Alghero, applausi al Teatro Civico per “Le musiche di Antonio Simon Mossa”

La presidente Is.Be Maria Doloretta Lai: “Auspichiamo una circuitazione del progetto in tutta la Sardegna”

ALGHERO. Pianoforte, orchestra e voci corali si fondono insieme ed emozionano al cospetto di un pubblico entusiasta. Impossibile non pensare a immagini di film, a pellicole per le quali queste note sono state create da un grande intellettuale sardo scomparso nel 1971, all’età di cinquantacinque anni. Sono “Le musiche di Antonio Simon Mossa”, presentate venerdì sera in prima assoluta al Teatro Civico di Alghero, nel corso di un evento organizzato dall’Istituto Camillo Bellieni di Sassari in collaborazione con l’Archivio Simon Mossa e la Società Umanitaria Cineteca Sarda, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Alghero.

Emerge così il talento musicale di un personaggio notissimo per il suo impegno di ideologo dell’indipendentismo sardo, poliedrico uomo di cultura, architetto, giornalista e scrittore.

A introdurre il concerto sono stati numerosi interventi coordinati dalla presidente dell’Is.Be Maria Doloretta Lai, che ha auspicato una circuitazione del progetto in tutta la Sardegna.

Il sindaco Mario Conoci si è detto onorato di ospitare la presentazione ad Alghero: “Una città che Simon Mossa sentiva profondamente sua e alla quale resta legato per le grandissime testimonianze delle sue capacità architettoniche, ma anche in riferimento ai suoi pensieri culturali e politici”.

La scoperta delle composizioni si è rivelata una sorpresa per gli stessi familiari, come ha spiegato il figlio Pietro Simon: “È stata una scoperta anche per noi figli, che avevamo sempre conosciuto la passione di papà per la musica, ereditata da nostra nonna. Sapevamo che suonava tanti strumenti, ma non immaginavamo che avesse composto musiche. Quando mia cugina da Pisa ci ha informato che aveva recuperato degli spartiti firmati da lui, li abbiamo mostrati a un musicista esperto”.

L’esperto è il maestro Battista Giordano, che dal palco del Civico ha dichiarato di essere rimasto “colpito dalla qualità della scrittura e degli arrangiamenti. La caratteristica delle musiche di Simon Mossa – ha specificato – è quella di essere all’interno di un sound che ha caratterizzato il cinema italiano fino agli anni ‘50, provenendo da un certo ingresso del jazz nordamericano filtrato attraverso il gusto musicale italiano dell’epoca”. Il lavoro di trascrizione ha richiesto sei anni prima di essere pronto per la presentazione.

Nel corso della serata un applauso spontaneo e un augurio di pronta guarigione sono stati rivolti al direttore scientifico dell’Is.Be, Michele Pinna, e all’esperto di cinematografia Riccardo Campanelli, che non hanno potuto presenziare a causa di motivi di salute.

Del percorso di avvicinamento del giovane Antonio al mondo del cinema ha parlato Nadia Rondello, della Società Umanitaria di Alghero, elencandone le diverse fasi, a partire dalla frequentazione del CineGuf di Firenze nel 1939 con Fiorenzo Serra, all’approdo nel 1940 a Cinecittà, dove aveva lavorato come aiuto regista di grandi nomi come Augusto Genina.

Aveva inoltre girato film sperimentali per la sezione cinematografica Cine GIL di Sassari collaborando con altri sardi illustri quali Arturo Usai, Antonio Pigliaru e Giuseppe Melis Bassu. Grazie ai contatti con la GIL, aveva la possibilità di assistere a proiezioni di film che in quel momento erano vietati in sala, in particolare le avanguardie russa e francese.

Per quanto riguarda le musiche, nel 1935 aveva composto variazioni di canti sardi per tre violini e pianoforte per l’Ora radiofonica del GUF, una trasmissione ideata interamente dagli studenti dell’Università di Pisa, che vinse il primo premio ai Littoriali della Cultura e dell’Arte.

Il periodo di più intensa attività politica è stato invece tratteggiato da Antonello Nasone, che ha individuato le avvisaglie del sentimento sardista già nel contesto familiare e negli anni dell’adolescenza. Nasone ha messo in luce un percorso non sempre lineare ma coerente, che nelle testimonianze scritte trova un punto di partenza negli appunti di un quaderno degli anni liceali, nel quale Simon Mossa riportava dieci tesi di filosofia che concludevano con “Viva la Sardegna autonoma”.

I brani del concerto sono stati eseguiti da Antonella Chironi al pianoforte, dall’orchestra d’archi Glareano, da Alessandro Schirano al clarinetto e dall’ensemble di voci del coro diretto da Silvio Carobbi, che hanno interpretato partiture connesse all’attività di regista cinematografico, e in seconda battuta creazioni legate all’età giovanile come band leader, compositore e arrangiatore. Una seconda raccolta di partiture ha riguardato gli studi etno-musicologici, con trascrizioni del “mi e la” (canto della Planargia) e altri generi sardi. La serata si è conclusa tra applausi scroscianti con l’esecuzione di arrangiamenti e composizioni di Battista Giordano ispirate alla produzione musicale di Simon Mossa.




Sennori festeggia il suo Moscato guardando ai “Chent’annos”

SENNORI. Un lungo weekend per chiudere in bellezza i festeggiamenti dei 50 anni del Moscato DOC guardando ai “Chent’annos”, cioè al futuro della Romangia. Il 4, 5 e 6 novembre Sennori celebra i suoi tesori. Non solo vino, olio e pane, ma anche i preziosi ricami e i delicati intrecci, capaci di coniugare evocazioni narrative e competenze tecniche. Il tutto all’insegna della promozione del territorio, offrendo nuove visioni di un luogo che può diventare davvero un punto di riferimento del settore a livello nazionale. Saranno coinvolte istituzioni, realtà produttive, operatori culturali tra degustazioni, convegni, mostre, esposizioni, trekking urbano, intrattenimento e musica dal vivo.

Il ciclo di appuntamenti è organizzato con il sostegno e il contributo del Comune di Sennori, è inserito all’interno del percorso “Salude e Trigu” della Camera di Commercio Nord Sardegna e gode del patrocinio dell’Associazione nazionale “Città del vino” e dell’Associazione “Turismo del Vino Sardegna”.

«Quest’anno il territorio ha goduto di una grande visibilità attraverso questa tipologia di eventi – ha affermato il sindaco Nicola Sassu – pensiamo di essere sulla strada giusta se vogliamo che la Romangia acquisisca un ruolo di primo piano, come merita, nel panorama enoturistico ed enogastronomico italiano. Anche per questo abbiamo invitato personalità di calibro nazionale. Ma per noi è solo il punto di partenza».

Il ricco programma prende il via VENERDÌ 4 novembre alle 17 in Casa Sisini con l’inaugurazione, alla presenza dell’Amministrazione comunale, della mostra del Costume tradizionale a cura del laboratorio Piroddu, che riporterà in vita gli ambienti dell’antica abitazione, restaurati e restituiti alla comunità sotto forma di stanze della memoria, tra ricami, plissettature e preziosi tessuti. L’esposizione sarà fruibile anche sabato e domenica.

Alle 19 la manifestazione si sposta negli spazi della Biblioteca comunale per il Concerto D’Archi del Trio Kadossène (Silvia Congia violino, Mauro Farci violino, Tommaso Delogu viola), dedicato alla “Musica d’autunno”, che allieterà le degustazioni degli ottimi prodotti locali a cura della Confraternita del Moscato Sorso Sennori, Cantina Fara, Cantina Sorso Sennori, Cantina Nuraghe Crabioni, Viticoltori di Romangia.

SABATO 5 novembre, alle 10.30, il convegno “Viaggio nell’Italia del vino” si terrà nell’Auditorium dell’IPSAR in via Cedrino 1 a Sassari, interamente dedicato allo stato dell’arte dell’enoturismo e alle sue grandi potenzialità per lo sviluppo sostenibile del territorio.

A porgere i saluti istituzionali saranno il sindaco Nicola Sassu; la vicesindaca e assessora alla Cultura Elena Cornalis; il coordinatore Città del vino della Sardegna, Giovanni Antonio Sechi; il presidente nazionale Città del vino, Angelo Radica; la dirigente Ipsar, Antonella Piras; il consigliere regionale Piero Maieli. Nel ruolo di moderatrice parteciperà Iole Piscolla, giornalista e responsabile Area Turismo e progetti dell’Associazione nazionale Città del vino.

«Come consigliera nazionale Città del vino con delega all’Enoturismo mi inorgoglisce avere ospiti eccellenti che approfondiscono un tema a noi molto caro per l’economia del territorio – ha spiegato Elena Cornalis –. La scelta dell’Istituto Alberghiero non è casuale. Pensiamo che sia fondamentale coinvolgere i ragazzi che si stanno formando, oltre che le cantine e il movimento dell’enoturismo».

Interverranno inoltre Roberta Gabrielli, senior project manager Nomisma; Nadia De Santis, ideatrice di “Wineapp” e rappresentante dell’associazione “Le donne del vino”; Antonella Viglietti, responsabile dell’ufficio progetti UE e strategici della Camera di Commercio Nord Sardegna; Alessandra Seghene, presidente del Consorzio di tutela del moscato; l’enogastronomo Mario Sechi; il comunicatore enogastronomico Tommaso Sussarello.

Ospite d’onore, in collegamento streaming da Bruxelles, sarà Magda Antonioli, presidente dell’Osservatorio turistico nazionale e vice presidente dell’European Travel Commission, docente all’Università Bocconi di Milano e direttore del Master in Economia del turismo. A portare l’esperienza dei produttori locali sarà invece Laura Fiori, che parlerà della storia della Cantina Sorres. L’intervento conclusivo è affidato a Giammario Tosi, presidente della Confraternita del Moscato Sorso Sennori.

I ragazzi dell’Ipsar proporranno un saggio della loro formazione attraverso il servizio ricezione offerto durante la conferenza, e quindi nel pranzo conclusivo, realizzato sotto la guida dei docenti con l’utilizzo di prodotti del territorio in abbinamento ai vini delle cantine locali, con una particolare attenzione al moscato.

Nel pomeriggio si rientra in paese per l’appuntamento con il Trekking urbano, con partenza alle 16 dal Centro Servizi Rosa Gambella. Il doppio percorso “dalle credenze ai cassetti” e “Nuda Terra” sarà un omaggio agli uomini e alle donne che hanno custodito e tramandato i segreti del fare. Il Trekking Urbano è realizzato con il contributo della comunità di Sennori e dell’associazione culturale Il Lentischio, con il racconto fotografico realizzato da Davide Virdis e Andrea Lupi. Il percorso sarà dotato di QRCode e rimarrà allestito in maniera permanente.

Alle 16.45, al Centro Culturale Pazzola, sarà inaugurata l’installazione “Radici” a cura della giovane artista locale Battistina Casula.

Alle 17 la Biblioteca Comunale accoglierà la Presentazione dell’Osservatorio sull’Enoturismo e della Legge regionale sull’Enoturismo in Sardegna, a cura di Iole Piscolla, Roberta Gabrielli, Giovanni Antonio Sechi e Piero Maieli, che ne illustreranno la recente attuazione e l’iter burocratico per le cantine che vogliono fare enoturismo. Modera Elena Cornalis.
Alle 19 al Centro Culturale Pazzola, Maria Paola Cordella presenta il docufilm Romangia, ricami di terra tra cielo e mare” realizzato con la Pipe Studios e la direzione organizzativa di Sardobarda. È la versione completa di un lavoro che già ad aprile aveva suscitato forti emozioni durante la proiezione della prima parte.

DOMENICA 6 novembre il Centro Culturale Pazzola sarà teatro, a partire dalle 10, di Giocheria per bambini e di un’Estemporanea di ricamo, mentre alle 12, il duo Giovanni Antonio e Patrizio proporrà il concerto bucolico “Musica delle Piante”, un cameo eccezionale che sorprenderà il pubblico nell’esperienza di riconnessione con la natura.

Quindi alle 13 degustazioni affidate alle aziende del territorio, che proporranno le specialità della Romangia. Nel pomeriggio, alle 16, sarà riproposto il docufilm Romangia, ricami di terra tra cielo e mare”, a cura di Maria Paola Cordella e Pipe Studios.




LIVE ALLE 21:20 LA 3° PUNTATA DI POLITICAMENTE








Alle 9, on line l’episodio nr 140






Sassari, la lingua Turritana ha finalmente un suo standard

L’Istituto Camillo Bellieni ha presentato la versione definitiva delle regole di scrittura e di pronuncia dopo mesi di incontri con le popolazioni di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino, confrontandosi con esperti, autori, operatori linguistici e insegnanti

SASSARI. «Un saruddu a tutti canti. Soggu sassaresa in ciabi e in chisthu mamentu soggu cuntenta d’assé cun tutti voi pa’ la prisintazioni di lu Sassaresu, di li maneri d’ischribillu e fabiddallu». Con queste parole l’assessora alla Cultura del Comune di Sassari, Laura Useri, lunedì sera nella Sala conferenze di Largo infermeria San Pietro ha introdotto a sorpresa in vernacolo cittadino la presentazione dello Standard ortografico ufficiale della lingua Turritana.

D’ora in poi anche il Sassarese avrà le sue regole di scrittura riconosciute ufficialmente. Dopo questi singolari saluti istituzionali, la versione definitiva dello standard è stata presentata dai relatori Maurizio Virdis, accademico e linguista dell’Università di Cagliari, Mario Marras, docente, autore ed esperto di lingua sassarese, e Riccardo Mura, fonetista ed esperto di gallurese, variante che, con le sue specificità e le differenze, costituisce da un punto di vista linguistico l’area sardo-corsa assieme al turritano.

In questi mesi di lavoro, a farsi carico della supervisione del progetto è stato l’Istituto Camillo Bellieni, in rappresentanza del quale è intervenuta la presidente Maria Doloretta Lai, che insieme al direttore scientifico Michele Pinna ha curato la fase operativa e coordinato gli esperti.

«Come Is.Be siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – ha affermato Lai –, il risultato di un lavoro lungo e impegnativo, che è anche un punto di partenza importantissimo per restituire dignità alla variante del Sassarese. Così come, per volontà della Regione, si è deciso che debbano averla tutte le minoranze alloglotte presenti in Sardegna». Tra le figure istituzionali presenti in sala, anche del dirigente del settore Cultura del Comune di Sassari, Alberto Mura.

La standardizzazione ortografica è uno strumento che potrà essere utilizzato per implementare l’insegnamento del Sassarese, in particolar modo nelle scuole, oppure in corsi rivolti agli adulti che abbiano interesse a specializzarsi nel settore. Il numero dei fruitori del turritano infatti non è da sottovalutare. L’ampia platea è costituita da operatori linguistici, poeti, scrittori, cantanti folk, educatori e sceneggiatori teatrali. C’è un vivo interesse quindi, che nel corso della presentazione è stato reso manifesto dagli interventi del pubblico, in un acceso dibattito che ha coinvolto appassionati, uomini di cultura, autori e insegnanti.

Le principali comunità interessate dalla parlata turritana sono Sassari, Sorso, Porto Torres e Stintino, che nelle scorse settimane sono state coinvolte in incontri pubblici per portare la popolazione a conoscenza dell’iniziativa, raccogliere feedback e suggerimenti.

«Come coordinatori del progetto non possiamo far altro che essere contenti di aver preso parte a questo momento storico – ha proseguito Doloretta Lai –. Il gruppo di lavoro, compatto, appassionato, ha sviscerato in maniera capillare tutto ciò che esiste di scritto sul sassarese, scovando anche documenti inediti».

Il progetto è stato presentato dal Comune di Sassari nell’ambito dell’avviso pubblico inerente l’assegnazione dei “Fondi per promuovere la standardizzazione ortografica del sassarese, del tabarchino e del gallurese” (Legge 22 del 2018), quale beneficiario del contributo erogato dalla Regione Autonoma della Sardegna.




Comune di Alghero, Giovanni Chessa saluta e lascia lo staff del Sindaco.

di seguito la lettera di saluti

Buongiorno amici e amiche 

vi comunico che ho deciso di lasciare l’ufficio di Portavoce e di Addetto Stampa del Sindaco. Dal prossimo 7 novembre, data in cui rientrerò dalle meritate ferie che ho preso in questo mese, sarò destinato ad un altro settore, così come ho chiesto. Ho svolto questo ruolo per 20 anni, dal giugno 2002, sempre nello staff del Sindaco, con parentesi anche da gregario ma sempre nell’attività dell’informazione e della comunicazione istituzionale. Non solo questo, dal 2018 mi sono occupato del servizio cerimoniale, attività che ho continuato anche con la nuova Amministrazione insediatasi nel 2019, per la quale ho anche dedicato molto del mio impegno anche  alle Politiche Linguistiche e ai rapporti  con la Catalogna, con la Generalitat de Catalunya  e con le città gemellate. Sono orgoglioso dei risultati raggiunti, anche storici, dalla città di Alghero in questi ambiti così importanti che fanno riferimento alla nostra identità. Tutto questo è stato fatto senza nessun atto che mi incaricasse di svolgere quel ruolo: l’ho fatto con l’unico stimolo che mi ha spinto a farlo, ovvero l’amore per la mia città. Senza chiedere nulla in cambio, senza mai fare polemiche, con umiltà. E’ stato davvero un periodo di grande coinvolgimento e  di soddisfazioni professionali e  vi ringrazio per la collaborazione e per la grande attenzione che avete dedicato al Comune di Alghero e all’Amministrazione. Purtroppo le condizioni che si sono costituite nello staff mi hanno indotto a prendere questa decisione, ho anche una certa età e sto cominciando volermi bene e a non sopportare  quelle situazioni che Rafael Caria definiva del “cutxo de sota la mesa”. Certo, come ho detto, non ho mai chiesto nulla in cambio più  del mio stipendio da “istruttore amministrativo categoria C”. Ma quando poi si prefigurano situazioni da figli e figliastri, con spropositate  disuguaglianze di trattamento economico ( voglio precisare che sono ampiamente meritate ) all’interno dello staff, si è costretti a reagire.  Nonostante le promesse e le rassicurazioni, sono rimasto figliastro. Chi doveva guardare la luna guardava il dito. Mi dispiace, vi auguro buon lavoro. Viva l’Alguer 

Giovanni Chessa

Istruttore amministrativo contabile Cat C




Alle 9, nuovo podcast ” la Sardegna vista dagli stranieri”






Alghero, Piano del Parco, i comitati delle borgate in audizione in ordine sparso

Venerdi 28 Ottobre i vertici del parco di Porto Conte hanno convocato per u n primo giro di consultazioni i comitati eletti delle borgate di Maristella, Sa Segada e Tanca Farrà, Guardia Grande, Fertilia Arenosu, il comitato zonale Nurra e quello non eletto di Santa Maria La Palma e dunque andrà in nome e conto proprio senza rappresentare ufficialmente la borgata.

Siamo venuti a conoscenza che nella serata di oggi si riuniscono per decidere una linea comune i suddetti comitati ma con l’esclusione del comitato Zonale Nurra guidato da Tiziana Lai che non è stato invitato.

Tiziana Lai presidente del comitato zonale Nurra

L’incontro di venerdi prossimo al Parco dio Porto Conte sarà dunque senza una linea comune d’intenti e come spesso accade non si arriverà a niente di veramente utile per tutta la comunità che vive nelle borgate.

L’oggetto della discussione e il ” piano del parco” che rappresenta le linee guida dello sviluppo dello stesso.




Live ” alle 9″






Bullismo, il Festival Interagendo porta a Sassari lo spettacolo ispirato alla vita di Michele Ruffino

Giovedì 27 ottobre e in replica venerdì 28 in matinée per le scuole, l’associazione Music&Movie presenta all’Auditorium Provinciale “Sono solo nella stanza accanto” prodotto dalla compagnia milanese Eco di Fondo

Interverranno i genitori di Michele, Maria Catrambone Raso e Aldo Ruffino

SASSARI. Di bullismo si può morire. È il caso di Michele Ruffino, gettatosi da un ponte dopo essere stato umiliato e vessato dai compagni di scuola sotto continue torture psicologiche perpetrate come un gioco. Alle sue vicende è ispirato l’intenso lavoro teatrale “Sono solo nella stanza accanto” realizzato dalla compagnia milanese Eco di Fondo, che giovedì 27 ottobre alle 21, e in replica venerdì 28 ottobre alle 9.30 (in doppia versione matinée per le scuole),arriva all’Auditorium provinciale di Via Monte Grappa, a Sassari, con lo scopo di informare le giovani generazioni affinché certe tragedie esistenziali non debbano più ripetersi.

L’iniziativa è inserita all’interno del cartellone del Festival Multidisciplinare INTERAGENDO organizzato dall’associazione Music&Movie, in collaborazione per questo speciale evento con l’associazione piemontese Miky Boys ODV, fondata da Maria Catrambone Raso dopo la morte del figlio Michele, con la quale la donna porta avanti a livello nazionale un grande lavoro di sensibilizzazione verso i drammi sociali del bullismo e del cyber-bullismo.

La trama della rappresentazione vede protagonisti due gamer adolescenti, i quali iniziano a sospettare che un loro compagno di gioco on line, assente da qualche giorno, sia il ragazzo suicida di cui parlano tutti i media. Il dubbio fa precipitare i due giovani in un vortice da cui riemergono solo confessando bugie, paure, desideri e segreti indicibili. Ma anche scoprendo un contatto più intimo e diretto con l’altro, pur non essendosi mai visti, protetti dagli avatar e da un mondo virtuale che si rivela mostruosamente simile a quello reale.

Coprodotto da Eco Di Fondo/Caterpillar, lo spettacolo porta in scena a Sassari Edoardo Barbone ed Eugenio Fea per la regia di Giacomo Ferraù e Tobia Rossi, autore dei testi. Il 23 febbraio 2018 Michele Ruffino, appena diciassettenne, si era gettato dal ponte di Alpignano, in provincia di Torino, perché i compagni di scuola lo definivano ‘storpio’, ‘zoppo’, ‘sfigato’ a causa di una lieve disabilità fisica, fino a rendergli la vita impossibile.

All’Auditorium saranno presenti entrambi i genitori della vittima, Maria Catrambone Raso e Aldo Ruffino, che a fine spettacolo dialogheranno con Maria Paola Curreli (ex Dirigente Scolastica e attivista Agedo) e Roberto Manca, direttore artistico di Music & Movie.

Eco di fondo è una compagnia nata a Milano nel 2009 ad opera di Giacomo Ferraù e Giulia Viana, due giovani attori diplomati all’Accademia dei Filodrammatici meneghina, riuscita a catalizzare l’interesse del pubblico e della critica in un rapido crescendo, aggiudicandosi tra l’altro il Premio ANPI Cultura 2008 Ovest Ticino e, per Ferraù, il Primo premio nazionale e internazionale di regia Fantasio Piccoli 2010. Per info e prenotazioni sul serale del 27 ottobre è disponibile il numero 3401846468.