RAI Sardegna, con Maria Giovanna Cherchi ritorna “Disterrados”

Domenica 3 aprile, alle 9.30, su RAI TRE Sardegna, prende il via la seconda edizione di “Disterrados”, la trasmissione in lingua sarda condotta da Maria Giovanna Cherchi, che attraverso le voci autentiche degli emigrati sardi racconta le storie delle comunità isolane presenti in Italia e all’estero. Il progetto è una produzione DB Video Management per la RAI, che vede Mauro Fancello impegnato alla regia e Salvatore Taras nel ruolo di autore.

La prima puntata offrirà uno spaccato inedito sulla comunità dei sardi a Trieste, e sulla la vita dei componenti dell’Associazione regionale dei sardi del Friuli Venezia Giulia, nata nel 1977 e legata alla FASI.

Dalla rinomata Piazza Unità D’Italia al celebre Castello di Miramare, dalla cattedrale di San Giusto alla chiesa greco-ortodossa di San Nicolò, la troupe si muoverà nei caratteristici slarghi del centro storico tra le statue di Italo Svevo, James Joyce e Umberto Saba, per poi spostarsi fino al Sacrario di Redipuglia e alla foiba di Basovizza. Si scoprirà una città multiculturale e accogliente, che i sardi hanno contribuito a impreziosire con il loro impegno e le loro attività.

Le riprese al Castello di Miramare di Trieste

In questo viaggio nella bellezza e nella storia, Maria Giovanna Cherchi incontrerà numerosi “disterrados”, a iniziare dal presidente del Circolo dei Sardi, Angelo Curreli di Lodè, finanziere in pensione, scrittore e poeta, nonché “cacciatore” di storie di soldati sardi dispersi durante la prima guerra mondiale. Curreli è inoltre uno dei quattro soci che hanno fatto rinascere la squadra della Triestina calcio negli ultimi decenni.

Tra gli intervistati ci sarà Augusto Seghene di Sorso, ex operaio metalmeccanico e sindacalista poi laureatosi in Giurisprudenza, arrivato a diventare ex vicesindaco di Trieste. E infine Loredana Sumas, infermiera di Arzana che, dopo aver vinto un concorso a Udine si è trasferita nel capoluogo friulano, innamorandosi di questo luogo che, a partire dal vento e dal mare, tanto ha in comune con la sua terra d’origine.

Il fortunato programma di Rai Sardegna, nella prima edizione ha commosso gli spettatori per le emozioni suscitate nel dare voce a chi permette all’immagine dell’isola di fiorire al di fuori dei suoi confini.

“Disterrados” proseguirà con una nuova puntata dedicata alle comunità sarda di Alessandria. La trasmissione può essere seguita anche fuori dall’isola grazie al nuovo sistema digitale terrestre, che permette ovunque di sintonizzarsi sull’edizione regionale – Rai Sardegna.

Le riprese al porto di Trieste



Moscato Sorso-Sennori: 50 anni di DOC

Un momento della conferenza stampa in Camera di Commercio. Foto di Salvatore Taras

SENNORI – 21.03.2022. “L’oro della Romangia” porta con sé gli aromi e i profumi di una terra generosa baciata dal sole e dal mare, dove meglio si esprime la tradizione e lo spirito di una comunità laboriosa e accogliente, e la storia di un prodotto antico e moderno si fonde da mezzo secolo con la Denominazione di Origine Controllata, emblema delle più preziose singolarità organolettiche e sensoriali.

La Doc del Moscato Sorso-Sennori compie 50 anni, un traguardo importante che l’Amministrazione comunale vuole celebrare con una serie di iniziative, per raccontare la storia di un’eccellenza enologica del territorio di Romangia, che rappresenta un vino sacro per la messa e per l’ospite, un’icona del benvenuto e dell’incontro, e un immancabile elemento di convivialità in tutti i riti civili e religiosi.

Un nettare che nelle sue tre declinazioni, classico, passito e spumante, sarà decantato e valorizzato negli interventi di esperti e viticoltori, in incontri e degustazioni, attività di trekking urbano e proiezione del docufilm creato per l’occasione. Il ciclo di appuntamenti è organizzato con il sostegno e il contributo del Comune di Sennori, il patrocinio della Camera di Commercio Nord Sardegna, dell’Associazione nazionale “Città del vino” e l’Associazione “Turismo del Vino Sardegna”. Il programma è stato presentato stamani in Camera di Commercio nel corso di una conferenza stampa.

IL CONVEGNO.

Si parte venerdì 1 aprile, alle 17, al Centro Culturale Antonio Pazzola di Sennori, con il convegno dal titolo “Sulle strade del Moscato”, che oltre ad affrontare le specifiche tematiche di coltivazione e produzione, gli aspetti commerciali e le potenzialità nel panorama nazionale ed internazionale, approfondirà i temi storici attraverso le testimonianze dellutilizzo del vitigno nelle tradizioni popolari, per confluire nellapporto della Confraternita del Moscato Sorso-Sennori, un’associazione di appassionati vignaioli e produttori che negli ultimi decenni ha messo in atto una superlativa strategia di rilancio del vitigno e del vino.

A porgere i saluti istituzionali saranno il sindaco Nicola Sassu; la vicesindaca Elena Cornalis; la vicepresidente della Camera di Commercio di Sassari, Maria Amelia Lai; il presidente dell’associazione “Città del Vino”, Angelo Radica e il coordinatore regionale Giovanni Antonio Sechi; il presidente regionale “Turismo del Vino Sardegna”, Roberta Porceddu.

L’incontro, moderato dal consigliere delegato all’Agricoltura del Comune di Sennori, Michele Soggia, vedrà intervenire il direttore “Città del Vino”, Paolo Corbini, con la relazione “L’importanza delle Doc come traino di sviluppo per il territorio”; il docente Luca Mercenaro con “Il Moscato di Sorso Sennori in un contesto di Biodiversità”; Antonella Viglietti della Camera Di Commercio Sassari, con “Progetti per promuovere e valorizzare il territorio e le filiere produttive”; Gian Mario Tosi, presidente della Confraternita del Moscato Sorso Sennori, con la “Presentazione della Confraternita”; il docente e ricercatore enogastronomico Mario Sechi che approfondirà “L’utilizzo del Moscato in pasticceria”.

Chiuderà i lavori il consigliere regionale Pietro Maieli, presidente V Commissione regionale per le Attività produttive, Agricoltura e Turismo. Chiaramente non saranno trascurati i momenti di degustazione, che a margine del convegno porteranno alla scoperta del moscato delle cantine Doc Fara, Viticoltori di Romangia, Cantina Sorso Sennori e Nuraghe Crabioni, in abbinamento con dolci tipici della tradizione realizzati da Gianfranca Dettori.

Un grappolo di uve moscato nel territorio di Romangia

TREKKING URBANO – PERCORSO NARRATIVO.

Sabato 2 aprile, il viaggio nel racconto del vino diventa multimediale e multisensoriale. Alle 16, al Centro servizi Rosa Gambella si terrà la cerimonia di svelamento della targa celebrativa del 50enario del Moscato DOC. Quindi il circuito di trekking urbano a tappe si sposterà in via Italia, poi in corso Vittorio Emanuele, via Farina, coinvolgendo le voci di una comunità che narrerà se stessa attraverso l’apporto di produttori, associazioni culturali Il Lentischio, Coro Polifonico Città di Sennori e BSL Studio-danza, cittadini e istituzioni.

Il trekking, che sarà replicato alle 17.15, alle 18 e alle 18.45, consiste in un percorso narrativo, guidato da membri della stessa comunità, che accompagnerà il pubblico in gruppi di max 40 persone, per proporre la visione del paese antico, il racconto alternato tra il come eravamo e il come siamo, nella tensione emotiva tra la tradizione e l’innovazione.

Gli spettatori saranno poi accompagnati nell’Auditorium del Centro Culturale per la visione del docufilm “Romangia, ricami di terra tra cielo e mare. Storie di vite: da ieri a oggi”, regia di Maria Paola Cordella, a cui è affidata la direzione artistica e la drammaturgia dell’evento che cuce appunti di viaggio, memorie della comunità e sapienza pratica di produttori, facendo riemergere le tradizioni del territorio attraverso il moscato.

Nell’area esterna al Centro Pazzola sarà allestito il racconto fotografico di Davide Virdis. Sarà possibile acquistare e assaggiare il moscato delle cantine Doc, e tanti altri prodotti locali, nell’area degustazioni & street Food “Dalla vigna al bicchiere: assaggi e chiacchiere coi produttori”. Infine si potrà defluire attraverso “Nuda Terra” un percorso silenzioso, via Dante Alighieri, lungo il quale suggestive immagini, sempre di Davide Virdis, raccontano, con l’efficacia del grande formato, suggestivi dettagli del moscato e del suo habitat. Fuori percorso, in Casa Sisini, saranno allestite le “Diaproiezioni”, immagini antiche su antichi supporti.

Domenica 3 aprile, le attività di trekking urbano saranno riproposte al mattino alle 10, alle 10.45 e alle 11.30, e nel pomeriggio alle 15 e alle 15.45, accompagnate dalla proiezione del docufilm e i diversi allestimenti, le degustazioni e lo street food. Domenica la Biblioteca comunale resterà aperta dalle 10 alle 13.

Il circuito di eventi proseguirà il 22 luglio con “Calici di stelle” e quindi ai primi di ottobre alla riscoperta della vendemmia, con la presentazione della seconda parte del documentario di Maria Paola Cordella. Un promo andrà a Bratislava e Budapest grazie all’incontro con tour operator per la promozione del territorio.

A breve l’amministrazione comunale bandirà un concorso di idee per la creazione di un’etichetta volta a celebrare i 50 anni della Doc. Il vincitore, oltre a ottenere un piccolo premio vedrà il suo bozzetto stampato nelle etichette delle cantine che producono il Moscato Doc Sorso-Sennori. Sarà inoltre creata una targa con il disegno vincitore che sarà collocata in una delle vie del paese durante l’evento di ottobre.
Per INFO E PRENOTAZIONI sul convegno rivolgersi al numero 338 8526049. Per info e prenotazioni sul percorso narrativo contattare [email protected] o il numero 327 796 4205. Le iscrizioni sono contingentate e sottoposte a tutti gli accorgimenti in materia di prevenzione da Covid19.




“Ananda”, al cinema il docufilm di Stefano Deffenu In prima assoluta il 23 marzo al Citiplex di Sassari

SASSARI. Il 23 marzo al Cinema Citiplex Moderno di Sassari esce in prima assoluta il film documentario “Ananda” (60′), un intenso cammino spirituale e umano che vede esordire alla regia l’attore e sceneggiatore sassarese Stefano Deffenu. Ananda è un viaggio che conduce alle pendici dell’Himalaya alla ricerca della tribù perduta dei bambini fantasma, mentre un sogno mancato riemerge nella riscoperta del proprio equilibrio interiore.

Deffenu ha curato la direzione della fotografia e il montaggio, e scritto la sceneggiatura assieme a Bonifacio Angius e Pierre Obino. Il lungometraggio è prodotto da Bonifacio Angius per Il Monello Film –  che cura anche la distribuzione – con il supporto della Fondazione SARDEGNA Film Commission e della Regione Sardegna.

Al Citiplex di Sassari, Stefano Deffenu saluterà il pubblico della sua città e risponderà alle domande degli spettatori in compagnia di Bonifacio Angius e dei compositori della colonna sonora, Francesco Simula e Luigi Frassetto. L’incontro sarà moderato dall’attore e regista Domenico Montixi.

IL FILM. Presentato in anteprima internazionale alla 55esima edizione del prestigioso Karlovy Vary International Film Festival, in Repubblica Ceca, il film è il personale diario di viaggio di un ingenuo sognatore alla ricerca di un’antica leggenda, raccontata da un cialtrone. In questo vagabondare nell’antica India, il tempo che passa porta lo sguardo del viaggiatore a confondersi tra l’illusione di false verità e la consapevolezza di una bugia, che pare più vera del vero.

Il tema dell’opera è il ritorno a un’infanzia perduta, sempre presente dentro di noi come parte della nostra vita e anche della nostra anima. Ma “Ananda” non rappresenta lo stato di sublime appagamento della concezione induista. È una tribù di bambini fantasma, eternamente gioiosi, che hanno deciso di vivere liberamente. Ed è proprio la ricerca di questa tribù, che appare e scompare lungo una strada densa di magia e di primitiva superstizione, che porta alla scoperta del sogno perduto.

IL REGISTA. Nato a Sassari nel 1978, Stefano Deffenu ha iniziato a lavorare da autodidatta in varie discipline dell’industria cinematografica. Fra il 2005 e il 2009 ha diretto, scritto e interpretato vari cortometraggi premiati in Festival nazionali e internazionali. Nel 2010 ha co-sceneggiato e recitato nel mediometraggio SaGràscia, diretto da Bonifacio Angius. Nel 2014 il suo volto è stato reso celebre dal successo di critica e pubblico per il ruolo da protagonista in Perfidia, primo lungometraggio di Bonifacio Angius, unico film italiano in competizione al 67° Locarno International Film Festival. Tra gli ultimi ruoli più importanti, quello di co-protagonista e co-sceneggiatore nel film “I Giganti” di Bonifacio Angius, selezionato al 74° Locarno International Film Festival.

 “Ananda è una mia personale ricerca verso una pace che probabilmente non troverò mai – ha dichiarato Deffenu –. Un viaggio alla ricerca di me stesso, ma anche di mio fratello, che in un certo modo ritrovo nei visi dei bambini e nella loro gioiosa anarchia, e che mi ha portato dalla Sardegna fino alle pendici dell’Himalaya”.

La prospettiva è stata quella di realizzare un lavoro cinematografico personale che elevasse il film documentario al di sopra del solito diario di viaggio turistico occidentale. “La ricerca non è finita con il ritorno a casa – ha specificato l’autore –, ma è continuata per dieci lunghi anni in un viaggio doloroso che ha trovato la sua catarsi in un misto di sorrisi e lacrime, musica e immagini, divinità, saggi, antichi maestri e fantasmi. Dieci anni che non sono comunque bastati a supplire a una mancanza gigantesca”.

LE ALTRE TAPPE. Dopo Sassari il film sarà presentato in tutta Italia, a partire dal Cinema Beltrade di Milano (24 marzo) per proseguire con il Nuovo Cinema Aquila di Roma (25 marzo), passando per il Cinema Orione di Bologna (26 marzo), il Cinema Fratelli Marx di Torino (27 marzo), il Cinema Alfieri di Firenze (29 marzo), il Cinema Scuderie Granducali di Seravezza, a Lucca (30 marzo) e il Cinema PostModernissimo di Perugia (31 marzo).

Stefano Deffenu



GAL Logudoro Goceano, dal 3 marzo il secondo ciclo di incontri sui Bandi/Manifestazioni d’Interesse

THIESI. Riprendono gli incontri in presenza del GAL Logudoro-Goceano per la promozione dei Bandi/Manifestazioni d’Interesse: dal 3 marzo, ogni giovedì alle 17, nelle diverse sedi dislocate nel vasto territorio del GAL, saranno presentati i tre interventi rivolti a privati e ad aziende in merito alle opportunità di finanziamento relative alle misure di “Riqualificazione dell’offerta ricettiva extra-alberghiera e nuove strutture ricettive extra-alberghiere”; “Sostegno ai processi di creazione di impresa” e “Sostegno ai processi di innovazione per imprese esistenti”.

Il primo appuntamento di animazione territoriale si terrà giovedì a Torralba, nei locali del Centro Sociale di via Aldo Moro; il 10 marzo gli incontri si terranno a Bultei, negli spazi del Centro culturale Aldo Moro di via Sanna; il 17 marzo a Mara, nella sala del Centro Sociale; il 24 marzo a Pattada, nella Sala Consiliare; il 31 marzo a Siligo, nel Centro sociale di Piazza Maria Carta.

Ogni lunedì dalle 17 alle 18 sarà possibile intervenire online sulla piattaforma TEAMS per porre quesiti inerenti gli interventi e le fasi amministrative.  A breve riprenderanno anche le attività per la costituzione dei club di prodotto e già la sessione dedicata alla creazione dei prodotti turistici.

Questa nuova fase intende proseguire efficacemente l’azione intrapresa dal GAL nell’intento di riqualificazione dell’offerta turistica locale. Un impegno che solo nel mese scorso ha permesso di organizzare incontri a Benetutti e Mores, con la presentazione del bando per le imprese di nuova costituzione, e quindi a Villanova Monteleone e Pozzomaggiore, per la presentazione del bando rivolto alle imprese esistenti.

Sulla pagina facebook del GAL Logudoro-Goceano e sul sito internet ufficiale www.gallogudorogoceano.it, saranno disponibili i link di prenotazione per partecipare agli eventi online del mese di marzo. È possibile inoltre prenotare incontri personalizzati per tecnici e beneficiari scrivendo a [email protected], chiamando il numero 079/8870054 o utilizzando il tasto di prenotazione sulla pagina facebook. L’ingresso agli incontri è consentito esclusivamente alle persone munite di green pass e mascherina ffp2.




Sassari, “Enrico Costa, lo scrittore e la sua città attraverso le sue carte”

SASSARI. Dopo il successo della precedente edizione, il Circolo Culturale Aristeo organizza negli spazi della Biblioteca universitaria di Piazza Fiume una 2° Giornata di studi dedicata a “Enrico Costa, lo scrittore e la sua città attraverso le sue carte”. L’iniziativa, che si terrà il 3 marzo, alle 17, è organizzata per celebrare i centotredici anni dalla morte del grande scrittore e giornalista sassarese, e sarà ancora una volta un’occasione imperdibile per riscoprire aspetti poco noti e talvolta inediti di un personaggio che non smette di regalare suggestioni senza tempo. Sarà inoltre un’opportunità per rivisitare il profilo letterario, artistico e storico attraverso le più significative testimonianze documentarie, restituendo agli appassionati la preziosa visione di una città profondamente amata dal suo “cantore”.

L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca Universitaria di Sassari, con il sostegno e patrocinio della Regione Sardegna e della Fondazione di Sardegna, e il patrocinio del Comune di Sassari e del MiC (Ministero della Cultura).

La conferenza prenderà il via con i saluti istituzionali di Laura Useri, assessora alla Cultura del Comune di Sassari, che cederà la parola a Giovanni Fiori, direttore della Biblioteca Universitaria di Sassari, per approfondire le tematiche attinenti alla tutela e alla valorizzazione del “Fondo Enrico Costa”. La Biblioteca conserva infatti il ricco archivio letterario dello scrittore, che si caratterizza per la vasta eterogeneità e per la presenza di documenti autografi, carteggi, oggetti personali, immagini e album fotografici familiari, opere e romanzi, appunti e note.

Subito dopo, attraverso l’intervento “Tra le carte di Enrico, uomo di pubbliche e private virtù. Presentazione del piano editoriale” Simonetta Castia, presidente del Circolo Aristeo, illustrerà il piano editoriale legato alla pubblicazione del “fondo Enrico Costa”.

Ad analizzare le figure di “archivista e storico nelle testimonianze del fondo” sarà quindi Carla Merella, responsabile dell’Archivio Storico Comunale di Sassari. Infine, lo storico Giuseppe Zichi parlerà de “Il ruolo dell’istruzione tecnica nel processo di modernizzazione nella Sassari di Enrico Costa”.

La manifestazione si propone di proseguire e approfondire il lavoro intrapreso nel corso della 1° Giornata di studi, promossa da Aristeo il 26 marzo del 2019 negli spazi della stessa Biblioteca con l’intento di valorizzare l’affascinante personalità del Costa attraverso le sue carte. Un viaggio ideale che a partire dalla sfera più percettibile, quella pubblica e sociale, prosegue verso la dimensione più personale e intimistica, introducendo il visitatore nei meandri della vita e in quella della sua famiglia.

Per partecipare è necessaria la prenotazione obbligatoria da effettuare via mail all’indirizzo [email protected], fino all’esaurimento dei posti. Occorre inoltre essere muniti di green pass rafforzato e mascherina ffp2.




GAL Logudoro Goceano, aperti tre bandi rivolti alle imprese e avviato l’ascolto del territorio per le risorse aggiuntive al Piano d’Azione

La recente riunione del tavolo di governance in Camera di Commercio

THIESI. Il GAL Logudoro Goceano torna sul territorio e lo fa con tre bandi rivolti agli imprenditori presenti e futuri. Ha preso il via nei giorni scorsi l’animazione del Gruppo di Azione Locale per il sostegno ai processi di creazione ed innovazione d’impresa e per la riqualificazione dell’offerta ricettiva extra-alberghiera.

Un tassello importante nella strategia del GAL, che vede nella riqualificazione dell’offerta turistica locale l’obiettivo primario della propria azione. I bandi, consultabili sul sito web istituzionale, saranno presentati dalla struttura del GAL con una fitta serie di incontri, che consentirà di conoscere le modalità di partecipazione e ottenere tutte le informazioni necessarie.

Sarà inoltre possibile prenotare direttamente sulla pagina social del GAL o attraverso una mail degli incontri personalizzati per avere maggiori chiarimenti sui bandi e valutare coi tecnici del GAL la propria idea progettuale.

Contestualmente ha preso avvio l’attività di ascolto del territorio per la programmazione delle risorse aggiuntive concesse dall’assessorato regionale ai Gruppi di Azione Locale per l’approccio LEADER. Il Tavolo di Governance, organismo di indirizzo e supporto al CdA del GAL Logudoro Goceano – composto dai rappresentanti dei soci pubblici e privati – nel corso di un incontro presieduto dal Vicepresidente del GAL Giovanni Antonio Sanna (che almeno sino al mese di febbraio sostituirà il presidente Giammario Senes nelle funzioni di governo del GAL) ha potuto valutare le strategie e fornire il proprio contributo per le attività che nei prossimi giorni vedranno i professionisti del GAL raccogliere le proposte e disegnare la strategia per l’impiego di oltre 1,2 milioni di euro aggiuntivi, che saranno utilizzati già nei prossimi mesi per lo sviluppo locale nel territorio dei trentaquattro Comuni che compongono il GAL.

Nei prossimi giorni lo staff del GAL sarà a Benetutti il 2 e a Mores il 9 febbraio – con la presentazione del bando per le imprese di nuova costituzione – a Villanova Monteleone il 4 e a Pozzomaggiore il 10 febbraio – per la presentazione del bando rivolto alle imprese esistenti.

Tutti gli incontri si terranno nel rispetto della normativa vigente sul controllo degli accessi. Il Calendario completo degli incontri, il bando e tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.gallogudorogoceano.it e sulla pagina facebook @GALLogudorogoceano. La sede del GAL è a Thiesi, in Via Manzoni 10. È possibile contattare il GAL attraverso la mail [email protected] o tramite il numero 079/8870054.




Is.Be: “La lingua sassarese avrà uno standard ortografico”

SASSARI. Anche la lingua sassarese avrà una normativa ortografica standard riconosciuta a livello istituzionale dalla Regione Autonoma della Sardegna. È una svolta storica per la scrittura del sassarese, che arriva a sedici anni dalla standardizzazione del sardo (scritto) voluta dalla Giunta regionale, nel 2006, con la nascita della Limba Sarda Comuna (Lsc).

A realizzare l’importante progetto, presentato dal Comune di Sassari nell’ambito del bando promosso dalla RAS e finanziato attraverso i fondi della Legge 22 del 2018, sarà l’Istituto Camillo Bellieni di Sassari, che da oltre trent’anni si occupa di attività di promozione e valorizzazione della lingua e della cultura sarda. Il Comune di Sassari ha individuato il progetto dell’Is.Be a seguito di una manifestazione d’interesse rivolta a soggetti operanti nel settore della tutela e della valorizzazione della lingua sarda.

L’Istituto Bellieni ha già organizzato un gruppo di lavoro formato da alcuni tra i massimi esperti del settore, e ha coinvolto docenti e linguisti quali Mario Lucio Marras (specialista lingua sassarese), Michele Pinna (supervisione attività progettuali), Maria Doloretta Lai (organizzatrice culturale) e Maurizio Virdis (linguista), con l’obiettivo di concludere il progetto entro il mese di ottobre 2022.

Da un lato saranno analizzati i testi letterari e dall’altro gli usi consolidati del parlato, senza trascurare altre forme di produzione linguistica che trovano espressione nel teatro, nelle gobbule, i modi di dire e le canzoni della tradizione folklorica.

Tra le fonti più importanti, modello di riferimento saranno gli scritti di Pompeo Calvia, Salvator Ruiu, Cesarino Mastino e Gildo Motroni, mentre saranno presi in esame i dizionari di Giosuè Muzzo, Giampaolo Bazzoni e Vito Lanza, oltre alle grammatiche che hanno già costituito il patrimonio del sassarese orientato verso la scrittura. Utilissima in tal senso sarà la grammatica di Giampaolo Bazzoni e la sua raccolta dei modi di dire intitolata “Pà modu di dì”.

Lo standard ortografico isolato dovrà quindi avere caratteristiche di economicità, funzionalità e razionalità fonetica. “In un’apposita tabella verrà scandito il repertorio grafematico che si ritiene più consono – ha spiegato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be –per rappresentare i suoni distintivi della lingua sia dal punto di vista grafico sia da un punto di vista fonematico, quindi sia la pronuncia dei suoni sia la rappresentazione grafica in base alle norme sancite dall’alfabeto fonetico internazionale. Contestualmente si costituirà un corredo di convenzioni ortografiche e regole di pronuncia dotato di un ampio spettro esemplificativo, valido nel territorio sassarese sia da un punto di vista geografico che semantico”.

L’intero impianto, ispirato alle logiche linguistiche moderne, terrà conto sia della linguistica de Saussuriana sia degli usi pragmatici della lingua. Altro punto di riferimento saranno la logica e la metodologia già sperimentate nella Limba Sarda Comuna (Lsc), unitamente all’esperienza linguistica portata avanti in tutti questi anni negli sportelli linguistici comunali e nelle attività didattiche finalizzate all’insegnamento della lingua sarda. L’iniziativa è inserita all’interno di un più ampio progetto che prevede la standardizzazione ortografica di altre lingue alloglotte presenti in Sardegna, nello specifico il tabarchino e il gallurese.




Alzheimer Sardegna, domenica a Sassari si parla di invecchiamento della popolazione sarda

SASSARI. Domenica 16 gennaio, alle 17.30, nei locali dell’Auditorium provinciale di via Monte Grappa, a Sassari, si terrà il terzo appuntamento del progetto “Alzheimer Sardegna: La rete che sostiene – Formazione, Convegni ed Eventi sul tema del decadimento cognitivo”. Il tema dell’incontro, organizzato da AMAS – Associazione Malattia Alzheimer Sardegna e finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, stavolta sarà incentrato sull’invecchiamento della popolazione sarda, con una particolare attenzione alle demenze.

L’intervento d’apertura sulle “Strategie di prevenzione del declino cognitivo” sarà affidato ad Antonio Nieddu, geriatra di Sassari, che condurrà gli ascoltatori tra le criticità di una società che invecchia, per comprenderne le difficoltà sotto il profilo dei bisogni ma anche le potenzialità che il nostro territorio potrebbe offrire. E quindi il modo di affrontare al meglio la condizione dell’invecchiamento.

Altro tema delicato è quello della solitudine dell’età senile, che sarà trattato da Paolo Putzu, geriatra di Cagliari, il quale proporrà una relazione dal titolo “Il malessere dell’anziano e ageismo”. L’ageismo è una forma di pregiudizio e discredito ai danni di un individuo in ragione della sua età.

Se ne trovano esempi nei mezzi di comunicazione, in istituzioni, sanità, sistema educativo, culturale, politico e ambientale. Strettamente legata all’ageismo è la solitudine, intesa come estremo malessere subito e non voluto che crea sofferenza psicologica e facilita l’insorgenza di malattie fisiche e psichiche, tanto da ridurre la qualità e l’aspettativa di vita. Tutto ciò può portare a una solitudine patologica, che colpisce soprattutto gli anziani soli identificandosi come una forma di deprivazione relazionale.

Come per tutte le iniziative AMAS, non mancherà un riferimento alla figura del caregiver, attraverso la testimonianza diretta della presidente Pina Ballore, che modererà l’intero convegno. Sono previsti inoltre gli interventi del consigliere regionale Antonio Piu e di Laura Dellacà, project manager del progetto Alzheimer Sardegna, quindi la proiezione del video di AMAS “Momenti di Vita”, le performance della coreografa e danzatrice americana Lory Warner e la presenza della speaker radiofonica Francesca Arca. Il coordinamento organizzativo del progetto è stato affidato all’Associazione Culturale Music & Movie diretta da Roberto Manca. L’ingresso è libero previa prenotazione, ma occorre essere in possesso di super green pass e mascherina ffp2. Per info contattare i numeri 3336750996 – 3495386310.




“Martis in poesia” ricorda Deledda e Carta: dalle donne di Sardegna la coscienza di comunità come antidoto allo spopolamento

Lucia Sechi (a sinistra) e Daniela Masia

MARTIS. “Ci sono donne che hanno lasciato segni profondi, che si sono poste come simbolo della propria comunità coltivando la ricerca di se stesse e delle proprie origini, sospinte da una forza originaria che in queste comunità rappresenta un forte elemento di coesione. Una coscienza sociale che è anche il principale antidoto contro lo spopolamento, al di là delle eventuali opportunità di lavoro e di benessere”. Così Michele Pinna, direttore scientifico dell’Istituto Camillo Bellieni, ha analizzato il senso delle profonde riflessioni dedicate a due straordinarie donne di Sardegna come Grazia Deledda e Maria Carta.

Due figure iconiche sulle quali si è concentrata la V edizione di “Martis in poesia”, inserita quest’anno come evento conclusivo del festival letterario Etnos. La manifestazione è stata realizzata a porte chiuse a causa della situazione sanitaria e trasmessa dal centro polivalente in diretta streaming su skype e sulla pagina facebook di Etnos.

Dopo le introduzioni dell’operatrice culturale Francesca Sini e del sindaco di Martis, Tiziano Lasia, l’evento ha preso il via attraverso il monologo teatrale “Viaggio sotto la luna” di Isabella Mastino, nel quale la studiosa, in un crescendo incalzante e appassionato, ha guidato l’ascoltatore tra i sentimenti, i tormenti e le vicende narrate nelle opere della scrittrice premio Nobel, concentrandosi in particolar modo sul romanzo “Nostalgie”, uno dei meno conosciuti e al contempo più belli della Deledda. Il monologo trova il suo riferimento diretto in due libri della Mastino, “Ma io non vedevo quella luna-Breve antologia di Grazia Deledda e “Il viaggio-breve antologia di Grazia Deledda” volume secondo, pubblicati da Alfa Editrice.

Isabella Mastino

La seconda parte della serata è proseguita con le analisi di Lucia Sechi e Daniela Masia, studiose ed esperte della lingua e cultura sarda, che hanno analizzato i testi di Grazia Deledda e Maria Carta utilizzando il sardo come lingua veicolare.

L’intervento di Lucia Sechi, a partire dall’esposizione dei più significativi tratti biografici della Deledda, ha inquadrato la profonda esigenza della scrittrice di affrancarsi dall’ambiente familiare e cittadino. Una condizione che era divenuta al contempo la sua forza ispiratrice, dalla quale attingeva per realizzare le trame delle sue opere. La Sechi ha ricordato alcuni brani del romanzo autobiografico “Cosima”, dai quali emergono i sacrifici di una donna che intendeva realizzarsi in un contesto fino ad allora riservato esclusivamente agli uomini.

Quanto più la Deledda cercava di allontanarsi dalla Sardegna, tanto più finiva per restarne intrappolata da un punto di vista letterario. Come ha ben posto in evidenza Daniela Masia, la maturazione della scrittura cresceva con la coscienza che lei attuava di se stessa: nell’asprezza dei personaggi c’è sempre una rappresentazione dei componenti della sua famiglia; la lirica e l’epica nella descrizione dei protagonisti nascono dall’intimità del suo mondo privato, riproposto in una cornice più alta ispirata in primis dalla letteratura russa che aveva scoperto nella biblioteca di famiglia.

Figura diversa ma altrettanto significativa è stata quella di Maria Carta, la cui voce è stata ricordata come rappresentativa di suggestioni senza tempo: dall’infanzia nel paese di Siligo dove il suo canto rituale, da bambina inconsapevole, era il suo modo di esorcizzare la paura, fino alle esibizioni sui palchi e quindi nelle trasmissioni televisive di visibilità nazionale. Poi il suo lavoro di ricerca sul campo, alla riscoperta di quel patrimonio culturale, dei melismi e delle sensibilità che non è possibile riportare sul pentagramma.

In chiusura di serata il direttore artistico Nanni Campus, rifacendosi alle parole di Michele Pinna, ha ribadito quanto sia importante, per chi si occupa di cultura in Sardegna, ricostruire il tessuto simbolico, e ha perciò rimarcato l’importanza di progetti come Etnos per restituire alle piccole comunità un profondo senso identitario. “Martis in poesia” è organizzato dall’Istituto Camillo Bellieni assieme all’Amministrazione comunale di Martis, in collaborazione con la Pro Loco di Martis e con l’associazione Elighe Aps, e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna.

Francesca Sini (a sinistra) e Michele Pinna



Cagliari, Premio alla Carriera L’Alambicco a Gianni Amelio: “Ha dato volto e voce a vite esiliate e ai margini della società”

CAGLIARI. “Maestro del cinema italiano e internazionale d’autore, dal coerente percorso stilistico ed etico”, questo è l’incipit delle motivazioni con le quali il direttore artistico dell’associazione culturale L’Alambicco, Alessandro Macis, ha conferito a Cagliari il Premio alla Carriera al regista Gianni Amelio, autore di opere indimenticabili per il grande e piccolo schermo.

Un artista che, si legge ancora nelle motivazioni, “ha dato volto e voce nelle sue storie a giovani vite spesso esiliate ai margini della società, sfruttate e annientate dal cinismo degli adulti; a uomini fragili e a percorsi di redenzione, raccontando per immagini momenti significanti di storia italiana”.

A ritirare simbolicamente il prestigioso riconoscimento per conto di Amelio è stato il maestro Romeo Scaccia, che ha dato vita a un suggestivo concerto per piano solo, eseguendo brani tratti dalle colonne sonore dei film più rappresentativi del regista calabrese.

Gianni Amelio è stato costretto a rinunciare, giocoforza, a presenziare in Sala Castello dell’Hotel Regina Margherita di Cagliari, a causa della recrudescenza nei contagi da Covid19, ma in un messaggio si è detto profondamente vicino agli amici sardi e particolarmente grato per una “retrospettiva organizzata con grande cura e competenza”.

Macis ha quindi fatto un accenno alle tematiche trattate dal regista calabrese durante il lungo percorso nel mondo del cinema: “Dall’emigrazione dal sud verso le città industrializzate del Nord al terrorismo degli anni di piombo; da tangentopoli alla tragedia dei migranti, soffermandosi spesso, con tenerezza e sguardo poetico, a scrutare con intensità e attenzione ciò che non è visibile a un’indagine affrettata: i sentimenti d’amore e d’amicizia che coinvolgono nel corso delle loro vite gli esseri umani”.

Nato nel 1945 in una frazione di Magisano, piccolo Comune in provincia di Catanzaro, figlio di un padre emigrato in Argentina, Amelio si è trasferito a Roma nel 1965 con in tasca una laurea in filosofia, un’esperienza di critico cinematografico e tanti sogni. Da quel momento ha dato vita a tanti capolavori in qualità di regista e sceneggiatore per cinema e tv, conquistando un’infinità di riconoscimenti.

Il Premio alla Carriera ha rappresentato il momento conclusivo di un’intensa retrospettiva dal titolo “La tenerezza dello sguardo. Il Cinema di Gianni Amelio”, organizzata a Cagliari da L’Alambicco con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e in sinergia con l’associazione culturale “La macchina cinema”.