Cinema, Paolo Zucca accende il “terre di confine”: a Solarussa successo per l’anteprima della XIV edizione

Mario Tendas con Paolo Zucca

SOLARUSSA. Ottima partenza per la XIV edizione del “terre di confine filmfestival”, che nell’anteprima di sabato negli spazi di “Casa Naitana” a Solarussa ha accolto il ritorno di uno storico direttore artistico come Paolo Zucca, che già in passato aveva guidato due importanti edizioni.

A catalizzare l’attenzione del pubblico, numeroso come sempre, è stata la proiezione di due opere profondamente attinenti alle tematiche della rassegna, “Cercando Grazia” e “L’uomo del mercato”, presentate dalle autrici Paola Cireddu e Maria Grazia Perria, che hanno interagito a lungo con il pubblico, rispondendo alle domande e raccontando aneddoti e curiosità sui film. 

Cercando Grazia” è un mediometraggio realizzato in occasione dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, di cui racconta il ritratto attraverso le interpretazioni di undici attrici, tutte emigrate fuori dalla Sardegna per coltivare il proprio sogno: l’ambizione di lavorare nel cinema e nel teatro. «Quando abbiamo cominciato il casting eravamo convinti di trovare delle aspiranti attrici che vivessero nell’isola – ha affermato la regista Perria – e invece abbiamo scoperto che tutte vivevano a Roma, a Milano o addirittura a Londra e Parigi. Ci siamo resi conto che queste giovani donne che aspiravano a interpretare il ruolo della giovane Deledda, erano persone che erano dovute andar via, sia per studiare, sia chiaramente per trovare maggiori opportunità, così come la stessa Deledda aveva fatto».

Un punto di contatto quindi, non solo con la vita della scrittrice Premio Nobel, ma anche con le tematiche care al “terre di confine”, nato in origine come una delle tante attività di animazione e promozione del Museo dell’Emigrazione di Asuni. Compito del festival è certamente quello di dare spazio a una cinematografia marginale, ma al contempo poetica e potente come quella del pluripremiato cortometraggio “L’uomo del mercato” che, nelle parole della regista Paola Cireddu, «ha a che fare a suo modo con una terra di confine: un quartiere popolare alla periferia di Cagliari, per raccontare la storia di un personaggio che sta ai margini della società e che riesce a tenere sulle spalle una grande dignità».

Quest’anno sono tante le sfide e le criticità che attendono gli organizzatori dell’associazione Su Disterru presieduta da Sandro Sarai, organizzatrice del festival fin dal lontano 2005 ad Asuni. Come hanno spiegato Paolo Zucca e il sindaco di Solarussa, Mario Tendas, le limitazioni dovute alla pandemia potrebbero intralciare l’interscambio e il confronto tra la cultura cinematografica sarda e quella del Paese ospite, non rendendo agevole l’arrivo di autori e registi internazionali come nel migliore spirito del festival.

«Il focus quest’anno potrebbe essere sulla Serbia – ha anticipato Zucca – perché stiamo portando avanti un gemellaggio con il Festival di Ravno Selo, un’iniziativa che nasce con i nostri stessi obiettivi, quelli di rivitalizzare territori lontani dal mainstream attraverso il cinema, l’arte e la cultura. Si svolge in mezzo ai campi di mais, lontano da Belgrado e dalle altre grandi città della Serbia. Nei prossimi mesi cercheremo di capire se sia fattibile, ma il “terre di confine” va avanti con la nostra volontà di portare il cinema dove spesso non arriva, con determinazione, allegria e grande convivialità».

Maria Grazia Perria con Paolo Zucca
Paola Cireddu con Paolo Zucca



A Solarussa con Paolo Zucca l’anteprima del “terre di confine filmfestival”

Paolo Zucca

SOLARUSSA. Due opere di autrici donne per inaugurare una XIV edizione che godrà di un’importante rappresentanza al femminile. Il 18 dicembre nella Casa Naitana di Solarussa l’anteprima del “terre di confine film festival” prenderà il via alle 18 con il ritorno di uno storico direttore artistico come Paolo Zucca, che in compagnia del sindaco Mario Tendas e del presidente de “Su disterruSandro Sarai, introdurrà la presentazione del mediometraggio “Cercando Grazia” scritto e diretto da Maria Grazia Perria, e “L’uomo del mercato” di Paola Cireddu.

«Sono felice di tornare al “terre di confine” – ha affermato Zucca – perché mi piace davvero esplorare la cinematografia, e questa manifestazione mi permette di farlo in modo molto libero, sia per quanto riguarda la Sardegna, sia per quanto riguarda il Paese a cui è dedicata l’edizione di riferimento, che quest’anno sarà la Serbia. Il piacere è dato in particolar modo dal confrontarsi con film, autori e cinematografie che sono al di fuori del forse troppo scontato mainstream americano».

Cercando Grazia” arriva non a caso in occasione del 150esimo anniversario della nascita di Grazia Deledda. Nel mediometraggio (50 minuti circa), undici ragazze sarde scelte tra un centinaio di attrici durante il casting per la preparazione di un film sulla giovane Grazia, si raccontano e restituiscono con intensità momenti della loro vita e di quella della scrittrice. Il progetto è nato lo scorso anno durante il primo confinamento anti covid, mentre veniva realizzato il casting per la preparazione di un film sulla vita e sull’opera della giovane Deledda.

L’uomo del mercato” è invece un cortometraggio (19 minuti) ambientato nel mercato ortofrutticolo di Cagliari. Il protagonista, Mario, raccoglie cassette per rivenderle a pochi centesimi e sogna di ricevere da qualche benefattore una “Apixedda” usata. Tra gli atti intimidatori del vicino e la generosità del piccolo boss del quartiere, troverà forse il modo di riscattarsi. Il corto ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali Migliore opera a “Il Cantiere delle Storie” del Premio Solinas a La Maddalena (2017), premio Labor del V-art Festival Internazionale Immagini d’Autore edizione (2020-2021), Miglior Cortometraggio nella sezione Emergenti del Pop Corn Film Festival del Corto a Porto Santo Stefano (Toscana, 2021), Miglior Cortometraggio Regionale al Figari Film Fest di Olbia (2021), Primo Premio FASI “Visioni Sarde” (2021).

La manifestazione è organizzata dall’Associazione Su Disterru Onlus, con il contributo dei Comuni di Asuni e Solarussa e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna. L’ingresso a Casa Naitana (con sala riscaldata) è gratuito previa presentazione del green pass.




Solarussa, annullato il concerto di Joe Perrino

L’aggravarsi dell’emergenza sanitaria nell’hinterland oristanese ha spinto gli organizzatori a cancellare l’evento in via del tutto precauzionale

 

Joe Perrino

SOLARUSSA. Il concerto di Joe Perrino e la sua band in programma per sabato 10 ottobre a Solarussa come evento collaterale del “terre di confine” filmfestival, è stato annullato a causa del preoccupante aggravarsi dell’emergenza sanitaria nell’hinterland di Oristano.

Pur a malincuore, la decisione è stata presa dagli stessi organizzatori, che finora hanno cercato di attenersi scrupolosamente alle disposizioni e alle limitazioni emanate in misura di contenimento della diffusione del virus Covid19.

Dato il gran numero di contagi registrati negli ultimi giorni, in via del tutto precauzionale l’associazione “Su Disterru” ha preferito cancellare l’evento concertistico, molto atteso in paese (il cantautore cagliaritano avrebbe eseguito brani tratti dal progetto ‘Per Grazia Non Ricevuta’ e ‘canzoni della mala cagliaritana’). Lo scopo della decisione, nello stesso interesse del festival, è quello di scongiurare situazioni di pericolo che possano pregiudicare in qualsiasi modo la sicurezza e la salute dei partecipanti.

 




Al “terre di confine” Giovanni Columbu: il regista è come uno psicanalista tra sogni, incertezze e ricerca di spontaneità

Una lezione magistrale in un confronto di “visioni cinematografiche” con Gabriella Rosaleva

La XIII edizione della rassegna si è conclusa domenica a Solarussa

 

Il pubblico numeroso pur nel rispetto dei distanziamenti e delle limitazioni anti-Covid

SOLARUSSA. «In un certo senso il regista lavora con gli attori come lo psicanalista fa con i suoi pazienti. Cioè, dopo aver accuratamente preparato l’interprete, cerca di destabilizzarlo affinché possa esprimere la sua parte più intima, più vera, realizzando così quella feconda incertezza di cui parlava John Ford».

Giovanni Columbu stupisce il pubblico alla XIII edizione del “terre di confine” film festival, con una lezione per nulla scontata in un confronto di “visioni” cinematografiche con la regista “Gabriela Rosaleva”, che sabato nella sala proiezioni di Casa Sanna, a Solarussa, ha presentato in prima regionale la versione restaurata del suo docu-film “Processo a Caterina Ross”.

«John Ford non ha mai battuto più di due o tre ciak per scena – ha proseguito Columbu –. Sapeva che i migliori sono sempre il primo o il secondo, poiché dopo si perde l’incertezza, condizione indispensabile agli attori per poter dare il meglio di sé».

Secondo l’autore di capolavori intramontabili come “Su Re” è importante non fermarsi alla sola sceneggiatura, ma essere aperti alle variazioni che scaturiscono dall’ambiente e soprattutto dagli interpreti: «Adottare i progetti è fondamentale ma deve essere fatto in modo flessibile, associando alla propria volontà anche la propria capacità di ascoltare e adeguarsi alle circostanze».

Giovanni Columbu (a destra), Antonella Puddu e Gabriella Rosaleva (a sinistra)

Vietato poi usare la parola “Azione!” prima delle riprese: «Genera una cesura netta tra il mondo della realtà e quello della finzione, facendo perdere tutta quella spontaneità che c’era fino al momento prima».

L’incontro tra Columbu e Rosaleva ha rappresentato un confronto tra “visioni” cinematografiche al cospetto di un pubblico molto attento che non ha esitato a presentare domande. Nel corso della serata sono state proiettate le docufiction “Surbiles” e “Visos. Sogni, avvisi, visioni”. Un tema, quello dei sogni e delle visioni, per Columbu in stretta relazione con il mondo del Cinema, «perché il Cinema è esso stesso un sogno, che come tutta l’arte tende a produrre delle rappresentazioni della realtà, i cui risvolti sono prossimi all’universo onirico. Ogni film è una lezione di cinema. In ogni opera ci sono tutti gli elementi, i metodi e le visioni proprie di quell’autore, e possono essere decifrate e fatte proprie da chi guarda».

Infine un invito ai neofiti a conoscere bene i fondamenti della grammatica cinematografica, ma evitando di farne ostentazione nei propri lavori: «A un autore esordiente non si chiede di essere un virtuoso, ma di avere cose da dire. Parafrasando il grande Peppino De Filippo, chi cerca lo stile trova la morte, chi cerca la vita trova lo stile».

Nel corso della serata Luisa Cutzu ha presentato il trailer del documentario “Gabriella Rosaleva – Cineasta del passato futuro”, che è al momento in corso di realizzazione. La rassegna si è conclusa domenica a Solarussa con un particolare accento sulle isole Shetland: la proiezione di ‘Ribelle’ (‘The Brave’), storia di una principessa scozzese guerriera; quindi un lavoro tratto dalla serie TV della BBC SHETLAND, ‘Red Bones’ per la regia di Peter Hoar; di ‘Clavel’ di Shona Main sulla vita di un anziano pastore e agricoltore delle isole Shetland; per poi chiudere con un estratto del capolavoro ‘Cul de sac’ di Roman Polansky.




“Terre di confine”, tutto esaurito per “Assandira”. Mereu: “Lo spirito del film è lo stesso del festival, cioè raccontare di chi non ha voce”

La rassegna si conclude domenica con la proiezione di ‘Ribelle’ (‘The Brave’), ‘Red Bones’ di Peter Hoar, episodio della serie TV della BBC SHETLAND,  quindi ‘Clavel’ di Shona Main e un estratto di ‘Cul de sac’ di Roman Polansky

Il pubblico di Solarussa per “Assandira”

SOLARUSSA. Tutto esaurito a Solarussa per la presentazione del film “Assandira” di Salvatore Mereu, in prima visione nella provincia di Oristano, tra gli appuntamenti del “terre di confine” film festival. Tanto che gli organizzatori hanno dovuto bloccare le richieste a causa delle limitazioni legate all’emergenza sanitaria.

«Ho raccontato di un mondo ai confini con la modernità – ha spiegato Mereu ai presenti – ho raccontato la Sardegna che a un certo punto incrocia la civiltà moderna, un mondo che normalmente non ha voce, quello della civiltà pastorale, e in questo senso c’è una grande affinità con lo spirito del festival di Asuni e Solarussa. Il fatto che si svolga in un luogo di confine è importante perché rappresenta un tentativo sincero di portare la cultura del cinema laddove sembrerebbe essere scomparsa».

Sotto una meravigliosa luna piena nel cortile di Casa Sanna, il pubblico ha incontrato il regista con quale si è intrattenuto a lungo a dialogare dopo la proiezione del film, accanto alla direttrice artistica Michela Anedda e al sindaco di Solarussa, Mario Tendas, il quale è stato più volte ringraziato da Mereu per il grande impegno profuso in Regione a sostegno del comparto del Cinema in Sardegna. Un comparto che dà lavoro nell’isola a un gran numero di maestranze.

Salvatore Mereu con Michela Anedda e Mario Tendas

E se è vero che il film è un atto di denuncia sul ripiegamento dei valori in funzione del più facile profitto forzando anche i limiti imposti dalla natura, leggere il film solo in questa direzione, secondo l’autore «significherebbe privarlo di tutta una serie di altre letture possibili, a partire dal conflitto tra un padre e un figlio e tra le loro visioni del mondo».

Riguardo alla partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, Mereu ha specificato che è sempre un’esperienza straordinaria ed emozionante. Ma che quest’anno lo è stata in particolar modo, perché si è voluta fare nonostante la situazione contingente sembrasse cancellarla: «Anche se il si è svolta in tono minore penso sia stato dato un grande segnale al pubblico e agli operatori del settore e al cinema di tutto il mondo, perché il cinema deve continuare a vivere, deve rinascere e non essere travolto».

Quindi una piccola curiosità sulla scelta di Gavino Ledda come protagonista: «Avevo visto una sua foto sul web che lo ritrae sotto una quercia in canottiera. Era perfetto. L’ho corteggiato e sono riuscito a convincerlo, per poi capire col tempo quale persona duttile e sensibile fosse, e avesse quindi tutte le carte in regola per diventare un grande interprete, come il film dimostra. Oggi farei fatica a immaginare questo lavoro senza di lui».

Prima di “Assandira” il pubblico di Solarussa ha potuto visitare la mostra fotografica di Alessandro Mirai: ‘A festival can hide another – Un festival ne può nascondere un altro’, e vedere il film “Iona” di Scott Graham preceduta da un videomessaggio dell’autore.

IL PROGRAMMA DI DOMANI.

Domenica 4 ottobre sarà il giorno conclusivo dell’intera manifestazione. Gli appuntamenti si terranno al coperto in Casa Sanna a causa delle previsioni meteo poco favorevoli per eventi all’aperto.

La serata prende il via alle 18 con un film per i più piccoli, ‘Ribelle‘ (‘The Brave’) – La storia di una principessa scozzese guerriera. Alle 20 sarà proiettato un episodio particolarmente rappresentativo della serie TV della BBC SHETLAND, ‘Red Bones‘ (poliziesco, thriller – 2013 – 120’) regia di Peter Hoar, in inglese con sottotitoli in italiano: il commissario Jimmy Perez indaga su uno strano delitto in un’isola delle Shetland.

Alle 22 proiezione di ‘Clavel‘ di Shona Main (docufilm – 2010 – 30′), che racconta la vita di un anziano pastore e agricoltore delle isole Shetland. Il docufilm sarà preceduto da un videomessaggio della regista e seguito da una sessione live di domande e risposte .

Alle 23 proiezione di un estratto di ‘Cul de sac’ (drammatico – 1966 – 111’) di Roman Polansky – Strani incontri nella remota isola di Lindisfarne. La serata e l’intera rassegna si conclude subito dopo con un brindisi finale.




Film festival a Solarussa: a Lezione di Cinema con Giovanni Columbu e prima regionale di Gabriella Rosaleva

Al “terre di confine” la regista lombarda presenta la versione restaurata del suo lavoro dedicato a una donna condannata ingiustamente per stregoneria

Il regista sardo accompagnerà inoltre la visione di due sue docufiction: “Surbiles” e “Visos. Sogni, avvisi, visioni”

 

Giovanni Columbu (credits: copyright Bram Belloni/Amsterdam/www.belloni.nl)

SOLARUSSA, 02.10.2020. Grande serata di appuntamenti anche sabato 3 ottobre a Solarussa per il “terre di confine” film festival”. La manifestazione si terrà al coperto in Casa Sanna per godere in tutta tranquillità della fruizione delle opere e degli incontri con i protagonisti anche in caso di condizioni meteo avverse.

Si parte alle 19.15 con il saluto della regista Gabriella Rosaleva, che riceverà uno speciale tributo da parte della rassegna: l’introduzione delle direttrici artistiche Antonella Puddu e Michela Anedda anticiperà la presentazione, da parte dell’autrice Luisa Cutzu, del trailer del documentario “Gabriella Rosaleva – Cineasta del passato futuro”, che è al momento in corso di realizzazione.

Subito dopo seguirà la proiezione di due opere della Rosaleva: il corto “Viaggio a Stoccolma” (drammatico – 2017 – 15’), un omaggio a Grazia Deledda girato con il supporto dell’Università di Sassari; e in prima visione regionale in versione restaurata, l’attesissimo “Processo a Caterina Ross” (drammatico – 1982 – 60’), un lavoro in cui Rosaleva, attraverso l’analisi degli atti del processo ricavati dai verbali originali, ricostruisce la storia del processo svoltosi nel 1697 contro una contadina trentaduenne, condannata ingiustamente per stregoneria nella Confederazione svizzera.

Gabriella Rosaleva (Still da documentario in progress. Copyright Luisa Cutzu)

Alle 20.30, in Casa Sanna arriva invece un tributo al regista sardo Giovanni Columbu, che per l’occasione darà ai presenti una sua personale “lezione di cinema”. Seguirà la proiezione di due sue docufiction. La prima è “Surbiles” (drammatico – 2017 – 63’) in italiano e sardo (sottotitolato italiano), che parla di alcune figure mitologiche sarde, donne apparentemente uguali a tutte le altre che fra il tramonto e l’alba, nel sonno o attraverso l’uso di droghe, abbandonano il corpo, penetrano nelle case in cui ci sono bambini e succhiano loro il sangue. La seconda docufiction in programma è “Visos. Sogni, avvisi, visioni”, in cui si presentano sette sogni interpretati e raccontati direttamente da pastori e contadini.

Salta invece il concerto di Joe Perrino, in programma alle 18, a causa delle previsioni meteo poco favorevoli a un evento all’aperto. Ma l’appuntamento è solo rinviato di una settimana: il cantautore cagliaritano e la sua band si esibiranno sabato 10 ottobre alle 20 nel cortile di casa Sanna, presentando al pubblico di Solarussa i brani più amati tratti dal progetto ‘Per Grazia Non Ricevuta’ e ‘canzoni della mala cagliaritana’. Tutti gli appuntamenti seguono rigorosamente le disposizioni e le limitazioni relative al contenimento dell’emergenza sanitaria. La XIII edizione del film festival si chiuderà domenica a Solarussa.




Filmfestival, a Solarussa l’ultimo weekend del XIII “terre di confine”: venerdì apertura con “Assandira” di Salvatore Mereu

Il 2 ottobre prende il via la tappa conclusiva della XIII edizione della rassegna cinematografica: tre giorni di proiezioni, concerti, mostre e lezioni di cinema

SOLARUSSA. Dopo le tappe di Cagliari e Asuni, il “terre di confine” si avvia alla conclusione portando l’ultima tappa del filmfestival a Solarussa, per un weekend che dal 2 al 4 ottobre offrirà un ricco calendario tra proiezioni, lezioni di cinema, mostre e concerti.

Venerdì alle 21.15 nel Cortile di Casa Sanna si parte alla grande con la presentazione del film sardo del momento, “Assandira” di Salvatore Mereu, fresco del successo come partecipante fuori concorso alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia.

Tratto dal romanzo di Giulio Angioni, il film affronta il tema dei compromessi ai quali i sardi sono spesso costretti a sottostare per riuscire a “vendersi” meglio ai turisti stranieri. Nella trama si snodano le vicende dell’agriturismo “Assandira”, nel quale un anziano pastore interpretato da Gavino Ledda si presta a recitare la caricatura del tipico sardo, costruita attraverso stereotipi, solo per dare una mano al figlio nel seguire l’attività.

Ad incontrare il pubblico di Solarussa sarà lo stesso regista Salvatore Mereu, che si intratterrà a dialogare con i presenti. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione con la casa di produzione Lucky Red e al distributore sardo Roberto Podda con la sua Creative Service.

Ma la serata venerdì inizia già alle 18 con il saluto delle direttrici artistiche Antonella Puddu e Michela Anedda, che daranno il via all’inaugurazione della mostra fotografica di Alessandro Mirai: ‘A festival can hide another – Un festival ne può nascondere un altro’. L’esposizione, che sarà presentata dall’autore, raccoglie foto realizzate nel 2017 in qualità di fotografo accreditato al Midnight Sun Film Festival di Sodankyla (Lapponia).

Backstage delle riprese di “Assandira”. Copyright 2020 LUCKY RED S.r.l. tutti i diritti riservati

Alle 19.15 nel Cortile di Casa Sanna sarà il momento della proiezione dello spot della XIII edizione, De s’atra parti de s’arriu (Dall’altra parte del fiume), un corto d’animazione realizzato da Michela Anedda nel corso di un laboratorio sperimentale che ha coinvolto gli abitanti di Asuni e Solarussa.

Seguirà la proiezione di “Iona” di Scott Graham (drammatico – 2015 – 90’) film dal quale è tratta l’immagine della locandina della XIII edizione del film festival. L’opera è presentata in lingua originale (inglese) con sottotitoli in italiano, e sarà preceduta da un videomessaggio del regista Scott Graham.

Da segnalare sabato alle 18 il concerto di Joe Perrino e subito dopo la partecipazione della regista Gabriella Rosaleva, che presenterà il suo “Processo a Caterina Ross”. Quindi la lezione di cinema di Giovanni Columbu e la proiezione delle sue docufiction “Surbiles” e di “Visos. Sogni, segnali, avvisi”. Tutti gli appuntamenti seguono rigorosamente le disposizioni e le restrizioni relative al contenimento dell’emergenza sanitaria.




Cinema, la Sardegna incontra le Shetland: al via la XIII edizione del “terre di confine filmfestival”

Un confronto tra cineaste, pastore, emigrate delle isole remote: dal 24 settembre al 4 ottobre due intensi weekend tra Cagliari, Asuni e Solarussa: in calendario proiezioni, lezioni di cinema, mostre, concerti

 L’intenso programma spazia dalla celebre serie TV “Shetland” della BBC alle opere di Shona Main, Jenny Gilbertson Brown e Scott Graham

Tra gli ospiti la regista Anna Kauber con il suo lavoro “In questo mondo”

In anteprima regionale il documentario “Padenti” di Marco Antonio Pani e la versione restaurata de “Il processo a Catarina Ross” di Gabriela Rosaleva

Tra i film più attesi anche “Assandira” di Salvatore Mereu con Gavino Ledda

 

CAGLIARI. Due terre lontane ma con una forte anima in comune, a partire dallo spirito di resistenza all’isolamento alle radici del pastoralismo e la piaga dell’emigrazione. Due terre come la Sardegna e le isole Shetland, che si incontreranno al XIII “terre di confine filmfestival” per un’edizione declinata al femminile in un singolare abbraccio tra cineaste, donne pastore ed emigrate delle isole remote.

Dopo la partecipata anteprima di dicembre, la manifestazione (saltata a marzo a causa del Covid) prende ora forma dal 24 settembre al 4 ottobre grazie all’impegno di un team capitanato da due giovani direttrici artistiche, l’attrice e voice-coach Antonella Puddu e la pluripremiata regista di film di animazione stop-motion Michela Anedda. Nonostante le difficoltà incontrate a causa dell’emergenza sanitaria il festival già si preannuncia particolarmente ricco di appuntamenti tra proiezioni, presentazioni di prime regionali, lezioni di cinema, mostre e concerti.

Il programma è stato presentato stamani alla Cineteca sarda di Cagliari alla presenza di Puddu e Anedda, di Sandro Sarai, presidente dell’associazione organizzatrice “Su Disterru” e dei sindaci di Asuni e Solarussa, Gionata Petza e Mario Tendas.

L’evento è realizzato con il patrocinio e il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione Sardegna Film Commission, i Comuni di Asuni e Solarussa e il Consorzio Turistico Sa Perda ‘E Iddocca.

Nel corso della conferenza è stato proiettato “De s’atra parti de s’arriu”, lo spettacolare video-spot-animato realizzato da Michela Anedda attraverso il laboratorio cinematografico che ha coinvolto gli abitanti di Solarussa e Asuni, con il contributo di Antonella Puddu nel ruolo di voice-coach.

Le date e i luoghi. La rassegna prende il via giovedì 24 settembre alla Cineteca sarda di Cagliari per proseguire il 25, 26 e 27 all’Anfiteatro di Asuni e nel cortile del MEA, e concludersi il 2, 3 e 4 ottobre a Solarussa tra il cortile di Casa Sanna e Casa Naitana.

La sezione monografica è dedicata a ‘Shetland e altre isole remote’ mentre quella tematica alle ‘donne pastore’. Al riguardo, ospite molto attesa è la regista Anna Kauber che introdurrà temi di forte attualità come l’isolamento, la distanza e le migrazioni attraverso film ed episodi di serie tv che testimoniano diversi gradi di stereotipizzazione e i tentativi di prenderne le distanze.

Kauber sarà ospite il 24 a Cagliari per introdurre la questione del pastoralismo al femminile e dare il via alle proiezioni dei documentari a tema: “Clavel” di Shona Main e i corti di Jenny Gilbertson Brown, oltre al suo apprezzatissimo “In questo mondo”. A presentare la regista sarà Giovanni Maria Dettori, direttore della sede Regionale Rai. Kauber sarà presente anche sabato 26 ad Asuni per dialogare con il regista Tomaso Mannoni assieme alle pastore sarde protagoniste del suo documentario.

Le proiezioni. In questa edizione saranno proposte opere dedicate alle Shetland e ad altre isole remote dell’arcipelago britannico. Novità assoluta per il festival è la presenza di una serie tv all’interno della rassegna, con la proiezione delle prime due puntate della fortunatissima serie della BBC “Shetland”, che ha spopolato in Gran Bretagna. Nei film proposti si parla la lingua di questi territori, la lingua sarda campidanese, il logudorese, l’inglese, l’italiano e le lingue regionali della penisola.

In calendario sono incluse le proiezioni degli otto corti finalisti di Visioni Sarde, mentre c’è grande attesa il 27 settembre ad Asuni per la prima regionale assoluta di “Padenti”, l’ultimo lavoro del regista Marco Antonio Pani, girato nella foresta di Is Pranus, a Escalaplano nel luglio 2019. Sempre ad Asuni sarà presentata l’anteprima del documentario “Sonallus” di Tomaso Mannoni.

Non poteva mancare “Assandira”, il capolavoro di Salvatore Mereu con protagonista Gavino Ledda, fresco del successo come fuori concorso al Festival di Venezia.

Altra prima regionale sarà sabato 3 ottobre a Solarussa, per il film restaurato “Il processo a Catarina Ross” di Gabriela Rosaleva, che riproduce i verbali del processo svoltosi nel 1697 nella confederazione svizzera contro una contadina trentaduenne. L’autrice presenterà inoltre il suo documentario omaggio a Grazia Deledda girato con il supporto dell’Università di Sassari. Da segnalare la presenza di Luisa Cutzu, che proporrà il trailer di un suo nuovo lavoro documentario dedicato proprio a Gabriela Rosaleva.

Dalle streghe della Svizzera il filo conduttore porterà poi alla proiezione di “Surbiles” (figure mitologiche sarde) di Giovanni Columbu.

Tra gli altri saranno proposti due film cult del 1973, “The Wicker man” di Robin Hardy, una vera chicca per gli amanti dell’horror, e un estratto del capolavoro “Cul de sac” di Roman Polanski. Tutti i film sono sottotitolati in italiano a cura del festival.

La tradizionale ‘finestra sul cinema sardo’ porterà al festival lezioni di cinema documentario, come pure di analisi e critica cinematografica a cura di Giovanni Columbu.

Le mostre fotografiche. Al MEA di Asuni si potrà godere della mostra omaggio a Maria Lai dal titolo “Le vene rosse di Ulassai” e il Trittico video “Ruviu – Biancu – Nigheddu” ideati dalla performer e artista gavoese Chiara Mulas in collaborazione con il fotografo Enrico Lai.

A Solarussa il fotografo Alessandro Mirai presenta “A festival can hide another – Un festival può nasconderne un altro”, esposizione di foto scattate nel 2017 durante la 32esima edizione del

Midnight Sun Film Festival, all’epoca pubblicate sul sito del MSFF.

Concerti al tramonto. Ad Asuni il trombettista avant-jazz Riccardo Pittau suonerà insieme ai Dark Shade, gruppo storico asunese formato da Alessandro Puddu, Stefano Tetti e Tore Anedda, nel progetto originale dal titolo Dark Shade of the Mood. Il 3 ottobre a Solarussa arriva invece il concerto di Joe Perrino, che propone un repertorio tratto da ‘Per Grazia Non Ricevuta’ e canzoni della mala cagliaritana.

 

 

PROGRAMMA DETTAGLIATO

 

Cagliari.

Giovedì 24 settembre alle 19 – Cineteca Sarda

Proiezione dello spot della XIII edizione: De s’atra parti de s’arriu (Dall’altra parte del fiume) (animazione –

2020 – 2’32”) e saluto delle direttrici artistiche Antonella Puddu e Michela Anedda.

A seguire Tema “Cineaste e pastorizia”, incontro con la regista e documentarista Anna Kauber.

Alle 19.30 in Cineteca Sarda proiezione di un estratto (15’) di Clavel (documentario, biografico – 2013 – 60’) di Shona Main. Proiezione di In Sheep’s Clothing (documentario – muto – 1932 – 10’) di Jenny Gilbertson Brown.

Alle 20.30 in Cineteca Sarda proiezione di “In questo mondo” (documentario – 2018 – 97’) di Anna Kauber, in presenza della regista. Introduce Giovanni Maria Dettori, direttore della sede regionale RAI della Sardegna. A seguire, discussione.

 

Asuni

Venerdì 25 settembre alle 19.15 – Anfiteatro, proiezione dello spot della XIII edizione: De s’atra parti de s’arriu (Dall’altra parte del fiume) (animazione – 2020 – 2’32”) e apertura delle proiezioni con Antonella Puddu e Michela Anedda che presentano programma e ospiti. A seguire tema “Shetland e Sardegna: ‘Should I stay or should I go’ – ‘Devo restare o devo partire?’” Antonella Puddu, Franca Farina e Antonio Maria Masia introducono i tre film della serata.

Alle 20.00 – Anfiteatro. Proiezione: The Rugged Island: A Shetland Lyric di Jenny Gilbertson (docufilm, commedia – 1933 – 56’ – muto).

Alle 21 pausa per cena libera presso i bar locali.

Alle 21.30 all’Anfiteatro proiezione: Altura (drammatico – 1949 – 88’) di Mario Sequi, ritrovato e restaurato nel 2019 dalla Cineteca Nazionale – CSC di Roma.

Alle 23.00 – Anfiteatro, The Edge of the World (Ai confini del mondo) (drammatico – 1937 – 88’) di Michael Powell.

 

Asuni

Sabato 26 settembre alle 17.30 – Cortile del MEA inaugurazione della mostra di Chiara Mulas: ‘Le vene rosse di Ulassai’ e trittico video ‘Ruviu, Biancu, Nigheddu’.

Video di presentazione di Chiara Mulas e introduzione di Antonella Puddu.

Alle 18.30 all’Anfiteatro, Concerto al tramonto “Dark Shade of the Mood. Progetto musicale originale

per terre di confine filmfestival: Alessandro Puddu al basso e Tore Anedda alla batteria, sotto la guida e

con il trombettista Riccardo Pittau.

Alle 19.30 pausa per cena libera presso i bar locali.

Alle 20 all’Anfiteatro introduce e presenta i temi della serata il regista Tomaso Mannoni. Proiezione di un’anteprima del documentario –“Sonallus” (2020 – 7’) di Tomaso Mannoni. Proiezione di un estratto di 20’ di Clavel (documentario, biografico – 2013 – 60’) di Shona Main. Proiezione di “In questo mondo” (documentario – 2018 – 97’) di Anna Kauber, con la regista e alcune pastore sarde protagoniste (Lucia Colombino di Nulvi, Efisia Podda di Arbus e Michela Agus di Lanusei). Segue discussione.

Alle 22.30 – Anfiteatro, proiezione: The Wicker Man – Final cut (drammatico, horror – 1973 – 100’) di Robin Hardy, film per adulti, in inglese con sottotitoli in italiano.

 

Asuni

Domenica 27 settembre alle 19.15 – Anfiteatro, film per i più piccoli “Shaun, vita da pecora: Farmageddon”. Il film (animazione, commedia – 2019 – 87’) di W. Becher e R. Phelan.

Alle 20,45 – Anfiteatro, proiezione di “Padenti” (Foresta) (documentario – 2020 – 24’) di Marco Antonio Pani, anteprima regionale in presenza del regista.

Alle 21.30 – Anfiteatro, proiezione degli 8 corti finalisti di ‘Visioni Sarde 2020’ alla presenza dei registi e presentati da Elisabetta Randaccio. Un’iniziativa in collaborazione con la Cineteca di Bologna / Visioni Sarde e Sardegna Film Commission. Durata: circa 90’

L’abbraccio di Simone Paderi

Dakota Dynamite di Valerio Burli

Destino di Bonifacio Angius

Fogu di Alberta Raccis

Fragmenta di Angelica Demurtas

Gabriel di Enrico Pau

Lasciami andare di Roberto Carta

Valerio di Gianni Cesaraccio

 

 

Solarussa

Venerdì 2 ottobre

Alle 18 – Cortile di Casa Sanna, presentazione del programma da parte delle direttrici

artistiche Antonella Puddu e Michela Anedda; cenni su proiezioni, ospiti, mostre e concerti. Inaugurazione

della mostra fotografica di Alessandro Mirai, presentata dall’autore: ‘A festival can hide another – Un

festival ne può nascondere un altro’. Foto realizzate nel 2017, in qualità di fotografo accreditato al Midnight

Sun Film Festival di Sodankyla (Lapponia).

Alle 18.30 pausa per spuntino libero presso i bar locali.

Alle 19.15 – Cortile di Casa Sanna, proiezione dello spot della XIII edizione: De s’atra parti de s’arriu

(Dall’altra parte del fiume) (animazione – 2020 – 2’32”). A seguire proiezione di “Iona” di Scott Graham

(drammatico – 2015 – 90’) in inglese con sottotitoli in italiano, presentato da Antonella Puddu e preceduto

da un videomessaggio del regista Scott Graham.

Alle 21.15 – Cortile di Casa Sanna, proiezione di “Assandira” (drammatico – 2020 – 130’) di Salvatore Mereu

presentato da Antonella Puddu, dal regista e dal protagonista Gavino Ledda. Segue discussione.

 

Solarussa

Sabato 3 ottobre

Alle 18.00, nel Cortile di Casa Naitana, concerto al tramonto del cantautore Joe Perrino e della sua band:

canzoni dal progetto ‘Per Grazia Non Ricevuta’ e canzoni della mala cagliaritana

Alle 19.00 pausa presso i bar locali.

Alle 19.15 al Cortile di Casa Sanna tributo a Gabriella Rosaleva, in presenza della regista. Presentazione di

Antonella Puddu e Michela Anedda, con Luisa Cutzu.

Proiezioni del Trailer del documentario “Gabriella Rosaleva – Cineasta del passato futuro” (in corso di

realizzazione – 1’46”) di Luisa Cutzu; Viaggio a Stoccolma (drammatico – 2017 – 15’) di Gabriella Rosaleva;

Processo a Caterina Ross (drammatico – 1982 – 60’) di Gabriella Rosaleva e discussione con la regista

Alle 20.30 – nel Cortile di Casa Sanna, Tributo a Giovanni Columbu, in presenza del regista. Lezione di

cinema di Giovanni Columbu

Alle 21.30 nel Cortile di Casa Sanna, “Surbiles” (docufiction, drammatico – 2017 – 63’) di Giovanni Columbu.

Alle 22.40 nel Cortile di Casa Sanna “Visos. Sogni, segnali, avvisi” (docufiction, drammatico – 1985 – 45’) di

Giovanni Columbu.

 

Solarussa

Domenica 4 ottobre

Alle 19.15 al Cortile di Casa Sanna film per i più piccoli, proiezione: “The Brave” (Ribelle) (animazione,

commedia – 2012 – 100’) di Mark Andrews e Brenda Chapman, prodotto da Pixar Animation Studios

Alle 21 al cortile di Casa Sanna, proiezione di un episodio della serie TV della BBC SHETLAND: Red

Bones (poliziesco, thriller – 2013 – 120’) regia di Peter Hoar, in inglese con sottotitoli in italiano, presentato

da Antonella Puddu

Alle 23 al Cortile di Casa Sanna proiezione di un estratto (15’) di “Cul de sac” (drammatico – 1966 – 111’) di

Roman Polansky. A seguire brindisi finale, ringraziamenti e chiusura del festival.

 




Solarussa, l’appello dal filmfestival: “Che il cinema a scuola diventi materia curricolare!”

Al “terre di confine” registi e insegnanti si sono confrontati per parlare di percorsi formativi che portano il cinema nelle scuole dell’obbligo. La panoramica evidenziata è molto incoraggiante. Ma se tanto lavoro è già in campo, c’è la necessità di creare una rete tra operatori

SOLARUSSA. Il cinema a scuola è già una realtà. Il dato è emerso ieri (domenica 11 marzo) al terre di confine filmfestival durante l’incontro “Il cinema insegna la vita”, un appuntamento che ha visto confrontarsi ben dieci addetti ai lavori tra registi, operatori dell’audiovisivo, videomaker e insegnanti.

Nel corso del dibattito, introdotto da Enrico Pitzianti e moderato dal formatore Andrea Mura, sono emerse tante situazioni diverse in cui si sta già utilizzando il cinema sia come strumento per educare i bambini alla visione e all’interpretazione del messaggi audiovisivi, sia come strumento per metterli in grado utilizzare questo straordinario strumento di comunicazione.  Inoltre c’è anche una terza direzione molto importante, quella che vede la cinematografia come miccia per far parlare di altri temi quali storia, geografia, politica e tanto altro.

È il secondo anno consecutivo in cui la manifestazione diretta artisticamente da Marco Antonio Pani ha scelto di dedicare un importante momento di confronto al mondo dell’educazione e della formazione. Assieme a Pani, a raccontare le loro esperienze sono stati i registi Matteo Incollu e Sergio Scavio, la dirigente scolastica Alessandra Patti e l’insegnante Alessandra Piras, l’animatrice Michela Anedda, Ottavia Pietropoli della Cooperativa Museo del Mare Sant’Antioco, Alessandra Sento della “Società Umanitaria-Cineteca Sarda” e Mariangela Bruno della Fondazione Sardegna Film Commission.

Tra le iniziative presentate tante sono estemporanee, realizzate da operatori del settore, e molte altre si stanno facendo a livello istituzionale con i bandi Iscola della Regione, con i quali molti istituti hanno potuto organizzare degli interventi sull’audiovisivo.

Durante gli interventi i relatori hanno proiettato degli estratti video di laboratori svolti nelle scuole. Tra questi l’animazione “Alla ricerca di madre natura” della classe 5^D – Scuola Primaria dell’I.C.“Gramsci-Rodari” di Sestu, vincitore Cinemambiente di Torino 2018; l’animazione “About the sea”, esito della residenza artistica per ragazzi “Cosa ci porta il mare” progetto del Muma-Museo del Mare di Marco Antonio Pani e Michela Anedda; “Coins” di Matteo Incollu e “La notte di cesare” di Sergio Scavio.

La panoramica evidenziata è molto incoraggiante. Ma se tanto lavoro è già in campo, è stata segnalata la necessità di fare rete, di creare un network tra operatori in modo da conoscersi, confrontarsi e fare buona pratica. “Uno degli scopi che spero che si raggiungano, anche attraverso iniziative come questa – ha affermato Andrea Mura – è proprio quello di incontrarsi, parlarsi, conoscersi e far migliorare l’intero settore”.

In conclusione, un contributo è stato offerto dal regista cileno Orlando Lübbert e dal regista basco trapiantato in Cile, José María González. Gonzales in particolare ha evidenziato l’esperienza della legge cinema del Paese sudamericano, che prevede che chiunque ottenga dei finanziamenti per fare dei film, debba inserire tra le spese un intervento significativo di cinema nelle scuole. L’ultimo obiettivo sarebbe quello di far diventare il cinema materia curricolare a tutti gli effetti.