Istituto Camillo Bellieni, il bilancio di un anno di attività tra difficoltà e soddisfazioni

L’istituto sassarese di studi e ricerche traccia il rendiconto di dodici mesi che, nonostante le criticità dovute alla pandemia, sono stati ricchi di fermento con un gran numero di iniziative e di opportunità

 

SASSARI. L’Istituto di studi e ricerche Camillo Bellieni di Sassari traccia il bilancio di un anno difficile ma non per questo privo di fermento, che segna certamente una svolta per le attività che L’Is.Be porta avanti da ormai oltre tre decenni. Un anno, il 2020, in cui si è dovuto fare massiccio ricorso alla modalità online per aprire le porte delle proprie iniziative agli appassionati di lingua e cultura sarda (ma non solo), permettendo a un gran numero di utenti di interagire anche a notevole distanza. Sono numerosi gli emigrati che grazie ai collegamenti web hanno potuto seguire dall’estero corsi di ogni genere.

È lungo l’elenco di iniziative, a partire dallo sportello linguistico telematico, i corsi di lingua sarda e sassarese online, i corsi di filosofia pratica, i laboratori di poesia, di cucina, di musica e di teatro. Con gli strumenti a disposizione, è stato possibile portare ancora una volta i visitatori indietro nel tempo, precisamente “In sos logos de Angioy” per approfondire il tema della Sarda rivoluzione. Non è stato trascurato l’evento “Martis in poesia”, e sono stati recuperati sentimenti di appartenenza grazie alla riscoperta delle antiche massime e “dìcios”.

Sempre attivi gli sportelli linguistici di Marrùbiu, Bono, Villanova Monteleone, Pozzomaggiore, Ossi, Sassari, che data la situazione, sono stati una scommessa ma soprattutto un’opportunità per il territorio e un’esperienza di cui fare tesoro.

È stata data vita a un’intensa attività editoriale, con la pubblicazione dei “Quaderni di filosofia” e i “Quaderni di storia” a cura di Daniela Masia, Antonello Nasone e Stefano Alberto Tedde. La pubblicazione del libro “Giustizia e perdono” di Attilio Pinna, da contestualizzare nell’ambito di una ricerca sui nuovi fenomeni di criminalità in Sardegna, condotta dall’autore attraverso la cronaca giornalistica, un continuo aggiornamento bibliografico e statistico unitamente all’esperienza quotidiana nell’attività forense. Quindi “L’inquieto esistere. Saggio su Salvatore Satta e il giorno del giudizio: tra le magie dei luoghi e la complessità delle coscienze” di Michele Pinna, che costituisce la prima tappa di un’attività che l’autore porta avanti da tre anni, non interrotta neanche nei momenti più difficili della pandemia. Un lavoro sull’identità della Sardegna e dei sardi, incanalato attraverso i filtri della letteratura e dell’assidua e sistematica frequentazione dei luoghi richiamati, anche sotto mentite spoglie, dagli scrittori sardi.

Di un certo rilievo è stata la produzione di importanti lavori documentaristici in dvd come “Fede, Coraggio e Polvere. L’Ardia di San Costantino a Pozzomaggiore” realizzato da Salvatore Taras, e “In Cossoine. Contos de su noighentos” a cura di Lucia Sechi. Da segnalare inoltre il recente convegno online organizzato assieme alla Coppieters Foundation di Bruxelles, a tema “L’Europa delle particolarità” per argomentare di identità dei popoli con studiosi di grande levatura.

Grazie ai laboratori linguistici, l’istituto è entrato anche all’interno del mondo della Scuola con ragionevole soddisfazione per l’interesse dei più giovani. Ulteriore occasione per parlare delle attività Is.Be è stata la partecipazione, il 29 dicembre, alla trasmissione “I dialoghi della memoria” condotta su SardegnaUno da Simona Scioni. L’ultima iniziativa del 2020 è il corso di lingua sarda “sotto l’albero”, realizzato in occasione delle festività, che è attualmente in fase di svolgimento tutte le mattine fino al 31 dicembre.




Sardinia Film Festival, il coreano “Hands and wings” conquista la XV edizione

L’opera di Sungbin Byun tratta temi delicatissimi come la disabilità, l’autoerotismo, l’omosessualità, il rapporto madre-figlio e la religione

Unico Italiano tra i premiati il corto d’animazione “Siredea” di Elisa Cecchin, Elisa Bonadin, Isabel Matta e Carlotta Vacchetti

SASSARI. Temi forti, toccanti, talvolta sconvolgenti o inconfessabili, certamente non commerciali. Le opere vincitrici della XV edizione del Sardinia Film Festival sono dei piccoli capolavori in cui la capacità argomentativa è affidata alla forza delle immagini. Immagini dal sapore internazionale in grado di lanciare messaggi immediati e profondi come solo i cortometraggi sanno fare. Quasi impossibile da trovare al cinema o in tv.

Ed è certamente il caso del vincitore assoluto del 2020, il coreano “Hands and wings” di Sungbin Byun, che in un concentrato di emozioni tratta argomenti delicatissimi come la disabilità, l’autoerotismo e l’omosessualità, l’amore, il rapporto madre-figlio e la religione.

La Giuria ufficiale formata dalla segretaria di edizione Fiorella Giovannelli Amico, dal regista Marco Antonio Pani e dal distributore cinematografico Andrea Paco Mariani, ne ha decretato il premio come Miglior Fiction e Miglior Film della XV edizione, poiché “sa toccare con la giusta sensibilità e cura, un tema ancora oggi troppo trascurato: la sessualità nella vita delle persone con disabilità. Un tema urgente, che è anche e soprattutto una questione di autodeterminazione e di rispetto dei diritti e della dignità della persona. Ed è inaccettabile che ancora oggi sia ostaggio di tabù, mistificazione, e operazioni di rimozione culturale”.

Locandina “Hands and wings”

A presentare in diretta streaming i vincitori della XV edizione è stata la project manager Marta Manconi, con l’ausilio del traduttore in inglese, Giampiero Balia, data la portata internazionale dell’evento.

«Il gruppo di selezione valuta per davvero tutti i film, e sono oltre tremila quelli pervenuti all’indirizzo del Cineclub Sassari. Facciamo una selezione oggettiva su tecnica e temi di tutte le opere – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì –. Tutte hanno mostrato una forte motivazione nell’affrontare forti tematiche sociali a livello mondiale, tematiche universali che provengono spesso da luoghi remoti come il Perù o il Kirghizistan, ma che sono affrontate in massima libertà grazie anche alla giovane età degli autori, in una modalità che solo il cinema indipendente può permettersi di fare».

Premio al Miglior Documentario è andato a “Mamapara” del peruviano Alberto Flores Vilca. Un’immersione nella dimensione della povertà sudamericana, apprezzata dalla giuria per lo stile narrativo sobrio, per la bellezza della fotografia, la misura nel montaggio e la sensibilità con cui il regista, figlio della protagonista, ha saputo ritrarre la madre.

Incetta di riconoscimenti per il francese “Migrants” di Hugo Caby, Zoe Devise, Antoine Dupriez, Aubin Kubiak, e Lucas Lermytte, che riceve un doppio Premio Animazione sia per la Giuria ufficiale che per la Giuria studenti. Il film colpisce per la sua capacità di racchiudere tanti messaggi importanti in uno solo: riscaldamento climatico, migrazione, diversità, razzismo, solitudine, il nord e il sud del mondo, con il chiaro messaggio che non si può far finta di niente e voltarsi dall’altra parte. Il racconto si muove con abilità e garbo grazie a personaggi e ambientazioni realizzati con cura, fantasia e perizia tecnica e narrativa, in un mix di animazione digitale e pupazzi stop-motion.

Unico lavoro italiano tra i premiati è “Siderea” di Elisa Cecchin, Elisa Bonadin, Isabel Matta e Carlotta Vacchetti, che riceve la Menzione speciale per l’Animazione. Prodotto dal Csc di Torino, che forma giovani autori e promesse del cinema d’animazione sotto la guida della direttrice Chiara Magri, “Siderea” è un corto elegante capace di scavare nel profondo dell’animo creando atmosfere poetiche e sensoriali.

La Giuria studenti – coordinata dal docente Stefano Sole e composta da quindici ragazze e ragazzi degli istituti superiori Figari, Pellegrini e Margherita di Castelvì di Sassari – ha decretato come Miglior fictionTradition” di Zhanuzak Mamytov, proveniente dal Kyrgyzstan. Un corto potente ed espressivo in cui il rito d’iniziazione all’età adulta (nella loro tradizione), cioè la circoncisione, si trasforma in una storia di (frustrazione) bullismo e isolamento.

Miglior documentario a “Los dìas que pasan” di Antonio Savinelli (Spagna), per aver saputo tradurre in sguardi, giochi e voce il “tempo bambino” del lockdown nella sua ciclica quotidianità.

Il festival è stato realizzato grazie all’impegno assiduo di numerose professionalità. Il Catalogo è a cura di Cinzia Loriga, i social media da Matteo Oppo, la grafica da Marco Fiaschi, la striscia critica quotidiana è di Francesco Bellu, Giampietro Balia si occupa dei rapporti con gli autori e la traduzione live in inglese, Giorgia Onali e Isabella Dessì delle traduzioni, mentre i dirigenti degli istituti scolastici coinvolti hanno seguito la manifestazione con disponibilità in particolare sovrintendendo all’aspetto della Giuria studenti.

L’evento organizzato dal Cineclub Sassari gode del partenariato della Regione Autonoma della Sardegna attraverso gli assessorati alla Cultura e al Turismo, della Sardegna Film Commission e come partner tecnici ha la Open DDB (distribuzioni dal basso) e il Cityplex Moderno.




Sassari, dalla “Suite Italienne” un messaggio di speranza per il mondo del teatro in tempi di pandemia

Festival della danza d’autore “Corpi in movimento”: con un omaggio a Igor Stravinsky, i coreografi Sasha Riva e Simone Repele hanno presentato al Verdi un’opera firmata Daniele Cipriani Entertainment, come un antidoto per il futuro del settore dell’arte

 

SASSARI. Un faro irrompe dall’alto sul cupo orizzonte del palcoscenico come una luce di speranza per il mondo del teatro e dello spettacolo dal vivo in questo difficile momento di pandemia. La “Suite Italienne” portata in scena martedì (20 ottobre) al Teatro Verdi di Sassari in prima regionale dai danzatori Sasha Riva e Simone Repele al festival “Corpi in movimento” di Danzeventi, ha voluto rappresentare quasi un antidoto, un messaggio di fiducia nel futuro per il settore dell’arte.

E questo all’interno di un applauditissimo spettacolo-omaggio a Igor Stravinsky, grande compositore che a sua volta, a causa dell’epidemia di febbre Spagnola, oltre cento anni fa fu costretto a cancellare la tournée del suo balletto “L’Histoire du soldat”.

La scena di base dà quasi la sensazione che tutto avvenga in uno scantinato, o in una mansarda dove tutto è stato dimenticato, così come oggi il teatro sembra essere stato abbandonato a causa dell’emergenza sanitaria. Ed è proprio qui che un raggio di luce riesce a squarciare il cielo per dare allo sguardo una via d’uscita dall’oscurità.

«La composizione a due è stata voluta dalla Daniele Cipriani Entertainment, e studiata appositamente per il periodo di pandemia – hanno spiegato i due artisti –. Abbiamo deciso di realizzare il balletto basandoci sui due personaggi della storia. Il primo è Puccio d’Aniello, contadino leggendario del Seicento su cui si basa la maschera di Pulcinella. Il secondo è una figura più eterea, più astratta del personaggio, che verrà poi elaborata durante le scene con un aspetto fiabesco». Un’atmosfera a dir poco surreale magnificata dagli effetti luce di Alessandro Caso.

Compagni sulla scena e nella vita, Riva e Repele sono partiti dall’idea di base della maschera di Pulcinella nella tradizione italiana, per creare una versione propria attraverso movimenti musicali di Stravinsky interpretati con grande maestria.

In una fusione mistica tra la buffa goffaggine e una profonda drammaticità, l’enigmatico Pulcinella è stato rappresentato nel duplice aspetto che incarna in sé contrasti e contraddizioni. Stupido e furbo, demone e angelo, saggio e sciocco, espressione di un presunto ermafrodismo evidenziato dalla voce squillante e l’inspiegabile nome al femminile.

Il finale è stato scandito dall’interpretazione dell’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Gustav Mahler. Pur essendo quest’ultimo più etereo e mistico, i due pezzi apparentemente indipendenti hanno trovato una profonda interconnessione: mentre Pulcinella viene vestito nel suo carattere, il protagonista dell’Adagetto si sveste dei suoi indumenti. I due corpi sono l’uno rivelazione dell’altro come stati diversi della medesima condizione umana.

Il festival della danza d’autore prosegue venerdì 23 ottobre al Centro Culturale di Sennori, dove alle 20.30 la compagnia ASMED Balletto di Sardegna presenta “Zato’ & Ychi’”, con Valeria Russo e Lucas Monteiro Delfino. Il 24 ottobre sempre al Centro Culturale sarà la volta della Fattoria Vittadini con Riccardo Oliver in “OMOS”, e domenica 25 ottobre doppio appuntamento alla Casa di Artisti, con la compagnia Chiasma diretta da Salvo Lombardo che presenta Alone in the moltitude e quindi Fabritia D’Intino con Discobox.




“L’800 ad Alghero” degli “Itinerari nel Tempo”

Dal 9 al 18 ottobre un accurato percorso di rievocazione storica per immergersi nelle atmosfere magiche del XIX secolo tra musica, teatro e gastronomia

L’800 ad Alghero. Il secolo lungo, della borghesia, dell’unità d’Italia. L’Ottocento rivive ad Alghero grazie all’associazione Itinerari nel Tempo che propone un tuffo nel passato con il suo progetto di rievocazione-evocazione storica. Mostre, passeggiate in abiti d’epoca, cene a lume di candela, concerti di musica classica, narrazione teatralizzata di eventi che hanno segnato quel periodo ricco di cambiamenti. Attorno a questi elementi ruota il programma della IV edizione della manifestazione “L’800 ad Alghero” che si svolgerà dal 9 al 18 ottobre, nel pieno rispetto delle norme sanitarie. «Il progetto – spiega Andrea Sini, presidente dell’associazione organizzatrice – ha come obiettivo quello di diffondere e infondere negli spettatori un senso di appartenenza e di partecipazione attiva alla vita sociale, attraverso la conoscenza della storia locale e nazionale. La riscoperta dell’autenticità delle tradizioni di un popolo costituisce un arricchimento culturale volto al miglioramento della nostra società».

L’inaugurazione è prevista venerdì 9 ottobre, alle 19.45 nella Chiesa di Santa Maria, con un concerto corale dal repertorio romantico dell’associazione Musicale G. Rossini di Sassari, sotto la direzione artistica di Clara Antoniciello. Sabato 10 ottobre ci si sposta in Piazza del Teatro per rivivere, dalle 20, uno spaccato del passato appartenuto alla città attraverso l’evocazione teatralizzata degli avvenimenti accaduti ad Alghero il 25 marzo del 1821: l’insurrezione popolare causata dall’esportazione del grano per trarne maggior guadagno, fatto che provocò l’aumento dei prezzi e una minor disponibilità del grano per la città.Uno spettacolo propostoin collaborazione con l’associazione culturale Les Bruixesper la regia di Federico Pacifici, attore dalla lunga esperienza teatrale, cinematografica e televisiva. Il viaggio nella storia continua domenica 11 ottobre alle 19 con l’inizio della passeggiata nel centro storico in abiti di metà Ottocento.

I rievocatori incontreranno così tra le vie della città vecchia i passanti, indossando vestiti che sono frutto di precise ricerche storiche. La passeggiata terminerà alle 20 nella Cattedrale di Santa Maria che ospiterà un concerto di musica classica, organizzato in collaborazione con l’Istituto artistico musicale G. Verdi di Alghero, con protagonisti il violinista Michelangelo Lentini e i Solisti dell’Ichnusa Chamber Orchestra. Nella stessa serata, dopo il concerto, è in programma una cena storica con minuta curata dall’esperto gastronomo Giovanni Fancello. Il ristorante la Lepanto ospiterà i commensali (ingresso in questo caso a pagamento) per una serata all’insegna del gusto, dei profumi e delle atmosfere di una cucina d’altri tempi. La manifestazione proseguirà martedì 13 ottobre con una giornata ricca di appuntamenti. Alle 17.30 nella Torre di San Giovanni in programmala cerimonia di uno speciale annullo postale con il Circolo filatelico numismatico del collezionismo e modellismo algherese e l’inaugurazione della mostra “Raccontiamo Alghero e la Sardegna tra ‘800 e ‘900” che rimarrà aperta fino al 18 ottobre. A seguire un incontro su Giuseppe Manno con Mauro Porcu, direttore del Museo Casa Manno, che racconterà aspetti della vita pubblica e privata del grande intellettuale e politico algherese vissuto nell’Ottocento.




Bessude, Roberto Marras si ricandida alla guida del Comune

Il sindaco uscente presenta una nuova lista formata nove candidati

Nella relazione di fine mandato: ottenuti finanziamenti per un ammontare complessivo di oltre sette milioni e mezzo di euro

Roberto Marras davanti al gonfalone di Bessude

BESSUDE. Roberto Marras cerca il bis, e lo fa insieme a una lista di nove candidati con l’obiettivo di «portare a compimento le azioni intraprese nel corso dell’uscente legislatura iniziata nel 2015». Le liste sono state presentate stamani (26 settembre) negli uffici del palazzo municipale assieme alla Relazione di fine mandato.

All’interno della coalizione di Marras cercano riconferma anche gli assessori uscenti Luigi Cabras e Antonella Nieddu e il consigliere Carlo Cabras. Tutti gli altri sono volti nuovi: Grazia Spanu, Fernando Mura, Davide Spanu, Giuseppe Mario Magnani, Manuel Mainetti e Alessandra Cabras.

«In questi anni abbiamo cercato di ridare una nuova veste al paese – ha affermato il primo cittadino – per migliorare l’offerta culturale, la viabilità e i percorsi naturalistici, le aree verdi, la promozione di nuove attività economiche, nuove forme di sviluppo sostenibile e, in particolare, organizzare un’efficace azione di contrasto allo spopolamento».

Tutti temi importantissimi, inseriti punto per punto all’interno della Relazione di fine mandato, tra i quali l’indebolimento demografico trova una particolare attenzione in questo piccolo centro del Meilogu che conta meno di 400 abitanti.

«Nel corso di questi cinque anni abbiamo approvato numerosi regolamenti, i quali non erano aggiornati da lungo tempo e realizzato diverse opere pubbliche – spiega il primo cittadino –. Ma il punto forte è stato l’ottenimento di circa tre milioni e duecentomila euro per sette interventi di riqualificazione urbana, grazie al progetto “Bessude si apprezza” finanziato dall’Assessorato Regionale agli Enti Locali attraverso il Programma per il Riordino Urbano (PIRU): su questa linea sono inseriti l’ampliamento del museo e l’offerta turistico-ricettiva, e persino la realizzazione di una funivia per il Monte Pelao».

Tra le iniziative elencate c’è la progettazione di una pista ciclopedonale ad anello con caratteristiche di eco-sostenibilità che metterà in comunicazione il rione storico con l’area urbana più recente e i percorsi naturalistici, poi la maggior valorizzazione dei siti archeologici e il ripristino delle pavimentazioni storiche originarie, con la riscoperta de “s’impedradu” di piazze e sagrati.

Tra i punti ricordati non manca l’abbattimento delle barriere architettoniche urbane, ed è presente la rifunzionalizzazione delle strutture dell’ex scuola e dell’ex comune per dare nuovi servizi alla popolazione. Sono stati programmati sistemi di illuminazione a basso impatto ambientale e persino le pensiline di servizio alla pista ciclopedonale avranno pannelli fotovoltaici e utilizzo di energie da fonti rinnovabili. Non è stata trascurata la valorizzazione del paesaggio, attuata attraverso la piantumazione di specie autoctone per la costituzione di aree verdi.

Si parla anche della sala multimediale, della sistemazione del tetto della casa comunale, del completamento della Casa Pala, la sistemazione di strade, l’ampliamento di servizi, fognature, tubature per l’acqua e la sostituzione dell’80 per cento dell’illuminazione pubblica con l’inserimento di lampade a led.

Altri 830mila euro sono stati ottenuti dalla Regione attraverso i Por Fesr Sardegna e nell’ambito del conto termico 2.0 per l’efficientamento energetico nelle sedi del Municipio, dell’ex Municipio e del museo MuMe. Dulcis in fundo la costituzione di una rete intelligente per la distribuzione dell’energia sostenibile. Tutti interventi che non appena realizzati garantiranno non solo l’adeguamento di alcune importanti strutture in termini di sostenibilità, ma anche un considerevole risparmio per le casse della pubblica amministrazione.

«Abbiamo ottenuto finanziamenti per un ammontare complessivo di oltre sette milioni e mezzo di euro – conclude il sindaco Marras – vorremmo continuare su questa strada. E se una parte dei finanziamenti ottenuti è già stata utilizzata, con i restanti fondi vorremmo vedere completate al meglio, nel corso della prossima legislatura, tutte le opere da noi già pianificate”. La coalizione di Marras stavolta avrà una lista sfidante capeggiata dal candidato sindaco Antonio Cossu.




Danza a Sassari: oggi l’omaggio di Estemporada alla Deledda

Martedì 8 settembre alle 21 va in scena lo spettacolo “Riflessi” sul palcoscenico di Piazza Moretti

 

SASSARI. Per il secondo e ultimo appuntamento con Sassari-Estate 2020 la compagnia Danza Estemporada rende omaggio alla scrittrice premio Nobel Grazia Deledda. Martedì 8 settembre alle 21, il palcoscenico di piazza Monica Moretti accoglierà lo spettacolo “Riflessi”, regia e coreografia di Livia Lepri.

La rappresentazione coreutica prende spunto dalla vita della grande scrittrice nuorese, ne analizza la personalità e l’interiorità in modo astratto, senza pur fare riferimenti diretti alla sua biografia.

La scenografia è caratterizzata dalla presenza di quaranta specchi, mentre gli elementi coreografici si ripetono nei diversi momenti della serata, per mettere in evidenza i pensieri ricorrenti di una donna che viveva i suoi tempi pur sentendosene fuori con lo spirito.

È il riflesso di una difficile e coraggiosa scelta di vita, quella di un’icona femminile che trova nella penna la forza di uscire, di crescere, di andare avanti, di esprimere ciò che era, ciò che è rimasta e ciò che rimarrà in futuro nelle sue opere: una donna che ha dato risalto e voce alla sua terra, la Sardegna. L’iniziativa rappresenta il punto di partenza di una trilogia al femminile su figure storiche sarde che hanno lasciato un’impronta importante.

 




Danza a Sassari-Estate: emozioni e applausi per la prima di Estemporada dopo il lockdown

Prossimo appuntamento l’8 settembre in piazza Moretti con lo spettacolo “Riflessi” dedicato a Grazia Deledda

SASSARI. Una ripartenza al top con tanta voglia di rimettersi in gioco dopo mesi di inattività forzata. La prima volta della compagnia Danza Estemporada dopo la chiusura Covid, giovedì sera (3 settembre) in Piazza Monica Moretti a Sassari è stata un’emozione fortissima per tutto il team di artisti guidati da Livia Lepri. Una sorta di rinascita nell’universo danzante attraverso la presentazione di una prima cittadina, “Interferenze 1.0”, che ha riacceso sensazioni sopite, permesso di riscoprire il palcoscenico e testare il calore del pubblico. Lo stesso pubblico che alla fine della serata ha premiato la performance coreutica con un lungo e reiterato applauso.

Quello presentato da Estemporada è stato uno spettacolo originale e coinvolgente. Una perfetta amalgama tra musiche, movimenti e luci, arrivata in città per Sassari-Estate dopo aver girato l’Italia in lungo e in largo attraverso la tournée nazionale 2019-2020 poi interrotta dal lockdown.

«Tornare con un mio lavoro a Sassari dopo tutti questi mesi di chiusura per me è impagabile – ha affermato la coreografa Livia Lepri –. Il settore dello spettacolo è stato piuttosto scosso da questo momento storico molto difficile, per cui avere la possibilità di ritornare sul palco, dare voce a una mia creazione e al movimento interpretato dalle danzatrici è stato una morsa di gioia al cuore estrema».

Il progetto ha avuto come base uno studio sociale sulle persone che frequentano i centri commerciali, in Sardegna e non solo. Luoghi dove anche la musica è molto “sociale”. Pertanto è stato riproposto un repertorio sonoro di forte coinvolgimento emotivo, con una partitura musicale legata agli anni 80 e 90 resa originale da rivisitazioni più intimistiche.

Al centro della rappresentazione, l’incontro fra tre tipologie di donne molto diverse: una ragazza madre, una rock-star e una pugilessa. «Lo scopo è quello di essere animali sociali in tutti i sensi – ha spiegato la Lepri – sia nei movimenti, sia nelle impressioni sonore che visive».

Il secondo e ultimo appuntamento della Compagnia Estemporada con Sassari-Estate sarà l’8 settembre in Piazza Moretti, dove sarà riproposto “Riflessi”, spettacolo ideato e diretto dalla Lepri rendendo omaggio alla vita della scrittrice Grazia Deledda, indagandone la personalità e l’interiorità. Le esibizioni sono programmate nel rispetto della normativa di contenimento dell’emergenza sanitaria.




A Sassari-Estate la danza protagonista con la Compagnia Estemporada

Il 3 settembre in piazza Moretti lo spettacolo “Interferenze 1.0” diretto da Livia Lepri

 

SASSARI. Nonostante le limitazioni imposte agli spettacoli dal vivo in tempo di Covid, la Compagnia Danza Estemporada nel 2020 non intende tradire il suo pubblico di appassionati e propone per Sassari-Estate due appuntamenti di grande richiamo.

Si parte il 3 settembre alle 21, in Piazza Monica Moretti con la rappresentazione “Interferenze 1.0”, per la prima volta eseguito in città dopo la tournée italiana 2019-2020. Lo spettacolo nasce da uno studio sociale sulle persone che frequentano i centri commerciali, in Sardegna e oltre.

Tre mesi di osservazione in questi ambienti assiduamente frequentati dai consumatori, hanno permesso di registrare i suoni del passaggio umano in tre diverse ore del giorno: mattina, pomeriggio e sera. E i rumori sono diventati il piano d’ascolto ispiratore dell’interna composizione coreutica.

Dall’osservazione sono emerse tre singolari tipologie di donne: una ragazza madre, una rock-star e una pugilessa. Il rapporto che nasce dal loro incontro presenta dinamiche di vita quotidiana insolite, che saranno rappresentate sul palcoscenico nelle originali coreografie di Livia Lepri.

La Compagnia Danza Estemporada è riconosciuta in tutta Italia e all’estero per la qualità autoriale e tecnica. La direzione artistica è affidata a Livia Lepri, che firma anche la maggior parte delle coreografie portando il nome della Sardegna nei festival di mezza Europa. La coreografa sassarese è autrice della maggior parte delle rappresentazioni di Estemporada, riconosciuta dal Mibact e dalla Regione Sardegna come compagnia di produzione. Vanta inoltre partner come la Fondazione di Sardegna e la Soprintendenza ai beni culturali per progetti speciali.

L’8 settembre in Piazza Moretti l’appuntamento sarà invece con “Riflessi”, spettacolo ideato e diretto dalla Lepri prendendo spunto dalla vita di Grazia Deledda per analizzarne la personalità e l’interiorità. Le esibizioni sono programmate nel rispetto della normativa di contenimento dell’emergenza sanitaria. L’acquisto di entrambi i biglietti in contemporanea dà diritto a uno sconto.




 “Un bullo da palcoscenico” il 1 agosto a Sassari in Anteprima estiva

Ritorna l’iniziativa contro il bullismo ideata da Roberto Manca della Music&Movie

Sul palcoscenico giovani concorrenti da tutta la Sardegna

Ventidue performance tra canto, musica, danza e teatro

 

Roberto Manca

SASSARI. Ventidue esibizioni con i più esuberanti giovani in arrivo da tutta la Sardegna per lanciare un forte messaggio contro il bullismo in tutte le sue forme. Sabato 1 agosto, alle 21, con una spumeggiante Anteprima estiva nel cortile della Scuola Media n. 2, in Corso Cossiga (I.C. “S. Farina + S. Giuseppe”), ritorna a Sassari “Un bullo da palcoscenico”, kermesse molto attesa in città, quest’anno inserita nel cartellone di Sassari Estate e patrocinata dal Comune di Sassari e dalla Regione Sardegna.

L’iniziativa sarà presentata come di consueto da Roberto Manca, direttore della Music&Movie, associazione organizzatrice dell’evento, da sempre impegnata nella promozione di iniziative a forte tematica sociale.

Protagonisti saranno gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado che hanno già aderito al progetto negli ultimi quattro anni. Tra canto, musica, danza e teatro si esibiranno Francesco Mulargia, Francesca Piga, Anna Puggioni, Lorenzo Aresti, Daniel Carrone, Beatrice Faggi, Morgana Siddi, I Carasau, Alessia Orecchioni, Manuel Pagliaro, Chiara Secchi, Michele Sergi, Lucia Manca, Manuel Sechi, Vindice Boi, Graziano Picoi, Francesca Puggioni, Sofia Zironi, Angelica & Sofia, Grazia Puligheddu, Giulia De Stasio e Vera Pischedda. Saranno quindi rappresentate le comunità di Oliena, Buddusò, Burcei, Barumini, Tissi, Sennori, Porto Torres, Osilo e Sassari.

“Bulli sì, ma da palcoscenico” dunque, come recita lo slogan della manifestazione, che tra divertimento e voglia di stare insieme intende sensibilizzare i più giovani a incanalare le energie verso comportamenti virtuosi e positivi. Sono previsti tra l’altro gli interventi di Pina Ballore, Anna Laura Tocco, Sharon Podesva, Francesca Arca e Daniela Frigau.

«Partiamo da un semplicissimo messaggio – dice Roberto Manca – ovvero che è troppo semplice e banale far gruppetto prendendo di mira singola o singolo, mentre vero coraggio e determinazione stanno in chi affronta il palcoscenico e si misura con un pubblico numeroso».

I biglietti possono essere acquistati esclusivamente in prevendita, nel rispetto delle normative in materia di contenimento della diffusione del virus Covid-19. Per info e prevendita contattare il numero 3401846468.

 

 




Olbia: Consiglio Comunale di oggi 20 aprile 2020 ore 16.00.

Il consiglio comunale potrà essere seguito in streaming cliccando sulla voce “streaming consiglio” presente sulla home page del sito istituzionale www.comune.olbia.ot.it

20-04-2020

La Redazione