Luigi Ferrajoli a Sassari riceve un Premio alla Carriera

Il docente emerito ha partecipato a un incontro seminariale organizzato dall’Is.Be

Nei giorni scorsi nell’Aula Mossa del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, l’Istituto Camillo Bellieni ha organizzato un seminario sul tema “Il Cosmopolitismo globale. I termini della questione”, basato sulla relazione fondamentale del professor Luigi Ferrajoli, emerito di Filosofia del diritto e Teoria generale del diritto, e massimo studioso internazionale di garantismo penale e costituzionale, di assiomatica del normativo, e del federalismo cosmopolitico.

La serata è stata inaugurata dalla coordinatrice dei lavori, la professoressa Maria Antonietta Foddai, ordinaria di Filosofia del diritto, e dalla introduzione al pensiero federalista di Ferrajoli ad opera del dottor Alberto Contu, studioso di Filosofia ermeneutica del diritto ed esperto di teoria del federalismo.

Durante la lunga relazione, Ferrajoli ha presentato in anteprima i due suoi ultimi volumi sul tema, Il futuro della democrazia costituzionale e Per una sfera pubblica del mondo, entrambi curati da Alberto Contu, per poi passare ai classici temi della teoria del diritto e della democrazia, culminanti nel progetto della Costituzione della Terra. Al termine si è sviluppato un interessante dibattito tra il relatore e i dottorandi della Scuola di Scienze giuridiche coordinata dal professor Omar Chessa, professore ordinario di Diritto costituzionale. Al dibattito è seguita una replica del docente emerito. Infine, dopo il seminario, il Bellieni ha voluto conferire a Ferrajoli un Premio alla Carriera, che gli ha consegnato nella sede Is.Be: «Siamo stati onorati di ospitare il professor Ferrajoli a Sassari – ha affermato la presidente dell’Istituto, Maria Doloretta Lai – riconoscendo il suo straordinario contributo ai temi della pace e del costituzionalismo globale». L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Uniss e l’Ersu, con il contributo della Regione Sardegna, LR 3/2009 art. 9 annualità 2024.




Sandro Petraglia a Cagliari per il Premio alla Carriera L’Alambicco

Venerdì 6 dicembre il grande sceneggiatore, scrittore e critico cinematografico ritirerà il prestigioso riconoscimento e sabato mattina condurrà un seminario di sceneggiatura rivolto agli appassionati di cinema

Cagliari. Sandro Petraglia è considerato uno dei più importanti e prolifici sceneggiatori italiani, con una vasta filmografia e innumerevoli collaborazioni con alcuni dei più rappresentativi registi italiani. Venerdì 6 dicembre alle 20 Petraglia farà il suo ingresso nella Sala Castello dell’hotel Regina Margherita (viale Regina Margherita 42 – accesso esterno all’hotel), a Cagliari, dove parteciperà alla cerimonia di conferimento del Premio alla Carriera. Un premio che l’associazione culturale L’Alambicco destina ogni anno a figure prestigiose del cinema. Lo hanno già ricevuto personalità del calibro di Rosi, Monicelli, Cavani, Scola, Avati, Faenza, Leconte, Saura, Verdone, Amelio, Sartoria Tirelli, Labate, Antonutti, e altri. Nel corso della serata lo sceneggiatore verrà omaggiato con un concerto eseguito al pianoforte dal maestro Romeo Scaccia, e quindi dialogherà con il pubblico rispondendo alle domande dello storico e critico cinematografico francese Jean Gili, della regista Wilma Labate e del presidente dell’Alambicco Alessandro Macis.

Sabato 7 dicembre, dalle 10 alle 13, il maestro terrà un seminario di sceneggiatura nella Sala Stampace (viale Regina Margherita 44). L’ingresso è libero e gratuito per tutti gli eventi. Per gli organizzatori è stato di fondamentale importanza offrire al pubblico appassionato di cinema, a scrittori e registi, a studenti delle scuole superiori e universitari, l’opportunità di confrontarsi con Petraglia in persona.

Ha scritto storie che hanno decretato il successo di pellicole quali “Bianca” e “La messa è finita” per Nanni Moretti; “Mery per sempre” e “Il muro di gomma” per Marco Risi; “Il portaborse”, “Domani accadrà”, “Arriva la bufera”, “Mio fratello è figlio unico”, “La scuola”, “La nostra vita”, “I piccoli maestri”, “Anni felici”, “Io sono tempesta” nel lungo sodalizio con Daniele Luchetti; “Il toro”, “Vesna va veloce” per Carlo Mazzacurati; “La tregua” per Francesco Rosi; “Educazione siberiana” per Gabriele Salvatores; “La meglio gioventù”, “Pasolini un delitto italiano”, “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, “Romanzo di una strage” per Marco Tullio Giordana; “Romanzo criminale” e “L’ombra di Caravaggio” per Michele Placido; “Domenica” e “La mia generazione” per Wilma Labate; “Suburra” per Stefano Sollima; La guerra degli Antò e Piano, solo per Riccardo Milani. Tutti film rimasti impressi nell’immaginario di un pubblico eterogeneo, per età, interessi culturali e gusti personali. I film scritti da Petraglia offrono uno spaccato della perizia dello sceneggiatore, capace di variare temi e generi con grande maestria: dal dramma storico alla commedia, passando per il thriller, la storia d’Italia, in particolare la seconda metà del Novecento, è protagonista indiscussa. Petraglia tratteggia la società italiana tra vizi e virtù, raccontandone le pieghe più nascoste, intime, e innesta la finzione alla realtà storica, costruendo dei film in cui i protagonisti, le loro vicende pubbliche e private, sono perfettamente inserite nel contesto sociale, politico ed economico dell’epoca narrata e ne riflettono crisi e sussulti. Che si tratti di raccontare la criminalità organizzata, con i suoi accesi scoppi di violenza, o le tragicomiche falle del sistema scolastico italiano, e ancora, la corruzione della politica tra le stanze del potere a Roma, o una storia d’amore improbabile, ma non per questo meno romantica o emozionante, Sandro Petraglia sfrutta il potere delle parole con pienezza di significato.

Per informazioni scrivere all’indirizzo email [email protected] o contattare i numeri 3280615046 – 3280951378.




“Vestire il Cinema”, domenica a Cagliari il premio alla carriera alla Sartoria Tirelli

Il 17 dicembre l’associazione L’Alambicco presenta l’evento speciale della retrospettiva dedicata a un’eccellenza italiana della settima arte

In serata sarà presentato il documentario di Gianfranco Giagni che ha dato il nome alla manifestazione e il concerto omaggio del maestro Romeo Scaccia

CAGLIARI. Domenica 17 dicembre alle 17.30 nella Sala Castello dell’hotel Regina Margherita (viale Regina Margherita 42 – ingresso dall’esterno) a Cagliari, l’associazione culturale L’Alambicco presenta l’evento speciale della retrospettiva cinematografica “Sartoria Tirelli. Vestire il cinema”, con la consegna del Premio alla carriera a un’eccellenza italiana capace di contribuire, in modo straordinariamente efficace con i suoi costumi, alla realizzazione di tanti film che hanno fatto la storia del cinema italiano e internazionale.

A ritirare l’importante riconoscimento saranno Laura Nobile, amministratrice delegata dell’azienda “Tirelli Trappetti – costumi dal 1964” e Alessandro Trappetti, responsabile dell’unità di Formello (entrambi nipoti del presidente Dino Trappetti). L’iniziativa è organizzata da L’Alambicco con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna.

Dopo i saluti degli organizzatori, a fare da apripista alla serata sarà il documentario che ha dato il titolo alla manifestazione: “Sartoria Tirelli. Vestire il cinema” del regista Gianfranco Giagni. Come di consueto il maestro Romeo Scaccia, storico collaboratore dell’associazione, terrà il concerto omaggio per piano solo accompagnando con le musiche una selezione di sequenze dei film più significativi proposti nel corso della retrospettiva. Tra questi Il gattopardo, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Marie Antoinette, Il paziente inglese, C’era una volta in America, Il nome della Rosa, Il racconto dei racconti, Medea, Hugo Cabret, L’età dell’innocenza, Il Casanova. L’ingresso alla serata è libero e gratuito.

La sartoria Tirelli ha conquistato negli anni importantissimi riconoscimenti internazionali: solo per il cinema si contano diciassette Oscar e numerosi Golden Globe e Bafta, assegnati a famosi costumisti che hanno goduto del fondamentale contributo realizzativo dell’azienda. Nomi del calibro di Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Maurizio Millenotti, Ann Roth, Milena Canonero, Massimo Cantini Parrini, Sandy Powell, Danilo Donati, Mariano Tufano, Alessandro Lai.

Fondata nel novembre del 1964 da Umberto Tirelli, l’azienda inizialmente ha avuto disposizione solo due macchine da cucire. Ma l’ascesa è stata rapida. L’attività si è sviluppata sia nella direzione tracciata dallo scenografo, regista e costumista Pier Luigi Pizzi, caratterizzata principalmente dall’ideazione di costumi per il teatro di prosa e d’opera; sia nella direzione seguita dal costumista Piero Tosi, dedicata alla creazione di costumi per il cinema e basata su un’accuratissima ricostruzione filologica degli abiti. Dopo la scomparsa nel 1990 del suo fondatore, la Sartoria Tirelli ha proseguito, con l’appoggio di sostenitori ed eredi, la sua prestigiosa attività, sotto la guida di Dino Trappetti.

La rassegna cinematografica proseguirà il 20 dicembre (Morte a Venezia), il 27 novembre (La leggenda del pianista sull’oceano) e il 29 dicembre (Magnifica presenza e Nuovomondo).




Wilma Labate ritira il Premio alla Carriera L’Alambicco e rivela il suo legame con la Sardegna: “Amo Cagliari”

CAGLIARI. “Amo molto Cagliari, amo il Poetto e mi fa sempre piacere ritornare in questa stupenda città, per questo mi onoro di ritirare questo prestigioso riconoscimento conferito da un’associazione come L’Alambicco, da sempre impegnata in Sardegna e oltre nella divulgazione e promozione cinematografica”. Con queste parole la regista Wilma Labate domenica sera ha salutato il capoluogo sardo nella Sala Castello di viale Regina Margherita, ricevendo il Premio alla Carriera dalle mani del direttore artistico Alessandro Macis, e rispondendo alle domande del pubblico nell’incontro coordinato da Macis assieme a Gabriella Gallozzi.

L’artista romana ha voluto manifestare questo affetto per Cagliari e per l’isola concedendo, il 28 dicembre prossimo in accordo con la Rai, alle 20.30, in chiusura della rassegna “Sguardi d’autrice” a lei dedicata, la presentazione in anteprima del suo ultimo lavoro non ancora uscito nelle sale: “Quei due. La storia di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano”.

Ma il legame con la Sardegna ha radici lontane. Circa trentacinque anni fa la regista scriveva da Roma per la redazione Cultura dell’Unione Sarda, collaborando con l’allora responsabile Alberto Rodriguez. Tra gli aneddoti di quest’esperienza, Labate ha ricordato una delle primissime interviste fatte a Roberto Benigni, agli esordi di carriera, appositamente per il quotidiano sardo.

L’incontro è stato ammantato da un’atmosfera trascinante, grazie all’apertura di serata con le note al pianoforte del maestro Romeo Scaccia, che ha emozionato gli spettatori interpretando le colonne sonore dei film più noti della Labate.

Particolarmente gradita è stata la statuetta conferita in premio, realizzata dallo scultore di San Sperate Giampaolo Mameli, che riproduce una dea madre stilizzata in bucchero e riflessatura, con attorno al collo una pellicola cinematografica indossata a mo’ di scialle. È una rappresentazione simbolica dell’impegno della regista nel raccontare le donne, il loro mondo difficile e il loro valore spesso sottovalutato. La Labate è stata tra l’altro una delle tre donne italiane fino a ora ad aver ricevuto una candidatura all’Oscar, con il film “La mia generazione” del 1996.

Ma nella sostanza i suoi film hanno raccontato anche gli uomini, l’umanità in generale, attraverso inquadrature profonde, inedite e originali. Non a caso nelle motivazioni del conferimento del premio si legge: “Tra le autrici più sensibili del panorama cinematografico italiano ed europeo, coerente nel suo percorso stilistico ed etico, ha dato volto e voce, innocenza dello sguardo a donne forti, talvolta fragili e violate; a un’umanità che ha inseguito, tra sogno e utopia, un mondo migliore liberato da sfruttamento e disuguaglianze. Un cinema militante, attento a seguire gli eventi storici e sociali, a denunciare gli abusi di potere, con coraggio e partecipazione”. Il 28 dicembre Wilma Labate, in chiusura di rassegna, interverrà in collegamento da Roma per parlare del suo ultimo film in esclusiva al pubblico sardo.




Wilma Labate domenica a Cagliari riceve il Premio alla Carriera L’Alambicco

CAGLIARI. In queste settimane, grazie alla rassegna “Sguardi d’Autrice”, il pubblico cagliaritano ha potuto rivedere alcune delle sue opere più significative introdotte dall’analisi di storici, critici e operatori culturali, che ne hanno approfondito gli aspetti di narratrice sensibile e autrice capace di distinguersi affrontando temi scomodi e di forte impatto sociale.

Wilma Labate domenica (11 dicembre) sarà a Cagliari dove riceverà il Premio alla Carriera firmato L’Alambicco dalle mani del direttore artistico Alessandro Macis e dalla critica cinematografica Gabriella Gallozzi, che coordineranno l’incontro tra la regista romana e i suoi fan.

La cerimonia prenderà il via alle 18 nella Sala Castello di viale Regina Margherita 44, con un concerto omaggio al piano solo del maestro Romeo Scaccia, che interpreterà una selezione delle più emozionanti colonne sonore dei film della regista romana. L’ingresso a tutti gli appuntamenti della rassegna è libero e gratuito.

Sarà il tredicesimo Premio alla Carriera conferito a Cagliari dall’Associazione Culturale L’Alambicco che da anni, grazie al sostegno della Regione Sardegna, porta nell’isola esponenti di spicco del cinema nazionale e internazionale allo scopo di premiarne il valore e farli conoscere al pubblico sardo.

A ricevere il prestigioso riconoscimento sono stati finora Liliana Cavani, Francesco Rosi, Mario Monicelli, Ettore Scola, Pupi Avati, Giuliano Montaldo, Roberto Faenza, Carlos Saura, Patrice Leconte, Carlo Verdone, Gianni Amelio e l’attore Omero Antonutti. Un Premio alla regia è andato a Roberto Andò.

Il premio va ora a una regista che, nell’ottica degli organizzatori, si è affermata come una delle presenze femminili più significative nel panorama del cinema italiano contemporaneo grazie al suo straordinario talento nel cogliere ritratti umani in momenti cruciali dell’esistenza.

Nei giorni scorsi a Cagliari sono stati presentati“Ambrogio”, “La mia generazione”, Lavorare stanca” tratto da “Alfabeto italiano”, Un mondo diverso è possibile, “Nel nome del popolo italiano – episodio Natale De Grazia, “Arrivederci Saigon”, “Domenica e “La ragazza ha volato.

La rassegna proseguirà nella Sala Stampace di viale Regina Margherita domenica 18 dicembre alle 18 con “Genova. Per noi, uno sguardo sui tragici eventi del G8 di Genova del luglio 2001, e “Monicelli. La versione di Mario”, entrambi introdotti da Primo Giroldini. Martedì 20 dicembre, alle 18 saranno proiettati “Signorina Effe (2008, 95’) e “Qualcosa di noi (2014, 74’), presentati da Bepi Vigna.

Chiusura alla grande il 28 dicembre con l’eccezionale anteprima dell’ultimo film di Wilma Labate, non ancora uscito in sala: l’Alambicco è stato autorizzato a presentare a Cagliari “Quei due. La storia di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano”. Per informazioni rivolgersi a [email protected] o chiamare i numeri 3280615046 – 3280951378.




Cagliari, domani Sergio Staino riceve il Premio Lussu alla Carriera

Sergio Staino

CAGLIARI. Dopo sei giornate intense di appuntamenti, la settima edizione del Festival Premio Emilio Lussu si conclude domani (mercoledì 6 ottobre) con il conferimento del Premio alla carriera al grande fumettista, vignettista e regista toscano Sergio Staino, che riceverà il prestigioso riconoscimento alle 19.45 nella Sala Castello dell’Hotel Regina Margherita, a Cagliari, alla presenza del direttore artistico Alessandro Macis.

Ma la serata inizia alle 16.30 con un appuntamento tutto dedicato alla letteratura in Sardegna, a partire dalla presentazione del volume “Cent’anni fa arrivò Lawrence” (Il Maestrale, 2021), di Giovanni Follesa e Rossana Copez, che approfondiranno i contenuti del libro assieme a Paolo Lusci.

Alle 17.15 Angelica Grivel Serra proporrà “L’estate della mia rivoluzione” in compagnia di Manuela Ennas e, alle 18.30, Tonino Cau illustrerà la sua ultima fatica poetica “Berlinguer. Un’Omine una vida” intervistato da Salvatore Taras, con la partecipazione straordinaria dei Tenores di Neoneli. Nel rispetto delle norme di contenimento del Covid-19, l’ingresso libero e gratuito è consentito ai partecipanti fino ad esaurimento posti e solo se muniti di green pass.




Carlo Verdone a dicembre in Sardegna: L’Alambicco tributa il Premio alla Carriera

Dal 3 novembre fino all’11 dicembre una irripetibile retrospettiva cinematografica propone all’Hostel Marina di Cagliari ben 16 film a ingresso libero dedicati all’amatissimo comico e regista romano, che il 14 dicembre al THotel riceverà il prestigioso riconoscimento

CAGLIARI. Dal 3 novembre all’11 dicembre l’associazione culturale L’Alambicco, con il sostegno della Regione Sardegna organizza a Cagliari la retrospettiva cinematografica “Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d’autore”, dedicata a un personaggio amatissimo che ha segnato la storia del cinema italiano degli ultimi decenni. Un attore inimitabile, regista, sceneggiatore e comico al quale, il 14 dicembre, nella Sala conferenze del THotel, l’associazione culturale con sede a Elmas conferirà con orgoglio il prestigioso Premio alla Carriera.

Nel corso della rassegna è in programma la proiezione di ben sedici film all’Hostel Marina, dai capolavori degli esordi come “Bianco, rosso e verdone” (1981), “Borotalco” e “Acqua e sapone”, per passare a “Viaggi di nozze”, “C’era un cinese in coma” fino a “Posti in piedi in paradiso” (2012). L’inaugurazione è prevista domenica 3 novembre alle 18, con la proiezione del documentario “Carlo!” alla presenza degli autori Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni.

Quella di Ferzetti e Giagni è un’interessante panoramica sul cinema di Verdone visto dal dietro le quinte, con gli attori, gli amici, la famiglia, gli aneddoti e le voci di Roma. E poi la tecnica, la capacità di osservazione, l’uso del corpo e della voce, la nascita e la psicologia dei personaggi. Tra le curiosità saranno evidenziati il gioco infinito di riflessi da cui nascono personaggi, i caratteri e le storie, il rapporto complicato con le protagoniste femminili. E poi i film e gli attori di riferimento, il rapporto con il pubblico, la casa in cui è cresciuto, l’importanza della figura paterna. Quindi gli studi al Centro Sperimentale e la formazione che abbraccia l’underground e Lo Sceicco bianco, Sergio Leone e Pietro Germi, Alberto Sordi e Jack Lemmon. Tutto questo ripercorrendo i luoghi più caratteristici del suo cinema.

Per l’introduzione ai diversi film, dalla Penisola arriveranno ospiti, critici cinematografici ed esperti tra i quali Franco Montini, Piero Spila, Carmen De Stasio, Giorgia Bruni, Cristiana Paternò, Daniela Matronola, Mario Patané.

A dare il via all’evento conclusivo il 14 dicembre al THotel sarà il concerto omaggio per piano solo del maestro Romeo Scaccia, accompagnato dalle immagini e le musiche più significative dei film di Verdone.

Dopo la consegna del Premio alla Carriera, l’attore dialogherà con il pubblico in un incontro coordinato da Alessandro Macis, presidente e direttore artistico dell’associazione L’Alambicco e dal critico cinematografico Mario Patané. Attesa sulla possibilità che venga proiettato il trailer del nuovo film “Si vive una volta sola” in uscita nelle sale nel 2020. Tutta la manifestazione sarà a ingresso libero e gratuito.

 

 

Calendario delle proiezioni.

Cagliari – Sala convegni Hostel Marina

Scalette Santo Sepolcro 2

 

Domenica 3 novembre, ore 18

Inaugurazione rassegna

Introduzione a cura degli organizzatori

Proiezione del documentario

Carlo! (2012) 75’

Partecipano gli autori Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti

 

Mercoledì 6 novembre

Ore 20.00 – Proiezione del film Bianco, rosso e Verdone (1981) 116’

Introduce Eleonora Migliorini – operatrice culturale

 

Sabato 9 novembre

Ore 17.30 – Proiezione del film Borotalco (1982) 127’

Ore 20.00 – Proiezione del film Acqua e sapone (1983) 109’

Introduce Carmen De Stasio – scrittrice, critica d’arte e cinematografica

 

Mercoledì 13 novembre

Ore 20.00 – Proiezione del film Io e mia sorella (1987) 109’

Introduce Piero Spila – critico cinematografico, vice presidente SNCCI

Domenica 17 novembre

Ore 17.30 – Proiezione del film Compagni di scuola (1988) 118’

Introduce Alessandro Macis – direttore artistico Ass. Cult. L’Alambicco

 

Ore 20.00 – Proiezione del film Al lupo al lupo (1992) 115’

Introduce Giulia Mazzarelli – operatrice culturale Cineteca Sarda

 

Mercoledì 20 novembre

Ore 20.00 – Proiezione del film Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992) 115’

Introduce Elisabetta Randaccio – critica cinematografica

 

Domenica 24 novembre

Ore 17.30 Proiezione del film Viaggi di nozze (1995) 112’

Ore 20.00 – Proiezione del film Sono pazzo di Iris Blond (1996) 112’

Introduce Franco Montini – critico cinematografico, presidente SNCCI

 

Mercoledì 27 novembre

ore 20.00 – Proiezione del film Gallo cedrone (1998) 98’

Introduce Gigi Cabras – operatore culturale Cineteca Sarda

 

Domenica 1 dicembre

Ore 17.30 – Proiezione del film C’era un cinese in coma (2000) 110’

Ore 20.00 – Proiezione del film Ma che colpa abbiamo noi (2003) 120’

Introduce Alessandro Macis – direttore artistico Ass. Cult. L’Alambicco

 

Mercoledì 4 dicembre

Ore 20.00 Proiezione del film Il mio miglior nemico (2006) 110’

Introduce Patrizia Masala – operatrice culturale

 

Sabato 7 dicembre

Ore 17.30 – Proiezione del film Grande, grosso e… Verdone (2008) 131’

Introduce Giorgia Bruni – critica cinematografica

Ore 20.00 – Proiezione del film Io, loro e Lara (2010) 115’

Introduce Daniela Matronola – scrittrice, critica letteraria e cinematografica

 

Mercoledì 11 dicembre

Ore 20.00 – Proiezione del film Posti in piedi in paradiso (2012) 119’

Introduce Cristiana Paternò – critica cinematografica, vicedirettrice del bimestrale 8½

 

EVENTO SPECIALE

Sabato 14 dicembre, ore 19

Cagliari Sala conferenze THotel

Cine Concerto Omaggio

per piano solo con le musiche più significative dei film dell’autore eseguite al pianoforte dal M° Romeo Scaccia

(Trascrizione, arrangiamenti e creazioni delle parti a cura di Romeo Scaccia)

 

Conferimento Premio alla Carriera

 

L’autore incontra il pubblico

Coordinano

Alessandro Macis, presidente Associazione culturale L’Alambicco

Mario Patanè, critico cinematografico




Sassari, premio alla carriera a Luciana Savignano dopo un emozionante Bolero sul palco del Verdi

Il prestigioso riconoscimento assegnato dal festival “Corpi in movimento” è stato consegnato alla fine di una prima nazionale dedicata al dramma della violenza di genere

 

SASSARI. Un Premio alla carriera che ha il valore di un premio alla donna e all’artista di classe capace di regalare emozioni come solo i più grandi sanno fare. Luciana Savignano lo ha dedicato alla Danza, per la quale auspica un futuro bellissimo, e allo straordinario gruppo di ballo che la ha accompagnata nella nuova versione del “Bolero” ispirato al dramma del femminicidio. Un lavoro di forti suggestioni presentato a Sassari in prima nazionale assieme ai solisti di Padova Danza.

Il prestigioso riconoscimento, assegnato dal “Festival della Danza d’autore – Corpi in movimento”, è stato consegnato sul palcoscenico del Teatro Verdi, tra applausi scroscianti, dalle mani di Angela Mameli in rappresentanza della Fondazione di Sardegna (uno degli enti sostenitori della kermesse assieme a Mibact, Ras, Comune di Sennori e Comune di Sassari).

Mameli, al fianco della presidente dell’associazione Danzeventi, Lucia Cau, e del giornalista Salvatore Taras che ha presentato l’evento, ha definito la Savignano “un vero mito, autrice di un pezzo di storia della danza non solo italiana”.

Le emozioni della serata sono iniziate fin dalle prime note di Ravel, sempre più incalzanti, rivisitate dal musicista Enrico Gabrielli per le coreografie di Milena Zullo. Le file al botteghino e la forte partecipazione di pubblico hanno costretto a rinviare di qualche minuto l’inizio dell’avvenimento, al fine di consentire a tutti gli spettatori di prendere posto in sala.

E è stato subito spettacolo. In “Bolero, prigionia di un amore” l’Étoile Internazionale Luciana Savignano e gli artisti di Padova Danza diretti da Gabriella Furlan Malvezzi hanno ipnotizzato gli spettatori per oltre cinquanta minuti di forte intensità emotiva. La versione ipersensuale di Bejart ha lasciato il posto a una trasposizione più intimistica in cui l’afflato di libertà diviene un urlo di prigionia. L’urlo che squarcia il silenzio in una società martoriata dal femminicidio.

È il racconto della segregazione di un amore malato, in cui la voce narrante dell’attore Matteo di Girolamo parla attraverso le parole di vittima e carnefice, accompagnando le movenze magiche dei danzatori. Due voci distinte si manifestano come parte della medesima natura, a indicare che il dramma della violenza di genere non conosce confini. Ma è anche il racconto della mortificazione, dell’incapacità del mondo contemporaneo di proteggere la laica sacralità della Bellezza.

Il prossimo appuntamento con il festival della danza è mercoledì 11 settembre al Teatro Verdi con la compagnia inglese “Möbius Dance” che presenta l’opera “Time moves slow + Dramatis personae”.