Giave, attacco al portavalori

Nella giornata odierna, alle ore 08:00, a Giave (SS) lungo il tratto stradale della SS131 km 171 direzione Cagliari ignoti malviventi hanno perpetrato un assalto armato ad un portavalori. Nello specifico, dopo aver creato un blocco stradale mediante l’incendio di due auto, oggetto di furto, minacciavano e costringevano il conducente di un autoarticolato che viaggiava nel senso opposto di marcia affinché predisponesse il proprio veicolo di traverso per impedire il transito del flusso veicolare, sparando contestualmente un colpo di arma da fuoco ad uno pneumatico e sottraendogli le chiavi. Successivamente, un mezzo blindato della società Vigilpol giungeva al blocco stradale dove veniva fatta bersaglio di diversi colpi di arma da fuoco, alcuni dei quali ferivano ad una gamba due delle tre guardie giurate a bordo del veicolo che, tuttavia, riuscivano a mettersi al riparo. Nel corso dell’attività delittuosa intervenivano i militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna i quali ingaggiavano un conflitto a fuoco che costringeva i rapinatori a mettersi in fuga, allarmati anche dall’arrivo di numerose pattuglie presenti sul territorio. Individuata la via di fuga, gli stessi dopo aver esploso numerosi colpi di arma da fuoco uno dei quali colpiva un passante ad un braccio, facevano perdere le proprie tracce in Bolotana loc. Badde Salighes, dove poco dopo venivano rinvenute le due autovetture verosimilmente utilizzate per la fuga, completamente bruciate. I feriti venivano trasportati presso L’Ospedale di Sassari non in pericolo di vita. Sono in corso le attività di indagine da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari sotto la direzione della Procura della Repubblica di Sassari.




Le strade di Alghero sono in uno stato sempre più pietoso, attacco delle opposizioni ad Alghero

«Le strade di Alghero sono in uno stato sempre più pietoso, con il manto stradale strapieno di rattoppi malfatti, dislivelli e buchi che risultano dannosi per i mezzi e potenzialmente molto pericolosi per i loro conducenti, eppure l’Ammiistrazione Conoci continua a rimandare degli interventi di asfaltatura e continua a non stanziare delle risorse adeguate per la manutenzione straordinaria delle strade urbane».Nel febbraio scorso i consiglieri comunali di centrosinistra presentarono una mozione  per impegnare Sindaco e Giunta a stanziare nel bilancio di previsione 2021 risorse pari ad almeno un milione proprio per la sistemazione delle strade cittadine.«Quella mozione – dichiarano i firmatari Pietro Sartore, Gabriella Esposito, Mario Bruno, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Mimmo Pirisi e Valdo Di Nolfo – per scelta della maggioranza, però, non venne mai neppure discussa in consiglio comunale e quando a inizio giugno venne approvato il bilancio ci trovammo uno stanziamento per gli asfalti di solo poco più di 300mila euro, lo stesso del precedente bilancio 2020». «Come ricordavamo con la mozione – proseguono – nei bilanci presentati dal centrosinistra negli anni 2017, 2018, e 2019 lo stanziamento per le strade della città era stato, invece, intorno al milione di euro, proprio la stessa cifra che inascoltati avevamo proposto nella mozione.L’effetto devastante di simili scelte è sotto gli occhi di tutti, ma a quanto pare non sotto quelli di Conoci e della sua maggioranza. Infatti, mentre i conducenti di bici, auto e moto sono giornalmente costretti a fare lo slalom tra i fossi e a distruggere gomme e sospensioni dei loro mezzi, i nostri amministratori di cdx perseverano nella scelta scellerata di non stanziare risorse adeguate per il rifacimento degli asfalti cittadini. Dopo due bilanci (2020 e 2021) con stanziamenti irrisori, scopriamo infatti che, contro ogni logica, neppure i soldi dell’avanzo di Amministrazione verranno destinati a riparare e ad asfaltare le vie cittadine. Si è preferito disperdere larga parte dell’avanzo in mille rivoli per tenere buoni i consiglieri, piuttosto che destinarne una quota parte importante per il rifacimento degli asfalti. Riteniamo, dunque, sia oltremodo urgente che si porti subito in discussione la nostra mozione per individuare almeno nel previsionale risorse ingenti per la manutenzione delle strade urbane (dopo due bilanci di nulla, oramai anche il milione appare piuttosto poco…), anche perché, diversamente lo stesso Comune sarà al più presto costretto a stanziare dei soldi per sostituire le sue auto elettriche con dei fuoristrada».



Pietro Sartore
Gabriella Esposito
Mario Bruno
Raimondo Cacciotto
Ornella Piras
Valdo Di Nolfo
Beniamino Pirisi




Alghero, l’opposizione all’attacco:“L’Ospedale Marino è stato smantellato, distrutto, cancellato, nel silenzio generale”

“L’Ospedale Marino è stato smantellato, distrutto,  cancellato, nel silenzio generale. Lo diciamo da mesi, ma non ci ha ascoltato finora quasi nessuno. Doveva essere trasferito per legge all’Università, per la mirabolante  ortopedia robotica, ma – eletto il futuro primario in parlamento – è ancora saldamente in mano all’ATS, che lo ha trasformato, sulla carta, in ospedale covid, grazie alle indicazioni della Regione leghista. Ridimensionati i reparti di ortopedia e riabilitazione, si sono offerti contemporaneamente più posti letto al privato, al Mater Olbia per la precisione, mentre sono stati  trasferiti in spazi angusti medicina dello sport, dermatologia, diabetologia. Oculistica, fiore all’occhiello dell’ospedale, ha visto l’attività operatoria calare in modo impressionante, passando da 15 interventi in media al giorno a 16 a settimana. Totale cancellazione di esami diagnostici e procedure terapeutiche. Liste d’attese lunghissime per pazienti che possono solo ricorrere al privato, a pagamento. L’ospedale Covid, così è diventato il terzo piano del Marino, destinato a pazienti a bassa-media intensità di cure, non ha un servizio di pre-triage e soprattutto i 4 dirigenti medici dovranno rientrare ora nelle strutture di assegnazione. Ne consegue che, senza risorse umane non non potrà più essere garantita neanche l’attività di quel reparto che oggi conta sulla carta 46 posti letto, ma dovrebbe arrivare a 87. Una gestione fallimentare della sanità da parte della Regione e del suo rappresentante territoriale, il leghista Michele Pais. La città, le sue forze vive, le forze politiche, le associazioni, si mobilitino insieme a noi per impedire lo sfascio totale.”

Gabriella Esposito
Mario Bruno
Pietro Sartore
Raimondo Cacciotto
Ornella Piras
Valdo Di Nolfo
Beniamino Pirisi




Opposizione all’attacco sulla piscina di Alghero.

come consiglieri comunali dei gruppi di Centro Sinistra – X Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune e PD, Vi inviamo questo video, realizzato dai consiglieri comunali Gabriella Esposito e Pietro Sartore, per documentare lo stato del cantiere dei lavori per la realizzazione della piscina comunale coperta, fermo oramai da più di un anno, e lo stato di completo abbandono della piscina scoperta, per la quale non sono mai neppure iniziati i lavori di sistemazione 

qui il video: https://drive.google.com/file/d/1I9bWCMNrhOsAIuw2XD1IOGdWiE2xUeSc/view




Rete delle Donne di Alghero. Denuncia nuovo attacco alla 194.

Basta con gli attacchi alla legge 194/78!

Come Rete delle Donne di Alghero denunciamo il grave arretramento culturale prodotto dall’ennesimo attacco alla legge 194/78, attraverso cartelloni pubblicitari della onlus Prolife, che, su camion vela, sono presenti in tutte le regioni italiane.

Non è possibile tornare indietro sulla strada dei diritti delle donne. Sul diritto alla procreazione cosciente e responsabile non intendiamo arretrare di un passo. Rifiutiamo quest’ulteriore attacco al diritto fondamentale della legge, all’autodeterminazione e alla libertà delle donne.

“La libertà di scelta non può essere messa in discussione. – dichiara la presidente della Rete delle Donne di Alghero, Speranza Piredda – E’ con dolore che le donne si avvicinano all’interruzione di gravidanza, a volte costrette a farlo”.

“E’ importante – continua la presidente –  che la contraccezione sia sicura e gratuita per tutte, ma ciò è assolutamente necessario per le classi più deboli che spesso non possono affrontarne la spesa” conclude Speranza Piredda.

A 43 anni dalla sua nascita la legge, che sancisce le norme per la tutela sociale della maternità e dell’interruzione volontaria di gravidanza, è ancora lontana dalla sua completa applicazione e continua ad accusare ripetuti attacchi da parte di chi non vuol credere che, grazie a questa legge, gli aborti sono diminuiti e le vite di tante donne sono state salvate.

La legge 194 è stata lo strumento principale di prevenzione dell’aborto clandestino e dei rischi mortali che comporta e su questo le donne non arretreranno mai. Il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza, in costante calo, potrebbero diminuire ancora se lo Stato investisse sull’educazione sessuale nelle scuole, sull’accesso agli anticoncezionali sicuri, sulla gratuità e la piena accessibilità della contraccezione d’emergenza e sul potenziamento dei consultori. Questo prevede la legge e le donne lo richiedono da sempre.

E’ inaccettabile che dopo tanti anni si registrino ancora azioni e campagne specifiche tendenti a cancellare una conquista che assicura alle donne il diritto alla salute e alla vita messi a rischio dall’illegalità e dalla clandestinità.

La 194 non si tocca!