Commissione Governo del territorio: approvato il Piano regionale di protezione civile

Commissione Governo del territorio: approvato il Piano regionale di protezione civile

 

Cagliari, 19 dicembre 2018 – La commissione Governo del territorio, presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha approvato dopo una relazione dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano il Piano regionale della protezione civile per il rischio idraulico, idro geologico e meteo. La minoranza si è astenuta.

Nella sua relazione l’assessore Spano ha sottolineato con soddisfazione che quello della Sardegna è il primo piano adottato in Italia e sarà adottato dal Dipartimento nazionale della protezione civile come testo-base per la preparazione della linee-guida destinate alle Regioni.

Si tratta, ha aggiunto la Spano, “di un documento di pianificazione che definisce con puntualità le responsabilità istituzionali a seconda del livello degli eventi, indica con precisione i compiti di ciascuno, traccia un quadro completo delle diverse aree di criticità codificando un sistema di azioni collegate, che partono dagli avvisi per arrivare alla diffusione di informazioni che accompagneranno sia la gestione degli eventi che le possibili evoluzioni”. Un ruolo centrale all’interno del nuovo sistema regionale, ha proseguito l’assessore, “sarà assegnato alle attività di formazione rivolte ad operatori ed ai volontari anche attraverso esercitazioni pratiche, e di informazione e comunicazione destinata alle popolazioni”.

L’assessore, infine, ha ringraziato i Sindaci che, “in occasione delle emergenze hanno sempre mostrato grande capacità operativa”, ricordando l’importanza dei Piani comunali che, in questi anni, hanno fatto registrare una crescita significativa: oggi, su 377 Comuni, solo 47 non hanno un piano di protezione civile.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri Gian Mario Tendas e Giuseppe Meloni del Pd, Pierfranco Zanchetta di Cps e Gianni Lampis di Fdi




Commissione Trasporti: audizione dell’assessore Carlo Careddu sulla Riforma del traporto pubblico locale

Commissione Trasporti: audizione dell’assessore Carlo Careddu sul Dl 567 (Nuova disciplina del trasporto pubblico locale non ferroviario)

 

Cagliari, 18 dicembre 2018 – La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato una relazione dell’assessore Carlo Careddu, che ha illustrato i contenuti principali del Disegni di legge n.567 sulla riforma del trasporto pubblico locale non ferroviario.

Si tratta di una proposta, ha sottolineato l’assessore, “coerente con il quadro normativo nazionale ed europeo che, dal dicembre del 2019, prevede procedure aperte per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale e rappresenta una opportunità importante per la Regione, il sistema delle autonomie, i soggetti pubblici del settore e gli operatori privati”.

La Sardegna, ha proseguito, “ha bisogno di una riforma coraggiosa che metta i cittadini-utenti ed i territori al centro del nuovo sistema, non solo per garantire i cosiddetti diritti minimi (studio, lavoro, sanità) ma per dare ai sardi un servizio globale di mobilità interna funzionale ed efficiente, proiettato nel futuro.”

Il disegno di legge della Giunta, preparato col supporto di uno studio trasporti stico che ha analizzato domanda ed offerta del mercato incrociando i dati delle principali fonti ufficiali, prevede l’istituzione di un bacino unico regionale e la costituzione di un ente di governo aperto alla partecipazione di tutti i soggetti istituzionali: Regione, province, Città metropolitana di Caglia, Comuni capoluogo e delle Città medie, Unioni dei Comuni.

Alla Regione spetterà il compito di definire indirizzi e linee guida mentre programmazione, gestione e promozione del servizio saranno affidate al nuovo ente di governo, che si occuperà anche dell’affidamento dei servizi e della sottoscrizione dei relativi contratti.

L’assessore Careddu si è poi soffermato sulle preoccupazioni legate al nuovo progetto, espresse dalla organizzazioni sindacali e dalla stessa Arst. Questa riforma ha una portata strategica, ha sostenuto, “ma è sbagliato ipotizzare scenari apocalittici, perché punta a migliorare i servizi pubblici, apre al protagonismo delle autonomie locali, assegna un ruolo agli operatori privati (ora in Sardegna sono 52) che però dovranno riorganizzarsi, mette in sicurezza il personale con la clausola sociale”.

Non va dimenticato inoltre, ha ricordato, “che la stessa riforma prevede il controllo quinquennale dei risultati ottenuti e, nella fase di avvio, ci sarà una prima verifica di coerenza allo scadere dei 3 anni con la possibilità di apportare le necessarie correzioni”. In ogni caso, ha concluso Careddu, “quella della Giunta è una proposta aperta al contributo della commissione e del Consiglio”.

Al termine della relazione dell’assessore hanno preso la parola diversi consiglieri. Piero Comandini, Valerio Meloni e Luigi Lotto del Pd hanno sollecitato il confronto con i soggetti che dovranno applicare concretamente la riforma e le parti sociali, Eugenio Lai di Art.1-Sdp che ha raccomandato l’attenzione per i piccoli Comuni, Pierfranco Zanchetta (Cps) che ha auspicato la sollecita condivisione della riforma, Gian Filippo Sechi (Udc) che ha evidenziato la necessità di chiarire il ruolo degli operatori privati ed Antonello Peru di Forza Italia secondo il quale una riforma così importante è arrivata in ritardo per responsabilità della maggioranza.

Nella conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha messo l’accento sul fatto che la Sardegna ha bisogno della riforma del Tpl, sia per rispettare la scadenza del 2019 che per dare ai sardi un servizio migliore. Sappiamo che i tempi sono molto stretti, ha aggiunto, per cui invieremo subito il testo alle parti interessate convocandole l’8 gennaio per le audizioni, sottoponendo il testo alla commissione il giorno successivo. Poi, ha detto infine, rimetteremo la decisione finale ai capigruppo.

 




Programmazione territoriale: oggi in seconda Commissione l’informativa del sindaco

Questa mattina il sindaco Nicola Sanna ha presentato in seconda Commissione consiliare – Bilancio il progetto di sviluppo territoriale della Rete metropolitana del Nord Sardegna, ponendo l’accento sugli interventi localizzati nella città di Sassari.

«Con soddisfazione ci avviamo alla firma del Protocollo d’intesa con la Regione – ha detto il primo cittadino -, che avverrà nella giornata di lunedì 17 dicembre. Si conclude dunque il processo di negoziazione e prende il via la fase di attuazione dei progetti».

Cinque le aree di intervento individuate, l’area ambientale, quella culturale, quella della mobilità, quella inerente la qualità della vita e quella che si rivolge alla competitività del sistema delle imprese.

Tra gli interventi previsti, che saranno resi noti nel dettaglio lunedì mattina, la realizzazione del Centro di documentazione della memoria del carcere negli edifici dell’ex struttura penitenziaria di San Sebastiano, il potenziamento e la gestione dell’ex Convento del Carmelo, la valorizzazione dei sentieri naturalistici nella valle del Logulentu, la valorizzazione delle borgate rurali della Nurra e la realizzazione di un parco multifunzionale nella Valle dell’Eba Giara.

«Se i singoli progetti dei Comuni della Rete sono di grande importanza per le comunità di riferimento – ha voluto sottolineare il sindaco e presidente della Rete Metropolitana del Nord Sardegna – il vero valore aggiunto del protocollo d’intesa sono i progetti condivisi. La Rete Metropolitana continua ad avere come obiettivo la valorizzazione e la promozione dei territori in un’ottica di governance».

Rossella Porcheddu
Portavoce del Sindaco
Comune di Sassari



Commissione Sanità: approvato in Piano formativo sulla Dsa (disturbi dell’apprendimento), da approfondire l’assetto organizzativo di Areus (emergenza-urgenza)

Cagliari, 6 dicembre 2018 – La commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Cps), alla presenza dell’assessore Luigi Arru, ha approvato all’unanimità il piano di formazione collegato al trattamento della Dsa (disturbi dell’apprendimento) rivolto ad operatori sanitari, scolastici e famiglie.

E’stato rinviato invece l’altro punto all’ordine del giorno riguardante il primo Piano operativo dell’azienda di emergenza-urgenza Areus, per consentire un approfondimento sull’assetto organizzativo della struttura. Oggetto del confronto, in particolare, la comparazione fra diversi modelli, da quello della “holding” che ha come riferimento l’esperienza della Lombardia a quello di una azienda ad autonomia più marcata, con proprio personale e patrimonio, per finire con una forma “mista” ancora da mettere a punto.

Nel corso della seduta hanno preso la parola sull’ordine dei lavori diversi consiglieri regionali che hanno posto all’assessore Arru una serie di quesiti. Lorenzo Cozzolino (Pd) ha chiesto chiarimenti su Mater Olbia, riconversione del Marino di Cagliari e alcune selezioni avviate dall’Ats relative alla direzione di strutture complesse.

Augusto Cherchi (Pds) ha sollecitato il ritiro di una delibera Ats riguardante alcune strutture complesse a suo avviso non conforme alle leggi approvate dal Consiglio, soffermandosi inoltre sui criteri di accreditamento delle strutture private specializzate nelle malattie mentali.

Giorgio Oppi (Udc), riferendosi alla recente ripartizione dei posti letto sul territorio regionale, ha lamentato lo squilibrio a danno dalla sanità privata, criticando poi l’iter “stranamente veloce” dell’accreditamento del Mater Olbia dopo l’avvicendamento dei partner scientifico della Qatar Foundation.

Emilio Usula (Misto) ed Edoardo Tocco (FI) infine, hanno richiamato l’attenzione dell’assessore Arru, rispettivamente, sul registro regionale dei tumori e sulla vertenza Aias.

L’assessore della Sanità, riservandosi l’accertamento puntuale delle questioni sollevate, attraverso gli uffici dell’assessorato e dell’Ats, ha comunque fornito alcuni chiarimenti.

Sulla ripartizione dei posti letto, in primo luogo, l’assessore si è detto convinto del raggiungimento di un buon equilibrio, all’interno del quale sono state recepite le indicazioni provenienti dalla commissione. Mentre, per quanto riguarda il Mater Olbia, ha ribadito la linea della Regione improntata, da un lato, alla massima chiarezza e, dall’altro al rispetto degli accordi con la Qatar Foundation ed i suoi partner scientifici attuali.

Per quanto riguarda la vertenza Aias, Arru ha ricordato il recente incontro del presidente Pigliaru con i sindacati, nel quale Aias ha presentato una proposta di transazione (2 milioni più interessi) a seguito della definizione di un vecchio contenzioso con la ex Usl di Alghero. La proposta, ha spiegato, è all’attenzione dell’ufficio legale della Regione.




Commissione Governo del territorio: approvata la Finanziaria 2019.

Cagliari, 15 novembre 2018 – La quarta commissione, presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha proseguito il ciclo delle audizioni sulla Finanziaria 2019 con gli interventi degli assessori Donatella Spano (Ambiente), Crisiano Erriu (Urbanistica) e Carlo Careddu (Trasporti).

Nella sua relazione l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha annunciato la conferma degli stanziamenti dell’anno precedente, ripartiti fra fondi regionali, risorse comunitarie e Patto per la Sardegna, con alcune novità.

Fra queste, il rinnovo del parco automezzi della Protezione civile e del Corpo forestale regionale per 170.000 euro e la stabilizzazione del c.d. “contributo neve” per 500.000 euro. Per quanto riguarda la bonifica dall’amianto, è stato esteso il programma del 2018, che prevedeva soltanto la rimozione dei materiali inquinanti, mentre dall’anno prossimo si potrà intervenire anche per la ricostruzione dei manufatti.

Buone notizie, inoltre, per raccolta differenziata dei rifiuti che, secondo dati tendenziali, ha superato in Sardegna la percentuale del 63%. La Spano ha infine segnalato la criticità della dotazione finanziaria dell’Arpas che, dopo l’acquisizione di nuove funzioni in materia di manutenzione delle reti di monitoraggio ambientale, ha necessità di un aumento di risorse.

La seconda relazione è stata quella dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu che ha comunicato l’aumento delle risorse (+2.2 milioni) per il supporto alle attività dei Comuni su 3 macro-aree di intervento: riqualificazione delle periferie nella città medie, recupero dei centri storici nelle realtà soggette a spopolamento, miglioramento della qualità delle aree di rilevanza culturale ed ambientale.

Con la riprogrammazione dei fondi della legge 29 sui centri storici (2.2 milioni), inoltre, si potranno finanziare iniziative comunali collocate a pari merito nella apposita graduatoria, mentre 500.000 euro saranno utilizzati per completare gli studi necessari alla predisposizione del Ppr per le zone interne e mettere a punto un sistema informativo territoriale con dati in rete di Regione e Comuni.

Di particolare significato le misure in materia paesaggistica, dalla Scuola del paesaggio destinata a diventare lo strumento di formazione continua per amministratori e professionisti, alla Carta sull’unità delle terre contenente il dettaglio sulla classificazione dei suoli, al Campus Sardegna (in collaborazione con il Formez).

L’assessore Erriu ha infine annunciato la presentazione di due emendamenti alla Finanziaria. Il primo riguarda la costituzione del Repertorio regionale dell’abusivismo (27.000 i casi, piccoli e grandi, finora accertati in Sardegna) all’interno del quale sarà prestata particolare attenzione agli abusi realizzati nelle c.d. “aree vulnerabili.”

Il secondo, invece, propone la riprogrammazione parziale dei fondi Fsc (sviluppo e coesione) per poter dare più spazio alla capacità progettuale dei Comuni, finora molto al di sotto delle potenzialità sia sul recupero degli immobili pubblici nei centri storici che nella programmazione integrata.

L’Assessore, in conclusione, ha esposto le linee principali di un piano di recupero nelle aree urbane, finanziato con 30 milioni, che riguarderà facciate, aperture ed impianti ad alta efficienza energetica (tutte misure cumulabili con i bonus edilizi nazionali) attraverso procedure snelle e bandi a sportello.

Ultima relazione in programma quella dell’assessore dei Trasporti Carlo Careddu. L’assessore ha riferito che rispetto allo stanziamento di 143.7 milioni per il trasporto pubblico locale su gomma, comprensivo di un aumento dell’1.8% di quota Istat, restano fuori, al netto dei cosiddetti spostamenti di cittadinanza per sanità, scuola e lavoro, le richieste di molti Comuni, ed ha consegnato alla commissione un rapporto all’interno del quale potranno essere individuate nuove priorità.

Per quanto riguarda il trasporto su ferro, la cui copertura ammonta a 28.950 milioni, Careddu ha annunciato risorse aggiuntive per 3 milioni circa, destinati alla manutenzione della rete mentre, sul Trenino Verde (prima ferrovia turistica in Italia, seconda d’Europa) ha confermato il mantenimento di tutte le tratte, con una spesa di 2.5 milioni. L’assessore ha infine annunciato il rinnovo della flotta dei bus Arst, con l’acquisto di 100 nuovi mezzi.

Sempre in tema di trasporto pubblico locale ed in vista della riforma che dovrà entrare in vigore nel 2019 con l’individuazione di nuovi bacini ottimali, enti di governo e vettori, il responsabile dei Trasporti ha informato la commissione della presentazione di un suo disegno di legge che, dopo l’approvazione della Giunta, sarà aperto ai contributi del Consiglio.

Soffermandosi poi sulla continuità territoriale aerea, l’assessore ha affermato che, a fronte del sostegno una tantum del Governo nazionale precedente per complessivi 120 milioni, bisognerà rilanciare il confronto con l’esecutivo attuale per rendere la misura stabile. Questi ed altri temi, ha poi annunciato, saranno al centro di un incontro col Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli il 21 novembre prossimo.

Al termine delle audizioni la commissione ha espresso il parere positivo sulla Finanziaria 2018 sulle parti di competenza, formulando alcune osservazioni. L’opposizione si è astenuta.

(Af)




Audizioni in V Commissione su Finanziario 2018, Consorzi di bonifica e crisi della pesca.

Cagliari, 15 novembre 2018 – Mattinata di audizioni in Commissione “Attività Produttive” su tre diverse tematiche: legge finanziaria 2018, crisi del settore pesca e situazione dei lavoratori avventizi dei Consorzi di Bonifica.

 

CONSORZI DI BONIFICA:

La soluzione per i 180 lavoratori precari dei Consorzi di Bonifica di Oristano e della Sardegna Meridionale potrebbe arrivare con la prossima legge finanziaria. L’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria ha infatti annunciati in Commissione la presentazione di un emendamento per la stabilizzazione dei lavoratori. «E’ un’operazione che non comporta costi aggiuntivi per le casse della Regione – ha detto Caria – la Giunta intende dare attuazione a quanto previsto dalla legge 6 del 2008».

Sulla vertenza degli avventizi dei Consorzi di Bonifica, la Commissione ha sentito in mattinata anche i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Da tutti è arrivata la richiesta di procedere in tempi rapidi alla stabilizzazione dei lavoratori: «Il ruolo dei Consorzi di bonifica, alla luce degli ultimi eventi calamitosi, è sempre più importante sul fronte della prevenzione ambientale e della mitigazione del richio idrogeologico – ha detto Manuele Incani della Fai Cisl – attualmente i Consorzi di Oristano e della Sardegna Meridionale hanno organici carenti e ricorrono a lavoratori avventizi. Molti di questi prestano la loro opera da oltre 25 anni. E’ arrivato il momento di riconoscere il loro lavoro. Sarebbe un atto di giustizia e un passo in avanti per garantire servizi più efficienti».

«E’ un’operazione a basso costo – ha aggiunto Gaia Garau della Uila-Uil – attualmente i lavoratori precari impiegati per 8 mesi percepiscono un’indennità superiore rispetto ai lavoratori assunti a tempo indeterminato. Il loro passaggio nella pianta organica dei Consorzi comporterebbe un esborso minimo, circa 800mila euro per 180 lavoratori. La stabilizzazione consentirebbe inoltre di garantire le attività di manutenzione del territorio per tutto l’anno».

«C’è una legge vecchia di 10 anni (la n.6 del 2008 ndr) che non è mai stata applicata – ha affermato Gabriele Virdis della Flai Cgil – la Regione ha il dovere di applicarla e di procedere alle stabilizzazioni previste. Chiediamo che i lavoratori precari, impegnati attualmente per 8 mesi all’anno, vengano assunti a tempo indeterminato. Chiediamo inoltre di dare certezza anche agli operai che vengono chiamati saltuariamente (escavatoristi. saldatori. etc)».

A favore della stabilizzazione si sono espressi tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione Gigi Rubiu e Gianni Lampis di Fratelli d’Italia, Antonio Solinas, Mario Tendas, Valerio Meloni, Piero Comandini e Alessandro Collu del Pd.

 

CRISI DELLA PESCA:

La Commissione ha sentito in mattinata i rappresentanti degli armatori di Porto Torres, Lorenzo Nieddu e Costantino Cossu.

«Da tre anni non riceviamo gli indennizzi per il fermo biologico – hanno detto Cossu e Nieddu – subiamo inoltre il peso dei vincoli regionali che si aggiungono a quelli nazionali. Il nostro settore è in forte difficoltà, serve un intervento urgente della Regione». Secondo i rappresentanti degli armatori turritani, le attuali norme sulla pesca a strascico penalizzano fortemente i pescatori sardi: «Le prescrizioni nazionali ci impediscono di pescare entro le 3 miglia dalla costa, la Regione impone un ulteriore limite che porta il divieto a 4 miglia. Così è troppo».

L’ex assessore all’agricoltura Oscar Cherchi è intervenuto nel dibattito per chiarire la questione degli indennizzi: «L’Unione Europea vieta i risarcimenti per il fermo biologico perché li considera aiuti di stato. L’unica possibilità di intervento è rappresentata dai fondi erogati con il regime de minimis – ha detto Cherchi – quanto ai limiti, si possono apportare delle modifiche ma serve un pronunciamento del Comitato regionale della Pesca nel quale credo che anche voi siate rappresentati».

Più attenzione per il settore ha invocato il consigliere di Fratelli d’Italia Gigi Rubiu: «La competenza è attualmente in capo all’assessorato dell’Agricoltura già oberato da mille incombenze – ha detto Rubiu – da tempo chiedo di istituire un Dipartimento per la Pesca che si occupi dei problemi specifici del settore».

 

LEGGE FINANZIARIA

Sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018, la Commissione ha sentito gli assessori all’Agricoltura e all’Industria Pierluigi Caria e Maria Grazia Piras.

«Le esigenze del mio assessorato hanno trovato quasi tutte copertura finanziaria – ha detto Caria – in particolare abbiamo reperito i 17 milioni di euro necessari al funzionamento di tutti i Gal della Sardegna. In questo modo potranno essere recuperati anche i due Gal della Romangia e dell’Anglona inizialmente esclusi dai Piani di azione locale 2014-2020».

Caria ha poi espresso rammarico per l’esito della partita sugli accantonamenti. «Senza quei soldi da restituire allo Stato avremmo potuto soddisfare tante altre richieste. In ogni caso presenteremo alcuni emendamenti per ottenere risorse aggiuntive per i piani integrati di filiera (10 milioni di euro), per il primo insediamento dei giovani in agricoltura (25 milioni) per il bando sulle strade rurali (15 milioni). Se accolto, l’emendamento sul primo insediamento in agricoltura consentirebbe di evadere tutte le domande presentate e non finanziate a causa dell’esaurimento dei fondi del Psr»

L’assessore Piras invece ha spiegato che una grossa fetta degli stanziamenti per l’industria previsti nella manovra 2018 anche quest’anno andranno a coprire le spese delle società partecipate (Igea, Carbosulcis e Nuova Mineraria Silius). «Abbiamo poi previsto uno stanziamento per la miniera di Olmedo – ha detto Piras – l’avviso di vendita è purtroppo andato deserto. Ora, in attesa di un’eventuale interessamento all’acquisto, è necessario mettere il sito in sicurezza e garantire le attività di  sorveglianza».

L’assessorato, infine, ha inserito in bilancio anche le risorse per la metanizzazione dell’Isola: «Abbiamo rifinanziato il capitolo che lo scorso anno era stato svuotato per coprire le emergenze del settore ovicaprino». (Psp)




Manovra 2019-2021: audizioni in Terza commissione

Cagliari 14 novembre 2018. La Terza commissione, presieduta da Franco Sabatini (Pd), ha concluso il ciclo di audizioni sulla Manovra 2019-2021, introdotto dalla relazione dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, che ha illustrato i “punti di forza” e le principali scelte di politica economica che caratterizzano l’ultima manovra della Legislatura  e che, con un saldo di 8 miliardi e 200 milioni prevede un aumento degli stanziamenti in tutti i settori, rispetto agli anni passati (istruzione e diritto allo studio 196 milioni; cultura e sport 99 milioni; turismo 80 milioni; ambiente 664 milioni; trasporti e mobilità 671 milioni; politiche sociali e famiglia 382 milioni; salute, 3.736 milioni; sviluppo economico 189 milioni; politiche per il lavoro e la formazione, 182 milioni; agricoltura e pesca, 379 milioni).

«Proponiamo al Consiglio – ha affermato l’assessore Paci – una manovra fortemente espansiva, senza incrementi nelle tasse e che segna l’azzeramento del disavanzo in Sanità». L’assessore del Bilancio ha quindi confermato il braccio di ferro con il Governo sull’annosa questione degli accantonamenti: «Non abbiamo inserito 285 milioni su 535 milioni di accantonamenti, perché non sono dovuti e senza un’intesa proseguiremo su questa linea, auspicando una battaglia unitaria dell’intera Sardegna per difendere l’Isola da quella che definisco “un’autentica truffa di Stato”».

Sostegno all’iniziativa dell’assessore Paci è arrivato dalla segreteria Cisl che con Francesco Piras ha mostrato apprezzamento per la prevista approvazione della manovra entro dicembre ed ha però invitato l’esecutivo e il Consiglio ad una maggiore attenzione per tutte quelle iniziative che puntano ad accelerare la spesa. Sulla stessa linea l’intervento del segretario della Ugl, Sandro Pileri, che ha posto l’accento sull’elevato tasso di disoccupazione che caratterizza il mercato del lavoro in Sardegna e si è detto a favore della metanizzazione dell’Isola. Il suo omologo della Cgil, Samuele Piddiu, ha salutato positivamente l’incremento degli stanziamenti per le politiche sociali (più 40 milioni) e il diritto allo studio (più 26%) ed ha chiesto “un approfondimento” sul progetto “Lavoras” criticando le tempistiche con le quali si dà attuazione alle misure a sostegno del lavoro.

Il presidente di Confagricoltura, Luca Sanna, si è invece concentrato sull’incremento di risorse per il comparto agricolo ma ha invitato Giunta e Consiglio a procedere con una profonda riforma del sistema agricolo per ciò che attiene gli enti e l’amministrazione per far sì che i fondi “arrivino davvero alle imprese e non servano invece a sostenere i costi dell’apparato pubblico che si occupa di agricoltura”.

Al fianco dell’assessore Paci nella partita degli accantonamenti si è schierata anche Copagri, che con il direttore regionale Pietro Tandeddu, ha posto in luce l’urgenza di interventi per il ristoro dei danni alle aziende colpite dalle calamità naturali anche alla luce degli esigui impegni dello Stato che a fronte di 330 milioni di danni ha risarcito solo 1.5 milioni. Efisio Perna, a nome della Coldiretti, ha proposto un incremento di risorse a valere sui fondi del Psr ed in particolare per le azioni “giovani in agricoltura”, per i progetti di filiera e la viabilità rurale, nonché interventi strategici nel comparto ovicaprino, vitivinicolo e cerealicolo. Confcooperative con il presidente Fabio Onnis ha insistito sui fondi per i danni da calamità naturale e per il settore pesca e acquacoltura ha proposto stanziamenti per la manutenzione e la valorizzazione degli stagni.  Il presidente di Agci-Sardegna, Sergio Cardia, ha sollevato il problema del mancato finanziamento (nel 2018) di “azione bosco” che ha messo in serie difficoltà molte delle cooperative costrette a restituire i terreni a Laore “perché non più in grado di garantirne la corretta gestione”.

Il vice presidente regionale di Confapi, Giorgio Delpiano, ha chiesto una finanziaria più coraggiosa con “misure eccezionali a sostegno delle imprese e del mercato” mentre la Cna, col presidente Francesco Porcu, ha espresso “un giudizio sostanzialmente positivo” sui documenti di bilancio ed ha ribadito la necessità di misure destinate alla messa in sicurezza del territorio e all’efficentamento energetico degli edifici pubblici, insieme con le risorse per la formazione professionale, la riqualificazione delle imprese e il rifinanziamento della legge 949. Stefano Mameli (segretario regionale di Confartigianato) ha proposto che alcune parti della proposta di legge redatta dalla commissione speciale per l’Artigianato e il Commercio siano stralciate e inserite all’interno della manovra economica. Il presidente di Confesercenti, Roberto Bolognese, ha denunciato la cessazione di sette piccole imprese ogni giorno ed ha definito “drammatica” la situazione del commercio nell’Isola («nonostante la crisi siamo esclusi dai bandi di agevolazione») evidenziando l’urgenza di una revisione della legge 5 e di quella sui saldi. Il presidente di Confocommercio, Alberto Bortolotti, ha auspicato “misure più coraggiose” ed ha chiesto che il bando “più turismo, più lavoro” sia riservato alle sole strutture ricettive che continuano  a restare aperte ed a offrire con continuità i propri servizi.  L’ulteriore richiesta avanzata: «È obbligatorio prevedere risorse per le opere di consolidamento e per il rinascimento costiero su cui insistono importanti attività economiche». Il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, non ha nascosto la delusione “per l’assenza di un sussulto di novità” nella finanziaria di fine legislatura ed ha lamentato la mancanza di “elementi di crescita e spending review”. Critico anche il giudizio su Lavoras («si traduce in una misura di mero assistenzialismo») è pressante la richiesta “perché in Sardegna si faccia industria”. La proposta è la costituzione di un osservatorio industriale e economico per “contribuire all’effettivo rilancio dello sviluppo regionale”, la nota dolente sono invece i trasporti («non si può neppure prenotare un biglietto da e per la Sardegna aereo a fare data dal 1 aprile») e le infrastrutture («continuiamo ad avere le ferrovie dei tempi di Cavour»).

«Innovazione e ricerca associati alle produzioni tradizionali», è questa la ricetta del direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, che non nasconde un certo ottimismo su alcuni segnali di ripresa che, a suo giudizio, caratterizzano la contingenza economica in Sardegna. «Serve però che le aziende facciano rete – ha aggiunto il direttore – ma iniziamo a registrare una crescita nel fatturato delle imprese». Il dottor Cuccurese ha quindi indicato come segnali di ripresa l’aumento dei mutui per l’acquisto della prima casa, l’incremento del credito al consumo e dei depositi delle famiglie, insieme con i prestiti alle imprese. Il presidente della Sfirs, Paolo Sestu, ha confermato “i segnali di ripresa economica” e nel ricordare l’attività della società che concorre all’attuazione dei piani, dei programmi e degli indirizzi della Regione ha preannunciato “l’ormai imminente apertura del nuovo bando per il microcredito”.

Il magnifico rettore dell’Università di Cagliari, Maria del Zompo, ha evidenziato i positivi risultati conseguiti, anche grazie al sostegno della Regione (basti pensare alle risorse stanziate per la copertura delle borse di studio di tutti gli aventi diritto), dell’Ateneo, sia in termini di didattica che di servizi offerti agli studenti. La nota lieta sono l’aumento delle immatricolazioni e delle lauree. Il progetto nuovo per il quale si chiede “un aiuto in finanziaria” è invece la certificazione della lingua inglese per tutti gli studenti, insieme con il patentino da conseguire con tre moduli per l’informatica. La richiesta è quindi di risorse per la ristrutturazione di tre edifici storici: istituti di biologia (8.5 milioni), Palazzo delle scienze (5 milioni) e istituto di anatomia (2.5 milioni).

Il prorettore dell’Università di Sassari, Luca Deidda, ha evidenziato l’incremento di studenti in regola con il corso di studi e l’aumento di immatricolazioni nell’ateneo turritano. Ha definito la legge 26 “ di importanza cruciale per la sopravvivenza delle università sarde” ed ha posto l’accento sul progetto Erasmus («fiore all’occhiello dell’ateneo sassarese»). Un’attenzione particolare è stata richiesta per la veterinaria e per la cosiddetta internazionalizzazione “nell’ottica di un aumento dell’attrattività e per sviluppare un modello di apprendimento più efficiente e più aperto”.

Le audizioni si sono concluse con l’intervento del presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha espresso “un giudizio parzialmente positivo” ed ha ribadito le critiche per la decisione a suo tempo assunta dalla Giunta “per il ritiro dei ricorsi in materia di entrate e pendenti davanti alla Corte Costituzionale” ma ha dichiarato anche “convinto sostegno nella battaglia per gli accantonamenti”. Le richieste avanzate dall’Anci possono così sintetizzarsi: incremento del fondo unico per gli Enti Locali; la zona franca rurale; un patto di comunità tra Regione e Comuni a favore delle famiglie; stanziamenti adeguati “nella lotta al bello e per il non finito sardo così da offrire case dignitose alle giovani coppie nei paesi della Sardegna”.

Conclusa la giornata delle audizioni, la commissione Bilancio darà inizio alla discussione generale nella seduta di giovedì 15 novembre mentre il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato per sabato 17 novembre alle 10. Martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 novembre è previsto l’esame del documenti del Bilancio la cui approvazione è prevista per venerdì 23 novembre.

Il primo giorno utile per l’esame della Manovra in Aula è dunque martedì 4 dicembre.