VERSO UN TESTO UNICO DELL’EDILIZIA REGIONALE: ASSESSORE SPANEDDA, LA LEGGE SALVA CASA NON RISOLVE LA CRISI ABITATIVA.

C agliari, 23/01/2025

COMUNICATO STAMPA

“Il “Decreto Salva Casa”, convertito in Legge 105/2024, è una modifica al Testo Unico dell’Edilizia, il DPR n. 380/2001. La Regione Sardegna, che ha potestà legislativa primaria in materia urbanistica ed edilizia, ha una sua norma sulla stessa materia, la Legge Regionale n. 23/1985.

“Finora il coordinamento tra le due norme era, di fatto, affidato alla prassi. Il recepimento del “Salva Casa” passa perciò attraverso un’operazione di collegamento tra le due norme che costituisca un quadro unitario, evitando che professionisti e amministrazioni debbano ogni volta interpretare leggi che si sovrappongono”, dichiara l’Assessore Spanedda.

Per questa ragione, l’integrazione dei due testi normativi, per quanto possa apparire complessa, è necessaria.

“Un recepimento acritico del Salva Casa non è utile perché, sotto alcuni aspetti, il quadro normativo regionale corrisponde meglio alle esigenze di semplificazione della norma nazionale.”

L’applicazione immediata nelle Regioni a Statuto ordinario ha portato in alcuni casi a contenziosi che hanno vanificato l’orientamento alla semplificazione della norma. La Regione Sicilia, che pure a differenza della Sardegna aveva già una norma di collegamento col Testo Unico nazionale, pur avendo emesso nell’immediato una circolare per il recepimento del Salva Casa, a fine novembre ha comunque legiferato per chiarire il quadro normativo”, prosegue l’Assessore.

Stiamo lavorando quindi per offrire ai cittadini, ai professionisti, alle imprese e alle amministrazioni locali uno strumento robusto, chiaro e immediatamente utilizzabile.

È un primo passo verso un nuovo Testo Unico dell’Edilizia regionale che permetterà di offrire un quadro chiaro delle norme che regolano il settore in Sardegna.

Il Disegno di Legge verrà portato in Giunta, discusso in Commissione Consiliare e in Aula, ma non mancheranno momenti di confronto con le associazioni di categoria e con quanti saranno interessati a contribuire ad una legge snella e facilmente leggibile.

“I tempi lunghi segnalati sono solo i tempi naturali delle Istituzioni”, aggiunge.

“Pensare di risolvere la questione abitativa e il tema della legge urbanistica attraverso una norma edilizia è poi quanto meno improprio: la crisi abitativa si risolve con una seria politica della casa, tema che infatti la Giunta sta affrontando. Le regole dell’edilizia e la necessità di offrire a tutti un’abitazione sono cose diverse, temi ugualmente importanti nel governo del territorio, che però richiedono soluzioni su piani differenti. A meno che non si pensi di risolvere la questione della dignità dell’abitazione trasformando garages in abitazioni da 20 metri quadri, una prospettiva che potrebbe esser resa possibile da un recepimento affrettato del “Salva Casa””, conclude.



Ufficio Stampa Regione Sardegna
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CONFARTIGIANATO SARDEGNA–C.STAMPA–17-02-23–BONUS EDILIZIA–Preoccupazione imprese artigiane Sardegna stop sconto in fattura e cessione crediti

BONUS EDILIZIA – La preoccupazione delle imprese artigiane della
Sardegna per stop a sconto in fattura e cessione crediti. Nell’Isola
oltre 300milioni incagliati e a rischio anche l’iniziativa della
Regione per l’acquisto di 250milioni di crediti. Lai e Meloni
(Confartigianato Sardegna): “In pericolo occupazione e investimenti
nelle costruzioni: il Governo ci ripensi”. Il “sistema casa” sardo:
23mila imprese e 49mila addetti.

“Un provvedimento inaspettato, ingiusto e dannoso, che lascia
increduli noi e tutte le imprese artigiane e i professionisti che
operano del Sistema Casa della Sardegna. Per questo speriamo in un
ripensamento del Governo per evitare ulteriori situazioni di crisi
finanziaria alle realtà produttive e un problema di carattere
“sociale” per quei committenti che hanno basato la fattibilità dei
lavori sulla possibile cessione del credito.

E’ questo il commento di Maria Amelia Lai, Presidente di
Confartigianato Sardegna, e Giacomo Meloni, Presidente degli edili
artigiani, sul decreto legge relativo alla cessione dei crediti
approvato ieri dal Governo.

“Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema, invece non
solo non c’è nessuna risposta ma, al contrario, il Governo ha
bloccato, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad
applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti – proseguono Lai e
Meloni – con questa situazione ci potremmo trovare, infatti, sia con
il problema irrisolto dei crediti incagliati, sia con una
ingestibilità dei cantieri in corso, il tutto unito a un netto ritorno
al 2019 quando gli interventi sulle case venivano realizzati solo da
chi aveva disponibilità economiche per farlo. Un improvvido e
malaugurato smantellamento dei bonus edilizi, potrebbe far ripiombare
il settore delle costruzioni negli anni più bui del settore”.

Secondo Confartigianato Sardegna il blocco previsto nel decreto legge
coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti,
hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di
primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare
garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green
che la misura avrebbe aiutato a raggiungere. Anche il blocco della
possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici
rappresenta un altro incomprensibile ostacolo.

“L’intervento sugli Enti Pubblici – sottolineano i due Presidenti di
Confartigianato Sardegna – di fatto fa tramontare la tanto apprezzata
iniziativa di far acquistare la Regione Sardegna circa 250milioni di
euro di crediti: questo è un fatto gravissimo”.

Confartigianato Imprese Sardegna ricorda come quello del “sistema
casa” dell’Isola sia rappresentato da 23mila imprese e 49mila addetti,
il cui il fatturato, trainato dall’effetto bonus casa e superbonus, è
cresciuto del 35,9% rispetto al periodo pre-covid, immettendo sul
mercato delle imprese edili oltre 2 miliardi di liquidità. Per
l’Associazione Artigiana, i bonus e gli incentivi nel settore delle
costruzioni, soprattutto in questi anni di situazione congiunturale
proibitiva, hanno dato prova di essere stati apprezzati e praticati su
larga scala dando forte impulso al rilancio dell’edilizia e di tutto
l’indotto. Soprattutto nel comparto artigiano edile, settore chiave
dell’economia nazionale ed isolana, hanno avuto un peso specifico
importantissimo sia in termini di fatturato che di occupati. Proprio
grazie all’impulso dato dalla combinazione superbonus110% e bonus
casa, la Sardegna si è posizionata terza in Italia per il valore
aggiunto creato, pari al +19,3%, sopra di 7,2 punti al valore medio
nazionale.

Secondo i dati al 31 dicembre scorso, data della effettiva cessazione
del superbonus 110%, in Sardegna la norma ha generato 2milioni e
467mila euro al giorno per un equivalente di 74milioni al mese ovvero
un totale di 2miliardi e 99milioni di detrazioni che, sugli oltre
12mila edifici interessati, hanno attivato un giro d’affari di 4
miliardi e 400milioni di euro, di cui 2miliardi e 880milioni come
effetto diretto sulle imprese edili e sui tecnici e di 1 miliardo e
500milioni di euro di indotto.

“Purtroppo – rimarcano Lai e Meloni – in Sardegna, nonostante l’enorme
mole d’investimenti che sono andati a ricadere positivamente su
imprese, tecnici e indotto, ci sono ancora oltre 300milioni di euro
che le realtà sarde del Sistema Casa non sono ancora riuscite a
incassare attraverso la cessione dei crediti. Ovvero migliaia di
imprese rischiano seriamente di chiudere per mancanza di liquidità”.
Oltre a questo, c’è anche la situazione delle famiglie che hanno
lasciato casa, trasformata nei mesi scorsi in cantiere per i lavori di
efficientamento energetico agevolati al 110%, e da mesi sono in
affitto senza riuscire a prevedere quando potranno fare ritorno nelle
loro abitazioni.

“Tra le imprese e gli addetti del settore, che già si trovano ad
affrontare le gravi ripercussioni connesse all’aumento dei prezzi
delle materie e al difficile approvvigionamento delle stesse –
rimarcano i Presidenti – vi sarà anche questa grandissima
preoccupazione e tantissimo disagio a causa di questo ennesimo
provvedimento che non potrà che avere un impatto fortemente negativo
anche sugli utenti finali. Infatti, ogni giorno, a causa delle passate
modifiche ai bonus non passa istante senza che le nostre sedi
territoriali ricevano richieste di chiarimento da chi ha cantieri
aperti, forniture da consegnare e lavori da chiudere”.

Secondo Confartigianato Sardegna, solo in questi ultimi giorni si è
compreso come il possibile sblocco dei crediti fiscali incagliati
sarebbe dipeso anche dalla loro classificazione nel bilancio dello
Stato. Non tanto dalla necessità di evitare le frodi, dunque. Infatti,
in attesa che, ormai a giorni, si pronunci anche l’ISTAT su questa
partita, intanto Mef ed Eurostat hanno fatto intendere come una nuova
stagione come quella trascorsa, con aliquote altissime di detrazioni e
compravendita libera dei crediti fiscali nascenti, sarà impensabile.
Infatti, con ogni probabilità, questa si tradurrebbe in un aumento di
debito pubblico.

“Ma è anche vero – concludono Lai e Meloni – che per raggiungere gli
obiettivi di transizione ecologica, non si potrà prescindere da
percentuali di detrazione “accattivanti” almeno per gli interventi
energetici e antisismici, per i quali concedere le cessioni a terzi.
Non dimentichiamoci che la vera chiave di volta per la realizzazione
di migliaia di interventi tra il 2021 ed il 2022, è stata proprio la
possibilità di cessione del credito fiscale”.

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CONFARTIGIANATO SARDEGNA–C.STAMPA–08-06-22–EDILIZIA – Ennesima rivoluzione per imprese edili arriva obbligo SOA

EDILIZIA – Ennesima rivoluzione per le imprese edili: arriva l’obbligo
della certificazione SOA. Nell’Isola rischiano di non poter lavorare
più di 20mila realtà. Confartigianato Sardegna scrive ai Parlamentari:
“Intervenite con urgenza per bloccare la norma: il settore rischia la
catastrofe”. Da tecnici e Amministratori in arrivo le prime revoche
alle imprese per lavori di ristrutturazione. Nell’Isola superato il
miliardo di euro di investimenti nel bonus110%: ecco i dati al 31
maggio.

“Abolire l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per
operare nel mercato dei bonus edilizi”.

E’ questo ciò che, attraverso una lettera, Confartigianato Imprese
Sardegna ha chiesto ai Parlamentari sardi per ribadire l’allarme per
le continue modifiche alle norme sugli incentivi in edilizia che
rischiano di bloccare definitivamente i lavori di riqualificazione
degli edifici e di tagliare fuori dal mercato oltre il 90% delle
imprese.

Infatti, a complicare un quadro legislativo già intricato, poche
settimane fa è arrivata la norma del decreto legge “Taglia prezzi” che
impone, anche per le imprese che operano in subappalto, il possesso
delle attestazioni SOA, l’Attestazione di qualificazione per la
partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici
di lavori, per i lavori che danno diritto alle detrazioni edilizie di
importo superiore ai 516mila euro.

“Se la norma sarà approvata, entrerà in vigore fra otto mesi ma
consentirà di lavorare solo a chi lavora già. Se teniamo conto che su
28mila imprese edili sarde, meno di 2.300 hanno l’attestazione SOA,
incluse quelle del restauro, possiamo capire il danno che si sta per
fare al mercato – commenta Maria Amelia Lai, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – e se teniamo conto che l’importo
medio dei lavori nei condomini in Sardegna è di 849mila euro, il
rischio gravissimo è che tutte le imprese, artigiane e non, che oggi
lavorano con le ristrutturazioni con lavori oltre la soglia saranno
impossibilitate a lavorare”. “Il paradosso è che invece di agevolare
l’iter dei bonus, soprattutto il superbonus 110%, per imprese e
cittadini già alle prese con un coacervo di rincari, burocrazia e
difficoltà nelle cessioni del credito, il Governo tira fuori
l’ennesimo “coniglio dal cilindro” che penalizza ulteriormente tutto
il comparto, con ovvie ripercussioni sui clienti e filiera”. “Una
disposizione che, pur ispirata al condivisibile principio di garantire
sicurezza, trasparenza e qualità dei lavori – continua la Lai – di
fatto si è rivelata una barriera anticoncorrenziale. Infatti, negli
ultimi 20 anni, il mero possesso delle attestazioni SOA non ha
garantito, negli appalti pubblici, la qualità e la sicurezza dei
lavori”.

L’Organizzazione Artigiana ricorda come l’accesso ai bonus edilizi sia
già subordinato a una serie di controlli molto stringenti e, per
contrastare efficacemente il fenomeno delle imprese “fantasma”,
servano piuttosto serie verifiche dei requisiti di accesso al mercato,
come l’auspicata legge di regolamentazione del settore edile, e
strumenti già operativi come il DURC, la congruità e
l’intensificazione dei controlli.

“A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie –
rimarca Giacomo Meloni, Presidente degli Edili di Confartigianato
Sardegna – è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti a
causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli
intermediari finanziari; da mesi continuiamo a ricevere chiamate da
aziende bloccate dalla cessione dei crediti”. “Non bastava questa
“tegola” – continua Meloni – adesso, arriva anche questa nuova
possibile situazione che sta facendo pensare a tanti professionisti e
tecnici, Amministratori di condominio e clienti di revocare gli
incarichi già assegnati alle ditte sprovviste di Soa per mettersi al
riparo dall’ennesimo cambio di normativa e, così, tutelarsi dalla
possibile scarsità di aziende che da gennaio potrebbero essere in
grado di fare i lavori perché dotate di Attestazioni”. “Il risultato
di questa continua e inarrestabile stretta – rimarca il Presidente
degli edili – è che le imprese non riescono a recuperare i crediti
presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non
possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. Così il
settore è sull’orlo del precipizio, si moltiplicano i casi di
fallimento che potrebbero coinvolgere migliaia di imprese in tutta
l’Isola, e centinaia di migliaia in tutto il resto del Paese”

Confartigianato Sardegna ricorda come tutto questo sia ancora più
paradossale se si considera come il settore delle costruzioni sia il
driver della ripresa economica e, in questo drammatico periodo di
congiuntura negativa, abbia giocato un ruolo anticiclico.

“I bonus edilizia – concludono la Lai e Meloni – che avrebbero potuto
favorire la ripartenza post Covid dell’economia, dopo aver generato
un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, sono frenati
dall’atteggiamento ondivago del decisore pubblico che ne ha
volutamente depotenziato l’efficacia”.

Per questo, Confartigianato, sollecita un rapido intervento per
salvare un’idea vincente di riqualificazione green del Paese che
rischia di naufragare nel mare della burocrazia legislativa.

Secondo i dati rilasciati da Enea sull’utilizzo del Superbonus 110% e
relativi al 31 maggio, in Sardegna le asseverazioni sono state
complessivamente 5.952 per un totale di investimenti pari a 1miliardo
e 039 milioni di euro e investimenti lavori conclusi di 708 milioni di
euro. I condomini registrano 449 asseverazioni per 381 milioni di
detrazioni (investimento medio di 849 mila euro), per le unifamiliari
le asseverazioni sono 3.959 per 483 milioni di investimenti
(investimento medio 122 mila), mentre per le case indipendenti le
asseverazioni sono 1.544 per 174 milioni di investimenti (investimento
medio 122mila).

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EDILIZIA-SUPERBONUS 110%–Compie 1 anno.In Sardegna oltre 224milioni euro.

EDILIZIA-SUPERBONUS 110% – Il SuperEcoBonus compie 1 anno e in
Sardegna gli investimenti superano i 224milioni di euro. Quasi
raddoppiate le pratiche ammesse rispetto  a fine giugno: + 89%.
Giacomo Meloni (Presidente Confartigianato Edilizia Sardegna): “Ottime
prospettive per il settore ma ci allarma l’incertezza sui bonus casa:
cancellarli o ridurli sarebbe un colpo durissimo alla ripresa del
settore. Faremo di tutto affinché ciò non accada”.

1.549 edifici e oltre 224 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione.

Sono questi i numeri sardi del primo anno di Superbonus 110% che
emergono dal periodico monitoraggio che Confartigianato Edilizia
Sardegna effettua sul principale incentivo per le ristrutturazioni
edilizie, su dati forniti dell’ENEA e del ministero per la Transizione
ecologica sulla distribuzione territoriale degli interventi al 31
agosto 2021.

In 12 mesi di vita della norma, nell’Isola gli interventi nei
condomini sono stati 134 (il 7,4% degli edifici sardi interessati da
SuperBonus) per un valore totale di 84mlioni, equivalente al 34,5% di
tutti gli investimenti legati alla norma. Negli edifici unifamiliari,
invece sono stati 1.021 (il 65,9% degli edifici), per un valore di
114milioni, ovvero il 46,6% degli investimenti. Per ciò che riguarda
le unità immobiliari indipendenti, i lavori autorizzati sono stati 414
(il 26,7% degli edifici) per un valore di 46milioni equivalente al
18,9% di tutti gli investimenti legati alla norma. Dalla rilevazione
di fine giugno, gli interventi sono passati da 817 a 1.549 con una
impennata del 89,6%, gli investimenti da 115 a 244milioni e la
detrazione media è cresciuta da 141 a 144mila euro per edificio.

Numeri che, in Sardegna così come nel resto d’Italia, dimostrano
quanto gli incentivi fiscali stiano sostenendo la domanda di
manutenzione degli immobili: nel secondo trimestre del 2021 la quota
di consumatori che indicano certa o probabile una ristrutturazione
della propria abitazione raggiunge il massimo storico del 22,9%.

A livello nazionale, le asseverazioni interessate all’incentivo sono
37.128, il totale del investimenti ammessi a detrazione ammonta a
5,685 miliardi di euro, mentre quelli relativi a lavori conclusi
ammessi a detrazione sono pari a 3,9 miliardi circa. Dati che sono
raddoppiati (+95%) in meno di 5 mesi.

“La spinta dei bonus è indiscutibile e sicuramente bene farà la
proroga del superbonus al 2023 decisa in Consiglio dei Ministri. In
questo primo semestre 2021 la norma nell’Isola vale l’89,6%
dell’incremento congiunturale negli investimenti in costruzioni
(abitazioni) anche se non mancano le criticità – fa notare Giacomo
Meloni, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – come quella
sui tempi delle autorizzazioni e quindi della burocrazia. Esempio ne è
la quota minima di interventi sui palazzi. In Sardegna poco più del 7%
degli edifici sono condomini ma già valgono oltre il 34% degli
investimenti (oltre 738 mila euro l’importo medio dell’investimento)
confermando che va dato loro tempo di approvare i lavori in assemblea.
Se così non fosse, il rischio è che tutto questo si riduca a un fuoco
di paglia, deleterio per le nostre imprese e inutile per la ripresa
del settore”. “Inoltre ci sta allarmando l’incertezza legata al futuro
dei bonus casa quali facciate, ecobonus, sismabonus e ristrutturazioni
– sottolinea preoccupato Meloni – infatti, come annunciato dal
Ministro Giovannini, per il 2022 sarà valutata la proroga o la
modifica di questi incentivi. Non vorremo che questo dubbio fosse
legato al pensiero di cancellare questi incentivi perché come
Confartigianato ci batteremo non solo per la loro proroga ma anche
perché questi possano diventare strutturali. Sono queste le vere leve
che sostengono le imprese e invitano le famiglie agli investimenti.
Una loro eventuale cancellazione o riduzione, oltre a essere un vero
autogol, porrebbe seri problemi per la ripresa del settore che, solo
in questo ultimo periodo, sta rivedendo la luce”. “Non dimentichiamo
poi il problema del rincaro dei prezzi delle materie prime – continua
il Presidente degli Artigiani Edili – nei lavori pubblici abbiamo
ottenuto una revisione dei prezzi dell’8% per le lavorazioni che
rientrano nel rincaro, ma l’ambito privato resta escluso da questo
piccolo beneficio. Inoltre i ponteggi e le materie prime scarseggiano
e i loro prezzi sono alle stelle. In alcuni casi i rincari sono
arrivati a toccare in alcuni casi anche oltre il 100%”.

Da una recente indagine di Confartigianato a livello nazionale, i
costi delle commodities non energetiche, in particolare a giugno 2021,
sono cresciute del 39,1% su base annua, mentre i prezzi delle
costruzioni ad agosto 2021 balzati ai massimi da settembre del 2004.
Inotre, l’attività di quasi un’impresa su dieci (9%) è ostacolata
proprio dalla difficoltà di reperimento delle materie prime.

A tutto ciò si aggiunge il nodo della manodopera: “Continuano a
mancare le figure professionali specializzate – rimarca Meloni – senza
la forza lavoro adeguata e con tutto il personale già impiegato in
altri incarichi, per le nostre imprese è impossibile accettare nuove
commesse”.

La difficoltà di reperimento del personale, a livello nazionale, ad
agosto 2021 arriva al 44,5% delle entrate di operai specializzati
nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, oltre nove punti
superiore al 35,3% di un anno prima e risultando ampiamente superiore
al 39,7% della media degli operai specializzati.

“Occorre fare un ragionamento insieme agli enti di formazione –
conclude il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna– non solo
in termini di numero e di adeguatezza dei corsi, ma anche per lavorare
sotto l’aspetto culturale: il mestiere artigiano deve essere più
valorizzato tra i giovani e le famiglie”.

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Responsabile Ufficio Stampa Confartigianato Imprese Sardegna




CONFARTIGIANATO SARDEGNA–C.STAMPA–27-05-21–EDILIZIA – Bonus 110% al rallentatore in Sardegna

EDILIZIA – Bonus 110% al rallentatore in Sardegna. Poco più di 451
pratiche approvate per un totale di 56milioni e una media di 124mila
euro a intervento. Meloni (Presidente Confartigianato Edilizia
Sardegna): “Parzialmente soddisfatti: la burocrazia e le norme
contorte ne stanno frenando la partenza. Il Governo approfitti del
Decreto Semplificazioni”.

In Sardegna il Super Ecobonus 110% vale 56milioni di euro di
detrazioni, frutto delle 451 le pratiche approvate, quindi risultate
in regola con i documenti e le asseverazioni. Nei primi 9 mesi di vita
del bonus, nell’Isola il 9,5% degli interventi è relativo ai
condomini, il 37,5% alle unità immobiliari indipendenti e ben il 52,8%
agli edifici unifamiliari (come le ville), per un  valore medio a
intervento di 124.563 euro, contro gli oltre 126mila della media
nazionale.

Sono questi i numeri dell’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di
Confartigianato Imprese Sardegna, sulle “Statistiche del Super
Ecobonus 110% in Sardegna”, su dati rilevati fino al 17 maggio scorso
dall’ENEA e dal Ministero dello Sviluppo Economico, e recentemente
presentati alla Camera.

In tutta Italia, sono 14.450 le pratiche approvate (risultate valide
perché con documenti ed asseverazioni in regola), per un ammontare
totale di 1miliardo e 823milioni di euro. Tra le regioni che più
stanno sfruttando questa opportunità, in testa la Lombardia con
260milioni e 1.905 interventi, seguita dal Veneto con 1.873 interventi
e 197milioni, e il Lazio con 1.381 interventi per 161milioni.

“I dati della Sardegna sono in crescita e, ovviamente, interessanti,
ma non possiamo dirci totalmente soddisfatti perché se analizziamo i
numeri nel dettaglio scopriamo che poco più del 9% delle domande
arriva dai condomini, ovvero i beneficiari per cui il bonus 110% era
stato pensato – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato
Edilizia Sardegna – se non verrà dato tempo ai condomini di avviare i
cantieri avremo perso l’occasione per riqualificare e mettere in
sicurezza migliaia di edifici. Tutto ciò porta a una media per
intervento, 124mila euro, che possiamo considerare molto bassa.
Ricordiamo poi che in un condominio occorrono ben 36 atti, tra la
prima riunione fino al documento di VIA con il quale si apre il
cantiere: tutto questo ci pare un accanimento burocratico”.

Dall’analisi di Confartigianato, emerge anche come in questi primi 9
mesi di attività del 110%, l’Agenzia delle Entrate abbi dovuto fornire
6.500 chiarimenti su tutto il territorio nazionale.

“Un segnale inequivocabile dei dubbi e delle troppe incertezze che
gravano sul futuro del superbonus – continua Meloni – così si rischia
di scoraggiare gli investimenti delle imprese e dei cittadini e non si
concretizzano gli obiettivi di transizione ecologica”.

Secondo le imprese artigiane, abusi edilizi, verifica di conformità e
fondo speciale sono le 3 più grandi problematiche che rallentano
l’accesso al superbonus per i condomini. Per quanto riguarda la prima,
l’articolo 49 è sempre esistito ma, la necessità per il tecnico di
asseverare lo stato legittimo delle parti comuni per poter richiedere
il titolo edilizio e la consapevolezza che nel caso di eventuali
controlli, ciò che si rischia non è il 50% di una piccola spesa, ma il
110% di un intervento quasi sempre da centinaia di migliaia di euro,
sono ovviamente un freno. Per la seconda, la pandemia ha trasformato
l’accesso agli atti necessaria per i documenti che servono per
verificare la presenza di eventuali abusi edilizi una vera e propria
mission impossible. La Terza, sottovalutata, riguarda l’obbligo
previsto (e mai derogato da alcuna norma) dall’art. 1135, comma 4 del
Codice Civile che obbliga il condominio a costituire un fondo speciale
di importo pari all’ammontare dei lavori. Fondo che può essere
costituito anche in funzione di un progressivo stato di avanzamento.

“In questa fase così delicata della nostra economia – sottolinea
Meloni – è essenziale che il Governo approfitti del Decreto
Semplificazioni per una profonda opera di sburocratizzazione che
consenta allo strumento di esprimere il suo potenziale ora fiaccato
dall’eccessivo fardello burocratico e per fornire certezze agli
imprenditori e ai cittadini sul suo prolungamento almeno sino a fine
2023. Consentendo a tutti di programmare gli interventi previsti
dall’incentivo”. “In caso contrario – rimarca il Presidente di
Confartigianato Edilizia Sardegna – avremmo sprecato l’ennesima
occasione per trasformare gli annunci in azioni concrete e per
garantire l’operatività di una misura che la Commissione europea ha
indicato tra le più efficaci per rilanciare lo sviluppo”.

Per Meloni, è proprio l’incertezza a far male al mercato delle
costruzioni: “La politica ‘a singhiozzo’ – riprende – è deleteria
perché senza certezze di poter completare le opere entro giugno 2023,
chi deve decidere se dare avvio ai lavori non lo farà, provocando lo
stop improvviso delle attività delle imprese. Le difficoltà
burocratiche che si stanno incontrando dimostrano quanto la riforma e
la digitalizzazione della pubblica amministrazione siano la chiave di
volta anche per la transizione ecoloogica che attende il nostro Paese.
Si faccia tesoro di quanto sta avvenedo per il superbonus per rendere
più agevoli i processi di trasformazione futuri”. “Le nostre chance di
ripresa nei prossimi anni – conclude – dipenderanno in gran parte
anche dagli interventi sul nostro patrimonio immobiliare e quindi dal
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), documento varato il 26
aprile e già ricevuto dalla Commissione europea”.

Un dossier realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese
Sardegna, sull’età e lo stato di 512.310 edifici nell’Isola (case
unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine, condomini
anche con attività economiche al piano strada) dimostrava come ben
322.515 unità fossero edificate prima del 1981 e solo 189.795 dopo
l’81. Dall’indagine risultò anche come il 17% degli immobili presi in
considerazione (87.262 edifici) versava in pessime o cattive
condizioni, ponendo l’isola al 6° posto in Italia tra le regioni con
un patrimonio immobiliare vetusto, classifica che al non invidiabile
primo posto vedeva la Calabria con una situazione mediocre-pessima per
il 26,8% delle case mentre la media nazionale è del 16,8%. Dall’altra
parte ben 425.044 risultarono in condizioni “non critiche”. Le case
più vecchie e malandate si trovavano a Sassari (il 19% in condizioni
pessime o mediocri); seguiva l’Ogliastra con il 18,1%, Oristano con
17,9%, Medio Campidano con il 17,8%, Cagliari con il 16,8%,
Carbonia-Iglesias con il 16,5%. Le più nuove a Olbia-Tempio con una
percentuale di anzianità solo del 13,9%.




Edilizia residenziale sovvenzionata, Mulas (FdI): famiglie inascoltate, AREA intervenga subito

La pandemia ha causato una grave crisi economica. Questa crisi che oggi sta colpendo il nostro paese ha generato nuove situazioni di fragilità. Chi ne paga il prezzo sono le famiglie e quelle che già affrontavano situazioni di fragilità sono ancora più a rischio. 

Le famiglie che vivono nelle abitazioni di edilizia residenziale pubblica sono fra queste e da loro arrivano diverse denunce sulle condizioni degli edifici.

Un esempio vicinissimo a livelli cittadino è quello degli edifici di Via Matteotti e Via De Gasperi: immobili ormai vetusti, con evidenti segni di degrado e di incuria da parte di AREA, l’azienda pubblica che si occupa di edilizia residenziale pubblica e che è preposta agli interventi di manutenzione straordinaria. 

Le segnalazioni riguardano pareti di balconi in cemento lesionate in maniera importante, con conseguente rischio di caduta dei blocchi; onduline in ferro dei terrazzi pericolanti; forti infiltrazione d’acqua dai terrazzi; isolamento a cappotto eseguito circa 15 anni fa danneggiato dall’acqua, con grave infiltrazione di umidità e di muffa. 

Lo stato di degrado, il distacco di intonaco, le infiltrazioni: tutto questo crea un grande disagio alle famiglie che ci abitano. La situazione risulta aggravata dal fatto che in tanti nuclei familiari ci sono anche anziani disabili. Non è possibile aspettare oltre per intervenire.

AREA, che è presente in 327 dei 377 comuni sardi, è vincolata dalla legge regionale a garantire adeguata risposta ai bisogni abitativi, qualificando il patrimonio di edilizia pubblica.

Nonostante le diverse segnalazione fatte dall’assessore Emiliano Piras verso l’AREA non ci sono stati interventi di riqualificazione degli stabili.

Come capogruppo del partito fratelli d’Italia presenterò un’interrogazione urgente per il prossimo Consiglio Comunale per informare Il Sindaco e l’amministrazione sullo stato attuale degli stabili di edilizia popolare di Alghero. 

Christian Mulas, Capogruppo Fratelli d’Italia




Alghero: Edilizia Privata – diferimento termini e scadenze

L’Assessorato all’Edilizia Privata ha disposto i differimenti temporali di cui al D. L. n. 18 del 17 marzo 2020, “Cura Italia”,

In particolare :

i termini di risposta alle richieste di accesso agli atti, per le verifiche dei procedimenti autocertificativi, per l’acquisizione dei pareri in conferenza di servizi asincrone, sono differiti per un periodo non superiore a 52 giorni, ovvero quelli relativi e pendenti alla data del 23 febbraio o iniziati in data successiva a tale data, fino al 15 aprile 2020;

i termini per il rilascio dei permessi di costruire in deroga, in sanatoria, in accertamento di conformità e i pareri preliminari sono differiti per un periodo non superiore a 52 giorni come dal predetto comma 1;

i termini per il rilascio dei certificati di idoneità alloggio extracomunitari, di abbattimento barriere architettoniche, dichiarazioni di inagibilità e dei certificati di destinazione d’uso, sono differiti per un periodo non superiore a 52 giorni come dal predetto comma 1;

Inoltre, ai sensi dell’art. 103 comma 2 del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020,”Cura Italia” i certificati, gli attestati, le concessioni e i permessi, le autorizzazioni e gli atti abilitativi comunque denominati, con scadenza tra il 31 gennaio 2020 ed il 15 aprile 2020 conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020.

Ai sensi dell’art. 103 comma 2 del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020,”Cura Italia” sono differiti i termini per la comunicazione di inizio lavori e fine lavori nonché quelli di esecuzione di lavori come da ordinanze e di ingiunzione di cui alla L. n. 689/81 e LR n. 23/85.

Ai sensi dell’art. 103 comma 6 del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020,”Cura Italia” l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, sono sospesi fino al 30 giugno 2020.

Sono prorogati o differiti nel tempo, per il tempo corrispondente, i termini di formazione della volontà conclusiva dell’amministrazione nelle forme del silenzio significativo previste dall’ordinamento.




Alghero: vincoli su alloggi edilizia popolare – rimozione e opportunità

Svincolati i diritti di proprietà sugli alloggi economici popolari. Diventano diritti di proprietà

Approvata dalla Giunta l’eliminazione dei vincoli relativi al prezzo massimo di cessione sugli alloggi realizzati in aree di edilizia economica popolare e alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà.

La procedura consente ai proprietari di alloggi realizzati all’interno dei Piani di Edilizia Economica Popolare ( PEEP ) che potrebbero fare  istanza di  rimozione del vincolo che determina il conseguente prezzo massimo di cessione,  di agire nel libero mercato.

La delibera proposta dall’Assessore al demanio e patrimonio Giovanna Caria e approvata dalla giunta nella seduta del 22 gennaio prosegue un percorso avviato dal Consiglio comunale nel 2017 con il recepimento ed approvazione dei criteri per la determinazione del corrispettivo e dalla successiva legge 136/2018 sulla rimozione dei vincoli.

Il Comune intende promuovere questa opportunità che consentirà ai cittadini interessati di acquisire in proprietà le aree comprese nei piani di Edilizia Popolare Convenzionata, già concesse in diritto di superficie. “Il provvedimento è necessario e importante – spiega l’Assessore Caria – e riguarda tanti cittadini. L’Amministrazione ha tenuto conto dell’opportunità offerta dal quadro normativo e giurisprudenziale in materia, offrendo la possibilità di ottenere una notevole riduzione dell’importo del corrispettivo dovuto precedentemente per l’eliminazione dei vincoli”.




BANDO REGIONALE EDILIZIA PRIVATA – Boom di richieste per il bando da 25 milioni per ristrutturare le case sarde

BANDO REGIONALE EDILIZIA PRIVATA – Boom di richieste per il bando da
25 milioni per ristrutturare le case sarde: più di 6mila le domande.
1.271 i cittadini riceveranno il finanziamento per un giro d’affari di
oltre 100milioni di investimenti. Giacomo Meloni (Presidente
Confartigianato Edilizia Sardegna): “Anche così si combatte la crisi
dell’edilizia. Soddisfatti per lo strumento ma necessario reperire
risorse per chi è rimasto fuori dalla graduatoria”. Confartigianato
Edilizia chiede incontro all’Assessore all’Urbanistica Quirico Sanna.

Sono più di 6mila le domande che i cittadini sardi hanno presentato
all’Assessorato Regionale all’Urbanistica per fruire dei finanziamenti
che incentivano il recupero e la riqualificazione delle case private.
Di queste 1.271 saranno finanziate, di cui 110 nel territorio del
Sulcis.

E’ questo ciò che emerge dai dati resi pubblici dall’Assessorato sul
bando “Finanziamento di interventi di manutenzione, restauro,
risanamento conservativo e ristrutturazione finalizzati al recupero e
alla riqualificazione del patrimonio immobiliare privato ricadente nel
territorio regionale”, aperto il 10 settembre scorso, che ha messo a
diposizione dei privati ben 25 milioni di euro per risanare,
manutenere, restaurare e ristrutturare gli immobili privati ad uso
residenziale, con interventi finalizzati all’efficientamento
energetico dell’edificio, integrati in interventi globali che
comprendono opere sull’involucro edilizio.

Secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato
Sardegna, che ha esaminato le domande presentate e finanziate, la
media degli interventi per ogni abitazione è di circa 80mila euro, con
punte che superano anche a 150mila euro. I 1.271 interventi previsti,
attiveranno investimenti per oltre 100milioni che andranno a dare
ristoro, soprattutto, alle 13mila imprese artigiane dell’edilizia che
operano nell’Isola.

“Siamo molto soddisfatti per l’altissimo interesse da parte dei sardi
per il bando e perché è anche con questi strumenti che si combatte la
crisi in edilizia – commenta Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Edilizia Sardegna – ma siamo anche preoccupati perché
i fondi stanziati non basteranno per tutti: secondo i nostri calcoli
potrebbero rimanere fuori poco meno di 5mila domande per esaurimento
del plafond messo a disposizione”. “Per questo – continua Meloni –
chiederemo un incontro all’Assessore Regionale Quirico Sanna per
ragionare sul reperimento di risorse aggiuntive che siano utili a
riaprire la graduatoria a chi in questo momento è stato escluso per
esaurimento dei fondi, o, quanto meno, per soddisfare più richieste
possibili”. “Sappiamo bene che non basterebbero 130milioni di euro ma
siamo consapevoli sia della bontà dell’intervento, sia dello sforzo
economico fatto dalla precedente e dall’attuale Giunta, cosa assai
apprezzata – sottolinea il Presidente di Confartigianato Edilizia –
nonché dell’idea avuta dalla passata Commissione Speciale del
Consiglio Regionale per l’Artigianato e Commercio, e dal valore
inestimabile che tale incentivo ha per il rilancio dell’economia delle
costruzioni dell’Isola”.

Per l’Associazione Artigiana, anche in questo particolare momento, è
l’edilizia privata una delle attività imprenditoriali che meritano
un’attenzione particolare. Questo è infatti un settore che da solo è
in grado di mettere in moto una filiera che coinvolge molteplici
comparti produttivi con effetti economici moltiplicativi che hanno
pochi eguali. Tale attività, infatti, attraverso la riqualificazione
del patrimonio immobiliare privato, il decoro degli immobili (quindi
l’estetica della città), l’efficientamento energetico degli stessi,
può influire in modo positivo nello sviluppo e nella riqualificazione
dell’intera Sardegna.

Nel 2018 in Sardegna, le detrazioni per ristrutturazioni ed ecobonus
hanno attivato investimenti per 390 milioni di euro. Nelle costruzioni
tali incentivi hanno avuto effetto positivo e diretto sul 13% dei
lavoratori del settore: in valori assoluti, si parla di oltre 5mila
persone su un totale di quasi 40 mila addetti.

“Certamente – conclude Meloni – la valanga di richieste conferma la
necessità di rendere permanenti e strutturali questi bonus regionali e
dimostra come le famiglie, se messe nelle giuste condizioni, investono
nella cura della casa”.




Sassari, due giorni d’arte al parco di via Venezia alla scoperta dei segreti dell’affresco medievale

Venerdì 18 e sabato 19 ottobre protagonisti dell’evento saranno gli studenti del Liceo artistico Figari e del Polo Tecnico Devilla, sotto una guida d’eccezione come il maestro calcinaio Costanzo Salis

 

Studenti del Liceo artistico di Sassari alle prese con le tecniche dell’affresco

SASSARI. Due giornate ai giardini di via Venezia per riscoprire l’antico mondo dell’edilizia naturale e i segreti dell’affresco su calce con le tecniche di Michelangelo e Raffaello. Protagonisti di questo speciale meeting artistico venerdì 18 e sabato 19 ottobre saranno gli studenti del Polo tecnico statale “Devilla”, con diverse classi della sezione “Costruzioni, Ambiente e Territorio” accompagnate dal professor Giorgio Manconi, e i ragazzi del Liceo artistico “Figari” di Sassari coordinati dal docente Claudio Cupiraggi.

L’evento culturale dedicato al tema “La calce in Sardegna” e organizzato dalla Melis & C. Service coop, sarà una rara opportunità per i giovani per apprendere i segreti delle tecniche dell’edilizia tradizionale.

Guida d’eccezione in questo percorso sarà il maestro Costanzo Salis, artigiano unico nel suo genere nell’isola per la lavorazione della calce naturale con metodi antichi, dei cui lavori tra innovazione e tradizione, si è occupata nei giorni scorsi Rai1 con la trasmissione Linea Verde Life condotta da Marcello Masi.

Nella piacevole cornice del parco dedicato a Maria Carta, Salis metterà a disposizione degli studenti un vero e proprio laboratorio mobile, e presenterà i suoi prodotti naturali affiancato dal maestro Vincenzo Faedda. Nella presentazione dei colori naturali sarà invece coadiuvato dall’operatore Matteo Garofalo. Si maneggeranno terre e ossidi bruni, ocra e blu oltremare ottenuti dalla frantumazione di rocce minerali o da vegetali lavorati e poi miscelati con acqua.

Saranno illustrate le materie prime e i composti utilizzati nel campo dell’edilizia fin dall’antichità, per poi approfondire le tecniche di produzione e quelle di impiego dei materiali. I ragazzi del Liceo artistico potranno dare sfogo alla propria creatività realizzando gli affreschi alla maniera medievale su appositi supporti in calce fresca.

Venerdì si inizia alle 9.30 per terminare alle 19. Si replica sabato dalle 9.30 alle 18. Le giornate si concluderanno con una tavola rotonda per confrontare le impressioni sulla giornata trascorsa insieme. Per informazioni contattare il 333 3705708.