Iscandula • Comunicato stampa • Venerdì 27 giugno a Escolca la presentazione del volume “Antonio Lara. Il più grande maestro di launeddas del XX secolo?”

Venerdì 27 giugno (ore 19.00) al Museo Etnografico “Casa Pillatus” di Escolca
la presentazione del volume «Antonio Lara. Il più grande maestro di launeddas del XX secolo?»,
un prezioso tassello al quarantennale lavoro di documentazione
dell’associazione Iscandula sullo strumento simbolo della musica della Sardegna.
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“Antonio Lara. Il più grande maestro di launeddas del XX secolo?”: si intitola così la nuova pubblicazione con cui Iscandula, l’associazione culturale fondata e diretta da Dante Olianas, aggiunge un ulteriore, prezioso tassello al suo quarantennale lavoro di documentazione sullo strumento simbolo della musica della Sardegna. L’opera si basa su preziosi scritti, documenti visivi e sonori nati dal fortunato incontro tra Antonio Lara (Villaputzu, 1886-1979) e Andreas Fridolin Weis Bentzon, l’antropologo danese (scomparso nel 1971, appena trentacinquenne) che tra la fine degli anni Cinquanta e metà dei Sessanta viaggiò a più riprese nell’Isola per studiare sul campo, dal Sarrabus all’Oristanese, i maestri e i costruttori delle launeddas.

Il risultato di quell’incontro è ora raccolto nel volume bilingue (italiano e inglese) pubblicato da Iscandula, che contiene la scheda biografica di Antonio Lara redatta da Bentzon, le sue fotografie in bianco e nero che ritraggono il suonatore in diversi contesti familiari e professionali e, raccolte in un cd allegato al libro, novanta registrazioni sonore inedite, realizzate dall’antropologo danese tra il 1958 e il 1965; altro materiale di Bentzon finora inedito, che ci permette di capire quanto fosse accurato il suo modo di fare ricerca già quando era appena ventiduenne, sono le copie anastatiche delle schede che accompagnano ogni brano registrato con i commenti tecnici sull’esecuzione e sulla disponibilità del suonatore a “donare” il suo repertorio.

Molto importante la sezione fotografica dedicata agli strumenti, tutti realizzati da Antonio Lara, che fanno parte della collezione privata di Bentzon donata a Iscandula intorno al 2010: tra questi figurano anche i sei “tumbus” che il costruttore e suonatore di Villaputzu realizzò per gli esperimenti del grande jazzista americano Rahsaan Roland Kirk, che negli anni ‘60 abitava a Copenhagen ed era amico di Bentzon.

I contributi degli studiosi Alberto Bevilacqua, Antonio Lai, Eva Garau, Pitano Perra e Fabio Usala aiutano il lettore a comprendere meglio il valore delle testimonianze raccolte nel volume e l’importanza del maestro Antonio Lara nel panorama delle launeddas nel ventesimo secolo.

Questo studio mette in evidenza ancora una volta l’importanza cruciale del lavoro di Bentzon per la rinascita e per la salvaguardia delle launeddas. Senza il suo intervento, oggi molto probabilmente le launeddas sarebbero ridotte a oggetto museale o a mero strumento folcloristico.

Determinante per la realizzazione dell’opera curata da Dante Olianas il supporto delle istituzioni danesi che hanno contribuito alla conservazione in condizioni ottimali dei reperti e della documentazione di inestimabile valore riguardanti le launeddas e la cultura sarda, rendendone possibile l’accesso e la divulgazione: senza il lavoro e la collaborazione del Museo Nazionale di Danimarca, della Biblioteca Reale e degli Archivi Danesi del Folclore, l’elaborazione di questo studio non sarebbe stata possibile.

“Antonio Lara. Il più grande maestro di launeddas del XX secolo?” verrà presentato a Escolca venerdì 27 giugno alle 19 nei locali del Museo Etnografico Casa Pillatus, in vicolo I Roma, nel corso di una serata (con ingresso gratuito) introdotta e coordinata da Dante Olianas; dopo i saluti di Eugenio Lai, Sindaco di Escolca, di Emanuela Olianas, Presidente della Pro Loco di Escolca, di Marta Cadoni, responsabile della rete Museale di Escolca, e di Paola Lara, nipote di Antonio Lara, sono previsti gli interventi di Eva Garau, storica, curatrice della biografia di Antonio Lara, Umberto Cao, antropologo dell’Università di Aix-Marseille, Andrea Pisu, presidente dell’associazione “Sonus Insulae Sardinia”, e di Dante Olianas, presidente dell’associazione Iscandula e curatore dell’opera in presentazione. Seguirà un concerto di launeddas e fisarmonica con i musicisti Andrea Pisu, Antonio e Tore Trebini, Daniele Sarritzu, Giancarlo Seu, Marcello Caredda e Paolo Olianas. La serata è presentata con il contributo del Ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Escolca e con la collaborazione di A. T. Pro Loco Escolca, Rete Museale Escolca, Biblioteca Comunale “Luigi Murtas” di Escolca, Sistema Bibliotecario Sarcidano Barbagia di Seulo, Cooperative Comes e Agorà e Sonus Insulae Sardinia.


Andreas Fridolin Weis Bentzon (1936-1971) nasce a Copenaghen da una famiglia di compositori e giuristi di lunga tradizione. A sedici anni è già musicista professionista nella jazz band del fratello Adrian. Alla stessa età, nel 1952, gira la Sardegna da solo, a piedi. Ha pochi soldi, si nutre di pane e pomodori e dorme in campagna o vicino ai cimiteri. Per sopravvivere lavora come garzone nel mitico Circo Zanfretta. Rimane affascinato dallo stile di vita dei sardi e dalla loro musica e, rientrato a casa, dirà alla famiglia: “I have found the subject for my life” (“Ho trovato il tema della mia vita”). Si iscrive in antropologia e nell’inverno del 1957, a cavallo di una moto Nimbus con side-car, attraversa l’Europa per intraprendere una lunga spedizione di ricerca in Sardegna. Raccoglie una quantità immensa di registrazioni, filmati e attrezzi etnografici. Nel 1959, nel Museo Nazionale di Danimarca organizza un’esposizione dedicata alla vita e alla cultura sarda. Nel 1969, la sua tesi di dottorato diventerà l’opera più importante e tutt’ora insuperata sulle launeddas. Scompare il 20 dicembre 1971, a soli trentacinque anni, una delle più fulgide figure della cultura sarda.




Nuova immagine per il lungomare di Cannigione. Approvata la riqualificazione dei marciapiedi

Si parte dall’ingresso sud con un progetto in tre lotti al via da ottobre 2025

Arzachena (SS), 24 giugno 2025. Il Comune di Arzachena investe sullo sviluppo e l’immagine della destinazione con l’approvazione di un progetto di riqualificazione dei marciapiedi sul lungomare Andrea Doria a Cannigione per un importo di 1 milione e 280 mila euro. Il tratto interessato è quello dall’ingresso sud del borgo fino al porto turistico e sarà realizzato seguendo un cronoprogramma in tre lotti di intervento inseriti nel piano triennale fino al 2028. I lavori del primo lotto, per circa 306 mila euro già disponibili in bilancio, partirà a ottobre 2025. L’iniziativa è promossa dall’assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni, Massimo Azzena.

“L’Amministrazione comunale vuole rinnovare l’immagine dell’area della marina di Cannigione, uno dei luoghi turistici più attrattivi della destinazione in cui è necessario elevare la qualità dei servizi e delle infrastrutture. Abbiamo valutato in primis l’opportunità di riqualificare il lungomare con la riorganizzazione e il riordino degli spazi dei marciapiedi – spiega Massimo Azzena, assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni -. Pavimentazione, impianti elettrici, alberature e aiuole, pali dell’illuminazione verranno rimodernati o realizzati ex novo dove mancanti. Tra gli interventi in programma: la rimozione delle barriere architettoniche, l’utilizzo di resina per la pavimentazione con cordonata in granito, l’introduzione di nuovi spazi verdi, l’installazione di nuovi arredi e la ricostruzione dei parapetti. Per questo lavoriamo anche in collaborazione con il Demanio Regionale per garantire la disponibilità delle aree su cui ricadranno le nuove opere. Con questa iniziativa si aggiunge valore e decoro all’intero borgo, favorendo le attività nautiche e commerciali, oltre a rendere più piacevoli le passeggiate”.

Salvo imprevisti, l’Ufficio Lavori Pubblici comunale pianifica il completamento dei tre lotti entro il 2028.




Semeraro lascia il Comando della Capitaneria di Porto di Alghero, i saluti del Sindaco Raimondo Cacciotto. Benvenuto al nuovo Comandante De Luca 

Alghero, 24 giugno 2025 – Passaggio di consegne a Porta Terra oggi dal Sindaco Raimondo Cacciotto tra Comandanti della capitaneria di porto di Alghero. Il Tenente di Vascello Biagio Semeraro lascia l’incarico e al suo posto nel comando di via Eleonora d’Arborea arriva da Trapani il pari grado Gianluca De Luca. Da parte del Sindaco, alla presenza degli Assessori Marinaro e Selva, il benvenuto e gli auguri di  buon lavoro al nuovo comandante e un ringraziamento al comandante Semeraro per il lavoro svolto in questi due anni nella Riviera del Corallo. La sua nuova destinazione è Livorno 




Torna a Tortolì l’appuntamento estivo con il grande teatro

Al via la x edizione della rassegna Incontri Ravvicinati della compagnia Rossolevante

Sette spettacoli in scena nel mese di luglio al teatro tenda San Francesco.

Si parte venerdì 4 con “Perdifiato”. L’incredibile vita di Alfonsina Strada”, la prima e unica donna nella storia a correre al Giro d’Italia

A Tortolì prende il via la X edizione della rassegna “Incontri ravvicinati 2025”, organizzata dalla compagnia teatrale Rossolevante, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune e della Regione Sardegna. Il calendario è fitto: quattro settimane consecutive con sette date da segnare in agenda per l’intero mese di luglio.

Due appuntamenti a cadenza settimanale, dal 4 al 25 luglio 2025. Una rassegna che si avvale del prezioso contributo delle più autorevoli compagnie teatrali sarde, attori e attrici, registi e registe di grande spessore che porteranno in scena performance artistiche e momenti di profonda riflessione per le tematiche toccate – anche strettamente attuali – come il dramma che sta vivendo Gaza. Tutti gli spettacoli andranno in scena al teatro tenda San Francesco, alle 21:30. La direzione artistica è di Juri Piroddi.

Si parte venerdì 4 luglio con lo spettacolo Perdifiato – L’incredibile vita di Alfonsina Strada. Un monologo appassionato e intenso di e con Michele Vargiu, prodotto da Meridiano Zero della compagnia Vega Teatro Tabasco, che ripercorre la storia vera dell’unica donna nella storia a correre il Giro d’Italia. Perdifiato, un racconto di passione e lotta.

Martedì 9 luglio va in scena Io non lo so cosa sia giusto, recital prodotto dal Teatro del Segno, attinge a piene mani alla grande forza evocativa della prosa e della poesia di Sergio Atzeni. L’adattamento e la regia sono di Stefano Ledda, al contrabbasso Stefano Ledda e Tancredi Ermanno Elmi, al sassofono Juri Deidda.

Terzo appuntamento l’11 luglio con lo spettacolo Fragile…maneggiare con cura prodotto da Anfiteatro Sud, con la regia di Susanna Mameli, in scena Marta Proietti Orzella, Francesco Civile. Audio e luci Ivano Cugi. Racconta la storia di Maria che appare come una donna fragile, perché perde pezzi strada facendo. Lascia cadere brandelli di esistenza come abiti nello spogliarello della vita, e così quasi nuda esposta e Fragile si lascia rosicchiare dagli eventi senza cercare riparo. Maria è un inno alla nascita, a tutto ciò che ha bisogno di essere preservato, protetto a costo della vita – come l’amore, perché la vita ne sia espressione.

Si arriva al 15 luglio con Lunas spettacolo prodotto da Fueddu e Gestu Teatro. Tratto da racconti, composizioni poetiche e teatrali trascritti per la scena, “Lunas” è articolato in gran parte a temi legati alla Sardegna, con le sue varianti linguistiche, luoghi e storie. Regia, adattamento, costumi e maschere di Giampietro Orrù. Interpreti sono Maura Grussu, Rossano Orrù, Nanni Melis. Musiche di e con Veronica Maccioni, Ottavio Farci.

Il 18 luglio è la volta di Riva Luigi ’69 ’70 – Cagliari ai dì dello scudetto, prodotto da Cada Die Teatro. Spettacolo di e con Alessandro Lay, luci di Gianni Schirru, suono di Matteo Sanna.

Il 22 e 23 luglio è il turno della compagnia di casa Rossolevante con Un caligola di meno di Silvia Cattoi. Lo spettacolo è liberamente ispirato al Caligula di Albert Camus. In scena Daniela Marongiu, Lucia Guiso, Rosanna Incrisse, Maria Grazia Lai, Giuseppina Mirigliani, Sara Melis, Marilena Mura, Marzia Orrù, Annarella Scalas Produzione: Rossolevante. Questo lavoro è un adattamento per 9 attrici del Caligula, pièce teatrale-filosofica, scritta e ri-scritta per oltre venti anni da Albert Camus. Un’opera che scuote, un lungo grido d’indignazione contro la morte, la malattia, la miseria e tutte le forme di saggezza o di accettazione.

Si chiude il 25 luglio con Oltre l’assedio. Serata per Gaza. L’evento è suddiviso in due parti: si comincia con lo spettacolo Bestie Feroci, modulo sulla Guerra, prodotto dal teatro Dallarmadio di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia. Seconda parte, dalle ore 22, con la presentazione del libro Contro il sionismo reale di Pino Cabras, l’autore dialogherà con Giampaolo Porcu con letture di Alessandro Congeddu a cura di Rossolevante. Una serata che mescola linguaggi per una lezione-spettacolo sul Sionismo. Un instant-performance quale azione teatrale per contribuire a diffondere consapevolezza

L’ingresso agli spettacoli è a offerta libera e consapevole.

DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE ARTISTICO JURI PIRODDI: “Orgogliosi, come Rossolevante, di avere messo su un ricco programma di spettacoli con alcune fra le più rappresentative e vivaci compagnie di teatro contemporaneo della Sardegna. Una rassegna di quasi un mese per offrire al pubblico ogliastrino occasioni di riflessione ed emozione con la moderna – e al tempo stesso – antica Agorà: il teatro quale luogo di incontro/confronto/scambio. Ci tengo a ringraziare l’Assessora Rita Cocco, il Comune di Tortolì e il personale dei Servizi Sociali e dei Lavori Pubblici per la preziosissima collaborazione, il sostegno logistico e il contributo assegnato a Rossolevante per la realizzazione della X Edizione di Incontri Ravvicinati”.

ROSSOLEVANTE è un ensemble creativo di artisti dello spettacolo, un collettivo di idee e passioni, nato nel cuore dell’Ogliastra, in Sardegna, nel dicembre del 2002. Ne sono co-fondatori Silvia Cattoi, originaria de La Spezia, e Juri Piroddi, lanuseino di nascita, entrambi figure chiave, attive e riconosciute nel panorama teatrale fin dai primi anni Novanta, portando con sé un bagaglio di competenze ed esperienze preziose. L’Associazione si configura come un vero e proprio laboratorio artistico. Le sue attività spaziano dalle produzioni teatrali, curate in ogni dettaglio, all’animazione socio-culturale, pensata per coinvolgere e stimolare la comunità, fino alla pedagogia, con laboratori e progetti dedicati alle nuove generazioni. In questi anni di intensa attività ha portato a termine la creazione di numerosi spettacoli teatrali, che spaziano dalla drammaturgia classica alla contemporanea, replicati in Italia e all’estero, riscuotendo consensi di pubblico e critica e confermando la loro capacità di creare opere di grande impatto emotivo e artistico. Sito internet www.rossolevante.it

Ufficio Stampa Rossolevante




Villanova, successo del social eating con Chenamos in carrela

Il prossimo appuntamento sarà il 7 agosto in piazza all’insegna delle tradizioni e delle tipicità enogastronomiche

VILLANOVA MONTELEONE. Banco di prova superato per “Chenamos in carrela Primavera” che, a Villanova Monteleone, con due giorni di festa nel weekend ha suggellato l’originalità di un percorso di promozione delle eccellenze del territorio. Un percorso iniziato settimane fa attraverso la valorizzazione di specialità enogastronomiche quali formaggi, carni, pane, miele, vino, erbe selvatiche e altri prodotti tipici di questa zona del nord ovest dell’isola. Ma anche le eccellenze di grande pregio ambientale e paesaggistico quali il sito del Nuraghe Appiu, il monte Minerva, il centro storico e la costa panoramica sul Mar di Sardegna.

Il progetto si è concretizzato nella cena sociale in piazza, uno dei principali eventi di social eating della Sardegna, che ha permesso a turisti e visitatori di apprezzare un menù capace di fare sintesi, attraverso il palato, dei prodotti presentati nel corso dell’anno durante le “Giornate del cibo” a cura di Tommaso Sussarello.

Il menù semplice ed efficace ha compreso gnocchetti sardi, ghisadu di maiale alla villanovese con olive nere, formaggio pecorino, un contorno di piselli, pane del forno locale e un bicchiere di vino. «Ma il risultato è soprattutto un riconoscimento meritato alle donne e agli uomini della Proloco – ha affermato il presidente Pietro Fois – gente che con dedizione si impegna nelle numerose attività che possono permettere al paese e al suo territorio di essere valorizzato e conosciuto.

L’evento è stato impreziosito dalla partecipazione della compagnia Tricirco e da “Ludobus, giochi antichi in piazza”, realizzato in collaborazione con Mamatita Extra Festival di Alghero che ha inoltre proposto lo spettacolo clown “Hope! Hope! Hoplà!” a cura del Teatro del sottosuolo, dal “Circo in piazza” e i laboratori della compagnia Circolare per grandi e piccoli. Infine uno spazio importante lo ha avuto anche la musica, con i concerti del gruppo musicale dei Niera e “On the road band, official country music”.

Il prossimo e ultimo appuntamento del circuito 2025 sarà dal 5 all’8 agosto con una serie di eventi collaterali, che vedranno il clou il 7 agosto con “Chenamos in Carrela Estate”, la grande cena sociale in piazza da cui tutto il percorso ha preso il via. Un evento giunto alla 17esima edizione ma che affonda le sue radici nella dimensione dell’ospitalità e negli antichi valori della condivisione.

Tutto il programma è organizzato dalla Proloco in collaborazione con il Comune di Villanova Monteleone, il Ministero della Cultura, Funded by the European Unione, e rientra nel network “Salude&Trigu” della Camera di Commercio di Sassari.




Grande Pevero: la Costa Smeralda guida il futuro della sostenibilità ambientale

Una mattinata di sole rovente ha fatto da cornice a un’importante conferenza ambientale sulla spiaggia del Grande Pevero, nel cuore della Costa Smeralda. Al centro dell’incontro, la difesa del territorio, la responsabilità condivisa e l’impegno verso un turismo più consapevole.

Un incontro tra natura, impegno e dialogo
Alle 10:30 del mattino, con il sole già alto e i termometri fermi sui 34 gradi, la spiaggia del Grande Pevero è già animata. In attesa della conferenza stampa prevista per le 11, l’atmosfera è rilassata ma carica di aspettative. Presso il punto ristoro, sorseggiando un’aranciata, nasce una conversazione con Carlo Carboni, senior account dell’agenzia SecNewgate di Milano, che racconta con piacere dei suoi trascorsi ad Alghero. Un piccolo aneddoto che mostra come, a volte, le connessioni tra persone e territori possano emergere inaspettatamente.

Il sindaco Ragnedda: educare per proteggere
Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, ha aperto la conferenza sottolineando l’importanza dell’educazione ambientale, specialmente tra i giovani. Il progetto illustrato è solo uno dei tanti previsti nell’ambito dell’Agenda Blu, un insieme di iniziative concrete che includono la pulizia delle spiagge, il coinvolgimento delle scuole e la tutela delle aree più fragili del litorale, come le zone retrodunali. “Proteggere queste aree significa proteggere le spiagge stesse”, ha ribadito il primo cittadino, lanciando anche un chiaro messaggio contro progetti che potrebbero alterare irreversibilmente il paesaggio, come gli impianti offshore.

Ferraro: custodire, non sfruttare
È poi intervenuto Mario Ferraro, CEO di Smeralda Holding, che ha rafforzato il concetto di turismo sostenibile. Secondo Ferraro, la Costa Smeralda deve restare un esempio di qualità, non di quantità. “Nel 1967 c’erano 13 hotel e oggi sono ancora 13. Questo dimostra la nostra volontà di non cementificare, ma di valorizzare”, ha affermato. Ha anche messo in guardia sui rischi legati al turismo incontrollato, richiamando la sua esperienza personale sull’isola di Capri, dove il sovraffollamento ha avuto effetti pesanti.

Jan Pachner: protezione e consapevolezza
A seguire, Jan Pachner, segretario generale di One Ocean Foundation, ha evidenziato quanto sia cruciale far comprendere al turista la responsabilità che ha verso il territorio. Ha sottolineato il valore della biodiversità marina e l’importanza di proteggere non solo ciò che è visibile in superficie, ma anche ciò che vive nei fondali, come la posidonia. “Il mare è un nostro alleato contro il cambiamento climatico, non possiamo permetterci di trascurarlo”, ha dichiarato.

Un nuovo intervento per le dune del Grande Pevero
Durante la conferenza del 20 giugno, è stato presentato ufficialmente un nuovo progetto dedicato alla tutela dell’ecosistema dunale della spiaggia del Grande Pevero. L’iniziativa, parte del programma “salva-dune” della One Ocean Foundation, prevede l’installazione di barriere protettive realizzate con materiali naturali e riciclabili, come legno e fibre vegetali. L’obiettivo è quello di ridurre l’erosione, rigenerare la vegetazione e proteggere la biodiversità, con particolare attenzione alla macchia mediterranea e alle specie animali che la popolano.

Informare per responsabilizzare
Accanto agli interventi ambientali, il progetto prevede anche l’installazione di cartellonistica informativa rivolta a bagnanti, cittadini e studenti. L’intento è promuovere una cultura della sostenibilità attraverso la conoscenza, rendendo ogni visitatore più consapevole del proprio impatto sul territorio.

Parole dal cuore della sostenibilità
«Dopo il progetto pilota a Capriccioli, abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno con un nuovo intervento al Grande Pevero», ha spiegato Riccardo Bonadeo, presidente di One Ocean Foundation. «Con Smeralda Holding e il sostegno delle istituzioni, vogliamo sensibilizzare sempre più persone, affinché tutti si sentano parte attiva nella protezione dell’ambiente marino e costiero».

Anche Mario Ferraro ha ribadito l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per realizzare progetti di reale impatto. «Questo intervento rappresenta al meglio la nostra visione: sviluppo turistico e tutela del territorio possono e devono coesistere».

Un esempio per il futuro
L’incontro ha anche dato spazio a storie di giovani impegnati nella tutela ambientale, come Manuele Falconi, laureando dell’Università di Sassari, che ha contribuito con una ricerca sulle dune locali. Un segnale forte che le nuove generazioni stanno raccogliendo il testimone.

Un impegno che parte da Porto Torres
Lo stesso giorno, a Porto Torres, un altro momento simbolico ha rafforzato il messaggio condiviso: si è tenuto il passaggio di consegne al comando della Guardia Costiera. Un gesto che richiama l’attenzione sul ruolo delle istituzioni nella salvaguardia del mare e del litorale. Con l’estate ormai iniziata, il potenziamento dei controlli e della presenza sul territorio sarà fondamentale per garantire la sicurezza e il rispetto dell’ambiente costiero.

Uno sguardo oltre: il numero chiuso per il diporto
A margine della conferenza, parlando con Jan Pachner, è emersa una riflessione importante sul futuro della gestione del turismo costiero: dopo il numero chiuso sperimentato con successo sulle spiagge più fragili, sarà sempre più necessario pensare a un numero chiuso anche per il traffico nautico da diporto. Una misura che, secondo Pachner, rappresenterebbe un’evoluzione naturale della strategia di protezione dell’ambiente, estendendo il concetto di sostenibilità anche al mare. Un’idea che non nasce da una volontà di esclusione, ma dal bisogno di tutelare equilibri ambientali delicati e preziosi. Siamo pronti a ripensare il nostro rapporto con il mare in questa direzione?

Verso una coscienza collettiva
In conclusione, la giornata al Grande Pevero non è stata solo un momento di confronto istituzionale, ma un richiamo a tutti: cittadini, turisti, aziende. Proteggere l’ambiente non è un dovere esclusivo di pochi, ma un impegno quotidiano che ci riguarda tutti. E noi, siamo pronti a raccogliere questa sfida e contribuire, ogni giorno, a proteggere ciò che rende unica la nostra terra?

Perché proteggere le dune?
Le dune costiere sono tra gli ecosistemi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Fungono da barriera naturale contro le mareggiate, proteggono la costa dall’erosione e mantengono l’equilibrio ecologico delle zone marine. La spiaggia del Grande Pevero, lunga 430 metri, con le sue dune di sabbia bianca, è un habitat prezioso da custodire. Difendere questi ambienti significa preservare la nostra identità e assicurare un futuro sostenibile alle generazioni che verranno.




Danza a Sassari, lunedì al Teatro Verdi il “Don Quixote” di DanSoul

Il 23 giugno Sharon Podesva presenta il balletto tratto dal capolavoro di Miguel Cervantes: saranno protagonisti Angelo De Serra e Martina Fancellu

Lunedì 23 giugno, alle 20.30, al Teatro Verdi di Sassari, la DanSoul Studio diretta da Sharon Podesva propone uno dei grandi classici del balletto: il “Don Quixote”,un’opera del 1869 tratta dall’omonimo capolavoro letterario di Miguel de Cervantes, che racconta le avventure cavalleresche dell’hidalgo Don Quixote e del suo scudiero Sancho Panza.

Angelo De Serra

Grande protagonista dell’evento sarà Angelo De Serra, talento sassarese cresciuto artisticamente sotto la guida di Podesva, e oggi solista nella Complexions Ballet di New York, compagnia di danza di fama mondiale.

Al suo fianco Martina Fancellu, ammessa ai corsi intensivi dell’English National Ballet e dell’European School of ballet, e protagonista del videoclip musicale «Arbore Femina » della cantante Ilenia Romano, selezionato per il prestigioso Premio Bindi.

La storia di Don Quixote è quella di un personaggio che, affascinato dalle letture cavalleresche del medioevo, decide di farsi cavaliere errante e di combattere numerose battaglie in onore della sua amata Dulcinea. Nel balletto incontra la figlia dell’oste, la bella Kitri, alla quale fornirà tutto l’aiuto per coronare il suo sogno d’amore con il barbiere Basilio. Il tutto fra sonorità e virtuosismi tipici delle danze spagnole.

Martina Fancellu

La raffinatezza dello spettacolo sarà un’ulteriore frutto dell’eredità lasciata artistica lasciata da Jaguse Vrankova, Cavaliere d’Arte e prima ballerina del Teatro nazionale di Praga, che negli anni ’70 fondò a Sassari la prima scuola di danza classica in Sardegna riconosciuta dal Ministero della Pubblica Istruzione come un’eccellenza della formazione.

Un’eredità che è stata acquisita da sua nipote Sharon, unica in Sardegna a detenere il titolo di American Ballet Theatre (ABT) Certified Teacher e unica insegnante in Italia con la qualifica di Master Trainer Scienza in Danza per la preparazione atletica dei danzatori. Grazie al suo impegno, i giovani talenti sardi spesso hanno trovato spazio nelle migliori accademie internazionali e calcato i palcoscenici più prestigiosi. Tra questi spiccano Angelo De Serra, che si esibirà lunedì al Verdi, ed Elena Idini, protagonista del musical di Broadway “Anastasia” in tour in tutta Italia. Lo spettacolo è parte del progetto «Il talento torna a casa» sostenuto dalla Fondazione di Sardegna. Un progetto che punta a rafforzare il legame tra l’isola e il mondo della danza creando un ciclo virtuoso che unisce formazione, esperienza professionale e visibilità. L’iniziativa ha il fine di creare un’opportunità di ritorno a Sassari per questi talenti, facendo conoscere al territorio la loro storia e la loro esperienza al fine di ispirare le future generazioni. Per info e prenotazioni contattare il numero 3405204476.




Maria Pia: il falso mito del “waterfront”. Un progetto invasivo che mortifica la vocazione turistica di Alghero.

nella foto : Lungomare a Cannes ( Francia)

Mentre in Europa e nel mondo le città costiere investono in progetti leggeri, sostenibili e integrati per la realizzazione dei “lungomare” ad Alghero si propone un’imponente operazione di “waterfront urbanistico” che stravolge in modo irreversibile l’identità storica e ambientale di Maria Pia. Un’opera invasiva, calata dall’alto, che ignora la vocazione naturale dell’area, la sua fragilità ambientale e le reali esigenze della collettività.

L’ipotesi di chiusura del viale I Maggio, asse viario storico e strategico anche per la sicurezza e la fruibilità dell’area e del Palazzo dei Congressi, è solo il primo passo.

Il progetto prevede nuove rotonde, strade interne, parcheggi dentro i terreni di Maria Pia e un disegno urbanistico che sacrifica ambiente e accessibilità per creare una passerella turistica a beneficio di qualche hotel che questa amministrazione Cacciotto vorrebbe realizzare nell’area pubblica adiacente al palazzo dei congressi. Il tutto in una zona sensibile dal punto di vista ambientale e per questo sottoposta a vincolo paesaggistico dal PPR, incastonata tra la ZPS del Calich (nonché Parco di Porto Conte) e il mare, tra dune e pineta, con potenziali danni ambientali irreversibili.

Ciò che si profila non è rigenerazione urbana, ma un mero consumo di suolo mascherato da riqualificazione. Nessuna visione d’insieme di tutto il compendio di Maria Pia e aree limitrofe, nessun progetto alternativo, nessun coinvolgimento pubblico reale, nessuna valutazione d’impatto sociale, economico o ambientale. Nessuna considerazione per il palazzo dei congressi, quest’ultima infrastruttura realizzata per accogliere grandi eventi congressuali e di spettacolo, servito da una rete viaria che offre varie alternative di snodo per il traffico. Un’infrastruttura pubblica costata 25 milioni di euro e mai entrata in funzione.

Di contro un’alternativa concreta, seppur ancora chiusa nei cassetti nel tavolo del sindaco Cacciotto, esiste: è il progetto del parco pubblico multifunzionale, noto anche con il nome di Congressional Park Stadium che prevende anche il primo percorso da golf pubblico in Italia.

Un progetto pubblico, integrato, multifunzionale, che nasce proprio in un’ottica di compatibilità con la realizzazione del lungomare a Maria Pia e della riqualificazione di viale Burruni a lato del Calich. Un progetto leggero, lineare, rispettoso del contesto ambientale, che valorizza il paesaggio e apre alla prospettiva di un nuovo modello di sviluppo senza consumo di suolo. Turismo sportivo, eventi, inclusione e fruizione sostenibile: è questa la visione di futuro di cui Alghero ha bisogno.

Il vero futuro della Riviera del Corallo non si costruisce distruggendo il territorio, ma valorizzandolo in funzione delle reali vocazioni naturali dei luoghi.

Il lungomare di Cannes, nella Costa Azzurra in Francia (ritratto nella foto) rappresenta un esempio concreto e tangibile di una armoniosa integrazione tra spazio urbano, ambiente e fruizione turistica dei luoghi.

Musilli Gian Luca
Progettista del Congressional Park Stadium

Screenshot



Dai voucher da un milione agli annunci incompiuti: la lezione di Villa Maria Pia

Tra nuove opportunità per i futuri assistenti di volo e il monito di chi ha già visto evaporare fondi pubblici, il caso sardo racconta perché “fare” non equivale sempre a “fare bene”.

La Regione Sardegna ha varato il 18 giugno 2025 una delibera che stanzia 1 milione di euro in voucher per i giovani (18-35 anni) che desiderano conseguire il Cabin Crew Attestation (CCA), coprendo vitto e alloggio fuori dall’isola dove le scuole certificate mancano. Un annuncio che si somma ai 2 milioni destinati a digitale e IA e che, secondo l’assessora al Lavoro Desirè Manca, mira a “offrire ai ragazzi opportunità concrete in un settore che la IATA vede raddoppiare i passeggeri entro il 2030”.

Quando il passato bussa alla porta
All’entusiasmo istituzionale risponde l’imprenditore Marcello Meloni, ex gestore di Villa Maria Pia (Alghero). Nei primi anni Duemila la sua azienda ricevette oltre 3 miliardi di lire (circa 1,55 milioni di euro) dal fondo occupazione L.R. 37/98 per trasformare un rudere in struttura ricettiva e orto botanico.

Oggi Meloni, in una lunga nota pubblicata sui social – testo integrale: https://www.facebook.com/watch/?v=1420537815956732&rdid=BomF5q6hILVqnKAc – racconta un epilogo amaro: dopo anni di lavori ultimati “con utili d’impresa decurtati pur di arrivare in fondo”, il Comune di Alghero (proprietario dell’immobile) ha revocato la concessione, lasciando l’impresa senza sede, lui senza lavoro e la Regione – accusa – senza controllo sugli effetti di quell’investimento.

«I sardi non vanno presi in giro: prima di promettere, si controlli se i frutti di ieri sono marci o maturi», scrive Meloni, rilevando che la politica vive di annunci, ma un progetto mal vigilato può trasformare i fondi in sabbia.

Opportunità (vere) o slogan?
Il contrasto tra il nuovo voucher e il fallimento di Villa Maria Pia evidenzia la distanza fra dire e fare bene. La Sardegna punta a frenare spopolamento e disoccupazione giovanile, ma il caso Meloni ricorda che:

Trasparenza e monitoraggio sono essenziali per evitare che i fondi diventino cattedrali nel deserto.

Tutela dei beneficiari: chi forma competenze deve poi trovare mercati e istituzioni che le difendano.

Coerenza politica: chi promette il futuro deve assumersi la responsabilità dei progetti passati.

Solo così il milione destinato ai futuri assistenti di volo potrà trasformarsi da annuncio in buon investimento, impedendo che la storia – e i soldi pubblici – si ripeta su un altro binario morto.




A Villanova Monteleone due giorni di festa per “Chenamos in carrela Primavera”

Il 21 e 22 giugno due giornate all’insegna delle tradizioni gastronomiche

Sabato la grande cena sociale in piazza e il concerto dei Niera

Domenica “On the road band, official country music”

VILLANOVA MONTELEONE. Tradizioni, buon cibo, tipicità e divertimento. Sono gli ingredienti della festa della convivialità di “Chenamos in Carrela”, che sabato 21 e domenica 22 giugno ritorna a Villanova Monteleone in versione “Primavera”, per suggellare il valore dell’ospitalità rievocando un antico rito sociale. È il rito della cena in piazza, da condividere con chiunque abbia piacere di apprezzare in compagnia i migliori piatti della tradizione locale.

Sabato, in piazza Generale Casula, la manifestazione prende il via alle 18 con la compagnia Tricirco “Ludobus, giochi antichi in piazza”, un appuntamento dedicato non solo ai bambini, per riscoprire gli antichi strumenti di legno consacrati allo svago dei più piccoli, quando ancora la plastica e i videogiochi non avevano monopolizzato i divertimenti dell’infanzia. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Mamatita Extra Festival di Alghero che, subito dopo, proporrà lo spettacolo clown “Hope! Hope! Hoplà!” a cura del Teatro del sottosuolo.

Alle 19.30 ci sarà il momento più atteso, quello della cena sociale in piazza. Saranno proposte le eccellenze enogastronomiche, a partire dalle carni ai formaggi, dai vini al miele con le seadas, il pane con lievito madre preparato dal forno locale, e tutti i prodotti che nel corso dell’anno sono stati valorizzati nelle “Giornate del cibo” a cura di Tommaso Sussarello. Alle 22 la serata sarà impreziosita dal concerto del gruppo musicale dei Niera, che proporrà il suo caratteristico rock sardo.

Domenica 22 giugno alle 18 si parte con il “Circo in piazza” e i laboratori della compagnia Circolare per grandi e piccoli a cura di Mamatita Extra Festival. Alle 22 sarà protagonista un’insolita musica country in versione tutta isolana con il concerto del gruppo musicale “On the road band, official country music”.

In Piazza Generale Casula sarà allestito anche un Chiosco bar e un punto ristoro in collaborazione con il comitato di Sant’Antonio. “Chenamos in carrela Primavera” quest’anno anticipa e duplica l’evento estivo del 7 agosto che tradizionalmente si ripete da 17 edizioni.

Tutto il programma è organizzato dalla Proloco in collaborazione con il Comune di Villanova Monteleone, il Ministero della Cultura, Funded by the European Unione, e rientra nel network “Salude&Trigu” della Camera di Commercio di Sassari.