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Sull’ingiustificato ed ingiustificabile blocco della procedura avviata nel 2018 nel corso del mio mandato per l’individuazione di nuove zone F4 “Turistico alberghiere” nel territorio del Comune di Sassari, occorre fare molta chiarezza da parte di chi attualmente governa e gestisce l’amministrazione comunale.

Punto primo si deve sgombrare il campo, nonché ogni minimo dubbi, sul fatto che la mia amministrazione, sia sotto il profilo politico e sia gestionale, intendendo in quest’ultimo caso la responsabilità dirigenziale di chi aveva l’incarico di dirigere il settore urbanistica ed edilizia privata, abbia “commesso atti contro la legge”. Questa affermazione, risuonata tra le labbra dell’attuale primo cittadino appare, se non ridicola, alquanto superficiale. 

Infatti il Piano Urbanistico del Comune di Sassari in gestazione dal 2007, è stato definitivamente approvato a dicembre del 2014, dopo aver passato tutte le “forche caudine” del vaglio di coerenza da parte dell’Amministrazione Regionale, in esito al rispetto della legge urbanistica e del piano Paesaggistico vigenti. Quando il nostro Sindaco afferma che in Regione gli dicono che la procedura per le nuove F4 non rispetta le norme, sarebbe interessante scoprire esattamente a quale articolo o prescrizione regionale ci si riferisce. Fino ad ora è stato agitato un fantasma ed il fatto che ci sia stato un ulteriore rinvio dell’audizione dell’assessore comunale all’urbanistica da parte della commissione consiliare, la dice lunga sulla nebbia nella quale si stanno muovendo gli attuali inquilini di palazzo ducale.

Punto secondo il procedimento delle Norme Tecniche di Attuazione del PUC, mai censurato da alcuno, all’articolo 51 consente la realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione turistico-ricettiva localizzati prevalentemente nelle borgate, al fine della loro rivitalizzazione e valorizzazione e in contiguità e integrazione con gli insediamenti urbani. La parola prevalentemente è diversa da esclusivamente ! Inoltre il procedimento a bando, predisposto dall’allora coordinatore del Piano Prof. Gabrielli, evita il verificarsi delle cosiddette “notti dei pennarelli” cioè, fuor di metafora, si esclude che possano essere il Sindaco, l’assessore o i consiglieri di turno a disegnare con meticolosa attenzione le zone di espansione edilizia sulla base delle proprie conoscenze e amicizie. La procedura indicata nelle NTA, è infatti molto più trasparente e democratica, perché consente la partecipazione al procedimento, con pari opportunità, ad una vasta pluralità di soggetti non beneficiari a priori di una rendita patrimoniale, già decisa o elargita dall’organo politico con un tratto di pennarello.

Gli organi politici, compreso il consiglio, definiscono le vaste macro aree coerenti con le norme del PPR e la legge urbanistica ed i criteri edilizi, economici e di sostenibilità ambientale che le proposte di Piano Urbanistico Attuativo, presentate a cura dei privati, devono essere osservate. La struttura tecnica comunale esamina gli elaborati, verifica il rispetto dei criteri indicati dagli organi politici e infine, se tutto corrisponde al rispetto delle norme urbanistiche e paesaggistiche, propone all’organo politico la variante urbanistica necessaria, che può essere condivisa o meno. Quello descritto non è un percorso inventato! E’ stato minuziosamente descritto nelle NTA del PUC e definito coerente dalla Regione con tutte le norme sovraordinate. Se si vuole fare diversamente è lecito, ma è davvero strano che lo si faccia senza concludere un corretto e trasparente procedimento amministrativo al quale anno partecipato i cittadini che avendo anche un corposo interesse legittimo hanno diritto, per legge, ad una risposta positiva o negativa.

Al momento stranamente sembra che lo stesso dirigente che ha dato il parere positivo di legittimità giuridica e tecnica alla procedura avviata con il bando nel 2018, oggi che ha assunto l’incarico di direttore generale nominato dall’attuale sindaco, pare sia di diverso parere… Ma invece non appare strano ma molto, molto discutibile l’indirizzo politico che promana dall’attuale sindaco, che dimenticandosi dell’avverbio “prevalentemente” indicato nelle NTA, forse desidera compiacere solo a coloro che hanno avuto la fortuna di avere dei terreni adiacenti ai nuclei urbani delle diverse borgate.

Nicola Sanna

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