Sardinia Film Festival, trionfa la next generation

Nicolas Fattouh, vincitore del Gran Premio Sardinia Film Festival 2021 con “How my Grandmother became a chair”

SASSARI. La next generation dell’animazione trionfa al Sardinia Film Festival 2021. La giuria internazionale presieduta da Roberto Perpignani ha premiato con nove riconoscimenti e tre menzioni i corti in gara realizzati da giovani e giovanissimi artisti provenienti da tutto il mondo.

Sul gradino più alto del podio “How my Grandmother became a chair” (Come mia nonna è diventata una sedia) del libanese Nicolas Fattouh, vincitore del “Gran Premio Sardinia Film Festival” per “aver trattato il tema dell’invecchiamento e della morte con la potenza della semplicità”. Una storia molto personale – come ha spiegato lo stesso regista in collegamento video con il Cityplex Moderno di Sassari – che racconta con un registro simbolico il dolore della perdita evocando indirettamente la pandemia.

Vincitore del Premio Pino Zac per il “Film ribelle” è invece il mini musical “The deceased” (Il deceduto), nel quale il tema della morte ritorna attraverso un registro comico e a tratti surreale. L’opera è stata realizzata da un uomo e da una donna israeliani, Avishai Simchovitch e Keren Or Zelingher.

E proprio le donne sono state tra le grandi protagoniste del SFF, ottenendo cinque riconoscimenti complessivi, tra i quali, quello dedicato a Fusako Yusaki per il “Film che ama la sintesi”, conquistato dall’italiana Milena Tipaldo grazie al suo “A body” (Un corpo). Ancora corpi ma embrionali nella narrazione intrauterina di “I call it home” (Io la chiamo casa) dell’iraniana Leila Ahang, a cui è stato assegnato il Premio Osvaldo Cavandoli, destinato al migliore “One-person-film”.

Dalla movimentata gestazione all’affascinante, apparente immobilità di “Abandoned village” (Villaggio abbandonato), diretto da Mariam Kapanadze (Georgia), Premio Manfredo Manfredi per il “Film che dà spazio al dubbio”. Un tratto che lega molti autori in concorso al festival artefici di linguaggi espressivi e sperimentali da decrittare come quelli del franco-colombiano Nieto, la cui originalità è stata celebrata dal premio Giulio Gianini per “Swallow the Universe” (Ingoia l’Universo).

Il Premio Bruno Bozzetto per il “Film che ama gli animali e la natura” è andato al greco “A sensual pill” (Una pillola sensuale) di Sam3, uno sguardo veloce, suggestivo e impietoso sulle condizioni del nostro pianeta nei giorni della pandemia. Mentre “Dans la nature” (Nella natura) del francese Marcel Barelli, una comica narrazione dell’omosessualità tra le diverse specie della fauna presente nel pianeta, ha ricevuto il Premio Guido Manuli. Di Manuli è stato presentato in anteprima mondiale “Merry Christmas”, un film di un minuto, cinico e caustico, sul triste Natale a cui molti bambini sono costretti.

Un’altra première planetaria è arrivata con “Amricord” (“Mi ricordo” in dialetto ferrarese), lavoro postumo del compianto Giovanni Ferrari introdotto dalla nipote Giulia Negretto. Emozionante anche il ricordo di Fabrizio Bellocchio, un giovane appassionato di cinema d’animazione a cui è stato intitolato il premio per il “Film dal contenuto sociale”, vinto da “The Seine’s tears” (Le lacrime della Senna), girato da un collettivo di studenti-registi francesi.

L’elevata qualità generale delle opere ha spinto la giuria, composta oltre che da Perpignani anche da Angela Conigliaro, Chiara Rapaccini, Damiàn Perea, Giulio De Vita, Anne-Sophie Vanhollebeke, a riconoscere altre tre Menzioni a “Pilar” (Olanda), “Mule” (Messico) e “Haboob” (Iran). La Giuria giovani, composta da cinquanta studenti di quattro istituti scolastici di Sassari e Olbia/Tempio, coordinata dal docente Stefano Sole, ha assegnato il primo Premio “Giovani scuole” 2021 al corto anticonvenzionale e sperimentale “Underwater love” (Amore subacqueo) realizzato da Andrea Falzone, Cristina Fiore e Veronica Martiradonna, allievi del CSC di Torino. La giuria giovani ha poi concesso una “Menzione d’onore” al francese “Yallah!” .

Nelle ottanta opere in concorso, i verdetti delle commissioni hanno riconosciuto un’ampia varietà di stili e temi, individuandovi oltretutto – come ha dichiarato il presidente del festival, Cristian Jezdic – “le radici profonde dell’animazione tracciate dai maestri del passato”. Ora si guarda già alla XVII edizione. L’idea – lanciata Carlo Dessì in rappresentanza del Cineclub Sassari, storico organizzatore dell’evento – è quella di “implementare il lavoro fatto quest’anno, attraverso l’istituzione di un comitato scientifico guidato dai grandi saggi dell’animazione”.

Ma, al di là delle prospettive future, rimane l’importante riuscita di quest’edizione, col conseguimento dell’obiettivo tracciato dal direttore artistico Luca Raffaelli: “Siamo riusciti a creare un senso di comunità tra artisti e pubblico. Un grande successo per tutti noi e per Sassari”.

La manifestazione è organizzata dal Cineclub Sassari con il sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna, la Edison, e la collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, Animayo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni.

Immagine tratta da “How my Grandmother became a chair”



Sardinia Film Festival, grande attesa per la premiazione

Luca Raffaelli e Astutillo Smeriglia

SASSARI. Al Sardinia Film Festival è arrivato il momento dei verdetti. Sono alte le aspettative per le decisioni della giuria che oggi (8 dicembre) dalle 21.15 decreterà i corti vincitori della sedicesima edizione del SFF quest’anno interamente dedicata all’animazione. “So che c’è stata”, dichiara il direttore artistico Luca Raffaelli, “un’accesa discussione tra i giurati fino a notte fonda. Mi aspetto e auguro molte sorprese nelle scelte.”

Inevitabili le vedute differenti se si considera la qualità complessiva delle oltre ottanta opere proiettate figlie di autori provenienti da ogni latitudine del pianeta, dalle tematiche e poetiche diverse ma, per la maggior parte, caratterizzate dalla volontà di sperimentare nuovi linguaggi espressivi.

Un’inclinazione propria agli otto cineasti italiani a cui sono intitolati altrettanti premi sui dieci previsti: “Bozzetto, Cavandoli, Pino Zac e gli altri – ricorda Raffaelli – hanno rappresentato una spinta creativa fondamentale per tutto il cinema creativo italiano”. Di altri due maestri dell’animazione nostrana sono in programma le attese prime mondiali, sempre dopo le 21.15, di “Amricord” e “Merry Christmas” rispettivamente di Giovanni Ferrari, l’illustratore de “La Gabbianella e il gatto”, e Guido Manuli, disegnatore di corti animati dall’umorismo cinico e dissacrante, lo stesso che troveremo nel cortissimo natalizio che vedremo in prima mondiale.

Alle 17.50 in collegamento da Angouleme (Francia) sarà invece la volta degli animatori del futuro con “Viaggio a Teulada”, secondo dei “Sogni sardi” in cartellone, e la partecipazione dei Nas, New Animation in Sardegna, il progetto di formazione della Regione. L’interfaccia con le esperienze all’estero ha avuto ieri (7 dicembre) un emozionante episodio in diretta da Los Angeles con Cinzia Angelini regista di “Mila”, cartoon ambientato a Trento durante la seconda guerra mondiale che sta spopolando nei festival di tutto il mondo.

“Per realizzarlo sono stati coinvolti”, ha spiegato la regista italiana, “oltre trecento artisti da 35 paesi, con cui abbiamo lavorato da remoto per anni, molto prima della pandemia.” Team più ridotti ma molto espressivi nella serie “Preti” di cui il suo ideatore Astutillo Smeriglia ha introdotto il dissacrante sequel da 500mila visualizzazioni su youtube. Sono migliaia i ragazzi avvicinati all’animazione da Damiàn Perea, direttore del festival delle Canarie Animayo, che ha approfondito le finalità della sua pedagogia inclusa nei programmi scolastici. “Un esperimento – è intervenuto Raffaelli – che in Sardegna potrebbe avere molto successo.”

Damiàn Perea



XVI Sardinia Film Festival, a Sassari sei giorni di cinema d’animazione tra proiezioni e ospiti di caratura internazionale

SASSARI. Il meglio del cinema d’animazione, nazionale ed estero, elegge Sassari, dal 3 all’8 dicembre, come sua nuova capitale grazie alla sedicesima edizione del Sardinia Film Festival. La kermesse, quest’anno in programma al cinema Cityplex Moderno, a ingresso libero ma con obbligo di green pass, si riscopre per la prima volta tutta animation, rinnovata anche nella direzione artistica, siglata dallo sceneggiatore e giornalista romano Luca Raffaelli, uno dei massimi esperti in Italia e non del fumetto e dell’animazione.

A promuovere il nuovo corso è il Cineclub Sassari e Carlo Dessì, che rimangono gli organizzatori della rassegna, stavolta presieduta da Cristian Jezdic, produttore di animazione e fondatore della BeQ entertainment, nonché vicepresidente di Cartoon Italia, l’associazione nazionale dei produttori d’animazione. Variegato e di grande qualità il cartellone della sei giorni, reso possibile dal sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna e la Edison, e dalla collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, AnimaYo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni.

In arrivo come ospiti molti big dell’animazione, dello schermo e del web quali Manfredo Manfredi, Nicola Piovesan, Nieto, Angela Conigliaro, Marino Guarnieri – autore del suggestivo manifesto del Festival – Alessandro Rak, Astutillo Smeriglia, Andrea Lorenzon di Cartoni Morti.

Grazie anche all’imprescindibile supporto della Film Commission e del progetto NAS, nel fitto calendario del Sardinia Film Festival ci saranno proiezioni lungo l’intero arco della giornata, nella formula dell’“happening continuo” come la definisce Raffaelli. Spazio ai film per bambini, alle presentazioni di libri, agli omaggi dedicati ai geni del settore, ai sogni sardi e alle tante creazioni d’arte filmica, attraversate da un’ampia varietà di generi, dal fantasy all’horror al realismo crudo, e tematiche, dall’ecologia all’eros alla politica, inclusi gli aspetti di più stretta attualità come la vita al tempo della pandemia, la violenza sulle donne o l’emergenza migranti.

Venerdì 3 novembre, l’inaugurazione del festival si terrà alle 21 nelle sale del Cityplex, accogliendo la proiezione di quattro corti del cineasta colombiano Nieto, realizzati tra il 2007 e il 2021, seguiti da “Dedalo” di Manfredo Manfredi, candidato nel 1975 all’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione. Al SFF, il maestro palermitano presenterà anche il suo ultimo cortometraggio, “Lo spirito della notte”, segnando così il ritorno al mondo dell’animazione dopo vent’anni di assenza. Alle 22 divertimento e dissacrazione col fenomeno web dei Cartoni morti di Andrea Lorenzon e, in chiusura, Matteo Valenti presenta assieme a Carla Rezza il suo documentario “Lele, il magico mondo di Emanuele Luzzati”, omaggio al geniale scenografo, animatore e illustratore italiano, scomparso nel 2007.

Come ogni anno, il concorso rappresenta l’evento clou: ottanta le opere selezionate da ogni parte del globo tra le 1200 pervenute, di cui ben trentasei sono opere prime e trentaquattro sono provenienti da scuole di cinema. A suggellare l’alto pregio dell’offerta una giuria d’eccezione, capitanata da Roberto Perpignani, maestro indiscusso del montaggio cinematografico, e composta da artisti, illustratori, fumettisti, in una trasversalità anche anagrafica: “Una giuria di tutte le età – dichiara Raffaelli –con personaggi antitetici, che rispecchia la varietà di proposte del programma e, mi auguro, anche quella del pubblico. L’obiettivo è creare una comunità e far sì che il festival diventi una forma di felicità collettiva”.

Dieci i riconoscimenti previsti: oltre al Gran Premio Sardinia Film Festival e al Premio Fabrizio Bellocchio per il contenuto sociale, sette sono dedicati a grandi maestri del cinema d’animazione italiano: Premio Bruno Bozzetto per il film dalla parte della Natura e degli Animali; Premio Osvaldo Cavandoli per il one-man-film; Premio Giulio Gianini per l’originalità; Premio Manfredo Manfredi per il film che dà spazio al dubbio; Premio Guido Manuli per la forza comica; Premio Fusako Yusaki per il film che ama la sintesi; Premio Pino Zac per il film ribelle. A questi si aggiunge la Giuria studenti, coordinata dal docente Stefano Sole e formata da ottanta ragazzi provenienti da quattro licei e istituti, Castelvì, Figari e Pellegrini di Sassari e Gramsci di Olbia, diretti rispettivamente da Gianfranco Strinna, Mariano Muggianu, Paolo Acone ed Elisa Mantovani.

Il Sardinia Film Festival si prepara al debutto cogliendo l’atmosfera elettrizzante che contrassegna, negli ultimi tempi, l’animazione e augura, come afferma il suo presidente, Cristian Jezdic, di diventare “una piattaforma di lancio e di grandissima visibilità per tutti i produttori e gli autori italiani e non, che vedranno promosse le proprie capacità a livello nazionale e globale”.

“Il SFF – conferma il direttore artistico – vuole essere una congiuntura energetica per tutti quelli che lavorano con la creatività, con le invenzioni, un detonatore di nuove creazioni attraverso l’incontro, la visione delle opere e il confronto. Il cinema d’animazione di oggi è davvero un punto d’intersezione di tutte la arti, dal fumetto al videogioco, dalla pittura alla scultura al cinema dal vero. Per questo chiamiamo a raccolta a Sassari tutti gli artisti sardi in primo luogo e tutti gli artisti del mondo, non solo di cinema”.

La Regione Sardegna dal canto suo riconosce nel cinema un importane volano occupazionale ed economico per il territorio. Nelle parole dell’assessore Andrea Biancareddu, “lo sviluppo esponenziale della filiera audiovisiva isolana sta dando risultati importanti nei festival e mercati nazionali e internazionali. Il mondo dell’animazione è uno dei più efficaci strumenti di valorizzazione della nostra lingua, della nostra storia e delle narrazioni delle Nostre comunità. Intendiamo incrementare nuove risorse per formare nuovi talenti, consolidare la rete isolana dei festival e alimentare nuove opere e progetti innovativi. In sinergia con la Sardegna Film Commission stiamo consolidando gli Stati Generali del cinema così da mappare con regolarità le trasformazioni del comparto e ascoltare le esigenze dei diversi attori della filiera”.

Il programma dettagliato del SFF può essere visionato sul sito www.sardiniafilmfestival.it e sui canali social della manifestazione.

Il direttore artistico Luca Raffaelli



Sardinia Film Festival, il coreano “Hands and wings” conquista la XV edizione

L’opera di Sungbin Byun tratta temi delicatissimi come la disabilità, l’autoerotismo, l’omosessualità, il rapporto madre-figlio e la religione

Unico Italiano tra i premiati il corto d’animazione “Siredea” di Elisa Cecchin, Elisa Bonadin, Isabel Matta e Carlotta Vacchetti

SASSARI. Temi forti, toccanti, talvolta sconvolgenti o inconfessabili, certamente non commerciali. Le opere vincitrici della XV edizione del Sardinia Film Festival sono dei piccoli capolavori in cui la capacità argomentativa è affidata alla forza delle immagini. Immagini dal sapore internazionale in grado di lanciare messaggi immediati e profondi come solo i cortometraggi sanno fare. Quasi impossibile da trovare al cinema o in tv.

Ed è certamente il caso del vincitore assoluto del 2020, il coreano “Hands and wings” di Sungbin Byun, che in un concentrato di emozioni tratta argomenti delicatissimi come la disabilità, l’autoerotismo e l’omosessualità, l’amore, il rapporto madre-figlio e la religione.

La Giuria ufficiale formata dalla segretaria di edizione Fiorella Giovannelli Amico, dal regista Marco Antonio Pani e dal distributore cinematografico Andrea Paco Mariani, ne ha decretato il premio come Miglior Fiction e Miglior Film della XV edizione, poiché “sa toccare con la giusta sensibilità e cura, un tema ancora oggi troppo trascurato: la sessualità nella vita delle persone con disabilità. Un tema urgente, che è anche e soprattutto una questione di autodeterminazione e di rispetto dei diritti e della dignità della persona. Ed è inaccettabile che ancora oggi sia ostaggio di tabù, mistificazione, e operazioni di rimozione culturale”.

Locandina “Hands and wings”

A presentare in diretta streaming i vincitori della XV edizione è stata la project manager Marta Manconi, con l’ausilio del traduttore in inglese, Giampiero Balia, data la portata internazionale dell’evento.

«Il gruppo di selezione valuta per davvero tutti i film, e sono oltre tremila quelli pervenuti all’indirizzo del Cineclub Sassari. Facciamo una selezione oggettiva su tecnica e temi di tutte le opere – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì –. Tutte hanno mostrato una forte motivazione nell’affrontare forti tematiche sociali a livello mondiale, tematiche universali che provengono spesso da luoghi remoti come il Perù o il Kirghizistan, ma che sono affrontate in massima libertà grazie anche alla giovane età degli autori, in una modalità che solo il cinema indipendente può permettersi di fare».

Premio al Miglior Documentario è andato a “Mamapara” del peruviano Alberto Flores Vilca. Un’immersione nella dimensione della povertà sudamericana, apprezzata dalla giuria per lo stile narrativo sobrio, per la bellezza della fotografia, la misura nel montaggio e la sensibilità con cui il regista, figlio della protagonista, ha saputo ritrarre la madre.

Incetta di riconoscimenti per il francese “Migrants” di Hugo Caby, Zoe Devise, Antoine Dupriez, Aubin Kubiak, e Lucas Lermytte, che riceve un doppio Premio Animazione sia per la Giuria ufficiale che per la Giuria studenti. Il film colpisce per la sua capacità di racchiudere tanti messaggi importanti in uno solo: riscaldamento climatico, migrazione, diversità, razzismo, solitudine, il nord e il sud del mondo, con il chiaro messaggio che non si può far finta di niente e voltarsi dall’altra parte. Il racconto si muove con abilità e garbo grazie a personaggi e ambientazioni realizzati con cura, fantasia e perizia tecnica e narrativa, in un mix di animazione digitale e pupazzi stop-motion.

Unico lavoro italiano tra i premiati è “Siderea” di Elisa Cecchin, Elisa Bonadin, Isabel Matta e Carlotta Vacchetti, che riceve la Menzione speciale per l’Animazione. Prodotto dal Csc di Torino, che forma giovani autori e promesse del cinema d’animazione sotto la guida della direttrice Chiara Magri, “Siderea” è un corto elegante capace di scavare nel profondo dell’animo creando atmosfere poetiche e sensoriali.

La Giuria studenti – coordinata dal docente Stefano Sole e composta da quindici ragazze e ragazzi degli istituti superiori Figari, Pellegrini e Margherita di Castelvì di Sassari – ha decretato come Miglior fictionTradition” di Zhanuzak Mamytov, proveniente dal Kyrgyzstan. Un corto potente ed espressivo in cui il rito d’iniziazione all’età adulta (nella loro tradizione), cioè la circoncisione, si trasforma in una storia di (frustrazione) bullismo e isolamento.

Miglior documentario a “Los dìas que pasan” di Antonio Savinelli (Spagna), per aver saputo tradurre in sguardi, giochi e voce il “tempo bambino” del lockdown nella sua ciclica quotidianità.

Il festival è stato realizzato grazie all’impegno assiduo di numerose professionalità. Il Catalogo è a cura di Cinzia Loriga, i social media da Matteo Oppo, la grafica da Marco Fiaschi, la striscia critica quotidiana è di Francesco Bellu, Giampietro Balia si occupa dei rapporti con gli autori e la traduzione live in inglese, Giorgia Onali e Isabella Dessì delle traduzioni, mentre i dirigenti degli istituti scolastici coinvolti hanno seguito la manifestazione con disponibilità in particolare sovrintendendo all’aspetto della Giuria studenti.

L’evento organizzato dal Cineclub Sassari gode del partenariato della Regione Autonoma della Sardegna attraverso gli assessorati alla Cultura e al Turismo, della Sardegna Film Commission e come partner tecnici ha la Open DDB (distribuzioni dal basso) e il Cityplex Moderno.




Marit Nissen, ad Alghero la “Eva” di Carlo Verdone

L’attrice di origini tedesche domenica sarà al Cinema Miramare per la serata conclusiva del Sardinia Film Festival

ALGHERO. Molti la ricorderanno nel ruolo di “Eva”, la moglie di Ercole Preziosi nel film “C’era un cinese in coma” diretto e interpretato da Carlo Verdone con la partecipazione di Beppe Fiorello. L’attrice Marit Nissen domenica 7 luglio, dalle 18.30 sarà al Cinema Miramare di Alghero accanto al marito Paolo Sassaneli, per la serata conclusiva e la cerimonia di premiazione del Sardinia Film Festival – XIV edizione.

L’artista di origini tedesche è un’attrice affermata nel mondo del cinema, della televisione e soprattutto del teatro, per il quale ha esordito a Roma con Nino Manfredi, frequentando al contempo l’Accademia d’Arte drammatica.

Ha preso parte a film come “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido, “Non ti muovere” di Sergio Castellitto, “Caterina va in città” di Paolo Virzì, “…e se domani” di Giovanni Laparola e “L’amore non basta” di Stefano Chiantini.

Il suo volto è noto per la partecipazione a diverse fiction televisive, tra cui “Donna detective”, “Provaci ancora prof!”, “Il commissario Manara”, “L’ispettore Coliandro” e ha fatto parte del cast della soap opera di Canale 5 “CentoVetrine”.

 

 

Salvatore Taras

Ufficio stampa

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Paolo Sassanelli domenica ad Alghero per “La grande fuga” al Sardinia Film Festival

Il 7 luglio il noto attore sarà al Miramare per parlare del progetto che in questi giorni gli permetterà di incontrare i detenuti all’interno del carcere di Bancali. L’obiettivo: portare i valori formativi del Cinema nelle carceri come strumenti di dialogo e avvio per una nuova esperienza di vita. Il 5 luglio si tiene invece la masterclass sulla produzione a cura di Giannandrea Pecorelli

ALGHERO. Paolo Sassanelli il 7 luglio sarà ad Alghero per la serata conclusiva del Sardinia Film Festival. Il noto attore, regista e sceneggiatore di origini pugliesi, presenterà al Cinema Miramare il suo progetto “La grande fuga”, che in questi giorni gli permetterà di incontrare i detenuti all’interno del carcere di Bancali.

Al Miramare l’appuntamento di domenica inizia alle 18.30 con la proclamazione dei vincitori del Premio internazionale organizzato dal Cineclub Sassari, che anche quest’anno ha accolto lavori da tutto il mondo. Interverranno i componenti della prestigiosa giuria formata dal produttore Giannandrea Pecorelli, dalla dirigente Siae, Danila Confalonieri e dal critico marocchino Abdelkirim Ouakim.

Subito dopo sarà proiettato il film israeliano vincitore del Premio Oscar come Miglior cortometraggio 2019, “Skin” di Guy Nattiv, Jame Ray Nemuman e Sharon Maymon, che racconta la storia del naziskin dell’Alabama Bryon Widner, il quale per amore ha deciso di eliminare i tatuaggi che mostravano la sua fede di suprematista bianco.

Sassanelli potrà quindi incontrare il pubblico per parlare del suo progetto dedicato ai detenuti, che da diverso tempo lo vede collaborare con il carcere di Regina Coeli, e ora con la struttura penitenziale sassarese. L’attore, molto conosciuto per la sua partecipazione a “Classe di Ferro”, “Un medico in famiglia” e a un’infinità di fiction, racconterà la sua esperienza all’interno del carcere romano, dove svolge come volontario attività di Cineclub.

Lo scopo dell’iniziativa – nata grazie all’appartenenza di Sassanelli al gruppo dell’istituto buddista Soka Gakkai – è portare i valori formativi del Cinema nelle carceri come strumenti di dialogo e avvio per una nuova esperienza di vita.

Il Cineclub Sassari da diverse edizioni coinvolge proprio la casa circondariale di Bancali all’interno del Sardinia Film festival, organizzando un vero e proprio Premio “Giuria ristretta”, per le sezioni femminile e maschile.

Assieme a Paolo Sassanelli interverranno  anche Mario Dossoni, garante dei diritti delle persone detenute e coordinatore delle “giurie ristrette”, Lia Camboni, volontaria del carcere di Bancali (SS) per la sezione femminile, e quindi Vittorio e Alessandro Gazale, che presenteranno “Dalle carte alle storie liberate”, un racconto per immagini e parole con proiezione di foto. A moderare l’incontro sarà il giornalista partenopeo Alberto Castellano. A partire dalle 20.30, nel Cortile interno di Lo Quarter, in Largo San Francesco, Alghero, si svolgerà un aperitivo in musica con i saluti finali.

Proseguono intanto a Lo Quarter gli appuntamenti in calendario del festival. Il 5 luglio alle 17.30, in Sala Convegno Mosaico si svolge la masterclass “ Il mondo della produzione in Italia”, a cura di Giannandrea Pecorelli, già dirigente (in RCS Film e Tv – Rai Fiction – Sony Italia – Endemol Italia) e produttore. Tra i film suoi film La Regina Margot, Il Giudice ragazzino, The Red Violin, Notte prima degli esami, Questo piccolo grande amore, Bar Sport, Arrivano i Prof. In Rai ha avviato la produzione di Don Matteo, Medico in Famiglia, Incantesimo. Per Aurora Tv Banijay ha ideato e prodotto per Rai Uno la serie di grande successo Il Paradiso delle Signore e le docufiction: Io sono Libero (su Libero Grassi), Adesso Tocca a me (su Paolo Borsellino) e Il Professore (su Aldo Moro). Ha in preparazione la serie internazionale Eternal City, ambientata a Roma durante la Dolce Vita e la Guerra Fredda. Alle 21 nel cortile di “Lo Quarter” saranno proiettati i corti in concorso per documentary e fiction.

 

 

 

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Ufficio stampa e comunicazione

Sardinia Film Festival 2019




Sassari, tre serate a tutto Cinema a Palazzo di Città con il Sardinia Film Festival

Dal 24 al 26 giugno al Civico arriva la seconda anteprima del Premio internazionale dedicato al cortometraggio. In prima visione “L’ultimo pizzaiolo” di Sergio Naitza, “Restiamo amici” di Antonello Grimaldi e la pellicola restaurata “Altura” di Mario Sequi. Attesa anche la masterclass in Sceneggiatura a cura di Filippo Kalomenidis e “Focus donna”

SASSARI. Il “Sardinia Film Festival – XIV edizione” riparte con una seconda anteprima sassarese ricca di proiezioni, prime visioni e tanti eventi collaterali. Dopo l’Accademia delle Belle arti, ad accogliere il Premio internazionale dedicato al cortometraggio, dal 24 al 26 giugno sarà il meraviglioso scrigno di Palazzo di Città.

Al Civico, il festival organizzato dal Cineclub Sassari ripartirà lunedì pomeriggio, alle 15, con le proiezioni delle opere in concorso: il primo lavoro è “Rwanda” del regista italiano Riccardo Salvetti (Fiction), il secondo “Grrl!” dello spagnolo Daniel Suberviola (Documentary) e il terzo “In her shoes” dell’italiana Maria Iovine (Fiction).

Alle 18, un appuntamento dedicato all’universo femminile, sarà la tavola rotonda “Focus Donna”, realizzata in collaborazione con l’associazione “noiDonne2005”. Al fine di esplorare storie universali al femminile da più punti di vista, interverranno Carla Bassu, docente associata di Diritto Pubblico comparato nell’Università di Sassari, Romina Deriu, sociologa e docente dell’Accademia turritana ed Elisabbeta Sedda, curatrice del libro “Post pink”, antologia del fumetto al femminile che raccoglie nove “versioni” di donna, ognuna illustrata da una diversa fumettista. A moderare sarà invece Giusi Marrosu, presidente dell’associazione  noiDonne2005.

Alle 19.30 riprendono le proiezioni con il film “My name is Julita” del regista polacco Filip Dzierżawski (Fiction), quindi i due lavori italiani “[a-live] – da una storia vera” di Alice Rotiroti (Fiction) e “Sottovuoto” di Elena Fiorenzani (Fiction).

Martedì 25 giugno si parte dal mattino con la masterclass in Sceneggiatura a cura di Filippo Kalomenidis, sceneggiatore cinematografico e televisivo, autore di serie TV e head writer, nonché di spot pubblicitari e di romanzi.

Le proiezioni riprendono nel pomeriggio. A partire dalle 16 arrivano i lavori “The sun on the skin” di Massimo Bondelli (Documentary) e “Italia 70 – 10 anni di piombo” di Omar Pesenti (Documentary).

Molto atteso è “L’ultimo pizzaiolo” di Sergio Naitza, che sarà presentato alle 20 dallo stesso autore in prima visione assoluta. È un Viaggio nelle sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva dei sogni di celluloide e immortalare questi luoghi prima che vengano cancellati dal profilo urbano di città e paesi. Con i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti (un mestiere soppresso dalla tecnologia) e dello storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola. Appunto “l’ultimo pizzaiolo”.

Subito dopo un’altra proiezione in anteprima, anche questa attesissima, quella del film “Restiamo amici”, del regista sassarese Antonello Grimaldi, una fiction con Violante Placido e Michele Riondino, tratta dal romanzo “Si può essere amici per sempre” di Bruno Burbi. A presentare l’opera lo stesso Grimaldi, accompagnato dal noto attore Vincenzo Marescotti.

Il 26 giugno a partire dalle 18, la terza e ultima serata di proiezioni vedrà succedersi nell’ordine, per la Vetrina Sardegna, “Still here” di Chiara Porcheddu, “Peeping Nicholas” di Emanuel Cossu, “Are your thoughts your own?” di Matteo Zara (girato nel Regno Unito) e “Klepsydra” di Adriana Perra.

All’interno della carrellata sarà inserito  lo Speciale Cineclub Sassari “Ricordando Nando”, dedicato alla figura di Nando Scanu, figura fondamentale del Sardinia film festival scomparsa lo scorso anno.

Alle 20.30 un’altra prima visione molto attesa, quella della pellicola restaurata di “Altura”, primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, precisamente nel lontano 1949, dal regista Mario Sequi. Sono protagonisti gli attori Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, con musiche di Ennio Porrino. Sarà presente il presidente de Il Gremio dei Sardi di Roma, Antonio Maria Masia.