Pani di Sardegna ad Alghero: vince il Tundu ploaghese di Antonio Me

Il miglior pane rituale è di Ester Orro a Tramatza

Grande successo per la manifestazione che valorizza il lievito madre e le produzioni artigianali in un connubio originale fra tradizione, identità e scienza

ALGHERO. Tundu, Coccoi, Cola cola e carasau: pani tipici di ogni genere, purché a lievito madre. E ad Alghero nel week-end è stato una festa per gli occhi e il palato. La prima edizione di “Pani di Sardegna” ha fatto registrare un gran numero di presenze per le numerose attività, mostre, laboratori manuali e sensoriali, degustazioni, premiazioni, per celebrare il pane come espressione di identità, tradizione e innovazione scientifica.

Già dal momento dell’inaugurazione alla presenza delle autorità, la manifestazione ha mostrato tutto il potenziale del patrimonio agroalimentare sardo quale attrattore turistico per una possibile destagionalizzazione e la valorizzazione del territorio. Al fianco del principale artefice, Antonio Farris, presidente dell’Accademia Sarda del Lievito Madre, sono intervenuti il sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, il presidente della Fondazione Alghero, Graziano Porcu, il presidente del Consiglio comunale algherese, Mimmo Pirisi e l’assessora al Turismo, Ornella Piras che ha ribadito quanto il Comune stia credendo nella promozione delle eccellenze locali: “Stiamo lavorando a creare e a valorizzare altri prodotti turistici che vadano oltre il turismo marino balneare, e sicuramente Alghero ha una grandissima tradizione dell’enogastronomia. Il pane è un po’ il re della nostra tradizione, e l’olio è il principe”.

E proprio all’Olio è stato dedicato un laboratorio sensoriale condotto da Giuseppe Izza allo scopo di far conoscere le caratteristiche di qualità di un vero extravergine. L’iniziativa ha preso il via venerdì con i laboratori di panificazione per bambini all’Oratorio di Santa Maria La Palma, per proseguire a Lo Quarter – Alghero Hall, dove sono state allestite due irripetibili mostre sui pani da mensa e rituali. Per la prima volta un evento dedicato ai pani tradizionali ha illustrato al pubblico i dettagli dell’analisi scientifica: gli esperti di Porto Conte Ricerche e dell’Università di Sassari hanno mostrato l’ingrandimento dei vari ceppi microbici selezionati in laboratorio, e la eterogeneità dei microrganismi che compongono il lievito madre. Un curioso saggio delle attività svolte per migliorare le produzioni nelle aziende.

Il Concorso per il Miglior pane di Sardegna della Sezione “Mensa” è stato vinto dal Tundu di Ploaghe del panificatore Antonio Me. È la versione logudorese del Civraxiu, che ha entusiasmato la giuria presieduta da Manolo Albano per le sue caratteristiche di consistente morbidezza, la giusta lavorazione del lievito madre e l’utilizzo di un’ottima semola di grano duro.Secondo e terzo posto sono andati al Panificio Porta di Gonnosfanadiga, rispettivamente per gli ottimi Civraxiu e il Coccoi.

Per la sezione “Pani Rituali” il primo posto è di Ester Orro di Tramatza con “Sa canoedda de sos isposos”, la coroncina degli sposi;secondo e terzo posto vanno a Manuela Secchi di Bortigali con “Sa Cogone de Santu Marcu” e una versione votiva da processione del “Pane degli sposi”.

Altri riconoscimenti sono andati ad Anna Maria Lauro per la lunga attività di riscoperta, di valorizzazione dei pani rituali e nondimeno per l’originalità delle sue creazioni; quindi a Marisa Iamundo De Cumis per la ricerca regionale e le pubblicazioni sui pani rituali.

“La tradizione dei pani di Sardegna è una tra le più importanti al mondo, ma resta quasi nascosta e relegata ai piccoli centri – ha affermato Antonio Farris –. Occuparsi di pane significa fare cultura, quella di un pane buono, ottenuto dagli sfarinati di grani sardi con lievito madre e prodotto in Sardegna. In questo modo riusciamo a raccogliere tutta l’esperienza che è insita nella nostra cultura. Una cultura millenaria. Ed è giusto valorizzarla per valorizzare i nostri territori. Auspichiamo che da quest’esperienza possa nascere un Museo del pane nella città di Alghero”.

L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Accademia Sarda del Lievito Madre APS-ETS con il sostegno e il patrocinio del Comune di Alghero, della Fondazione Alghero, e annovera la collaborazione del Distretto rurale di Alghero Olmedo, Porto Conte Ricerche, Parco Regionale di Porto Conte, e di un importante numero di partner del settore ricettivo turistico.




Giovanni Antonio Sanna a Montecitorio parla di ‘Centri storici, anima delle città’

L’ozierese esperto di turismo rurale tra gli autori del libro curato da Daniela Cavallo

Il volume edito da Movability Books Simtur è stato presentato nei giorni scorsi in Camera dei Deputati

ROMA. Il 31 luglio a Palazzo Montecitorio a Roma, nella sala stampa della Camera dei Deputati è stato presentato il libro “Centri storici, anima delle città”, a cura di Daniela Cavallo, architetto e docente di Marketing territoriale, edito da Movability Books Simtur, associazione che riunisce i professionisti di Turismo e mobilità sostenibili. Tra i curatori dell’opera è intervenuto anche l’ozierese Giovanni Antonio Sanna, autore del decimo capitolo dedicato al futuro dei centri storici.

Secondo Sanna, che ha posto i cittadini come protagonisti della vita urbana, il nuovo modello di sviluppo per i centri storici (in graduale abbandono in molti comuni dell’isola), deve includere elementi di sostenibilità economica, ambientale, e sociale e, in particolar modo, l’attiva partecipazione della comunità.

«Sono circa 23mila i centri storici che stanno vivendo una stagione di abbandono, spopolamento e perdita di interesse a livello nazionale – ha specificato l’autore –. Per questo è necessaria una riflessione seria su un tema che appartiene all’identità e alla reputazione dei luoghi e ai futuri possibili».

L’iniziativa è stata promossa dalla deputata Paola Boscaini, che ha partecipato assieme al deputato Silvio Giovine (presidente dell’Intergruppo parlamentare per la valorizzazione dei centri storici), con la curatrice Daniela Cavallo e altre personalità tra studiosi, progettisti, amministratori, architetti, economisti, manager, esperti di turismo che hanno portato contributi alla pubblicazione. Oltre a Sanna erano presenti Antonella Carella, Maurizio Carta, Michele Franzina, Massimo Marini, Massimo Pica Ciamarra, Isidoro Pennisi, Alberto Gottardi e Federico Massimo Ceschin,

presidente nazionale di Simtur, l’ecosistema dei professionisti della mobilità e turismo sostenibile.

La pubblicazione offre ai lettori uno sguardo complesso, profondo e multidisciplinare sul ruolo, sul significato e sull’identità dei centri storici nel XXI secolo. Non soltanto un’esplorazione architettonica o urbanistica, ma un vero e proprio viaggio nell’anima dei luoghi che custodiscono la memoria collettiva, il senso di appartenenza e la stratificazione culturale delle comunità locali. Il libro intreccia riflessioni teoriche e casi pratici, visioni strategiche e suggestioni poetiche, evidenziando come i centri storici non siano solo contenitori di patrimonio ma organismi vivi, in continua trasformazione.




Oristano applaude le musiche di Antonio Simon Mossa: presentato al Museo Diocesano il cd con la raccolta dei brani

La serata promossa dall’Is.Be è stata accompagnata da un concerto per quartetto d’archi e pianoforte

Il 21 maggio la presentazione alla Fondazione Siotto di Cagliari

ORISTANO. Dopo anni di lavoro finalmente “Le musiche di Antonio Simon Mossa” sono racchiuse in un CD che può essere ascoltato e goduto da tutti. La pubblicazione del disco prodotto dall’Is.Be è stata presentata nei giorni scorsi in un evento concerto al Museo Diocesano Arborense di Oristano, con la partecipazione del figlio del grande intellettuale sardo, Pietro Simon, del maestro Battista Giordano, che ha trascritto le partiture ritrovate, e l’introduzione di Maria Doloretta Lai, presidente dell’Istituto Camillo Bellieni di Sassari, che ha promosso e portato a compimento il progetto.

Di fronte a un pubblico attento e incuriosito si sono esibiti i componenti del quartetto d’archi Reunis con Antonella Chironi al pianoforte. Già dalle prime note la mente degli spettatori ha ripercorso immagini da film. Ed è emerso così il talento sorprendente di un personaggio notissimo per il suo impegno di ideologo dell’indipendentismo sardo, poliedrico uomo di cultura, architetto, giornalista e scrittore.

Gli spartiti, riscoperti a Pisa diversi anni fa, sono stati sottoposti all’analisi del maestro Giordano, che con sorpresa vi ha riscontrato ottimi segni di espressione, frutto di una cultura musicale ereditata dalla madre pianista.

Le partiture più facili su cui lavorare sono state quelle per pianoforte, mentre più difficoltà si è avuta per le parti orchestrali di un brano destinato a una pellicola, che è un po’ il gioiello della raccolta, Song of the sand, i cui manoscritti erano in qualche modo un po’ cancellati e i fogli destinati ai diversi strumenti musicali sparpagliati in maniera disorganica.

Come hanno ampiamente evidenziato i relatori, ascoltando i materiali non è difficile rendersi conto di che meraviglia musicale sia riuscito a creare Simon Mossa negli anni Trenta, quando era di certo un compositore in erba. I pezzi presentano un orientamento cosmopolita stupefacente, impreziositi da citazioni che, nelle parole di Giordano: portano all’idea che il giovane Antonio, per i lavori cinematografici, fosse giunto alla stessa sintesi percorsa da Nino Rota.

All’interno del CD è presente anche il brano “Dimandas”, scritto dal compianto direttore scientifico del Bellieni, Michele Pinna, e musicato e cantato da Beppe Dettori. La studiosa e docente Daniela Masia, dopo un’attenta introduzione alla filosofia insita nei versi di Pinna, ha lasciato spazio a Dettori che ha interpretato il motivo tra gli applausi, con la richiesta di un bis.

La prossima presentazione del CD sarà il 21 maggio alle 18, alla Fondazione “Giuseppe Siotto” di Cagliari; e il 17 giugno, alle 18, al Teatro Astra di Sassari. Entrambi gli appuntamenti saranno accompagnati dall’ensemble d’archi Glareano.

L’iniziativa è organizzata dall’Is.Be con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (legge regionale del 07.08.2009, art. 9, c. 10, lett. m. annualità 2025), e solo per la prima tappa con il patrocinio delle Acli provinciali di Oristano (risorse 5×1000). Per info e prenotazioni contattare l’email [email protected] o chiamare il numero 079/230268 (lun-merc-ven dalle 10 alle 13).




Europa Verde Sardegna elegge i vertici del partito: Antonio Piu e Francesca Citroni co-portavoce regionali

Sono stati proclamati inoltre gli esponenti dell’esecutivo sardo ed è stata approvata la mozione con le linee programmatiche per i prossimi quattro anni

SASSARI. Antonio Piu e Francesca Citroni sono i primi co-portavoce regionali di Europa Verde Sardegna. I due esponenti del partito sono stati eletti il 9 maggio dal Congresso regionale riunito a porte chiuse nella sede di via Nurra, a Sassari.

Assieme a loro sono stati proclamati i componenti dell’Esecutivo sardo, che è formato da Alessandra Casu, Raimondo Cacciotto, Melania Delogu, Stefano Ori, Ignazio Cirronis, Thomas Castangia, Giulia Corda, Serafino Pischedda, Giulia Andreozzi; quindi dagli aventi diritto in qualità di consiglieri regionali, Maria Laura Orrù e Diego Loi, e in rappresentanza dei Giovani Gev, Laura Ortu. Pierluigi Salis è il tesoriere regionale.

Il congresso ha inoltre approvato la mozione che contiene le linee programmatiche dei prossimi quattro anni di attività del partito. Tra i punti fondamentali sono elencati Ambiente, Transizione energetica, Trasporti, Infrastrutture, Politiche della casa, sanità, Politiche carcerarie.

Sono trentacinque in nomi che entrano in totale nel Consiglio federale della Sardegna. Per Cagliari sono Donatella Spiga, Roberta Kappler, Sara Didaci, Francesca Pusceddu, Luca Salis, Marco Meloni, Andrea Scano, Corrado Sorrentino e Anna Luisa De Giorgio. Per il Sud Sardegna Pietro Lai. A Nuoro Marco Fadda, Gianluca Atzori, Marco Sedda, Pierangela Masala, Pierluigi Meloni. A Oristano Federica Oppo, Giuseppe Onni, Giovanna Manca, Angelo Masala e Maria Sebastiana Moro.

A Sassari Antonio Panu, Lorena Tedde, Beatrice Podda, Valentino Canu, Eleonora Frau, Nives Biosin, Pina Ballore, Maurizio Satta, Salvatore Dau, Gianluigi Testoni, Alfredo Roggio, Sergio Scavio, Renzo Petretto, Dora Quaranta e Claudia Solinas.

Sabato 10 maggio, alle 10.30, nella Sala Piazza Italia del Pegasus Hotel, il congresso darà vita a un incontro a tema “È una terra per giovani?” che si preannuncia molto partecipato, accogliendo esponenti della politica nazionale e regionale. Interverranno il co-portavoce nazionale di Europa Verde e parlamentare, Angelo Bonelli, i neo-eletti co-portavoce regionali Antonio Piu e Francesca Citroni, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde e al segretario regionale del PD, Piero Comandini.




“Nemos andando per mare”, il nuovo film di Marco Antonio Pani

La rilettura dell’Odissea in lingua sarda tra mito e tradizioni

L’8 maggio in prima assoluta al Cityplex Moderno di Sassari

SASSARI. L’Odissea come non si era mai vista prima: un viaggio in lingua sarda interpretato da pastori, contadini, artigiani, pescatori e marinai che, attraverso l’improvvisazione guidata, danno vita a un racconto dolceamaro, epico, ironico e universale, in cui la modernità si intreccia con l’impronta e la forza delle tradizioni. A partire dall’8 maggio, con la prima uscita ufficiale al Cityplex Moderno di Sassari, nelle sale di tutta Italia arriva “Nemos, andando per mare”, il nuovo film di Marco Antonio Pani, una produzione Altamarea Film di Milano distribuita da My Culture.

E non è soltanto una rilettura in chiave fantastica della grande opera di Omero. È una favola in bianco e nero fuori dal tempo, uno sguardo sottile e divertente sul mondo che cambia, sul senso di appartenenza, sull’amicizia e sull’accoglienza. Un volo onirico in un sogno chiamato Sardegna, da cui si parte e si riapproda sempre. Una terra ancestrale e attuale al contempo.

Il film è stato presentato oggi (7 maggio) al Cityplex di Sassari da Marco Antonio Pani, che lo ha scritto e diretto, dal produttore Mario Castagna e dall’attore protagonista, Giovanni Masia, allevatore di Olmedo che con Pani vanta una lunga collaborazione a partire da “Panas”, per proseguire con “Capo e croce” e “Il maialetto della Nurra”.

Del cast fanno parte l’attrice sassarese Francesca Niedda nel ruolo della dea Atena, la modella sassarese Silvia Senes in quello di Calipso e la studentessa di farmacia Luana Fais, di Ittiri, al debutto nell’interpretazione di Nausicaa. La regina Arete è Valentina Carta di Orosei e il re Alcinoo è Francesco Spada di Ittiri. Ci sono anche i poeti estemporanei Giuseppe Porcu e Bruno Agus, che in chiave tutta isolana introducono la storia di “Odisseu” in versi e rime, accompagnati da diversi gruppi di canto a tenore di Orosei.

La storia si arricchisce di personaggi singolari come Coccoi, Rafaele, Cartuccia, Giommaria, Domenico e Ventroni, tratti dai veri nomi e soprannomi degli attori. «L’idea è nata nel lontano 2006 subito dopo l’uscita di Panas, ma operativamente solo nel 2017 con l’intento di ispirarsi al concetto di tradizione orale, una trasmissione del sapere in continuo mutamento – ha affermato Pani –. In Sardegna abbiamo una forte componente di tradizione orale che riguarda sia la poesia che la musica, le leggende e le narrazioni mitologiche sui fenomeni della vita che ci colpiscono, trasformati sotto forma di cogas, panas e altre figure – ha proseguito il regista –. Questa presenza dell’oralità mi ha convinto che potevo rileggere l’Odissea e farne un racconto nuovo che viene fuori dall’improvvisazione».

Un’improvvisazione che, pur nel rispetto di precisi canoni cinematografici, ha permesso al film di maturare durante le riprese giorno dopo giorno arricchendosi della carica espressiva dei protagonisti. La stessa evoluzione è avvenuta per il trucco, la scenografia, la fotografia e i costumi.

E se il cast è tutto isolano la troupe è invece internazionale, formata dai migliori talenti tecnico-artistici sardi con una direttrice di produzione, Anamaria Del Grande, proveniente dal Brasile, e il direttore della fotografia, Quique Lopez Real, dalla Catalogna.

Tra i professionisti sardi figurano i nomi di Stefania Grilli e Salvatore Aresu per i costumi, Pietro Rais per la scenografia, Gerolama Sale per le acconciature, Carla Aledda per il trucco e Stefano Guzzetti per la colonna sonora, che dal 9 maggio sarà disponibile su Spotify.

Il progetto è realizzato con il contributo della Regione Sardegna – assessorato della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission (Fondo location scouting e Fondo Sardegna Ospitalità); il contributo di ISRE; il contributo e il patrocinio dei comuni di Olmedo, Orosei, Ittiri; il patrocinio del Comune di Alghero e Fondazione Alghero; il patrocinio del Parco Naturale Regionale di Porto Conte e dell’Area marina protetta Capo Caccia-Isola Piana. Hanno collaborato l’associazione CAMPOS, la Fondazione di Sardegna, la Società Umanitaria-Cineteca Sarda. L’opera è sostenuta dal Ministero del Beni Culturali attraverso lo strumento del tax credit alle produzioni cinematografiche.

USCITE IMMINENTI:

CAGLIARI – Cinema ODISSEA (Marco e cast in sala il 9 maggio)

SASSARI – Cinema MODERNO (regista e cast in sala l’8 maggio)

ORISTANO – Cinema JOSEPH GHILARZA (9-10 e Marco in sala l’11 maggio)

TORTOLI – Cinema GARIBALDI

TEMPIO PAUSANIA – CINETEMPIO, Cinema Teatro GIORDO

ORISTANO – CInema ARISTON (Marco il 10 maggio)

MACOMER – Cinema COSTANTINO

NUORO – Cinema PRATO




Oristano, l’Is.Be presenta il cd “Le musiche di Antonio Simon Mossa”

Domenica 11 maggio al Museo Diocesano l’Istituto Camillo Bellieni offre un’occasione imperdibile per scoprire l’anima sonora di uno dei più grandi intellettuali sardi del Novecento

ORISTANO. Domenica 11 maggio alle 18, al Museo Diocesano di Oristano, l’Istituto Camillo Bellieni di Sassari presenta il cd “Le musiche di Antonio Simon Mossa”, un’occasione imperdibile per immergersi nell’anima sonora di un grande uomo di cultura sardo scomparso nel 1971.

Le partiture sono state ritrovate solo negli ultimi anni dal responsabile dell’Archivio Simon Mossa, Pietro Simon, e affidate a Battista Giordano per l’analisi e la trascrizione.

Si assisterà a un vero e proprio concerto con la partecipazione del quartetto d’archi Reunis e del pianoforte di Antonella Chironi. Alla chitarra e voce si esibirà invece il cantante Beppe Dettori, per una novità assoluta che impreziosirà una serata già ricchissima di sorprese: la presentazione di “Dimandas”, poesia di Michele Pinna musicata e interpretata proprio dall’ex frontman dei Tazenda.

Alla presentazione interverranno la presidente Is.Be, Maria Doloretta Lai, che in qualità di curatrice parlerà del progetto di promozione culturale dell’opera, il maestro Battista Giordano, che racconterà la genesi e lo sviluppo di un aspetto inedito di Simon Mossa, quindi il figlio dell’autore, Pietro Simon, analizzerà alcuni aspetti relativi alla figura del padre e all’archivio a lui dedicato, infine la studiosa Daniela Masia illustrerà la poesia di Michele Pinna, Dimandas. L’ingresso è gratuito ma è preferibile prenotazione.

L’intento è quello di raccontare l’attività di trascrizione delle composizioni di Antonio Simon Mossa, e di quanto fosse avanti questo intellettuale poliedrico – scomparso all’età di cinquantacinque anni – anche dal punto di vista della scrittura di colonne sonore per film. Emerge così il talento musicale di un personaggio notissimo per il suo impegno di ideologo dell’indipendentismo sardo, complesso uomo di cultura, architetto, scrittore e giornalista.

A distanza di tre anni dall’evento di Alghero, in cui veniva raccontata la riscoperta di questo filone artistico inedito dell’autore, la presentazione del CD prevede tre serate concerto dedicate al compositore, musicista ed etnomusicologo.

Dopo Oristano l’appuntamento sarà il 21 maggio alle 18, alla Fondazione “Giuseppe Siotto” di Cagliari; e il 17 giugno, alle 18, al Teatro Astra di Sassari. Entrambi gli appuntamenti saranno accompagnati dall’ensemble d’archi Glareano.

L’iniziativa è organizzata dall’Is.Be con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (legge regionale del 07.08.2009, art. 9, c. 10, lett. m. annualità 2005), e solo per la prima tappa con il patrocinio delle Acli provinciali di Oristano (risorse 5×1000). Per info e prenotazioni contattare l’email [email protected] o chiamare il numero 079/230268 (lun-merc-ven dalle 10 alle 13).




POSTE ITALIANE: ORISTANO, LA STORIA DI ANTONIO, TRA LO SPORTELLO DELL’UFFICIO POSTALE E IL CANOTTAGGIO

Oristano, 22 agosto 2024 –  Il lavoro in uno degli 83 uffici postali della provincia di Oristano e la passione per il canottaggio. Sono questi gli elementi chiave della storia di Antonio Giuseppe Cesare Marras, per tutti Antonio, 63 anni, di Oristano, un diploma superiore da perito aziendale e corrispondente in lingue estere in tasca, in Poste Italiane dal 1984, applicato come operatore di sportello presso l’ufficio postale di Donigala Fenughedu. Da oltre 40 anni Antonio è un membro attivo del Circolo Nautico Oristano e dal 1982 svolge l’attività di allenatore, ruolo nel quale ha avuto modo di seguire la crescita sportiva della Medaglia D’argento a Parigi 2024 Stefano Oppo.

“Sono entrato in Azienza nel 1984 attraverso un concorso pubblico – racconta Antonio – per quelli che allora si chiamavano “uffici locali”. Ho lavorato in tanti piccoli paesi come operatore e monoperatore, visitando tante sedi in provincia. Ormai da diversi anni, lavoro stabilmente presso la sede di Donigala. Ho sempre pensato, attraverso il mio lavoro, di poter essere utile alla gente e nel corso degli anni, lavorando nel territorio, ho potuto constatare di persona quanto la nostra Azienda sia un punto di riferimento importante per i cittadini, specialmente nelle realtà più piccole e periferiche.” Quarant’anni in Poste Italiane e quarant’anni di canottaggio: il lavoro e la passione sono andati di pari passo nel corso della vita di Antonio, che tra lo sport e il suo ruolo in Azienda trova dei punti in comune. “In entrambi i contesti – racconta il dipendente di Poste – credo che il mio sia un ruolo sociale: allo sportello, nel rapporto con i clienti, cercando di capire quali sono le loro esigenze, con un occhio di riguardo alle persone anziane e più fragili; sul campo di allenamento e di gara con i ragazzi, che contribuisco a far crescere attraverso lo sport, insegnando loro l’umiltà e l’applicazione, senza scordare mai il divertimento, alla base di tutta la nostra attività.
Ovviamente, ambedue i ruoli richiedono una grande capacità di rapportarsi agli altri, oltre che buone doti comunicative, per poter essere svolti al meglio. Infine credo che la solidità di Poste Italiane, che mi ha dato la tranquillità economica e la possibilità di avere il tempo da dedicare al canottaggio, e la serietà del Circolo Nautico Oristano, siano stati due elementi importantissimi per me, ai quali sento di aggiungere il fondamentale contributo fornito della mia famiglia.”

Nello sport come nel lavoro, sacrifici e impegno non possono mancare, per ottenere i risultati. Come la Medaglia d’Argento alle recenti Olimpiadi di Parigi nel canottaggio conquistata dall’oristanese Stefano Oppo, di cui Antonio Marras è stato il primo allenatore. “Ho allenato Stefano dal 2003 al 2010, per 7 anni – racconta l’operatore di sportello – e devo confessare che all’inizio non mostrava le caratteristiche che sono poi emerse da adulto: da piccolo, infatti, era molto timido e un po’ scoordinato. Dai 13 anni in su è andato via via migliorando nelle sue prestazioni fino a diventare il miglior canottiere sardo della sua categoria, e facendo poi il grande salto con le selezioni per il colleggio remiero di Piediluco: da lì in poi è iniziata la sua magnifica carriera, culminata nei successi che tutti conosciamo. Personalmente, sia la medaglia di Bronzo conquistata a Tokio che quella d’Argento conquistata poche settimane fa, mi hanno rimpito d’orgoglio e soddisfazione. Al ritorno di Stefano da Tokio ho festeggiato con lui qui in Sardegna, ma a Parigi non potevo mancare: ero sul campo di gara e all’arrivo sono esploso di gioia! Non c’è stato spazio per tante parole, dopo la gara – ammette infine Antonio –  ambedue eravamo troppo emozionati per parlare!”




Imputazione Coatta per Fabiano Mario Saba nel Caso di Omicidio Colposo di Antonio Masia

Il Tribunale di Sassari respinge l’archiviazione per Saba, mentre procede con ulteriori indagini su altri tre indagati.


Sassari – In una svolta significativa per il caso della morte di Antonio Masia, avvenuta il 25 luglio 2022 all’interno dell’impianto di smaltimento rifiuti della Gesam, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari, Giuseppe Grotteria, ha disposto l’imputazione coatta per Fabiano Mario Saba, operaio 50enne. Saba è accusato di omicidio colposo, decisione che segue il rifiuto del giudice di accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla pm Maria Paola Asara. Per un altro operaio, Luri Arben, invece, è stata accettata l’archiviazione.

La famiglia di Masia, rappresentata dagli avvocati Daniele Alicicco e Francesca Fiori, si era opposta all’istanza di archiviazione, spingendo il caso verso ulteriori indagini. In aggiunta, il giudice ha concesso sei mesi in più per indagare su altre tre figure chiave: Innocenzo Mario Giannasi, dirigente della Gesam, Antonio Cesaraccio, presidente e legale rappresentante della società, e Michela Paola Piera Coppola, consulente aziendale. Anche per loro si ipotizza il reato di omicidio colposo legato alla mancata implementazione delle misure di sicurezza.

Masia fu trovato morto in un punto nascosto del capannone della Gesam la sera del 25 luglio, dopo che la sua famiglia aveva lanciato l’allarme per la sua scomparsa. Inizialmente, si ipotizzò un malore, ma l’autopsia rivelò che la morte era stata causata dall’impatto con un macchinario. Questo tragico evento fu seguito, qualche settimana dopo, da un incendio doloso che distrusse completamente il capannone, complicando ulteriormente le indagini.

L’indagine, che ora sembra avviarsi verso un processo, dovrà stabilire le responsabilità di Saba e degli altri indagati, con la pm che formulera il capo di imputazione per Saba, mentre il giudice per l’udienza preliminare deciderà se rinviare a giudizio anche gli altri coinvolti. La vicenda continua a tenere alta l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulle conseguenze legali di incidenti tragici come questo.




Antonio Sau su Politica, Sanità, e Agricoltura: Un Cambiamento Necessario per la Sardegna

Alghero, 9 Febbraio – In un’intervista esclusiva alla trasmissione “Iceberg”, il Sindaco di Ittiri, Antonio Sau, candidato alle prossime elezioni regionali in Sardegna, ha delineato la sua visione per un futuro sostenibile dell’isola, toccando temi cruciali come politica, sanità, istruzione, trasporti, e agricoltura.

Politica e Visione Regionale Antonio Sau critica apertamente la gestione attuale del Consiglio regionale, sottolineando l’assenza di programmazione e pianificazione che, secondo lui, hanno penalizzato lo sviluppo sardo. L’esperienza diretta come sindaco gli conferisce, a suo dire, una prospettiva privilegiata sulle necessità concrete dei cittadini, che intende portare in Consiglio regionale. Sau appoggia fermamente la candidatura di Alessandra Todde, vedendola come l’unico vero cambiamento possibile per la Sardegna.

Sanità La situazione della sanità in Sardegna è descritta come gravemente peggiorata. Sau critica la mancanza di azione e visione da parte dell’amministrazione uscente, evidenziando la necessità di un sistema sanitario che risponda meglio alle esigenze dei cittadini, con un focus particolare sulla gestione della cronicità e sulla prevenzione. L’obiettivo è creare hub sanitari principali e potenziare i servizi a livello territoriale.

Istruzione Sul fronte dell’istruzione, Sau esprime preoccupazione per l’alta percentuale di abbandono scolastico, sottolineando l’importanza di riqualificare gli spazi educativi e di fornire sostegno adeguato agli studenti con difficoltà. Propone di investire in programmi di recupero e potenziamento didattico, per evitare l’emarginazione e promuovere l’inclusione sociale.

Trasporti Il monopolio di Ryanair e la gestione degli aeroporti sono temi di grande preoccupazione. Sau critica la dipendenza da un singolo vettore e la privatizzazione degli aeroporti, sostenendo che la regione debba avere un ruolo più attivo nella pianificazione dei trasporti, per garantire la mobilità e lo sviluppo turistico dell’isola.

Agricoltura Sau descrive l’agricoltura sarda come eroica, sottolineando le difficoltà infrastrutturali e climatiche. Critica l’assenza di politiche regionali volte a sostenere il settore, essenziale non solo per l’economia ma anche per l’attrattività turistica della Sardegna. Propone di investire in infrastrutture, formazione, e innovazione, per valorizzare il patrimonio agricolo sardo.

L’intervista si conclude con un appello al cambiamento, evidenziando come la candidatura di Alessandra Todde e il supporto a figure come Antonio Sau rappresentino una speranza concreta per un rinnovamento politico e sociale in Sardegna. Sau invita gli elettori a riflettere sulla direzione futura dell’isola, sottolineando l’importanza di una gestione che tenga conto delle reali esigenze dei cittadini e che promuova uno sviluppo equo e sostenibile.

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Duello Politico in Sardegna: La Risposta Decisiva al Controverso Antonio Moro

Per la seconda volta in pochi giorni Antonio Moro mi cita totalmente a sproposito, con affermazioni e argomentazioni prive di senso. Ho voluto, per il bene di quell’unità e di quella coesione tanto richiamata in questi giorni, evitare di rispondere ma oggi mi vedo costretto quanto meno a precisare alcune cose. 

Se non avesse fatto il mio nome avrei pensato che Antonio Moro si stesse riferendo a sé stesso quando ha parlato di chi è titolato a parlare.

Ricordo a lui, ma dovrebbe saperlo bene, che è assessore da nominato e non certo per i voti presi alle elezioni. Anzi, per quanto lo riguarda tutte le volte che si è presentato al giudizio degli elettori è stato sonoramente bocciato. 

Io posso dire a gran voce di non esser mai stato nominato, sono sempre stato eletto e sono sempre stato tra i più votati in Sardegna. 

Sono fiero di esser stato libero e coraggioso, non tanto per essere uscito da un partito ma per aver fondato una forza politica tutta sarda che rappresenta i sardi, ascolta la loro voce e la traduce in azioni concrete. Non ho avuto paura di uscire dal comodo perimetro dei partiti nazionali per costruire un progetto e donarlo alla mia terra. La differenza tra me e lui sta tutta lì, tra chi il consenso lo ha conquistato camminando ogni giorno in ogni angolo della Sardegna e chi invece senza consenso si è fatto traghettare in un incarico in Giunta.

Vorrei poi precisare che noi di Sardegna al centro 20 Venti non siamo mai stati contro qualcuno e neanche contro Solinas, abbiamo chiesto discontinuità amministrativa facendo valutazioni politiche e su queste ha concordato in larga maggioranza il tavolo. Lui invece è stato tra quelli che più duramente hanno criticato il Presidente con attacchi durissimi. Poi ha cambiato radicalmente idea, quando si è seduto nella poltrona da assessore.

Mi dispiace, infine, che proprio il Psd’az possa invocare l’aiuto di Roma per poter stravolgere una decisione assunta da un tavolo sardo legittimato a scegliere il candidato della coalizione. Noi di Sardegna al Centro 20 Venti rappresentiamo i territori, ascoltiamo quotidianamente la loro voce e la portiamo avanti con coerenza. Ora, se si vogliono evitare i veleni che ha citato Moro e si vuole andare avanti nel segno dell’unità, come ha chiesto il tavolo sardo, non si cerchi di cambiare una decisione assunta in Sardegna provando a giocare la carta dell’aiuto romano. Sarebbe davvero la morte del sardismo.

Antonello Peru – Sardegna al centro 20 20