Crisi del Nord Sardegna. Il Presidente del Consiglio accoglie la richiesta di incontro tra Fois e il tavolo istituzioni parti sociali

Crisi del Nord Sardegna. Il Presidente del Consiglio accoglie la richiesta di incontro tra Fois e il tavolo istituzioni parti sociali

«Gentilissimo Amministratore Straordinario, a seguito della Vostra comunicazione trasmessa al Presidente Conte, gli Uffici del Sottosegretario Mario Turco e del Consigliere per il Sud Gerardo Capozza, sono stati coinvolti per affrontare il tema sollevato nella Vostra nota e, a tal fine, hanno organizzato una videoconferenza per Mercoledì 24 giugno p.v., alle ore 12».

Con queste parole, prova di grande sensibilità istituzionale, la Presidenza del Consiglio e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sen. Mario Turco hanno dato riscontro all’appello lanciato la scorsa settimana da Pietro Fois, organizzando per domani un incontro in videoconferenza.
Nella sua lettera l’Amministratore della Provincia di Sassari, chiedeva al premier Conte di dare un forte segnale di attenzione al territorio del Nord Sardegna, individuando un intervento straordinario del governo per rimuovere i vincoli che da troppo tempo impediscono la conclusione della strada a quattro corsie che collega “Alghero – Sassari – Olbia” e di quelle infrastrutture che vengono considerate imprescindibili per lo sviluppo del Nord Sardegna.
Quando un territorio pone questioni prioritarie, concrete e condivise, la politica ha il dovere di dare risposte e ritengo che questo incontro sia un importante segnale di apertura ed ascolto da parte del governo nazionale al nostro territorio.

Amministratore Straordinario della Provincia di Sassari
Pietro Fois




Crisi del Nord Sardegna. L’Amministratore Pietro Fois scrive al Presidente del Consiglio Conte.

La situazione di grave crisi del Nord Sardegna e i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture e degli investimenti programmati sono al centro della lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e per conoscenza al Presidente della Regione Solinas e a tutti i parlamentari e consiglieri del territorio da parte dell’Amministratore straordinario della Provincia di Sassari.
Fois scrive a nome di tutte quelle associazioni e di quelle sigle del mondo delle imprese e dei lavoratori che, nelle scorse settimane, si sono sedute allo stesso tavolo e hanno condiviso quali priorità per il rilancio del Nord Sardegna era necessario portare all’attenzione del Presidente del Consiglio e degli Stati Generali convocati dal Governo Nazionale.
L’Amministratore Straordinario descrive la grave situazione in cui si trova il territorio a causa dei forti ritardi infrastrutturali e dei mancati impegni assunti in passato dallo Stato, una situazione che la grave crisi sanitaria dei mesi scorsi ha reso pressoché drammatica. Nonostante la tenacia e gli sforzi del mondo produttivo, delle nostre imprese, dei nostri artigiani e dei nostri lavoratori, questo territorio già indebolito da criticità storiche, si trova oggi in un baratro per cui non è più possibile indugiare.
Nella sua lettera l’Amministratore della Provincia più grande d’Italia, chiede al premier Conte di dare un forte segnale di attenzione al territorio del Nord Sardegna. Chiede un intervento straordinario del governo per rimuovere i vincoli che da troppo tempo impediscono la conclusione della strada a quattro corsie che collega “Alghero – Sassari – Olbia” paralizzata dai troppi blocchi burocratici. La crisi economica del nostro territorio è frutto dei tanti nodi irrisolti e di quel livello inadeguato di infrastrutture, materiali e immateriali, che hanno penalizzato, oltremisura, la capacità competitiva del Nord Sardegna. Per queste ragioni nella lettera si chiede l’istituzione di uno spazio di confronto tra Governo, Regione Sardegna, Provincia di Sassari e parti sociali per poter proporre e discutere sull’urgenza di quelle infrastrutture che vengono considerate imprescindibili per lo sviluppo del Nord Sardegna.
Si chiede il rispetto degli impegni assunti dallo Stato in questi anni e puntualmente disattesi in termini di sviluppo, riqualificazione e rilancio del territorio. La rapida realizzazione degli interventi e degli investimenti programmati con l’istituzione delle Zone Economiche Speciali e nell’Area di crisi industriale complessa sono condizioni necessarie per poter sfruttare al massimo le risorse annunciate dal governo.
Il nostro appello – dice Fois – è un forte segnale alla politica di unità e impegno per il rilancio del Nord Sardegna, intorno a priorità e questioni concrete che sono state condivise dal mondo del lavoro, delle associazioni delle imprese e dalle organizzazioni dei lavoratori.
Amministratore Straordinario della Provincia
Pietro Fois

In allegato la lettera completa inviata al Presidente Conte

Lettera a Conte per il Rilancio_del__nord_Sardegna




CB GALLURA. IL LISCIA PIENO AL 99%: LONTANA LA CRISI IDRICA DEL 2016

Si prospetta un’estate tranquilla dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico per il territorio della Gallura: il bacino del Liscia è infatti al massimo della sua capacità di invaso essendo pieno al 99%. Allo stato attuale infatti contiene 102 milioni di metri cubi d’acqua. Il report sugli indicatori di stato degli invasi e il monitoraggio della siccità, reso noto qualche giorno fa dall’Autorità di Bacino, indica al 31 maggio 2020 una situazione che allo stato attuale dovrebbe soddisfare a pieno le necessità idriche dei comprensori dell’articolata rete di distribuzione gallurese. Sono lontani i dati del 2016 (allora nello stesso periodo il dato indicava che l’invaso era al 63% della possibilità di contenimento con 65 milioni di metri cubi ), o nel 2015 (al 52% della possibilità di invaso con 54 milioni di metri cubi) o del 2012 (al 68% con 71 milioni di metri cubi), annate difficili che hanno messo a dura prova tutta la Sardegna, durante le quali si decretò una grave situazione di emergenza. Periodi che sembrano un ricordo lontano ma che comportarono l’adozione di pesanti provvedimenti di restrizione, con gravi disagi per il comparto agricolo locale. “Quest’anno invece non possiamo che programmare una stagione irrigua tranquilla – commenta il presidente del Consorzio di Bonifica Gallura Marco Marrone -, il clima è stato clemente e ha permesso di mantenere livelli più che soddisfacenti. Anche la pioggia di questi giorni non può che tranquillizzarci perché insiste su una situazione che parte già con il segno più”.  Un dato che si mantiene stabile da quest’inverno, e che riflette perfettamente i livelli dello scorso anno. “Questo ovviamente non deve farci abbassare la guardia – sottolinea il direttore del Consorzio Gallura Giosuè Brundu -, ma al contrario ci porta a programmare un’attività di prevenzione di quelle che saranno le future annate siccitose, che ciclicamente si ripresenteranno. Stiamo portando avanti un’attività di monitoraggio costante della rete di distribuzione e tutte le azioni per arginare gli sprechi e intervenire per eliminarli. Tra questa la più importante è sicuramente quella che comporterà l’impegno di 20 milioni di euro provenienti dal Ministero delle Politiche Alimentari, Forestali e del Turismo, che ci permetteranno di intervenire nel canale adduttore che parte dalla diga del Liscia per portare l’acqua ai territori”. In quel tratto lungo 28 km si interverrà per riparare tutte le criticità che comportano uno spreco di 7 milioni di metri cubi annui di risorsa idrica a fronte dei 23 milioni che vi scorrono. Una perdita copiosa ai danni delle stagioni avare di pioggia appunto. Interventi necessari quindi, che miglioreranno il servizio nei 17 comuni che compongono un territorio vasto 205 mila ettari, e dove creano stabilmente economia 2000 imprese che ricevono quotidianamente l’acqua del Liscia.

LAGO LISCIA

PERIODO

METRI CUBI

PERCENTUALE CAPIENZA

31 MAGGIO 2020

102.000.000

99%

31 MAGGIO 2016

65.000.000

63%

31 MAGGIO 2015

54.000.000

52%

31 MAGGIO 2012

71.000.000

68%

Ufficio stampa CB Gallura
Michele Arbau




Vendite azzerate, giacenze in aumento, liquidità a picco, insoluti in crescita. La crisi colpisce duramente i vini IGT, DOC e DOCG della Sardegna. I produttori scrivono al Presidente Solinas: “Necessarie strategie per la tutela e il rilancio del settore. Intervenire anche su fondi e comunicazione”.

E’ una crisi devastante quella che sta affrontando anche il mondo vitivinicolo della Sardegna. Alle vendite che registrano un calo anche del 90%, con l’azzeramento degli ordini da hotel, ristoranti e catering, e la pesante contrazione nella Grande Distribuzione Organizzata, si uniscono anche i problemi legati alla carenza di liquidità, all’incremento degli insoluti e all’aumento delle giacenze, fattori che lasciano intravedere un prossimo crollo dei prezzi e relativo danneggiamento dei settori Primario e della trasformazione. Un settore, quello del vino sardo che, negli ultimi anni, ha sofferto anche per gli eventi calamitosi che, negli ultimi anni, ne hanno fortemente limitato produzioni, sviluppo e vendite.

Ed è per far conoscere questa grave situazione del comparto e lanciare una richiesta d’aiuto che i Presidenti di tutti gli 8 Consorzi di Tutela Vini IGT, DOC e DOCG della Sardegna, Alessandra Seghene per il Consorzio di tutela Erga Omnes “Terre di Romangia” Romangia igt e Moscato di Sorso Sennori Doc, Giovanni Porcu per il Consorzio di tutela Erga Omnes Malvasia di Bosa doc, Daniela Pinna per il Consorzio di tutela Erga Omnes Vermentino di Gallura Docg, Mario Moro per il Consorzio di tutela Erga Omnes Alghero doc, Giovanni Pinna Consorzio di tutela Vermentino di Sardegna doc, Emanuele Garau per il Consorzio di tutela Cannonau di Sardegna doc, Francesca Argiolas per il Consorzio di tutela Vini di Sardegna doc, Sandro Murgia per il Consorzio di tutela Erga Omnes vini di Cagliari, in rappresentanza dei produttori sardi con 14887 ettari coltivati, su un totale regionale di 27293, con 312mila ettolitri prodotti, l’80% del totale regionale di 526mila, con la produzione di  eccellenze vinicole che per il 37% vengono vendute ed esportate in ben 19 Paesi del Mondo (dati anno 2017 fonte LAORE) hanno scritto una lettera  al Presidente della Regione, Christian Solinas.

Siamo molto preoccupati per il futuro delle nostre aziende e del comparto in generale – scrivono i produttori – e per questo chiediamo alla Regione di elaborare strategie che portino al superamento di questa situazione di crisi, e di predisporre iniziative che rilancino i settori vitivinicolo e agricolo, unitamente al resto dei comparti produttivi”. “Ricordiamo anche come la viticoltura, come tutto il settore agricolo, non possa essere fermata o “chiusa” – proseguono – e di come necessiti della continua attività degli addetti, per le attività colturali e per le lavorazioni, con conseguenti costi di conduzione”.

Le imprese vitivinicole, per questo, nella missiva inoltrata al Presidente Solinas chiedono “di concertare le azioni con gli Assessorati Agricoltura e Turismo, anche per creare un piano di comunicazione che sostenga la ripartenza del settore e lo rilanci in Italia e all’estero, e un “Piano Marshall” che garantisca liquidità alle aziende e le ponga in condizione di affrontare la ripresa”.

Poi le Cantine propongono tre “misure” fondamentali per la ripresa del comparto he interesserebbero la parte “agricola”, “finanziaria” e “promozionale”.

Tra le proposte degli imprenditori sulle “misure agricole”, ci sono il congelamento delle risorse del PNS non impegnate nell’anno finanziario 2019-2020, l’aumento della quota di contributo dal 40 ad almeno il 60% per incentivare le imprese ad investire, la velocizzazione e sburocratizzazione delle pratiche in corso di esaminazione, la proroga delle scadenze di 12 mesi e l’annullamento di tutte le sanzioni per chi non ha concluso e rendicontato le pratiche entro i tempi previsti, e una maggiore flessibilità sui mercati, con la possibilità di poter modificare, utilizzare e trasferire le misure già finanziate per i paesi extracomunitari, estendendole ai paesi della comunità europea.

Un punto importante per le Cantine è quello sulle eccedenze di vino per l’annata 2019. “Chiediamo che la Regione Sardegna si attivi presso il Ministero e la Comunità Europea per richiedere un aumento delle riserve (quota di vino utilizzabile su altre annate, attualmente pari al 15%, portandola fino al 30%) – scrivono i Produttori nella lettera questa misura, a costo zero, permetterebbe di incamerare una quota di riserva utile in particolare a sopperire alle esigenze di mercato di vini come il Vermentino, la cui produzione è stata fortemente danneggiata dalle gelate”. Una richiesta arriva anche per sostenere il comparto vitivinicolo a livello produttivo e di prezzo prodotto. “Ci sarà uno shock per l’immissione sul mercato di milioni di bottiglie invendute, in presenza di domanda scarsa – continuano – con conseguente crollo dei prezzi. Bisogna pensare a contributi in favore della riduzione facoltativa di prodotto immesso sul mercato, finanziando politiche qualitative di diradamento in pianta o di vendemmia verde. Non possiamo deprezzare, c’è di mezzo la vita delle aziende”.

Sulla parte “finanziaria”, le aziende vitivinicole puntano ancora sulla liquidità per far fronte a tutte le incombenze economiche. Su questo argomento puntano su una veloce immissione dei fondi previsti con l’ultimo Decreto, riducendo al minimo le commissioni richieste per la garanzia di Stato ed evitare così di neutralizzare l’agevolazione sul tasso di interesse. “Il finanziamento dovrebbe essere erogabile per un importo pari al 25-30% del fatturato dell’anno precedente – prosegue la missiva – con piena copertura da parte dello Stato e con tempi di restituzione dilazionati, possibilmente in almeno 10 anni con preammortamento e rimborso del capitale una volta tornati ad una pseudo normalità”. Inoltre i produttori propongono una moratoria dei pagamenti sui mutui e scadenze fiscali, con posticipazione delle scadenze al 2021, lo sblocco OCM/PSR chiusi e non liquidati, la velocizzazione dell’iter per importi già spesi che sono in attesa di essere liquidati da Regione, AGEA e altri organismi. In più chiedono di portare al 100% gli anticipi richiedibili con la polizza fideiussoria. Il credito d’imposta per i crediti inesigibili, previsto dal decreto Cura Italia, dovrebbe essere facilmente fruibile in compensazione per contributi, imposte e tasse. Infatti, la moltiplicazione degli insoluti per chiusura delle attività di ristorazione, bar e rivendite, sarà inevitabile e arriverà a percentuali importanti. Infine l’applicazione del credito di imposta per perdita significativa del fatturato, modulandola in base al mancato reddito calcolato sull’anno precedente.

Infine la parte dedicata alle “misure dedicate alla promozione”.

Sarebbe opportuno creare un fondo dedicato espressamente alla promozione – si legge ancora nella letterain quanto nel momento in cui questa emergenza sarà terminata, si scatenerà una competizione fortissima tra Paesi produttori a livello internazionale in cui dovremmo assolutamente farci trovare preparati, mettendo in evidenza tutte le nostre eccellenze”. “L’unione e la collaborazione tra i diversi settori dell’agroalimentare, del turismo, dell’ambiente e della cultura sarà indispensabile per un’azione vincente – sottolineano i produttoriquesto proposito sarebbe utile la partecipazione attiva ad una campagna promozionale istituzionale nazionale dedicata al made in Italy (altri paesi produttori come la Spagna hanno già iniziato a preparare il consumatore al dopo epidemia con appositi messaggi pubblicitari), una campagna istituzionale specifica sulle eccellenze della nostra Regione e un finanziamento ai consorzi di tutela perché possano svolgere al meglio il loro ruolo di tutela e promozione, un finanziamento specifico per le aziende affinché possano adottare tutti i sistemi per promuovere i loro prodotti, ivi compresi tutti quelli offerti dal digital marketing, finanziamenti per strutture dedicate all’enoturismo da realizzare presso i vigneti, al fine di rilanciare il turismo interno e il desiderio di stare all’aperto dei consumatori, rispettando i limiti anche di spazio imposti dalle normative di sicurezza vigenti”.

Poi le richieste per la partecipazione alle Fiere di settore: “Sarebbe auspicabile reindirizzare i fondi già stanziati per manifestazioni del settore (es. Vinitaly) per campagne promozionali istituzionali, oppure per partecipazione ad altre fiere internazionali già previste in autunno”. In conclusione, ma non meno importante, i vitivinicoltori dedicano un passaggio ai trasporti: “E’ necessario migliorare la continuità territoriale preparandosi ad un piano eccezionale di promozione ed incentivazione turistica attraverso il miglioramento dei servizi e dei prezzi di trasporto, fornendo alle aziende un contributo sulle spese di trasporto delle merci”.

 FIRMATO

– La Presidente Alessandra Seghene del Consorzio di tutela Erga Omnes “Terre di Romangia” Romangia igt e Moscato di Sorso Sennori Doc (cell. +39 346 829 2457)

– Il Presidente Giovanni Porcu per il Conzorzio di tutela Erga Omnes Malvasia di Bosa doc (cell. +39 333 959 9741)

– La Presidente Daniela Pinna per il Consorzio di tutela Erga Omnes Vermentino di Gallura Docg (cell. +39 348 470 7476)

– Il Presidente Mario Moro per il Consorzio di tutela Erga Omnes Alghero doc (cell. +39 349 062 1650)

– Il Presidente Giovanni Pinna per il Consorzio di tutela Vermentino di Sardegna doc (cell. +39 348 964 0034)

–  Il Presidente Emanuele Garau per il Consorzio di tutela Cannonau di Sardegna doc (cell. +39 380 531 9064)

– La Presidente Francesca Argiolas per il Consorzio di tutela Vini di Sardegna doc (cell. +39 347 393 1045)

– Il Presidente Sandro Murgia per il Consorzio di tutela Erga Omnes vini di Cagliari (cell. +39 339 854 2667)

23-04-2020

La Redazione.

 




Approvato il Piano di riconversione e reindustrializzazione dell’area di crisi complessa di Porto Torres. Nicola Sanna: una boccata d’ossigeno per il territorio

«Una boccata d’ossigeno per il nostro territorio, che va incontro a un nuovo sviluppo grazie a un tessuto imprenditoriale pronto ad avviare nuovi progetti e creare nuova occupazione».

Così il sindaco Nicola Sanna commenta l’approvazione definitiva del Piano di riconversione e reindustrializzazione dell’area di crisi complessa di Porto Torres. Approvazione avvenuta questa mattina a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, dove erano presenti, oltre al sindaco di Sassari, il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler e i rappresentanti dei Ministeri dello sviluppo economico, dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dell’agenzia governativa Invitalia.

«Un investimento totale di 22 milioni di euro, 20 stanziati dallo Stato e 2 dalla Regione Sardegna – continua il primo cittadino – a sostegno di imprese che intendano investire nella zona industriale di Truncu Reale, che ricade nel territorio del Comune di Sassari e nell’area industriale di Porto Torres, aree non incluse nel perimetro da bonificare o inserite nel SIN – Sito di Interesse Nazionale».

L’approvazione dà il via alla pubblicazione delle manifestazioni d’interesse, che avverà a partire dalla fine di febbraio 2019.

Alla call promossa da Invitalia a solo scopo conoscitivo hanno risposto 59 aziende per un totale di investimenti pari a 658.886.751 euro con una previsione di incremento occupazionale di 880 addetti.

«Il fabbisogno finanziario è quindi di gran lunga superiore alla disponibilità delle risorse pubbliche – sottolinea il primo cittadino – ma all’investimento di 22 milioni è possibile aggiungere ulteriori fondi nazionali e regionali. Inoltre, il nuovo sviluppo imprenditoriale solleciterà il sistema bancario a ulteriori finanziamenti».

I dati rilevati grazie alla call mettono in evidenza una maggiore concentrazione di investimenti nel settore manifatturiero (82%); seguono le attività di gestione dei rifiuti (6%) e i progetti con finalità di ricerca e sviluppo sperimentale (5%). Circa la metà delle proposte di investimento riguarda progetti tra 1,5 e 20 milioni di euro (49% del totale), a cui si associano il 20% degli investimenti e il 34% delle previsioni di nuova occupazione.

I progetti di riconversione/riqualificazione industriale potenzialmente coerenti con la normativa della Legge 181/89 sono risultati quindici; di essi quattro proposte individuano puntualmente la sede operativa delle attività. Sopra la soglia dei 20 milioni sono pervenute quattro proposte che raccolgono il 77% degli investimenti totali; due di esse riguardano investimenti in avanzata fase progettuale, potenzialmente coerenti con la normativa relativa ai Contratti di Sviluppo.

Rossella Porcheddu
Portavoce del Sindaco
Comune di Sassari



Audizioni in V Commissione su Finanziario 2018, Consorzi di bonifica e crisi della pesca.

Cagliari, 15 novembre 2018 – Mattinata di audizioni in Commissione “Attività Produttive” su tre diverse tematiche: legge finanziaria 2018, crisi del settore pesca e situazione dei lavoratori avventizi dei Consorzi di Bonifica.

 

CONSORZI DI BONIFICA:

La soluzione per i 180 lavoratori precari dei Consorzi di Bonifica di Oristano e della Sardegna Meridionale potrebbe arrivare con la prossima legge finanziaria. L’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria ha infatti annunciati in Commissione la presentazione di un emendamento per la stabilizzazione dei lavoratori. «E’ un’operazione che non comporta costi aggiuntivi per le casse della Regione – ha detto Caria – la Giunta intende dare attuazione a quanto previsto dalla legge 6 del 2008».

Sulla vertenza degli avventizi dei Consorzi di Bonifica, la Commissione ha sentito in mattinata anche i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Da tutti è arrivata la richiesta di procedere in tempi rapidi alla stabilizzazione dei lavoratori: «Il ruolo dei Consorzi di bonifica, alla luce degli ultimi eventi calamitosi, è sempre più importante sul fronte della prevenzione ambientale e della mitigazione del richio idrogeologico – ha detto Manuele Incani della Fai Cisl – attualmente i Consorzi di Oristano e della Sardegna Meridionale hanno organici carenti e ricorrono a lavoratori avventizi. Molti di questi prestano la loro opera da oltre 25 anni. E’ arrivato il momento di riconoscere il loro lavoro. Sarebbe un atto di giustizia e un passo in avanti per garantire servizi più efficienti».

«E’ un’operazione a basso costo – ha aggiunto Gaia Garau della Uila-Uil – attualmente i lavoratori precari impiegati per 8 mesi percepiscono un’indennità superiore rispetto ai lavoratori assunti a tempo indeterminato. Il loro passaggio nella pianta organica dei Consorzi comporterebbe un esborso minimo, circa 800mila euro per 180 lavoratori. La stabilizzazione consentirebbe inoltre di garantire le attività di manutenzione del territorio per tutto l’anno».

«C’è una legge vecchia di 10 anni (la n.6 del 2008 ndr) che non è mai stata applicata – ha affermato Gabriele Virdis della Flai Cgil – la Regione ha il dovere di applicarla e di procedere alle stabilizzazioni previste. Chiediamo che i lavoratori precari, impegnati attualmente per 8 mesi all’anno, vengano assunti a tempo indeterminato. Chiediamo inoltre di dare certezza anche agli operai che vengono chiamati saltuariamente (escavatoristi. saldatori. etc)».

A favore della stabilizzazione si sono espressi tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione Gigi Rubiu e Gianni Lampis di Fratelli d’Italia, Antonio Solinas, Mario Tendas, Valerio Meloni, Piero Comandini e Alessandro Collu del Pd.

 

CRISI DELLA PESCA:

La Commissione ha sentito in mattinata i rappresentanti degli armatori di Porto Torres, Lorenzo Nieddu e Costantino Cossu.

«Da tre anni non riceviamo gli indennizzi per il fermo biologico – hanno detto Cossu e Nieddu – subiamo inoltre il peso dei vincoli regionali che si aggiungono a quelli nazionali. Il nostro settore è in forte difficoltà, serve un intervento urgente della Regione». Secondo i rappresentanti degli armatori turritani, le attuali norme sulla pesca a strascico penalizzano fortemente i pescatori sardi: «Le prescrizioni nazionali ci impediscono di pescare entro le 3 miglia dalla costa, la Regione impone un ulteriore limite che porta il divieto a 4 miglia. Così è troppo».

L’ex assessore all’agricoltura Oscar Cherchi è intervenuto nel dibattito per chiarire la questione degli indennizzi: «L’Unione Europea vieta i risarcimenti per il fermo biologico perché li considera aiuti di stato. L’unica possibilità di intervento è rappresentata dai fondi erogati con il regime de minimis – ha detto Cherchi – quanto ai limiti, si possono apportare delle modifiche ma serve un pronunciamento del Comitato regionale della Pesca nel quale credo che anche voi siate rappresentati».

Più attenzione per il settore ha invocato il consigliere di Fratelli d’Italia Gigi Rubiu: «La competenza è attualmente in capo all’assessorato dell’Agricoltura già oberato da mille incombenze – ha detto Rubiu – da tempo chiedo di istituire un Dipartimento per la Pesca che si occupi dei problemi specifici del settore».

 

LEGGE FINANZIARIA

Sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2018, la Commissione ha sentito gli assessori all’Agricoltura e all’Industria Pierluigi Caria e Maria Grazia Piras.

«Le esigenze del mio assessorato hanno trovato quasi tutte copertura finanziaria – ha detto Caria – in particolare abbiamo reperito i 17 milioni di euro necessari al funzionamento di tutti i Gal della Sardegna. In questo modo potranno essere recuperati anche i due Gal della Romangia e dell’Anglona inizialmente esclusi dai Piani di azione locale 2014-2020».

Caria ha poi espresso rammarico per l’esito della partita sugli accantonamenti. «Senza quei soldi da restituire allo Stato avremmo potuto soddisfare tante altre richieste. In ogni caso presenteremo alcuni emendamenti per ottenere risorse aggiuntive per i piani integrati di filiera (10 milioni di euro), per il primo insediamento dei giovani in agricoltura (25 milioni) per il bando sulle strade rurali (15 milioni). Se accolto, l’emendamento sul primo insediamento in agricoltura consentirebbe di evadere tutte le domande presentate e non finanziate a causa dell’esaurimento dei fondi del Psr»

L’assessore Piras invece ha spiegato che una grossa fetta degli stanziamenti per l’industria previsti nella manovra 2018 anche quest’anno andranno a coprire le spese delle società partecipate (Igea, Carbosulcis e Nuova Mineraria Silius). «Abbiamo poi previsto uno stanziamento per la miniera di Olmedo – ha detto Piras – l’avviso di vendita è purtroppo andato deserto. Ora, in attesa di un’eventuale interessamento all’acquisto, è necessario mettere il sito in sicurezza e garantire le attività di  sorveglianza».

L’assessorato, infine, ha inserito in bilancio anche le risorse per la metanizzazione dell’Isola: «Abbiamo rifinanziato il capitolo che lo scorso anno era stato svuotato per coprire le emergenze del settore ovicaprino». (Psp)