Salaviza, Ricardo Alves Jr., 2018, 20′
  6. Tio Tomás, a contabilidade dos dias, Regina Pessoa, 2019, 13′
  7. Cidade pequena (Small Town), Diogo Costa Amarante, 2016, 19′
  8. Entre sombras (Between the shadows), Alice Guimarães, Mónica Santos, 2018, 14′
  9. Cães que ladram aos pássaros (Dogs barking at birds), Leonor Teles, 2019, 21′

Saranno presenti i registi Diogo Costa Amarante, Regina Pessoa e Mónica Santos

Ore 21:30, (Re)cantos da Alma – L’anima della musica portoghese
Davide Zaccaria (violoncello), André Dias (chitarra portoghese), Maria Anadon (voce).
Aula Consiliare Comunale di Sant’Antioco

  • Venerdì 6 dicembre

Ore 10:00, La magia dell’animazione. Il mondo di Beatrice Pucci

  1. Le nozze di Pollicino (2018, 6′)
  2. Soil is Alive (2015, 8′)
  3. Apnea (2019, 5′)
  4. Ho paura (2018, 4′)
  5. Tutto parla di te (2013, 5′)
  6. Appunti per un film sulla vecchiaia di Pinocchio (2018, 4′)

Parteciperanno la regista Beatrice Pucci e Simone Fratini (Cineteca di Bologna). Seguirà la presentazione e proiezione del cortometraggio realizzato dagli studenti e dalle studentesse della classe III C della scuola “A. Mannai” di Sant’Antioco, nell’ambito del laboratorio “Puppet Animation

Ore 16:30, Sarajevo Film Festival
Selezione di cortometraggi dal Sarajevo Film Festival 2019

  1. Siyah güneş (Black Sun), Arda Çiltepe, Turchia, 2019, 20′
  2. Prirodni odabir (Natural selection), Aleta Rajič, Bosnia Erzegovina, 2018, 10′
  3. Groblje slonova (Elephant’s graveyard), Filip Mojzeš, Croazia, 2019, 13′
  4. Gomila materijala (Stack of material), Sajra Subašić, Bosnia Erzegovina, 2018, 7′
  5. Poslednja slika o ocu (The Last Image of Father), Stefan Djordjevic, Serbia, 2019, 20′

Saranno presenti i registi Sajra Subašić e Stefan Djordjevic

Webseries e territorio: interazioni tra luoghi e memorie
Ore 18:00, Kanaga, Caterina Mongiò, Italia/Turchia, 2018, 63′
Ore 19:00, Zyara, Denise Jabbour, Muriel Aboul Rouss, Libano, 2014, 30′
Ore 21:30, Ischidados, Igor De Luigi, Eugenio Villani, Italia, 2019, 30′
La serata è coordinata e presentata da Giusy Mandalà, cofondatrice del progetto “EmergingSeries” sui media digitali. Saranno presenti i registi Igor De Luigi, Denise Jabbour, Muriel Aboul Rouss, Caterina Mongiò, l’attore Mehmet Guensuer e la produttrice Cristina Trio

  • Sabato 7 dicembre

Ore 10:30, Master Class con Daniele Luchetti
Il pubblico potrà incontrare il regista ed approfondire i temi che ne hanno caratterizzato la filmografia e la sua carriera

Ore 16:30, Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand
Selezione di cortometraggi dal Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand 2019

  1. All inclusive, Corina Schwingruber Ilic, Svizzera, 2018, 10′
  2. Pigua (Terror), Yonatan Shehoah, Israele, 2018, 17′
  3. Biciklisti, Veljko Popović, Croazia, 2018, 7′
  4. Bon Voyage, Marc Wilkins, Svizzera, 2016, 23′
  5. Nefta Football Club, Yves Piat, Francia/Tunisia, 2018, 17′
  6. Le chant d’Ahmed, Foued Mansour, Francia, 2018, 30′

Saranno presenti il regista Foued Mansour e Roger Gonin, membro del comitato di selezione internazionale del festival

Ore 18:30, Intrecci Mediterranei

  1. L’heure de l’ours, Agnès Patron, Francia, 2019, 14′
  2. Il nostro concerto, Francesco Piras, Italia, 2019, 15′
  3. Walter Treppiedi, Elena Bouryka, Italia, 2019, 15′
  4. Cerdita, Carlota Pereda, Spagna, 2018, 14′

Sarà presente la regista Elena Bouryka

Ore 21:30, Incontro con Daniele Luchetti
Proiezione del film d’esordio:

  • Domani accadrà, Daniele Luchetti, Italia, 1988, 97′

Sarà presente il regista Daniele Luchetti

  • Domenica 8 dicembre

Ore 10:30, Incontro col direttore della fotografia Vladan Radović. Saranno presentate al pubblico le foto realizzate nel corso del workshop “Luce Isolata” in collaborazione con il Circolo Fotografico F/7.1.

Ore 16:30, Sound and Images – La musica applicata alle immagini
Incontro con Emanuele Contis e Flavio Ibba. Presentazione della clip sonorizzata nell’ambito del laboratorio “Sound and Images”

Ore 17:30, Intrecci Mediterranei

  1. Parparim, Yona Rozenkier, Israele, 2019, 8′
  2. Sinirda (At the border), Aysegul Sahinbozkir, Turchia, 2018, 13′
  3. Mémorable, Bruno Collet, Francia, 2019, 12′
  4. Bab Sebta, Randa Maroufi, Marocco, 2019, 20′
  5. Insane love, Eitan Pitigliani, Italia, 2018, 20′
  6. Timoura, Azedine Kasri, Algeria/Francia, 2019, 26′
  7. Background, Toni Bestard, Spagna, 2018, 15′

Saranno presenti i registi Randa Maroufi, Eitan Pitigliani e Azedine Kasri

Ore 22:00, Intrecci musicali
Mediterranean Ensemble
Grande Festa di chiusura del Festival con la band internazionale MEDITERRANEAN ENSEMBLE. Davide Zaccaria (violoncello), André Dias (chitarra portoghese), Maria Anadon (voce), Stefania Secci (voce), Emanuele Contis (sax), Andrea Granitzio (pianoforte), Tancredi Emmi (contrabbasso), Daniele Russo (batteria), Mauro Sigura (oud). Direzione artistica di Emanuele Contis. Sala presso Da Achille, via Nazionale 82 – Sant’Antioco.

 



Dagli orientamenti solstiziali al calendario stellare dei nuragici: le nuove scoperte di Aristeo e SAT per “La misura del tempo”

Dalle indagini svolte sui siti di Romanzesu e Paule s’Ittiri giungono nuove sorprese e spunti di interesse archeoastronomico in Sardegna

 

SASSARI. Il convegno “La Misura del Tempo” ha riservato anche quest’anno sorprese e spunti di riflessione in campo archeoastronomico per alcuni importanti complessi megalitici dell’isola. Se il sito di Romanzesu a Bitti sembra aver custodito per millenni i segreti di allineamenti solstiziali, dall’area cultuale di Paule s’Ittiri, in agro di Torralba, sembrerebbero provenire importanti elementi per la costituzione di un vero e proprio calendario stellare dell’epoca nuragica.

L’indagine effettuata dal Circolo Aristeo e dalla Società Astronomica Turritana sulle strutture cultuali di “Romanzesu”, ha evidenziato come gli edifici, nel loro reciproco posizionamento delimitino figure geometriche ben definite legandole agli orientamenti astronomici.

Come ampiamente illustrato nel corso del convegno, l’indagine svolta intorno al complesso archeologico di Romanzesu da Michele Forteleoni e Simonetta Castia ha mostrato come i tre templi a megaron A, B e C siano perfettamente posizionati per formare un triangolo isoscele, con i templi A e B al meridiano in direzione Nord-Sud. Ma è il legame tra i templi e il vicino recinto cerimoniale a destare il maggior interesse archeoastronomico: dall’ingresso del tempio C (il cosiddetto Heroon) è possibile osservare, il giorno del solstizio estivo, la levata del Sole dietro il tempio B e dietro il recinto cerimoniale il giorno del solstizio invernale; viceversa si osserverà dietro il tempio C il tramonto del Sole a solstizi invertiti.

Le analisi effettuate con l’utilizzo di GPS e Stazione Totale hanno consentito di restituire una planimetria generale del sito più accurata, mostrando quanto lo studio sulla carta sia inopportuno in assenza di una georeferenziazione precisa.

Ma le sorprese non sono finite. Un’altra indagine della SAT ha consentito di ricavare interessanti elementi per la codificazione di un calendario stellare di epoca nuragica, attraverso lo studio del sito di Paule s’Ittiri, già indagato lo scorso anno per gli allineamenti degli ingressi delle strutture di carattere cultuale. Quest’anno la domanda è stata rivolta al “cosa vedessero gli antichi alle spalle dei monumenti”.

Le ricerche hanno mostrato che dietro di essi tramontano Arturo, Vega e Capella, le tre stelle più luminose nel nostro emisfero celeste.  Calcolando i momenti in cui esse sono visibili all’orizzonte prima dell’alba e dopo il tramonto del Sole è possibile individuare date utili per un calendario legato alle attività agricole.

Dallo studio degli “Aspetti metrici e geometrici del complesso di Gremanu a Fonni” condotto dagli studiosi Flavio Carnevale e Marzia Monaco dell’Università “La Sapienza” di Roma (che hanno lavorato in équipe con Aristeo e la SAT), sono state messe in luce diverse unità di misura assimilabili al cubito, l’esistenza di cantieri di costruzione che utilizzavano multipli costruttivi differenti.

Alberto Scuderi e Ferinando Maurici del Gruppo Archeologi D’Italia e della Soprintendenza del Mare della Sicilia, hanno illustrato il contesto monumentale della valle dei menhir di Cerami (in provincia di Enna), proponendo una comparazione con aree simili presenti in Sardegna.

Di una comparazione tra i calendari agricoli nell’antichità si è occupato anche Elio Antonello dell’Osservatorio Astronomico di Brera- Inaf, attraverso gli scritti di autori classici come Catone il censore e Varrone, la cui lettura e analisi, pure svolta con cautela e ponderatezza, rende evidente che i solstizi e gli equinozi dovevano essere un riferimento usato fin dalla preistoria.

Una critica alla metodologia delle visite didattiche “usa e getta”, comuni nel turismo culturale, è stata rivolta da Nicoletta Lanciano dell’Università “La Sapienza” di Roma. La studiosa ha indicato l’importanza di educare a osservare, a guardare con curiosità. E quindi a inseguire tracce perdute, nascoste o evidenti legate ai monumenti o al passaggio di personaggi importanti, spingendo il fruitore della comunicazione a riconoscerle e interrogarsi verso questo tipo di informazioni.

Molto sofisticato e apprezzato l’intervento di Marcello Ranieri dell’Università “La Sapienza”, sugli schemi armonici pitagorici desumibili dalla tavoletta babilonese di diorite nera, dalla quale si evince come la conoscenza delle terne pitagoriche o quasi pitagoriche, negli antichi, permettesse di realizzare rettangoli perfetti o quasi anche nei piccoli oggetti, senza calcolare quadrati ed estrarre radici quadrate.

Interessanti sviluppi sull’evoluzione degli edifici a pianta rettangolare del Bronzo medio in Sardegna sono stati presentati dall’archeologa Valentina Leonelli, grazie anche alla recente scoperta in provincia di Sassari di un monumento che apparirebbe antesignano del tempio a megaron. È stato ipotizzato che questa tipologia di templi sia nata come magazzino (in qualche modo connesso al sacro in quando bene prezioso per la comunità), per diventare in seguito un deposito di culto e quindi tempio votivo che trova la massima rappresentazione nel bronzo finale attraverso il deposito di oggetti di culto.

La lunga storia di scavi sul sito di Abini, nel comune di Teti, è stata illustra da Claudio Bua dell’Università degli Studi di Sassari. Una storia fatta di dei, demoni e tesori, che a partire dal 2013 ha restituito nuove scoperte, quando l’ateneo sassarese ha ripreso i lavori di scavo con la docente Anna Depalmas. Nonostante la compromissione del sito, sono stati rinvenuti nuovamente pugnali e altri materiali in bronzo, olle, ciotole carenate, scodelle ed elementi in pasta vitrea, ed è ipotizzabile che vi fosse presente una struttura a doppio spiovente, simile a quella di Su Tempiesu.

Per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Sassari e Nuoro, Nadia Canu e Michela Migaleddu hanno presentato i risultati degli scavi e delle ricerche condotti nella “Necropoli di Murrone”, illustrando nel dettaglio le ricerche sul campo. In particolare, si è compreso che il sistema di “canalette” presente in superficie servisse a delimitare la perimetrazione degli ambienti presenti al di sotto, quasi a creare una connessione, assieme ad altre strutture sopraelevate, con le aree degli ipogei.

La giornata di studio si è conclusa con alcuni spunti di riflessione e prospettive di ricerca sui “Nuragici tra continuità e trasformazione”, in cui l’archeologa Gianfranca Salis della Soprintendenza Archeologia di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, ha elencato due sostanziali linee di indirizzo: da un lato l’incontro e l’acculturazione con altre civiltà di approdo, come quella dei fenici; dall’altro lo scontro e l’opposizione culturale ben evidenziata da Lilliu nella teoria della costante resistenziale. Il bilancio dell’iniziativa è stato senz’altro positivo, offrendo lo spunto e l’occasione per il consolidamento di future collaborazioni.




ACLI, a Oristano una speciale XXX edizione del Premio di Poesia Sarda

Sabato e domenica due giornate di eventi con tante novità: il 7 dicembre una maratona linguistica all’Hospitalis Sancti Antoni darà il via all’intenso calendario che si concluderà l’8 dicembre con la cerimonia di premiazione

 

CAGLIARI. Le Acli regionali della Sardegna presentano la XXX edizione del Premio di Poesia Sarda che sabato 7 e domenica 8 dicembre si concretizzerà in un grande evento culturale all’Hospitalis Sancti Antoni, in via Cagliari 161 a Oristano.

Saranno due intense giornate di festa per la lingua e cultura sarda. La prima dedicata a una Maratona linguistica (novità assoluta) in cui i partecipanti si cimenteranno in letture di opere, poesie improvvisate, esibizione canore e performance teatrali. La seconda riguarderà la vera e propria cerimonia di premiazione dei vincitori nelle diverse sezioni del concorso.

L’impianto originario studiato per dare risalto allo straordinario patrimonio della poesia (in rima e versi sciolti) e della prosa in sardo e nelle altre varianti alloglotte (catalano, tabarchino, sassarese e gallurese), in occasione dell’importante traguardo del trentennale si rinnova a partire dall’impianto con un’apertura verso altri innesti sperimentali quali la poesia musicata.

INAUGURAZIONE. A dare avvio l’intera manifestazione, patrocinata dal Comune di Oristano e dalla RAS, sabato mattina alle 9.30 saranno gli interventi del presidente delle Acli regionali, Franco Marras, del sindaco di Oristano, Andrea Lutzu e del segretario del concorso, Daniela Masia, che presenterà le giornate del premio.

«Lo spirito è quello di rilanciare un premio di poesia che ha una lunga storia, con l’ambizione di ampliarlo anche attraverso i temi che sono cari alla nostra organizzazione – ha affermato il presidente Franco Marras durante la conferenza stampa di presentazione –. Le Acli si rendono disponibili affinché le sensibilità più diverse che si occupano di lingua e cultura sarda possano trovare il modo di dialogare in un tavolo neutro, condividendo l’obiettivo principale e prioritario, che quello della trasmissione di questi preziosi elementi di cultura alle future generazioni».

NUMERI E GIURIA. Sono oltre centoquaranta i componimenti pervenuti alla segreteria delle Acli, buona parte dei quali di altissimo livello, al punto che è stato piuttosto arduo il compito della commissione tecnica presieduta da Vincenzo Pisanu e composta da poeti, scrittori, sociologi e filosofi come Giuseppe Tirotto, Nicolino Pericu, Nicolò Migheli e Michele Pinna, che del premio è direttore artistico.

«La qualità delle opere lascia ben sperare per il futuro della poesia sarda, sul doppio binario della lingua della cura dell’anima – ha sottolineato Daniela Masia –. Grazie alle novità introdotte auspichiamo un sempre maggiore stimolo verso il desiderio di praticare il sardo in ogni contesto, anche in funzione del valore culturale che assume per la formazione della persona».

LE NOVITÀ DELLA XXX EDIZIONE. La Maratona linguistica è pensata come occasione per mettere insieme espressioni linguistiche diverse che vanno dalla poesia alla prosa, dal teatro alla musica, al dibattito e alla riflessione per leggere, declamare, cantare, recitare ognuno secondo il proprio estro artistico nelle diverse varianti idiomatiche dell’isola.

Un’altra novità è la sezione con tema fisso dedicata allo spirito che caratterizza le Acli e la loro opera in ambito sociale, culturale. Sarà inoltre inaugurato il premio unico per una sezione dedicata alla letteratura edita non prima del 2016, che va a colmare una lacuna dei Premi di Poesia e che riconosce al lavoro degli artisti un giusto valore.

Una sezione dedicata ai laboratori linguistici di scrittura creativa, promossi in realtà comunali in cui sono attive azioni di animazione linguistica, sarà introdotta nella giornata dedicata alle premiazioni. Una realtà che in primavera troverà un sequel grazie una giornata interamente dedicata alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

Infine, sarà istituito il riconoscimento dedicato a personalità che abbiano inciso nella storia cultura musicale, poetica, letteraria e di artistica della Sardegna. Quest’anno il premio verrà conferito a Tonietto dei Salis&Salis. Oltre alle targhe e ai premi in denaro e prevista l’assegnazione di menzioni e segnalazioni.

Il Comitato dei garanti è composto dal segretario del concorso, Daniela Masia, dal presidente della giuria Vincenzo Pisano, dal presidente Regionale Acli Sardegna Franco Marras, dai presidenti provinciali delle Acli Mauro Carta per Cagliari, Carlo Tortora per Oristano, Salvatore Urru per Nuoro e Salvatore Sanna per Sassari; dal Segretario Regionale della FAP- federazione pensionati Acli, Sebastiano Sanna, dal Presidente CREI- Comitato per l’emigrazione e l’immigrazione Acli Sardegna, Mauro Carta, dal Presidente dell’Unione Sportiva Acli Sardegna, dal direttore del Patronato Acli Sardegna e dal presidente Acli Service Sardegna.