CRISI IN MAGGIORANZA, FDI: “AVS SVELA SUA NATURA INTOLLERANTE. SOLIDARIETÀ A COLLEDANCHISE”

Alghero, 27 maggio 2025 – Le reazioni scomposte e minacciose di AVS alle legittime scelte del consigliere Marco Colledanchise confermano plasticamente la vera natura di certa sinistra estrema: settaria, divisiva, intollerante. È bastato che un consigliere civico e moderato decidesse di rivendicare la propria autonomia rispetto alla mutazione di un contenitore politico ormai orientato esplicitamente a sinistra, per scatenare un attacco in piena regola.

Altro che centralismo democratico: siamo alle purghe sovietiche. Una cultura politica figlia di un certo comunismo che non ha mai fatto davvero i conti con la democrazia liberale, quella in cui il dissenso è un valore e non un problema da espellere. Con il comunicato, AVS non si limita a esprimere dissenso, ma etichetta Colledanchise come “ambiguo, poco responsabile e ingenuo”, e lo vorrebbe persino fuori coalizione. Un atteggiamento che la dice lunga sul concetto di pluralismo di idee cui sono abituati in AVS, partito che oggi pretende di fare da custode dell’ortodossia ideologica all’interno della maggioranza.

Tentano persino di ridicolizzare il collega con l’espressione “giovane consigliere”, scelta sgradevole e che qualifica chi la fa più di chi la riceve.

A Colledanchise, con cui pure ci dividono posizioni politiche, Fratelli d’Italia esprime piena solidarietà. Ha avuto il coraggio di dire ciò che molti pensano: quel progetto civico che ha vinto le elezioni non esiste più. Al suo posto, un asse sempre più ideologico tra PD, M5S e AVS, dove chi non si allinea viene cancellato.

Ci auguriamo che altre voci moderate abbiano il coraggio di farsi sentire. Perché la democrazia si costruisce anche così: con il dissenso espresso a viso aperto e con il rispetto per chi ha idee diverse, non con gli inviti all’espulsione come in un comitato centrale.

Fratelli d’Italia – Alghero
Coordinamento cittadino




Decadenza di Alessandra Todde: una crisi politica e legale per la Sardegna

La presidente della Regione Sardegna al centro di una controversia per presunte irregolarità elettorali. Le contestazioni rischiano di provocare un ritorno anticipato alle urne.

Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, è stata dichiarata decaduta dal collegio di garanzia elettorale per presunte violazioni nella gestione delle spese elettorali. Contestazioni multiple, dalla mancata nomina di un mandatario unico all’assenza di documentazione finanziaria completa, alimentano il dibattito politico e giuridico. Todde, sostenuta dalla sua maggioranza, ribadisce fiducia nella magistratura e nel suo ruolo.

Il caso Todde: una vicenda complessa

La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, è al centro di una bufera legale e politica. Il collegio di garanzia elettorale ha evidenziato irregolarità nella gestione delle sue spese elettorali, portando alla sua dichiarazione di decadenza. Todde, tuttavia, insiste sulla legittimità del suo mandato e ha dichiarato: «Ho il supporto della mia forza politica e di tutte le forze della maggioranza».


Le contestazioni principali

Le critiche mosse dal collegio di garanzia elettorale si articolano su sette punti principali:

  1. Ambiguità nei rendiconti: Non è chiaro se le spese dichiarate siano esclusivamente della candidata o della campagna generale del Movimento 5 Stelle.
  2. Mancata nomina di un mandatario unico: Un obbligo legale non rispettato.
  3. Assenza di un conto corrente dedicato: Necessario per la tracciabilità dei fondi.
  4. Rendiconto non sottoscritto dal mandatario: Compromettendo la validità delle dichiarazioni.
  5. Mancanza di un estratto conto ufficiale: Al suo posto, solo una “lista movimenti” di un conto non intestato direttamente alla candidata.
  6. Opacità nei finanziamenti: Mancano i nominativi di chi ha erogato alcune donazioni significative.
  7. Donazioni PayPal non tracciate: Non è chiaro su quale conto siano confluiti.

In aggiunta, è stata rilevata l’omissione di una fattura di 153 euro per spese legate alla sede elettorale.


Le ripercussioni legali e politiche

L’ordinanza-ingiunzione è stata trasmessa al presidente del consiglio regionale e alla Procura della Repubblica, aprendo la strada a una possibile decadenza formale della Todde. Fonti interne suggeriscono che la crisi potrebbe portare al ritorno alle urne entro un anno.

Questa prospettiva preoccupa sia il Movimento 5 Stelle sia il Partito Democratico. Per i Cinque Stelle, una prematura fine del governo sardo rappresenterebbe un colpo all’immagine del “nuovo corso” guidato da Giuseppe Conte. Tra i dem, la notizia è stata definita inaspettata e ha già interrotto le normali attività politiche.

Nel frattempo, il centrodestra si prepara per un’eventuale campagna elettorale, sfruttando la complessità del caso per avanzare le proprie posizioni.


La risposta di Alessandra Todde

Todde, durante una conferenza stampa, ha confermato la sua determinazione a proseguire nel mandato: «Ho piena fiducia nella magistratura e continuerò a lavorare per i sardi fino a quando non ci saranno atti definitivi». Ha sottolineato che il provvedimento non è immediatamente esecutivo e ha aggiunto: «Siamo stati eletti per servire i cittadini e lo faremo con motivazione e impegno».


Uno scenario incerto

La vicenda di Alessandra Todde non solo agita il panorama politico sardo ma pone interrogativi più ampi sulla trasparenza e sulla gestione delle campagne elettorali. Mentre la presidente difende il suo operato, l’opposizione e gli osservatori si preparano a un anno cruciale per il futuro della Sardegna. Il casndidato del centro destra potrebbe essere Pietro Pittalis il quale ha tutte le “carte in regola“.




Crisi politica in Sardegna: Todde dichiara ricorso contro la decadenza

La governatrice M5S della Sardegna Alessandra Todde rischia la decadenza per irregolarità nelle spese elettorali.

La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, è stata dichiarata decaduta per irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali. Todde annuncia ricorso, ma il futuro politico dell’isola è in bilico tra decisioni del Consiglio regionale e tribunale ordinario.


La decisione del Collegio regionale di garanzia elettorale

Il Collegio regionale di garanzia elettorale, organo della Corte d’Appello di Cagliari, ha dichiarato Alessandra Todde decaduta dalla carica di consigliera regionale, implicando automaticamente la perdita della presidenza della Regione. La motivazione risiede in irregolarità nella gestione delle spese elettorali della campagna del 2024.

Tra le principali contestazioni:

  • Mancata nomina di un mandatario elettorale, figura obbligatoria per la gestione delle spese.
  • Assenza di un conto corrente dedicato, richiesto per legge.
  • Confusione nella rendicontazione delle spese personali e di quelle del Movimento 5 Stelle.

Secondo alcune fonti, la somma dichiarata, pari a oltre 90.000 euro, risulterebbe gonfiata da errori materiali, con documenti duplicati.


La risposta di Todde e il ricorso annunciato

Todde ha dichiarato sui social:

“La notifica della Corte d’Appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura e continuerò a lavorare nell’interesse del popolo sardo.”

L’ex presidente ha già depositato un ricorso presso un tribunale ordinario, che potrebbe sospendere il provvedimento del Collegio in attesa di una sentenza definitiva.


Il ruolo del Consiglio regionale

La legge prevede che il Consiglio regionale convalidi senza margini di discussione il provvedimento di decadenza, trasmesso alla Giunta per le elezioni. Tuttavia, la decisione di Todde di fare ricorso potrebbe complicare il processo. Se il tribunale ordinario sospendesse la decadenza, il Consiglio potrebbe decidere di attendere una sentenza definitiva.


Reazioni politiche

La vicenda ha diviso il panorama politico sardo:

  • Opposizione:
    Fausto Piga (Fratelli d’Italia):

“Se Todde ha barato, è giusto tornare al voto. Le regole vanno rispettate.”

Ugo Cappellacci (Forza Italia):

“Si tratterebbe di dilettanti allo sbaraglio se le inadempienze fossero confermate.”

  • Maggioranza di centrosinistra:
    Nonostante il caos, il PD e il Movimento 5 Stelle ribadiscono il supporto a Todde, puntando sul ricorso e sulla stabilità politica.

Scenari futuri

Il caso Todde potrebbe portare:

  1. Convalida della decadenza e nuove elezioni regionali.
  2. Sospensione del provvedimento, con un protrarsi del caos istituzionale.

Il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, alleati di maggioranza, continuano a sostenere la presidente, mentre l’opposizione preme per nuove elezioni. Il prossimo passo sarà determinato dalla Giunta per le elezioni e dal tribunale ordinario.




Crisi a Bari Potrebbe Scuotere le Alleanze a Alghero: La Rottura di Conte con il PD Cambia le Carte in Tavola

La decisione di Giuseppe Conte di ritirare la sua squadra dalla giunta di Emiliano a Bari prelude a possibili ripercussioni per il centro-sinistra anche ad Alghero, in vista delle elezioni del 8-9 giugno.

La scena politica italiana è stata recentemente scossa da un evento significativo a Bari, dove Giuseppe Conte ha deciso di ritirare tutti i rappresentanti del suo movimento dalla giunta guidata da Michele Emiliano. Questa mossa ha aperto una crepa visibile all’interno della coalizione di centro-sinistra, suggerendo possibili ripercussioni in altre aree del paese, inclusa Alghero, dove le elezioni imminenti potrebbero evidenziare un riassestamento delle alleanze locali.

La rottura di Conte con il Partito Democratico non è solo una questione isolata. Infatti, essa potrebbe avere effetti a catena su tutto il fronte del campo largo, in particolare nei comuni dove si andrà a votare l’8-9 giugno. A Bari, la decisione di Conte ha rappresentato una protesta contro quello che percepisce come una deviazione dai principi e dagli accordi che sostenevano la coalizione di Emiliano, una situazione che potrebbe specchiarsi in Sardegna e altri contesti locali.

Nonostante le assicurazioni della presidente Alessandra Todde, che solo due giorni fa ha dichiarato che in Sardegna “non ci saranno scossoni”, l’aria di incertezza rimane palpabile. Molti esponenti del campo largo sono preoccupati che i recenti eventi possano preludere a un rinnovato scenario politico anche ad Alghero, dove la necessità di riconfigurare alleanze potrebbe diventare inevitabile.

Questi sviluppi sollevano interrogativi cruciali sul futuro delle alleanze politiche nel centro-sinistra. Ad Alghero, in particolare, si potrebbe assistere alla formazione di un nuovo nucleo politico, che potrebbe vedere il Partito Democratico collaborare più strettamente con i riformatori e altri gruppi per creare una coalizione più coesa e performante. La possibilità di una tale sinergia rappresenta un punto di domanda significativo, che potrebbe riscrivere le regole del gioco politico locale.

La decisione di Conte a Bari è molto più di una semplice mossa politica; essa rappresenta un campanello d’allarme per le coalizioni di centro-sinistra in tutta Italia, compresa Alghero, dove i leader politici dovranno navigare con attenzione le acque turbolente delle alleanze politiche. Gli sviluppi futuri saranno determinanti per capire se il campo largo sarà in grado di rinnovarsi o se sarà destinato a un ulteriore frammentazione.




Crisi Interna al Partito Sardo d’Azione: Solinas nel Mirino Giudiziario

A pochi giorni dalle elezioni regionali, una controversia legale minaccia la leadership di Christian Solinas nel Partito Sardo d’Azione.

Il Tribunale civile di Cagliari, su iniziativa del giudice Bruno Malagoli, ha programmato per il 22 febbraio, immediatamente prima delle elezioni regionali, un’udienza critica che potrebbe vedere Christian Solinas sospeso o inibito dalla sua funzione di segretario e rappresentante legale del Partito Sardo d’Azione. Stefano Esu, ex consulente e fratello dell’ex portavoce del governatore, è colui che ha presentato il ricorso, mosso da controversie legate a un evento del 2021 e da accuse di mancata adesione ai dettami statutari del partito. Le accuse vertono sulla mancata convocazione del congresso per il rinnovo delle cariche e sulla decadenza di Solinas per non aver rinnovato la tessera partitica nel 2019, oltre alla sua recente adesione a un altro movimento politico, motivo quest’ultimo che potrebbe portare alla sua espulsione dal partito.




ACLI – Sanità in Sardegna in crisi profonda, tante promesse e pochi fatti

“Il sistema sanitario in Sardegna sta attraversando una crisi profonda e urgente, e oggi esprimiamo la nostra preoccupazione in merito alle recenti problematiche che continuano ad emergere. In particolare, la chiusura del Pronto Soccorso di Ozieri è un sintomo di una situazione più ampia che richiede attenzione immediata”.
Così Salvatore Sanna, Vice-Presidente delle Acli della Sardegna e Presidente Provinciale delle ACLI di Sassari.

“La chiusura del Pronto Soccorso di Ozieri rappresenta un duro colpo per la comunità locale e per tutto il Nord Sardegna. La mancanza di accesso a servizi di emergenza locali mette in pericolo la vita dei residenti e li costringe a viaggi dispendiosi di tempo e risorse per raggiungere strutture sanitarie alternative.

Le liste d’attesa interminabili, in particolare nel Nord Sardegna, rappresentano una ulteriore criticità per l’accesso alle cure sanitarie. I pazienti si trovano costretti ad attendere mesi per una visita specialistica o un esame diagnostico, e molte volte si vedono costretti ad abbandonare l’idea di ricevere assistenza medica a causa delle barriere di tempo e distanza. Questa situazione non solo mette a rischio la salute dei pazienti, ma compromette anche la qualità complessiva del sistema sanitario regionale.”

“Un’altra questione preoccupante riguarda la riduzione dei finanziamenti per i disturbi alimentari. La lotta contro i disturbi alimentari richiede un supporto costante e adeguato, ma i tagli ai fondi mettono a rischio la vita di chi soffre di questi problemi. È fondamentale garantire risorse adeguate per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di questi disturbi, che possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale delle persone coinvolte.”
“In un momento in cui la salute pubblica è al centro delle preoccupazioni globali, la Sardegna non può permettersi un sistema sanitario in difficoltà.  È urgente che le autorità regionali prendano provvedimenti concreti per affrontare queste criticità.

Sono anni che la giunta regionale promette correttivi e soluzioni ma ad oggi nulla di concreto a favore della popolazione. La spesa pro capite è tra le più alte d’Italia ma siamo tra gli ultimi come garanzia dei livelli essenziali di assistenza erogati.

La salute dei cittadini sardi non può essere sacrificata a causa di problemi strutturali. Il sistema sanitario deve essere un pilastro solido e affidabile per la comunità, garantendo un accesso equo e tempestivo alle cure mediche. Ora è il momento di agire e di impegnarsi per un sistema sanitario efficiente, accessibile e in grado di proteggere la salute di tutti i cittadini della Sardegna.”




Crisi e Contestazioni: Il Tavolo Permanente del Turismo ad Alghero sotto il Fuoco Incrociato

Critiche Accese da Patricia Petretto e dall’Opposizione alle Politiche Turistiche del Centrodestra

Alghero, 7 Dic. 2023 – la redazione

Alghero, una città nota per la sua bellezza e il suo potenziale turistico, è oggetto di critiche e riflessioni relative al comparto del turismo. La situazione è diventata il fulcro di intensi dibattiti, soprattutto in seguito all’ultima assemblea del Tavolo Permanente del Turismo. Patricia Petretto, esponente di Fratelli d’Italia, ha espresso un duro giudizio sulle attività del Tavolo, descrivendo come in tre anni di attività siano stati prodotti solo 25 verbali di assemblea senza alcuna azione concreta o progetto. Questa inerzia è stata etichettata come un “fallimento totale” da Petretto, che ha chiamato i membri del Tavolo a un esame di coscienza per il loro approccio passivo o autoreferenziale.

Le critiche non provengono solo dall’interno della maggioranza, ma anche dall’opposizione. Figure di spicco come Gabriella Esposito, Mario Bruno e Pietro Sartore si sono scagliate contro le politiche turistiche del centrodestra al governo, sottolineando una gestione delle risorse giudicata inefficace e poco trasparente. Un punto focale di queste accuse è l’incremento dell’imposta di soggiorno operato dal sindaco Mario Conoci, che in passato aveva espresso posizioni contrarie a tale misura.

L’amministrazione è stata inoltre criticata per la mancanza di trasparenza nell’uso delle risorse finanziarie raccolte e per le decisioni considerate incoerenti e contraddittorie, che hanno portato Alghero a diventare una destinazione turistica stagionale e marginale. La mancanza di voli invernali e di un turismo sostenibile durante tutto l’anno rappresenta un problema crescente, esacerbato da politiche giudicate fallimentari.

Il Tavolo Permanente del Turismo è diventato un simbolo di queste difficoltà, con una rappresentanza che appare disallineata rispetto alle reali necessità della città e del settore. Le voci critiche all’interno della maggioranza, come quella di Petretto, e quelle dell’opposizione convergono nella richiesta di un cambiamento radicale nelle politiche e nelle strategie per rilanciare il turismo ad Alghero. Il bisogno di un approccio più efficace e partecipativo è diventato sempre più evidente, in un contesto che richiede urgentemente soluzioni innovative e condivise per risollevare le sorti di una delle città più affascinanti della Sardegna.




Emergenza Acqua ad Alghero: Crisi Idrica e Responsabilità Istituzionali al Centro del Dibattito

Emergenza acqua non potabile ad Alghero: preoccupazione dei cittadini e critiche alla gestione delle autorità. Dialogo e risposte attese.

Ad Alghero si è aperta una crisi idrica che ha scosso la comunità locale. L’opposizione in consiglio comunale ha espresso preoccupazione diramando un comunicato stampa : “ La scoperta che l’acqua non era potabile è giunta ai cittadini solo il 28 novembre, una settimana dopo le analisi iniziali che avevano rilevato la non conformità dell’acqua. Questo ritardo nella comunicazione ha fatto sì che per una settimana la popolazione utilizzasse acqua non idonea al consumo, sollevando preoccupazioni gravi per la salute pubblica.In risposta a questo grave ritardo, sono state avanzate richieste di indagine. L’accesso agli atti è stato richiesto per visionare la comunicazione intercorsa tra la ASL, Abbanoa e il Comune, nel tentativo di individuare le responsabilità di questo ritardo comunicativo. Nel frattempo, l’ordinanza sindacale ha attribuito la colpa del ritardo principalmente alla ASL, che avrebbe comunicato in ritardo i risultati delle analisi.“

In questo contesto, il sindaco di Alghero, Mario Conoci, ha risposto alle critiche sollevate, sottolineando la necessità di un’azione più decisa e di una maggiore collaborazione tra le istituzioni. Ha inoltre rilevato la necessità di anticipare e prevenire situazioni simili, mettendo in evidenza il lavoro svolto dal Comune in collaborazione con Abbanoa e la ASL. Ha espresso delusione per l’atteggiamento dell’opposizione, paragonandolo a quello avuto durante la crisi del Covid, criticando il loro approccio allarmistico piuttosto che collaborativo.

La discussione sui social media, in seguito ad un post del primo cittadino, ha riflettuto l’alto livello di preoccupazione tra i cittadini. Circa il 71.43% dei commenti su Facebook ha espresso opinioni negative, con preoccupazioni per la salute pubblica e critiche verso la gestione della situazione da parte delle autorità locali. Il 28.57% dei commenti è stato neutro o leggermente negativo, con richieste di maggiori informazioni e chiarimenti sui tempi previsti per la risoluzione del problema.

Le autorità locali sono ora chiamate a fornire aggiornamenti regolari e a prendere misure efficaci per garantire la sicurezza dell’acqua. La situazione ad Alghero richiede una gestione attenta e responsabile, e il dialogo tra i cittadini e le autorità rappresenta un aspetto cruciale per risolvere questa crisi e per ristabilire la fiducia nella fornitura di servizi essenziali.

Le opposizioni in consiglio comunale dovrebbero intervenire attivamente e responsabilmente durante l’esercizio del loro mandato, non limitandosi a prendere posizione post factum. Essendo i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, responsabili di fronte ai cittadini che hanno riposto in loro la fiducia, è richiesto un impegno collettivo per il bene della città. Quando si realizzerà questa collaborazione e responsabilità condivisa, ne beneficerà l’intera comunità di Alghero e i suoi abitanti.




Crisi Politica ad Alghero: Il CDA della Fondazione e il Futuro di Forza Italia

Tensioni e Decisioni Cruciali in Vista per il Sindaco Conoci e Forza Italia

da sinistra Sara Govoni, Andrea Delogu, Mario Conoci e Pier Paolo Carta.

Alghero, 27 Novembre – Un momento cruciale per la politica locale si avvicina: il Consiglio di Amministrazione (CDA) della Fondazione Alghero si riunirà oggi alle 15:00, un evento che vedrà la partecipazione del Sindaco Mario Conoci. Questo incontro assume un’importanza particolare alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno scosso il partito di Forza Italia, attualmente la principale forza politica nell’amministrazione Conoci.

Le recenti tensioni interne a Forza Italia, evidenziate dal “crash” del partito e dalla rottura di una parte del gruppo con la maggioranza, hanno sollevato interrogativi sul futuro politico della città. Inizialmente, sembrava esserci una possibilità di ricomposizione dello strappo, ma le recenti dichiarazioni del consigliere Camera, particolarmente attivo in questi giorni, hanno ridotto drasticamente queste speranze.

Un ulteriore elemento di preoccupazione deriva dall’ultimo comunicato dei partiti della maggioranza, che sembra alludere a sviluppi negativi. Questo pone una domanda fondamentale: siamo di fronte all’epilogo della gestione Delogu nella Fondazione Alghero?

Il partito di Forza Italia si trova ora ad un bivio critico. I suoi esponenti più influenti, fedeli all’ex Sindaco Marco Tedde, stanno riflettendo intensamente sulle prossime mosse da compiere. La scelta è tra rimanere fedeli a Tedde o aderire al programma elettorale e continuare a sostenere il Sindaco Conoci.

In questo contesto di incertezza, gli elettori di Alghero sono invitati a rimanere vigili e attenti a quanto accade dietro le porte chiuse dei partiti, spesso aperte solo in occasione delle elezioni. A tal proposito, risuona forte una frase dello scrittore inglese William Hazlitt: “L’amore per il potere è amore per se stessi”. Un monito che riflette la situazione attuale e mette in luce l’importanza delle scelte che verranno prese oggi.

In attesa degli esiti di questa riunione cruciale, la comunità di Alghero resta in attesa di vedere quali saranno le mosse del proprio sindaco e come queste influenzeranno il futuro politico della città.




Crisi Amministrativa ad Alghero, lista Per Alghero: È Tempo di Cambiamenti o Continua il Teatrino Politico?

Alghero, 23 Nov. 2023 . Il Sindaco Conoci che, dopo aver portato alla deriva la città, riesce anche a mandare in frantumi la propria maggioranza, farebbe bene a ponderare decisioni ben più gravi piuttosto che limitarsi a revocare due assessori.

In 4 anni e mezzo di mandato ha più volte ampiamente dimostrato di non essere in grado di affrontare e risolvere praticamente nessuna delle criticità. 

I lavori dell’ex cotonificio, della piscina coperta, del palazzo comunale tutti fermi e bloccati per l’incapacità amministrativa di chi governa la città. Gli spazi pubblici in abbandono, dalla Merenderia al parco Tarragona. Un appalto di igiene urbana prossimo alla scadenza e per il quale si profila già all’orizzonte una proroga, con tutte le conseguenze del caso, per l’inerzia politica di chi amministra. 

La posidonia che fa bella mostra di sé sui litorali urbani a sconfessare una delle promesse elettorali di questa amministrazione: “spiagge pulite tutto l’anno”. L’impoverimento continuo dei servizi sanitari, che il Sindaco asseconda con i suoi silenzi per non disturbare il governo amico regionale. I collegamenti dell’aeroporto di Alghero ai minimi storici con una stagione invernale che, come non succedeva da 30 anni, non presenta neppure un collegamento con l’Europa. L’assenza di politiche organiche per la famiglia e di cura e attenzione per le persone. La gestione sempre più disastrosa degli impianti sportivi. 

Oggi, davanti a questo triste quadro, il Sindaco, invece di lavorare a testa bassa per provare a migliorare i servizi cittadini, impegna il tempo per fare la guerra ai partiti di quei consiglieri che nell’ultimo consiglio comunale hanno dimostrato maggior ragionevolezza, accogliendo e votando due emendamenti proposti dall’opposizione per migliorare la variazione di bilancio proposta dalla giunta, evitando lo sperpero di risorse pubbliche ed evitando al Sindaco l’ennesima denuncia alla Corte dei Conti.

Conoci, e quel che resta della sua maggioranza, si decidano a dire con franchezza se sono in grado di affrontare anche solo qualcuno dei problemi della città, o se hanno intenzione di perdere altro tempo a fare ridicoli comunicati e a studiare mosse perdenti di un tristissimo Risiko. Ai cittadini algheresi, infatti, interessa che la politica lavori per migliorare la situazione della città e ben poco importa, invece, di questo squallido teatrino di cui, in ogni caso e per fortuna, finalmente si intravede la fine.

gruppo consiliare Per Alghero