Alghero: Buone notizie dagli esiti dei tamponi nelle case di riposo, “la strada è giusta ma non abbassare la guardia”.

Notizie positive dall’esito dei tamponi effettuati sulle strutture per anziani di Alghero. Lo screening richiesto dai sindaci ed effettuato dall’equipe congiunta di AOU Sassari, ATS e Sanità militare interforze, disposta dalla Regione e coordinata dall’Unità di crisi locale del Nord Sardegna ha dati risultati molto confortanti. “Tutti negativi i test effettuati – ne riferisce al riguardo il Sindaco di Alghero Mario Conoci – e questo è indicativo che abbiamo seguito la giusta strada nell’adozione delle misure di prevenzione e nella dotazione di DPI presso il nostro Centro Residenziale Anziani come è stato fatto anche dalle residenze private, questo ci deve spronare a non abbassare la guardia, poiché il pericolo in questi casi è sempre dietro l’angolo”. Nel centro Residenziale comunale per anziani di Fertilia, i 107 tamponi effettuati ( 65 ospiti e 47 operatori) hanno dato risultato negativo. Così come alla cassa di riposo di Sant’Agostino ( 115 tamponi, di cui 80 ospiti e 35 operatori), alla casa di riposto Angelico Fadda, Bastioni Cristoforo Colombo ( 60 tamponi su 32 ospiti e 28 operatori ) e nella Casa di Riposo Villa Sant’Agnese ( 46 tamponi eseguiti ). “Teniamo altissima la guardia – aggiunge – nella consapevolezza che la strada seguita sino ad ora ha prodotto i risultati sperati e attesi”.
22-04-2020
La Redazione



CORONAVIRUS, TASK FORCE CIVILE-MILITARE IN CASE DI RIPOSO DI ALGHERO.

E’ molto alta la guardia nelle strutture socioassistenziali del Nord Sardegna, dove un’apposita task force di medici militari e civili è sempre in prima linea nel contrasto alla diffusione di possibili nuovi casi di positività da Covid-19 tra gli assistiti delle case di riposo e tra gli operatori che lavorano nelle strutture. Oggi i medici dell’esercito e l’equipe medica dell’Aou e dell’Ats di Sassari si sono presentati nella Riviera del corallo, dove tamponi e test diagnostici sono stati eseguiti sugli ospiti e sugli operatori sia della comunità alloggio “Sant’Agostino” a Alghero che del C.R.A. (Centro residenziale anziani) di Fertilia. Nel frattempo le operazioni di scaricamento e trasporto da parte di assetti logistici della Brigata “Sassari” di materiale sanitario destinato alla Protezione Civile regionale sono eseguite senza sosta. Arrivati altri importanti carichi di mascherine chirurgiche e filtranti facciali (certificati FFP2 e FFP3), ma anche provette per esami microbiologici e tamponi che sono atterrati tra ieri e oggi all’aeroporto militare di Decimomannu e di Cagliari-Elmas. Il materiale sanitario è arrivato da Milano Malpensa e ha viaggiato a bordo di un Dornier dell’Aeronautica Militare e di un C-27J della Leonardo, ovvero una delle principali aziende industriali italiana e tra le più importanti aziende dell’aerospazio,difesa e sicurezza al mondo.

17-04-2020

Paola Sperani.




CORONAVIRUS, NUOVO INTERVENTO DEI MEDICI MILITARI NELLE CASE DI RIPOSO DI SORSO E SILIGO.

CORONAVIRUS, NUOVO INTERVENTO DEI MEDICI MILITARI NELLE CASE DI RIPOSO DI SORSO E SILIGO.

Esercito in prima linea nelle operazioni di trasporto e stoccaggio di materiali sanitari provenienti dalla penisola

Prosegue nell’isola il supporto medico e logistico delle Forze Armate – e dell’Esercito in particolare – a favore delle strutture sanitarie locali nell’attuazione delle misure di contrasto al Coronavirus. Il team medico della Difesa, che insieme alla Brigata “Sassari” opera in coordinamento e a supporto dell’Unità di crisi locale del Nord Sardegna e del Centro di coordinamento dei soccorsi della prefettura di Sassari, è intervenuto oggi in altre due case di riposo della provincia di Sassari. Nuovi tamponi e test diagnostici sono stati eseguiti nel centro anziani “B.V. Noli me tollere” di Sorso e nella comunità alloggio “Il girasole” di Siligo. Saranno i laboratori analisi dell’Aou di Sassari e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna a comunicare in tempi brevi gli esiti dell’attività di screening, utili per individuare l’esistenza o meno di possibili nuovi focolai di Covid – 19 che stanno affliggendo molte delle strutture residenziali assistite del Sassarese. Su tutto il territorio isolano prosegue anche l’attività di trasporto aereo e terrestre di materiale sanitario destinato alla Protezione Civile regionale. Tra ieri e oggi, un C-27J dell’Aeronautica Militare e della Leonardo, provenienti rispettivamente dallo scalo di Roma Fiumicino e di Milano Malpensa, sono atterrati all’aeroporto militare di Decimomannu e di Cagliari-Elmas. Dalla stiva dei velivoli sono stati scaricati indumenti protettivi, mascherine chirurgiche e filtranti facciali certificati FFP2 e FFP3. Per velocizzare le operazioni di trasporto e di scaricamento del materiale nei siti di stoccaggio della Protezione Civile, è intervenuto ancora una volta l’Esercito con assetti del Reparto Comando Supporti Tattici e del Reggimento logistico della Brigata “Sassari”.

15-04-2020

Paola Sperani




CORONAVIRUS, SCREENING TASK FORCE SANITÀ MILITARE IN CASE DI RIPOSO A SASSARI E PLATAMONA.

CORONAVIRUS, SCREENING TASK FORCE SANITÀ MILITARE IN CASE DI RIPOSO A SASSARI E PLATAMONA

A Pasquetta non si ferma il lavoro dei medici di Esercito e Marina nella lotta contro il Covid -19

Sassari, 13 aprile 2020 – Dopo gli interventi nelle Residenze sanitarie assistite di Pozzomaggiore, ma prima ancora di Sassari, Ossi, Torralba, Tula e Porto Torres, l’attività di prevenzione e controllo dei medici militari nella lotta contro il Coronavirus si è concentrata nelle case di riposo “Paolo VI” a Sassari e “Villa Celeste” a Platamona.

È qui che la task force sanitaria di Esercito e Marina, rinforzata da un team sanitario dell’Aou e dell’Ats di Sassari e della quale fanno parte alcuni infermieri della Brigata “Sassari”, ha sottoposto a tamponi faringei e a una serie di test diagnostici gli ospiti della struttura.

Il monitoraggio clinico ha interessato anche gli operatori sanitari che sono stati sottoposti alla rilevazione della temperatura corporea.

Anche in questo caso i medici con le stellette hanno verificato la corretta applicazione delle misure di prevenzione per evitare possibili rischi di contagio all’interno delle comunità alloggio e invitato i presenti a non mollare sulle misure di contenimento.

13-04-2020

Paola Sperani




CORONAVIRUS, MEDICI E INFERMIERI MILITARI NELLE CASE DI RIPOSO DI POZZOMAGGIORE.

La generosità dei camici bianchi con le stellette: non solo tamponi ma anche colombe, uova di Pasqua e spumante.


Vigilia di Pasqua a Pozzomaggiore per la Task Force sanitaria “Sardegna”, il team di medici e infermieri dell’Esercito e della Marina dal 2 aprile in prima linea nell’attività di prevenzione e controllo dell’infezione da Coronavirus nelle Residenze sanitarie assistenziali del Nord Sardegna.

Il lavoro del team della sanità militare, guidato dal colonnello Stefano Ciancia, rinforzato da operatori sanitari dell’Aou e dell’Ats sassarese e con il supporto logistico della Brigata “Sassari”, si è concentrato nelle case di riposo San Giorgio e Nostra Signora de Seunis, dove anziani ed operatori sanitari sono stati sottoposti a tamponi faringei e a una serie di test diagnostici.

Nelle strutture del paese del Meilogu i medici militari si sono anche accertati della corretta applicazione delle misure di prevenzione e contenimento per evitare possibili rischi di contagio.

Al termine dell’attività di screening i medici e gli infermieri dell’Esercito e della Marina hanno donato colombe, uova di Pasqua e spumante agli ospiti delle case di riposo.

“È un gesto semplice ma che, nonostante l’emergenza che stiamo vivendo, consente anche a noi di condividere un piccolo ma significativo momento di gioia e di normalità insieme ai più deboli, senza per questo dover rinunciare alle tradizioni”, ha affermato il colonnello Ciancia.

Ieri, intanto, la task force militare è intervenuta nelle comunità alloggio di Torralba e di Portotorres a supporto di un’equipe dell’Aou di Sassari.

11-04-2020

Paola Sperani




CORONAVIRUS, MEDICI E INFERMIERI DI ESERCITO E MARINA NELLA CASA DI RIPOSO PER ANZIANI DI TULA.

CORONAVIRUS, MEDICI E INFERMIERI DELLA SANITÀ MILITARE NELLA CASA DI RIPOSO PER ANZIANI DI TULA.

Proseguono gli interventi dei medici militari in altre residenze assistenziali del Nord Sardegna.

Si è concentrata sugli anziani e sugli operatori della casa di riposo “Papa Giovanni Paolo II” di Tula, in provincia di Sassari, l’attività di screening della “Task Force sanitaria Sardegna” formata da medici e infermieri dell’Esercito e della Marina.

La task force militare, che con il supporto della Brigata “Sassari” opera in coordinamento con l’Unità di crisi locale del Nord Sardegna e con il Centro di Coordinamento dei Soccorsi della Prefettura di Sassari, è poi tornata nuovamente a Ossi, dove proseguono i controlli clinici e il monitoraggio della situazione di “Villa Gardenia”.

In entrambe le strutture sono stati effettuati i controlli per favorire l’applicazione delle norme anti-contagio.

Tali attività rientrano nella più ampia collaborazione tra il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi e la Regione Sardegna, al fine di garantire il supporto medico alle strutture sanitarie locali impegnate in questi giorni a gestire l’emergenza del Covid-19.

Dal 2 aprile la Difesa ha inviato nella provincia di Sassari medici e infermieri militari, accogliendo la richiesta del prefetto Maria Luisa D’Alessandro e dell’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu.

9-04-2020

Paola Sperani




Coronavirus, medici e infermieri di Esercito e Marina nella residenza per anziani “Casa Bonaria” di Torralba .

 

Prosegue senza sosta il lavoro della sanità militare nelle case di riposo per anziani del Nord Sardegna.

Questa mattina un team di medici e infermieri dell’Esercito e della Marina Militare, si è recato a Torralba, in provincia di Sassari, per effettuare un’attività di screening sugli ospiti della casa di riposo “Casa Bonaria”.

I militari, oltre ad aver fornito consulenza sulla gestione organizzativa della struttura, hanno verificato la corretta applicazione delle misure di contenimento adottate per scongiurare ulteriori possibili casi di contagio.

 

Intanto, ieri, i camici bianchi con le stellette sono tornati a Ossi per occuparsi della situazione di “Villa Gardenia”.

Alla luce del quadro clinico che è emerso dopo il sopralluogo di domenica scorsa, i medici dell’Esercito hanno effettuato una serie di prelievi del sangue agli ospiti della struttura.

Dagli esiti delle analisi di laboratorio sarà infatti possibile individuare le terapie da prescrivere caso per caso.

 

Sempre ieri, la task force del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari, guidata dal colonnello Stefano Ciancia e che opera in stretto coordinamento con la Brigata “Sassari”, ha preso parte a un’incontro con i vertici dell’unità di crisi del Nord Sardegna per la gestione del Coronavirus.

Allo studio i futuri interventi dei medici e degli infermieri militari in altre Residenze sanitarie assistenziali dislocate nella provincia di Sassari.

 

7-04-2020, Sassari.

Paola Sperani

 

 

 




Emergenza case di riposo: usiamo le strutture di Bonorva, Ittiri e Thiesi.

«Utilizzare gli ospedali di Bonorva, Ittiri e Thiesi per fronteggiare l’epidemia da Covid-19 nelle case di riposo del Nord Sardegna» è l’obiettivo del capogruppo in consiglio regionale dei Riformatori Sardi Aldo Salaris che ritiene necessario «adottare provvedimenti che possano, se non scongiurare, almeno rallentare la diffusione del contagio nelle residenze sanitarie assistenziali e la saturazione delle principali strutture ospedaliere così come avvenuto in altre regioni italiane».
Salaris lo ha chiesto ufficialmente al Presidente della Regione Christian Solinas e all’Assessore alla Sanità Mario Nieddu attraverso una interpellanza che mette in evidenza come, nel Nord Sardegna, l’epidemia da coronavirus abbia avuto tempi e modalità di diffusione diversi e ben più allarmanti rispetto al resto dell’Isola e per questo deve essere contrastata con urgenza e con provvedimenti specifici.
«La mia proposta, che ritengo essere un piano di emergenza in perfetta sintonia con i modelli applicati dalle unità di crisi, è quella di utilizzare gli ospedali periferici di Bonorva, Ittiri e Thiesi per riunire gli ospiti delle case di riposo così da uniformare l’attività assistenziale, in linea da quanto richiesto dagli stessi sindaci dei comuni interessati» spiega Salaris che prosegue: «L’offerta residenziale degli ospedali di Bonorva, Ittiri e Thiesi permetterebbe un’assistenza razionalizzata e accentrata con risparmio di energie e risorse umane sfruttando le equipe territoriali, delle task force composte da medici esperti (infettivologi e specialisti di diagnostica ecografica) in grado di gestire e impostare le terapie in loco come anche, eventualmente, il personale medico che potrebbe mettere in campo l’Esercito Italiano. Le equipe territoriali si muoverebbero da una struttura all’altra e affiancherebbero, di volta in volta, i medici di medicina generale che operano all’interno delle strutture. Con l’auspicio che l’emergenza sanitaria nel nord ovest Sardegna si risolva prima ancora di attuare quanto da me elaborato come piano di emergenza per le case di riposo, ritengo comunque necessario e doveroso farci trovare trovare pronti. A breve, nei prossimi giorni, sarà effettuato un sopralluogo da parte della unità di crisi locale. Lo stesso governatore Solinas, nella conferenza stampa di ieri, ha apprezzato l’interpellanza dichiarando che gli ospedali sono in elenco qualora dovessero servire.» chiude il capogruppo dei Riformatori Sardi.
7-04-2020
La Redazione



Dagli ospedali alle case di riposo…: “situazione fuori controllo”.

E’ di stamattina l’ennesimo appello che arriva dal Comune di Ossi dove si apprende che nella struttura per anziani “Villa Gardenia” 13 anziani e 13 operatori parrebbero positivi al coronavirus.
La Cisl Fp associandosi al grido di allarme del primo cittadino, ritiene che tutti gli anziani delle Case di riposo e/o altre realtà simili risultati positivi al tampone debbano essere immediatamente trasferiti nei c.d. “Covid Hospital”, oppure nelle unità operative dedicate. Bisogna fare subito ed in fretta, è inaccettabile continuare ad assistere alle “morti annunciate” all’interno di strutture che, per loro natura, non sono in grado di garantire un’adeguata assistenza sanitaria necessaria per questo tipo di patologie. Per quanto concerne invece gli Operatori sanitari e di supporto esposti al contagio, approfittiamo per ribadire e sollecitare le Autorità competenti affinché, così come disposto dai vari decreti ministeriali, individuino soluzioni abitative di tipo alberghiero da destinare al personale risultato positivo al tampone, nei casi in cui si trova impossibilitato ad osservare il periodo di quarantena nel proprio domicilio, in modo tale da evitare il diffondersi dell’epidemia a danno dei familiari conviventi.
4-04-2020
La Redazione