Aeroporti – il Governo dimentica Alghero – la protesta del Sindaco Mario Conoci
Alghero, 18 maggio 2020 – “Rivedere la decisione ed ascoltare la richiesta dell’intero nord-ovest della Sardegna, disponendo la riapertura anche dell’aeroporto di Alghero”. L’inspiegabile esclusione di Alghero dalle strutture aeroportuali sarde che potranno riaprire, secondo il decreto emanato nella giornata di ieri dal Governo, è il motivo per il quale il Sindaco di Alghero Mario Conci ha rivolto la protesta nei confronti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e del Ministro della Sanità Roberto Speranza. “Non prevedere Alghero tra le strutture aeroportuali che possano garantire “l’operatività dei servizi”, come invece è stato disposto per Cagliari ed Olbia, è una decisione che discrimina fortemente i residenti ed il territorio del nord-ovest della Sardegna, la cui vita sociale ed economia dipendono in modo determinate dai trasporti, fondamentali per la programmazione delle attività turistiche e per una vera ripresa dalla nostra comunità”, ha scritto oggi il primo cittadino nella sua lettera inviata per conoscenza anche al Presidente della Regione Christian Solinas e all’Assessore regionale dei trasporti Giorgio Todde. “L’economia del nostro territorio è stata letteralmente “messa in ginocchio” dalle, seppur giuste, misure restrittive conseguenti alla grave emergenza sanitaria nazionale che ci ha colpito, ma dalla quale abbiamo tutti il diritto di uscire con uguali misure di apertura. Non si comprende quali siano le motivazioni e le ragioni di una simile scelta che esclude dai trasporti aerei una parte importante del territorio sardo”. Il provvedimento emanato ieri dal Governo non contiene elementi motivazionali tali da giustificare tale decisione. Il sindaco di Alghero ricorda al riguardo, quindi, “che l’aeroporto di Alghero serve un vasto territorio sul quale insistono importanti città. Le distanze tra i tre aeroporti sardi, inoltre, sono tali da non poter neppur minimamente pensare che la chiusura di Alghero possa essere compensata dall’apertura di Olbia senza che ciò arrechi ulteriori danni rispetto a quelli già incolpevolmente patiti dal nord-ovest della Sardegna. Peraltro – aggiunge – la Regione Sardegna con nota del 12 maggio scorso, richiamata nel Vostro decreto, ha chiesto la riapertura dei servizi di aviazione generale nei tre aeroporti sardi di Cagliari, Olbia ed Alghero, senza esclusione o distinzione alcuna fra gli scali isolani. Richiesta ignorata limitatamente ad Alghero per la quale, invece, non è prevista la riapertura. Ritengo che la RAS abbia a disposizione informazioni, dati ed una conoscenza del territorio regionale che possano autorevolmente giustificare la riapertura anche dell’aeroporto di Alghero. Conoscenze che pare non siano state tenute in considerazione. Per queste ragioni – conclude Mario Conoci – voglio pensare ad una “svista” nella redazione del decreto che ha escluso dalla riapertura l’aeroporto di Alghero. Voglio pensare ad una dimenticanza in quanto anche sforzandomi e facendo appello a tutta la mia comprensione e quella della paziente comunità che rappresento, rispetto alle difficili decisioni che il Governo ha dovuto assumere, non riesco a scorgere le motivazioni di fatto a fondamento di ciò che appare come una esclusione assolutamente discriminatoria. Vi chiedo, pertanto, Onorevoli Ministri, di voler rivedere la Vostra decisione ed ascoltare la richiesta dell’intero nord-ovest della Sardegna, disponendo la riapertura anche dell’aeroporto di Alghero”.
Pare, ma naturalmente speriamo di no, che l’attenzione del Governo verso l’aeroporto di Alghero sia pari a quella riservata alla 4 corsie. Per questo non siamo per nulla sereni e a ciò si aggiunge che le locali forze politiche di opposizione, ma al Governo a Roma, continuano ad assumere atteggiamenti ossequiosi ad ogni decisione dannosa del Governo loro amico ai danni di Alghero e del territorio. Il risveglio dei consiglieri di centrosinistra che ora si dicono “preoccupati per il futuro dell’aeroporto di Alghero” è sintomatico di una mancanza assoluta di cognizione di ciò che accade o che facciano finta di nulla. Chi ha assistito, e favorito, il crollo del nostro aeroporto fin dal 2015 non può permettersi tali affermazioni, non possono prendersi gioco dell’intelligenza degli algheresi. Prendano esempio dai rappresentanti politici a Roma del territorio di Olbia, che hanno lavorato uniti e con impegno per far inserire il proprio aeroporto nel decreto del Governo per la riapertura dello scalo gallurese. I rappresentanti del nostro territorio, invece, hanno sonnecchiato, non hanno mostrato quella forza necessaria per far assumere la decisione che la città e il territorio si attendevano e oggi addirittura difendono le scelte del Governo a danno del territorio che li ha espressi e che sono chiamati a rappresentare. La smettano, i consiglieri di minoranza, di fare esercizi da tastiera. Provino a sostenere a Roma, concretamente, nei confronti del Pd e dei Cinquestelle, l’assoluta necessità di una rivisitazione delle decisione assunta dal Governo. C’è una sequenza di atti che non lascia dubbi né spazio ad interpretazioni e sono atti a firma dei Ministeri delle Infrastrutture e della Salute. Sono atti che precedono quelli della Regione, che non ha potuto che prendere atto e recepire una disposizione del Governo nazionale. Chiediamo alle forze di opposizione di minoranza di provare a superare l’imbarazzo e ad unirsi al Comune di Alghero, alla Provincia di Sassari, ai Sindaci della Rete Metropolitana in questa azione di rivendicazione dei diritti di tutti i cittadini del Nord Ovest. È molto meglio adoperarsi per una soluzione di un problema che sollevare una polemica politica che non porta a nulla. Poco c’entra la Regione in un Decreto firmato da ben due Ministri della Repubblica che, pensiamo, siano chiamati ad assumere atti che non discriminino un territorio senza alcun motivo. Ribadiamo che l’aeroporto di Alghero ha tutti i requisiti per riprendere la sua normale attività al pari degli altri aeroporti sardi.
Nina Ansini
Monica Pulina,
Roberto Trova
Alberto Bamonti
Christian Mulas
Nunzio Camerada
Maurizio Pirisi