Imputazione Coatta per Fabiano Mario Saba nel Caso di Omicidio Colposo di Antonio Masia

Il Tribunale di Sassari respinge l’archiviazione per Saba, mentre procede con ulteriori indagini su altri tre indagati.


Sassari – In una svolta significativa per il caso della morte di Antonio Masia, avvenuta il 25 luglio 2022 all’interno dell’impianto di smaltimento rifiuti della Gesam, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari, Giuseppe Grotteria, ha disposto l’imputazione coatta per Fabiano Mario Saba, operaio 50enne. Saba è accusato di omicidio colposo, decisione che segue il rifiuto del giudice di accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla pm Maria Paola Asara. Per un altro operaio, Luri Arben, invece, è stata accettata l’archiviazione.

La famiglia di Masia, rappresentata dagli avvocati Daniele Alicicco e Francesca Fiori, si era opposta all’istanza di archiviazione, spingendo il caso verso ulteriori indagini. In aggiunta, il giudice ha concesso sei mesi in più per indagare su altre tre figure chiave: Innocenzo Mario Giannasi, dirigente della Gesam, Antonio Cesaraccio, presidente e legale rappresentante della società, e Michela Paola Piera Coppola, consulente aziendale. Anche per loro si ipotizza il reato di omicidio colposo legato alla mancata implementazione delle misure di sicurezza.

Masia fu trovato morto in un punto nascosto del capannone della Gesam la sera del 25 luglio, dopo che la sua famiglia aveva lanciato l’allarme per la sua scomparsa. Inizialmente, si ipotizzò un malore, ma l’autopsia rivelò che la morte era stata causata dall’impatto con un macchinario. Questo tragico evento fu seguito, qualche settimana dopo, da un incendio doloso che distrusse completamente il capannone, complicando ulteriormente le indagini.

L’indagine, che ora sembra avviarsi verso un processo, dovrà stabilire le responsabilità di Saba e degli altri indagati, con la pm che formulera il capo di imputazione per Saba, mentre il giudice per l’udienza preliminare deciderà se rinviare a giudizio anche gli altri coinvolti. La vicenda continua a tenere alta l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulle conseguenze legali di incidenti tragici come questo.




Antonio Sau su Politica, Sanità, e Agricoltura: Un Cambiamento Necessario per la Sardegna

Alghero, 9 Febbraio – In un’intervista esclusiva alla trasmissione “Iceberg”, il Sindaco di Ittiri, Antonio Sau, candidato alle prossime elezioni regionali in Sardegna, ha delineato la sua visione per un futuro sostenibile dell’isola, toccando temi cruciali come politica, sanità, istruzione, trasporti, e agricoltura.

Politica e Visione Regionale Antonio Sau critica apertamente la gestione attuale del Consiglio regionale, sottolineando l’assenza di programmazione e pianificazione che, secondo lui, hanno penalizzato lo sviluppo sardo. L’esperienza diretta come sindaco gli conferisce, a suo dire, una prospettiva privilegiata sulle necessità concrete dei cittadini, che intende portare in Consiglio regionale. Sau appoggia fermamente la candidatura di Alessandra Todde, vedendola come l’unico vero cambiamento possibile per la Sardegna.

Sanità La situazione della sanità in Sardegna è descritta come gravemente peggiorata. Sau critica la mancanza di azione e visione da parte dell’amministrazione uscente, evidenziando la necessità di un sistema sanitario che risponda meglio alle esigenze dei cittadini, con un focus particolare sulla gestione della cronicità e sulla prevenzione. L’obiettivo è creare hub sanitari principali e potenziare i servizi a livello territoriale.

Istruzione Sul fronte dell’istruzione, Sau esprime preoccupazione per l’alta percentuale di abbandono scolastico, sottolineando l’importanza di riqualificare gli spazi educativi e di fornire sostegno adeguato agli studenti con difficoltà. Propone di investire in programmi di recupero e potenziamento didattico, per evitare l’emarginazione e promuovere l’inclusione sociale.

Trasporti Il monopolio di Ryanair e la gestione degli aeroporti sono temi di grande preoccupazione. Sau critica la dipendenza da un singolo vettore e la privatizzazione degli aeroporti, sostenendo che la regione debba avere un ruolo più attivo nella pianificazione dei trasporti, per garantire la mobilità e lo sviluppo turistico dell’isola.

Agricoltura Sau descrive l’agricoltura sarda come eroica, sottolineando le difficoltà infrastrutturali e climatiche. Critica l’assenza di politiche regionali volte a sostenere il settore, essenziale non solo per l’economia ma anche per l’attrattività turistica della Sardegna. Propone di investire in infrastrutture, formazione, e innovazione, per valorizzare il patrimonio agricolo sardo.

L’intervista si conclude con un appello al cambiamento, evidenziando come la candidatura di Alessandra Todde e il supporto a figure come Antonio Sau rappresentino una speranza concreta per un rinnovamento politico e sociale in Sardegna. Sau invita gli elettori a riflettere sulla direzione futura dell’isola, sottolineando l’importanza di una gestione che tenga conto delle reali esigenze dei cittadini e che promuova uno sviluppo equo e sostenibile.




Duello Politico in Sardegna: La Risposta Decisiva al Controverso Antonio Moro

Per la seconda volta in pochi giorni Antonio Moro mi cita totalmente a sproposito, con affermazioni e argomentazioni prive di senso. Ho voluto, per il bene di quell’unità e di quella coesione tanto richiamata in questi giorni, evitare di rispondere ma oggi mi vedo costretto quanto meno a precisare alcune cose. 

Se non avesse fatto il mio nome avrei pensato che Antonio Moro si stesse riferendo a sé stesso quando ha parlato di chi è titolato a parlare.

Ricordo a lui, ma dovrebbe saperlo bene, che è assessore da nominato e non certo per i voti presi alle elezioni. Anzi, per quanto lo riguarda tutte le volte che si è presentato al giudizio degli elettori è stato sonoramente bocciato. 

Io posso dire a gran voce di non esser mai stato nominato, sono sempre stato eletto e sono sempre stato tra i più votati in Sardegna. 

Sono fiero di esser stato libero e coraggioso, non tanto per essere uscito da un partito ma per aver fondato una forza politica tutta sarda che rappresenta i sardi, ascolta la loro voce e la traduce in azioni concrete. Non ho avuto paura di uscire dal comodo perimetro dei partiti nazionali per costruire un progetto e donarlo alla mia terra. La differenza tra me e lui sta tutta lì, tra chi il consenso lo ha conquistato camminando ogni giorno in ogni angolo della Sardegna e chi invece senza consenso si è fatto traghettare in un incarico in Giunta.

Vorrei poi precisare che noi di Sardegna al centro 20 Venti non siamo mai stati contro qualcuno e neanche contro Solinas, abbiamo chiesto discontinuità amministrativa facendo valutazioni politiche e su queste ha concordato in larga maggioranza il tavolo. Lui invece è stato tra quelli che più duramente hanno criticato il Presidente con attacchi durissimi. Poi ha cambiato radicalmente idea, quando si è seduto nella poltrona da assessore.

Mi dispiace, infine, che proprio il Psd’az possa invocare l’aiuto di Roma per poter stravolgere una decisione assunta da un tavolo sardo legittimato a scegliere il candidato della coalizione. Noi di Sardegna al Centro 20 Venti rappresentiamo i territori, ascoltiamo quotidianamente la loro voce e la portiamo avanti con coerenza. Ora, se si vogliono evitare i veleni che ha citato Moro e si vuole andare avanti nel segno dell’unità, come ha chiesto il tavolo sardo, non si cerchi di cambiare una decisione assunta in Sardegna provando a giocare la carta dell’aiuto romano. Sarebbe davvero la morte del sardismo.

Antonello Peru – Sardegna al centro 20 20




Regionali, Antonio Moro (presidente Psd’Az): il tavolo sardo convocato dalla Zedda (FDI) è “truccato”

composto irritualmente per precostituire una maggioranza nominale e fittizia che non trova riscontro nella realtà. Metodi inaccettabili imposti dai personalismi e dalle camarille che hanno intossicato la legislatura che si chiude. Servono ragionamenti politici e buon senso, non forzature a buon mercato.

Il tavolo regionale a cui fa riferimento la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia in Sardegna è un tavolo “truccato”, convocato irritualmente, pessimamente gestito e le cui conclusioni sono state forzatamente e strumentalmente interpretate dalla medesima coordinatrice di FdI.

Lo dimostrano le incongruenze che con il passare delle ore emergono in tutta la loro gravità, ad incominciare dalla cooptazione, unilateralmente decisa dalla coordinatrice di FdI,  all’interno dello stesso tavolo e con uguale diritto di voto, di singoli consiglieri regionali, di sigle senza liste a supporto e di liste di nuova costituzione che non hanno alcun peso elettorale dimostrato da precedenti partecipazioni al voto in Sardegna.

Emblematico è il caso della nuova Dc di Gianfranco Rotondi, parlamentare iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, che è stato rappresentato alla riunione dello scorso 4 gennaio dal consigliere regionale Valerio De Giorgi, eletto in Consiglio regionale nelle liste di Forza Paris (formazione che oggi sostiene il centrosinistra della Todde) e attuale componente del gruppo misto.

Non cambia il discorso per Idea Sardegna, rappresentata dal solo consigliere Roberto Caredda (eletto nella lista di Cuccureddu, oggi nel centrosinistra) unico esponente dopo la fuoriuscita della consigliera Carla Cuccu, anch’essa candidata nelle liste a sostegno della Todde, della componente del gruppo Misto che non ha votato in Aula neppure il collegato alla legge finanziaria.

Analoghe incongruenze si registrano nella partecipazione del consigliere eletto nelle liste di Forza Italia, poi passato a “Cambiamo” di Giovanni Toti e quindi all’Udc, Antonello Peru, che nell’arco di qualche giorno è passato dall’essere il portavoce di un fantomatico grande centro, a rappresentare la lista “Sardegna al Centro/Sardegna 2020” dell’ex consigliere regionale Stefano Tunis.

Inutile evidenziare che, considerate le posizioni di partiti come Forza Italia e Udc che hanno chiaramente dichiarato attraverso i propri leader di dover attendere un confronto nazionale con Lega e FdI per ufficializzare una posizione di sintesi che tenga unita la coalizione sulla regola sempre seguita di ricandidare gli uscenti, sono proprio queste componenti politicamente impalpabili e liberamente accreditate che hanno assecondato la posizione (mai motivata con argomentazioni politiche) della coordinatrice di Fratelli d’Italia contro l’ipotesi della riconferma del presidente uscente Christian Solinas.

Ed è superfluo sottolineare come, contrariamente a quanto stabilito nella prima riunione della coalizione, non si sia dato seguito – come unanimemente deciso – alla costituzione, parallelamente al tavolo del programma, anche del tavolo per l’individuazione delle regole per stabilire il perimetro politico dell’alleanza di centro destra civica e sardista ed il peso di ciascun voto, in vista di possibili nuove adesioni per le elezioni del prossimo 25 febbraio.

Non resta dunque che ripartire dalla correttezza e dalla lealtà, se davvero si vuole ricercare l’auspicata unità politica e di azione, lasciando da parte gli inutili personalismi e le camarille che hanno intossicato la legislatura che si chiude, portando a continui cambi di casacca, alla scomposizione dei gruppi espressione di partiti in favore di sigle e raggruppamenti nati in maniera scomposta con il dichiarato intento di condizionare la maggioranza.

Si tratta di metodi inaccettabili, tradotti in questi anni in forzature infantili che hanno portato a spaccare la coalizione in tutte le elezioni amministrative nei centri sopra i 15.000 abitanti da Olbia a Iglesias, per arrivare a Capoterra e Assemini. Purtroppo i protagonisti di questi strappi, per la sola esigenza di avere proprie candidature anche se a perdere, sono stati sempre gli stessi e sarebbe opportuna una riflessione in questo senso. 

Antonella Zedda prima di dare patenti di unità e coerenza per la coalizione dovrebbe ricordare come ad Olbia per le elezioni comunali abbia spaccato la coalizione non presentando il simbolo di FdI nel centrodestra ma abbia addirittura candidato i suoi iscritti a sostegno della coalizione di centrosinistra formando una lista civica contrapposta al Sindaco Nizzi. Così come ad Iglesias ha presentato un candidato a Sindaco di FdI in contrasto con il resto della coalizione. L’unica costante di queste operazioni è sempre stata la sconfitta. 

Ecco perché chiediamo ancora una volta che si torni al buon senso ed a ragionamenti politici che consentano ai partiti di compiere le proprie legittime scelte, nel rispetto della forma e della sostanza, delle regole e delle consuetudini, delle persone e delle cariche, evitando pericolose quanto improduttive scorciatoie, insieme con quelle dannose forzature che minano la credibilità e l’autorevolezza di chi dovrebbe recitare un più calzante ruolo politico a garanzia della tenuta della coalizione e del pieno rispetto dei più elementari principi democratici.  




Antonio Costantino analizza la politica Algherese

Intervista Esclusiva: Fausto Farinelli e Antonio Costantino Discutono il Futuro Politico di Alghero

Alghero, 30 novembre 2023

L’editore Fausto Farinelli ha ospitato Antonio Costantino, una figura di spicco nel panorama politico Sardo del recente passato. Nota per la sua acuta analisi e profonda comprensione delle dinamiche politiche, Costantino, nonostante si sia ritirato dalla politica attiva, continua a esercitare un’influenza significativa con le sue opinioni e analisi.

L’intervista ha offerto una rara opportunità di ascoltare Costantino condividere le sue riflessioni sulla situazione politica ad Alghero, una città che ha recentemente affrontato numerose sfide e trasformazioni.

Farinelli, noto per il suo approccio diretto e le domande incisive, ha guidato la conversazione esplorando le varie fasi della carriera politica di Costantino e il suo impatto sulle politiche locali. Il dialogo ha anche evidenziato le previsioni di Costantino sul futuro politico di Alghero, fornendo una prospettiva unica sulla direzione che la città potrebbe prendere nei prossimi anni.




Cagliari, Antonio Pavolini presenta il libro “Stiamo sprecando internet”

CAGLIARI. Domenica 28 maggio alle 18.30, nella Sala dei ritratti della Fondazione Siotto, in via dei Genovesi 114 a Cagliari, Antonio Pavolini presenta “Stiamo sprecando internet – La riscoperta possibile di uno spazio pubblico digitale” (Franco Cesati Editore 2023), in cui apre uno squarcio di luce sulle tematiche attualissime della comunicazione sulla Rete globale.

L’autore, che è uno tra i primi blogger e podcaster italiani, dialogherà con Manuela Ennas. L’iniziativa è inserita all’interno delle anteprime della IX edizione del Festival Premio Emilio Lussu, organizzato dall’associazione culturale L’Alambicco con il patrocinio della RAS, del Comune di Cagliari e di altri importanti enti istituzionali e privati.L’ingresso è libero e gratuito.

«La progressiva erosione dello spazio pubblico digitale, l’incapacità di sfruttare il canale di ritorno, la perpetuazione di un modello economico fondato sul presidio dell’attenzione hanno finito per restituirci una Rete in cui si replicano quasi tutte le storture, le chiusure e le manipolazioni “dei media precedenti” –afferma Pavolini – per giunta accelerate e potenziate dalla pervasività della nuova infrastruttura».

“Stiamo sprecando internet” prova a sfuggire a questo riflesso condizionato, ragionando su tutto il

potenziale non ancora liberato da internet, e le cui prospettive dipendono solo da noi. Basti pensare che, quando più di trent’anni fa milioni di persone iniziarono a collegarsi al web, in molti vi intravedevano l’alba di una società aperta e pronta al dialogo. Come poi si è visto, la tecnologia da sola non migliora la vita delle persone: «Semmai – dice ancora l’autore – è importante come scegliamo di usarla, e ancor più come si decide di farne un’industria redditizia».

Antonio Pavolini è un analista impegnato da oltre vent’anni nell’esplorazione dei nuovi trend e modelli di business dell’industria dei media. Collabora con aziende, università ed enti di ricerca internazionali. Nel 2020 ha pubblicato per Ledizioni “Unframing – Come difenderci da chi può stabilire cosa è rilevante

per noi”. Per lo stesso editore nel 2016 ha pubblicato “Oltre il Rumore – Perché non dobbiamo farci raccontare internet dai giornali e dalla TV”.




Proiezione di Intro e Fora di Antonio Mannu

Al MuT di Stintino la proiezione del documentario Intro e Fora 

Venerdì 18 Novembre 2022 alle ore 11:00 la proiezione del documentario di Antonio Mannu nelle sale del Museo della Tonnara di Stintino:

“Intro e fora – 11 storie sarde” è un documentario realizzato nel 2014 da Antonio Mannu, costruito con l’utilizzo di video interviste e immagini fotografiche raccolte nell’ambito di un progetto di ricerca sulla migrazione sarda. Racconta le storie di 11 persone, nate in Sardegna o con origini nell’isola che, per lungo tempo o periodi più brevi, hanno vissuto in paesi diversi dall’Italia. A queste persone viene data voce in prima persona, con l’obiettivo di conoscere, attraverso i loro racconti, le esperienze di chi ha lasciato l’isola, di provare il loro mutato rapporto con la terra d’origine, indagando insieme il senso d’identità (se esiste o è percepito), il modo in cui questo si esprime e si trasforma nei luoghi del mondo, su come cambia, evolve o si annulla il sentimento di appartenenza. I protagonisti parlano del loro rapporto con i paesi e le città di approdo e, attraverso testimonianze dirette, danno conto dei variegati significati e delle valenze personali dei fenomeni migratori, processi storici drammaticamente attuali, spesso controversi. Il documentario nasce dal progetto “Migrazioni – in viaggio verso i migranti di Sardegna”. Protagonisti sono il musicista di Palau Paolo Angeli, incontrato a Barcellona; il ristoratore oristanese Paolo Arca, intervistato a Manama (Bahrain); Federica Di Felice, cresciuta a Siniscola, che vive a Malta.
Maria Antonietta Mulas è stata intervistata ad Ankara, in Turchia. Nicolas Cannoni, titolare di un’azienda tipografica, ha raccontato la sua storia da Santiago del Cile, dove è nato e vive;
Giorgio Casu, artista di San Gavino Monreale, parla di viaggi e di lavoro da New York, mentre, sempre nel continente americano, Giulia Melis dice del suo impegno a Buenos Aires
con l’associazione delle “Abuelas de Plaza de Mayo”. Ignazio Mannu, sassarese e marinaio giramondo, intervistato sull’isoletta di Ko Hong in Tailandia; Giuseppe Pilo, imprenditore e sassarese anche lui, incontrato a Doha (Qatar); quindi la cagliaritana Monica Cappello, assistente di volo che si racconta da Dubai. Per finire con la studentessa londinese Giulia Spissu, figlia di sardi.“Intro e fora – 11 storie sarde” si avvale di un contributo musicale di Paolo Angeli.
Il documentario è stato uno dei lavori selezionati per l’edizione 2015 del Festival del Documentario di Villanova Monteleone, costola del Sardinia Film Festival interamente dedicata al cinema del reale. In Sardegna è stato poi proposto a Iglesias, dove è stato proiettato nell’ambito delle ”Giornate del Cinema del Mediterraneo”, e in numerose altre occasioni. Nel gennaio 2016 è stato presentato a Barcellona, in Spagna.
In ambito scolastico è stato proposto al Liceo Artistico Fabrizio De André di Tempio e, a Cagliari, al Liceo Eleonora d’Arborea, al Liceo Dettori, presso l’Istituto Professionale Sandro Pertini, all’Istituto di Istruzione Superiore Michele Giua, al Liceo Artistico Statale Foiso Fois.






Alghero, applausi al Teatro Civico per “Le musiche di Antonio Simon Mossa”

La presidente Is.Be Maria Doloretta Lai: “Auspichiamo una circuitazione del progetto in tutta la Sardegna”

ALGHERO. Pianoforte, orchestra e voci corali si fondono insieme ed emozionano al cospetto di un pubblico entusiasta. Impossibile non pensare a immagini di film, a pellicole per le quali queste note sono state create da un grande intellettuale sardo scomparso nel 1971, all’età di cinquantacinque anni. Sono “Le musiche di Antonio Simon Mossa”, presentate venerdì sera in prima assoluta al Teatro Civico di Alghero, nel corso di un evento organizzato dall’Istituto Camillo Bellieni di Sassari in collaborazione con l’Archivio Simon Mossa e la Società Umanitaria Cineteca Sarda, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Alghero.

Emerge così il talento musicale di un personaggio notissimo per il suo impegno di ideologo dell’indipendentismo sardo, poliedrico uomo di cultura, architetto, giornalista e scrittore.

A introdurre il concerto sono stati numerosi interventi coordinati dalla presidente dell’Is.Be Maria Doloretta Lai, che ha auspicato una circuitazione del progetto in tutta la Sardegna.

Il sindaco Mario Conoci si è detto onorato di ospitare la presentazione ad Alghero: “Una città che Simon Mossa sentiva profondamente sua e alla quale resta legato per le grandissime testimonianze delle sue capacità architettoniche, ma anche in riferimento ai suoi pensieri culturali e politici”.

La scoperta delle composizioni si è rivelata una sorpresa per gli stessi familiari, come ha spiegato il figlio Pietro Simon: “È stata una scoperta anche per noi figli, che avevamo sempre conosciuto la passione di papà per la musica, ereditata da nostra nonna. Sapevamo che suonava tanti strumenti, ma non immaginavamo che avesse composto musiche. Quando mia cugina da Pisa ci ha informato che aveva recuperato degli spartiti firmati da lui, li abbiamo mostrati a un musicista esperto”.

L’esperto è il maestro Battista Giordano, che dal palco del Civico ha dichiarato di essere rimasto “colpito dalla qualità della scrittura e degli arrangiamenti. La caratteristica delle musiche di Simon Mossa – ha specificato – è quella di essere all’interno di un sound che ha caratterizzato il cinema italiano fino agli anni ‘50, provenendo da un certo ingresso del jazz nordamericano filtrato attraverso il gusto musicale italiano dell’epoca”. Il lavoro di trascrizione ha richiesto sei anni prima di essere pronto per la presentazione.

Nel corso della serata un applauso spontaneo e un augurio di pronta guarigione sono stati rivolti al direttore scientifico dell’Is.Be, Michele Pinna, e all’esperto di cinematografia Riccardo Campanelli, che non hanno potuto presenziare a causa di motivi di salute.

Del percorso di avvicinamento del giovane Antonio al mondo del cinema ha parlato Nadia Rondello, della Società Umanitaria di Alghero, elencandone le diverse fasi, a partire dalla frequentazione del CineGuf di Firenze nel 1939 con Fiorenzo Serra, all’approdo nel 1940 a Cinecittà, dove aveva lavorato come aiuto regista di grandi nomi come Augusto Genina.

Aveva inoltre girato film sperimentali per la sezione cinematografica Cine GIL di Sassari collaborando con altri sardi illustri quali Arturo Usai, Antonio Pigliaru e Giuseppe Melis Bassu. Grazie ai contatti con la GIL, aveva la possibilità di assistere a proiezioni di film che in quel momento erano vietati in sala, in particolare le avanguardie russa e francese.

Per quanto riguarda le musiche, nel 1935 aveva composto variazioni di canti sardi per tre violini e pianoforte per l’Ora radiofonica del GUF, una trasmissione ideata interamente dagli studenti dell’Università di Pisa, che vinse il primo premio ai Littoriali della Cultura e dell’Arte.

Il periodo di più intensa attività politica è stato invece tratteggiato da Antonello Nasone, che ha individuato le avvisaglie del sentimento sardista già nel contesto familiare e negli anni dell’adolescenza. Nasone ha messo in luce un percorso non sempre lineare ma coerente, che nelle testimonianze scritte trova un punto di partenza negli appunti di un quaderno degli anni liceali, nel quale Simon Mossa riportava dieci tesi di filosofia che concludevano con “Viva la Sardegna autonoma”.

I brani del concerto sono stati eseguiti da Antonella Chironi al pianoforte, dall’orchestra d’archi Glareano, da Alessandro Schirano al clarinetto e dall’ensemble di voci del coro diretto da Silvio Carobbi, che hanno interpretato partiture connesse all’attività di regista cinematografico, e in seconda battuta creazioni legate all’età giovanile come band leader, compositore e arrangiatore. Una seconda raccolta di partiture ha riguardato gli studi etno-musicologici, con trascrizioni del “mi e la” (canto della Planargia) e altri generi sardi. La serata si è conclusa tra applausi scroscianti con l’esecuzione di arrangiamenti e composizioni di Battista Giordano ispirate alla produzione musicale di Simon Mossa.




Al Teatro Civico di Alghero le musiche di Antonio Simon Mossa

Il 28 ottobre un evento in anteprima organizzato dall’Is.Be alla riscoperta del grande intellettuale sardo negli aspetti inediti di compositore, etnomusicologo e arrangiatore

ALGHERO. In tanti conoscono la figura di Antonio Simon Mossa per le qualità di politico e ideologo dell’indipendentismo sardo, di architetto e regista, di scrittore e giornalista. Una personalità poliedrica che, si scopre eccellere altrettanto straordinariamente, nelle doti di compositore, etnomusicologo e arrangiatore. Questo aspetto inedito sarà approfondito in anteprima venerdì 28 ottobre, alle 19, al Teatro Civico di Alghero nel corso dell’evento “Le musiche di Antonio Simon Mossa: la musica applicata e gli appunti etnomusicologici”, organizzato dall’Istituto Camillo Bellieni di Sassari in collaborazione con l’Archivio Simon Mossa e la Società Umanitaria Cineteca Sarda, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Alghero.

L’iniziativa confluirà in un vero e proprio concerto con l’esecuzione delle partiture, alcune di musica applicata connesse all’attività di regista cinematografico, altre legate alla sua attività giovanile di band leader in qualità di compositore e arrangiatore.

Il programma prende il via con i saluti istituzionali del governatore Christian Solinas, del presidente del Consiglio regionale Michele Pais e del sindaco di Alghero, Mario Conoci. Interverranno i relatori Pietro Simon, che parlerà della genesi e dello sviluppo di questo aspetto inedito di Simon Mossa, poi il musicista Battista Giordano, che illustrerà i lavori di compositore di Simon Mossa, che vanno dalla musica cosmopolita alle radici. Seguiranno Riccardo Campanelli, fotografo ed esperto di cinematografia, Nadia Rondello in rappresentanzadella Società Umanitaria di Alghero, Antonello Nasone, filosofo e studioso di Simon Mossa e Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be.

Il concerto, organizzato dall’Is.Be insieme a Pietro Simon, curatore dell’archivio Simon Mossa e al compositore Battista Giordano, proporrà una seconda raccolta di partiture che riguarda gli studi etnomusicologici, con trascrizioni del “mi e la”, i canti della Planargia e canti sardi indistinti trascritti polifonicamente e melodicamente, per proseguire con uno sviluppo musicale costituito da arrangiamenti e nuove composizioni di Battista Giordano ispirate al lavoro di Simon Mossa.

L’esecuzione dei brani è affidata ad Antonella Chironi al pianoforte, all’orchestra d’archi Glareano, all’ensemble di voci dal coro diretto da Silvio Carobbi e Alessandro Schirano al clarinetto.

L’ingresso è gratuito su prenotazione. Gli interessati possono chiamare lo 079230268 (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13) o scrivere a [email protected] indicando il numero delle prenotazioni e i nominativi.

Per maggiori approfondimenti, il programma completo è visionabile al seguente link: https://www.istituto-bellieni.it/le-musiche-di-simon-mossa-la-musica-applicata-e-gli-appunti-etnomusicologici/




Giancarlo Angioni e Antonio Tognotti nuovi direttori sanitario e amministrativo dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari

Cagliari 14 ottobre 2022. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Chiara Seazzu, ha nominato Giancarlo Angioni direttore sanitario e Antonio Tognotti direttore amministrativo.
Il neodirettore sanitario, Giancarlo Angioni sino a oggi è stato direttore del Dipartimento Servizi e direttore del Laboratorio analisi dell’Arnas Brotzu, azienda nella quale nel 2020, in piena pandemia, ha ricoperto anche il ruolo di direttore sanitario.
Esperto di contabilità e bilanci, il direttore amministrativo, Antonio Tognotti, attualmente è Direttore del Dipartimento Risorse Economiche e Finanziarie di Ares e a capo della Struttura Complessa Gestione Economica e Patrimoniale – Bilancio.
«La direzione aziendale è adesso al completo – dice Chiara Seazzu – e sono felice della disponibilità del dottor Angioni e del dottor Tognotti ad assumere questo incarico e a far parte della squadra dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari».
Il direttore generale ha ringraziato «i direttori facenti funzione sanitario e amministrativo, Ferdinando Coghe e Maria Luisa Mastino, che hanno ricoperto un ruolo delicato con senso di appartenenza e spirito di servizio, lavorando senza sosta e abnegazione per il bene dei cittadini e dei pazienti dell’Aou di Cagliari. Il dottor Coghe e la dottoressa Mastino rimarranno al nostro fianco per portare avanti il compito che la Regione ci ha affidato».


Ufficio stampa Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari