Approvato il regolamento sul “Piano di attuazione per gli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”

Approvato il regolamento sul “Piano di attuazione per gli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”

Ottimizzare la gestione del patrimonio degli alloggi di edilizia residenziale popolare (Erp), prevedendo le modalità per rispettare al meglio i criteri di legge sui metri quadri per ogni inquilino e in base a questo poter anche chiedere un cambio dell’alloggio di cui si è già in possesso agli uffici del Settore Politiche abitative. È lo scopo del regolamento presentato ieri in Consiglio comunale dall’assessore Antonello Sassu, che ha colto l’occasione per ringraziare il dirigente del settore e i funzionari che materialmente lo hanno hanno elaborato, e approvato all’unanimità dall’Assemblea.

Con il regolamento sul “Piano di attuazione per gli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” il Comune si dota di uno strumento giuridico che, in soli 12 articoli, dettaglia le modalità dei procedimenti per la mobilità previsti dalla legge regionale 13 del 6 aprile 1989. Un documento che ora dà agli inquilini la possibilità di chiedere agli uffici dell’assessorato delle politiche abitative un cambio dell’alloggio in loro possesso. Nel tempo infatti, e per ragioni diverse, i nuclei familiari si sono modificati nella loro composizione, creando per molti l’esigenza di avere a disposizione degli immobili con una maggiore o minore superficie abitativa, anche questa definita dalla legge e che evita il sovraffollamento o il sottoutilizzo del patrimonio Erp.

Sarà possibile rispondere a queste esigenze attraverso una semplice richiesta di scambio consensuale tra due inquilini diversi, che in accordo scambiano l’alloggio che occupano. Inoltre l’assessorato predisporrà un bando sempre aperto che accoglierà le richieste di scambio che saranno soddisfatte quando si liberano immobili delle dimensioni richieste. Il piano delle mobilità sarà aggiornato semestralmente. In entrambi i casi comunque i richiedenti dovranno essere in regola con i pagamenti dei canoni di locazione e con le quote accessorie. Il documento, così come disposto dal titolo IV della legge 13, prevede anche il coinvolgimento delle associazioni di categoria degli inquilini.




INTESA ISTITUZIONALE CON REGIONE, TEDDE (F.I): RIAVVIARE DIALOGO PER LA SUA ATTUAZIONE CON IL CONTRIBUTO DELL’UFFICIO EUROPA.

Alghero, 3 maggio 2022 – “Occorre riannodare i fili dell’Intesa istituzionale del 2007, ancora attuale,  che impegna Regione e Provincia di Sassari, con i Comuni di Alghero, Sassari e Porto Torres a cooperare e a mettere in campo azioni coordinate  per la realizzazione  di obbiettivi strategici di sviluppo”. L’ex sindaco Marco Tedde, che allora firmò l’Intesa con il Presidente Soru  e i sindaci di Sassari e Porto Torres e la presidente della Provincia di Sassari, sottolinea che l’Intesa per quanto riguarda il territorio di Alghero è rimasta al palo da troppi anni, salvo che per quanto attiene all’ex Cotonificio i cui lavori di riqualificazione sono stati avviati in questi giorni. Il documento prevedeva per Alghero altri obiettivi strutturali capaci di ridisegnare le sorti economiche e sociali del territorio. Il completamento della Sassari Alghero dopo varie peripezie attende ancora la nomina del Commissario da parte del Governo. Non si parla più del collegamento della linea ferroviaria Sassari-Alghero con l’Aeroporto di Fertilia assieme all’utilizzo di Surigheddu a fini agricoli e turistici. La realizzazione del cluster di imprese operanti nelle biotecnologie, nell’agroalimentare e nella nautica in affiancamento a Porto Conte Ricerche e la realizzazione della Casa dello studente sono caduti nell’oblio. Solo oggi si riinizia a parlare del nuovo ospedale. Occorre rifocalizzare l’impegno a ridurre l’emergenza abitativa per Sassari e Alghero. “Ovviamente l’Intesa deve essere contestualizzata e rivisitata in armonia con le politiche regionali. Questi progetti debbono essere rivalutati e aggiornati –commenta Tedde-, prevedendo fonti finanziarie e tempi per la loro realizzazione. Riavviando il concerto con la Regione del Presidente Solinas e istituendo  gruppi di lavoro e unità di progetto composte da soggetti istituzionali regionali e comunali, con la collaborazione di Dirigenti pubblici.” Secondo Tedde è questo il momento per attrezzare il Comune di Alghero  per partecipare ai bandi e per predisporre progetti assieme al livello regionale per intercettare le straordinarie risorse finanziarie che a breve arriveranno dall’Europa nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale europeo 2021 – 2027 integrato dal programma Nex Generation EU. “Alghero si deve inserire tempestivamente e da protagonista all’interno della governance multilivello che mette in rete la UE e gli uffici delle pubbliche amministrazioni isolane –sottolinea l’esponente di Forza Italia-. Con un Ufficio programmazione strutturato per legare lo sviluppo territoriale alle nuove strategie europee e per  dare ad Alghero un ruolo nello spazio UE capace di armonizzare le strategie locali con  quelle del Presidente Solinas  e dell’unione Europea.”. Tedde è convinto che Alghero deve farsi trovare pronta a fruire delle misure previste dal Bilancio Europeo, integrato dai fondi del Recovery Fund, anche per attuare i progetti previsti dall’Intesa con la Regione. “Ma occorre una struttura che elabori e candidi progetti e faciliti la spendita delle risorse che per la Sardegna saranno rilevantissime -sottolinea l’esponente politico-. Per captare queste risorse Alghero deve costituire un vero e proprio “Ufficio Europa”.  Un Ufficio che affili le armi per affrontare la sfida del settenato 2021-2027  nell’attività di intercettazione dei fondi europei per lo sviluppo territoriale, culturale, ambientale e crei per i cittadini algheresi canali strutturati di informazioni sulla programmazione europea in tema di istruzione, cultura, giovani, ambiente e turismo.  Occorre attrezzarsi  in tempi rapidi per progettare il futuro delle nuove generazioni –chiude Tedde-.”




M5S: “massimo impegno per l’attuazione della legge contro la fetopatia alcolica”

Cagliari, 23 maggio 2019 – “Con la nostra mozione vogliamo riaffermare il nostro impegno concreto sui problemi dei cittadini ma anche denunciare che la mancata attuazione della legge dimostra carenza di programmazione e di prevenzione su una patologia grave che colpisce in modo molto ampio la società sarda”.

Lo ha dichiarato la consigliera regionale Carla Cuccu, del Movimento 5 Stelle, illustrando una mozione del partito con cui si chiede di dare attuazione ad una alla legge regionale del 2014 contro la fetopatia alcolica, (“l’unica in Europa”) da allora rimasta sulla carta.

Una legge, ha poi ricordato, “che nasce dal basso e in particolare da una realtà come il Sulcis che dal punto di vista socio economico è forse la più povera d’Italia ma, sul piano sociale, è un’area di grande fragilità purtroppo molto esposta alla diffusione della fetopatia che riguarda da vicino le donne in gravidanza, come ad altre tipologie di dipendenza”.

A livello regionale, ha concluso, “i dati ufficiali, peraltro non aggiornati, segnalano una situazione altrettanto preoccupante, sia nello specifico che più in generale in un avvicinamento precoce all’abuso di alcol (nella fascia di età fra i 17 ai 34 anni, con una estensione fino ai 44 anni), segno di un malessere profondo che attraversa tutte le componenti sociali e rende perciò quanto mai urgente l’intervento delle istituzioni regionali”.

Secondo il consigliere Roberto Li Gioi, “la diffusione delle dipendenze correlate all’ abuso di sostanze alcoliche è uno dei mali della Sardegna che va aggredito e curato al più presto, sul piano sanitario in primo luogo ma senza dimenticare di incidere su stili di vita e comportamenti sociali, espressione di una sotto-cultura dello sballo che toglie ai giovani ogni speranza nel futuro”.

Per il consigliere Alessandro Solinas, infine, “esiste uno stretto legame fra crisi socio-economica e dipendenze, per cui lottare contro le diffusione delle dipendenze significa combattere la crisi in modo serio e concreto; ci auguriamo quindi che la nostra mozione per la rapida attuazione della legge incontri in Consiglio regionale lo stesso ampio consenso con cui a suo tempo fu approvata la norma”.