“Un bullo da palcoscenico”: la sfida al bullismo tra scuola e arte
Domenica 23 novembre al Teatro Civico di Sassari Roberto Manca presenta la Semifinale della X Edizione del Talent che promuove il coraggio e la determinazione giovanile: ventisei esibizioni tra musica, danza e recitazione
SASSARI. È un talent unico nel suo genere, che si avvale del linguaggio dell’arte performativa per contrastare il fenomeno del bullismo e del cyber-bullismo. Domenica 23 novembre, alle 17.30 nella Sala Teatrale di Palazzo di Città a Sassari, l’associazione culturale Music&Movie direttada Roberto Manca presenta la Semifinale sarda della X Edizione di “Un bullo da palcoscenico”: quaranta studentessee studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta la Sardegna – inclusi Cagliari, Porto Torres, Perfugas, Olbia, Alghero e Sassari – si sfideranno in ventisei performance di canto, musica, danza e teatro. L’unica regola per ogni esibizione è “tempo massimo tre minuti”. Anche il motto è forte e chiaro: “Bulli sì, ma da palcoscenico!”, e il messaggio è semplice: «È facile far gruppo prendendo di mira un singolo, ma il vero coraggio e la vera determinazione stanno nell’affrontare un palcoscenico, al cospetto di un pubblico che nella finale avrà circa 1400 persone».
La Semifinale di domenica porterà in scena un vasto parterre di talenti. Tra i partecipanti figurano Ariele Arosio, Rita Milia, Floating Turtle, Giulia Olivati, Beatrice Passamonti, Aurora Maria Sardu, Irene Mureddu, Alessia Sini, Veronica Satta, Greta Garrucciu, Giorgia Pinna, Giuseppe Piras, SkaMax, Viola Maddalena Porqueddu, Federica Luciano, Giulia Grazia Craba, Sofia Madeddu, Greta Aramini, Alessandra Contini, Elena Senes, Giulia Meloni, Eleonora Salatino, Sophia Salvio, Giuseppe Obinu, Eléna Pilisi, Testa Plastica, Sara Cossu, Sofia La Pegna, Maria Barbato e Shaira Sara Sechi.
A valutare le esibizioni sarà una giuria di esperti composta da Sharon Podesva, Francesca Arca, Bernadette Casu, Fabrizio Sanna, Lory Warner, Simona Cillo e Laura Calvia, tutti presenti con entusiasmo per supportare i giovani artisti. L’evento, condotto da Roberto Manca, si avvarrà anche della partecipazione speciale di Maria Paola Curreli, ex insegnante ed ex dirigente scolastica, attivista Agedo. La Semifinale sarà il preludio della grande conclusione regionale che è in programma per il 10 febbraio 2026 al Teatro Comunale di Sassari.
L’evento è organizzato da Music&Movie con il patrocinio del Comune di Sassari, della Fondazione di Sardegna e di Endas Sardegna. Per info e prenotazioni rivolgersi al numero 3401846468.
Libri, Giuseppe Cristaldi a Sorso presenta “Annamé”
Il 25 novembre al Palazzo Baronale, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un romanzo intenso sviscera i retroscena del fenomeno proponendo una reazione sorprendente e provocatoria. La serata sarà accompagnata dalla visione del book trailer
SORSO. Dal lontano Salento una storia per riflettere ed emozionarsi, in un contesto profondamente legato alla Sardegna, tra riferimenti all’alluvione di Olbia e la “fascinazione della protagonista per il pensiero di Joyce Lussu” durante i moti del ’68 a Lecce. Giuseppe Cristaldi torna in libreria con “Annamé, la madre dei pozzi” (edizioni Besa Muci 2025), un’opera intensa che introduce un dibattito profondo e necessario sulla violenza contro il genere femminile, un tema di sempre più urgente attualità sociale. Dopo una serie di anteprime, il libro sarà presentato ufficialmente martedì 25 novembre — Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne — alle 18.30 negli spazi storici del Palazzo Baronale di Sorso.
La narrazione si distingue per la sua proposta inattesa e disincantata della risposta all’abuso. Cristaldi introduce un elemento di provocazione che invita a riflettere: l’idea che, nel frangente di ribellione, “quella stessa violenza possa essere respinta nell’immediato soltanto attraverso una risposta altrettanto violenta”.
Quella di Anna, figlia del peccato, è la storia di una contadina coriacea nata al buio di una cantina, tra le privazioni e il senso di repulsione da parte di un universo che forse non avrebbe voluto vederla nascere. Appena venuta al mondo vede affibbiarsi una sillaba sul nome, per una tipica espressione del dialetto salentino: “Anna mena” significa “sbrigati, fai presto”, ma anche “togliti di mezzo, non essere d’intralcio”.
La ragazza disseppellisce le verità a cui ha diritto, e scava pozzi profondi che a tratti la ingoiano, altre volte la sputano fuori con violenza indicibile. La trama si snoda anche attraverso personaggi simbolici come il fabbro dal nome sardo, Nanneddu, una delle figure positive della trama, e poi le inspiegabili coincidenze che spesso ci accompagnano nel corso dell’esistenza.
Anche la storia dell’autore è già di per sé curiosa e inconsueta. Noto per i numerosi successi editoriali, in particolare per Macelleria Equitalia, ha scelto di trasferirsi in Sardegna, dove vive e lavora. Cristaldi è passato da giovane elettricista a scrittore affermato, imponendosi nel panorama editoriale con “La versione di C.”, biografia di Cristiano De André (tre ristampe e presentazione al Salone del Libro di Torino). Ha fatto discutere già nel primo romanzo, “Storia di un metronomo capovolto” (sulla strage di Bologna), un volume impreziosito dalla prefazione di Franco Battiato. La particolare sensibilità verso i più deboli, è crescita per l’attività di receptionist in una RSA che si occupa di persone con demenza e Alzheimer.Tra le altre opere “Un rumore di gabbiani – Orazione per i martiri dei petrolchimici”, “Drammaturgia degli Invissuti”, “Attenti al cane”.
Costa Smeralda: la storia segreta che passa da Orosei
Orosei, 15 Novembre 2025 –
A Orosei, in una sala gremita che “sa di casa”, si è svolta una serata destinata a cambiare la prospettiva sulla nascita della Costa Smeralda. Protagonista dell’incontro è stato Gesuino Cherchi, maestro del legno, accolto dalla sua comunità come l’epicentro di un racconto rimasto nell’ombra per oltre sessant’anni. Accanto a lui, lo storyteller e autore del libro ” Costa Smeralda®”Fausto Farinelli ha ricostruito il sorprendente percorso che lo ha portato proprio a Orosei, sulle tracce di un artigiano che nessuno aveva mai raccontato.
Una narrazione ribaltata
L’evento ha subito messo in luce un elemento centrale: la distanza fra la narrazione ufficiale e la realtà dei fatti. Lo ha ammesso apertamente anche l’architetto Antonello Loi, confessando di non aver mai immaginato un legame diretto tra Orosei e la Costa Smeralda. Per decenni si è creduto che l’estetica smeraldina fosse un’elaborazione originale degli architetti chiamati dal Principe Aga Khan. Ma la ricerca di Farinelli ha dimostrato l’esatto contrario.
Il ribaltamento parte da una testimonianza raccolta quasi per caso: durante una conversazione con Maria Giovanna Palimodde, patron del resort “Su Gologone”, l’autore chiede se lo storico albergo barbaricino avesse tratto ispirazione dalla Costa Smeralda. La risposta è una rivelazione: **«No, è il contrario». Da quel momento prende forma un filo che conduce alla Fondazione Sulas di Nuoro, dove l’avvocato Francesca Manca custodisce l’eredità del professor Giovanni Antonio Sulas, figura chiave nella definizione dello stile del Consorzio.
Sfogliando documenti e fotografie d’epoca, Farinelli scopre che alcuni degli elementi iconici degli alberghi — la sedia “Mungivacca”, gli arredi del Cala di Volpe e dell’Hotel Cervo — non erano stati creati da designer internazionali, ma da un falegname di Orosei. «È vivo» rivela l’avvocato Manca. «Si chiama Gesuino Cherchi». È la scintilla che sposta il baricentro della ricostruzione storica.
Il maestro del legno che plasmò un mito
La storia di Gesuino Cherchi inizia nel 1963, dopo un ritorno amaro dalla Germania. È in quell’anno che il professor Sulas si presenta nella sua bottega con un progetto di sgabello portavaligie e una richiesta: dimostrare una levigatura perfetta. La prova è severa e quasi rituale: Sulas individua persino una micro-imperfezione “che con la verniciatura sarebbe saltata fuori”. Cherchi supera comunque il test e inizia una collaborazione storica con il professore.
La domanda di arredi era così imponente da svuotare le scorte di castagno dell’isola. Cherchi racconta di aver setacciato le segherie dell’intera Sardegna, per poi doversi rifornire in Campania e Abruzzo, inaugurando una rotta commerciale che portava il legno sull’isola tramite gli stessi tir che tornavano carichi di granito.
La visione del Principe
La serata restituisce anche il ritratto di un Principe Karim Aga Khan sorprendentemente sensibile all’identità sarda. La sua filosofia — “la casa in funzione del territorio, non il territorio in funzione della casa” — ha guidato ogni scelta: dalla tutela delle piante autoctone all’impossibilità di abbattere alberi e rocce, fino al rifiuto di spianare il terreno del futuro Pevero Golf Club. Per preservare l’ambiente, si avvalse perfino di tecnologie satellitari NASA, allora utilizzate solo dall’ENI e dal governo americano.
Una rara registrazione del 1962, proiettata durante la serata, riassume perfettamente la sua intenzione: «Vogliamo fare uno sviluppo che prende tutte le cose belle della storia della Sardegna e le mettiamo sulla Costa Smeralda».
L’importanza della memoria nelle scuole
Durante il suo intervento, Fausto Farinelli ha sottolineato con forza anche un altro aspetto fondamentale: la necessità che la storia della Costa Smeralda e della visione del Principe Aga Khan venga insegnata nelle scuole. Una storia – ha ricordato – che non appartiene solo all’élite internazionale, ma alla Sardegna più autentica, fatta di artigiani, architetti, lavoratori e comunità. Secondo l’autore, portare questo patrimonio narrativo ai ragazzi significa educarli al rispetto per l’ambiente, al valore dell’altrui persona e, soprattutto, alla capacità di riconoscere e amare la bellezza in tutte le sue forme: materiali, come un arredo scolpito a mano, e immateriali, come la cura, il senso del limite e la visione che hanno guidato la nascita della Costa Smeralda.
Un dibattito vivo
Accanto ai ricordi di Pietro Moro, fondatore del primo cantiere navale di Olbia, che descrive un giovane Aga Khan agile “come un cerbiatto” sulle rocce galluresi, emerge anche una lettura critica. L’ex sindaco Giovanni Saba propone una interpretazione politica, definendo la Costa Smeralda un progetto pensato per un’élite internazionale. La discussione si accende, ma è ancora Moro a riportare la complessità del personaggio: «Il Principe non ha mai guadagnato una lira, ci ha rimesso», racconta, citando episodi di coinvolgimento umano e rispetto per i lavoratori.
Un’eredità ritrovata
L’incontro a Orosei si conclude con un momento simbolico. Quando viene chiesto a Cherchi che effetto gli faccia vedere riconosciuto il suo nome dopo tanti anni di silenzio, il maestro risponde con una semplicità che commuove la sala: «Per tanti anni sembrava che Gesuino Cherchi era morto. Mi avete resuscitato».
È in questa frase che si condensa il senso più profondo della serata: non solo la presentazione di un libro, ma un atto di riappropriazione culturale. Una storia che finalmente torna nelle mani di chi l’ha davvero costruita.
“Pani di Sardegna ad Alghero”, tre giorni di manifestazioni per una festa di tradizione, scienza e sapori antichi
Dal 28 al 30 novembre in programma laboratori, approfondimenti sul lievito madre, mostre, degustazioni e premiazioni al concorso per il miglior pane dell’isola
Un focus di approfondimento sull’olio del territorio
ALGHERO. Un fitto calendario di appuntamenti trasforma Alghero in un vero e proprio laboratorio di conoscenza del pane sardo, celebrato non solo come alimento, ma come espressione di identità, tradizione e innovazione scientifica. Dal 28 al 30 novembre la città accoglie la prima edizione di “Pani di Sardegna ad Alghero”, un evento che già si preannuncia tra i più significativi nel contesto dedicato al patrimonio agroalimentare sardo. Il cuore pulsante della manifestazione sarà a Lo Quarter, dove saranno valorizzati non solo il pane e la fermentazione naturale, elementi fondanti della cultura, della storia e della dieta dell’isola, ma anche un altro pilastro dell’agricoltura locale: il pregiato olio d’oliva del territorio.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Accademia Sarda del Lievito Madre APS-ETS con il sostegno e il patrocinio del Comune di Alghero, della Fondazione Alghero e della Regione Autonoma della Sardegna, e si preannuncia come un importante appuntamento per la destagionalizzazione e la valorizzazione del territorio.
CONCORSO PANI DI SARDEGNA. Entro lunedì 24 novembre, al massimo martedì, arriveranno pani da tutta la Sardegna per partecipare al concorso per il miglior pane dell’isola, pronti a essere esposti e giudicati. Sarà allestita una mostra nei locali di Lo Quarter, suddivisa in due categorie principali che rispecchiano la duplice anima dei pani dell’Isola: da tavola e rituali, in un tripudio di forme, intagli e tradizioni che vanno dal semplice “Civraxiu” ai più complessi “Coccoi pintados”, dal “Cocarrori” alla “Semoleta esperrada” e tanti altri. Una commissione di esperti si riunirà mercoledì per esaminare e valutare le creazioni in concorso, assegnando i riconoscimenti in funzione delle caratteristiche fisiche, organolettiche e sensoriali da un lato e per la capacità tecnica e l’originalità artistica dall’altro.
PROGRAMMA. Il programma offre un ventaglio di attività che va della pratica fino all’approfondimento scientifico. Venerdì 28 novembre (dalle 16 alle 17), l’Oratorio Santa Maria La Palma si trasformerà (per tutte le giornate del weekend) in un laboratorio dedicato ai più piccoli, realizzato in collaborazione con l’Oratorio Interparrocchiale ANSPI di Santa Maria La Palma-Villassunta e il Comitato Borgata di Santa Maria la Palma.
In contemporanea, dalle 16 alle 18, negli spazi di Lo Quarter Hall si svolgerà il laboratorio-dimostrazione “Lievito Madre e Panificazione”, a cura di Porto Conte Ricerche. Il pubblico potrà assistere dal vivo alla lavorazione dell’impasto e scoprire tutti i segreti del lievito madre.
Dalle 18 alle 20, dopo l’intervento dei partner e la presentazione del programma, la classe 4^ B della Scuola primaria di Alghero “La Pedrera”, diretta dal maestro Dante Tangianu, eseguirà un breve concerto di launeddas. La serata si concluderà con la degustazione del pane a lievito madre e l’olio dei produttori di Alghero.
Sabato 29 novembre la manifestazione riprende al mattino, dalle 10 alle 13, a Lo Quarter Alghero Hall con il laboratorio di “Lievito madre e panificazione” a cura di Porto Conte Ricerche, e il laboratorio “Osservare la diversità dell’infinitamente piccolo: i microrganismi del Lievito Madre”, a cura della Sezione di Microbiologia del Dipartimento di Agraria di Agraria UNISS. Un dettaglio affascinante, mostrare i microbi che animano la fermentazione, una curiosità certamente apprezzata dagli appassionati di panificazione.
Dalle 17 saranno conferite le premiazioni del concorso regionale “Pani di Sardegna” ad Alghero, nelle due categorie Pani rituali e Pani da tavola. I membri della commissione tecnica consegneranno i diplomi di partecipazione e gli attestati a personalità del mondo dei pani rituali. Finale di serata con “Bread and music”, un party che mette insieme pane, olio, musica, degustazioni a cura del Comitato algherese Ristoratori di qualità.
Anche nella mattinata di domenica 23 novembre, dalle 11 alle 13, spazio ai laboratori pratici, per un’ultima sessione a Lo Quarter Alghero Hall: “Come nasce il lievito madre” a cura dei Soci dell’Associazione Culturale Accademia Sarda del Lievito Madre e “Come nasce e si crea un pane rituale” a cura dei Soci Associazione culturale Amici dell’Accademia Sarda del Lievito Madre.
A sottolineare l’importanza dell’evento, giovedì 27 novembre la manifestazione collaborerà a un incontro tra il Gruppo Famiglia Alghero e la Fondazione Kessler di Trento, per un’azione extra evento che rafforza la collaborazione tra i Pani di Sardegna e altre importanti iniziative culturali e scientifiche.
Per tutto il periodo della manifestazione alcuni pani rituali e da tavola verranno esposti nelle vetrine aderenti all’associazione “Al Centro Storico” (Centro commerciale naturale), nelle camere aderenti a Well Come to Alghero, Domos e Consorzio Turistico Riviera del Corallo.
PARTENARIATO. L’iniziativa mette insieme un partenariato esteso che coinvolge soggetti chiave, tra i quali il Distretto rurale, Porto Conte Ricerche e il Parco di Porto Conte, oltre a un’altra numerosa serie di partner (Associazioni varie, Consorzi, Scuole, Comitati zonali, Università, Parrocchie, ecc.). Questa sinergia sottolinea l’obiettivo di promuovere un pacchetto turistico concreto che, attraverso la ricchezza del pane e dell’olio sardi, mira all’accoglienza anche fuori stagione, un obiettivo supportato attivamente dall’impegno dei tour operator locali.
L’Alberghiero di Sassari vola in Svezia alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo
Gli studenti saranno ricevuti dall’ambasciatore Michele Pala
Una delegazione dell’Ipsar-Ipseoa in viaggio di studio per un gemellaggio tra culture che porterà in Svezia la tradizione enogastronomica dell’isola
SASSARI. Un’importante esperienza internazionale è in arrivo per gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Sassari, che volano in Svezia per prendere parte alla decima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, in programma a Stoccolma dal 17 al 23 novembre.
Il progetto dell’Ipsar Ipseoa, denominato “Ambasciatori di sapori”, prevede la partecipazione di dieci allievi dell’indirizzo Enogastronomia-Cucina, accompagnati dai rispettivi docenti e dalla dirigente Antonietta Piras, con il fine di valorizzare la tradizione enogastronomica della Sardegna e sviluppare competenze professionali, linguistiche e interculturali. I ragazzi aderiranno a eventi di prestigio, a laboratori con studenti svedesi e svolgeranno attività di promozione dei prodotti tipici locali.
Il collegamento con la International Hotel & Restaurant School (IHR) di Stoccolma, partner educativo del progetto, aprirà nuove possibilità di collaborazione e di cooperazione didattica internazionale, favorendo la nascita di progetti congiunti, scambi di studenti e docenti, percorsi di mobilità formativa nel quadro del Piano di internazionalizzazione dell’istituto.
Sono davvero tante le attività in calendario, tra co-cooking, laboratori e workshop di cucina e pasticceria. Si inizia il 18 novembre con la partecipazione alla Fiera Gymnasiemässan di Älvsjö; ma uno dei momenti clou si terrà il giorno seguente nella residenza dell’Ambasciatore italiano a Stoccolma, Michele Pala, di origini sarde: i giovani chef sassaresi guidati dai loro formatori proporranno un buffet celebrativo del patrimonio culinario dell’isola all’evento “Taste of Sardinia”, utilizzando ingredienti provenienti dal proprio territorio. Altro importante appuntamento sarà la partecipazione attiva dell’istituto, il 20 novembre, alla manifestazione enogastronomica EATALY a Stoccolma.
Il progetto è sostenuto dall’Ambasciata italiana in Svezia, dalla Camera di Commercio e dalla Confcommercio Nord Sardegna, con il patrocinio del Comune di Sassari. Sono partner del progetto anche l’Istituto per il Commercio Estero, la Camera di Commercio Italo-Svedese, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, EATALY Stoccolma, l’IHR di Stoccolma.
Danza a Cagliari, tre Prime Assolute nel weekend con FIND43
Sul palco le nuove generazioni della coreografia sarda e italiana
Il 14 e 15 novembre a Sa Manifattura vanno in scena “Inner Map” di Giuseppe Sanniu, “Creatures of Interest” di Antonio Taurino e “Broken Bodies – Macerie” di Letizia Dessì e Chiara Mameli, che affronta il tema dei bombardamenti su Cagliari
CAGLIARI. Il festival FIND 43 celebra le nuove generazioni della coreografia sarda e italiana a Cagliari con due intense serate, venerdì 14 e sabato 15 novembre, negli spazi di Sa Manifattura (Sala Officine), che diventa un potente palcoscenico per le giovani eccellenze isolane e le espressioni emergenti del panorama nazionale.
Venerdì 14 novembre, alle 21 la serata prende il via con la Compagnia Artemis Danza (Emilia-Romagna), che porta in scena “Desdemona” sulle coreografie e costumi di Monica Casadei, che trasforma l’eroina shakespeariana in un simbolo universale di resilienza.
Subito dopo, il coreografo sardo Giuseppe Sanniu presenta in prima assoluta il suo nuovo lavoro, “Inner Map”. Un’esplorazione intensa del labirinto interiore e del peso del giudizio, che indaga la costante ricerca di significato in un mondo di disagio.
L’intensa giornata, che prende il via alle 10.30 al Teatro Adriano con FIND RAGAZZI: “Consigli di Viaggio” di Art’In Produzioni, si chiude in tarda serata conl’Aperidanza 2025 SOLOS di Amorphe, un intermezzo musicale del percussionista Angelo Valdes.
Sabato 15 novembre altre prime assolute e debutti giovanili, a cominciaredalla performance del talento abruzzese Antonio Taurino, che firma la coreografia di “Creatures of Interest”per il Gruppo E-Motion Ets – Fabula Saltica. Al suo debutto con le interpreti Angela Caputo e Camilla Perugini, Taurino si ispira a una citazione di Frankenstein Junior per interrogarsi sull’incontro con l’alieno, sulla responsabilità del riconoscimento dell’umanità nel diverso da sé.
La seconda prima assoluta sarda è “Broken Bodies – Macerie”, con le giovani coreografe e danzatrici sarde Letizia Dessì e Chiara Mameli, per una coproduzione Gruppo E-Motion – ASMED/Balletto di Sardegna. La composizione affronta un tema toccante: l’archivio vivente dei bombardamenti su Cagliari durante la Seconda Guerra Mondiale: un dialogo tra danza e memoria che vuole restituire presenza alle rovine e trasformare la storia in un atto di rinascita.
In tema di giovani promesse, il programma è completato dalla Serata FINDER che vede in scena, dopo cinque giorni di residenza, le studentesse del Corso di II Livello in Composizione della Danza della Accademia Nazionale di Danza di Roma. Con “Tracce di Note e di Corpi”, a cura di Valentina Verini con Chiara Capone, le danzatrici creano una sinergia tra il movimento contemporaneo e la storia pulsante del Ragtime.
«Siamo orgogliosi di avere sul nostro palcoscenico espressività così fresche e brillanti, specialmente ai nostri talenti isolani in prima assoluta come Sanniu, Dessì e Mameli – ha affermato la direttrice artistica Cristiana Camba –. Il festival FIND non è solo vetrina, è un atto di fiducia nel futuro della danza italiana, un futuro che è già qui a Cagliari».
“Casteddos e Fortilesas” va alla scoperta di Alghero
Giovedì 13 novembre su CatalanTV la trasmissione in lingua sarda condotta Salvatore Taras approda nella Barceloneta sarda
ALGHERO. Giovedì 13 novembre alle 21.15 il giornalista Salvatore Taras conduce i telespettatori di CatalanTV (Canale 15) alla scoperta delle fortificazioni medievali e delle torri aragonesi che rendono la Barceloneta sarda una delle località costiere più suggestive dell’isola. Non solo mare e movida quindi, ma anche storia e cultura per una delle cittadine turistiche più rinomate a livello nazionale e mondiale, che ha subito profondamente l’influenza della dominazione catalana.
Per la prima volta, nella trasmissione “Casteddos e Fortilesas” si parlerà non soltanto in lingua sarda, ma anche in catalano algherese, grazie agli interventi della guida turistica Marcello Moccia e dell’assessore comunale alle politiche linguistiche, Francesco Marinaro.
Altro protagonista della puntata sarà l’archeologo Marcello Cabriolu, che con il suo sardo campidanese accompagnerà il conduttore per gran parte del percorso alla scoperta dei resti della prima roccaforte fondata dai Doria. Dalla Torre di Garibaldi a Porta Terra, dalla Torre Sulis fino ai Bastioni della Maddalena, la puntata si presenta come una vera e propria passeggiata nella storia, impreziosita dalla presenza suggestiva dei figuranti in costume medievale dell’associazione Giudicato di Torres di Porto Torres.
La regia di Mauro Fancello proporràcome sempre immagini spettacolari e panorami mozzafiato. Al progetto hanno collaborato il giornalista gastronomico Giovanni Fancello e il docente universitario di Archeologia Medievale, Marco Milanese (Università di Sassari). Dopo Alghero, la trasmissione proseguirà ogni giovedì con Posada, Sanluri, Cagliari e Sassari. Il programma è un prodotto db Video Management realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna.
Sassari, l’energia di Sergio Bernal incanta il Comunale: “La Sardegna per me è una terra speciale”
Applausi scroscianti martedì sera per “il re del flamenco”
SASSARI.“Il re del flamenco” sale sul palcoscenico del Teatro Comunale di Sassari ed è spettacolo. Emozione. Vibrazione pura. E il pubblico numeroso risponde con applausi scroscianti. Gli spettatori sono rapiti dal genio impetuoso e al contempo raffinato di Sergio Bernal, un artista fuori dai canoni acclamato in tutto il mondo.
Martedì sera (11 novembre) il fuoriclasse madrileno, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, ha raccontato una storia a passo di danza, quella della sua carriera, attraverso l’interpretazione dei pezzi più significativi e delle coreografie che lo hanno fatto diventare – nelle sue parole – “un nuovo genere di artista”.
“Una noche con Sergio Bernal” è stato uno spettacolo entusiasmante e suggestivo, in cui la cultura gitana e la tradizione spagnola si sono fuse con l’eleganza della danza classica, per un’esclusiva nazionale della Daniele Cipriani Entertainment sotto la direzione artistica di Ricardo Cue. L’iniziativa è arrivata a Sassari nel calendario del festival della danza d’autore “Corpi in movimento” organizzato da Danzeventi.
Dalla Farruca del Molinero alla Griega, dall’Ultimo Encuentro a El cisne fino a esplodere in un Bolero di Ravel che ha trascinato gli spettatori in un esaltante crescendo di emozioni, Bernal ha volteggiato sul palco tra vertiginosi assolo e raffinati “pas de deux e pas de trois”.
«Questo spettacolo – ha raccontato ai giornalisti a fine serata – per me è stato davvero importante perché è il primo che ho realizzato con la compagnia diretta da Riccardo Cue. Ma portarlo in scena in Sardegna è stato ancora più speciale, perché questa terra è stata la prima, al di fuori dalla Spagna, dove ho iniziato la prima tournée con questo gruppo. Adoro l’isola, perché c’è una bellezza pazzesca e tanti cari amici, come la coreografa Livia Lepri, a cui tengo tantissimo».
Per “il matador della danza” non è solo un modo di creare arte: «La cosa più bella che ho scoperto – ha detto – è che alla fine il flamenco non è solo uno stile, è una forma di comunicazione, è una forma di essere, perciò vado in scena con l’idea di trasmettere emozioni al pubblico. Attraverso il movimento posso parlare di solitudine, di tristezza, di allegria. Lo stesso si può fare con altri generi. Questa consapevolezza mi ha spinto a fondere i diversi stili: danza classica, contemporanea e flamenco, e mi ha permesso di crescere come artistica».
A chi gli chiede cosa si provi a essere considerato il re del flamenco, Bernal risponde con l’umiltà dei grandi: «Quando arrivi a essere re, già non puoi andare oltre. No, io non mi sento affatto così. Io sono una persona che ogni giorno lavora per crescere, per fare ancora il mio lavoro al meglio, per arrivare dentro al cuore del pubblico. È questo che mi fa svegliare tutte le mattine con la voglia di realizzare cose ancora più belle».
Sassari, concerto barocco a San Pietro in Silki con gli ensemble La Guirlande e Dolci Accenti
Il 16 novembre le due formazioni porteranno in scena “Dialoghi in armonia”
SASSARI. Un incontro di armonie in cui gli strumenti non competono ma dialogano, rispondono, imitano o si interrompono cortesemente come in una conversazione raffinata. Tutto questo è il concerto barocco “Dialoghi in armonia”, che domenica 16 novembre, alle 19.30, va in scena nella chiesa di San Pietro in Silki ad opera degli ensemble La Guirlande di Basilea e Dolci Accenti di Sassari, inserito nel calendario del festival internazionale di musica antica “Note senza tempo”.
A rappresentare La Guirland saranno Luis Martinez al flauto traversiere e Joan Boronat al clavicembalo, per Dolci Accenti interverranno Daniele Cernuto alla viola da gamba e Calogero Sportato alla tiorba, arciliuto e chitarra barocca.
Il programma si apre con la Sonata a tre in Sol maggiore (BWV 1039) di Johann Sebastian Bach, un’opera di contrappunto estremamente elaborato in cui ogni movimento mostra la maestria del dialogo imitativo. Lontano dalla severità che a volte gli è stata attribuita, in quest’opera il grande compositore rivela il suo lato più luminoso e cameristico. Il flauto e la viola da gamba, diversi nel timbro quanto nel temperamento, trovano nel basso continuo il terreno su cui intrecciare le loro voci con equilibrio e delicatezza.
Il viaggio musicale prosegue nell’Italia di fine XVII secolo con Martino Bitti, la cui sonata conserva ancora il respiro dell’improvvisazione. La successione di Preludio, Allemande, Corrente e Giga ravviva lo spirito della danza stilizzata, ricca di vitalità ed eleganza.
La Sonata in La minore di Johann Friedrich Ruhe riporta al centro dell’attenzione la viola da gamba, strumento di nobile introspezione, che qui mostra sia la sua potenza retorica sia la sua capacità di cantare con sincera malinconia, in costante dialogo con il basso continuo. Il concerto culmina con la Sonata a tre in Fa maggiore (TWV 42:F5) di Georg Philipp Telemann, maestro di ingegno melodico e contrasti affettivi. Leggerezza ed espressività si fondono in una composizione che trasforma la musica in una vera e propria conversazione tra pari.
La Guirlande è uno degli ensemble più versatili specializzati nell’interpretazione storicista della musica del XVIII e XIX secolo sulla scena attuale. Fondata da Luis Martínez Pueyo durante il suo periodo alla Schola Cantorum Basiliensis, vanta musicisti di rinomato prestigio nel campo dell’interpretazione storicista, formati in alcune delle scuole di musica antica più prestigiose del mondo, che collaborano con rinomati ensemble e orchestre europee e internazionali.
Dolci Accenti è stato fondato nel 2000 da strumentisti che provengono da esperienze artistiche e culturali diverse; si sono incontrati durante i corsi di studio del Conservatorio di Vicenza, dove si sono specializzati nell’esecuzione del repertorio musicale del XVII secolo e dei primi anni del XVIII, approfondendo lo studio e la ricerca su fonti originali quali trattati, musiche, stampe, manoscritti e cronache d’epoca.
Il festival “Note senza tempo” è diretto artisticamente da Daniele Cernuto ed è organizzato dall’associazione Dolci Accenti con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e dei Comuni di Sassari, Uri, Porto Torres e Monteleone Roccadoria. Il programma dettagliato può essere consultato sul sito web www.notesenzatempo.it.
Lingua sarda in TV, “Casteddos e fortilesas” fa tappa a Osilo
Giovedì 6 novembre il giornalista Salvatore Taras conduce i telespettatori di CatalanTV alla scoperta del Castello Malaspina
OSILO. Giovedì 6 novembre alle 21.15 il giornalista Salvatore Taras conduce i telespettatori di CatalanTV (Canale 15) alla scoperta del Castello di Osilo, fondato dalla potente famiglia toscana dei Malaspina dopo la caduta del Giudicato di Torres. La quinta puntata del programma in lingua sarda “Casteddos e fortilesas” permetterà di conoscere numerosi aspetti dell’imponente maniero, edificato sulla cima settentrionale delle tre che caratterizzano il Monte Tuffudesu. La fortificazione aveva un importante ruolo strategico, che consentiva ai castellani di monitorare gli spostamenti marittimi e terrestri sul Golfo dell’Asinara.
Lungo i caratteristici viottoli del borgo, il conduttore incontrerà l’archeologo osilese Mauro Fiori, insieme al quale proseguirà il percorso verso la sommità visitabile dell’antico monumento. I due saranno accompagnati dalla presenza suggestiva di dame, cavalieri e guerrieri armati di tutto punto, attrezzati di cotta di maglia, spada e scudo, impersonati dai figuranti dell’associazione Giudicato di Torres di Porto Torres.
La regia di Mauro Fancello proporràcome sempre immagini spettacolari e panorami mozzafiato, regalando inquadrature rare del promontorio roccioso sul quale sorge l’edificio fortificato. Il lavoro è impreziosito dai contributi del giornalista gastronomico Giovanni Fancello e del docente universitario di Archeologia Medievale, Marco Milanese (Università di Sassari). Dopo Osilo, la trasmissione proseguirà ogni giovedì con Alghero, Posada, Sassari, Sanluri e Cagliari. Il programma è un prodotto db Video Management realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna.