image_pdfimage_print

BANCO DI SARDEGNA: UN BILANCIO 2019 CHE ESPRIME FORTE SOLIDITA’ PATRIMONIALE E UNA SIGNIFICATIVA CRESCITA OPERATIVA E COMMERCIALE

 

IL BILANCIO CONSOLIDATO 2019 DEL BANCO DI SARDEGNA SI CHIUDE NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’ E CONFERMA LA GRANDE SOLIDITA’ PATRIMONIALE, LA BUONA CRESCITA DEI RICAVI, LA SIGNIFICATIVA RIDUZIONE DEI COSTI DI FUNZIONAMENTO E STRUTTURALI, LA CRESCITA DEI FINANZIAMENTI IN BONIS, L’INCREMENTO DELLA RACCOLTA DIRETTA CON LA CLIENTELA E DELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL CREDITO E UNA BUONA DINAMICITA’ DELL’ ANDAMENTO COMMERCIALE

 

 

Sul lato del credito, registriamo con soddisfazione la crescita dei finanziamenti in bonis a clientela che raggiungono i 7 miliardi (+6,1%), con una nuova produzione di circa 1,1 miliardi che ha più che compensato il decalage di 895 milioni tra scadenze e rimborsi rateali. Le variazioni di crescita più significative riguardano i mutui casa, con un nuovo erogato di 440 milioni (+11%) e il credito al consumo per 235 milioni (+16%) tra prestiti personali e cessioni del quinto, questi ultimi veicolati anche tramite la Società prodotto del Gruppo. Ben diversificata l’esposizione per settori di attività economica.

 

Il profilo del rischio continua a migliorare: positiva evoluzione dell’andamento dei deteriorati, con uno stock netto che scende a 498 milioni, in riduzione da inizio anno del 14%; l’indice di copertura dei NPL sale al 49,3%, di cui le sole sofferenze passano dal 54,4% al 59,4%, accompagnato dal più basso flusso di nuovi ingressi degli ultimi anni, con un default ratio sceso all’1,6%.

Il rapporto sofferenze nette/finanziamenti netti scende dal 4,4% al 3,3% e quello UTP/finanziamenti netti al 2,9%; il dato cumulato netto scende al 6,6% mentre quello lordo cala al 12,2%.

 

Allo stesso tempo, è stata data un’accelerazione al processo di derisking tramite l’ampliamento del perimetro relativo al piano strategico di Gruppo di cessione NPE; se da un lato questo processo ha comportato maggiori rettifiche per 16,3 milioni, dall’altro consentirà, grazie alle cessioni, di ridurre in via strutturale e sostenibile il profilo di rischio del bilancio.

 

Queste evidenze trovano attestazione anche nel Texas ratio, sceso ad un livello di eccellenza del 70,2%, e negli indicatori di solidità patrimoniale, con un CET1 e un Total Capital ratio superiori rispettivamente al 31% e al 32%; di grande rilevanza è l’inserimento del Banco, con il massimo punteggio, nella classifica di “Altro consumo – Banca sicura 2019” tra le prime sei banche italiane per solidità patrimoniale. La forte patrimonializzazione, unita all’elevata posizione di liquidità, garantiscono inoltre ampi spazi di crescita per l’erogazione del credito e per lo sviluppo di nuove attività.

 

Sul fronte della raccolta complessiva, che si conferma un vero punto di forza del Banco, siamo particolarmente soddisfatti della fiducia che ci continuano a riservare i nostri clienti, con una crescita del 12,2% nella diretta, che sale a 9,8 miliardi (al netto dei pronti contro termine), e del 16,9% in quella indiretta, che raggiunge i 5,6 miliardi, nelle sue diverse componenti di gestito (3 miliardi, +10,5%), polizze assicurative (835 milioni, +18,5%) e amministrata (1,6 miliardi, +30%).

 

Più che positiva l’acquisizione di nuovi clienti (+31mila), che fa salire lo stock a oltre 640mila.

 

Per quanto riguarda il risultato economico, il Banco conferma una più che buona capacità a produrre reddito su base ordinaria, facendo registrare un utile lordo di 54,7 milioni, prima di spesare oneri “straordinari” una tantum di complessivi 77,2 milioni riferiti: i) alla manovra esodi del personale per 57,7 milioni, ii)alla variazione del perimetro NPE disposal per 16,3 milioni, iii) alla svalutazione integrale del contributo di 3,2 milioni per l’intervento su Carige. Dopo aver spesato i citati oneri non ricorrenti, l’esercizio si chiude con una perdita netta contabile di 24,9 milioni; tale perdita comprende anche l’onere di 14,8 milioni riferito alla quota parte del risultato negativo di una società partecipata.

 

Il risultato economico conferma la continuità di crescita dei ricavi della gestione caratteristica grazie a un buon andamento commerciale, con crescite significative in diversi prodotti e una performance particolarmente brillante nelle polizze assicurative vita; nell’ambito del margine di intermediazione, si registra una crescita di tutta soddisfazione di 26 milioni (+7,3%), grazie al consolidamento del margine di interesse (+0,4% su basi omogenee), alla conferma del trend di crescita delle commissioni (+5,1%) e alla buona performance della negoziazione delle attività finanziarie (+23 milioni).

 

Di tutta efficacia la riduzione, escludendo la manovra esodi, dei costi operativi (-28,4 milioni pari a –10,2%).

 

Su basi omogenee, il cost/income scende di oltre 10 punti percentuali attestandosi al 63,6%.

 

Infine, ritengo opportuno sottolineare come il sostenimento una tantum degli oneri derivanti dalla manovra esodi del personale possa determinare un significativo risparmio strutturale per gli anni a venire, nonché un’occasione di grande investimento per il Banco e per la Sardegna grazie al rinnovamento degli organici e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Pubblicità