COLDIRETTI NU-OG: GRANDE SUCCESSO AL CALA GONONE JAZZ FESTIVAL CON IL VILLAGGIO CAMPAGNA AMICA. SAPORI E TRADIZIONI DELLA SARDEGNA AL CENTRO DELLA KERMESSE INTERNAZIONALE

Il gusto inconfondibile dei prodotti sardi, quelli più autentici dell’isola, hanno incontrato ancora una volta i ritmi travolgenti del jazz, trasformando il Cala Gonone Jazz Festival 2025 in un evento ancora più speciale. Il Villaggio Campagna Amica di Coldiretti Nuoro-Ogliastra ha animato la manifestazione internazionale con un’offerta ricca di eccellenze agroalimentari locali, confermandosi uno degli appuntamenti più attesi della rassegna. Il Villaggio ha saputo raccontare anche quest’anno il territorio con i suoi sapori e saperi.

PRODOTTI. La splendida cornice dell’evento è stata popolata fin dal tardo pomeriggio di tantissimi visitatori, attratti dall’ampio percorso del gusto allestito dalle aziende di Campagna Amica. Degustazioni guidate, street food, vini e birre artigianali hanno scandito una serata interamente dedicata al cibo genuino della Sardegna. Tra i grandi protagonisti i piatti simbolo della tradizione, ma anche dolci, carni, frutti e formaggi locali. Un’offerta che ha saputo conquistare residenti e turisti, raccontando l’anima autentica della filiera agricola sarda.

VETRINA AUTENTICA. “Abbiamo vissuto una giornata speciale che ci ha permesso di mostrare al pubblico il valore del lavoro dei nostri produttori – sottolinea Leonardo Salis, presidente di Coldiretti Nuoro-Ogliastra – il Villaggio Campagna Amica si è confermato un punto di riferimento per chi vuole scoprire la qualità delle produzioni a km zero”.

Per Alessandro Serra, direttore Coldiretti Nu-Og, “il Cala Gonone Jazz Festival è la dimostrazione di come eventi culturali di grande respiro possano dialogare con il mondo agroalimentare. I nostri produttori non offrono solo eccellenza enogastronomica, ma raccontano una storia fatta di identità, appartenenza e rispetto per la terra”.

COLLABORAZIONI. Anche per il 2025, il Villaggio è stato realizzato grazie alla collaborazione con Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna, Comune di Dorgali, Mousikè Nuoro, Cala Gonone Jazz Festival, l’associazione culturale “L’Intermezzo”. Un successo che conferma ancora una volta la forza della filiera Coldiretti e il ruolo centrale delle aziende agricole nella promozione del territorio sardo.




COLDIRETTI CAGLIARI A REGIONE: CRESCE PREOCCUPAZIONE SUL SISTEMA IDRICO DEL SUD SARDEGNA. ATTIVARE ‘TAVOLO PERMANENTE’ INTER-ISTITUZIONALE PER GESTIRE SISTEMA IDRICO SUD SARDEGNA

COLDIRETTI CAGLIARI A REGIONE: CRESCE PREOCCUPAZIONE SUL SISTEMA IDRICO DEL SUD SARDEGNA.

ATTIVARE ‘TAVOLO PERMANENTE’ INTER-ISTITUZIONALE PER GESTIRE SISTEMA IDRICO SUD SARDEGNA.

NECESSARIE AZIONI COORDINATE E CONDIVISE PER PIANIFICARE INTERVENTI IMMEDIATI E MEDIO-LUNGO PERIODO

Un Tavolo Permanente inter-istituzionale, con la partecipazione della Regione, del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale (CBSM) e delle organizzazioni professionali agricole, per coordinare e accelerare il piano di interventi infrastrutturali del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale contenuto in un dossier presentato dallo stesso ente di bonifica. Lo chiede Coldiretti Cagliari che, accogliendo favorevolmente il lavoro prodotto dal Consorzio ha inviato una lettera agli assessori dell’Agricoltura e dei Lavori Pubblici, Gian Franco Satta e Antonio Piu, sottolineando l’importanza di sostenere il piano attraverso un tavolo condiviso che coinvolga tutti i soggetti rappresentativi. L’obiettivo è quello di garantire una gestione efficiente e sostenibile delle risorse idriche nel territorio e attivare tutta una serie di azioni per tamponare le emergenze e sostenere le aziende agricole in questo momento di difficoltà.

PREOCCUPAZIONI. Anche perché cresce di giorno in giorno la preoccupazione di Coldiretti Cagliari per una situazione invasi nel Sud dell’isola che continua a essere deficitaria. Questa, unita alle ataviche difficoltà di gestione del sistema generale e alla mancanza di alcune infrastrutture strategiche, sta colpendo in modo pesante le aziende agro-pastorali del territorio, rendendo sempre più fosco il prossimo futuro. Il documento presentato alle associazioni di categoria dal CBSM evidenzia non solo gli interventi strategici necessari su opere importanti per migliorare la governance del sistema idrico nel Sud Sardegna, ma dipinge un quadro a tinte fosche sul sistema idrico attuale che non è cambiato rispetto alle recenti piogge cadute nel Sud Sardegna che non son state tali da condurre il territorio fuori dalla crisi idrica che si porta dietro da oltre un anno.

I NUMERI. Nonostante la provincia di Cagliari sia ancora molto vitale sul fronte agricolo, infatti, si è attivato negli anni un trend di calo di alcuni fattori che, se non invertiti attraverso queste politiche di programmazione e di pronto intervento durante le crisi, si rischia di disperdere una parte cospicua del patrimonio economico del territorio legato al mondo agro-pastorale. I numeri registrati in questi ultimi 10 anni nel territorio mostrano, infatti, una perdita di circa 1.200 ettari di superficie agricola utilizzata (oltre 346 mila ettari del 2010 contro i poco più di 345 mila nel 2020 (Elaborazione Coldiretti Cagliari su dati Istat)). Calato anche il numero di aziende totali, passate nel Sud Sardegna dalle 23.304 nel 2010 alle 16.629 del 2020 (6.675). Numeri non strettamente connessi alla sola difficoltà di gestione idrica ma questa rappresenta comunque un elemento molto rilevante in questo trend da contrastare.

LA PROPOSTA. Il Tavolo permanente permetterebbe, dunque, di attivare un’azione strategica per supportare il Consorzio di Bonifica che sta programmando i numerosi interventi infrastrutturali proposti nel dossier. Non solo, attiverebbe sia una pianificazione di programmi e azioni di medio-lungo termine che misure straordinarie contro gli effetti della crisi idrica. Perché, come sottolineato da Coldiretti Cagliari nella missiva alla Regione “per affrontare il cambiamento climatico serve una task force coordinata che dia sostegno immediato alle imprese. È emblematico, infatti, che nel 2024 in piena crisi idrica e nonostante la mobilitazione di Coldiretti con migliaia di agricoltori in protesta nelle strade dell’isola, ancora siamo in attesa di risposte fattive dalle istituzioni”.

RIFORME. La mancanza d’acqua “rende ancora evidenti le carenze del sistema di gestione delle risorse idriche – evidenzia Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari – con milioni di metri cubi d’acqua dispersi ogni anno a causa di condotte colabrodo e una mancanza di interconnessioni tra gli invasi”. Una mala gestione idrica che “si ripercuote drammaticamente sulle aziende agricole, causando perdite di reddito familiare e favorendo l’abbandono delle campagne, un fenomeno già preoccupante in Sardegna – aggiunge il neo direttore, Giuseppe Casu – il settore agricolo, già provato dalla crisi economica e dai cambiamenti climatici, si trova ora ad affrontare sfide ancora più complesse. Non intervenire significherebbe accelerare la perdita delle economie rurali, che svolgono un ruolo cruciale nel presidio del territorio contro fenomeni come gli incendi e lo spopolamento”.

SOLUZIONI. Secondo Demurtas e Casu, in questo “servono interventi strutturali e mirati come la ristrutturazione delle reti idriche, il recupero delle acque reflue e la costruzione di un piano invasi, dotati di sistemi di pompaggio, che permetterebbe non solo di assicurare l’approvvigionamento idrico durante i periodi di siccità, ma anche di ridurre gli effetti devastanti delle piogge e degli acquazzoni sempre più intensi”. Il tutto in un’ottica di rafforzamento del ruolo dei Consorzi di bonifica che hanno dimostrato la loro efficacia nel garantire una tenuta delle colture grazie a una irrigazione capillare. In Sardegna, la scarsità d’acqua è acuita da fenomeni climatici estremi: precipitazioni sempre più concentrate e irregolari rendono indispensabile una gestione flessibile e moderna degli invasi. Coldiretti chiede la creazione di interconnessioni tra bacini idrici per distribuire l’acqua dove è più necessaria, evitando che piogge abbondanti in alcune aree lascino invasi pieni mentre altri restano vuoti.

Matteo Piga
Responsabile Ufficio stampa e Relazioni esterne
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COLDIRETTI NU-OG: FUTURO DEL BOVINO SARDO PASSA DAL NUORESE CON I PROGETTI DI FILIERA PER CARNE 100% ITALIANA.

GRANDE SUCCESSO PER LA PARTECIPATA ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE TRA CONFRONTO E PROPOSTE 

Nuove prospettive, progetti ambiziosi e un impegno concreto per rilanciare il comparto bovino. È quanto emerso dall’assemblea organizzata da Coldiretti Nuoro Ogliastra, che ha richiamato a Nuoro, presso la Cooperativa Sociale Lariso in località Prato Sardo, oltre 150 allevatori delle razze Limousine e Charolaise. Un appuntamento strategico che ha posto le basi per affrontare con unità e visione le sfide di un settore fondamentale per l’economia dell’isola e che ha unito aziende di settore alla federazione rappresentata dai suoi vertici provinciali e da tutti i segretari di zona riuniti nella giornata di confronto.

NUOVO CONTRATTO FILIERA. Tra le principali novità discusse durante l’assemblea, spicca la presentazione del nuovo contratto di filiera sottoscritto dalla Confederazione Nazionale Coldiretti con Inalca, per una Filiera Bovina 100% nati ed allevati in Italia. Un progetto ambizioso e strategico che mira a valorizzare le carni di qualità e il made in Italy, promuovendo la produzione di ristalli nazionali di razze come Limousine e Charolaise, iscritte al Libro Genealogico, e dei loro incroci. 

“Questo percorso – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Leonardo Salis – nasce originariamente per sostenere e valorizzare le aree interne del Sud, storicamente vocate all’allevamento estensivo della linea vacca-vitello. Dal 2025, tuttavia, sarà esteso a tutto il territorio nazionale, offrendo nuove opportunità anche per i nostri allevatori sardi. L’obiettivo è migliorare il patrimonio bovino italiano, incrementando la produzione di carni di alta qualità e riducendo la dipendenza dalle importazioni estere. Questo rappresenta una svolta significativa per il settore, spesso dimenticato, ma cruciale per l’economia dell’isola”.

OBIETIVI AMBIZIOSI. Il progetto punta a consolidare la competitività delle aziende, assicurando una giusta remunerazione dei prodotti e aumentando la quota di mercato di carni 100% italiane. “Vogliamo garantire una stabile collocazione sul mercato dei vitelli da ristallo, migliorando la competitività del prodotto – ha aggiunto il direttore della Federazione, Alessandro Serra – e promuovendo un processo di valorizzazione che, a breve, coinvolgerà anche le razze bovine autoctone. Questo sarà un passo decisivo per l’aggregazione e la valorizzazione del prodotto, fondamentali per assicurare agli allevatori un reddito adeguato e sostenibile”.

SETTORE TRAINANTE. L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire l’importanza del settore bovino per l’economia sarda, spesso messo in secondo piano. “Il comparto bovino non è solo un pilastro dell’agricoltura sarda, ma anche un elemento identitario che merita di essere tutelato e valorizzato – conclude Coldiretti Nuoro-Ogliastra – assemblee come questa sono indispensabili per affrontare insieme le sfide del presente e del futuro, con una visione che guardi allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione delle eccellenze territoriali”. Il grande apprezzamento da parte della base sociale partecipante ha testimoniato l’efficacia 

  1. Perché quest’assemblea è stata considerata così importante?
    L’assemblea ha riunito oltre 150 allevatori delle razze Limousine e Charolaise, i vertici provinciali di Coldiretti e tutti i segretari di zona. È stata un momento strategico per definire nuove linee di sviluppo del comparto bovino, affrontare le sfide dell’economia locale e rilanciare un settore fondamentale per l’isola.
  2. Quali sono le principali novità emerse?
    Una delle principali novità è stata la presentazione del nuovo contratto di filiera sottoscritto a livello nazionale da Coldiretti con Inalca, finalizzato a creare una Filiera Bovina 100% italiana, dalla nascita all’allevamento. L’accordo punta a valorizzare le carni di qualità e a ridurre la dipendenza dalle importazioni estere.
  3. In che modo questo progetto coinvolgerà la Sardegna?
    Dal 2025 il nuovo contratto di filiera si estenderà all’intero territorio nazionale, coinvolgendo anche gli allevatori sardi. Questo offrirà nuove opportunità per le aziende locali, incrementando la produzione di carni pregiate e generando migliori prospettive economiche per l’intero comparto.
  4. Quali razze bovine saranno valorizzate?
    Il progetto si concentra su razze come Limousine e Charolaise, iscritte al Libro Genealogico, e i loro incroci. Inoltre, in futuro, si prevedono azioni per valorizzare anche le razze bovine autoctone dell’isola.
  5. Quali sono gli obiettivi ambiziosi del contratto di filiera?
    L’obiettivo è consolidare la competitività delle aziende, garantire una giusta remunerazione dei prodotti, aumentare la quota di mercato di carni 100% italiane, migliorare la collocazione sul mercato dei vitelli da ristallo e promuovere l’aggregazione dei produttori.
  6. Perché il settore bovino è così importante per la Sardegna?
    Il comparto bovino è un pilastro dell’agricoltura sarda e parte integrante dell’identità economica e culturale dell’isola. Un rilancio di questo settore significa tutelare un patrimonio locale e sostenere l’economia rurale, spesso trascurata ma cruciale per la coesione dei territori interni.
  7. Qual è stato il riscontro degli allevatori presenti?
    L’ampia partecipazione e il grande apprezzamento da parte degli allevatori testimoniano l’interesse e la fiducia verso le nuove proposte. Assemblee come questa permettono un confronto diretto tra base sociale, dirigenti e tecnici, favorendo scelte condivise e strategie più efficaci per il futuro del settore.



COLDIRETTI SARDEGNA: PARTE DALLE “VIE DEL MARE” IL MESE DI MOBILITAZIONE “UN MESE IN CAMPO” PER ACCENDERE I RIFLETTORI SULLA CRISI DELLE CAMPAGNE.

CONTRO I DANNI DELLA SICCITÀ LUNEDÌ 17 GIUGNO CENTINAIA DI AGRICOLTORI E TRATTORI IN CORTEO LUNGO LE SS 125 E 131 DCN

Il mondo delle campagne in Sardegna si mobilita per far sentire il suo grido d’allarme sulle difficolta che stanno vivendo le aziende sarde a causa del perdurare del grave stato di siccità, dei danni quotidiani causati dalla fauna selvatica e per sensibilizzare sulla prossima programmazione europea dettata da una politica Comunitaria che non ha messo al centro delle sue politiche l’agricoltore.

MOBILITAZIONE. Parte lunedì 17 giugno (dalle ore 10 alle 13) dalle “Vie del mare” nella Costa Orientale dell’isola, la grande mobilitazione di Coldiretti Sardegna che fino all’11 luglio porterà in piazza centinaia di agricoltori e trattori per puntare i riflettori su un comparto in difficoltà. Un mese di azioni su tutto il territorio regionale con, al centro, i temi scottanti per l’agricoltura e l’allevamento. Lunedì l’appuntamento è nelle zone più colpite da una siccità che non sta lasciando scampo a decine di aziende.

I CORTEI. Saranno due le manifestazioni in programma lunedì 17 con due sfilate di trattori, da Nord a Sud, in particolare tra Sarrabus, Sud Sardegna, Ogliastra, Baronia e Gallura. Il primo corteo sfilerà lungo la Strada Statale 125 e prevede tre punti di partenza: due da Sud (avvio Strada Statale 125 VAR lato nord, svincolo Murtas – km 54.600 e avvio allo svincolo Castiadas Olia Speciosa – km 29.400) e uno da Nord (Zona industraile Tertenia – Località San Pietro – NU). Il punto di arrivo dei due cortei è situato allo svincolo San Giorgio Quirra-Villaputzu SS125 VAR. La seconda manifestazione (in contemporanea) sfilerà lungo la Strada Statale 131 DCN e prevede due punti di partenza (Olbia – uscita Ovilò – S.Teodoro e a Siniscola – Zona industriale). Il punto di arrivo dei due cortei è situato allo svincolo Budoni-Agrustos.

COLDIRETTI. “Apriamo lunedì un momento di grande mobilitazione che sfocerà in importanti appuntamenti in luoghi sensibili della Sardegna con l’obiettivo di puntare i riflettori dell’opinione pubblica sulle difficoltà che vivono quotidianamente i nostri agricoltori e allevatori su temi così importanti per il mondo delle campagne – sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Sardegna – la Sardegna, come già dal lato del nazionale, sta portando avanti una azione per provare a costruire un futuro migliore per le comunità locali, soprattutto in tema di infrastrutture idriche che potrebbero alleviare la grande sete che stanno vivendo i campi e sostenere cittadini e aziende nella loro quotidianità e attività”.

AVVISO.
Proprio per via delle manifestazioni ci si scusa per gli eventuali disagi che verranno creati agli automobilisti e ai turisti, ma riteniamo che sia un’occasione per unirsi tutti insieme in questa azione che interessa tutte le nostre comunità locali. Considerata l’importanza della giornata, all’appuntamento sulle Vie del mare, sono stati invitati a unirsi a Coldiretti anche tutte le istituzioni, senza distinzione di colore politico, dai vertici della Regione e Consiglio regionale a quella locale con, in testa, i primi cittadini dei territori interessati, fino all’Anci, Anbi e Consorzi di bonifica.




COLDIRETTI COMPIE 80 ANNI,  CON OLTRE 1.500 AGRICOLTORI TUTTA LA SARDEGNA SI UNISCE ALLE 96 ASSEMBLEE NAZIONALI E A DORGALI CON IL SEGRETARIO NAZIONALE. 

DAL FALSO MADE IN ITALY ALLE ETICHETTE, PASSANDO PER I DANNI DA FAUNA SELVATICA. AL CENTRO LE POLITICHE PER IL FUTURO

Il contrasto al falso made in Italy e la lotta per la trasparenza nelle etichette, passando per le battaglie sul cibo sintetico e le farine di insetti sino alla difesa del ruolo degli agricoltori in tema di politiche nazionali e soprattutto in Ue con la nuova Pac, per arrivare alle necessarie azioni sulle politiche di sostegno contro i danni da una fauna selvatica che in tutta Italia costa agli agricoltori circa 200 milioni di euro.

TEMI. È passata da questi grandi temi la giornata dedicata a Orgoglio Coldiretti, che ha visto in tutta Italia in 96 province, la partecipazione record di oltre cinquantamila agricoltori, per chiedere soluzioni immediate in una giornata cruciale per un’organizzazione che quest’anno festeggia i suoi ottanta anni. Anche in Sardegna nelle quattro province con oltre 1.500 agricoltori e allevatori si sono messi al centro i temi più importanti dell’agricoltura sarda e nazionale, con uno sguardo importante alle battaglie future. Quattro le assemblee regionali tra Cagliari e Sassari, Oristano e Dorgali che ha visto anche la partecipazione del segretario generale Vincenzo Gesmundo. 

CUALBU. “Coldiretti da 80 anni può fregiarsi dello stesso logo e stesso nome e oggi queste assemblee hanno permesso di mettere a confronto dirigenti e la base sociale in un momento fondamentale per la vita della nostra associazione – sottolinea Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna – un momento importantissimo per ascoltare e condividere le esigenze dei nostri produttori in un dialogo costante e focalizzato a uscire dalle vertenze attuali – conclude – davanti abbiamo tante sfide da vincere e possiamo raggiungere gli obiettivi solo programmando il futuro migliore tutti insieme e spingendo la politica sarda, nazionale ed europea a mettere l’agricoltura al centro delle sue decisioni”.

SABA. “Quello di oggi è stato un momento importante per discutere insieme delle azioni fatte grazie a un’associazione sempre giovane – sottolinea Luca Saba, direttore regionale – oggi rilanciamo l’Orgoglio Coldiretti che portiamo avanti per una associazione presente e protagonista di tante battaglie. Non ci sono stati anni, mesi e giorni, in cui Coldiretti non si sia contraddistinta nelle sue attività e nella difesa dei suoi soci e del mondo agropastorale con autorevolezza conquistata nel tempo – continua – cerchiamo di valorizzare il sistema agricolo e tutelare i consumatori ed essere presenti nei tavoli istituzionali in cui abbiamo già ottenuto importantissime vittorie come i 74 milioni di euro della legge del 2022 dopo la manifestazione di Cagliari – conclude Saba – fu un momento fondamentale in un periodo difficile della nostra regione. C’è ancora tanto da fare ma andiamo avanti con questo spirito che rappresenta la nostra forza al fianco di agricoltori e allevatori”.

FOCUS. Tanti i focus fatti in tutta la Sardegna con la partecipazione dei tantissimi soci, donne e giovani, allevatori e agricoltori con i presidenti provinciali e direttori Giorgio Demurtas e Luca Saba a Cagliari, Leonardo Salis e Alessandro Serra da Dorgali (Nuoro-Ogliastra) insieme al presidente nazionale Cualbu; Antonello Fois ed Ermanno Mazzetti a Sassari e Paolo Corrias con Emanuele Spanò da Osristano. Tra i punti esaminati quello sulla fauna selvatica che vede in testa i cinghiali che rappresentano il maggior pericolo anche per i cittadini, con 170 incidenti stradali con morti e feriti causati nel 2023 proprio dall’impatto con cinghiali e altri animali selvatici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Senza dimenticare gli ingenti danni alle coltivazioni. Altro problema che pesa sui bilanci delle imprese è il crollo dei prezzi pagati alla produzione in molti settori simbolo, a partire dal grano, aggravato peraltro dal fenomeno delle pratiche sleali. Da qui anche l’approfondimento sul falso made in Italy con le importazioni di cibo che sono aumentate del 60% nell’ultimo decennio raggiungendo il valore record di 65 miliardi di euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Un fenomeno drammatico contro la quale la Coldiretti ha portato diecimila agricoltori alle frontiere del Brennero, lanciando una grande mobilitazione per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola, con la raccolta di un milione di firme. La campagna potrà essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti e sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.




COLDIRETTI SARDEGNA: DAL VINITALY CONFERME IMPORTANTI PER LE CANTINE E I PRODUTTORI DELLA SARDEGNA: GRANDE QUALITÀ E PRODUZIONI IN FORTE AUMENTO

Dal Vinitaly 2024 arrivano conferme importanti per i settori dell’agroalimentare italiano e sardo. Se la giornata dedicata al Made in Italy aveva detto che il cibo rappresenta la prima ricchezza del Paese e della regione, grazie a un valore della filiera agroalimentare allargata che ha superato i 600 miliardi di euro su base nazionale, (analisi Coldiretti su dati centro studi ‘Divulga’), dall’altra è emerso che le tipicità regionali rappresentano una spinta propulsiva e la Sardegna non è da meno grazie alle sue peculiarità di eccellenza. Produzioni Dop e Igp, ma anche filiere e settori di eccellenza come il vitivinicolo che proprio a Verona ha gli occhi puntati da tutto il mondo. Dal Cannonau al Vermentino, passando per le tipicità storiche, autoctone e senza dimenticare una importante new entry: la Birra artigianale.

IL SETTORE. La folta partecipazione delle aziende del settore vitivinicolo e brassicolo di Coldiretti Sardegna sta confermando il grande fermento dei due comparti isolani che riescono a produrre grande qualità. Si tratta di settori sempre più a tinte giovani grazie alla spinta propulsiva delle aziende guidate dagli under 40 come hanno dimostrato a Casa Coldiretti alcune delle realtà più vitali dell’isola tra cui l’azienda “Fratelli Pusceddu” di Bosa con i suoi vitigni autoctoni e la malvasia o la Cantina sociale del Mandrolisai grazie ai suoi vini biologici. Fermento dimostrato dai numeri che vedono la crescita delle coltivazioni a 27.579 ettari (nel 2022) di cui il 43% destinata a uve Dop e Igp (rilevamento Coldiretti Sardegna su ultimo report Laore) e 546 mila ettolitri di produzione di vino (di cui 284 mila bianchi e 262 mila rossi con 403 mila di vini Dop (74%) e 86 mila di Igp(16%)) su 733 mila quintali di uve prodotte, tornati a livelli simili alle annate storicamente più produttive dai primi anni duemila a oggi. Un export che premia ancora l’Europa (57%), seguita dall’America (31%), poi Asia (10%) e il restante 2% in Oceania.

“Il vino sardo si è dimostrato ancora una volta un autentico messaggero della Sardegna nel mondo, trasmettendo la sua reputazione in maniera positiva, fresca e dinamica pur rimanendo fedele alle radici della nostra identità, celebrando le tradizioni e la storia millenaria dell’isola – sottolinea Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna – questo settore non solo produce eccellenze enologiche ma si distingue per la sua capacità di chiudere il ciclo produttivo e conquistare i mercati esteri con successo. L’impulso innovativo è evidente nel boom delle cantine, molte delle quali sono gestite con passione da giovani imprenditori e donne – conclude – dimostrando che stiamo abbracciando una nuova cultura agricola che merita di essere supportata e seguita come modello di successo”.

BIRRE ARTIGIANALI. Ma nell’edizione 2024 uno spazio importante lo hanno rivestito anche le birre artigianali, grazie alla presenza del Consorzio Birra Italiana e alle aziende aderenti, anche targate Sardegna. Dal birrificio Marduk di Irgoli a quello Bam di Mogoro, passando per il 4Mori di Guspini, ancora una volta il comparto ha dimostrato fermento come emerso dall’incontro tenuto al padiglione uno per la presentazione su scala nazionale del progetto di filiera portato avanti da Coldiretti Sardegna con il sostegno del Consorzio Birra Italiana, dall’alto della sua esperienza a livello nazionale e non solo, la cooperativa Isola Sarda che riunisce 23 cerealicoltori isolani, ma anche i birrifici artigianali, i produttori di malto e quelli di luppolo dell’isola. 

“Crediamo molto in questo progetto che in breve tempo ha permesso di coltivare circa 70 ettari di orzo che saranno trasformati da un maltificio partner per una birra 100% sarda – sottolinea Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna, intervenuto alla presentazione del progetto – Coldiretti sta portando avanti da tempo questo percorso grazie anche a un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro della Regione Sardegna che è stato messo a disposizione e che speriamo possa arrivare sia ai produttori di orzo che ai birrifici – conclude – per poter chiudere la filiera e avere una birra totalmente quattro mori”. 

Un progetto che si basa su solidi numeri come dimostra la produzione isolana, arrivata a generare circa 4 milioni di litri grazie ai circa 60 produttori (sui 1.182 birrifici artigianali in Italia) fra birrifici artigianali e “beer firm” (aziende che non dispinendo di un impianto di produzione realizzano le proprie birre presso altre aziende). Numeri di eccellenza anche per le 21 realtà che fanno parte del Consorzio di Promozione e Tutela della Birra Artigianale Italiana da Filiera Agricola (18 birrifici più 3 aziende agricole che coltivano orzo e luppolo) che nel 2022 hanno contribuito a produrre 10 mila ettolitri di birra anche grazie al malto usato per circa 3 mila quintali (Da un quintale di orzo si ottengono circa 75 chili di malto con una resa dello 0,75%).

Matteo Piga

Ufficio stampa Coldiretti Sardegna




COLDIRETTI NU-OG: CASIZOLU DELL’AZIENDA BRAU FARM DI OROTELLI NELLA ‘TOP 10’ DELLE PASTE FILATE ITALIANE E VOLA IN FINALE AI “CHEESE AWARDS 2024”.

QUALITÀ DEL LATTE E DEI PASCOLI SARDI IL SEGRETO DIETRO LE PRODUZIONI CASEARIE DI ECCELLENZA

È uno dei formaggi tipici a latte vaccino della Sardegna e trova i suoi sapori unici dal latte prodotto, in particolare, sulle colline del centro Sardegna. È il “casizolu” che continua a raccogliere consensi non solo nell’isola ma anche oltre i confini regionali. E così grazie all’azienda Brau Farm di Orotelli, guidata da Antonello Brau, proprio questa eccellenza casearia dell’isola entra nella Top Ten nazionale dei migliori formaggi a pasta filata e strappa l’accesso alla finale nell’importante edizione 2024 dei Cheese Awards.

CONCORSO. Il concorso che premia i migliori formaggi, era suddiviso in 10 categorie e proprio in quella dedicata ai formaggi a “pasta filata” il Casizolu di Brau Farm raggiunge un importante traguardo proprio alla nona edizione di un premio che mette insieme a confronto i migliori prodotti caseari d’Italia. Dopo aver strappato con merito la finale in una serrata semifinale condivisa con altri 100 prodotti di qualità nazionale, il casizolu di Orotelli si contenderà ora la finale insieme ad altre 11 eccellenze. Le nomination sono state assegnate dal voto della degustazione del pubblico, in occasione di Formaggio in Villa 2024, gli scorsi sabato 6 e domenica 7 aprile alla Chiesa del Torresino a Cittadella, sommato al giudizio della redazione del Premio. La finale si terrà il 10 novembre ad Ancona.

BRAU. “Siamo molto contenti di questo primo risultato ottenuto perchè vuol dire aver fatto un buon lavoro con il nostro casizolu che è stato molto apprezzato dalla giuria – sottolinea Antonello Brau – eravamo a confronto con tantissimi formaggi di qualità provenienti da tutta Italia e aver raggiunto questo primo obiettivo al concorso rappresenta un motivo di orgoglio per tutti noi – aggiunge il rappresentante dell’azienda socia Coldiretti – per noi è importante essere presenti a questi appuntamenti perchè la nostra presenza qui fa parte del percorso che portiamo avanti per la promozione dei nostri prodotti nelle manifestazioni nazionali e internazionali”, continua Brau. L’azienda di Orotelli lavora secondo tradizione ma produce formaggi di grande livello superando mille difficoltà. “La nostra famiglia ha una lunga tradizione sul settore anche se abbiamo lanciato questa azienda nl 2019 – ricorda Brau – purtroppo il Covid ci ha messo in difficoltà ma non abbiamo mai mollato e oggi raccogliamo i frutti. Lavoriamo latte pecorino e vaccino tutto l’anno con i nostri animali che pascolano liberi nel nostro territorio – conclude – questo punto di forza si riflette sui formaggi che hanno un sapore particolare dei nostri pascoli”.

COLDIRETTI. “Questo risultato conferma la grande qualità delle nostre produzioni casearie nel panorama nazionale e conferma la bravura delle nostre aziende di allevamento nel saper produrre formaggi dal sapore unico – sottolinea Leonardo Salis, presidente Coldiretti Nuoro-Ogliastra – parliamo di aziende che in tantissimi casi aprono e chiudono la filiera, allevando gli animali nei nostri splendidi pascoli, trasformando il latte e arrivando a ottenere un prodotto finito di livello e molto apprezzato in tutto il mondo”. Il merito di questo, aggiunge il direttore Coldiretti Nuoro-Ogliastra, Alessandro Serra “va alle tante aziende, piccole e grandi, del nostro territorio che tra mille difficoltà riescono a tramandare la tradizione della lavorazione di alcune nostre tipicità portandole in palcoscenici importanti a livello nazionale e internazionale – sottolinea – riuscire a far apprezzare i nostri prodotti ricchi di storia e che raccontano il territorio al grande pubblico, in contesti così importanti, è un’arma vincente per il percorso di crescita delle nostre imprese nei mercati”.

Matteo Piga
Ufficio stampa Coldiretti




COLDIRETTI SARDEGNA: CAMPAGNE A SECCO DA SETTIMANE CON SOLO 4 EVENTI SIGNIFICATIVI NEGLI ULTIMI 3 MESI. È EMERGENZA PASCOLI.

NELLE ZONE PIÙ COLPITE DICHIARARE STATO CALAMITÀ CON AIUTI ALLE AZIENDE AGRICOLE IN GRANDE DIFFICOLTÀ.

Mentre gli occhi sono tutti puntati sulla campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, le aziende agricole e di allevamento in Sardegna continuano a essere attanagliate da una crisi idrica che sta diventando tra le peggiori vissute in inverno. Le campagne sono a secco da settimane, mentre a cadere in Sardegna non è più l’acqua ma i numeri sulle precipitazioni, con solo 4 eventi significativi di piogge negli ultimi 70 giorni in Sardegna. Lo denuncia Coldiretti Sardegna con il suo rilevamento (su dati Arpas) sulle precipitazioni nell’isola. 

2024. Una situazione che sta mettendo in grande sofferenza le aziende agricole. Se si eccettua, infatti, la prima settimana di dicembre 2023, la prima decade di gennaio e i giorni a ridosso dell’8 febbraio con gli unici eventi piovosi di una certa intensità, per il resto è grande sete per i campi e la vegetazione, con le difficoltà sui pascoli e le zone non irrigue. Il bilancio sulle precipitazioni rilevato da Coldiretti Sardegna, mostra una quasi totale assenza di piogge tra la seconda e terza decade di dicembre e un breve momento di ristoro per le piogge cadute nei primi giorni di gennaio. Poi ci sono i picchi di siccità rilevati non solo nella parte centrale di dicembre, ma anche da fine gennaio a oggi, se si eccettua solo una breve parentesi ai primi di febbraio. Baronia, Nurra, Ogliastra, Sarrabus, Basso Campidano e Sulcis tra le zone più in sofferenza.

COLDIRETTI. “La siccità e la grave crisi idrica stanno mettendo a dura prova le nostre aziende agricole e questa situazione non solo minaccia la stabilità economica delle aziende stesse, ma anche il benessere delle nostre comunità rurali – sottolinea Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna – purtroppo sembra che l’attenzione sulla campagna elettorale stia portando a ignorare la gravità della situazione che stiamo affrontando. Per questo crediamo sia necessario dichiarare lo stato di calamità per le zone che stanno soffrendo maggiormente – conclude – è fondamentale che i sindaci dei Comuni interessati si uniscano a questa richiesta partendo dai loro territori per affrontare questo momento così delicato”. 

Per il direttore Coldiretti Sardegna, Luca Saba, inoltre “questa situazione è sempre più grave per le aziende isolane che nonostante continuino silenziosamente a lavorare per garantire il cibo a tutti, dall’altra vedono ridurre in maniera drastica i loro guadagni a causa del significativo aumento dei costi di produzione come sanno bene i nostri allevatori costretti a ricorrere a foraggi e mangimi per il loro bestiame – sottolinea – bisogna pensare a un sistema di aiuti per queste aziende in difficoltà, in particolare modo in quelle situate nelle zone dove sono mancati i pascoli e che oggi fronteggiano pesanti problemi sulla loro marginalità”.

2023. Se oggi la situazione è diventata ormai insostenibile con il picco di problemi sulle precipitazioni vissuto in queste ultime settimane, è da diversi mesi che il trend registra un andamento preoccupante, già dalla seconda metà del 2023. Tra Luglio e dicembre dello scorso anno, infatti, i problemi maggiori erano stati registrati nel Sarrabus (da 64 a 100 millimetri di piogge cadute nel periodo di riferimento) e in Ogliastra e Sulcis (tra 81 a 140 millimetri di precipitazioni). Il tutto aggravato da anomalie sulle precipitazioni che hanno portato, sempre nel semestre di riferimento, a un calo di piogge attestate tra 239 e 320 millimetri in meno su queste zone (Sarrabus-Gerrei con il picco rilevato alla stazione di Escalaplano e Ogliastra sino a Baunei e Urzulei anche se nelle prime settimane del 2024 il picco di calo è stato rilevato a Siniscola). Se il Campidano di Cagliari continua a mantenere un livello di precipitazioni abbastanza basso, ma più o meno costante, va meglio in tutta la costa occidentale con le precipitazioni cadute nell’ultimo semestre 2023 che hanno portato tra 260 e picchi di 430 millimetri tra l’Oristanese, il Montiferru e Planargia. Reggono le zone montane del Gennargentu.




COLDIRETTI SARDEGNA. PASQUA E PASQUETTA: VINCONO I PRODOTTI ‘MADE IN SARDINIA’. BOOM DI PRENOTAZIONI NEGLI AGRITURISMO.

È un weekend di Pasqua da “tutto esaurito” per gli agriturismi che fanno capo a Coldiretti Sardegna e all’associazione “Terranostra”. Da Nord a Sud dell’isola, nella maggioranza delle strutture, si registrano numeri decisamente importanti con molti agriturismo in “sold out” da diversi giorni e una crescita, rispetto al passato, che testimonia la rinnovata voglia dei sardi di ricercare cibi sani di stagione, associati a giornate all’aria aperta in famiglia o in compagnia di amici.

È questo il trend per il fine settimana di Pasqua registrato da una indagine Coldiretti Sardegna e che vede i due giorni di festa contraddistinti dalla ricerca di ambienti immersi nel verde e proposte culinarie nel segno della tradizione. Da qui anche una delle novità 2023 rispetto al passato, con gli agriturismi che propongono un’offerta sempre più integrata: insieme al classico pranzo ci sono pacchetti con escursioni ed esperienze didattiche per i più piccoli.

COLDIRETTI. “Anche quest’anno registriamo la forte richiesta dei prodotti ‘made in Sadinia’, immancabili nelle tavole dei sardi e nelle strutture agrituristiche – sottolinea il presidente Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – questo certifica ancora una volta quanto i nostri prodotti abbiano un alto valore sia per la loro grande qualità che per l’enorme varietà dei piatti della nostra tradizione”, aggiunge.

TERRANOSTRA. “Per gli agriturismi sardi credo sarà il miglior weekend di Pasqua vissuto fin qui – sottolinea Michelina Mulas, presidente regionale di Terranostra – la gente, soprattutto i sardi, hanno ritrovato la voglia di vedere posti nuovi, non solo delle zone costiere ma anche dell’interno e vivere nuove esperienze, quelle che gli agriturismi sono in grado di dare. Quest’anno molte strutture hanno registrato il pienone già da diversi giorni – conclude – ma stanno continuando a offrire tante opportunità per associare al buon cibo percorsi naturalistici ed esperienze all’aria aperta adatte a tutti”. Per la coordinatrice regionale Terranostra, Maria Gina Ledda, inoltre “l’impegno di Terranostra è di contribuire a riposizionare l’offerta turistica regionale promuovendo le attività green, nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica – sottolinea – i nostri ospiti sono sempre più attenti non solo alle bellezze naturali, paesaggistiche, artistiche e archeologiche del nostro territorio ma anche a un ambiente pulito e salubre, oltre che alla riscoperta dei prodotti tipici, della qualità del cibo e del buon mangiare”.

PRODOTTI. Filo conduttore che unisce i sardi nelle tavole, dunque, è il prodotto isolano, specie se di stagione. Porcetto allo spiedo, agnello Igp, pardulas e sebadas tra i protagonisti insieme alle tante varietà di vino. Tra i prodotti immancabili, oltre a questi grandi classici, si segnalano altre pietanze gettonate: dalle ortive di stagione al carciofo, dalle favette al cardo e gli asparagi o le olive. Tra i menu negli agriturismi spiccano antipasti tipici, soprattutto affettati misti, con verdure e sott’oli, gli immancabili asparagi selvatici serviti in più modi, olive in quantità, i carciofi sott’olio o in crosta con formaggio pecorino. In tutti i territori le richieste sono per le pietanze locali e della tradizione: panade di verdure e carne, maccarrones de busa, cannisones o altre paste locali, i piedini di agnello con cardi selvatici, treccine di agnello in umido o agnello con carciofi e patate. Ma ancora tante altre varietà di carni come manzo o capretto. Piatto forte è costituito anche dai dolci, diversi secondo zone e tradizioni ma, uniti da un comune denominatore: Sa Pardula, le formaggelle, che spopolano ovunque come le Seadas e non mancano vari dolci di mandorle. Gli agrumi, in testa le arance, sono la frutta più presente nelle tavole, seguiti da mele e fragole. Tanti i vini proposti, dal classico aziendale con uve miste al bovale e al vermentino, dal monica al cannonau, malvasia, o carignano. Molte le richieste anche per la vernaccia. Nel Nord dell’Isola spazio anche agli gnocchetti sardi, la zuppa gallurese e le formaggelle.

CURIOSITÀ. Per quanto riguarda Pasqua le comitive sono composte in gran parte da famiglie, mentre per Pasquetta sono costituite da gruppi di amici. Le maggiori presenze e i consumatori nelle strutture agrituristiche sono sardi, in particolare nelle zone interne e nel Cagliaritano, ma nelle aree costiere è attesa grande presenza di turisti continentali.




OBESITY DAY. COLDIRETTI SARDEGNA. 4 SARDI SU 10 IN SOVRAPPESO

Solo il 31% dei bambini consuma verdura tutti i giorni

Il 40 per cento dei sardi ha problemi di sovrappeso (30%) e obesità (10%), leggermente inferiore rispetto alla media nazionale (46%). È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti Sardegna sui dati dell’Istituto superiore della sanità relativi al biennio 2020 – 2021 in occasione della Giornata mondiale dell’obesità che si celebra il 4 marzo per promuovere soluzioni pratiche in una situazione preoccupante con rischi gravi per la salute.

Il 24,6 per cento dei bambini sardi ha invece problemi di sovrappeso, obesità e obesità gravi secondi le elaborazioni Coldiretti Sardegna sui dati Okkio alla Salute relativi al 2019, il sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità e i fattori di rischio correlati nei bambini delle scuole primarie (6-10 anni). Il 18,2 per cento ha problemi di sovrappeso, il 4,5 per cento è obeso e l’1,9 per cento è obeso grave.

Risultati non certo confortanti. La Sardegna è in linea con i dati nazionali, a incidere è stata poi anche la pandemia che ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo – sottolinea Coldiretti – che ha avuto effetto anche sulla bilancia, dove la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa, non è stata compensata da una adeguata attività fisica.

Seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica in modo costante sono infatti le semplici regole per mantenere uno stile di vita sano e non aumentare di peso che rappresenta un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro.

Un pericolo che va contrastato a partire dalle nuove generazioni per frenare la tendenza ad alimentarsi con cibi ricchi di grassi, sale, zuccheri abbinati spesso a bevande gassate a scapito di alimenti sani come la frutta e la verdura. In Italia consuma verdura tutti i giorni solo un bambino su tre (31,3%) mentre ben il 7,8% dichiara di portarla a tavola meno di una volta alla settimana e il 6% di non mangiarla mai, secondo l’analisi della Coldiretti sull’ultimo rapporto dedicato all’obesità infantile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è anche il fatto che meno della metà dei bambini italiani (45,2%) consuma frutta tutti i giorni mentre ben il 4,6% dichiara di portarla a tavola meno di una volta alla settimana e il 3,6% di non mangiarla mai.

Una situazione preoccupante per un Paese come l’Italia che è leader mondiale nella qualità dell’alimentazione con i prodotti base della dieta mediterranea che sono diventati un modello di consumo in tutto il mondo. Non a caso la dieta mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo del 2023 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. Una vittoria ottenuta – rileva la Coldiretti – grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui proprio la perdita e il controllo del peso, oltre a salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete.

La Coldiretti è per questo impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche, mei mercati contadini e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo – conclude la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.

Ufficio stampa Coldiretti Sardegna