“Binu de Sardigna”, l’ultima puntata domenica a Sanluri
Il 29 dicembre la Cantina Su ‘Entu e il Bovale della Marmilla saranno al centro della trasmissione condotta da Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi
SANLURI. Domenica 29 dicembre alle 21 su Catalan TV (Canale 15), la trasmissione “Binu de Sardigna” conclude a Sanluri il ciclo di dieci puntate in lingua sarda dedicate alle cantine, ai vini e alle uve dell’isola. Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi guideranno gli spettatori alla scoperta di una terra di grandi vini dove il Bovale trova certamente una collocazione importante. Una terra ricca di cultura e di monumenti di grande fascino e impareggiabile valore storico.
Le telecamere del regista Mauro Fancello porteranno il pubblico sulla vetta della collina dove sorge l’azienda agricola Su’Entu, che si estende per novanta ettari tra le alture della Marmilla con i suoi vigneti e uliveti.
Il regista Mauro Fancello con Maria Giovanna Cherchi e Vincenzo Cannova
L’incontro con Salvatore Pilloni permetterà di conoscere nei particolari questa cantina giovane che può contare su una superficie vitata di circa quarantacinque ettari costantemente esposti al vento, un elemento naturale che assicura salubrità alle piante e dona ai frutti una caratteristica sapidità. All’interno della struttura sono presenti tanti elementi innovativi, come le specifiche botti in cemento per l’affinamento del vermentino.
La cantina produce anche altri bianchi quali Nasco, Moscato, Chardonnay e rossi quali Bovale, Cannonau e Marlot. All’interno del complesso trova spazio il ristorante Arieddas, situato in un luogo straordinariamente panoramico dove è possibile assaporare piatti in abbinamento con i migliori vini della cantina, le cui etichette saranno presentate da Domenico Sanna, uno dei responsabili aziendali dell’accoglienza. Ancora una volta le caratteristiche sensoriali e organolettiche dei vini sono approfondite in lingua sarda grazie all’apporto prezioso del critico enogastronomico Gilberto Arru.
Maria Giovanna Cherchi incontrerà Vincenzo Cannova, sanlurese conosciuto ai più per essere il suonatore di launeddas della banda della Brigata Sassari, con il quale visiterà la chiesa e il convento dei cappuccini e le sale del Castello di Sanluri. “Binu de Sardigna” è prodotto dalla DB Video Management.
Maria Giovanna Cherchi durante le riprese
Il Coro Polifonico Turritano celebra i 65 anni di attività con il concerto di fine anno intitolato “Bach, immortal Bach”
Venerdì 27 dicembre nella Basilica di San Gavino uno speciale evento musicale per raccontare la storia del Coro e rendere omaggio a un compositore immortale
PORTO TORRES. Sessantacinque anni di attività e tanta voglia di continuare a crescere sul percorso tracciato nel 1959 da quel gruppo fondato dal maestro Don Antonio Sanna. Il Coro Polifonico Turritano Celebra l’importante traguardo con un concerto di fine anno dedicato non a caso a un compositore la cui musica è considerata immortale: venerdì 27 dicembre, alle 20, nella Basilica di San Gavino di Porto Torres, l’associazione guidata dalla presidente Maria Maddalena Simile organizza “Bach, immortal Bach”, il concerto di fine anno per raccontare la storia del coro e rendere omaggio alla musica di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Oltre al Coro Polifonico Turritano, sotto la direzione artistica di Laura Lambroni si esibiranno l’Ars musicandi Ensemble con Michele Nurchis all’organo e il Trio Imago. L’ingresso è libero e gratuito.
Ars Musicandi Ensemble
«Sono contentissima che il coro sia arrivato ai sessantacinque anni di vita, e spero che con la stessa passione e la stessa costanza che abbiamo portato avanti fino ad ora, ci siano almeno altri sessantacinque anni di successi davanti a noi – ha affermato la presidente Simile –. Ritengo che sia una bellissima associazione perché costituita da persone di tutte le età, così come è stato alle origini, perché ognuna dà il suo contributo importantissimo».
La prima parte della serata celebrerà i momenti più importanti della storia dell’associazione, rievocati in uno speciale allestimento fotografico e poi tramite aneddoti, scritti e ricordi di persone legate al coro, che attraverso testimonianze possono far conoscere al pubblico le curiosità di un gruppo musicale legato dal canto ma anche da rapporti umani, dalle interazioni e da scambi culturali con altre realtà musicali non soltanto della Sardegna ma anche di tutta Italia e d’Europa.
Trio Imago
Il concerto vedrà esibirsi il Trio Imago, che eseguirà dei brani trascritti dalle opere per organo e clavicembalo, mentre un ensemble del Coro Polifonico Turritano eseguirà vocalmente alcune opere strumentali. Un’operazione che vuole mettere in luce la relazione strettissima che nella musica di Bach vi è tra l’uso della voce e la scrittura strumentale.
«Il tema portante della serata è stato scelto proprio per onorare una realtà che passa i tempi cercando di mantenere i suoi obiettivi artistici nel corso degli anni – ha specificato Laura Lambroni – perché Bach è stato un compositore che ha reso quasi immortale la scrittura polifonica e che ha lasciato una grande eredità». La serata proseguirà con l’esecuzione di brani di Bach o a lui ispirati, eseguiti dal Coro Polifonico Turritano e dall’Ars Musicandi Ensemble di Porto Torres, con l’obiettivo di condividere un momento così importante anche con altre realtà musicali del territorio. L’evento è realizzato con il contributo del Comune di Porto Torres e della Regione Sardegna – CunSonos 2024 LR 64/1986 art.2.
“Binu de Sardigna” va alla scoperta della Vernaccia di Oristano
Domenica 22 dicembre Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi accompagnano gli spettatori di Catalan TV all’interno dell’azienda Silvio Carta di Baratili
ORISTANO. La Vernaccia di Oristano e i suoi segreti saranno il prossimo tema d’approfondimento della trasmissione “Binu de Sardigna”, che domenica 22 dicembre ritorna alle 21 su Catalan TV (Canale 15) sotto la conduzione di Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi.
A fare da cicerone (in lingua sarda) all’interno dell’azienda Silvio Carta – una delle imprese di settore più importanti del territorio e dell’isola – sarà Elio, titolare dell’omonima ditta fondata dal padre Silvio negli anni ’50.
La Silvio Carta, che oggi produce decine e decine di etichette tra vini, liquori e distillati, è nata e si è sviluppata dedicandosi alla più tradizionale delle produzioni vitivinicole locali: la Vernaccia di Oristano, “un oro ambrato che racchiude in sé nobiltà e generosità”. Non si contano i premi ricevuti negli anni: già Gran medaglia d’oro in Canada (unico vino Italiano), Medaglia d’oro in Germania, Inghilterra e Giappone, e primo vino della Sardegna a fregiarsi della Denominazione di Origine Controllata nel 1971, quest’anno la Vernaccia di Oristano Doc Riserva 2004 Silvio Carta ha vinto il premio come miglior bianco @5starwines con il punteggio di 96/100 al Vinitaly.
Tuttavia la vernaccia vince ma, essendo considerata un vino di nicchia, è in crisi di consumo. Per cui la Silvio Carta ha intrapreso un’azione mirata con l’intento di garantire nuove prospettive alla coltivazione di questa varietà pregiata, dando il via a un progetto di ricerca ambizioso che ha permesso di creare il blend “Kusidura”, il primo capace di “cucire” i più importanti rossi dell’isola (cannonau, cagnulari e carignano) assieme alla vernaccia, che è un bianco ossidativo, offrendole un valore aggiunto e una spinta per sopravvivere alle nuove esigenze di mercato. Le telecamere guidate dal regista Mauro Fancello entreranno prima nella sede storica di Baratili, che custodisce la vasta cantina di botti di castagno, e quindi nella più recente struttura di Baratili. All’interno della trasmissione non può mancare la consueta rubrica di approfondimento sulle caratteristiche dei vini a cura del critico enogastronomico Gilberto Arru.
Nel corso della puntata, Maria Giovanna Cherchi incontrerà Maurizio Casu, professore di Storia e Filosofia, con il quale accompagnerà il pubblico a conoscere monumenti, piazze e particolarità della città di Oristano.
“Binu de Sardigna” è un programma dedicato alle cantine, ai produttori, ai vini e ai vitigni dell’isola prodotto dalla DB Video Management. Il prossimo e ultimo appuntamento sarà domenica 29 dicembre, alle 21, con la Cantina Su ‘Entu di Sanluri, alla scoperta del Bovale.
Maria Giovanna Cherchi
EINSTEIN TELESCOPE: FIRMATO UN ACCORDO INTER-ENTI PER LA PROMOZIONE DELLA CANDIDATURA DI SOS ENATTOS
Nel pomeriggio di giovedì 19 dicembre, nel corso di una videoconferenza, la Presidente della Regione autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, i Rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Francesco Mola e Gavino Mariotti, e i Presidenti dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Antonio Zoccoli, Roberto Ragazzoni e Carlo Doglioni, hanno firmato un accordo inter-enti per il coordinamento e la promozione in Sardegna di iniziative a supporto della candidatura del sito minerario di Sos Enattos per ospitare l’Einstein Telescope (ET), futura infrastruttura europea per la ricerca di onde gravitazionali.
L’obiettivo dell’accordo, di cui la Regione Sardegna è capofila, è creare un coordinamento permanente per il sostegno alla candidatura dell’area intorno alla miniera dismessa nel comune di Lula (NU), che faciliti la realizzazione di azioni comuni tra gli enti coinvolti. Tali iniziative avranno sia una finalità promozionale – come il rafforzamento della sensibilizzazione e dell’informazione sulla candidatura, la promozione territoriale e la valorizzazione dell’identità culturale e del patrimonio archeologico – sia una più strettamente scientifica e didattica, come la formazione in ambito scientifico e tecnico e la promozione di attività di ricerca in diversi ambiti chiave per ET, dalla geologia all’architettura fino all’ingegneria, passando per l’impatto ambientale e socio-economico. Inoltre, tra le azioni citate nell’accordo non mancano anche iniziative di carattere strategico per il territorio, come il rafforzamento dei trasporti aerei e stradali, lo studio di soluzioni per la mobilità sostenibile compatibili con ET, la creazione di scuole internazionali e altre iniziative che favoriscano l’accoglienza di ricercatrici e ricercatori stranieri.
Il coordinamento delle attività previste dall’accordo sarà affidato a un comitato di gestione composto da sei membri (uno per ogni ente coinvolto) e presieduto dalla Regione Sardegna.
«Tenevamo molto alla firma di questo accordo – dichiara Alessandra Todde, Presidente della Regione Sardegna, ente capofila – che fa seguito alle delibere e ai finanziamenti già messi in campo nelle scorse settimane. Einstein Telescope è per noi una infrastruttura strategica per la quale stiamo lavorando sin dal primo giorno. L’accordo firmato oggi ci vede in prima linea nella promozione della candidatura e di tutto il territorio, costruendo momenti coordinati e partecipati in tutte le aree della Regione. Vogliamo fare squadra con le università e con gli enti di ricerca, rendendo partecipi le cittadine e i cittadini della Sardegna», conclude Todde.
Un ruolo fondamentale nella candidatura sarda per Einstein Telescope è giocato dalle università del territorio, come sottolinea Francesco Mola, Rettore dell’Università di Cagliari: «La nostra università è orgogliosa di essere parte integrante di questa iniziativa, che non solo conferma il valore strategico del nostro territorio, ma mette anche in luce le eccellenze scientifiche e accademiche che siamo in grado di offrire. Questo accordo dimostra la forza della sinergia tra istituti nazionali, università, enti pubblici, realtà industriali e la comunità locale».
«L’Università degli studi di Sassari sostiene con convinzione il progetto ET a Lula fin dal principio», aggiunge il Rettore dell’ateneo sassarese Gavino Mariotti. «L’Einstein Telescope è molto più di un progetto di ricerca, è un’occasione di rinascita per l’intera isola che oggi soffre di un calo demografico senza precedenti. ET avrebbe in sé la forza di far crescere nuova linfa e nuove menti, innescando in Sardegna processi virtuosi di ampia portata. Questo accordo dimostra che le istituzioni sono pronte a collaborare tra loro per importanti obiettivi comuni».
Le sfide scientifiche di ET richiedono una forte cooperazione tra le istituzioni del territorio e gli enti di ricerca coinvolti, che sarà rafforzata dalla firma dell’accordo. «Einstein Telescope è un progetto di portata scientifica mondiale, ospitare questa grande infrastruttura di ricerca in Sardegna sarebbe un risultato di straordinario valore, per il territorio e per tutto il Paese», sottolinea il presidente dell’INFN Antonio Zoccoli. «Per riuscire in questa impresa è determinante che Einstein Telescope sia un progetto di tutti, sia il più possibile condiviso: dalla società civile, dalle istituzioni, dalla comunità scientifica. Bisogna essere uniti. Questo è il senso dell’accordo sottoscritto oggi, il primo interistituzionale, che sancisce formalmente una collaborazione che è già in atto, e la dota di un comitato di coordinamento il cui ruolo sarà fondamentale per promuovere azioni efficaci nel quadro di una strategia comune. Einstein Telescope è una sfida importante e impegnativa che possiamo vincere», conclude Zoccoli.
«Per l’INAF questo accordo rappresenta una duplice conferma della sua vocazione istituzionale allo sviluppo della ricerca astrofisica dai migliori siti e con la migliore tecnologia a disposizione», dichiara il Presidente dell’INAF Roberto Ragazzoni. «Conferma la bontà del sito che, con il suo silenzio sismico, rappresenta il migliore possibile in ambito europeo, in una regione che già ospita il radiotelescopio di San Basilio, gestito dall’Osservatorio Astronomico di Cagliari, una delle nostre strutture più importanti. Conferma anche l’impegno in termini di sviluppo tecnologico perché il nostro Istituto intende portare sul sito di Sos Enattos le migliori tecnologie per la manipolazione della luce e delle osservazioni a grandissimo campo, proprio per affinare le capacità di cogliere le controparti ottiche di quei fenomeni celesti che saranno scrutati dal sensibilissimo Einstein Telescope», spiega Ragazzoni.
«La sigla di questo accordo rappresenta un forte segnale di collaborazione e coesione tra alcune delle realtà scientifiche nazionali più importanti, e segna un passo decisivo nel percorso di promozione della candidatura italiana a ospitare un’infrastruttura di ricerca ambiziosa come ET», aggiunge il Presidente dell’INGV Carlo Doglioni. «L’INGV, proseguendo la sua attività di caratterizzazione del sottosuolo e del rumore sismico di fondo del sito – grazie ai sensori sismici installati nelle gallerie della miniera – nonché di identificazione dell’origine delle sorgenti di questo rumore attraverso campagne temporanee di misura con strumentazione installata in superficie, conferma il suo impegno nello sviluppo di ET e del suo sito ospitante, Sos Enattos, come casa comune della ricerca italiana di alto profilo, ma lancerà anche il progetto Earth Telescope, finalizzato allo sguardo verso il profondo del pianeta per scoprirne finalmente i segreti della sua struttura e funzionamento».
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Il Cagnulari e gli Andarinos di Usini mercoledì a “Binu de Sardigna”
Il 18 dicembre Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi parlano di vini e di specialità tipiche con Salvatore Cherchi e Tore Piras
USINI. Mercoledì 18 dicembre alle 21 su Catalan TV si va a Usini in terre vocate da secoli alla viticoltura, dove si alternano valli e colline calcaree in un continuo avvicendarsi di vigne, oliveti e orti. Il programma “Binu de Sardigna” condotto in lingua sarda da Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi incontrerà Salvatore Cherchi, titolare dell’omonima cantina fondata nel 1970 dal padre Giovanni, noto Billia, a partire da due ettari di vigna ricevuti in eredità.
Billia è considerato un pioniere della vitivinicoltura sarda, non solo per la riscoperta del Cagnulari ma anche per via della sua opera di valorizzazione delle qualità del Vermentino. É stato infatti tra i primi a proporre al mercato il Vermentino di Usini con un’identità definita e legata al territorio. In tutto questo lavoro c’è l’attenzione e l’acume di Gilberto Arru, che ha seguito passo passo l’evoluzione del percorso. Con lungimiranza e saggezza, voglia di conoscenza e sperimentazione, è stato riportato alla luce un antico vitigno autoctono, il Cagnulari, e da allora i vini dell’azienda hanno raggiunto grandi traguardi e ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo.
Maria Giovanna Cherchi incontrerà Salvatore Piras, esperto di pasta tradizionale, con il quale porterà gli spettatori alla scoperta degli Andarinos, una specialità di pasta artigianale figlia della tradizione contadina che affonda le radici nella storia più antica del territorio. Quindi con Antonio Piga si andranno a scoprire le particolarità di alcuni tra i monumenti più significativi del paese.
Gli approfondimenti sui vini sono affidati alla consueta rubrica in lingua sarda a cura del critico enogastronomico Gilberto Arru. “Binu de Sardigna” è un programma dedicato alle cantine, ai produttori, ai vini e ai vitigni dell’isola, prodotto dalla DB Video Management con la regia di Mauro Fancello. Il prossimo appuntamento sarà domenica 22 dicembre, alle 21, per conoscere dall’interno l’azienda Silvio Carta di Zeddiani e i segreti della vernaccia.
Luigi Ferrajoli a Sassari riceve un Premio alla Carriera
Il docente emerito ha partecipato a un incontro seminariale organizzato dall’Is.Be
Nei giorni scorsi nell’Aula Mossa del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, l’Istituto Camillo Bellieni ha organizzato un seminario sul tema “Il Cosmopolitismo globale. I termini della questione”, basato sulla relazione fondamentale del professor Luigi Ferrajoli, emerito di Filosofia del diritto e Teoria generale del diritto, e massimo studioso internazionale di garantismo penale e costituzionale, di assiomatica del normativo, e del federalismo cosmopolitico.
La serata è stata inaugurata dalla coordinatrice dei lavori, la professoressa Maria Antonietta Foddai, ordinaria di Filosofia del diritto, e dalla introduzione al pensiero federalista di Ferrajoli ad opera del dottor Alberto Contu, studioso di Filosofia ermeneutica del diritto ed esperto di teoria del federalismo.
Durante la lunga relazione, Ferrajoli ha presentato in anteprima i due suoi ultimi volumi sul tema, Il futuro della democrazia costituzionale e Per una sfera pubblica del mondo, entrambi curati da Alberto Contu, per poi passare ai classici temi della teoria del diritto e della democrazia, culminanti nel progetto della Costituzione della Terra. Al termine si è sviluppato un interessante dibattito tra il relatore e i dottorandi della Scuola di Scienze giuridiche coordinata dal professor Omar Chessa, professore ordinario di Diritto costituzionale. Al dibattito è seguita una replica del docente emerito. Infine, dopo il seminario, il Bellieni ha voluto conferire a Ferrajoli un Premio alla Carriera, che gli ha consegnato nella sede Is.Be: «Siamo stati onorati di ospitare il professor Ferrajoli a Sassari – ha affermato la presidente dell’Istituto, Maria Doloretta Lai – riconoscendo il suo straordinario contributo ai temi della pace e del costituzionalismo globale». L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Uniss e l’Ersu, con il contributo della Regione Sardegna, LR 3/2009 art. 9 annualità 2024.
Binu de Sardigna racconta la “Cooperativa agricola tissese”
Mercoledì 18 dicembre Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi incontrano a Tissi i rappresentanti di una piccola realtà produttiva con una grande storia alle spalle
TISSI. Domenica 15 dicembre alle 21, il programma “Binu de Sardigna” condotto in lingua sarda da Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi porta a conoscere la storia singolare della Cooperativa Agricola Tissese, fondata nel lontano 1907 dal maestro elementare Gerolamo Pinna.
Come racconteranno Mariuccia Lai e l’attuale presidente, Giommaria Manunta, la cooperativa è la più antica del settore in Sardegna, e ed è nata grazie alla visione di un uomo illuminato con il fine di essere un punto di riferimento sul territorio locale. La volontà era quella di proporre un «contrasto al grave fenomeno della disoccupazione, alla gestione clientelare del mercato del lavoro da parte dei proprietari e ai conseguenti bassi salari».
I primi passi furono incerti e pieni di ostacoli, ma nonostante le difficoltà e le dure critiche ricevute, la gestione amministrativa aveva sempre presentato bilanci in attivo.
Dopo gli anni ’40 e la fine del regime fascista, i soci seppero conquistare la fiducia dei possidenti di Tissi, valorizzando e tramandando sino ai nostri giorni l’arte della coltivazione dei vigneti, ed insieme ad essa i processi di vinificazione e la conseguente commercializzazione del vino, coniugando l’antica tradizione con le tecniche moderne.
Maria Giovanna Cherchi intervista Giovanni Sanna
Tra le produzioni più importanti spicca certamente quella del Cagnulari, un vino dal colore rosso rubino, tipico del Coros, che si abbina perfettamente con i dolci e i pani tradizionali tissesi presentati nel corso della puntata da Bianca Rosa Pazzola. Maria Giovanna Cherchi visiterà invece il paese insieme a Giovanni Sanna, per tanti anni attivo componente della Proloco. Tra le curiosità di questo piccolo centro del Sassarese, è da ricordare che fu il set principale del film “Proibito”, ispirato al romanzo “La madre” di Grazia Deledda, che nel 1954 vide l’esordio alla regia del grande Mario Monicelli con attori come Amedeo Nazzari, Mel Ferrer e Lea Massari. Gli approfondimenti sulle caratteristiche dei vini sono affidati alla consueta rubrica in lingua sarda a cura del critico enogastronomico Gilberto Arru.
“Binu de Sardigna” è un programma dedicato alle cantine, ai produttori, ai vini e ai vitigni dell’isola, prodotto dalla DB Video Management con la regia di Mauro Fancello. Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 18 dicembre, alle 21, per conoscere l’azienda Vinicola Cherchi di Usini.
Gilberto Arru
Oschiri senza medico: il “Comitato Art. 32” scrive alla presidente Todde
I cittadini esasperati inviano una lettera aperta alla Governatrice affinché sostenga la causa per restituire alla comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione
OSCHIRI. Dal mese di gennaio del 2024 la comunità di Oschiri si ritrova sprovvista dell’unico medico di medicina generale, per sopraggiunto pensionamento. Dopo le numerose proteste della popolazione e l’esposto alla procura presentato dal sindaco Roberto Carta assieme ai primi cittadini di altri comuni a cui è toccata la stessa sorte, il Comitato “Art.32: LA SALUTE È UN DIRITTO FONDAMENTALE” scrive una lettera aperta alla presidente della Giunta regionale Alessandra Todde, nella speranza che possano essere trovate le soluzioni riguardo a una condizione diventata oltremodo insostenibile.
Nella missiva viene sottolineata l’inadeguatezza delle soluzioni programmatiche prospettate dai vertici della ASL Gallura e di come il servizio ASCOT, nonostante l’impegno profuso dai medici preposti, non riesca a far fronte alla domanda di assistenza medica dei cittadini.
Un servizio definito a tratti discontinuo e temporalmente troppo limitato, che impegna i cittadini per lunghe ore in fila dinanzi agli ambulatori. Nel testo sono menzionate le persone che, in questi mesi, per non perdere la giornata lavorativa, dormono in auto dinanzi ai suddetti presidi; gli animosi confronti tra cittadini stremati che, per essere visitati prima della fine del turno del medico, si ritrovavano a sostenere sterili discussioni su chi fosse effettivamente arrivato per primo; dello sconcerto vissuto dai malati quando improvvisamente e anche per lunghi periodi hanno visto interrotta l’assistenza medica.
È stigmatizzata infine la continua turnazione di medici diversi, che – si legge nel documento – impedisce l’instaurazione di un consolidato rapporto fiduciario con i pazienti, i quali, dovendosi relazionare sempre con operatori sanitari differenti, non possono ricevere cure il più possibile calibrate alla loro situazione personale.
I contenuti della lettera evidenziano un disagio drammatico che non vuole essere tanto un grido di aiuto.
La richiesta alla presidente Todde – nella speranza che la governatrice possa perorare la causa – è quella di volgere lo sguardo sulle reali e concrete esperienze degli Oschiresi in modo da restituire alla comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione.
Di seguito il documento integrale.
Lettera aperta
Alla Presidente della Regione Autonoma Sardegna,
On. Dott.ssa Alessandra Todde
Illustre Presidente,
in qualità di membri del Comitato “Art.32: LA SALUTE È UN DIRITTO FONDAMENTALE” con la presente vogliamo informarLa delle ormai note criticità legate alla mancanza di una continuativa assistenza sanitaria nel nostro paese, il Comune di Oschiri.
Sono stati plurimi gli articoli riportati da diverse testate giornalistiche che, a mezzo di titoli sensazionalistici quali: “emergenza sanitaria ad Oschiri”, “crisi sanitaria”, “sanità a rischio”, hanno dato una notevole risonanza mediatica alle gravi, persistenti e, purtroppo ancora attuali, problematiche in materia di accesso alle cure mediche insorte ad Oschiri da quando, a gennaio del 2024, sopraggiungeva il pensionamento dell’unico medico di medicina generale rimasto.
Avrà sicuramente saputo di come noi cittadini Oschiresi non siamo rimasti passivi destinatari di una situazione drammatica ma, a mezzo di una partecipata mobilitazione collettiva, abbiamo costituito questo Comitato che ha denunciato con veemenza i limiti degli ambulatori ASCOT (Ambulatori Straordinari di comunità territoriali) istituiti ad Oschiri per sopperire all’assenza di un medico di base e, nel contempo, a gran voce, abbiamo sollecitato un confronto diretto e chiaro con i consiglieri regionali più attivi sul territorio unitamente ai dirigenti ed ai funzionari dell’ASL Gallura.
Si starà chiedendo, quindi, visto il nostro attivismo perché Presidente, stiamo cercando una diretta interlocuzione con Lei?
Noi membri del Comitato vogliamo con questa lettera, senza ricorrere ad inutili pietismi, portare alla Sua attenzione l’inadeguatezza delle soluzioni programmatiche e di lunga attuazione prospettate dai vertici della ASL Gallura che non sono idonee nel breve termine ad arginare e risolvere l’emergenza sanitaria sussistente ad Oschiri. Allo stesso tempo, riteniamo fondamentale sottoporre alla Sua attenzione come il servizio ASCOT, ad oggi, nonostante l’impegno profuso dai medici preposti, non riesca a far fronte alla domanda di assistenza medica dei cittadini.
Nel nostro Paese, come sopra già ribadito, “il diritto alle cure non è garantito in maniera continuativa”. Questa locuzione, tuttavia, si risolve in una semplice manifestazione di principio, una clausola di stile, un vuoto contenitore che deve essere riempito delle concrete esperienze vissute dagli Oschiresi delle quali riteniamo che Lei debba avere contezza.
È opportuno, quindi, raccontarle delle ore trascorse dai cittadini in fila dinanzi agli ambulatori ASCOT, un servizio a tratti discontinuo e temporalmente troppo limitato, di tutte quelle persone che, in questi mesi, per non perdere la giornata lavorativa, dormivano in auto dinanzi ai suddetti ambulatori, degli animosi confronti tra cittadini stremati che, per essere visitati prima della fine del turno del medico, si ritrovavano a sostenere sterili discussioni su chi fosse effettivamente arrivato per primo, dello sconcerto vissuto dai malati quando improvvisamente e anche per lunghi periodi hanno visto interrotta l’assistenza medica.
Non si può non evidenziare infine, come la continua turnazione di medici diversi abbia impedito l’instaurazione di un consolidato rapporto fiduciario con i pazienti che, dovendosi relazionare sempre con operatori sanitari differenti, non possono ricevere cure il più possibile calibrate alla loro situazione personale.
Soltanto comprendendo il dramma del singolo, Onorevole Presidente, è possibile capire il problema della collettività.
La mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria non ha soltanto un impatto diretto sulla salute del cittadino ma comporta anche il venir meno di quel senso di solidale comunanza che da sempre permea i rapporti sociali nel paese di Oschiri.
Il mancato accesso alle cure va ad esacerbare la conflittualità e ingenera un forte senso di insicurezza ed impotenza soprattutto in quei cittadini che, non avendo la possibilità di sottoporsi a costose visite specialistiche, sanno di non poter accedere a tempestive cure.
La decisione, quindi, come Comitato di rivolgerci direttamente a Lei Onorevole Presidente, per esporle il disagio vissuto ad Oschiri in questi mesi, perseguendo l’obiettivo di restituire ai nostri concittadini il diritto ad essere adeguatamente curati e nel farlo Le chiediamo di volgere lo sguardo sulle reali e concrete esperienze degli Oschiresi così da restituire alla nostra comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione.
Nella speranza che anche Lei possa sostenere la nostra causa Le porgiamo distinti saluti.
Il Comitato “Art.32: LA SALUTE È UN DIRITTO FONDAMENTALE”
Alzheimer, a Sassari con AMAS “Ricordiamoci… di andare in scena!”
Domenica 15 dicembre all’Ex.Ma.Ter è in programma l’esito scenico del laboratorio teatrale curato da Pierangelo Sanna della compagnia Paco Mustela
Il progetto è organizzato da Amas-Sassari e ha l’obiettivo di sensibilizzare il territorio sardo sull’importanza delle terapie non farmacologiche (TNF)
SASSARI. Domenica 15 dicembre alle 17.30 all’Auditorium Ex.Ma.Ter (ex mattatoio) di Via Zanfarino a Sassari, l’Associazione Malattia Alzheimer Sardegna – Sassari presenta “Ricordiamoci di… andare in scena!”, l’esito scenico del laboratorio teatrale curato da Pierangelo Sanna della Compagnia Paco Mustela, che fa parte del progetto “Alzheimer Sardegna: Insieme per Sostenere”. L’iniziativa è organizzata da AMAS–Sassari e sostenuta dall’assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale e dalla Regione Autonoma della Sardegna, LR 1 del 21 febbraio 2023, con il patrocinio del Comune di Sassari. L’ingresso è libero e gratuito.
La serata-spettacolo, moderata da Pina Ballore (presidente dell’associazione), concluderà l’annualità 2024 del progetto e sarà occasione per illustrare le attività svolte. Il teatro come terapia lavora sulle emozioni, sulla memoria e ha un valore imprescindibile per ogni persona, per la socializzazione, l’arricchimento delle relazioni e l’autostima. Non sono coinvolti né attori né attrici professioniste, ma persone che nonostante le loro fragilità hanno creduto nell’idea e si sono volute mettere in gioco.
«Abbiamo operato su gran parte del territorio sardo, cercando di sensibilizzare attraverso attività laboratoriali di musicoterapia, arteterapia, laboratori di canti, teatro, counseling espressivo, corsi di formazione sulla Dolly Terapy, corsi di formazione sulle terapie occupazionali e occupazionali-motorie, oltre a convegni sui temi delle terapie non farmacologiche», ha spiegato Ballore.
“Insieme per Sostenere” ha l’obiettivo di informare il territorio sardo sull’importanza delle terapie non farmacologiche (TNF), che rappresentano un elemento fondamentale nella gestione delle demenze, offrendo un approccio complementare ai trattamenti farmacologici. Queste terapie mirano a migliorare la qualità della vita del paziente e a rallentare la progressione dei sintomi attraverso interventi personalizzati che coinvolgono aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali.
Alla realizzazione del laboratorio hanno collaborato in prima persona i soci e le socie dell’associazione AUSER Li Punti. All’esito di domenica parteciperà anche, con una performance, la compagnia teatrale L’Asino Vola di Mamoiada (NU). Il coordinamento organizzativo è affidato all’Associazione Culturale Music & Movie diretta da Roberto Manca. Per info e conferma posti contattare i numeri 3336750996 – 3495386310.