La banda dei quattro che ha terrorizzato il centro di Alghero: i dettagli del loro raid notturno e le pene patteggiate

In un susseguirsi di raid notturni, quattro individui hanno terrorizzato il centro storico di Alghero con una serie di furti aggravati ai danni dei commercianti. Gavino Panai, 25 anni, Andrea Sini, 27 anni, Raffaella Carta, 30 anni, tutti residenti ad Alghero, e Mauro Pala, 32 anni, di Ittiri, hanno patteggiato davanti al Tribunale di Sassari con pene che vanno dai 4 mesi a 1 anno e 8 mesi. I quattro hanno ammesso la loro responsabilità per i furti compiuti tra giugno e settembre del 2021. La banda, in azione di notte, forzava o sfondava le porte d’ingresso dei negozi, rubando pochi spiccioli del fondo cassa, telefoni cellulari, computer e merce varia come abbigliamento e alimenti. Nonostante il valore irrisorio delle somme rubate, i danni alle attività erano notevoli, e la paura dei commercianti era palpabile. Non si tratta di un episodio isolato: negli anni passati, la città di Alghero ha subito altri attacchi del genere. Nel giugno 2019, ad esempio, una banda di ladri ha colpito in centro, sfondando le vetrine di alcuni negozi di abbigliamento e portando via la merce. Nel luglio 2017, un’anziana signora venne aggredita a casa sua, nel centro storico della città, da un gruppo di quattro malviventi che si fecero consegnare i gioielli di famiglia e le banconote che la donna aveva in casa. Altri casi analoghi sono stati denunciati in passato, e la situazione è spesso emersa come un tema di preoccupazione per i residenti e i turisti della città.

In conclusione, nonostante gli episodi di criminalità che possono accadere, dobbiamo continuare a credere in un futuro migliore per la nostra città e per il nostro Paese. Il lavoro delle forze dell’ordine, che ogni giorno si adoperano per garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dei beni pubblici e privati, merita di essere elogiato e ringraziato. Grazie al loro impegno costante, gli autori dei furti a Alghero sono stati individuati e processati, dimostrando che la giustizia funziona e che non c’è impunità per chi viola le leggi. Continuiamo ad avere fiducia nel futuro, lavorando insieme per creare un ambiente sicuro e sereno per tutti.




LA BANDA MUSICALE COMPIE 160 ANNI – IL RINGRAZIAMENTO DEL SINDACO MARIO CONOCI

La Banda Musicale cittadina patrimonio insostituibile”, il Sindaco Mario Conoci per i 160 anni del sodalizio  nato nel 1862. 

Nei prossimi giorni  l’incontro con il direttivo per i ringraziamenti e per tracciare nuove prospettive 

Alghero, 27 maggio 2022 – La banda musicale cittadina compie 160 anni. La sua costituzione avvenne il 26 maggio 1862 con il nome di  “Banda Civica di Alghero”. Ieri sera, per festeggiare la ricorrenza, la banda musicale ha svolto un corteo tra le vie e le piazze del centro storico, tra gli applausi dei cittadini e dei numerosi turisti che hanno apprezzato le varie esibizioni. “Un patrimonio della città, valore culturale e tradizionale di Alghero a cui rivolgo un ringraziamento profondo. La Banda Antonio  Dalerci, così è denominata dal 1968,  è una istituzione preziosa  che ha caratterizzato e caratterizza la  vita sociale  della comunità, sempre presente in ogni occasione in cui gli algheresi si ritrovano tanto nei momenti di festa quanto nelle occasioni solenni, come da oltre un secolo accade per i riti della Settimana Santa”. Lo afferma il Sindaco Mario Conoci, che nei prossimi giorni riceverà il direttivo a Porta Terra per ringraziare di persona il Presidente Massimo Chessa, il vice presidente Manuele Costantino e il Direttore Antonio Garofalo. Ieri la tappa del percorso di festa ha toccato anche Porta Terra, dove la musica ha salutato la sede del Comune con un canto della tradizione algherese. Assente il Sindaco per motivi istituzionali, ad accogliere e salutare la Banda c’era l’Assessore alla Cultura Alessandro Cocco.  




SASSARI: SGOMINATA DAI CARABINIERI UNA BANDA DEDITA ALLO SPACCIO DI DROGA. 7 soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare.

All’alba di oggi, nella città di Sassari, i Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, coadiuvati da un’unità antidroga del Nucleo Cinofili di Abbasanta (OR), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Sassari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 7 indagati ritenuti responsabili, in concorso, di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Durante le operazioni odierne sono state effettuate anche perquisizioni finalizzate al rinvenimento di sostanza stupefacente e alla ricerca di ogni elemento utile per suffragare l’intero quadro probatorio.
Nel complesso, l’attività ha portato al deferimento di 7 persone coinvolte, a vario titolo, nell’attività illecita di spaccio di droga.
Le misure rappresentano la conclusione di un’attività investigativa condotta dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari – Sezione Operativa – che si è svolta dal marzo a settembre 2021 e ha consentito di accertare l’esistenza di un ingente, sistematico e rimunerativo traffico di “cocaina” ed “eroina”, a conduzione familiare, per un giro d’affari di circa 15 mila euro mensili. La droga, destinata alla piazza di spaccio cittadina, veniva approvvigionata da uno dei membri del gruppo e successivamente spacciata al dettaglio nelle vie del centro storico di Sassari, soprattutto nella zona di San Donato.
Lo stupefacente veniva indicato di volta in volta utilizzando un linguaggio criptico, con una terminologia varia: dal “bi” – diminutivo della bianca (cocaina) o “velox” (sempre per indicare la medesima sostanza), a “nera” – per indicare l’eroina mentre la quantità in “buste”. Metodo utilizzato allo scopo di eludere le investigazioni.
Le ipotesi investigative, tradotte in richiesta di misura cautelare dalla Procura della Repubblica di Sassari, sono state condivise dall’ufficio del GIP che ha emesso il provvedimento restrittivo odierno con cui è stata disposta la custodia in carcere per C.C., Sassarese classe ’82, C.A. Sassarese classe ’60, N.A., sassarese classe ’79, C.G., Sassarese classe ’74, tutti pluripregiudicati e ai domiciliari S.A. sassarese cl’ 59 e R.S., Sassarese classe ’85, obbligo di dimora invece per S.G., sassarese cl’ 86.




VALLEDORIA: I CARABINIERI SGOMINANO UNA BANDA DEDITA ALLO SPACCIO DI STUPEFACENTI. ESEGUITA UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE E OBBLIGO DI DIMORA NEI CONFRONTI DI 6 PERSONE.

Questa mattina, all’alba, i Carabinieri della Compagnia di Valledoria, coadiuvati dai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, dal Nucleo Cinofili di Abbasanta e da Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, hanno eseguito 5 ordini di custodia cautelare agli arresti domiciliari e un’applicazione dell’obbligo di dimora, a carico di 6 indagati, emessi dal Gip del Tribunale di Sassari nei confronti di altrettanti cittadini italiani, M.L. classe ’74, nata a Tempio Pausania e residente a Valledoria, A.P. classe ’87, nato a Sassari e residente a Valledoria, N.B. classe ’98, nata a Sassari e residente a Valledoria, M.L. classe ’92, nato a Sassari e residente a Valledoria, A.C. classe ’97, nato a Sassari e residente a Porto Torres, E.C. classe ’85, nata a Sassari e residente a Trinità d’Agultu.

Questo l’epilogo di un’indagine antidroga durata alcuni mesi, diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Sassari, Dott. Angelo Beccu, e nata a seguito dell’attività informativa svolta dai Carabinieri nei confronti di una donna, ritenuta tra i principali organizzatori del sodalizio, M.L., che, seppur destinataria del beneficio economico del reddito di cittadinanza, mostrava in realtà un tenore di vita ben al di sopra delle proprie possibilità. A seguito dei primi riscontri, eseguiti grazie alle tradizionali tecniche investigative di osservazione, controllo e pedinamento, i Carabinieri hanno scoperto un vero e proprio gruppo criminale, di cui facevano parte anche la figlia di M.L., N.B., e i rispettivi compagni: A.P. e M.L.. I quattro, che si approvvigionavano abitualmente dello stupefacente a Porto Torres da A.C., smerciavano poi nel dettaglio eroina, marijuana e soprattutto cocaina ad acquirenti provenienti da tutta la bassa valle del Coghinas, mentre il ruolo di E.C.,

incensurata e quindi insospettabile, era, sostanzialmente, quello di autista durante i viaggi finalizzati all’acquisto della droga. Durante l’indagine, che si è svolta anche grazie all’utilizzo di attività tecnica, è emerso che oltre a tre degli odierni indagati, anche diversi acquirenti usufruissero del beneficio economico del reddito di cittadinanza. I componenti del sodalizio, invece, hanno investito i proventi dello spaccio nell’acquisto di autovetture e beni di consumo, soprattutto on-line.

Nel corso dell’indagine denominata, per l’appunto, “Bella Vita”, i Carabinieri della Compagnia di Valledoria hanno arrestato 4 soggetti (di cui tre degli indagati odierni), denunciato a piede libero 5 persone, nonché sequestrato, complessivamente, 59,32 gr. di “cocaina” 1,9 gr. di “eroina” e 54,3 gr. di “marijuana”.




TRINITÀ D’AGULTU:​CARABINIERI SGOMINANO BANDA DEDITA ALLO SPACCIO. ESEGUITA MISURA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI 8 PERSONE.

Questa mattina, all’alba, i Carabinieri della Compagnia di Valledoria, coadiuvati dai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, dal Nucleo Cinofili di Abbasanta e da Carabinieri del Comando Provinciale, hanno eseguito 8 ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal Gip del Tribunale di Tempio Pausania nei confronti di altrettanti cittadini nigeriani, E.F.O. classe ’92, E.G.classe ’97, E.S. classe ’84, I.M. classe ’98, E.A. classe ’94, L.J. classe ’97, B.E. classe ’87, O.S.classe’88, tutti ospiti presso il centro di accoglienza stranieri di Trinità d’Agultu.

Questo l’epilogo di un’indagine antidroga durata circa cinque mesi, diretta in prima persona dal Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Dott. Gregorio Capasso, e nata a seguito del preoccupante rinvenimento, nei pressi del centro di accoglienza stranieri della localitàLa Paduledda” a Trinità d’Agultu (SS), di numerose siringhe normalmente utilizzate dagli assuntori di eroina. I servizi di appiattamento effettuati dai Carabinieri avevano sin da subito permesso di accertare la presenza di una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti, sia al dettaglio che “all’ingrosso”, proprio all’interno del centro di prima accoglienza di Trinità. Gli acquirenti, quasi tutti italiani provenienti da tutto il nord Sardegna, previ accordi presi con i pusher, si avvicinavano al cancello del centro e dopo aver consegnato il denaro, ricevevano in cambio le dosi, fino a quel momento occultate in bocca dai cedenti pronti ad ingoiarle qualora si fosse verificato un blitz da parte delle forze dell’Ordine. Alcuni di loro, addirittura, talvolta ponevano in essere un vero e proprio “baratto di stupefacenti”, pagando il corrispettivo della dose di eroina con stupefacente di tipo marijuana. Nel corso dell’indagine, in totale, i Carabinieri della Compagnia hanno arrestato 15persone, ne hanno denunciate 2 e ne hanno segnalato amministrativamente, quali assuntrici,numerose altre. A diverse di queste ultime, per tale motivo, è stata anche ritirata la patente di guida. Oltre all’esecuzione degli ordini di custodia cautelare in carcere per gli 8 cittadini nigeriani, su delega della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, questa mattina sono state effettuate anche una quindicina di perquisizioni in tutto il nord della Sardegna. Tra le persone arrestate durante l’indagine ve ne sono 3 che, a seguito di rito abbreviato, il 19 maggio scorso sono stati condannati a 2 anni e otto mesi. Complessivamente, durante il corso dell’indagine, caratterizzato dell’effettuazione di numerosi controlli e perquisizioni, gli inquirenti hanno sequestrato più di 2chili di stupefacente, tra eroina e marijuana. Il sodalizio, formato da cittadini nigeriani ospiti del centro, si riforniva principalmente da un connazionale dimorante a Sassari, anch’esso finito in manette.




OLBIA. SGOMINATA DAI CARABINIERI UNA BANDA DEDITA ALLO SPACCIO DI DROGA. 16 SOGGETTI COLPITI DA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE.

Questa mattina all’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, Napoli e Milano, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna” e di un’unità cinofila di Abbasanta, nonché di un elicottero del 10° Nucleo Elicotteri di Olbia – Venafiorita, hanno dato esecuzione a  ordinanza di custodia cautelare in carcere ed ad un obbligo di dimora nei confronti di 16 persone. L’Operazione, denominata “Barber Shop” (per l’attività lavorativa del capo dell’organizzazione), è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, con indagini seguite dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Olbia.

L’attività investigativa nasce dalle indagini relative ad una rapina perpetrata nel mese di ottobre 2016 ai danni di un pensionato di Padru, che avevano consentito l’individuazione dei responsabili e aperto una finestra sull’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio gallurese in cui uno degli arrestati risultava coinvolto. L’uomo, infatti, era particolarmente attivo nella vendita di droga e appariva punto di riferimento per numerosi altri soggetti.

Grazie ai servizi di osservazione svolti sul territorio è stato possibile identificare una seconda persona, sempre di Olbia, indicata negli ambienti della malavita locale quale elemento di spicco nel traffico di cocaina, avendo rilevato il “testimone” dal fratello che, nel 2011, a causa di vicissitudine giudiziarie, si era trasferito in Messico.

Il successivo sviluppo consentiva di disvelare un sodalizio articolato che estendeva i propri interessi anche al di fuori della Sardegna, pertanto determinandosi il trasferimento delle indagini alla competente Procura Distrettuale Antimafia di Cagliari. Infatti, emergeva che l’indagato, coadiuvato dal fratello (intanto rientrato dal Messico), avesse stretto contatti con due napoletani, dai quali riceveva partite di cocaina, e, attraverso altri mediatori olbiesi e desulesi, con un canale di approvvigionamento calabrese.

Le indagini consentivano di individuare ad Olbia altri soggetti (sei persone in tutto) che collaboravano attivamente con il capo dell’organizzazione nello smercio al dettaglio della droga, oltre ad altri diretti referenti dei soggetti napoletani che immettevano la cocaina nel mercato sassarese.

Le ipotesi investigative, tradotte in richiesta di misura cautelare dalla Procura Distrettuale di Cagliari, sono state condivise dall’Ufficio del GIP che ha emesso il provvedimento restrittivo odierno con cui è stata disposta la custodia in carcere per SALERNO Francesco 43enne di Olbia, SALERNO Antonio 37enne di Olbia, CARTA Francesco 44enne di Desulo, CASULA Fabio 46enne di Monti, AZARA Fabio 47enne di Olbia, CARTA Salvatore 48enne di Olbia, DAVOLI Fortunato 39enne di Olbia, PES Lorenzo 46 enne di Olbia, PIRAS Massimiliano, 41enne di Olbia, MARRAS Pietro 45enne di Olbia, POLVERINO Rosario 54enne di Napoli, CUOMO Salvatore 56enne di Pozzomaggiore, D’ALESSANDRO Gennaro 62enne di Sassari, D’AURIA Salvatore 38 di Napoli e ANDREACCHIO Vincenzo 34enne di Chiaravalle Centrale (CZ).

Alla misura cautelare dell’obbligo di dimora è stata, infine, sottoposta SANNA Maria Antonietta 40enne di Olbia.

Nel corso delle indagini sono state arrestate 5 persone e sequestrati circa 3 kg di cocaina e diversi quantitativi di hashish e marijuana. Tuttavia è stato possibile ricostruire un volume d’affari che, negli anni immediatamente precedenti, si basava su uno smercio costante di cinque chilogrammi di cocaina al mese nella sola provincia di Sassari.

Gli arresti della mattinata odierna sono stati effettuati ad Olbia, Sassari, Pozzomaggiore, Napoli Secondigliano e S. Stefano Ticino, coinvolgendo un totale di circa cento militari. L’operazione ha permesso di infliggere un duro colpo alla malavita locale, con legami con organizzazioni criminali di stampo mafioso.

GUARDA TUTTI GLI ARRESTATI E I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Presentazione Indagine




SASSARI:​SGOMINATA DAI CARABINIERI UNA BANDA DEDITA ALLO SPACCIO DI DROGA. 6 SOGGETTI COLPITI DA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE.

All’alba di oggi, nelle province di Sassari, Nuoro e Cagliari militari del Comando Provinciale Carabinieri di Sassari, coadiuvati da quelli di Nuoro, Cagliari e da un’unità antidroga del Nucleo Cinofili di Abbasanta,  hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Sassari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili, in concorso, di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Durante le operazioni odierne sono state effettuate anche perquisizioni finalizzate al rinvenimento di sostanza stupefacente e alla ricerca di ogni elemento utile per suffragare l’intero quadro probatorio. Proprio nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti e sequestrati  Kg. 2 e gr. 40 di marijuana nonché 28 piantine medesima sostanza stupefacente.  

Nel complesso, l’attività ha portato al deferimento di 12 persone coinvolte, a vario titolo, nell’attività illecita di spaccio di droga.

Le misure rappresentano la conclusione di un’attività investigativa condotta dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari – Sezione Operativa – che si è svolta dall’ottobre a dicembre 2018 e ha consentito di accertare l’esistenza di un ingente, sistematico e rimunerativo traffico di “cocaina” e “marijuana” provenienti dalla provincia di Nuoro e destinate alla città di Sassari, quantificabile in circa 4 kg alla settimana (3,5 kg di marijuana e 500 gr di cocaina), per un giro d’affari complessivo di circa un milione di euro. La droga, destinata alle piazze di spaccio cittadino, veniva consegnata ai  “pusher” di strada e spacciata soprattutto nella zona del centro cittadino e in quella industriale.

Lo stupefacente veniva indicato di volta in volta utilizzando un linguaggio criptico, con una terminologia varia: dai “fogli” alla “carne di cinghiale”, dai “documenti” alle “mattonelle”. Metodo utilizzato allo scopo di eludere le investigazioni.

Nel corso delle indagini (ottobre 2018) è stato, inoltre, arrestato un soggetto (indagato odierno), trovato in possesso di circa 2 kg di marijuana.

Le ipotesi investigative, tradotte in richiesta di misura cautelare dalla Procura della Repubblica di Sassari, sono state condivise dall’ufficio del GIP che ha emesso il provvedimento restrittivo odierno con cui è stata disposta la custodia in carcere per S.M, Sassarese classe ’81, C.P. Sorsese classe ’64, G.I., Nuorese classe ’95, S.D., Sassarese classe ’91, P.A., Sassarese classe ’61.

Nello stesso provvedimento veniva disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti diF.C., Sassarese classe ‘77.




SMANTELLATA UNA BANDA DI UCRAINI DEDITA AL TRAFFICO TRANSNAZIONALE DI DROGHE SINTENTICHE

Oggi, nelle prime ore del mattino, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lucca, che si avvalso anche della collaborazione del Reparto Territoriale di Olbia, della Compagnia di Lucca e del Nucleo Cinofili CC di Firenze, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, dott. ssa Sara Farini, nei confronti di tre soggetti di nazionalità ucraina, tutti indagati per associazione finalizzata al traffico transnazionale di sostanze stupefacenti.

Il sodalizio, attraverso una rete di soggetti di nazionalità ucraina con referenti in Olanda, in Germania, in Italia e nel paese d’origine, nel periodo tra il 2017 e il 2018, è riuscito a  movimentare ingenti quantitativi di stupefacente del tipo Ecstasy, Cocaina, Chetamina, Metadone, LSD, Nbome, Hashish e Marjuana. Per rimanere nell’ombra e correre meno rischi il gruppo criminale si avvaleva di un collaudato sistema che prevedeva l’utilizzo della rete (darknet) attraverso la quale venivano ordinate in segretezza le partite di sostanze stupefacenti e per non lasciare traccia delle ingenti somme di denaro investite,  la droga veniva pagata in bitcoin, la criptovaluta più diffusa per gli acquisti sulla rete e utilizzata dai sodali poiché garantisce l’assoluto anonimato, alla stregua di un sistema sempre più diffuso.

Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lucca e coordinate prima dalla Procura della Repubblica di Lucca e poi dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Firenze, si sono protratte per circa un anno e hanno consentito di accertare decine di transazioni relative alla compravendita di droga.

Nel corso dell’operazione, scaturita da un sequestro presso l’aeroporto di Francoforte (Germania) di 690 pasticche di Ecstasy che le investigazioni hanno consentito di ricondurre, quale destinatario dello stupefacente, ad uno degli indagati, sono stati sequestrati dal Nucleo Investigativo circa tre chili e mezzo di  Ecstasy corrispondenti a circa 10.000 pasticche, mezzo chilo di Cocaina e altre sostanze come Chetamina e LSD, droga che se immessa nel mercato al dettaglio avrebbe fruttato centinaia di migliaia di Euro.

Si tratta di uno dei sequestri di Ecstasy più importanti degli ultimi anni se si tiene conto che in Italia ogni anno si sequestrano non più di 10 -12 chili di tale sostanza.

Le tecniche di occultamento dello stupefacente erano molto raffinate e in grado di eludere anche i controlli più sofisticati: i narcotrafficanti erano capaci di riprodurre fedelmente le confezioni originali di prodotti esistenti sul mercato come integratori, prodotti alimentari e perfino scatole di giochi per bambini, inviati tramite ditte di spedizione ufficiali.

La svolta nelle indagini è arrivata a novembre dell’anno scorso, con l’arresto di un cittadino ucraino, 27enne, domiciliato a Lucca, sorpreso dai militari del Nucleo Investigativo subito dopo aver ritirato presso la sede locale di una ditta di spedizioni un pacco contenente quasi 5000 pasticche di Ecstasy e 300 grammi di Cocaina, arresto che ha consentito poi di ricostruire la rete del traffico e di identificare i componenti della banda costituita da connazionali dimoranti, alcuni a Lucca, con referenti in Olanda e Germania (da dove partivano le spedizioni), altri in Ucraina dove erano localizzati i destinatari finali delle sostanze.

Gli indagati lucchesi arrestati oggi facevano quindi da intermediari in seno all’organizzazione criminale, con il compito di “triangolare” le partite di stupefacente e rendere perciò più difficoltoso ricostruire i vari passaggi e soprattutto collegare i committenti ai destinatari finali della droga. Uno di questi è stato rintracciato e catturato dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia nel locale porto turistico, a bordo di una grossa imbarcazione da diporto, un altro è stato catturato a Lucca in località S. Anna mentre al terzo la misura è stata notificata presso il carcere San Giorgio di Lucca, dove era già detenuto.

L’indagine, che si è avvalsa del supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, ha avuto il pregio di aprire uno squarcio su una parte del mondo sommerso rappresentato dal mercato illecito che avviene attraverso la parte meno conosciuta della rete, detta appunto darknet, utilizzata anche dalla criminalità comune e organizzata per gestire traffici illegali di qualunque tipo, tra i quali la droga che occupa una fetta importante.

I componenti della banda colpiti dall’ordinanza eseguita oggi contavano appunto sul totale anonimato garantito dai sistemi utilizzati per assicurarsi impunità e ingenti profitti.




BANDA ULTRA LARGA–Solo metà delle famiglie sarde può usare la rete dati ad altissima velocità

BANDA ULTRA LARGA – Solo metà delle famiglie sarde può usare la rete
dati ad altissima velocità. Cagliari nella top 30, Ogliastra ultima a
livello nazionale. Matzutzi (Presidente Confartigianato Sardegna):
“Nonostante gli sforzi, Isola ancora troppo indietro. Puntare su
soluzioni alternative”.

Poco più della metà delle famiglie sarde ha accesso alla banda ultra
larga. Infatti, il 53,8% della popolazione della Sardegna è servita
dalla rete dati ad altissima velocità.

Lo rivela un dossier dell’Ufficio studi di Confartigianato Sardegna,
sulla “Copertura con connettività in banda ultra larga delle famiglie
sarde”, sui dati AGCOM del dicembre 2018, in base al quale solo una
fetta limitata dei sardi può beneficiare di un servizio divenuto,
praticamente, essenziale.

L’elaborazione sull’offerta di accesso ad Internet in banda ultra
larga, rivela come la nostra Isola, a livello nazionale, con una
copertura del 53,8% della popolazione (dato composto da una quota del
28,5% relativa alla velocità 30-100 Mbps e da una quota del 25,2%
relativa alla velocità 100-1.000 Mbps), occupi appena il 15esimo
posto. Nella classifica, la cui media nazionale è del 66% di copertura
della popolazione, primeggiano la Puglia con l’82,3%, la Sicilia con
il 77,2%, la Liguria con il 75,7%, il Lazio con il 73,9% e la Campania
con il 72,3% mentre mostrano una copertura nettamente distante dalla
media, su cui influisce anche la morfologia del territorio, la Valle
d’Aosta con il 28,7%, il Molise con il 37,6% e il Trentino-Alto Adige
con il 39,2%.

“Pur riconoscendo gli sforzi fatti per il potenziamento della Banda
Ultra Larga per abbattere il digital divide nell’intero territorio
regionale, nonostante le difficoltà legate all’orografia sarda –
commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese
Sardegna – dobbiamo dire che siamo ancora troppo distanti sia dalla
media nazionale, sia dalla percentuale raggiunta da altre regioni
italiane”. “In un momento come questo, dove la competitività delle
imprese passa anche dalla possibilità di accedere a velocità di
connessione adeguate – sottolinea il Presidente – occorre completare
la realizzazione delle infrastrutture, far passare la fibra e
“accenderla”, per renderla effettivamente fruibile dai cittadini e
dalle imprese”.

Il dossier, a livello nazionale, evidenzia come nel 2012 solo il 37,2%
delle famiglie accedesse al web con connessione fissa a banda larga,
percentuale arrivata al 48,8% del 2016, registrando una crescita del
28,8% in pochi anni.

A livello provinciale sardo, le più fortunate sono le famiglie di
Cagliari, il cui territorio è coperto al 72%. Seguono quelle di
Sassari (copertura al 55,9%), del Medio Campidano (55%),
Carbonia-Iglesias (49%), Olbia Tempio (41,2%), Nuoro (38,6%), Oristano
(32,3%). Chiude, ultima nell’Isola e a livello nazionale, l’Ogliastra
con solo il 13,2% dei nuclei familiari coperti.

A livello nazionale, le famiglie più servite dalla banda ultra larga
risiedono principalmente nel Mezzogiorno e sono quelle di Bari
(91,5%), Prato (90,1%), Siracusa (88,3%), Barletta-Andria-Trani
(87,7%) e Napoli (87,5%) mentre all’opposto le meno servite sono
quelle di Ogliastra (13,2%), Valle d’Aosta (28,7%), Isernia (30,8%),
L’Aquila (31,6%) e Rieti (31,7%).

L’analisi evidenza come presentino una copertura più bassa della
media, proprio alcune delle regioni più esposte alla concorrenza
internazionale: tra le maggiori regioni esportatrici solo la quota di
famiglie servite da banda ultra larga del 68,1% rilevata per
l’Emilia-Romagna supera la media nazionale; al di sotto della media
nazionale la Lombardia con il 64,6%, il Piemonte con il 57,6% ed il
Veneto con il 56,9%, che scivola al tredicesimo posto nel ranking
regionale.

“La fibra è la strada migliore – continua il Presidente di
Confartigianato Sardegna – ma ci vorranno anni prima che la nostra
regione sia completamente cablata. E dunque nel frattempo bisogna
garantire comunque il servizio adeguato e fare il modo che la banda
larga arrivi negli edifici facendo leva su tecnologie alternative al
cavo. Non possiamo permetterci che la Sardegna continui a restare
indietro, ed è per questo che bisogna garantire soluzioni valide”.

Confartigianato Sardegna quindi accende i riflettori sul ruolo che
tecnologie alternative, come quelle wireless e satellitari, che
possono giocare nella partita della banda larga italiana. Anche perché
gli intoppi di natura tecnica e burocratica che continuano a
ostacolare il cammino italiano dell’Internet ad alta velocità non
saranno di facile rimozione.

L’Associazione Artigiana ricorda anche come solo il 10% degli edifici
possa dirsi “adeguatamente predisposto” per assicurare il diritto
inderogabile di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di
comunicazione elettronica nonché favorire la riduzione dei costi di
installazione di impianti per le comunicazioni elettroniche. Il 90%
degli impianti per le comunicazioni elettroniche è (potenzialmente)
soggetto ad interventi di integrazione/modifica/adeguamento nel corso
della “vita” dell’edificio, con una frequenza maggiore rispetto ad
ogni altro impianto. Ma nel 60% dei casi la percentuale delle
“rinunce” è dovuta alla mancanza di adeguati spazi installativi.

“Per il sistema produttivo, la Banda ultra larga significa maggiore
attività e possibilità di competere sui mercati di tutto il mondo –
conclude Matzutzi  – e soprattutto, significherebbe dare risposta alla
crescente richiesta di servizi Internet, portali web, software e
commercio elettronico. Un mercato in espansione che, tuttavia, sconta
i ritardi infrastrutturali di tutto il Paese”.

Quota di famiglie servite dalla banda ultra larga per classe di
velocità in Sardegna

Velocità 30-100 Mbps

Velocità 100-1.000 Mbps

TOTALE Velocità 30 Mbps e Oltre

Rank nazionale

Cagliari

29,2%

42,8%

72,0%

28

Carbonia Iglesias

37,6%

11,4%

49,0%

74

Medio Campidano

34,0%

20,9%

55,0%

65

Nuoro

23,0%

15,6%

38,6%

93

Ogliastra

12,9%

0,3%

13,2%

110

Olbia Tempio

26,3%

14,9%

41,2%

89

Oristano

19,4%

12,9%

32,3%

105

Sassari

33,2%

22,7%

55,9%

62

SARDEGNA

28,5%

25,2%

53,8%

15

ITALIA

31,6%

34,5%

66,0%




La Banda della Brigata Sassari in concerto per beneficienza

La Banda della Brigata Sassari in concerto per beneficienza

Il 28 gennaio a Palazzo di Città una raccolta fondi

per la riapertura del Centro diurno per minori a rischio nella Casa Santi Angeli

Un grande obiettivo: raccogliere i fondi necessari a completare la ristrutturazione della Casa Santi Angeli, polo educativo sorto in ambito ecclesiale nel 1919 e radicato profondamente nella storia della città, che riapre i battenti, dopo molti anni di forzata chiusura per importanti lavori di ampliamento e riqualificazione dell’Opera.

A tale scopo lunedì 28 gennaio, alle 19 a Palazzo di Città, la Banda Musicale della Brigata Sassari si esibirà in concerto.

La raccolta di fondi intende sostenere in particolare, il progetto del Centro Diurno per minori a rischio, che l’Associazione Casa Santi Angeli, con la collaborazione della Congregazione Missionaria delle Figlie di Gesù Crocifisso, attiverà a breve, affidandone la gestione a Suor Maria Cristina Atzeni.

La data non è casuale: il 28 gennaio ricorre infatti il 101° anniversario della “battaglia dei Tre Monti”, importante vittoria del nostro Esercito che ha visto come indiscussa protagonista la Brigata Sassari e che ha costituito l’inizio alla riscossa degli Italiani dopo la disfatta di Caporetto. Ancora oggi, in questa data, si celebra la festa di corpo e delle Bandiere di Guerra del 151° e del 152°, reggimenti storici della leggendaria unità.

L’iniziativa, di grande valore sociale per l’intera comunità e, ancora di più, per l’aiuto concreto che si potrà dare per sostenere la crescita di bambini e ragazzi provenienti da situazioni di grave difficoltà, ha ottenuto l’adesione del Comune di Sassari, della Prefettura, del Banco di Sardegna, della Brigata Sassari, dell’Associazione Nazionale “Brigata Sassari” e dell’Arcidiocesi di Sassari, che insieme alla Congregazione Missionaria delle Figlie di Gesù Crocifisso è membro di diritto del Consiglio di Amministrazione della Casa Santi Angeli,.

Tutti sono invitati a partecipare e a contribuire, con una donazione, a raggiungere un risultato rilevante per il progresso civile ed educativo della città di Sassari e dell’intera Sardegna.

Il concerto è a ingresso libero fino a esaurimento posti. È possibile prenotare inviando una mail, entro le 12 di lunedì 28 gennaio, a [email protected] .