La “Finanza d’impatto” e le opportunità per lo sviluppo locale sostenibile

CAGLIARI. Anche in Sardegna è possibile avviare una fase operativa di costruzione di “progetti di investimento territoriali ad alto impatto sociale”, ma è fondamentale conoscere lo strumento della “Finanza d’Impatto” sviluppata attraverso l’analisi dei processi virtuosi e delle buone pratiche.

A tale scopo venerdì 1 luglio, l’Associazione Badde Salighes 1879 assieme all’Università di Cagliari, a partire dalle 10 del mattino organizza e promuove nella Sala conferenze della Fondazione di Sardegna a Cagliari, il workshop “Finanza d’impatto e sviluppo locale”.

L’iniziativa è inserita all’interno del circuito “Riabitare la Sardegna”, la piattaforma di relazioni che permette alle Comunità locali (sindaci, amministratori, operatori, terzo settore e cittadini) di incontrare le Comunità degli investitori e degli innovatori. Sono coinvolti la RAS con il Centro di programmazione, la Fondazione di Sardegna, BPER Banca, il fondo Azimut, sindaci e operatori ANCE.

Si cercherà di capire cosa è, come si fa, come si finanzia il Social Impact finance, lo strumento con il quale le Comunità Locali possono sostenere piani di investimento per il futuro dei territori. L’Università e gli esperti si sono messi a disposizione per rendere evidenti le opportunità in campo, portando a valore la conoscenza e le esperienze in materia.

A introdurre il focus sugli obiettivi del workshop sarà Riccardo de Lisa dell’Università di Cagliari, che coordinerà la prima sessione dei lavori, in cui saranno approfondite le tematiche dedicate ai modelli e gli strumenti finanziari della “Finanza di impatto e lo sviluppo locale sostenibile”. Da remoto interverranno Mario La Torre dell’Università “La Sapienza” di Roma e Filippo Montesi Altamirano, segretario generale Social Impact Agenda per l’Italia.

Tra gli argomenti trattati si esamineranno le differenze tra la finanza d’impatto e quella tradizionale, l’utilità per lo sviluppo locale e l’implementazione in Italia. Ulteriori aspetti saranno analizzati nel dettaglio da Annarita Trotta dell’Università di Catanzaro, che esporrà i collegamenti con i PNRR/Fondi per il Sud e i fattori sui quali concentrare l’attenzione dei soggetti coinvolti. Dopo l’esposizione tecnica e metodologica, la parola sarà affidata ai potenziali protagonisti.

La seconda sessione, introdotta da Luca Piras dell’Università di Cagliari, analizzerà gli ambiti e le opportunità offerte dai progetti di sviluppo locale per la Sardegna: saranno presentate prospettive, criticità e validità di iniziative emergenti e le loro possibili sinergie con la finanza di impatto. Interverranno Carlo Mannoni, direttore generale della Fondazione di Sardegna, Massimo Temussi, direttore del Centro Regionale di programmazione RAS, Riccardo Barbieri, coordinatore ANFIR e vicepresidente BPER Banca, Stefano Scalini del Fondo AZIMUT Capital Management.

La terza sessione (in calendario per le 12.15), è coordinata da Riccardo De Lisa e riguarda gli “Ambiti territoriali e le ipotesi progettuali”. L’idea è quella di dare la “parola ai progetti” e individuare gli ambiti territoriali, i tematismi, i processi e l’impiego efficace degli strumenti per la realizzazione pratica dei progetti di finanza d’impatto.

Interverranno Andrea Soddu, sindaco Nuoro, Pierpaolo Tilocca, presidente ANCE Sardegna e Sandro Murtas di Riabitare la Sardegna. Si parlerà del ruolo che i diversi attori possono svolgere nei territori, dei processi virtuosi e degli strumenti per generare progetti PSL sostenuti dal Social Impact Finance, degli ambiti possibili e delle complessità progettuali. Saranno inoltre approfondite le tematiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica, tutti ambiti trattati in maniera intergenerazionale dai progetti di “Riabitare”. La chiusura dei lavori è prevista per le 13. Per info e iscrizioni contattare [email protected] o il numero 370 1424229. Maggiori indicazioni sul sito www.riabitarelasardegna.it.




CasaCostruendo, applausi a Sennori per l’Esito scenico al Centro culturale

SENNORI. Grande successo per “CasaCostruendo” al Centro culturale Pazzola di Sennori, dove lunedì sera un pubblico entusiasta ha applaudito l’“Esito scenico” di un percorso artistico e umano iniziato il 29 maggio scorso.

Sul palcoscenico hanno dato spettacolo Mattia Demurtas, Salvatore Tilocca, Sofia Cabras, Noemi Ruzzettu, Maria Fiori, Antonio Tilocca e Matilde Cubeddu, studenti e studentesse che in queste settimane si sono impegnati a perfezionarsi con passione, per otto ore al giorno, in performance artistiche tra canto, mindfulness, educazione civica, teatro, danza, arte/immagine e lingua dei segni.

«Dopo le belle esperienze portate avanti negli istituti comprensivi Li Punti e San Donato, il progetto è approdato a Sennori grazie alla disponibilità del Comune, e in particolare all’assessora alla Cultura Elena Cornalis e all’assessora all’Istruzione Leonarda Casu», ha dichiarato l’ideatore e coordinatore Roberto Manca, che ha presentato la serata.

CasaCostruendo è un progetto extra-scolastico nato due anni fa tramite l’associazione Pro@Positiva Aps con lo scopo di coinvolgere ragazze e ragazzi della scuola Secondaria di Primo Grado di Sassari e provincia. È ammesso chiunque abbia il piacere di vivere un’esperienza non comune, dedicando al progetto otto intere giornate del proprio tempo libero.

Tra le altre figure aderenti all’iniziativa ci sono la professoressa referente Bianca Mastinu, la coordinatrice Roberta Marongiu, le docenti Lory Warner per la danza, Pina Ballore per il Mindfulness, Simonetta Fara per la Lingua dei segni, Paola Dessì per il Teatro, Letizia Tedde di Educazione civica, Barbara Sanna per l’Arte e Fabrizio Sanna per il Canto.

Chi partecipa mostra di possedere energia e una grande voglia di vivere emozioni nuove, per formare un gruppo che diventa davvero una piccola comunità. «La mindfulness nell’adolescenza promuove l’autoriflessibilità e la calma, attraverso il controllo dell’impulsività facilita l’apprendimento sociale ed emotivo promuovendo relazioni sane – ha affermato Pina Ballore –. Devo dire che ogni partecipante mi ha donato, con naturalezza ed unicità, arricchimento e crescita».

Nelle parole di Fabrizio Sanna «è stata un’esperienza coinvolgente e stimolante, è stato quasi una scommessa entrare nell’immaginario fantastico di giovani di quest’età».

«CasaCostruendo è proprio come costruire una vera casa», ha concluso Maria Paola Dessì: «Devi conoscere il terreno, scoprirne le fragilità, tutti i punti di forza e, strada facendo, impari insieme a loro. Così si svelano le armonie e le capacità creative proprie di una comunità ancora adagiata sull’identità, ma anche proiettata verso la necessità di conoscere il mondo e viverlo al meglio».




Cinquecento fili sul palco ricamano “Il tempo sospeso”: al Teatro Verdi l’arte di Maria Lai rivive nella danza

SASSARI. Una lunga e accurata preparazione, un po’ di apprensione per la corrente elettrica che va e viene subito prima dell’inizio, ma alla fine al Teatro Verdi di Sassari è spettacolo. È “Tempo sospeso” nel segno di Maria Lai, e il palcoscenico si stratifica in una ragnatela di magiche interconnessioni.

Settanta metri di tela azzurra diventano ben cinquecento lunghi fili intrecciati in una fitta trama che sembra comparire dal nulla, attraverso livelli prospettici, filtrando di volta in volta magici giochi di luci e di colori.

E le tre danzatrici sul palco disegnano opere d’arte in movimento, catturate in una dimensione onirica rinchiusa all’interno di questo ordito allegorico, mentre le cupe sonorità delle pietre di Pinuccio Sciola fanno da colonna sonora alla composizione, accompagnata ritmicamente dai fremiti del telaio al lavoro.

Il secondo appuntamento di “Primavera a Teatro” è stato un omaggio non solo alla figura di Maria Lai, ma all’arte a tutto tondo e a quei valori che in qualche modo riesce a infondere nelle persone: quello di creare relazioni e legami, forse indissolubili. Anche quando l’arte non si capisce: “Non importa – dice la voce narrante – segui il ritmo”.

Il tempo sospeso” è un’opera di grande cura scenografica e coreutica, che ha richiesto l’ausilio e la sinergia di varie professionalità e anni di studio sotto la guida delle ideatrici Livia Lepri e Angela Torriani Evangelisti. Il progetto è infatti una coproduzione della compagnia Estemporada con Versiliadanza di Firenze e Cooperativa Teatro e/o Musica di Sassari.

Angela Torriani Evangelisti ha interpretato sul palco anche il ruolo di una Maria Lai della maturità, un’interpretazione magistrale densa di significati, quasi sottratta a “un tempo sospeso” nel quale l’artista di Ulassai aveva cristallizzato la sua dimensione mistica e giocosa.

Le due giovani danzatrici di Estemporada, Marta ed Elena, hanno invece rappresentato la giovane Maria nel suo primo percorso artistico, e quindi, l’incarnazione stessa delle opere e delle emozioni che prende vita, facendo precipitare lo spettatore in una sorta di sindrome di Stendhal. Il tutto è straordinariamente interconnesso alle mille sfaccettature dell’impianto scenografico e al disegno dell’illuminazione ricamato da Adriano Marras.

«È stato incredibile trovarsi tutti sul palco con il direttore luci, il fonico, una delle danzatrici – ha detto la direttrice artistica Livia Lepri – tutti a guardare questi cinquecento fili e capire dai prospetti come sistemarli uno ad uno. La trama era talmente complessa che abbiamo dovuto coinvolgere un ingegnere per realizzare il modellino in 3D». Alla fine il risultato è stato incredibile e al Verdi ha suscitato notevole entusiasmo. Lo spettacolo è stato riproposto sabato 18 giugno alle 20.30 sul palcoscenico del Centro Culturale Pazzola di Sennori.

L’evento è organizzato con il contributo del Ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Sennori, della Regione Toscana e del Comune di Firenze. Per info e prenotazioni contattare i numeri 079281129 – 079236121 o [email protected], o scrivere in direct sui social di danza Estemporada. Il programma completo su www.estemporada.com.




Sassari, nello Spazio Estemporada si danza con Maria Elena Curzi e Virginia Spallarossa

SASSARI. “Primavera a Teatro” si fa in due: doppio appuntamento sabato 25 giugno nel nuovo Spazio Estemporada di via Venezia a Sassari con la presentazione, a partire dalle 19, degli spettacoli 63° Bach to dance” del Gruppo E-Motion in arrivo dall’Abruzzo, e “Pink Lady” della compagnia umbra Déjà Donné.

In un gioco di contrasti che caratterizzano la contemporaneità, tra sfondo e primo piano, condizioni fisiche ed emotive, l’essere esposti e l’essere invisibili, a dare il via alla serata nel terzo appuntamento della rassegna diretta da Livia Lepri, sarà “63° Bach to dance”. La composizione è ideata e interpretata da Maria Elena Curzi sulle musiche di Bach eseguite dalla violoncellista Marta Piras. Nell’intrecciare le dinamiche della composizione, alcune figure si incontrano condividendo uno spazio permeabile tra i fili di una melodia misteriosa e notturna

«Questi abiti – sostiene l’autrice – in me convivono asimmetricamente, dialogano, fuggono nel post-umano, oltre i limiti del conosciuto. Assorbono e riflettono un paesaggio. Lo vedo, lo percepisco rarefatto, astratto, piano, ghiacciato, sfumato, scivolato. Le distanze tra le persone sono sconfinate e la presenza di alcuni esseri viventi è discreta».

Pink Lady” invece è un lavoro ispirato liberamente alla teoria del postumano della filosofa femminista Rosi Braidotti. Nel suo pensiero visionario le figure mitologiche affrontano un processo di grandi mutazioni: sono tre donne che tessono l’amore, la vita, la lussuria con le mani, con il filo sottile, con le trame della magia, cucendo i destini di uomini trattenuti da fili invisibili, ingannati, usati, amati, deliziati, aspettati.

Aracne la Superba, Circe la Maga, Penelope l’Astuta, rappresentano una triade femminile dell’essere moderno in cui si incarna la donna consapevole di chi e cosa voler divenire. I confini fra tradizione e innovazione sono ricontestualizzati attraverso la de-sacralizzazione del concetto di natura umana, come una nuova frontiera nella complessa e mutevole relazione con il mondo.

«Il desiderio è quello di avvicinare le loro “biografie” sradicandole dal mito e innestandole in un processo di ibridazione culturale legato alla complessità contemporanea», ha affermato Virginia Spallarossa, che ha ideato l’impianto coreografico interpretato da Dafne Secco sulle note di Franz Schubert. La regia e l’elaborazione musicale sono di Gilles Toutevoix e i costumi di Mirella Salvischiani.

L’evento è organizzato con il contributo del Ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna, della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Sennori. Per info e prenotazioni contattare i numeri 079281129 – 079236121 o [email protected], o scrivere in direct sui social di danza Estemporada. Il programma completo su www.estemporada.com.




Tra Sassari e Sennori “Il Tempo sospeso” danza con l’arte di Maria Lai

SASSARI-SENNORI. Dopo il successo della serata d’apertura per la prima nazionale di “Encanto”, l’XI edizione di “Primavera a Teatro” propone un doppio appuntamento per riscoprire in chiave coreutica la figura straordinaria di Maria Lai, una delle più celebri artiste di Sardegna. Il 16 giugno alle 20.30 al Teatro Verdi di Sassari, e in replica sabato 18 al Centro Culturale Pazzola di Sennori (alla stessa ora), la compagnia Estemporada in coproduzione con Versiliadanza di Firenze e Cooperativa Teatro e/o Musica presentano “Il Tempo Sospeso”, un progetto nato da un’idea di Livia Lepri e Angela Torriani Evangelisti per raccontare e valorizzare l’arte e l’opera di una donna straordinaria che ha saputo fare delle interconnessioni il fulcro del suo profondo messaggio artistico.

Tutta la composizione è incentrata sui movimenti del corpo che, a tratti, simulano i movimenti di un ago che procede nei suoi movimenti sinuosi, per cucire insieme esistenze e situazioni, attraverso una tela lunga circa settanta metri. Tutto è improntato sulla leggerezza del gioco, musicalmente molto poetico e suggestivo. L’introduzione sonora è affidata alle armonie scaturite dalle magiche pietre di Pinuccio Sciola, seguite dal ritmo ipnotico dei telai al lavoro.

«Nella semplicità del messaggio di Maria Lai puoi riprodurre l’esistenza umana attraverso i movimenti di un ago e di un filo, creando legami e interconnessioni. Ed è proprio questo il nucleo del nostro lavoro, il gioco inevitabile di vite e di storie che si incrociano», ha spiegato Livia Lepri.

Nelle parole di Maria Lai “un ago entra ed esce da qualcosa lasciandosi dietro un filo, segno del suo cammino che unisce luoghi e intenzioni. Più che il saldare o l’incollare essi portano insieme estraneità, il filo unisce come si unisce guardando o parlando”.

La gestazione dell’opera è stata accompagnata da una fortunata coincidenza: una mostra a Sassari delle opere dell’artista di Ulassai. «Abbiamo potuto studiare con cura tutto il percorso descrittivo – ha detto Lepri – abbiamo cercato di analizzare i disegni, di capire come era nato il gioco dell’oca per i bambini, di comprendere a fondo la fase onirica e il suo rapporto con gli animali. E non potevamo trascurare il grande fascino emanato dall’idea di legare la montagna al paese di Ulassai. Infine, in maniera sorprendente e disarmante, ho scoperto una frase che sembra rivolta proprio alla danza, e che ho colto come un’eredità culturale: “Non importa se non capisci, segui il ritmo”».

L’evento è organizzato con il contributo del Ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Sennori, della Regione Toscana e del Comune di Firenze. Per info e prenotazioni contattare i numeri 079281129 – 079236121 o [email protected], o scrivere in direct sui social di danza Estemporada. Il programma completo su www.estemporada.com.




Is.Be, al via lo sportello linguistico di Villanova Monteleone: coinvolti sei comuni del territorio

VILLANOVA MONTELEONE. L’Istituto di Studi e Ricerche Camillo Bellieni di Sassari dà avvio al progetto “Sa limba sarda in sos ufìtzios e in totue“, portando a Villanova Monteleone e nei comuni limitrofi due linee d’azione che, oltre alle consuete attività istituzionali di Sportello linguistico, daranno vita a diversi laboratori di promozione culturale con il coinvolgimento di scuole e aziende locali.

All’interno del progetto sono inseriti i Comuni di Villanova Monteleone, Monteleone Roccadoria e Olmedo, sotto la guida dell’operatrice Maria Leonarda Correddu, quindi Mara, Padria e Romana, affidati all’operatrice Lucia Sechi.

Tra i laboratori più attesi, a partire da giovedì 16 giugno ci sarà il “Laboratòriu de coghina in sardu. Màndigos de su connotu“, un corso di cucina sarda, gratuito e in presenza, che si svolgerà dalle 15.30 alle 19 nei locali dell’ex Asilo dell’infanzia, in via Lavagna 1 a Villanova Monteleone. La docenza è affidata a Lucia Sechi e il ruolo di tutor a Maria Leonarda Correddu. L’invito degli organizzatori è quello di affrettarsi nelle iscrizioni, in quanto il tetto di partecipazione prevede un massimo di venticinque iscritti.

Il progetto mette in calendario altri tre laboratori. Il primo è dedicato ai “Paesaggi e luoghi: visite guidate in sardo”, con la realizzazione di un video promozionale riservato a ognuno dei territori dei Comuni aderenti. Il secondo si intitola “A scuola con l’esperto”: è un corso di animazione linguistica, di consulenza e di supporto agli insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio coinvolto.

Il terzo è “Il mio territorio produce”, un’iniziativa nata attraverso la collaborazione tra imprese per l’etichettatura e il riconoscimento DE.OO.SS di prodotti con determinate caratteristiche storiche, culturali e territoriali nel settore gastronomico, enologico, dell’accoglienza, della ristorazione e dell’artigianato di pregio. Lo sportello linguistico di Villanova Monteleone (finanziato per l’annualità 2021) affiancherà quello già presente nella sede Is.Be di Sassari, gestito dalle operatrici Daniela Masia e Francesca Sini. A Villanova Monteleone e Olmedo sono previsti inoltre due corsi di formazione della durata di trenta ore ciascuno. Per info e prenotazioni contattare i numeri 079 230268 o rivolgersi a [email protected].




Missione Drag, IV edizione a Sassari: la politica scende in campo

SASSARI. Anche la politica scende in campo per dire no all’intolleranza e alla discriminazione, facendo propri gli obiettivi di “Missione: Drag – quei limiti sono superabili”, lo spettacolo ideato e condotto da Roberto Manca, da sempre impegnato in iniziative a carattere sociale. Sabato 25 giugno alle 21.30, nel cortile della Scuola Media 2 di Corso Cossiga, a Sassari, un’impetuosa squadra “Drag” si confronterà nel superare quattro prove, sia fisiche che di cultura generale, contro una squadra “Fuori dal comune” composta da Carla Fundoni, consigliera comunale Sassari; Desiré Manca, consigliera regionale; Mario Dettori, consigliere comunale Sassari; Nicola Sassu, sindaco di Sennori; Gianluigi Testoni, consigliere comunale Usini.

Per il gruppo delle “Drag”, i nomi sono quelli di Darla Fracci, Rebecca, Taylor Monroe, Alexandra Spacciabelli e, in arrivo da Milano, Madeleine Rubia, tutte paladine di una forma d’arte diffusa nel mondo e di origini antichissime. Basti pensare che anche il giullare di corte nel medioevo si travestiva da donna per allietare le serate dei cortigiani. Le due squadre si confronteranno in una sfida chiaramente goliardica che intende abbattere i muri dell’ignoranza e dell’esclusione.

La IV edizione dell’evento organizzato e promosso dall’associazione culturale Music&Movie è inserita nel cartellone di Sassari Estate 2022, ed è sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Fondazione di Sardegna.

Alla serata parteciperanno Manuel Pagliaro, Manuel Sechi, Giulia Baldinu e Marco Ruzzeddu, ragazzi e ragazze provenienti da “Un Bullo da palcoscenico”, il progetto della Music&Movie dedicato alla lotta al bullismo e al cyberbullismo.

Opinioni, pareri e interventi saranno invece affidati a don Gaetano Galia, Maria Speranza Frassetto, Rita Olmeo, Maria Paola Loddo, Pina Ballore, Daniele Piseddu e Fabio Loi. È prevista inoltre la partecipazione speciale del Piccolo Coro Auser Li Punti e della Sarah PoleDance Studio di Anna Aneta Hejcmanova. Come di consueto, a decretare il superamento delle prove non sarà una giuria ufficiale ma il voto del pubblico presente.

«Questo spettacolo vuole essere una sfida contro tutto ciò che tende a escludere o a umiliare le diversità di ogni genere – ha affermato con forza Roberto Manca –. Music&Movie da anni porta avanti progetti con queste finalità, vista la crescente mancanza di valori della vita dei giovani, tendente a essere più esclusiva che inclusiva, e in cui “io” la fa da padrone al discapito del “noi”. Torniamo in campo con un progetto che cerca di dimostrare quanto ogni limite sia superabile e le distanze sempre colmabili».

Una parte dell’incasso sarà devoluta in beneficenza all’Associazione Riccardo Simula con il fine di sostenere genitori e famiglie che perdono prematuramente i propri figli e le proprie figlie. Il biglietto può essere acquistato in prevendita, il martedì e il giovedì dalle 17 alle 20 nel negozio “Viale” in via Roma 13 a Sassari. Per info e prevendita contattare il numero 3401846468.




Danza al Teatro Verdi, con “Encanto” un successo da sold out

Livia Lepri saluta il pubblico del Teatro Verdi

SASSARI. Quando le piacevoli alchimie di un film d’animazione si posano su un palcoscenico teatrale per far danzare i suoi personaggi in carne ed ossa, la platea si trasforma in un bagno di folla che acclama i protagonisti, immersi in un caleidoscopio di colori e di emozioni.

È successo venerdì sera al Teatro Verdi di Sassari, dove una sala gremita di pubblico ha accolto tra gli applausi la serata d’apertura di “Primavera a Teatro – XI edizione” per la presentazione in prima nazionale di “Encanto”, spettacolo liberamente ispirato all’omonimo capolavoro cinematografico della Disney, e frutto di una coproduzione tra la compagnia Estemporada e la Cooperativa Teatro e/o Musica di Sassari.

Dalle coreografie ai costumi, dalle scenografie alle musiche originali, niente è stato lasciato al caso nel raccontare la storia dei Madrigal, la singolare famiglia che vive nascosta in un luogo magico immerso tra le montagne della Colombia, chiamato appunto “Encanto”.

Danzatrici e danzatori hanno condotto il pubblico in una dimensione gioiosa e ipnotica, di grande ritmo e movimento, in cui realtà e fantasia si confondono nella voglia di sognare, di portare anche gli adulti a sentirsi un po’ bambini.

«La scelta di lavorare su “Encanto” è nata dal desiderio di leggerezza in un momento storico ancora molto particolare – ha spiegato Livia Lepri, coreografa di Estemporada e direttrice artistica della rassegna –. Credo sia arrivato il momento in cui noi autori dobbiamo cogliere l’opportunità di regalare la bellezza e la leggerezza a chi ci segue, che non vuol dire superficialità».

La risposta degli spettatori è stata un grandioso sold out: «Rivolgo profonda riconoscenza verso il pubblico di Sassari che ci ha accolto così numeroso – ha affermato Lepri –. È stata una grande emozione ritornare a calcare i palcoscenici con questa prima nazionale, lieta di aver avviato, dopo un casting, anche una parte di giovani all’interno dello spettacolo».

Il prossimo appuntamento con “Primavera a Teatro” sarà giovedì 16 giugno al Verdi e sabato 18 al Centro Pazzola di Sennori, sempre alle 20.30, con la presentazione dell’opera “Il Tempo Sospeso” nata da un’idea di Livia Lepri e Angela Torriani Evangelisti per essere dedicata a alla grande artista Maria Lai. L’evento è una coproduzione Estemporada, cooperativa Teatro e/o Musica e Versiliadanza di Firenze.

La manifestazione è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna, della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Sennori. Per info e prenotazioni contattare i numeri 079281129 – 079236121 o [email protected], o scrivere in direct sui social di danza Estemporada. Il programma completo su www.estemporada.com.




Il Cagnulari Chessa di Usini sul tetto del mondo: vince il “Best in show” al Decanter World Wine Awards 2022

USINI. Da un punto di vista organolettico ricorda la macchia mediterranea e gli aromi più esaltanti della terra di Sardegna. Al palato è morbido e avvolgente, la struttura è vigorosa e al contempo raffinata con sentori delicati di frutti rossi.

Il Cagnulari Isola dei Nuraghi IGT delle Cantine Chessa di Usini ha appena scalato il tetto del mondo conquistando il prestigioso “Best in show” alla XIX edizione del Decanter World Wine Awards: il massimo riconoscimento concesso dal marchio leader nel settore dei media del vino nel più importante concorso enologico a livello planetario.

Un risultato straordinario per l’IGT annata 2020, che spicca tra i cinquanta vini migliori in assoluto su un totale di 19mila in concorso, unico sardo tra gli otto vini italiani presenti assieme a etichette come Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti e Amarone. Novantasette punti in totale collezionati dopo aver superato prima la Medaglia d’oro e poi quella di Platino.

Di colore rosso rubino intenso con toni persistenti di viola scuro, è ottenuto da uve cagnulari coltivate in purezza sulle colline assolate del Coros, un territorio generoso battuto dal maestrale a duecentocinquanta metri sul livello del mare. Molto apprezzato per la sua versatilità, è facilmente abbinabile sia ai piatti di pesce più delicati sia a carni rosse, salumi e formaggi.

«Credo sia stato premiato per le particolarità che tanto ricordano il nostro territorio – ha spiegato con soddisfazione Giovanna Chessa, titolare di una cantina che vanta oltre sessanta anni di storia nella produzione enologica –. Il fatto che venga dato lustro a un vitigno totalmente sconosciuto fuori dall’isola ci riempie di orgoglio. Data la sua complessità, occorre tanto impegno per ottenere risultati soddisfacenti. Noi ci abbiamo creduto molto e questo risultato ci ripaga davvero».

Coltivato per la maggior parte nel nord-ovest dell’isola e considerato tra i vitigni rari d’Italia, fino a pochi decenni fa il cagnulari era stato quasi abbandonato, ritenuto difficile da gestire sia sul campo che in cantina e utilizzato in prevalenza per tagli di altri vini.

«Basta distrarsi appena che si rischia di ottenere un prodotto mediocre – ha sottolineato Giovanna Chessa – ma seguendo tutta la filiera con responsabilità e passione, anche grazie alle nuove tecnologie, si riesce a produrre un’eccellenza ai massimi livelli straordinariamente raffinata, con sfumature piacevolissime capaci di esaltare qualsiasi abbinamento».

Il segreto sta quindi nel valorizzare la purezza dei vitigni tipici grazie a un equilibrato connubio tra i vecchi saperi e le tecniche più avanzate, senza trascurare le peculiarità ineguagliabili del terroir usinese: «Unico per le caratteristiche pedoclimatiche, il suo microclima e la particolare conformazione dei terreni che fanno crescere uve ricche di profumi e aromi non comuni».

Tanto che al DWWA le Cantine Chessa hanno brillato ulteriormente conquistando due medaglie d’argento con i vermentini DOC “C’era una volta” e “Mattariga”, e una medaglia di bronzo con il cannonau DOC “Gemmanera”.




Patrizio Cipollini, un libro sulla vita di “the best of the best”: il campione dell’accoglienza che amava Badesi e la Sardegna

BADESI. È stato il più grande di tutti, celebrato a Las Vegas con l’Oscar dei general manager dell’hotellerie. Un campione dell’accoglienza che alla dimensione del professionista sapeva coniugare la semplicità dell’uomo. Ma per conoscere lo spirito più profondo di Patrizio Cipollini è fondamentale scoprire il paese della Sardegna in cui aveva collocato un pezzo del suo cuore.

Non a caso nei giorni scorsi, la figura straordinaria di “the best of the best” è stata ricordata nell’incantevole scenario della Cantina Li Duni, a Badesi, con la presentazione di un libro che porta il suo nome: non solo una biografia, ma un manuale di quell’arte per la quale sembrava possedere un istinto ineguagliabile. Il volume, firmato dal giornalista toscano Giuseppe Calabrese, è un caleidoscopio di racconti familiari, di lavoro, di amicizia, di visioni.  

L’autore è intervenuto di fronte a un selezionato parterre di amici e collaboratori di Cipollini, accorsi da diverse parti d’Italia per porgere testimonianze, riflessioni intime e rivelare emozioni. Tra loro Loris e Graziano Cipollini, rispettivamente il figlio e il fratello di Patrizio, l’avvocato Massimo Aragiusto, il manager Giovanni Antonio Sanna, il giornalista gastronomico Giovanni Fancello, l’amico e collega general manager Luca Cagliero, l’artista Anna Paola Cibin e gli chef Stefano Spanoed Enrico Cirilli. Nell’intreccio di ricordi è emersa la figura del confidente, quella dell’amico, del maestro, del compagno di bevute, del capo che sostituiva una guida verticistica con la capacità di dare affetto, di dare se stesso alle persone.

«Scrivere un libro sulla sua vita non è stato facile – ha affermato Calabrese –. Incontravo solo gente che usava superlativi come grandissimo, bravissimo, fantastico. E non volevo che fosse troppo celebrativo perché lui non era così. Sapeva gestire la sua straordinarietà con straordinaria umiltà. Dopo aver girato per la Garfagnana, Milano, Firenze e altri luoghi, sono arrivato a Badesi, e qui ho capito cosa fare».

Negli anni ‘70 Patrizio Cipollini era un ragazzino della Garfagnana approdato in Costa Smeralda per farsi le ossa. Durante questi esordi lavorativi nell’isola, aveva conosciuto una bella e forte ragazza di Badesi, Emma, con la quale avrebbe condiviso il lavoro e il resto della vita. Insieme spiccarono il volo per Montecarlo. Quindi l’avventura a Milano, dove ebbe inizio la collaborazione con Four Seasons.

«Dentro Four Seasons aveva costruito un modello di hotellerie che poi altri hanno provato a copiare – ha sottolineato Calabrese –. Il suo grande valore era la capacità di guardare dentro le persone e di riuscire a tirar fuori il meglio, che si trattasse di un portiere o di un manager».

L’ultimo approdo era stato quello di Firenze, il top della carriera, con la conquista nel 2018 di “The best of the best hotelier of the year” conferito da Virtuoso, il network che riunisce le migliori agenzie di viaggi lusso del mondo. Un sogno concretizzato nella grande sala dell’Hotel Bellagio di Las Vegas 3600 Boulevard, luogo mitico e set cinematografico di Ocean’s Eleven e di una scena di Una notte da leoni. Ma a ritirare il riconoscimento più importante della vita, Cipollini non c’era. C’era il suo grande amico Christian Clerc, presidente mondiale di Four Seasons, con il quale aveva vissuto gli esordi lavorativi in Costa Smeralda.

«Il libro vuole insegnare la capacità di ascoltare gli altri, di coglierne le potenzialità. Vuole essere un piccolo manuale di vita e di lavoro dedicato a tutti quei giovani che si avvicinano a questo mondo», ha concluso l’autore. A tale scopo è stata costituita la Patrizio Cipollini Foundation, una fondazione che ogni anno intende assegnare due borse di studio per sostenere ragazze e ragazzi che hanno ambizioni e desiderio di impegnarsi nel mondo del turismo. Lo sguardo è già rivolto alla Sardegna, dove ci sono tanti giovani particolarmente meritevoli che non sempre hanno le possibilità di fare il primo passo verso il successo. Patrizio se n’è andato l’8 aprile del 2019 a causa di un male incurabile. Ora riposa nel cimitero di Badesi, di fronte a quel mare che tanto amava.