Canile comunale, scontro aperto tra Conoci e Cacciotto: “Decisione ferma o lentezza strategica?”

redazione on line

Il futuro del canile comunale di Alghero accende il confronto politico tra l’ex sindaco Mario Conoci e l’attuale primo cittadino Raimondo Cacciotto. Da una parte la richiesta di una scelta immediata, dall’altra la difesa dei tempi tecnici e della prudenza amministrativa.

Un tema che torna a infiammare la politica algherese

Il destino del canile comunale torna a far discutere, diventando terreno di scontro tra l’attuale amministrazione e l’opposizione. L’ex sindaco Mario Conoci ha rivolto un appello diretto al primo cittadino Raimondo Cacciotto, chiedendo una “decisione definitiva” sull’acquisto della struttura.
Secondo Conoci, “dopo le prime aperture e dichiarazioni pubbliche, tutto sembra essersi fermato”, lasciando la questione in una fase di stallo che preoccupa cittadini e volontari.

L’ex sindaco: “Servono atti concreti, non rinvii”

Conoci ha ricordato la grande mobilitazione popolare a favore dell’acquisizione del canile, con oltre 8.000 firme raccolte dai volontari.

“Una richiesta chiara e senza precedenti che chiede un gesto concreto da parte dell’Amministrazione”,
ha dichiarato l’ex sindaco.

Rivolgendosi direttamente alla Giunta, Conoci ha sottolineato la disponibilità finanziaria del Comune:

“Con un avanzo di 12 milioni di euro, destinare anche solo il 5 o 6% a questa causa sarebbe una scelta di responsabilità, di civiltà e di buon senso.”

E ancora, l’appello a non perdere tempo:

“Non servono ulteriori rinvii, studi o ipotesi di smembramento del compendio: la struttura funziona e svolge un servizio fondamentale. Ogni giorno di attesa espone al rischio di perdere un’opportunità unica.”

Cacciotto replica: “Sì all’acquisto, ma con responsabilità”

La risposta del sindaco Raimondo Cacciotto è arrivata attraverso il suo profilo ufficiale Facebook.

“Ogni acquisto pubblico deve essere fatto con cognizione di causa e nel rispetto delle condizioni di economicità e di interesse collettivo.”

Il primo cittadino ha ribadito la volontà di procedere con l’acquisto, ma ha chiarito che serve il tempo necessario per valutare tutti gli aspetti:

“Non c’è alcun tentennamento né pressioni esterne. Stiamo lavorando con rigore e serietà per garantire la tutela dell’Ente e della comunità.”

Tra prudenza e sospetti politici

Nel suo intervento social, Cacciotto ha poi lasciato intendere che la fretta dell’ex sindaco possa nascondere altri motivi:

“Semmai, viene da chiedersi se la fretta manifestata non nasconda intendimenti differenti.”

Un’affermazione che ha immediatamente acceso il dibattito politico e aperto nuovi interrogativi sul vero motivo delle pressioni di Conoci.

Una decisione attesa dalla città

La vicenda del canile è ormai il simbolo di un confronto più ampio sul modo di amministrare la città: da una parte chi chiede rapidità e decisione, dall’altra chi invoca cautela e trasparenza.
Nel frattempo, volontari e cittadini continuano ad attendere che dalle parole si passi ai fatti, con una scelta definitiva che dia stabilità al futuro della struttura.




“Vivevo due vite”: Angelo Onni e gli anni d’oro della Costa Smeralda

Un lussurgiese testimone privilegiato della nascita del sogno del Principe Aga Khan. Nel libro di Fausto Farinelli 27 voci raccontano come è nata la Costa Smeralda, tra visione ecologica e rispetto della tradizione sarda.

Onni e Farinelli

SANTU LUSSURGIU 11 Ottobre – La sala della Fondazione Hymnos era piena in ogni ordine di posto: tutti gli 80 posti a sedere occupati per ascoltare la storia straordinaria di Angelo Onni, 77 anni, cittadino di Santu Lussurgiu che ha vissuto gli anni d’oro della Costa Smeralda. “A me ha lasciato un vuoto. Ho vissuto due vite, e l’altra non so se la vivrò dopo”, confessa con emozione durante la presentazione del libro “Costa Smeralda – Il sogno del principe attraverso il racconto di chi lo ha vissuto e di chi ne costruisce oggi l’eredità”, scritto da Fausto Farinelli.

La sua testimonianza è una delle 27 raccolte dall’autore, che per questo libro ha viaggiato per tutta la Sardegna intervistando chi ha vissuto in prima persona la nascita di Porto Cervo. Angelo gestiva il maneggio negli anni ’60 e ’70, frequentato dall’élite internazionale:

“Il Principe per me era come uno zio buono. La mattina passavo dalla sua villa, entravo direttamente dal cancelletto e ci scambiavamo qualche parola. Mi chiedeva sempre se i clienti erano contenti”.

Feste leggendarie e tuffi in piscina a cavallo

Le serate a Porto Cervo erano leggendarie. “Feste? Una sera sì e una no, non mancavano mai”, ricorda Angelo. Il night club S’Inferru, sotto la piazzetta, era il cuore della movida. “Era l’inferno veramente, avevano azzeccato il nome”, sorride.

Ma l’aneddoto più incredibile riguarda una festa al Tennis Club del Cala di Volpe:

“La piscina era grande come questa stanza, olimpionica. Ho detto: facciamo una sorpresa al Principe. Sono andato a prendere un cavallo a pelo, senza briglie, senza niente. I tavoli erano tutti a bordo piscina. Ho tirato e sono entrato dentro con un tuffo”. Il risultato? “Tutti ad applaudire! Poi si sono tuffati tutti in piscina, alcol a fiumi. Le ragazze montavano a cavallo a due, a tre, qualcuna è entrata in piscina col cavallo. I cavalli erano abituati a nuotare perché tutti i giorni li portavamo in spiaggia”.

Il cliente americano

Per una passeggiata a cavallo si pagavano 3.000 lire, ma non erano rari i clienti che lasciavano 30.000 lire. “Non avevano il senso dei soldi, vedevano che li trattavo bene e non chiedevano il resto”, spiega Angelo.

Un giorno arrivò un americano convinto di saper cavalcare: “Voleva un cavallo cattivo. Gli ho detto: già ce l’ho io. Ha insistito. Gli ho dato un cavallo a pelo, gli ho detto di togliere gli speroni. Ha mollato le redini, il cavallo ha fatto due salti e lui è finito a terra”. L’epilogo è sorprendente: “L’hanno portato all’ospedale in elicottero. Dopo dieci giorni è tornato e mi ha portato un regalo, uno champagne Perignon, perché l’avevo fatto cadere!”.

Bettina Graziani, la celebre modella francese, aveva una scuola di modelle e veniva spesso a fare servizi fotografici:

“Quando arrivava con le sue ragazze bisognava tapparsi gli occhi, abbassare lo sguardo, guardare a terra”, ricorda Angelo con un misto di imbarazzo e divertimento.

La mascotta Mondo Boia e il rapporto col Principe

La mascotte di quegli anni era Mondo Boia, un corvo che Angelo portava ovunque: a cavallo, in Vespa, persino al night club S’Inferru. “Lo mettevo sul cavallo a pelo, si aggrappava al garrese, alla criniera, mollava il cavallo che cominciava a galoppare e lui sopra gracchiava”.

Il Principe, nascosto dietro un macchione di mirto, rideva di nascosto: “Non voleva farsi vedere dalla gente, ma gli piaceva quello spettacolo. Diceva sempre: portalo a casa quel corvo che lo faccio vedere a mia moglie. Ma tua moglie già lo vede quando vieni qua!”.

Angelo Onni

Angelo aveva ricevuto dal Principe lo stemma della Costa Smeralda: “Facevo anche il guardiano nei territori, quello era un pass. Funzionava anche per entrare al night S’Inferru”.

Il rapporto con il Principe era speciale: “Passavo a fare le passeggiate vicino alla sua villa e entravo direttamente nel suo cancelletto. Un giorno mi ha detto: ‘Ma come mai passi sempre di qua?’ Gli ho risposto: ‘Così taglio corto, non passo dalla strada lunga in mezzo alle macchine'”. Il Principe gli chiese persino di andare con lui a lavorare coi cavalli in Francia: “A quest’ora sarei stato all’Arco di Trionfo a Parigi”, riflette con un velo di rimpianto.

La Costa Smeralda è Sardegna

Il libro di Fausto Farinelli sfata un mito ricorrente:

“Molti dicono che la Costa Smeralda non è Sardegna. È falso”, sottolinea l’autore. Il Principe Aga Khan studiò per sei mesi l’architettura e la storia della Sardegna prima di iniziare. “Vogliamo fare uno sviluppo che prende tutte le belle cose della storia di Sardegna e le mettiamo sulla Costa Smeralda”, dichiarò in una storica intervista del 1962.

Gli architetti si ispirarono a case tradizionali come Casa Guiso a Orosei, con le stesse stondature e gli archi identici alla sottopiazza di Porto Cervo. Le ville furono costruite rispettando gli alberi esistenti, tanto che alcune hanno piante che crescono all’interno. Il campo da golf fu realizzato seguendo la conformazione naturale del terreno, senza spianamenti. Persino la piscina del Cala di Volpe veniva filtrata con microconchiglie australiane anziché con prodotti chimici.

Un patrimonio di storie da preservare

Nel libro trovano spazio ex sindaci come Piero Filigedu (quattro mandati, chiamato “il sindaco amico dell’Aga Khan”), parroci come Don Francesco Cossu e il compianto Don Raimondo di Stella Maris, architetti come Giancarlo Busiri Vici (93 anni, ultimo architetto vivente del progetto originale), L’architetto Satta padre del master plan 2 e persona vicinissima al Principe, artigiani come Gesuino Cherchi di Orosei che realizzò le sedie ancora presenti al Cala di Volpe, e l’ex presidente della Regione Cappellacci che nel 2011 conferì al Principe il Sardus Paters, e tanti altri.

C’è anche un’intervista integrale rilasciata dal Principe nel 1987 al Costa Smeralda Magazine: “Sembra scritta un mese fa”, commenta Farinelli. “Parlava di connessione internet nelle spiagge quando internet manco c’era, parlava di deregulation del trasporto aereo. Era assolutamente un visionario”.

“Quando tornavo d’inverno a Santu Lussurgiu era la fine del mondo”, confessa Angelo. Durante la presentazione di agosto a Porto Cervo, non ha resistito all’emozione e ha gridato spontaneamente: “Per il Principe, hip hip urrà!”. Tutta la piazza si è alzata in piedi ad applaudire.

Al termine della serata alla Fondazione Hymnos, i presenti hanno fatto la fila per il firma copie, per avere le firme sia dell’autore Fausto Farinelli che di Angelo Onni, testimone vivente di un’epoca irripetibile.

Il prossimo appuntamento sarà a Sassari Sabato 18 Ottobre alle ore 17 presso la fiera Promoautunno, dove Farinelli presenterà in anteprima nuove foto inedite del 1960. Con lui alcuni protagonisti del libro.




Alghero convoca il Consiglio comunale per discutere di Palestina: ma a che serve ora?

credit foro vatican news

Convocata per giovedì 16 ottobre una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Alghero dedicata alla solidarietà con la Palestina. Una decisione che solleva interrogativi sul suo reale tempismo e significato politico.

Il Comune di Alghero ha convocato per giovedì 16 ottobre 2025, alle ore 17, una seduta straordinaria del Consiglio comunale nella sede di Villa Maria Pia. All’ordine del giorno figura un solo punto: “Alghero città solidale con la Palestina”.

Un’iniziativa che, almeno sulla carta, intende esprimere vicinanza a un popolo martoriato da anni di conflitti. Tuttavia, la decisione appare quantomeno tardiva: la guerra è ormai giunta al termine e la pace, seppur fragile, è finalmente una realtà riconosciuta a livello internazionale.

Viene quindi spontaneo chiedersi: quale senso ha oggi discutere di un tema che avrebbe avuto valore simbolico e politico mesi fa, nel pieno della crisi? Perché questa convocazione arriva solo ora, quando il mondo guarda avanti e si parla di ricostruzione e diplomazia?

Il gesto, seppur animato da buone intenzioni, rischia di apparire come un atto puramente formale, privo di reale efficacia. Forse sarebbe stato più utile e coerente affrontare la questione nel momento in cui la solidarietà avrebbe potuto davvero contare, non quando ormai i giochi diplomatici sono fatti.




Sassari, Gala lirico al Teatro Civico per la serata finale del “Nessun dorma”

Martedì 14 ottobre, con un omaggio al Belcanto di Rossini e Donizetti, vanno in scena il baritono Francesco Auriemma e il basso Alessandro Abis

Sassari — Un Gala lirico tutto al maschile, dedicato alla vocalità medio-grave e alle sue sfumature più espressive, chiuderà a Sassari la seconda edizione del festival “Nessun Dorma” organizzato da Ars Aurelia. Martedì 14 ottobre, alle 20, con un repertorio che omaggia il Belcanto di Rossini e Donizetti, a esibirsi al Teatro Civico saranno il baritono napoletano Francesco Auriemma e il basso sardo Alessandro Abis, entrambi reduci dai recenti successi al Teatro dell’Opera di Roma.

Ad accompagnarli al pianoforte si alterneranno Riccardo Pinna di Alghero e il giovane talento Jakob Schroeder, appena sedicenne, una promessa del Conservatorio di Sassari, dove studia sotto la guida di Anna Revel. A raccontare e introdurre i brani sarà il musicologo e compositore Andrea Parissi, che guiderà il pubblico in un viaggio attraverso le voci maschili del Belcanto.

Una serata di voci d’eccellenza, tra eleganza formale e intensità interpretativa, porta a compimento la seconda edizione della rassegna lirico-musicale diretta da Irene Dore, che ha portato nel cuore del centro storico artisti affermati e giovani promesse della scena nazionale, diventando un importante punto di riferimento per la musica colta in Sardegna.

«Nel corso dell’anno, Nessun Dorma ha consolidato la propria identità, riscuotendo un’ottima risposta di pubblico – affermano gli organizzatori –. L’obiettivo per il futuro è quello di rendere il Festival un appuntamento stabile nel panorama musicale del Nord Sardegna, capace di generare un impatto culturale sempre più significativo e di attrarre nuove energie creative».

Il progetto ha saputo coniugare la valorizzazione dei talenti emergenti con la presenza di interpreti affermati, in un percorso che unisce formazione, divulgazione e promozione culturale, coinvolgendo Contrapunctum, CISM, Mamù Storyteller, Messaggerie Sarde e l’Associazione San Domenico Caniga, in un’ottica di rete e di condivisione di progettualità artistiche sul territorio.

Il Festival è sostenuto dal Comune di Sassari e dalla Fondazione di Sardegna, ed è inserito nel circuito “Salude & Trigu” della Camera di Commercio di Sassari.

I biglietti per il Gala Lirico sono disponibili alle Messaggerie Sarde (Piazza Castello), online sul sito Box Office Sardegna, e al Teatro Civico il giorno dello spettacolo, a partire dalle ore 18. Per informazioni contattare [email protected].





CRONACA

Parole che uniscono: Smeralda Holding presenta i corsi di lingue per la comunità Aperte le iscrizioni alla “Smeralda Holding Language Academy”: cor…

SP

📅

Data Pubblicazione

9 ottobre 2025

📍

Fonte

Redazione SardegnaPress

1

Parole che uniscono: Smeralda Holding presenta i corsi di lingue per la comunità

2

Aperte le iscrizioni alla “Smeralda Holding Language Academy”: corsi gratuiti di inglese, francese e tedesco per adulti e bambini
Dal 21 ottobre 2025 al 3 aprile 2026

3

Porto Cervo, 8 ottobre 2024 – Tornano, a grande richiesta, anche questo autunno, le iniziative per il sociale di “Smeralda Holding per il territorio”: il primo appuntamento è con i corsi gratuiti di lingue per adulti e bambini.
Smeralda Holding – società controllata da Qatar Investment Authority e proprietaria dei principali asset turistici della Costa Smeralda – conferma il suo impegno nel sostenere progetti che apportino benefici concreti alle comunità, con l’obiettivo di migliorare la qualità del tempo libero, del lavoro, dell’ambiente e, in particolare, con la formazione in ambito linguistico, come contributo alla crescita delle competenze professionali e dell’occupazione locale.
Si parte, quindi, il 21 ottobre con le lezioni della Smeralda Holding Language Academy che comprendono corsi di inglese di diversi livelli, di tedesco e di francese della durata di 5 mesi, con lo stacco per le vacanze di Natale, per terminare il 3 aprile 2026:
• 5 corsi di lingua inglese di 40 + 40 ore ciascuno di livello principiante, elementare, pre-intermedio, intermedio e intermedio-avanzato per adulti, con frequenza bisettimanale di 2 ore ciascuno;
• 2 corsi di lingua tedesca di 40 + 40 ore di livello elementare e pre-intermedio per adulti, con frequenza bisettimanale di 2 ore ciascuno;
• 1 corso di lingua francese di 40 + 40 ore di livello elementare per adulti, con frequenza bisettimanale di 2 ore ciascuno;
• 2 corsi di lingua inglese di 20 ore per bambini di scuola elementare, con frequenza di 1 ora a settimana;
• 2 corsi di lingua inglese di 30 ore per ragazzi di scuola media, con frequenza di 1,5 ore a settimana.
• 2 corsi di lingua inglese di 30 ore per ragazzi di liceo, con frequenza di 1,5 ore a settimana.

4

Il percorso di lezioni, totalmente a carico di Smeralda Holding, sarà tenuto da docenti madrelingua certificati presso The English School, il centro esami autorizzato del Trinity College of London ed Ente accreditato dal Ministero della Pubblica Istruzione.

5

“Anche quest’anno vogliamo offrire un programma di iniziative gratuite strutturato, che sappia offrire un concreto contributo al miglioramento del benessere della comunità in cui operiamo – spiega Mario Ferraro, CEO di Smeralda Holding -. Con le attività in partenza questo autunno, insieme alle altre che confermeremo durante l’anno come quelle molto attese dedicate alla prevenzione, partecipiamo alla crescita sociale del territorio con un’offerta interamente gratuita di progetti per l’educazione, la formazione e la salute e lo sport. I corsi di lingue promuovono l’inclusività e sono una declinazione concreta dell’impegno di Smeralda Holding nel contribuire a realizzare “un mondo più ospitale”.

6

I posti sono limitati e saranno assegnati in base all’ordine cronologico di iscrizione. I corsi saranno attivati con un minimo di 12 partecipanti per corso.

7

Per iscriversi ai corsi di lingua è necessario contattare via mail la segreteria organizzativa scrivendo a [email protected]

📊 Dati in Evidenza

21
21.0

2025
2025.0

3
3.0

2026
2026.0

8
8.0

490

Parole

3

Min. Lettura

7

Paragrafi

SardegnaPress.it

La tua fonte di notizie dalla Sardegna

#CRONACA

#Sardegna

#News

SP





Storicamente, ultimo weekend per il festival del romanzo storico

Sei autori tra Monteleone Rocca Doria, Padria e Romana

Sabato Davide Cossu e Ciriaco Offeddu, domenica Gabriele Tanda e Massimiliano Colombo e, in serata, Graziella Monni e Alessandro Perissinotto

Dopo il successo del week-end d’apertura, “Storicamente: Festival del Romanzo Storico” prosegue sabato 11 ottobre a Monteleone Rocca Doria e si conclude domenica 12 a Padria e Romana, con una grande varietà di temi. Sabato a Monteleone Rocca Doria, alle 16.30 in piazza Sant’Antonio, nell’incontrodedicato a storia, enigmi e immaginazionecoordinato da Angelo Sirca, Davide Cossu presenterà “Il castello delle congiure” (Newton Compton), proponendo un’indagine di Leon Battista Alberti su un delitto dal movente oscuro riporta alla luce antichi segreti della Estensi di Ferrara. Quindi la fantasia di Ciriaco Offeddu ci riporta in Sardegna con “Istella mea”, una grande avventura che dall’isola porta sino all’Argentina dei migranti, dove a fronteggiarsi sono due opposti modelli di femminilità, quello della “sùrbile” e quello di una donna innamorata, determinata a vendicare e salvare la “stella” perduta della sua vita. La presentazione, inserita all’interno della manifestazione “Piccoli borghi, Nuove Energie. L’acqua e la roccia”, sarà impreziosita dalle letture a cura di Dario Cosseddu.

Ciriaco Offeddu. In alto Alessandro Perissinotto

Domenica 12 ottobre, alle 10.30, presso l’ex Convento francescano di Padria, Salvatore Meloni dialogherà con Gabriele Tanda del suo volume “Contos de sa Sardigna Romana” (Condaghes), per un confronto tutto in lingua sarda. Rimanendo nella grande storia di Roma antica, una vicenda d’amicizia tra il condottiero Vercingetorige e il centurione che lo tiene prigioniero sarà quella proposta da Massimiliano Colombo con la sua ultima fatica letteraria “Il prigioniero di Cesare” (Newton Compton Editori). Ad arricchire la giornata “Romana” alle ore 15 ci sarà un laboratorio di rievocazione storica dedicato ai bambini a cura del Castrum Romano La Crucca.

In serata la manifestazione si conclude a Romana, nella chiesa della Madonna degli Angeli, dove alle 17.30 la giornalista Simona Scioni dialogherà con Graziella Monni e Alessandro Perissinotto delle trame che separano il Cinquecento e dal cosiddetto “secolo breve”.

Si parte dal XVI secolo con “Il medico di Càller” (Solferino libri), in cui l’autrice Monni conduce il lettore nei meandri di un’epoca in cui le coste sarde erano minacciate dalle scorrerie dei pirati musulmani. Il finale del festival rappresenta una sfida narrativa in cui la letteratura diventa strumento per sconfiggere l’oblio: “La guerra dei Traversa” (Libri Mondadori) di Perissinotto riporta alla memoria la prima strage fascista, rimasta impunita a Torino nel 1922. Non mancheranno le emozioni con il monologo teatrale “Rammendare la memoria” tratto dal romanzo di Perissinotto impreziosire.

Il festival è organizzato con il contributo dell’Unione dei Comuni del Villanova (Mara, Monteleone Rocca Doria, Padria, Romana e Villanova Monteleone) e del Comune di Semestene e con il patrocinio della Regione Sardegna. L’attività si sviluppa in collaborazione con la manifestazione letteraria “6 in storia”, Imago Mundi, e con la partecipazione della Pro Loco Gurulis Vetus di Padria e dell’associazione culturale Istellas di Mara.




“Casteddos e Fortilesas” tutti i giovedì alle 21.15 su CatalanTV

Dal 9 ottobre il giornalista Salvatore Taras conduce i telespettatori in un viaggio in lingua sarda alla scoperta di alcuni tra i castelli medievali più significativi dell’isola

Si parte da Castelsardo

CASTELSARDO. Inizia da Castelsardo il viaggio televisivo in lingua sarda alla scoperta di alcuni dei castelli medievali più significativi dell’isola. Dal 9 ottobre, il giornalista Salvatore Taras presenta “Casteddos e Fortilesas”, un programma prodotto dalla DB Video Management con la regia di Mauro Fancello, che andrà in onda per dieci puntate tutti i giovedì alle 21.15 su Catalan TV (canale 15).

A Castelsardo, ad accogliere la troupe all’ingresso della Piazza D’Armi sarà la guida Maria Antonia Oggiano, per procedere poi all’esplorazione dei diversi ambienti della struttura. Tra gli intervistati, lo studioso e docente Piero Fattaccio illustrerà alcuni aspetti fondamentali della lingua e della storia castellanese e, Stefania Cimino, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, esporrà l’importante funzione di attrattiva turistica che il monumento detiene oggi per la comunità. Con il suo Museo dell’intreccio, l’edificio storico accoglie ogni anno tra i suoi spazi migliaia di visitatori con mostre, eventi culturali ed esposizioni.

Posizionata sulla costa nord-occidentale della Sardegna, la fortezza medievale di Castelsardo ha avuto un’importanza strategica di grande rilievo. Fondata dalla potente famiglia ligure dei Doria nella seconda metà del XIII secolo con il nome di Castel Genovese, si erge ancora oggi su un promontorio roccioso affacciato sul Golfo dell’Asinara, ed è uno dei castelli più ben conservati della Sardegna settentrionale.

Salvatore Taras

A metà puntata la linea passerà a Baingio Pinna, che presenterà un focus sul castello di Monteleone Rocca Doria. Tra i collaboratori partecipano al progetto il giornalista enogastronomico Giovanni Fancello, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza di alcune pietanze tipiche che, ancora oggi, restano forse come eredità di quel periodo non troppo lontano. Quindi il professor Marco Milanese, ordinario di Archeologia medievale dell’Università di Sassari, il quale, pur essendo originario della Liguria, ha partecipato con entusiasmo, impegnandosi a riassumere di buon grado, in numerose puntate, alcune analisi sui monumenti descritti. A impreziosire il format sono le spettacolari immagini aeree realizzate con il drone e i figuranti in costume medievale dell’associazione Giudicato di Torres di Porto Torres.

L’attività è realizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna. Dopo Castelsardo, di settimana in settimana seguiranno Olbia, Burgos, Bosa, Osilo, Alghero, Posada, Sassari, Sanluri e Cagliari.




FIND 43: a Cagliari i “Fili invisibili” della Nuova Danza

Dall’11 ottobre al 29 novembre il Festival Internazionale Nuova Danza trasforma Cagliari e Selargius in un laboratorio vivo di corpi, visioni e incontri, esplorando l’umanità e i legami che ci tengono insieme

CAGLIARI – Ritorna il FIND 43 – Festival Internazionale Nuova Danza, fondato da Paola Leoni, e lo fa con un’edizione intitolata “Fili invisibili” che promette di essere un potente spazio di incontro, resistenza e poesia del movimento. Dall’11 ottobre al 29 novembre, Cagliari e Selargius diventano il palcoscenico di una danza contemporanea che parla lingue universali, riflettendo sulle sfide più urgenti del nostro tempo: la ricerca di radici e identità, la libertà e la forza delle donne, la fragilità e la potenza del corpo, il dialogo tra presenza e assenza, caduta e rinascita.

Il festival non è solo una rassegna di spettacoli, ma una vera e propria mappa emotiva, un viaggio tra vuoti e incontri, crolli e trasformazioni, isolamento e risveglio. Come afferma la direttrice artistica Cristiana Camba «abitare il nostro corpo insieme significa percepire quei fili invisibili, lasciarsi attraversare e riconoscere che nessuno è davvero solo, e che ogni movimento condiviso è dono intimo e necessario». Gli appuntamenti avranno il loro palcoscenico per Cagliari a Sa Manifattura, al Teatro Massimo, al Teatro Carmen Melis e al Terrapieno; per Selargius alla Sala delle Arti Musicali e al Teatro Si’ e’ Boi.

Un momento della conferenza stampa al MEM di Cagliari

Il FIND 43 porta in scena nomi di rilievo internazionale e nazionale oltre ai richiami a figure iconiche come Lindsay Kemp e Micha Van Hoecke, e vede la partecipazione di una ricca e variegata selezione di compagnie e artisti da tutta Italia e dall’estero.

Le serate al Terrapieno (11, 16, 25, 30 ottobre) aprono la porta a compagnie e solisti che esplorano la danza come resistenza e poesia. L’11 ottobre, la serata inaugurale vede in scena Art Mouv’ con Livre de droits e Atacama con Lost Solos – Rosso, seguite dallo Sharing Find Lab, momento di restituzione dei laboratori. Il 16 ottobre è la volta del Colectivo Glovo con Alleo e di Lost Movement con dancehAll. Il momento clou a livello internazionale è il 17 ottobre al Teatro Massimo, con l’Akram Khan Company e il suo acclamato spettacolo per famiglie, Chotto Desh.

Fra le prime assolute The Shape of Absence – variazione nomade da CHORA di Fattoria Vittadini, affiancata da Richard Mascherin con Vacío Espiritual (18 ottobre), Mandala Dance Company in IntercettAzioni (30 ottobre) e Artemis Danza e l’attesa creazione, Desdemona (14 novembre).

Richard Mascherin

Il festival è vetrina per l’eccellenza nazionale, con titoli selezionati per la NID 2025. Spiccano il Balletto Teatro di Torino con Sista di Simona Bertozzi (18 novembre) e Déjà Donné con RAVE.L (22 novembre). Spazio anche alla nuova creazione sarda e nazionale: con le prime nazionali di Janas del Gruppo e-Motion, affiancata da Roberto Tedesco e Naturalis Labor (1 novembre) e di Inner Map di Giuseppe Sanniu (14 novembre). Non manca l’omaggio a due Maestri del nostro tempo: Lindsay Kemp e Micha van Hoecke.

Il 30 ottobre si terrà la conferenza Lindsay Kemp e il Giappone: Un Mondo di Trasformazioni con Donatella Bertozzi. Il 31 ottobre, l’intero spazio di Sa Manifattura, tra Sala Officine e Corte 2, sarà animato da una mostra “totale” e dalla performance dedicati a Lindsay Kemp, nelle sue più importanti trasformazioni. Il mondo onirico kempiano prenderà vita animandosi in uno spettacolo dal vivo, mescolando danza e proiezioni video. Daniela Maccari danzerà alcuni degli assoli storici di Lindsay. Ad aprire la serata, la performance esito del laboratorio “Il gesto di Lindsay Kemp” a cura di Daniela Maccari con la partecipazione di compagnie di danza e artisti della Sardegna.

Borderline

Il 7 novembre al Teatro Carmen Melis, Borderline Danza riallestisce Pèlerinage, storico lavoro di Micha van Hoecke, ripreso da Miki Matsuse in prima nazionale.

Il ricco cartellone di FIND43 include inoltre le sezioni dedicate alla scoperta di talenti come la Serata FINDER (in collaborazione con Accademia Susanna Beltrami e Accademia Nazionale di Danza) e la Serata Explo (vetrina del Network Anticorpi XL). L’invito è quello di riflettere sul rapporto tra individuo e collettività, tra spazio urbano e intimità, tra memoria e futuro. Un crocevia di linguaggi, dove la grande danza internazionale incontra la vitalità della scena emergente.

Oltre agli spettacoli, il FIND 43 ribadisce il suo ruolo di laboratorio vivo per la nuova danza attraverso un ricco programma di sezioni collaterali dedicate alla formazione, alla creazione emergente e all’interazione con il pubblico di ogni età.

Tra le attività trovano spazio:

  • FIND LAB: un ciclo di workshop intensivi con artisti e compagnie di spicco come ART MOUV’ (Francia), Fattoria Vittadini/Chiara Ameglio, Compagnia Francesca Selva/Con.Cor.D.A e Mandala Dance Company.
  • Dancelines 2025 – Room, in collaborazione con CTM SpA, una performance in prima assoluta che vedrà la danza abitare direttamente le linee degli autobus del centro cittadino di Cagliari. Fino al 1° novembre, i passeggeri potranno vivere un’esperienza artistica immersiva e inattesa. La coreografia, a cura di Giuseppe Sanniu, trasformerà il mezzo pubblico in uno spazio di movimento e riflessione, portando l’intimità della Room nel flusso della vita urbana.
  • Showindows 2025 SugarEcho, in collaborazione con il Consorzio Cagliari Centro Storico e Associazione Strada Facendo. La coreografia di Pablo Girolami gioca con l’idea della ripetizione e dei cicli che si rincorrono, tra dolcezza e ritmo pulsante, come lo zucchero che si scioglie e si ricompone. Una performance in prima assoluta che sorprende ed emoziona i passanti delle vie del centro.
  • Master Class tenute dalle compagnie ospiti al FIND 43, gratuite per gli abbonati e per chi acquista il biglietto per lo spettacolo.
  • Serata Indipendanse, progetto in collaborazione con Festival di Danza Internazionale Corpi in Movimento (Sassari) e la rassegna multidisciplinare Interagendo (Sassari). In prima nazionale, la presentazione della coreografia vincitrice del bando indipendance.
  • FINDER e Residance XL: Il festival sostiene la creazione emergente attraverso programmi di residenza artistica cruciali per lo sviluppo di nuovi talenti, in collaborazione con prestigiose istituzioni nazionali come l’Accademia Nazionale di Danza, l’Accademia Susanna Beltrami e il Network Anticorpi XL.
  • Danza Urbana XL: La danza entra nel cuore della città con appuntamenti e performance che rafforzano la collaborazione con il Network Anticorpi XL, di cui FIND è partner attivo.
  • Find Ragazzi: Un occhio di riguardo è rivolto al futuro della danza con una sezione dedicata ai giovanissimi, offrendo spettacoli e attività per i bambini, le famiglie e le scuole.
  • Breaking8: Dedicato alla contaminazione tra media, il programma propone la proiezione di opere di videodanza e danza in video.
  • AperiDanza e Aperidanza SOLOS: Le serate del festival si arricchiscono di eventi diffusi e performance site-specific, creando momenti conviviali e inaspettati per il pubblico.



🏆 Zahra Aga Khan, l’eredità d’oro: Daryz trionfa all’Arc de Triomphe e rinnova la leggenda di famiglia

La principessa Zahra Aga Khan firma una nuova pagina di storia all’ippodromo di Longchamp: il suo purosangue Daryz conquista la corsa più prestigiosa al mondo, riportando alla gloria la dinastia Aga Khan. Un successo che intreccia memoria, tradizione e un pizzico di destino.

Un’eredità costruita sul galoppo

Per la famiglia Aga Khan, vincere l’Arc de Triomphe non è solo una questione di prestigio: è una tradizione radicata nel sangue. Dall’Aga Khan III, che lasciò l’India per dedicarsi ai cavalli, al leggendario Aly Khan – principe playboy e marito di Rita Hayworth – fino a Karim, il creatore della Costa Smeralda, tutti avevano lasciato il segno a Longchamp. Oggi, l’eredità passa nelle mani della figlia Zahra, che ha trasformato il dolore per la recente scomparsa del padre in un trionfo memorabile.


Il destino del “cavallo del defunto”

C’è un vecchio detto nel mondo delle corse: “il cavallo del defunto vince sempre”. Lo confermano le leggende ippiche e, ora, anche Daryz. Il purosangue non aveva mai corso quando l’Aga Khan IV era ancora in vita, ma sotto la guida esperta di Zahra si è rivelato un campione. La principessa, da sempre appassionata e competente, ha portato avanti la tradizione di famiglia con rigore e intuizione, mostrando di avere un talento naturale per l’ippica.


Una vittoria che nessuno si aspettava

Alla vigilia della gara, pochi avrebbero scommesso su Daryz: le quote lo davano lontano dai favoriti, dietro alla brillante Minnie Hauk e ai tre concorrenti giapponesi sostenuti da un intero Paese. Eppure, come già accaduto 35 volte in passato, i cavalli del Giappone non sono riusciti a imporsi. Anche l’italiano Giavellotto, nonostante una buona prestazione, si è fermato al quarto posto, penalizzato da un terreno diventato pesante dopo la pioggia.


Barzalona e Graffard, la coppia vincente

In sella al baio di casa Aga Khan c’era Mickael Barzalona, fantino francese di Avignone, che ha saputo dosare perfettamente le energie del cavallo fino al momento decisivo. Quando ha spinto Daryz in dirittura d’arrivo, il purosangue ha risposto con un’accelerazione irresistibile, superando Minnie Hauk per una testa.
Merito anche dell’allenatore François-Henry Graffard, simbolo della nuova generazione di trainer francesi, che allena i suoi cavalli a Chantilly, sotto le torri del celebre castello del Grand Condé.


Il trionfo e le altre sorprese di Longchamp

Dietro Daryz, Minnie Hauk ha pagato forse una mossa troppo anticipata di Christophe Soumillon, comunque protagonista della giornata grazie a due successi di prestigio con Diamond Necklace e Puertorico.
Mentre i giapponesi rimandano ancora l’appuntamento con la gloria, a scrivere una piccola pagina di storia ci ha pensato l’australiana Asfoora, sette anni, che ha conquistato l’“Abbaye de Longchamp”: mai prima d’ora un cavallo australiano aveva vinto a Parigi.


Un nome che continua a brillare

Con la vittoria di Daryz, Zahra Aga Khan non solo rinnova il mito di una famiglia leggendaria, ma dimostra di saper guardare avanti, fondendo tradizione e competenza. L’Arc de Triomphe, per gli Aga Khan, non è solo una corsa: è il simbolo di una passione che attraversa generazioni, e che oggi ha trovato in Zahra la sua nuova, luminosa interprete.

foto credt:t grande ippica italiana




“Io la musica sono”, al Civico di Sassari un Orfeo rivoluzionario

Sabato 11 ottobre la rilettura dirompente del capolavoro di Monteverdi per “Note senza tempo” fra tiorba, sintetizzatore e chitarra elettrica

La coproduzione unisce Fondazione Politeama, Conservatorio “Tchaikovsky” di Catanzaro, Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e DAMS

A Sassari grazie alla collaborazione tra Dolci Accenti, Carta da Musica e Le Ragazze terribili per il festival “Fino a leggermi matto”

SASSARI. L’Orfeo di Claudio Monteverdi rinasce in una rilettura rivoluzionaria, una versione che fonde Barocco, tradizione popolare e suoni elettronici, trasformando il mito in un’esperienza originale e dirompente. Sabato 11 ottobre alle 20.30, il VII festival internazionale di musica antica “Note senza tempo” porta in scena al Teatro Civico di SassariIo la musica sono”, un’opera inedita, nata da un’idea di Nico Staiti conla regia e la rielaborazione di Mario Tronco.

La nuova versione non è un semplice revival del capolavoro che nel 1607diede il via alla storia del melodramma, dopo essere stato scrittoper la corte dei Gonzaga a Mantova.  È una riscrittura coraggiosa che mantiene intatta la struttura monteverdiana, proiettandola in una dimensione sonora inedita.

Agli archi e agli strumenti di corte, Monteverdi accostava i flauti pastorali e le trombe militari, per creare un tessuto musicale ricco di contrasti e rappresentativo di simbolismi sociali. In un’audace continuità con lo spirito originale – cioè attingere dai molteplici paesaggi sonori del tempo – la partitura si arricchisce ora di strumenti popolari come la zampogna, le ciaramelle, il friscaletto e la lira calabrese, affiancati a strumenti contemporanei di grande effetto quali la chitarra elettrica, i sintetizzatori e i software di elaborazione del suono. La nuova versione non è un semplice revival,

Come spiega il regista Mario Tronco: «Abbiamo immaginato un Orfeo che non solo canta, ma ascolta. Un Orfeo che mescola la tiorba con il friscaletto calabrese e i sintetizzatori, i versi di Rilke con i software digitali. La musica è l’unico luogo dove tutto può convivere: la memoria e l’invenzione, la ferita e la festa».

Il libretto originale di Alessandro Striggio viene affiancato e arricchito da testi di Rainer Maria Rilke, Robert Browning e Gennaro Antonio Federico, ed è impreziosito da materiali scaturiti da laboratori formativi con i giovani musicisti del Conservatorio “Tchaikovsky”. L’opera diventa così un paesaggio poetico stratificato, in cui il mito di Orfeo ed Euridice, che con il suo canto supera i confini tra vita e morte, si intreccia con voci e sensibilità di epoche diverse, interrogandosi sul potere trasformativo della musica. Questa rilettura rivoluzionaria mira ad abbracciare un pubblico molto più ampio e diversificato, dimostrando come l’opera lirica possa essere un linguaggio vivo e in continua evoluzione.

Il progetto è frutto di una prestigiosa coproduzione tra Fondazione Politeama, Conservatorio “Tchaikovsky” di Catanzaro, Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e il DAMS, e si avvale della collaborazione tra Dolci Accenti, l’associazione “Carta da musica” e Le Ragazze Terribili per il festival “Fino a leggermi matto“.

Il festival “Note senza tempo” è organizzato dall’associazione Dolci Accenti di Sassari con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e dei comuni di Sassari, Uri, Porto Torres e Monteleone Roccadoria. La manifestazione è inserita in REMA, la rete di festival internazionali a livello europeo, e fa parte del circuito Salude&Trigu della Camera di Commercio di Sassari.