GDF SASSARI: MARKET DELLA DROGA IN UN GARAGE DI FERTILIA. DENUNCIATO GIOVANE ALGHERESE.

Nell’ambito delle attività di controllo del territorio disposte dal Comando Provinciale di Sassari, maggiormente rafforzate nel periodo di lockdown dovuto all’emergenza epidemiologica COVID-19, i militari della Compagnia di Alghero hanno sviluppato un’attività info-investigativa individuando una zona di Fertilia quale piazza di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, dopo ripetuti appostamenti, nel primo pomeriggio del 1o giugno le Fiamme Gialle algheresi hanno fatto accesso in un box dove erano presenti 3 giovani, tra cui il proprietario dello stesso che alle prime domande dei militari circa la presenza di droghe consegnava subito una confezione di circa 20 grammi di marijuana, sostenendo di non possederne altra e che la stessa era detenuta per uso personale.

Non convinti dalle dichiarazioni del ragazzo e supportati dalle risultanze delle indagini condotte – che di contro facevano supporre che il garage fosse un importante punto di riferimento per l’acquisto di marijuana da parte di giovanissimi consumatori, anche minorenni – i finanzieri hanno perquisito il locale rinvenendo complessivamente 400 grammi di marijuana nascosta in vari punti del box.

I militari hanno inoltre rinvenuto bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza, oggetti considerati utili fonti di prova per la dimostrazione dell’attività di spaccio.

Il giovane che aveva la disponibilità del box è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Sassari per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività svolta conferma l’attenzione rivolta dalla Guardia di Finanza a contrasto dei traffici illeciti sul territorio provinciale e si inquadra nel più ampio dispositivo di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in particolare nei confronti di minori.




Niente passaporto per la Sardegna, nell’isola libera circolazione.

“Da domani c’è libertà di circolazione senza condizioni ma poi è giusto che ogni presidente di regione rafforzi i propri sistemi di controllo e di prevenzione sanitaria. Il presidente della Sardegna Solinas non ha più posto una condizione pregiudiziale, sta lavorando con tutti gli altri su meccanismi che consentano di rafforzare la prevenzione territoriale. In Sardegna non sarà infatti necessario il passaporto sanitario, come aveva richiesto il governatore per i turisti.”

Così il ministro Boccia oggi a la vita in diretta su Rai 1




Presento aduso sessuale di gruppo

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari indaga su una presunta violenza sessuale di gruppo, avvenuta qualche settimana fa nel hinterland sassarese. Dalle risultanze investigative dei carabinieri, una giovane donna affetta da alcuni problemi di natura psichiatrica sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali completi con due uomini. Gli indagati, dopo averla convinta ad entrare all’interno di una abitazione ubicata nel centro storico del paese con un banale pretesto, avrebbero dapprima indotto la vittima ad assumere smodate quantità di alcolici per poi passare all’abuso sessuale vero e proprio, approfittando delle sue condizioni. I due, per il momento, sono stati raggiunti da un’ordinanza cautelare che gli vieta di avvicinarsi alla persona offesa, in attesa dell’incidente probatorio che dovrebbe avere luogo nei prossimi giorni per cristallizzare i gravi indizi di reità già emersi a loro carico.




Olbia: Dipendente “infedele” scoperto dai carabinieri.

’esito di una mirata attività d’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Olbia Centro, coordinati dal Reparto Territoriale di Olbia, ha portato a deferire in stato di libertà un 52enne, dipendente di un supermercato del gruppo “NONNA ISA” ad Olbia, il quale, con regolarità, sottraeva merce dal negozio.

È stato uno dei militari dell’Arma, libero dal servizio, a notare l’uomo in atteggiamenti non del tutto chiari. Si è deciso pertanto di approfondire la questione e avviare una mirata attività di osservazione che, a seguito di ripetuti appostamenti, ha consentito di accertare che l’uomo, in modo sistematico, utilizzando l’uscita secondaria, movimentava scatole e buste dal punto vendita verso la propria macchina. I Carabinieri hanno dunque documentato che l’uomo si impossessava dei prodotti arrivando con largo anticipo a lavoro, già dalle primissime ore del mattino, in modo da aver tutto il tempo necessario per selezionarli e nasconderli, trasferendoli all’esterno su dei carrelli e simulando di dover buttare dei rifiuti, per poi nasconderli nella propria auto quando si trovava fuori del raggio d’azione delle telecamere di sicurezza del supermercato.

Dopo aver raccolto tutti gli elementi necessari, i militari sono intervenuti fermando l’uomo mentre si allontanava al termine di un turno di lavoro. All’interno della macchina sono state trovate le buste e alcune scatole contenenti merce di vario genere (alimentari e no-food) per un valore superiore ai 200 euro, chiaramente parte dell’assortimento del negozio. Gli stessi tipi di prodotti sono stati rinvenuti anche presso l’abitazione, sottoposta successivamente a perquisizione. Per l’uomo, oltre ad aver causato forti danni economici ed aver collezionato una denuncia in stato libertà all’A.G. competente presso la Procura della Repubblica di Tempio Pausania, che ha coordinato le indagini, è venuto meno il rapporto di fiducia con l’azienda che ne ha disposto l’immediato licenziamento.




Phi Beach: apertura il 3 Luglio. Guidi: e’ giusto aprire il Phi beach per infondere fiducia e far divertire la gente dopo un periodo molto brutto per tutti”

Luciano Guidi ospite di “iceberg on air” ha fatto sapere che il suo locale il phi beach – tra i più bei 10 locali del mondo” aprirà il 3 Luglio con una veste nuova ma senza abbandonare la sua filosofia.

Ascolta il suo intervento qui:

https://icebergonair.it/?p=2614




Sassari tg express edizione 1 Giugno 2020

https://www.facebook.com/SassariChannel/videos/2573800376204255/




TermoQ , la strat up sarda che controlla gli ingressi nei locali, l’uso della mascherina e la temperatura

TermoQ, la start-up tutta sarda per gli ingressi nei locali

Uno schermo indica al visitatore quando poter entrare

in base alla capienza e al numero di persone presenti

 

Un’idea nata da quattro professionisti di Cannigione

già presente in una catena di supermercati della Gallura

 

Evitare gli assembramenti nei luoghi pubblici è ormai una priorità per garantire la sicurezza di tutti. TermoQ è il nome della start-up fondata durante la quarantena del coronavirus da quattro ragazzi di Cannigione, che hanno sviluppato un sistema per gestire gli ingressi nei locali pubblici e commerciali. Il sistema si compone di uno schermo che indica al visitatore quando poter entrare nel locale, a seconda della capienza e del numero di persone per le quali sia consentito l’ingresso. Grazie all’intelligenza artificiale, TermoQ può identificare se la persona porti o meno la mascherina e misurare la temperatura corporea.

CONTROLLO DEGLI ACCESSI. TermoQ è una invenzione interamente concepita e sviluppata in Sardegna, come tale è stata capace di abbattere i costi di acquisto di un terzo rispetto al prezzo di mercato, rendendola accessibile anche a piccole attività commerciali. Il controllo degli accessi avviene attraverso un sistema che compara la capienza del locale e il numero massimo delle persone che può contenere, nel rispetto delle regole del distanziamento. Quando si arriva in prossimità della soglia di sicurezza, sul display posto all’ingresso del locale appare una scritta che avverte il cliente: “attendi il tuo turno”.

GLI IDEATORI. I creatori della start-up sono quattro professionisti di Cannigione: i fratelli Jonathan e Christian Mulas (28 e 26 anni), conosciuti per aver fondato la startup Icnodent, azienda di software di realtà virtuale e aumentata per uso medico; l’informatico Samuele Sciancalepore (22 anni) e il disegnatore grafico Alberto Scano (26 anni).

LE FUNZIONI. TermoQ quindi si compone di tre sistemi integrati per un controllo automatizzato degli accessi. Quello relativo al conteggio degli ingressi: per evitare assembramenti e rispettare la distanza di sicurezza nei luoghi pubblici. Un sistema basato sull’intelligenza artificiale, che riconosce i visi e identifica se la persona indossa una mascherina di sicurezza. Infine la misurazione della temperatura, attraverso una telecamera a infrarossi, con 0.07 gradi di errore.

 

SUPERMERCATI. Il sistema è stato sviluppato in collaborazione con la catena di supermercati Dettori Market (del gruppo Crai), che dopo aver testato la versione beta del sistema, ha deciso di integrarlo nella maggior parte dei propri punti vendita, aumentando la sicurezza dei clienti. La start-up ha lanciato questa settimana il prodotto sul mercato nazionale, riscuotendo un enorme interesse da parte di piccoli commercianti e grandi imprese, e mira già all’espansione della distribuzione all’estero.




Paolo Fresu ospite di Iceberg on air




CON IL LOCKDOWN L’EVASIONE E’ “SCESA” DI 27,5 MILIARDI

Dopo 3 mesi di lockdown che ha interessato la gran parte delle piccole e piccolissime attività economiche presenti nel Paese, a esultare sarebbe il fisco che avrebbe visto “diminuire” di 27,5 miliardi di euro l’evasione fiscale presente nel Paese.

La provocazione, perché di questo stiamo parlando, è sollevata dall’Ufficio studi della CGIA che è giunta a questo risultato economico, partendo da una considerazione molto diffusa tra l’opinione pubblica. Ovvero, che il popolo degli evasori presente in Italia è costituito quasi esclusivamente da lavoratori autonomi.

Secondo le stime del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in Italia ci sarebbero circa 110 miliardi di evasione fiscale all’anno. Molti osservatori ritengono che questo mancato gettito sia riconducibile in massima parte ad attività caratterizzate da un rapporto commerciale diretto con il cliente finale come nel caso di molti edili, dipintori, idraulici, elettricisti, orafi, parrucchieri, estetisti, baristi, ristoratori, piccoli commercianti, etc. Basandoci su queste considerazioni e sul fatto che questi 3 mesi di chiusura hanno interessato proprio tali attività, possiamo affermare con buona approssimazione che l’evasione fiscale sia diminuita del 25 per cento: ovvero di 27,5 miliardi di euro, facendo scendere a 82,5 miliardi l’ammontare complessivo del mancato gettito. Un risultato che, ovviamente, non ha alcun rigore scientifico, ma serve a lanciare una provocazione e, allo stesso tempo, contestare una tesi che, purtroppo, sta ingiustamente etichettando la categoria del lavoro autonomo.

Dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo: “Additati da sempre come gli affamatori del popolo, non è da escludere che nei prossimi mesi, quando questa depressione economica sfocerà in una probabile crisi sociale, gli autonomi saranno chiamati a pagare il conto. In attesa che arrivino i soldi del Recovery fund, quasi sicuramente inizierà una campagna contro gli evasori fiscali, con l’obbiettivo di colpire, in modo particolare, gli artigiani, i commercianti e le partite Iva. Le prime avvisaglie ci sono già, visto che autorevoli opinion leader hanno cominciato a invocare la democrazia della ricevuta. Sia chiaro, l’evasione/elusione va contrastata ovunque essa si annidi, sia tra chi non emette lo scontrino sia fra coloro che, grazie ad operazioni societarie eticamente molto discutibili, hanno spostato la sede nei paesi a fiscalità di vantaggio. Tuttavia, non dobbiamo generalizzare e tanto meno colpire nel mucchio, anche perché gli strumenti per combattere chi non versa le imposte ci sono e da molto tempo”…

FONTE CGIA DI MESTRE




Sassari tg express edizione del 29 maggio 2020

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