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Roma, 19 gen – “Un vero e proprio focolaio Covid si è registrato al campo nomadi di Selargius, dove su 79 componenti della comunità rom, i primi tamponi a tappeto hanno censito 12 casi positivi. Dopo i primi casi di positività al virus comunicati dall’Azienda per la tutela della salute al Comune, con la collaborazione anche dell’Assessorato alle Politiche sociali, della Polizia locale e delle Forze dell’Ordine, si è proceduto da subito allo screening per cercare di limitare il più possibile i contagi, partendo con la somministrazione dei tamponi molecolari dalle famiglie dove risultava già qualche contagio e procedendo poi anche con gli altri che hanno deciso di sottoporsi al test;Dei 12 casi individuati, alla data di sabato 16 gennaio, nessuno sembra aver manifestato sintomi gravi e, stando quanto dichiarato dall’Ats regionale, tutti sembra rispettino le regole dell’isolamento. A destare preoccupazione, tuttavia, è che la metà della comunità rom, residente nel campo allestito nella campagna del paese, come si apprende dalla stampa, sarebbe composta da minori.Diventa quindi necessario approfondire non solo l’esatta composizione dei residenti, ma riservare una particolare attenzione allo status dei minori, sia con riferimento all’iscrizione a scuola, sia per quanto riguarda il monitoraggio delle condizioni igienico-sanitarie della vita del campo.Per tutte queste ragioni, ho depositato un’interrogazione parlamentare, affinché lo Stato mantenga alta l’attenzione e segua non solo l’evolversi della situazione pandemica, ma anche le condizioni delle famiglie nomadi e dei minori sotto la loro responsabilità”.

Così Eugenio Zoffili, deputato e coordinatore regionale della Lega Sardegna, Presidente della bicamerale Schengen, Europol e Immigrazione.

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