Alghero, Piano del Parco, i comitati delle borgate in audizione in ordine sparso

Venerdi 28 Ottobre i vertici del parco di Porto Conte hanno convocato per u n primo giro di consultazioni i comitati eletti delle borgate di Maristella, Sa Segada e Tanca Farrà, Guardia Grande, Fertilia Arenosu, il comitato zonale Nurra e quello non eletto di Santa Maria La Palma e dunque andrà in nome e conto proprio senza rappresentare ufficialmente la borgata.

Siamo venuti a conoscenza che nella serata di oggi si riuniscono per decidere una linea comune i suddetti comitati ma con l’esclusione del comitato Zonale Nurra guidato da Tiziana Lai che non è stato invitato.

Tiziana Lai presidente del comitato zonale Nurra

L’incontro di venerdi prossimo al Parco dio Porto Conte sarà dunque senza una linea comune d’intenti e come spesso accade non si arriverà a niente di veramente utile per tutta la comunità che vive nelle borgate.

L’oggetto della discussione e il ” piano del parco” che rappresenta le linee guida dello sviluppo dello stesso.




Vertenza Air Italy – Richiesta audizione

A Regione Autonoma della Sardegna

Al Presidente della Giunta On.le Christian Solonas

e

Al Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna

On.le Michele Pais

Vertenza Air Italy – Richiesta audizione

On.le Presidente Christian Solinas e On.le Presidente Michele Pais

mercoledì 20 gennaio p.v. i Lavoratori di Air Italy manifesteranno sotto al palazzo del Consiglio Regionale per richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dei media nei confronti di quella che possiamo definire la più grossa vertenza industriale in corso della Sardegna, dimenticata da tutti e sepolta sotto la sovrabbondanza di informazione mediatica in merito all’emergenza sanitaria in corso.

Dopo una prima serie di dichiarazioni da parte di alcuni esponenti politici regionali che, all’indomani dell’inaspettata e improvvisa dichiarazione di liquidazione da parte del C.dA. di Air Italy, promettevano il massimo impegno per il futuro dei licenziandi lavoratori della storica compagnia aerea sarda, è calato il silenzio più totale, al netto di un pur apprezzato intervento dell’Assessora al Lavoro che ha posto in essere degli interventi emergenziali tesi al mantenimento dei brevetti, certificazioni e abilitazioni professionali dei Lavoratori che diversamente non sarebbero più utilizzabili.

Per quanto sopra a pochi mesi dal termine della CIGS che scadrà il 30 giugno 2021, Le chiediamo che una piccola delegazione dei rappresentanti dei sindacati mobilitati che, oltre alla scrivente Associazioni Professionale ANPAV, sono USB, Associazione Piloti e COBAS, venga ricevuta da Lei e da quanti rappresentanti della massima Istituzione regionale hanno a cuore il destino delle famiglie dei Lavoratori di Meridiana Air Italy.

ANPAV

Il Responsabile Regionale

Marco Bardini

Guarda il servizio di approfondimento del 21 Febbraio 2020 riguardante la vertenza air Italy






Commissione Sanità: audizione del direttore generale sulle problematiche dell’oncoematologia al S. Martino di Oristano

Cagliari, 13 febbraio 2020 – La commissione Sanità presieduta da Domenico Gallus (Udc) ha ascoltato il direttore generale dell’assessorato della Sanità Marcello Tidore sulle problematiche dell’oncoematologia all’ospedale S. Martino di Oristano.

L’audizione, ha precisato il presidente della commissione, si è resa necessaria per chiarire la vicenda di un’anziana paziente dell’ospedale oristanese che ha rifiutato di essere curata presso la struttura specializzata di Nuoro, vicenda sulla quale hanno preso posizione sia alcune associazioni di malati oncologici che (attraverso una interpellanza) i consiglieri regionali del territorio.

Nella sua relazione, il direttore generale dell’assessorato ha fatto riferimento ad un contesto molto complesso che richiede la lettura unitaria sia della normativa nazionale e regionale che di quella specifica sui farmaci “salvavita” (c.d. infusionali) che non possono essere assunti autonomamente dal paziente ma somministrati nei centri specializzati dotati di un adeguato numero di posti letto e sempre sotto il controllo medico.

Per quanto riguarda la Sardegna, ha proseguito il direttore, i centri specializzati sono quelli di Cagliari, Sassari e Nuoro e se si dovesse attivare anche una struttura ad Oristano occorrerebbe modificare la distribuzione dei posti letto contenuta nella rete ospedaliera approvata a suo tempo dal Consiglio regionale. Il direttore si è comunque dichiarato disponibile ad effettuare ulteriori apprendimenti tecnici.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Francesco Mura (Fdi), Alessandro Solinas (M5S), Annalisa Mele (Lega), Antonello Peru e Giorgio Oppi (Udc).

Nelle conclusioni, il presidente della commissione ha ipotizzato una soluzione del problema compatibile con la riforma vigente, che consente in presenza di determinate condizioni la “riconversione” di una piccola quota di posti letto.




Insularità, audizione dell’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci

Cagliari 23 Gennaio 2019 –  La Commissione speciale sull’insularità ha concluso in mattinata il primo ciclo di audizioni con i parlamentari sardi e gli ex presidenti della Regione Sardegna. Oggi è stato il turno di Ugo Cappellacci che, nella doppia veste di deputato ed ex presidente della giunta regionale ha illustrato alla Commissione le iniziative portate avanti nel corso della sua esperienza alla guida della Regione e le proposte che potrebbero essere messe in campo a livello nazionale ed europeo.

«L’insularità è il tema dei temi, assorbe tutte le problematiche che frenano lo sviluppo economico e sociale della Sardegna – ha detto Cappellacci – in passato si sono portate avanti battaglie storiche che purtroppo non hanno dato risultati concreti. Bene fa oggi la Commissione a lavorare su due fronti: il sostegno alla proposta di legge per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione e le iniziative per cambiare le regole europee sugli aiuti di Stato».

Sollecitato dagli interventi del presidente della Commissione Michele Cossa e dei consiglieri regionali Giuseppe Meloni (Pd), Roberto Li Gioi (M5S), Antonello Peru (Udc-Cambiamo), Roberto Caredda (Misto) Angelo Cocciu (Forza Italia) e Giovanni Satta (Psd’Az), l’ex presidente Cappellacci ha indicato alcune soluzioni possibili: «Per vincere la battaglia sugli aiuti di Stato occorre fare rete con tutte le isole d’Europa. Durante la mia esperienza alla guida della Regione abbiamo partecipato e presieduto la Commissione Isole della Conferenza delle regioni periferiche e marittime e la Commissione Enve del comitato delle regioni europee. In tutte le occasioni d’incontro si è cercato di portare all’attenzione delle istituzioni europee la necessità di attuare politiche differenziate che favorissero la coesione, oltre che economica e sociale, anche territoriale delle Isole. Grazie a quelle alleanze la Sardegna è riuscita ad ottenere il riconoscimento dello status di Regione “in transizione” che hanno permesso di incamerare 400 milioni di euro aggiuntivi per lo sviluppo rispetto ai tagli che si prospettavano per l’uscita dall’Obiettivo 1».

Cappellacci si è detto d’accordo anche sulla proposta di stringere un patto con la Sicilia per sostenere la proposta di legge in Parlamento: «Siamo pochi e i numeri sono decisivi, ben venga un’alleanza che rafforzi le nostre istanze».

Nel corso dell’audizione si è parlato inevitabilmente anche di continuità territoriale aerea e marittima. «Sulla prima, purtroppo, siamo fermi al modello disegnato dalla mia Giunta – ha detto Cappellacci – oggi il rischio è che si giochi al ribasso. In altre Regioni europee come la Corsica funziona in modo diverso con importanti risorse messe a disposizioni per garantire il diritto alla mobilità (circa 70 milioni di euro per 350mila abitanti). L’Europa deve rispettare le sue leggi come il Regolamento 1008/2008 che legittima gli oneri di servizio imposti dagli Stati membri alle compagnie per garantire collegamenti essenziali allo sviluppo economico e sociale dei territori».

Sulla continuità marittima, l’ex presidente della Regione è andato oltre: «Dobbiamo pretendere una riforma che trasferisca alla Sardegna la competenza primaria con le relative risorse. Grazie ai nostri ricorsi, la Corte Costituzionale ha stabilito che la Regione partecipi a pieno titolo alla firma della convenzione con le compagnie navali, è il momento di fare un passo in avanti e chiedere il trasferimento delle funzioni sulla continuità marittima».

Rispondendo alle domande dei consiglieri, Cappellacci è tornato sull’esperienza della flotta sarda: «Fu un’operazione dovuta – ha detto – fatta per ripristinare le regole del libero mercato. Oggi sarebbe più difficile ripeterla perché le imprese operano su mercati di vasta scala»

Cappellacci, infine, ha parlato anche di fiscalità e infrastrutture: «Da tempo mi batto per la zona franca integrale – ha affermato – la leva fiscale consentirebbe di ottenere risultati immediati rispetto agli altri interventi da mettere in campo per ridurre il gap dell’insularità. Sulle infrastrutture, credo invece che fino a quando non eserciteremmo la nostra competenza primaria sul paesaggio poco si potrà fare per migliorare la situazione. I nostri progetti, come quello del porto canale di Cagliari, vedono la Regione ostaggio del Mibact. E’ arrivato il momento di affermare la nostra autonomia».




Commissione Sanità, audizione dell’assessore Nieddu

Cagliari 11 dicembre 2019. La commissione Sanità, presieduta dall’onorevole Domenico Gallus (Udc), ha espresso parere favorevole (con l’astensione dei consiglieri di minoranza) alla delibera della Giunta regionale n. 48\20, del 29 novembre 2019, avente per oggetto gli interventi rivolti agli autori di violenza di genere e nelle relazioni affettive, ai sensi dell’articolo 9 della legge regionale n. 48 del 28 dicembre 2018.

In precedenza l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, aveva illustrato in sintesi il provvedimento adottato dall’esecutivo ed in particolare aveva rassicurato alcuni esponenti dei gruppi di opposizione (Ganau, Pd; Massimo Zedda, Progressisti) circa i dubbi e le perplessità in ordine alla decisione di assegnare, per il 2019,  la somma di 50.000 euro all’ufficio inter distrettuale di esecuzione penale esterna di Cagliari, paventando il rischio di vedere escluse dal beneficio le associazioni che operano nel settore. L’assessore ha quindi escluso con nettezza tale eventualità e nella formulazione del parere la commissione ha precisato che il trattamento socio educativo dovrà essere svolto dai centri antiviolenza esistenti, previo avviso a cura dell’ufficio periferico del ministero della Giustizia.

A margine dell’audizione, il consigliere di Cambiamo, Antonello Peru, ha invitato l’assessore ad intervenire tempestivamente per garantire il corretto funzionamento della commissione per il prontuario terapeutico regionale. A giudizio dell’esponente della maggioranza, infatti, la commissione avrebbe impedito la distribuzione di alcuni farmaci per la cura del diabete e di altre malattie autoimmuni e croniche, senza averne il titolo, considerato che avrebbe dovuto occuparsi solo della scelta della distribuzione del farmaci ospedalieri e non di quelli territoriali. A supporto di tali considerazioni, il consigliere Peru ha quindi prodotto una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la condanna della Regione per aver impedito, per il tramite della commissione, l’inserimento di un farmaco nel prontuario terapeutico regionale. A sostegno della denuncia del consigliere di Cambiamo è intervenuto il presidente Gallus mentre l’assessore Nieddu ha preannunciato opportune iniziative per riportare l’operato della commissione per il prontuario terapeutico nei binari della legittimità e della correttezza, anche al fine di scongiurare risarcimenti e pesanti oneri a carico dell’amministrazione regionale.

Conclusa l’audizione dell’assessore della Sanità, la Sesta commissione ha quindi proceduto con l’audizione dell’ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione di Cagliari e Oristano, che con gli interventi della presidente, Maria Porru, e dei consiglieri Carlo Orgiana e Stefano Firinu, ha chiesto l’individuazione delle posizioni dirigenziali per le professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, così come previsto dalla legge 251\2000.




Commissione speciale sull’insularità: audizione dell’ex presidente della Regione Renato Soru

Cagliari, 28 novembre 2019 – La commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori), ha proseguito il suo ciclo di audizioni con l’intervento dell’ex presidente della Regione Renato Soru.

Consapevole di rappresentare una posizione minoritaria nel dibattito su questo argomento, ha esordito Soru, ritengo che il tema ci porti fuori campo piuttosto che dentro il campo, nel senso che dovremmo concentrarci piuttosto sul fatto che non stiamo usando bene la nostra autonomia e le nostre risorse. Il mondo va avanti e cambia del tutto, ha proseguito, richiedendo sempre soluzioni nuove a problemi nuovi.

La centralità della questione ambientale, ad esempio, e la crescita delle energie rinnovabili, secondo l’ex presidente della Regione potrebbe consentire alla Sardegna, di raggiungere posizioni di primo piano. Un dato, ha poi sostenuto, che si intreccia con il discorso dell’autonomia perché in base al nostro Statuto abbiamo molte competenze che non servono e ci mancano quelle che oggi servono: dalle energie rinnovabili alle telecomunicazioni, dai trasporti, dalla scuola,  dall’alta formazione e ai beni culturali.

Può darsi, ha concluso, che io sia un sognatore romantico, ma le cose le fanno i sognatori che ci mettono il cuore ed è questo che auguro alla politica sarda.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri Nico Mundula (Fdi), Antonello Peru (Forza Italia), Giuseppe Meloni (Pd), Dario Giagoni (Lega), Francesco Agus (Progressisti), Roberto Li Gioi (M5S), Giovanni Satta (Psd’Az) e Roberto Caredda (Misto).

Nelle conclusioni, il presidente Cossa ha ricordato che la battaglia sul riconoscimento dell’insularità è nata nel momento storico in cui le più ricche Regioni del Nord hanno rivendicato l’autonomia differenziata, per richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee sul fatto che c’è anche la Sardegna, dove una serie di problemi bloccano ogni processo di sviluppo. Ma insularità, ha concluso, significa anche accettare la sfida di grandi responsabilità, che chiamano i sardi a fare scelte decisive per il futuro, a cominciare dal prossimo ciclo di programmazione dei fondi europei.




Audizione gestori distributori carburante

Cagliari, 5 giugno 2019 –  Deregulation normativa, prezzi imposti dalle compagnie petrolifere, margini di guadagno ridotti. Sono questi i motivi che stanno  mettendo in ginocchio migliaia di distributori di carburante in tutto il territorio nazionale. Una crisi che non risparmia la Sardegna dove si contano circa 650 stazioni di servizio.

La situazione è stata esaminata questa mattina dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale che ha sentito i rappresentanti dei gestori e i sindacati.

Adele Cireddu, segretaria di Angac, neonata associazione che riunisce in Sardegna circa 300 gestori, ha illustrato le difficoltà quotidiane a cui devono far fronte i titolari delle pompe di carburanti: «Gli accordi capestro sottoscritti dai sindacati con le compagnie petrolifere hanno ulteriormente ridotto i margini di guadagno sul carburante venduto. Parliamo di 2,75 centesimi di euro a litro. Qualche anno si arrivava a 4,5 centesimi. In queste condizioni non si può più andare avanti. Molte aziende saranno costrette a chiudere».

Valutazioni condivise da Salvatore Melis, legale di Angac: «Oggi il gestore è di fatto un dipendente delle compagnie petrolifere anche se giuridicamente inquadrato come imprenditore. Non c’è alcuna autonomia gestionale. La compagnia impone i prezzi e decide sui margini di guadagno, sempre più ridotti. Dall’altra parte aumentano i costi d’impresa: la fatturazione elettronica, ultima trovata del fisco, sta creando notevoli difficoltà economiche e burocratiche».

«A queste condizioni noi gestori non siamo più in grado di assumere personale – ha aggiunto il presidente di Angac Giovanni Zidda – occorre restituire potere contrattuale ai gestori oggi sempre più in difficoltà anche per l’eccessiva presenza sul mercato di stazioni di servizio interamente automatizzate».

Secondo Giampiero Bindo, dirigente di Figisc-Confcommercio, la crisi del settore ha una causa ben definita: la liberalizzazione introdotta negli anni scorsi dalla normativa europea. «Oggi le compagnie petrolifere fanno il bello e cattivo tempo. Sono loro a governare il mercato – ha sottolineato Bindo – servono regole certe. Occorre intervenire a livello europeo e nazionale per garantire una remunerazione dignitosa ai gestori e sanzionare le compagnie che non rispettano gli accordi sottoscritti».

Penalità commisurate alle violazioni contrattuali ha chiesto anche il presidente di Figisc Salvatore Garau: «Il mancato rispetto degli accordi collettivi arreca gravi danni ai singoli gestori, le inadempienze devono essere severamente sanzionate. Altro tema riguarda l’assenza di un criterio che garantisca un dignitoso margine di guadagno ai gestori».

Una svolta nella gestione della rete dei distributori di carburante ha auspicato anche Cristiano Ardau, componente della segreteria regionale della Uil: «C’è un problema che riguarda i gestori e la loro battaglia contro lo strapotere delle compagnie petrolifere – ha detto Ardau – un’altra questione riguarda invece i dipendenti delle stazioni di servizio: è chiaro che se i margini di guadagno per i proprietari delle pompe si riducono più difficile sarà mantenere i livelli occupazionali. Il tema va dunque affrontato in modo complessivo. La regione non ha potestà legislativa. La materia è regolata dalla normativa europea e da quella nazionale. Può però svolgere un ruolo politico sostenendo, insieme alle altre regioni, le rivendicazioni dei gestori e dei dipendenti delle stazioni di servizio».

Al termine delle audizioni, il presidente della Quinta Commissione  Piero Maieli ha invitato sindacati e associazioni ad inviare una documentazione completa agli uffici del Consiglio: «Sarà nostra cura studiare a fondo la vicenda per capire quali margini di intervento ci siano da parte della Regione. E’ nostro interesse salvaguardare imprese e posti di lavoro e garantire servizi efficienti ai cittadini».




Commissione Trasporti: audizione dell’assessore Carlo Careddu sulla Riforma del traporto pubblico locale

Commissione Trasporti: audizione dell’assessore Carlo Careddu sul Dl 567 (Nuova disciplina del trasporto pubblico locale non ferroviario)

 

Cagliari, 18 dicembre 2018 – La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato una relazione dell’assessore Carlo Careddu, che ha illustrato i contenuti principali del Disegni di legge n.567 sulla riforma del trasporto pubblico locale non ferroviario.

Si tratta di una proposta, ha sottolineato l’assessore, “coerente con il quadro normativo nazionale ed europeo che, dal dicembre del 2019, prevede procedure aperte per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale e rappresenta una opportunità importante per la Regione, il sistema delle autonomie, i soggetti pubblici del settore e gli operatori privati”.

La Sardegna, ha proseguito, “ha bisogno di una riforma coraggiosa che metta i cittadini-utenti ed i territori al centro del nuovo sistema, non solo per garantire i cosiddetti diritti minimi (studio, lavoro, sanità) ma per dare ai sardi un servizio globale di mobilità interna funzionale ed efficiente, proiettato nel futuro.”

Il disegno di legge della Giunta, preparato col supporto di uno studio trasporti stico che ha analizzato domanda ed offerta del mercato incrociando i dati delle principali fonti ufficiali, prevede l’istituzione di un bacino unico regionale e la costituzione di un ente di governo aperto alla partecipazione di tutti i soggetti istituzionali: Regione, province, Città metropolitana di Caglia, Comuni capoluogo e delle Città medie, Unioni dei Comuni.

Alla Regione spetterà il compito di definire indirizzi e linee guida mentre programmazione, gestione e promozione del servizio saranno affidate al nuovo ente di governo, che si occuperà anche dell’affidamento dei servizi e della sottoscrizione dei relativi contratti.

L’assessore Careddu si è poi soffermato sulle preoccupazioni legate al nuovo progetto, espresse dalla organizzazioni sindacali e dalla stessa Arst. Questa riforma ha una portata strategica, ha sostenuto, “ma è sbagliato ipotizzare scenari apocalittici, perché punta a migliorare i servizi pubblici, apre al protagonismo delle autonomie locali, assegna un ruolo agli operatori privati (ora in Sardegna sono 52) che però dovranno riorganizzarsi, mette in sicurezza il personale con la clausola sociale”.

Non va dimenticato inoltre, ha ricordato, “che la stessa riforma prevede il controllo quinquennale dei risultati ottenuti e, nella fase di avvio, ci sarà una prima verifica di coerenza allo scadere dei 3 anni con la possibilità di apportare le necessarie correzioni”. In ogni caso, ha concluso Careddu, “quella della Giunta è una proposta aperta al contributo della commissione e del Consiglio”.

Al termine della relazione dell’assessore hanno preso la parola diversi consiglieri. Piero Comandini, Valerio Meloni e Luigi Lotto del Pd hanno sollecitato il confronto con i soggetti che dovranno applicare concretamente la riforma e le parti sociali, Eugenio Lai di Art.1-Sdp che ha raccomandato l’attenzione per i piccoli Comuni, Pierfranco Zanchetta (Cps) che ha auspicato la sollecita condivisione della riforma, Gian Filippo Sechi (Udc) che ha evidenziato la necessità di chiarire il ruolo degli operatori privati ed Antonello Peru di Forza Italia secondo il quale una riforma così importante è arrivata in ritardo per responsabilità della maggioranza.

Nella conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha messo l’accento sul fatto che la Sardegna ha bisogno della riforma del Tpl, sia per rispettare la scadenza del 2019 che per dare ai sardi un servizio migliore. Sappiamo che i tempi sono molto stretti, ha aggiunto, per cui invieremo subito il testo alle parti interessate convocandole l’8 gennaio per le audizioni, sottoponendo il testo alla commissione il giorno successivo. Poi, ha detto infine, rimetteremo la decisione finale ai capigruppo.

 




Audizione Pescatori di Alghero

Spett.le    

5° COMMISSIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

REGIONE SARDEGNA

            CAGLIARI

Alla Cortese attenzione del Dott. Luigi LOTTO.

L’Associazione Imprese di Pesca “BANCHINA MILLELIRE” di Alghero (70 Imprese di Pesca), chiede a  questa 5° Commissione Attività Produttive della Regione Sardegna, di ascoltare le numerose richieste che vengono fatte dai pescatori di Alghero, che da oltre 30 anni subiscono un totale abbandono da parte delle istituzioni regionali.

Le nostre richieste:

  1. Applicare la Normativa Nazionale per quanto riguarda la PESCA DELL’ARAGOSTA,

      per dare ai pescatori Sardi pari Dignità, Opportunità e Diritti come tutti i pescatori   Italiani,

      istituendo dove esiste la richiesta i Distretti di Pesca;

2)  Risarcire la piccola pesca dai danni causati dai Delfini alla fauna ittica;

3)  Recupero delle giornate perse nella pesca dell’aragosta per condizioni meteorologiche avverse,   

     applicando la regola in uso alla pesca industriale (strascico), e destinando delle risorse per

     fermo pesca tecnico e biologico ;

4)  Risarcimento per calamità naturali, per perdita di attrezzature da pesca (reti da posta e nasse).

Per maggiori informazioni, ricordiamo anche che la piccola pesca del Nord Sardegna non ha :

  • concessioni demaniali;  – stagni in gestione; – servitù militari.
  • Tutto questo comporta che l’unico reddito per il mantenimento dell’impresa e della famiglia proviene esclusivamente dalla possibilità di pesca effettiva in mare.

Alghero, 12 nov 2018