PRONTO SOCCORSO, L’ASSESSORE DORIA: “CON L’ULTIMO DECRETO IL GOVERNO HA ACCOLTO LE NOSTRE RICHIESTE”

Cagliari, 1 aprile 2023 – Un aumento del compenso orario per le prestazioni aggiuntive del personale dei pronto soccorso, in deroga rispetto al Contratto collettivo nazionale. Fino a 100 euro (dai 60 previsti attualmente) per i medici e fino a 50 euro per il personale del comparto, ma non solo. “Con il decreto legge numero 34 – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria – il Governo ha dato seguito alle nostre richieste, portate avanti anche attraverso il tavolo di confronto con le Regioni, per consentire di riconoscere un incentivo al personale sanitario in prima linea nei reparti d’emergenza-urgenza ospedaliera”.

Per rispondere alle carenze di specialisti nei pronto soccorso il provvedimento, in vigore dal 31 marzo, prevede inoltre la possibilità di accesso ai concorsi per i medici che abbiano comunque maturato un’esperienza di tre anni nell’emergenza-urgenza (anche non continuativi e in assenza di specializzazione), nonché di consentire agli specializzandi di assumere incarichi libero professionali presso i pronto soccorso per un massimo di 8 ore settimanali, attività valutabile nell’ambito del curriculum formativo e professionale nei concorsi per la dirigenza medica.

Secondo quanto disposto nella nuova normativa il personale che invece avesse raggiunto i requisiti per il pensionamento anticipato potrà rimanere in servizio e richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro dal tempo pieno a quello parziale. Un’altra deroga sul personale (fino al 31 dicembre 2025) è invece riferita al riconoscimento delle qualifiche professionali conseguite all’estero al fine dell’esercizio dell’attività lavorativa nel sistema sanitario nazionale.

“Per venire incontro alla carenza di profili professionali del comparto – prosegue l’assessore Doria – fino al 31 dicembre 2025, agli operatori delle professioni sanitarie appartenenti al personale del comparto sanità, non si applicheranno le incompatibilità dalla legge 412 del 1991 (art. 4 comma 7). Al di fuori dell’orario di servizio sarà quindi possibile effettuare attività libero-professionale nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di prestazioni aggiuntive, con particolare riferimento ai volumi di prestazioni erogabili nonché all’orario massimo di lavoro e ai prescritti riposi”. 

“Una parte importante – precisa l’assessore Doria – riguarda inoltre le disposizioni sugli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario. La norma introdotta dal decreto prevede la reclusione da due a cinque anni nell’ipotesi di lesioni nei confronti del personale nell’esercizio dell’attività sanitaria o a causa di quest’ultima. Pene più severe, dunque, per contrastare un fenomeno terribile, cresciuto negli ultimi anni, e a tutela di chi ogni giorno assiste e cura i pazienti, talvolta in condizioni difficili”.

“Con questo decreto il Governo è intervenuto su diversi punti, ma potrebbe essere fatto ancora di più, come, ad esempio, la revisione delle incompatibilità pubblico-privato della legge 412 del 1991 anche per i medici, così come avvenuto oggi per il comparto. La nostra proposta, che ho recentemente ridiscusso con il presidente della Commissione Sanità del Senato, Francesco Zaffini, prevede che al di fuori del proprio orario di servizio i medici possano svolgere l’attività nelle strutture private convenzionate a patto che il volume e la tipologia di prestazioni sia pari, ad esempio, al 50% di quelle svolte durante l’attività istituzionale nel pubblico. Un medico che fa interventi di chirurgia protesica, ad esempio, per eseguire due interventi nella struttura convenzionata privata dovrà averne fatti quattro in quella pubblica. Un sistema che consentirebbe ai medici di integrare l’attività libero professionale nel privato, ma solo a condizione di efficientare l’attività svolta nel pubblico con un concomitante sensibile abbattimento delle liste di attesa” – conclude l’esponente della Giunta Solinas. (vm)

Il testo del decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale (disposizioni in materia di Salute al Capo II): 




Nuove misure di sostegno per famiglie e imprese: il decreto approvato dal Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato un decreto con misure a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro bollette e intervenire a favore del settore sanitario. Nel provvedimento sono state stanziate risorse per un ammontare totale di 4,9 miliardi di euro. Tra le misure approvate, vi è la riduzione dell’Iva al 5% per il gas per il prossimo trimestre (1 aprile – 30 giugno 2023) e l’azzeramento degli oneri di sistema. È stata prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. Inoltre, a sostegno delle famiglie è stato prorogato fino al 30 giugno il bonus sociale, lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15mila euro. La novità introdotta con il decreto riguarda un nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che a partire dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023 avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento. Per quanto riguarda il settore delle imprese, è previsto un credito d’imposta al 40% e al 45% per quelle che nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019. Inoltre, per l’anno di imposta 2022, agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica, è garantito un regime di tassazione più favorevole. Nel decreto il governo è intervenuto anche in materia di salute, stanziando circa 1,1 miliardi di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore. Infine, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici.




COMUNICATO DI F.I. RELATIVO ALLA LEGGE DI CONVERSIONE DEL DECRETO UCRAINA BIS IN TEMA DI PROPROGA DELL’UTILIZZO DEI SUOLI PUBBLICI.

Alghero, 31 maggio 2022 – “Bene il Governo Draghi sui suoli pubblici, ma ora occorre meglio disciplinare la materia per contemperare le legittime esigenze degli esercenti con quelle della città”. Così il l’ex sindaco di Alghero e coordinatore cittadino di Forza Italia commenta l’approvazione dell’emendamento sostitutivo, proposto dal Governo al Senato, che ha introdotto nella legge di conversione del decreto Ucraina bis la proroga delle autorizzazioni concernenti l’utilizzo temporaneo del suolo pubblico per le imprese di ristorazione e di somministrazione e bevande fino al 30 settembre 2022. Una norma responsabile che ha indotto al voto anche parte dell’opposizione. “Non vogliamo appuntarci medagliette di latta, come taluni esponenti di partiti dell’opposizione parlamentare tentano impropriamente di fare. E per Forza Italia sarebbe meno complicato essendo un partito che costituisce una delle colonne portanti del Governo Draghi. E’ arrivato invece il momento di riflettere e disciplinare in modo responsabile un fenomeno, quello dell’utilizzo dei suoli pubblici, che nell’ultimo decennio, anche ma non solo a causa delle misure di contrasto alla pandemia, ha assunto dimensioni e profili paradossali –propone Tedde-”. Secondo l’esponente di Forza Italia, che a breve farà ingresso in Consiglio regionale, occorre disciplinare la materia in modo intelligente, contemperando le esigenze delle imprese, che sono da tutelare con attenzione,  con quelle dei cittadini e dei turisti che hanno diritto di vivere ed essere ospitati in una città in cui gli spazi pubblici non siano sovraffollati da strutture spesso eccessive, improbabili e disomogenee che snaturano gli equilibri visivi e funzionali del bellissimo centro cittadino. E che –secondo Tedde- non di rado riducono il valore dell’ambiente cittadino, l’attrattività e il fascino della destinazione Alghero. “Sono convinto che occorra uscire dagli schemi politici intrisi di “captatio benevolentiae” nei confronti di gruppi di elettori che taluni, oggi troppo spesso, usano nella azione politica. Mettiamo in campo il necessario coraggio e l’indispensabile senso di responsabilità per svolgere il nostro ruolo politico, che è quello di disegnare in modo equilibrato e generatore di benessere  la Alghero dei prossimi decenni, accantonando “pulsioni elettorali” dannose. E in questa azione politica responsabile coinvolgiamo le forze di opposizione cittadine che sul punto mostrano interessanti sensibilità   –chiude Tedde.”  

NOTA STAMPA OPPOSIZIONE ALGHERO: Nota in risposta a comunicato di Marco Tedde

Le ultime delibere dell’Amministrazione comunale in materia di occupazione suolo pubblico e tassa di soggiorno, hanno confermato l’inattitudine di Conoci & Co. a programmare per tempo e con la necessaria visione e smascherato il maldestro tentativo di chiudere lo schema di bilancio dando copertura ad alcuni capitoli con le presunte entrate da tassa di soggiorno e da occupazione suolo pubblico.

Ora che grazie alla decisione del Governo il tavolo è sgombro e i tavolini restano, è necessario guardare al futuro. Lo abbiamo detto con forza nel corso delle ultime due commissioni tenutesi sul tema e lo ribadiamo: la proposta di delibera della giunta comunale oltre che fuori tempo aveva una visione limitata, parziale e confusionaria ed è piuttosto necessario lavorare alla revisione organica dell’attuale Piano del Commercio con la necessaria visione e il coraggio di assumere scelte che caratterizzeranno il settore e la nostra città nel prossimo futuro.

Perseguendo il comune obbiettivo di rendere più bella, ordinata ed accogliente la nostra città, occorre sapere coniugare le esigenze delle imprese e le istanze dei cittadini, riuniti nei comitati di quartiere o in forma individuale.

Per far questo è necessario un forte senso di responsabilità a cui tutti siamo chiamati e in tal senso siamo pronti a dare il nostro contributo. Accogliamo con favore  il fatto che una forza politica attualmente organica alla maggioranza che governa la città, finalmente riconosca il ruolo delle opposizioni e apra ad un lavoro comune sul tema della revisione del piano commerciale. Un atteggiamento costruttivo ci ha sempre contraddistinto lungo tutto il mandato anche quando, inascoltati, abbiamo provato a dare suggerimenti utili al Sindaco e agli amministratori attuali e non ci tireremo indietro nemmeno questa volta. Rivediamo il piano del commercio da subito, per non pregiudicare la prossima e le prossime stagioni, e con scelte ispirate al bene della comunità che dell’immobilismo della giunta Conoci davvero non se ne può più.




Decreto energia, ecco la bozza




CONFARTIGIANATO SARDEGNA–C.STAMPA–06-11-20–DECRETO RISTORI-Necessari fondi per le imprese escluse

DECRETO RISTORI – In Sardegna troppe imprese non riceveranno sostegno
dallo Stato: necessario un Decreto bis. Fuori dal sostegno imprese dei
trasporti, fotografia, ristorazione, turismo ed eventi. Antonio
Matzutzi (Presidente Confartigianato Sardegna): “Necessari contributi
adeguati, concreti e veloci”.

“Troppe imprese sono rimaste fuori dal Decreto Ristori: occorre subito
un “bis” che vada in aiuto delle realtà che non possono lavorare e
che, a oggi, non riceveranno un euro dallo Stato. Per tutte queste
attività e professioni è fondamentale avere la certezza di ristori
adeguati, concreti e veloci”.

E’ diretto, Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese
Sardegna, nel lanciare l’allarme e l’appello al Governo sulla
situazione che si è venuta a creare nel settore artigiano della
Sardegna dopo il DPCM firmato dal Presidente del Consiglio.

Confartigianato Sardegna sottolinea come dal primo Decreto siano
rimaste fuori categorie come i Bus Operator e i Fotografi, solo per
fare degli esempi, ma anche tutti quei mestieri artigiani che ruotano
intorno alla produzione e servizi per la ristorazione e
somministrazione, dalle pizzerie a taglio alle gastronomie, passando
per rosticcerie e piadinerie, non ammesse ai contributi nonostante i
vistosi e prolungati cali di fatturato, e quelle che gravitano nel
turismo, negli eventi, nei convegni e nei congressi, di fatto senza
mercato da 7/8 mesi. Senza dimenticare le imprese appartenenti alle
filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, per le quali la
Confederazione chiede di includere le imprese agroalimentari artigiane
di prima trasformazione di prodotti agricoli (lavorazione carni e
trasformazione dei prodotti caseari) che subiscono gravi danni
economici a causa delle restrizioni imposte al settore della
ristorazione.

“Il non inserimento di queste attività nella lista dei codici ATECO
del Decreto – sottolinea il Presidente – è uno degli aspetti più
critici, anzi gravemente discriminatori, per tutti gli esclusi. Per
questo serve decreto ombrello che esca dalla logica dei codici ATECO,
sistema che ha dimostrato nei fatti di escludere intere categorie
colpite tanto quanto se non in misura maggiore di quelle coinvolte”.

A livello nazionale, Confartigianato ha chiesto al Governo di
introdurre, accanto alle misure di immediato ristoro, contributi a
fondo perduto, sul modello di quanto previsto dal Decreto Rilancio,
erogati alle imprese danneggiate previa verifica del calo del
fatturato riscontrata ad una certa data, rispetto al fatturato nel
medesimo periodo (almeno semestrale), riferito all’anno precedente. Le
risorse per finanziare questo intervento andranno attinte dai fondi
riservati all’Italia dal Recovery Fund.

L’Associazione Artigiana ricorda anche come la chiusura alle 18 di
bar, pub e ristoranti stia danneggiando soprattutto le imprese,
alimentari e non, che lavorano direttamente e nell’indotto della
ristorazione in Sardegna. Tra panifici, caseifici, salumifici,
birrifici e produttori di bevande, panifici e pastifici, aziende
conserviere e della trasformazione dei prodotti orticoli ma anche
aziende del trasporto merci, lavanderie e delle pulizie, al lavoro ci
sono circa 5mila imprese artigiane e che offrono lavoro a oltre 13mila
dipendenti in tutta l’Isola.

“Il Governo deve pensare a un provvedimento che vada nella logica di
aiutare coloro che possono dimostrare un calo del fatturato di una
certa percentuale a prescindere dalla attività che viene svolta –
riprende Matzutzi – è infatti chiaro che la riduzione della socialità
indotta dalle chiusure di certe attività come bar, locali, ristoranti
e il divieto di tenere cerimonie e feste incidono sui bilanci di
tutti”. “Tra le tante segnalazioni che ci stanno arrivando, ci sono le
problematiche delle microattività con situazioni molto complicate,
soprattutto quelle connesse al turismo – continua il Presidente di
Confartigianato –. Un esempio è quella dei conduttori di “ape
calessino”, quelle moto a 3 ruote che portano in giro i turisti per
Cagliari, Alghero e Castelsardo e sono una decina di imprenditori.
Loro, purtroppo, stanno rimanendo fuori dalle misure di ristoro ed è
una ingiustizia. Noi abbiamo già segnalato anche la loro posizione al
Ministero che sta provvedendo a inserire anche la loro posizione nella
prossima, imminente, norma”.

Secondo Confartigianato, il Decreto ha anche un suo lato positivo;
infatti la maggior parte delle attività produttive sono state
salvaguardate dalla chiusura anche nelle zone a più alto rischio. “E’
il riconoscimento che il lavoro svolto per mettere in “sicurezza” i
luoghi di lavoro – rimarca Matzutzi – con la stesura dei protocolli
nazionali e il rispetto delle regole dei nostri imprenditori. Adesso
dobbiamo lavorare perché la scuola, i trasporti la prevenzione
sanitaria e i consumi possano proseguire in sicurezza investendo su
questi settori in maniera straordinaria. Dobbiamo consentire che non
si fermino i consumi”.

In ogni caso, per tutte le imprese che sono in crisi, Confartigianato
Sardegna chiede la velocizzazione del trasferimento al Fondo di
Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato delle risorse per erogare la
cassa integrazione ai dipendenti delle imprese artigiane ed eliminare
contributi addizionali e le condizionalità per l’accesso delle imprese
alle nuove ulteriori settimane di cassa integrazione.

“Il sistema di ha necessità di accelerare lo stanziamento delle
risorse per dare completa copertura delle prestazioni di sostegno al
reddito ai lavoratori dell’artigianato – conclude il Presidente –
occorre dimostrare con chiarezza agli imprenditori che i loro
sacrifici vengono ripagati con ristori immediati e proporzionati al
danno. Le parole d’ordine devono essere velocità e ‘zero burocrazia’.
Gli imprenditori devono poter contare su risorse certe, erogate in
tempi rapidi”.

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Responsabile Ufficio Stampa Confartigianato Imprese Sardegna
Federico Marini  07044891   3384868726

Questo Comunicato Stampa ti è stato inviato da un giornalista iscritto
all’Ordine Nazionale dei Giornalisti della Sardegna (tessera n.093366
del 13 marzo 2001) e al G.U.S. (Giornalisti Uffici Stampa), Gruppo di
specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

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Federico Marini
Responsabile Ufficio Stampa, Media Territoriali, Relazioni Esterne,
Comunicazione e Centro Studi
Confartigianato Imprese Sardegna




DECRETO DA 853 MILIONI SU RIGENERAZIONE URBANA, TEDDE (F.I): PROFONDAMENTE INGIUSTO ESCLUDERE CENTRI TURISTICI COME ALGHERO. CAMBIARE I CRITERI

Alghero, 03 ottobre 2020 – “Decreto da 853 milioni su rigenerazione urbana: profondamente ingiusto escludere centri turistici come Alghero. Occorre che il Governo Conte cambi i criteri di scelta”. L’ex sindaco di Alghero Marco Tedde interviene sull’imminente varo del decreto interministeriale che destina 853 milioni per progetti di rigenerazione urbana e delle periferie. Risorse straordinarie che puntano alla realizzazione di progetti a consumo zero del suolo. Che  però sono destinati alle Regioni, alle Città metropolitane, ai capoluoghi di Provincia e ai centri con oltre 60mila abitanti. “Ancora una esclusione per Alghero, dopo quella dei finanziamenti relativi al “bonus bici” –commenta l’esponente azzurro-.” Occorre cambiare i criteri  legati al “freddo” dato demografico che ricorda molto i polli di Trilussa.” Secondo l’ex sindaco una soluzione equa potrebbe essere quella di far rientrare nel progetto complessivo anche i Comuni con forte vocazione turistica, magari richiedendo requisiti legati alle presenze turistiche. “Sono questi i Comuni che hanno più necessità di attenzione verso la limitazione del consumo del suolo e di rigenerazione delle periferie –sottolinea Tedde-. Da questi progetti possono trarre straordinarie benefici in termini di attrattività e competitività e ricadute economiche diffuse interi territori provinciali .” La proposta di Tedde è che la prossima tranche delle risorse previste nella legge di bilancio 2020 veda come protagonisti i Comuni turistici come Alghero che vantano oltre 900 mila presenze . “Confidiamo nell’azione politica dei parlamentari sardi di maggioranza per introdurre nel prossimo decreto interministeriale criteri che avvantaggino Alghero e i Comuni con forti potenzialità turistiche –chiude Tedde-.”




STRADA SASSARI-ALGHERO, NOVITA’ DAL DECRETO SEMPLIFICAZIONI DEL 16 LUGLIO, TEDDE (F.I): PRESIDENTE CONTE NOMINI UN COMMISSARIO STRAORDINARIO PER LA SUA REALIZZAZIONE. RECUPERIAMO PARTE DEL TEMPO PERDUTO. PARLAMENTARI DEL M5S E DEL PD FACCIANO PRESSING SUL PREMIER

Alghero, 21 luglio 2020 – “Il Decreto Semplificazioni lo consente: Conte coinvolga il Presidente Solinas e  nomini un Commissario straordinario per  la realizzazione della Quattro corsie Sassari-Alghero.” L’ex sindaco di Alghero Marco Tedde interviene ancora una volta sull’iter procedurale della importante arteria viaria. Dopo avere proposto l’interpretazione autentica del PPR che è stata accolta in norma regionale, oggi chiede l’applicazione del Decreto Semplificazioni del 16 luglio, che all’art. 9 prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri, con proprio decreto, adottato  previa intesa con il Presidente della Regione interessata, possa nominare un Commissario Straordinario per gli interventi infrastrutturali che comportano un rilevante impatto sul tessuto-socio-economico a livello regionale o locale. “Sembra una norma scritta per la Sassari-Alghero -commenta l’esponente di Forza Italia-. Anche perchè, per l’esecuzione degli interventi e per la loro accelerazione, i Commissari straordinari possono essere abilitati ad assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante, operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici e provvedono ad esercitare le loro funzioni anche a mezzo di ordinanze.” Secondo Tedde una applicazione tempestiva e rigorosa della norma consentirebbe di recuperare almeno in parte i decenni perduti. “Sono sempre più convinto che sia necessario che in questi giorni i parlamentari del M5S e del PD facciano pressing sul Governo per arrivare all’obiettivo che si spera venga colto nel giro di pochi giorni. La Provincia di Sassari, per troppo tempo trascurata, merita attenzioni tempestive -chiude Tedde-.”




Nicola Sanna sul decreto sicurezza: sarà fatta opposizione alle disposizioni incostituzionali e che violano i diritti umani

Nicola Sanna sul decreto sicurezza: sarà fatta opposizione alle disposizioni incostituzionali e che violano i diritti umani

«Sassari è una città accogliente, nella quale è in atto un percorso di integrazione che non può essere interrotto. Sarà fatta opposizione alle disposizioni incostituzionali e che violano i diritti umani».

Interviene sul Decreto Sicurezza il sindaco Nicola Sanna, sottolineando che «l’applicazione avrà ricadute negative sui territori. Ho voluto incontrare questa mattina, a Palazzo Ducale, i funzionari dell’Ufficio Anagrafe per verificare la situazione rispetto al divieto di iscrizione per i titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo. Ho chiesto loro di essere messo al corrente, quotidianamente, delle richieste di iscrizione, che negli ultimi tre mesi sono risultate essere in numero piuttosto ridotto. I casi saranno valutati di volta in volta e, se necessario, interverrò come ufficiale dell’Anagrafe».

«Ma questa non è l’unica disposizione che mette a rischio i percorsi di integrazione, le modifiche ai progetti Sprar e la scomparsa del permesso di soggiorno per motivi umanitari non faranno altro che creare instabilità e caos nelle nostre città, che continuano a lavorare per l’inclusione sociale dei cittadini stranieri».

«Le criticità del decreto, e le possibili soluzioni, erano già state rese note da Anci – continua il primo cittadino, anche coordinatore della Consulta delle Città medie Anci – prima dell’approvazione e sono state ignorate. Non può che acuirsi oggi la preoccupazione per la sicurezza e la coesione sociale delle nostre comunità».

«Le osservazioni saranno inviate nuovamente da Anci alla Commissione Immigrazione – aggiunge Nicola Sanna – ed è stato richiesto un incontro con il Ministro Salvini. Intanto sui territori si continua a monitorare la situazione. Nei prossimi giorni convocherò a Sassari una riunione con i responsabili dei Cas, Centri di Accoglienza Straordinaria, e del progetto Sprar, il Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati, alla presenza delle assessore alle Politiche sociali Pina Ballore e alle Politiche per i servizi al cittadino Rossana Serratrice. I diritti di tutti i cittadini stranieri devono essere tutelati, nel rispetto della Carta Costituzionale. E la sicurezza sociale delle nostre città deve essere garantita».