Acquisti online: i consigli della Polizia di Stato per i regali natalizi

Anche a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, la digitalizzazione del Paese e, più in particolare gli acquisti on line, si è avuta un’impennata dell’uso degli strumenti digitali nella quotidianità di ognuno di noi.

Proprio gli acquisti online, secondo un sondaggio di “Subito”, sono diventati la normalità per il 44 per cento degli intervistati.

Un’abitudine per le famiglie italiane, che hanno apprezzato semplicità, velocità e comodità di questa modalità di acquisto.

Per questo la Polizia postale ha sviluppato una collaborazione con “Subito”, piattaforma per vendere e comprare in modo sostenibile con oltre 13 milioni di utenti unici mensili in Italia.

Con questa partnership La Polizia di Stato scende in prima linea per assistere i cittadini sulla sicurezza in Rete, aiutandoli a individuare possibili rischi e ad acquisire maggiore dimestichezza con i canali di acquisto, sviluppando degli strumenti di difesa.

Ed ecco i “5 consigli per gli acquisti” online tra privati, a distanza e in sicurezza realizzati da Polizia postale e delle comunicazioni e Subito:

1. Informarsi

Informati sempre su ciò che vuoi acquistare basandoti sulle tre caratteristiche fondamentali di un annuncio:

Prezzo: confronta sempre diversi annunci per farti un’idea più precisa del prezzo senza farti allettare da un importo troppo basso.

Foto: prediligi annunci con foto chiare e dettagliate e, quando possibile, con video o tour virtuali.

Descrizione: orientati sempre su annunci ben strutturati e scritti correttamente, in grado di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno.

2. Contattare l’inserzionista con la chat ufficiale

Usa sempre la chat ufficiale della piattaforma che stai utilizzando, integrata nell’App.

Per qualsiasi tipo di comunicazione rimanere all’interno della piattaforma ufficiale ti garantisce sempre una maggiore sicurezza e protezione.

Per evitare brutte sorprese, diffida da chi ti chiede con insistenza di esser contattato su email o chat alternative.

3. Proteggere dati personali e sensibili

Proteggi sempre i tuoi dati personali e sensibili. Valuta sempre attentamente quali dati fornire pensando se siano davvero necessari per quello che stai facendo.

Presta sempre attenzione a rimanere all’interno della piattaforma ufficiale, seguendo passo dopo passo le indicazioni per completare la compravendita in modo sicuro e garantito.

Non utilizzare mai link esterni o non sicuri in cui ti vengono richiesti dati di pagamento o sensibili.

Per qualsiasi dubbio contatta sempre il centro assistenza ufficiale della piattaforma.

4. Scegliere sempre sistemi di pagamento e spedizione ufficiali

Scegli sempre i sistemi di pagamento e spedizioni ufficiali, integrati nel processo di acquisto in App.

Con questi sistemi ogni fase della compravendita sarà interamente gestita e garantita dalla piattaforma.

Grazie alla protezione acquisti il denaro sarà trattenuto dalla piattaforma e inviato al venditore solo dopo che avrai confermato la ricezione dell’oggetto.

Scegli sempre la spedizione integrata per concludere un affare in sicurezza, potendo monitorare lo stato della spedizione e seguire l’intero processo di compravendita.

5. Dare la propria opinione

Prediligi gli affari con utenti valutati positivamente e collabora anche tu a rendere la tua piattaforma di compravendita preferita più sicura e connessa.

Valuta sempre gli utenti con cui concludi gli affari. La tua recensione è importante perché permette agli altri utenti di conoscersi tra loro, di fidarsi e di creare un ambiente più sicuro.

Con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di cittadini, i “5 consigli per gli acquisti” online tra privati sono disponibili anche su Subito Magazine (www.subito.it/magazine)18/12/2021




E-COMMERCE – In Sardegna 382mila sardi fanno acquisti on line

E-COMMERCE – In Sardegna 382mila sardi fanno acquisti on line per un
giro d’affari è di 720milioni di euro. Matzutzi e Serra
(Confartigianato Sardegna): “Un mercato fondamentale per ogni impresa
sarda, soprattutto in questo periodo di crisi e distanziamento
sociale”.

Sono circa 600mila i sardi che nell’ultimo anno hanno “navigato” sui
canali e-commerce; di questi ben 382mila hanno effettuato acquisti di
prodotti e servizi per oltre 720milioni di euro, con una spesa media
annua pro-capite di quasi 1.900 euro. Gli e-shoppers sardi, aumentati
di quasi 100mila unità in 3 anni, passati dai 285mila del 2017 ai
382mila di inizio 2020, occupano la terza posizione nazionale.

Gli articoli più acquistati sono stati abiti e attrezzature sportive,
seguiti dagli articoli per la casa, vacanze e i viaggi, i libri, le
attrezzature elettroniche, biglietti per spettacoli, film e musica. Il
10% dei clienti digitali ha acquistato generi alimentari e solo il 3%
giornali e riviste.

Sono questi i dati salienti del rapporto elaborato dall’Ufficio Studi
di Confartigianato Sardegna su “Intensificazione del canale digitale
nella crisi Covid-19”, su fonte ISTAT dal 2017 e analisi Survey
Confartigianato.

“Se paragoniamo il valore dell’e-commerce in Italia, circa 34
miliardi, con quello sardo, 720milioni di euro – commenta Antonio
Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – immaginiamo
le enormi potenzialità che il mercato on line può offrire alle imprese
regionali che decidono di ampliare la propria rete di vendita anche
nel digitale”. “Già prima dell’emergenza la vendita online era un
passaggio di crescita consigliato – continua il Presidente di
Confartigianato Sardegna – ora è consolidato come il post Covid-19
abbia portato con sé cambiamenti significativi nelle nostre abitudini.
Le novità di questi lunghi mesi, trascorsi in isolamento, sono la
nascita di webinar realizzati dagli artigiani per mantenere i contatti
con i propri clienti o per cercarne di nuovi, una tendenza
sopravvissuta alla lenta ripresa”.

Infatti, migliaia di piccoli imprenditori hanno scoperto le infinite
possibilità offerte da social network e portali e hanno sfruttato le
nuove tecnologie che vanno a intercettare nuove fette di mercato,
promuovono l’artigianato locale e fidelizzano i consumatori.

“Anche se questa opportunità di business arriva dopo mesi di chiusura
– interviene il Segretario Regionale di Confartigianato, Daniele Serra
– occorre attivarsi per sfruttarla davvero; è una occasione che è
davvero a misura di qualsiasi azienda e si rivolge anche ai mercati
europei e mondiali. In ogni caso, bisogna stare con i piedi per terra
e non farsi prendere da facili entusiasmi: la reattività delle nostre
imprese sul mercato online è solo un lenitivo rispetto al dissesto
economico e produttivo che il Covid ha generato abbattendosi su un
sistema già devastato da tasse e burocrazia”.

A livello nazionale sono 945 le mila micro e piccole imprese, il 29,7%
del totale, che si servono di almeno un canale alternativo di vendita
come vendite a domicilio, e-commerce, vendite televisive, ecc. La
crisi Covid-19 ha intensificato l’utilizzo di nuovi canali: sono
salite del 38,6% le imprese che fanno consegne a domicilio, del 19,8%
le imprese che fanno e-commerce, raddoppiando il tasso di crescita di
trend (+10,9% tra 2015 e 2019). La reattività alla situazione di
emergenza porterà alla fine del prossimo anno 122 mila MPI in più ad
utilizzare il commercio elettronico. Sul lato della domanda la
maggiore vocazione all’e-commerce degli internauti si registra in
Valle d’Aosta con il 66,0%, seguita da Trento e Sardegna con il 63,8%
(382mila), Lombardia con il 62,7%, Bolzano e Friuli-Venezia Giulia con
il 61,8%. Si stima che 119 mila micro e piccole imprese in più
utilizzano i social media a seguito dell’intensificazione di uso
durante i due mesi di lockdown. Il 26% delle MPI utilizza lo
smart-working.

Le imprese sarde che vendono on line.

Gli ultimi dati disponibili (del 2017) sulle imprese sarde che
vendevano on line, raccontavamo di una buona presenza delle realtà
isolane sul web. La Sardegna era, infatti, la quarta regione italiana
attiva nel settore. Infatti, in quel periodo già il 17% delle aziende
sopra i 10 dipendenti vendeva i propri beni e servizi in rete.

Le criticità segnalate dalle aziende.

Nonostante questi buoni numeri, le criticità segnalate erano relative
ai costi connessi all’avvio dell’e-commerce superiori ai benefici
attesi. Inoltre, in un caso su dieci, pesava la logistica (10,8%), il
quadro legislativo di riferimento (10,3%) e i problemi dei pagamenti
online (9,1%).

“Il positivo è che sono già tanti sono gli artigiani che offrono i
propri beni e servizi on line – sottolineano Matzutzi e Serra –
parliamo, per esempio, dei manufatti tipici e tradizionali, venduti
sulle più importanti piattaforme di commercio, oppure dei prodotti
agroalimentari che, attraverso dei piccoli portali, raggiungono
qualunque tavola del Mondo, oppure ancora i servizi che le imprese
digitali offrono a migliaia di clienti in ogni angolo del nostro
Pianeta”. “Dall’altra parte, purtroppo – continuano Presidente e
Segretario – ci sono le piccole attività commerciali e artigiane,
quelle che troviamo sotto casa, che si trovano ad affrontare momenti
estremamente difficili come questa crisi, in aggiunta al
distanziamento sociale”. “Per questo – concludono – continuiamo a
ribadire come per le aziende sia fondamentale la presenza sul web:
l’innovazione è una delle ricette vincenti per superare la difficile
congiuntura. Gli artigiani hanno tanto da offrire in termini di
qualità e di unicità dei prodotti e non devono limitarsi all’utenza
locale: grazie al web i potenziali acquirenti sono moltissimi”.

WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT
Responsabile Ufficio Stampa Confartigianato Imprese Sardegna