Enrico (poi Berlinguer): Ignazio Chessa all’Auditorium di Sassari
Dalla rivolta del pane fino all’estremo saluto di un milione di persone
La luna del pomeriggio presenta lo spettacolo sul memorabile politico
“Berlinguer era riservato, serio, creava dei circoli virtuosi. Dignitosi anche con i suoi antagonisti. Poi l’involuzione della politica, la virata verso altri modelli: piaggeria, eccessivo egocentrismo, ricerca sfrenata di consensi a qualunque costo, fino a mettersi tutte le felpe e le divise possibili per sembrare gusci di quel vuoto che rappresentano.”
Ignazio Chessa, dallo spettacolo
SASSARI – A quarant’anni dalla morte di Enrico Berlinguer, indimenticabile figura di spicco nella storia politica italiana, il 7 giugno 2024 all’Auditorium di via Monte Grappa alle ore 21 l’associazione La luna del pomeriggio presenterà il nuovo spettacolo teatrale intitolato “Enrico (poi Berlinguer)”, scritto e interpretato da Ignazio Chessa e patrocinato dalla Fondazione Enrico Berlinguer.
Considerando il grande divario tra il popolo e la politica, seminare concetti di buona politica è fondamentale. Richiamare alla memoria Enrico Berlinguer significa richiamare un’epoca in cui gli avversari politici non erano considerati nemici e l’opposizione si basava sul confronto di idee.
Oggi la politica sembra essere diventata più uno spettacolo mediatico che un servizio alla collettività e l’omaggio a Enrico Berlinguer diventa un momento di riflessione e riscoperta. Berlinguer, politico sardo, italiano e comunista, ha segnato la storia politica italiana con la sua integrità e il suo impegno per una politica morale.
Lo spettacolo è patrocinato dalla Fondazione Enrico Berlinguer, che sostiene il progetto e lo incastona nel corollario di attività programmate per il quarantennale della scomparsa del politico, inoltre la Fondazione prevede un coinvolgimento logistico nella stagione futura per la distribuzione dello spettacolo nelle scuole.
Enrico (poi Berlinguer) offre una rievocazione della vita politica del Segretario del PCI, dalle prime esperienze a Sassari fino alla scomparsa prematura nel 1984, arrivata a triste epilogo di quel malore sul palco di Padova documentato nei video d’epoca che tutti ricordiamo.
Muovendosi tra storia ed emozione, il pubblico avrà l’opportunità di immergersi nella vita di questo leader e di riflettere sul suo duraturo impatto sulla politica italiana; attraverso episodi storici, momenti privati e filmati d’epoca, si tornerà alla vita di quegli anni, ascoltando l’intreccio degli eventi e della figura di Enrico Berlinguer con il vivere quotidiano.
“i compagni toscani erano più aperti allo straniero, non potevo non essere comunista, finalmente noi sardi poveri ed emigrati eravamo considerati, da un’eguaglianza che finalmente ci comprendeva, nei discorsi di Berlinguer c’eravamo sempre: i lavoratori, i pensionati, gli studenti, i disoccupati, gli onesti, tutti i porti della sua comprensione erano aperti e sarebbero stati aperti anche adesso, c’era una approdo per tutti nei suoi obiettivi di inclusione e uguaglianza.”
Ignazio Chessa, dallo spettacolo
Chessa afferma: “Lo spettacolo è un messaggio di speranza e fiducia. Desidero che la politica possa ritrovare figure come Berlinguer, lontane dagli interessi personali e orientate verso il bene comune, contrastando l’attuale cultura del populismo e del successo personale a scapito degli interessi nazionali”.
La cultura del dialogo, una delle grandi forze di Berlinguer, è qualcosa di cui oggi è necessario riappropriarsi: il dialogo mosso dal desiderio di capire e conoscere è forse uno dei più grandi assenti della vita politica e sociale moderna.
La prevendita sarà disponibile dal 23 maggio fino al 6 giugno presso Le ragazze terribili in via Roma 144.
Ingresso del pubblico dalle ore 20:30, inizio ore 21.
Per info 3489755102 Simone Gelsomino (direttore Artistico)
Enrico Ruggeri incanta alla cena di gala dell’Hotel Cala di VolpeAnnunciati i vini vincitori del PCWFF Award
Oggi l’ultimo giorno con le degustazioni aperte al pubblico
Grande affluenza per gli eventi “Fuori Fiera” nel cuore di Porto Cervo tra drink d’autore, musica con dj set e tanto divertimento
PORTO CERVO. Il Porto Cervo Wine & Food Festival chiude oggi la sua tredicesima edizione con l’ultimo giorno di degustazioni aperte al pubblico. Appuntamento dalle 15 alle 18 al Cervo Conference Center. Un evento che si è imposto negli anni tra quelli più significativi di una destinazione d’eccellenza, per un’edizione 2024 che ha registrato un grande successo di pubblico, organizzata da Marriott International, che gestisce per conto di Smeralda Holding l’Hotel Cala di Volpe, il Cervo Hotel, il Pevero Golf Club e una ricca collezione di bar e ristoranti. ENRICO RUGGERI. Sabato sera all’Hotel Cala di Volpe c’è stata l’attesa esibizione di Enrico Ruggeri, nella cena di gala del Porto Cervo Wine & Food Festival 2024. Ruggeri si è esibito cantando alcuni dei suoi più grandi successi: apertura con il capolavoro Il portiere di notte, poi un medley con Nuovo swing, I dubbi dell’amore, Prima del temporale e Non piango più. A seguire Primavera a Sarajevo, Dimentico e l’eterna Il mare d’inverno scritta per Loredana Bertè. Poi Peter Pan e uno dei suoi successi più acclamati, Quello che le donne non dicono, resa celebra anche dall’interpretazione di Fiorella Mannoia. Infine, l’atteso bis dove ha salutato il pubblico con altri due successi intramontabili: Mistero e Contessa. I VINI PREMIATI. Prima della cena di gala è stata annunciata anche la lista dei vini ai quali è stato assegnato il Premio PCWFF Award, a seguito di una degustazione “alla cieca” effettuata da esperti del settore. I premi sono stati consegnati da Attilia Medda, delegata dell’Associazione italiana Sommelier per la Gallura, con le motivazioni delle scelte tecniche che hanno premiato i migliori vini di questa tredicesima edizione del Porto Cervo Wine & Food Festival. Ecco l’elenco dei vini premiati: Astoria, Astoria Prosecco Millesimato 2023, Metodo charmat La Scolca, Soldati La Scolca D’Antan 2011, Metodo classico Schiopetto, Collio Friulano Schiopetto Doc 2021, Bianco nazionale Santadi, Froris 2023, Rosato nazionale Tenute Asinara, Indolente Vermentino di Sardegna Doc 2013, Bianco sardo Surrau, Monti Di Mola Vermentino di Gallura Docg 2022, Vermentino di Gallura Docg Monte Zovo, Calinverno Rosso Veronese Igt 2019, Rosso nazionale Agripunica, Barrua Isola dei Nuraghi Igt 2020, Rosso sardo Cantine Chessa, Lugherra Isola dei Nuraghi Igt 2019, Rosso sardo
I vini premiati riceveranno il Sigillo PCWFF da applicare sulle bottiglie. I vini insigniti del Sigillo PCWFF, dopo aver ricevuto il PCWFF Award, entreranno a far parte del Taste of Sardinia: l’iniziativa tramite cui Marriott Costa Smeralda presenta le eccellenze italiane nel mondo.
LE DEGUSTAZIONI. Oggi, domenica 12 maggio, ultimo giorno di degustazioni, che saranno aperte anche al pubblico dalle 15 alle 18. Al Cervo Conference Center sono presenti circa 60 espositori di vino & spirits e circa 20 del food: l’edizione 2024 può contare su aziende storiche di fortissimo richiamo e new entry di prestigio. Quest’anno sono, quindi, oltre 80 gli espositori presenti tra wine e food. Il tema portante della rassegna è: “il commercio internazionale e le esportazioni”. L’edizione del PCWFF di quest’anno registra poi una grande novità: sono presenti operatori del settore nautico, con l’obiettivo di far incontrare gli espositori con gli operatori della nautica coinvolti nella catena di approvvigionamento Wine & Food, così da massimizzare le opportunità anche in un settore che ha registrato una considerevole crescita negli ultimi anni. Rispetto alla passata edizione è cresciuta anche la presenza delle aziende di “spirits”, un dato indicativo della tendenza di una parte del mercato che coinvolge un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo.
EVENTI “FUORI FIERA”. Questa sera, al termine delle degustazioni al Cervo Conference Center, il festival si sposterà ancora nel cuore del villaggio di Porto Cervo. L’iconica “Piazzetta” si trasformerà per l’ultima serata nel palcoscenico ideale per l’evento “Fuori fiera”: l’appuntamento di oggi sarà con Roby Marton Gin, protagonista di cocktail d’autore, accompagnati da dj set e vibrazioni a disposizione del pubblico: l’ingresso è gratuito, drink a 10 euro.
IL CALENDARIO. Il Porto Cervo Wine & Food Festival andrà in scena nell’ultima giornata di oggi secondo il seguente calendario:
domenica 12 maggio: • dalle 15 alle 18 Degustazioni Wine & Food al Cervo Conference Center. Aperte al Pubblico. • dalle 18,30 alle 22,30 Soul Side… Roby Marton B-Side al Nuna al Sole. L’evento fuori fiera firmato Roby Marton Gyn, aperto al pubblico.
Enrico Ruggeri la star musicale del Porto Cervo Wine & Food Festival Martina Colombari nuova madrina dell’edizione 2024
Tutte le sere eventi “Fuori Fiera” nel cuore di Porto Cervo, tra drink d’autore, musica con dj set e tanto divertimento.
Musica e glamour per la 13esima edizione del Porto Cervo Wine & Food Festival
PORTO CERVO. Due nomi di grande richiamo per celebrare la tredicesima edizione del Porto Cervo Wine & Food Festival. Enrico Ruggeri sarà la star musicale della cena di gala di sabato 11 maggio all’Hotel Cala di Volpe.
Sarà poi Martina Colombari la madrina dell’evento dedicato al mondo del vino e del cibo, organizzato da Marriott International, che gestisce per conto di Smeralda Holding l’Hotel Cala di Volpe, il Cervo Hotel, il Pevero Golf Club e una ricca collezione di bar e ristoranti.
Sarà lei la protagonista del tradizionale taglio del nastro della rassegna, venerdì 10 maggio, alle 14,30 al Cervo Conference Center di Porto Cervo. Michela Quattrociocche, l’attrice che avrebbe dovuto essere la madrina di quest’anno, ha dovuto rinunciare all’ultimo istante per impegni personali.
RUGGERI. Enrico Ruggeri è uno dei più raffinati e poliedrici artisti della scena musicale nazionale. Ha pubblicato dal 1978 ad oggi 39 album, vendendo 5 milioni di copie. Primo a fare un tour con una grande orchestra, ha vinto due volte il Festival di Sanremo, collezionando 4 premi della critica. Le sue canzoni sono state interpretate anche da artisti come Mannoia, Bertè, Mina, Oxa, Morandi. Ha pubblicato dieci libri, l’ultimo dei quali è “Un gioco da ragazzi”. Dopo grandi successi televisivi è approdato alla radio con “Il falco e il gabbiano”, un programma di storytelling che ha incontrato i favori di pubblico e critica. Ha insegnato Storia della musica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. E’ presidente della Nazionale italiana Cantanti. Il suo ultimo album “La Rivoluzione” ha riscosso favori da pubblico e critica: ha ricevuto anche il Premio Tenco alla carriera.
COLOMBARI. Martina Colombari nasce a Riccione ed entra nel mondo della moda giovanissima quando, nell’ottobre 1991, a soli 16 anni, subito dopo essere stata eletta Miss Italia, viene chiamata dall’agenzia internazionale di modelle Riccardo Gay Model Management e viene inserita tra le top models internazionali dell’epoca. Lavora per Giorgio Armani, Gianni Versace, Blumarine, Roberto Cavalli. Comincia così una ventennale carriera nella moda, che la porta a lavorare con i più grandi fotografi del mondo e le più importanti maison. Parallelamente, inizia a lavorare in televisione con il ruolo di co-conduttrice in vari programmi: Un disco per l’estate, Vota la voce, Super, Juve centus, Controcampo, Goleada e Galagoal.
Nel 1991 debutta come attrice nel film Abbronzatissimi, per la regia di Jerry Calà, a cui seguono Paparazzi (1998) di Neri Parenti, Quello che le ragazze non dicono (2000) diretto da Carlo Vanzina. Nel 2002 esordisce come attrice televisiva nella serie tv di Canale 5, Carabinieri, in cui è Gioia Capello, ruolo che ha anche in Carabinieri 2. L’anno successivo è protagonista nel ruolo della nutrizionista Carlotta Wilson nella terza stagione di Un medico in famiglia.
Nel 2023 ha partecipato, assieme al figlio Achille Costacurta, come concorrente al reality-tv “Pechino Express 10” girato in India-Malaysia-Cambogia, in onda su Sky1.
Nel 2023 debutta nuovamente in teatro in “Fiori d’acciaio” con Tosca d’Aqcuino.
EVENTI “FUORI FIERA”. Tutte le sere, al termine delle degustazioni al Cervo Conference Center, il festival si sposterà nel cuore del villaggio di Porto Cervo. L’iconica “Piazzetta” si trasformerà nel palcoscenico perfetto per gli eventi “Fuori fiera”, una collana di appuntamenti glamour aperti al pubblico ed organizzati in collaborazione con partner d’eccezione: Martini firmerà i primi due eventi, in programma per giovedì 9 e venerdì 10 maggio, con Roby Marton Gin che sarà protagonista degli eventi di sabato 11 e domenica 12 maggio. Cocktail d’autore, dj set e vibrazioni a disposizione del pubblico: l’ingresso è gratuito, drink a 10 euro.
COCKTAIL SHOW, MASTERCLASS E BLIND TASTING CHALLENGE. La mattina di venerdì 10 maggio, a partire dalle 10, sarà l’Hotel Cala di Volpe ad accogliere l’esclusiva masterclass firmata da Francesco Saverio Russo, marchigiano di nascita, wine blogger ed enogastronauta, tra i più noti e stimati esponenti della comunicazione multimediale del vino in Italia e titolare del seguitissimo blog “Wine Blog Roll”. A seguire, la spettacolare Martini cocktail show condotta da Adriano Ronco, brand ambassador di Martini e Nicola Romiti, bar manager Doping Bar Milano. Ma solo i più intraprendenti avranno la possibilità di “sfidare l’esperto” con un’esclusiva Blind tasting Challenge: una degustazione alla cieca di 6 vini selezionati dal divulgatore enoico e degustatore professionista Francesco Saverio Russo. L’unica arma a disposizione sarà una scheda da compilare, nel tentativo di indovinare cosa si cela sotto le bottiglie coperte.
LE DEGUSTAZIONI. Le giornate di giovedì 9 e venerdì 10 maggio saranno dedicate esclusivamente ai professionisti del settore e i “Porto Cervo Wine Masters”, quali buyers nazionali ed internazionali, albergatori, ristoratori, enologi, giornalisti ed operatori del settore della nautica. Sono stati Invitate a partecipare anche le 5° classi dell’IPSAR di Arzachena e Budoni e quelle delI’istituto Tecnico Statale Commerciale Amministrativo per il Turismo Panedda. Le giornate di sabato 11 e domenica 12 maggio, invece, saranno aperte anche al pubblico. Al Cervo Conference Center saranno presenti circa 60 espositori di vino & spirits e circa 20 del food: l’edizione 2024 potrà contare su aziende storiche di fortissimo richiamo e new entry di prestigio.
I TEMI. Quest’anno saranno oltre 80 gli espositori presenti tra wine e food. Il tema portante della rassegna sarà: “il commercio internazionale e le esportazioni”.
L’edizione del PCWFF di quest’anno avrà una grande novità: saranno presenti operatori del settore nautico, con l’obiettivo di far incontrare gli espositori con gli operatori della nautica coinvolti nella catena di approvvigionamento Wine & Food, così da massimizzare le opportunità anche in un settore, come quello della nautica, che ha registrato una considerevole crescita negli ultimi anni.
La Costa Smeralda, infatti, rappresenta una tra le più importanti destinazioni per super e mega yacht e la nuova edizione del PCWFF intercetta, dunque, un grande movimento economico che porta l’eccellenza dell’enologia e gastronomia del territorio a bordo di luoghi esclusivi e di grande valore sul mercato.
Rispetto alla passata edizione è cresciuta anche la presenza delle aziende di “spirits”, un dato indicativo della tendenza di una parte del mercato che coinvolge un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo.
IL CALENDARIO. Il Porto Cervo Wine & Food Festival andrà in scena da giovedì 9 a domenica 12 maggio, secondo il seguente calendario:
giovedì 9 maggio:
dalle 15 alle 18Degustazioni Wine & Food dedicate agli operatori del settore al Cervo Conference Center.
dalle 18,30 alle 22,30 No Martini, No Americano al Nuna al Sole.
L’evento fuori fiera firmato Martini, aperto al pubblico.
venerdì 10 maggio:
dalle 10 Masterclass guidata da Francesco Saverio Russo all’Hotel Cala di Volpe.
dalle 11 Martini cocktail show all’Hotel Cala di Volpe.
dalle 12 blind tasting Challenge guidata da Francesco Saverio Russo all’Hotel Cala di Volpe.
dalle 14,30, Taglio del nastro con madrina al Cervo Conference Center
dalle 15 alle 18, Degustazioni Wine & Food dedicate agli operatori del settore al Cervo Conference Center.
dalle 18,30 alle 22,30 Martini Night al Nuna al Sole.
L’evento fuori fiera firmato da martini, aperto al pubblico.
sabato 11 maggio:
dalle 15 alle 18 Degustazioni Wine & Foodal Cervo Conference Center. Aperte al Pubblico.
dalle 18,30 alle 22,30 ‘80 voglia di… Roby Marton Gin al Nuna al Sole.
L’evento fuori fiera firmato Roby Marton Gyn, aperto al pubblico.
domenica 12 maggio:
dalle 15 alle 18 Degustazioni Wine & Foodal Cervo Conference Center. Aperte al Pubblico.
dalle 18,30 alle 22,30 Soul Side… Roby Marton B-Side al Nuna al Sole.
L’evento fuori fiera firmato Roby Marton Gyn, aperto al pubblico.
Con il concerto della cantante Ada Montellanico e del pianista Enrico Zanisi si chiude domenica 29 agosto a Tergu il festival Musica sulle Bocche
Appuntamento alle 19.30 nel sagrato della chiesa di Nostra Signora di Tergu dove la signora del jazz italiano proporrà “Songs”, un viaggio nel mondo della canzone. L’ingresso sarà consentito solo ai possessori di Green Pass. Organizza l’associazione Jana Project con la direzione artistica di Enzo Favata
28 agosto 2021
Con il concerto della cantante Ada Montellanico e del pianista Enrico Zanisi si chiude domenica 29 agosto a Tergu la ventunesima edizione del festival Musiche sulle Bocche. L’appuntamento è per le 19.30 nel bellissimo scenario del sagrato della chiesa di Nostra Signora di Tergu, dove la signora del jazz italiano proporrà “Songs”, un viaggio nel mondo della canzone che spazierà dalla più importante tradizione afro-americana al repertorio più rappresentativo del pop-rock, dai brani della grande tradizione jazzistica a quelli della popular music. Nel corso della serata la voce inconfondibile di Montellanico si fonderà alla poliedricità strumentale di Enrico Zanisi, un pianista di enorme sensibilità e maestria che appartiene ormai alla nutrita schiera di giovani musicisti in rapida ascesa nazionale e non solo, per dar vita ad appassionate storie musicali.
Ada Montellanico è una delle più importanti autrici e cantanti della nostra scena jazzistica. Interprete straordinaria dalla voce calda e carezzevole, grande ricercatrice di repertori inusuali e originali, ha saputo come nessun’altra trovare una magica fusione tra lingua italiana, jazz e improvvisazione, confermata dal successo di vari cd tra i quali “Danza di una ninfa” (Egea), “Omaggio a Billie Holiday” uscito per L’Espresso, “Suono di donna”, “Abbey’s road” e l’ultimo “WeTuba”, usciti tutti per Incipit/Egea.
“Songs” è così un incontro tra musicisti caratterizzati da una forte espressività alla ricerca di un sound aperto a tutte le influenze musicali, nel tentativo di raccontare storie complesse con uno stile semplice e di grande comunicatività.
Così come previsto dalla normativa, l’accesso ai concerti sarà consentito solo ai possessori del Green Pass. I biglietti possono essere acquistati attraverso il sito www.musicasullebocche.it. Coloro che sceglieranno di non usufruire del servizio di prevendita potranno comunque acquistare i biglietti presso il botteghino il giorno del concerto, con la possibilità anche di poterli prenotare inviando una mail all’indirizzo [email protected] o chiamando l’infoline al numero 350-1537377.
Organizzato dalla associazione Jana Project con la direzione artistica di Enzo Favata, il festival internazionale “Musica sulle Bocche” è sostenuto dall’assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, dal Ministero ai Beni Culturali, dalla Fondazione di Sardegna, dalla Camera di Commercio di Sassari attraverso il progetto “Salute & Trigu” e dal comune di Tergu che fa parte delle sedici amministrazioni che compongono la rete “Musica sulle Bocche”.
Enrico Daga: dal recupero del Caval Marì la “ripartenza” di Alghero e delle sue incompiute
Il tempo delle belle parole, degli annunci e delle frasi al futuro, direi, è da considerarsi terminato. I canonici cento giorni di inizio mandato sono passati da molto tempo, ed è ora di passare ai fatti.
Per carità gli attuali Amministratori locali, cosi come per gli altri livelli di governo, hanno dovuto affrontare e stanno affrontando ancora, uno dei periodi più difficili di sempre.
Ma pare che, grazie agli eroi che stanno contrastando in prima linea questo terribile male, nonostante le gravi lacune in ambito sanitario, si riesca ad intravedere una luce in fondo al tunnel della Pandemia.
D’altro canto dalle nostre parti, in attesa di tornare alla normalità, non possiamo arrenderci e rischiare di “morire” per la crisi economica e i suoi effetti devastanti.
Perciò penso sia indispensabile riprendere il “filo del discorso” dei temi legati allo sviluppo e crescita di Alghero e del suo territorio. Proprio ora che siamo nella fase più critica, serve programmare, imbastire, attrezzare il cantiere della ripartenza.
La Primavera arriverà presto, e cosi anche i prossimi mesi che non possono scorrere invano al punto di non vedere alcun progetto realizzato che possa creare sviluppo e, soprattutto, speranza per imprese e famiglie.
L’elenco delle incompiute è sempre lo stesso: Porto, Palazzo dei congressi, Surigheddu e Mamuntanas, Rilancio turistico della destinazione, Rilancio del commercio, potenziamento del Parco, Rilancio della Bonifica storica, ecc. ecc.
Ma tra le tante cose da ri-attivare, forse la più semplice, la più immediata se solo si volesse, anche per ciò che rappresenta dal punto di vista simbolico spesso indicata come enunciazione, direi che c’è il recupero del Caval Marì.
Poco più di un anno fa non persi neanche un attimo nel celebrare l’annuncio dell’Amministrazione di Centrodestra del Sindaco Conoci che disse di volere recuperare e rilanciare l’ex Fuego.
In quell’occasione ricordai ancora una volta quella che fu la mia idea per quella splendida struttura sugli scogli, compresa anche nel programma elettorale delle mia candidatura a sindaco di qualche anno fa, ovvero la creazione di un polo espositivo dove “mettere in mostra la bellezza e la competenza in tutte le sue forme espressive al femminile, capace di formare le coscienze, e in grado di divulgare e promuovere conoscenza nel mondo dell’arte, dell’artigianato, della cultura che parli a nome di un popolo, quello sardo, in cui vige una società matriarcale, unico caso in Italia”.
Bene, trascorso più di un anno, mi duole dirlo, non vedo alcun passo in avanti che faccia ben sperare perché quella struttura possa trovare nuova vita e, dunque, offrire alla città di Alghero e ai suoi visitatori, nuovi stimoli.
Serve pragmatismo, serve un segno per concretizzare una delle tante progettualità che possono rappresentare una reale e tangibile voglia di reazione per uscire dalla devastante crisi che sta colpendo la nostra già fragile economia.
Faccio un appello alle persone che oggi, per indicazioni dell’elettorato, si trovano a governare Alghero: fate presto, sbloccate progetti e opere per il bene di tutti, altrimenti ci troveremo senza strumenti per affrontare le dure sfide che ci attendono nei prossimi anni per cui le altre località, è ovvio, stanno giustamente, di già, affilando le armi.
Enrico Daga
Imprenditore
Enrico Daga: Il Sindaco Conoci arruoli le migliori energie per la città.
Secondo Albert Einstein la crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione perché può portare progresso.
Vogliamo credergli, anche in questa fase da “economia di guerra” che si innesta su una condizione generale già piuttosto difficoltosa.
Perché Einstein abbia ragione, però, serve anche il nostro impegno.
Per questo, dopo essermi confrontato con diversi amici o alcune personalità della vita sociale, politica, culturale e imprenditoriale del territorio e della città, faccio la mia proposta perché voglio dare un mio contributo.
Inutile girarci intorno: passata la pandemia, e sperando che venga debellata presto senza ancora troppi altri sacrifici umani, dovremo fare i conti con una vera catastrofe economica e sociale. Ecco, non possiamo permetterci di farci trovarci impreparati: sarebbe la fine.
Premessa: ho massimo rispetto per l’impegno degli attuali amministratori, che stanno dando più del massimo per arginare il virus, cercando di evitare che mieta troppe vittime. E ho molto apprezzato la mano tesa dell’opposizione.
Ma non basta: vista la situazione attuale e quella che ci attende, siamo tutti mobilitati, dobbiamo sentirci tutti in prima linea.
È indispensabile che le migliori energie si prendano in carico il presente e futuro della nostra città. Vale soprattutto per chi ha già esperienza politica, imprenditoriale, culturale e sociale. Non basta scrivere qualche post sui social o inviare comunicati stampa, è arrivato il momento che il sindaco Conoci “arruoli” le figure locali riconosciute nei vari ambiti, che istituisca e presieda un comitato di crisi che sappia affrontare le enormità che ci attendono.
Nessuna ricerca di pubblicità, nessuna vetrina o passerella. Solo lavoro. Mattina, sera e notte. Per Alghero.
Non c’è altra alternativa.
Bandierine e steccati erano gabbie pericolose già nella “pre-pandemia”, figuriamoci ora.
Chi è stato scelto dai cittadini ha il dovere e il diritto di individuare più opportunamente forma, tempi e modi per accogliere questa proposta, e discrezionalmente scegliere le persone tra quelle che sapranno generosamente offrirsi per la propria città.
Non si può più pensare solo al giardino di casa: servono altruismo e generosità.
Sono certo che Alghero ha i talenti e le figure in grado di indicare un percorso di rinascita.
Enrico Daga
Cittadino
Sassari, il fondo d’autore di Enrico Costa presentato alla Biblioteca Universitaria
L’iniziativa di Aristeo ha chiuso il ciclo di attività messe in campo per i 110 anni dalla morte del grande intellettuale
SASSARI. Le carte parlano e rivelano molto dei loro autori e del contesto in cui hanno operato, anche a distanza di oltre un secolo. È esemplare il caso del “Fondo Enrico Costa”, presentato nei giorni scorsi a Sassari durante la giornata di studi organizzata dal Circolo Culturale Aristeo d’intesa con la Biblioteca universitaria, nei cui locali ha avuto luogo l’iniziativa.
«Quello del Costa è uno dei pochi fondi d’autore presenti in Sardegna, certamente uno dei più significativi – ha spiegato Simonetta Castia, presidente di Aristeo –, comprende un ricco ed eterogeneo complesso di documenti, oggetti e immagini, come da tradizione: note e appunti biografici, epistolari, album fotografici, opere giovanili mai pubblicate in vita, abbozzi letterari, materiale a stampa e tanti altri elementi che mostrano, in maniera viva e sorprendente, lo spirito multiforme di un grande intellettuale sassarese negli anni della Belle Epoque, una fonte insostituibile per la ricostruzione del suo profilo biografico e del contesto in cui operò».
A conclusione delle attività messe in campo per i 110 anni dalla morte dello scrittore, giovedì sera si è assistito a un viaggio emozionante, che ha restituito attraverso scritti e immagini, i particolari della vita familiare e professionale di “Enrichetto” e della sua amata città.
“Un Leonardo sassarese” lo ha definito Angela Mameli, vicepresidente della Fondazione di Sardegna, che nell’intervento di apertura ne ha indicato l’aspetto poliedrico, pedagogico (nell’orientare Sassari verso il recupero dei valori di impegno civile e ricchezza culturale del tempo), mentre la direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi ha introdotto la presentazione del “Fondo” acquisito tra il 2012 e 2013 dalla stessa biblioteca, con l’auspicio di ulteriori accrescimenti.
A illustrare in maniera dettagliata il complesso documentario è stata Simonetta Castia, che ha ricordato come il fondo abbia potuto sopravvivere grazie all’interessamento dei figli Maria e Guido, e ne ha evidenziato la dimensione ancora virtuale nella sua totalità, perché suddiviso tra le collezioni presenti nelle diverse istituzioni e quelle private.
In biblioteca sono conservate la maggior parte delle testimonianze, dalle lettere, agli autografi alle rare fotografie. I tre ritratti più rappresentativi ne mostrano le sembianze da quindicenne, trentenne e infine in età avanzata. Una figura, quest’ultima, che ha ispirato la sagoma per il monumento dedicatogli in Piazza Fiume proprio un anno fa.
Castia ha illustrato la collana “Scritt’Inediti”, appena arricchitasi di due nuovi volumetti (“Memorie” e la riproduzione anastatica di “Storia di un gatto”), e che proseguirà nel 2020 con diverse altre produzioni, dai racconti-guida ai diari di viaggio all’album dei giudici turritani.
Sugli aspetti della dimensione familiare e sui frammenti di vita si è concentrato l’intervento di Stefania Bagella, che ha rievocato l’identificazione della casa natale in corso Vittorio Emanuele 142 (oggi 112) presa in affitto dal padre Domenico (qui Enrico nacque nel 1841), alla dimora di sua proprietà, la casa in cui visse sino alla morte, che dopo le accurate ricerche del 2009, è stata individuata in una palazzina di via Cavour. La passione per la musica accomunava lo scrittore con tutta la famiglia (il nonno Giovanni Battista era un suonatore di clarino e contrabbasso): passione che sarebbe stata suggellata dal sodalizio con il cugino Luigi Canepa. E ancora il fresco e straordinario corredo di foto, specie quelle di vita familiare, come quella in cui la moglie e i figli posano per gli scatti fatti nel retrostante cortile dell’ultima dimora, tipico degli edifici del periodo umbertino. È dalla dimensione pubblico-privata dell’album “Le ore d’ozio” che emerge, invece, la rete di relazioni intessute in quegli anni.
Ciò che colpisce dell’attività di archivista è invece la presenza delle sue tracce un po’ ovunque all’interno della sezione antica dell’archivio storico comunale, composta da un ammontare di circa cento faldoni, che prima di essere trasferiti a Palazzo Ducale erano custoditi nella soffitta di Palazzo di Città. Come ha spiegato Carla Merella, nuova responsabile dell’Archivio storico comunale di Sassari, si ha l’impressione che nessun documento sia sfuggito all’attenzione del diligente archivista, che commentava i documenti con i segni, inconfondibili, della matita blu e rossa. Tra i documenti contrassegnati spiccano il Libro delle ordinazioni (del 14 agosto 1541, prima attestazione sulla discesa dei candelieri) e il Codice latino degli Statuti sassaresi, che riporta la famosa nota autografa sull’errore di Pasquale Tola. Quindi gli inediti appunti sulla storia monumentale del camposanto di Sassari, descritti con una incredibile minuziosità. A dare un ulteriore tocco di originalità è l’accostamento di una scrittura molto piacevole, quasi una sorta di racconto familiare, a una schedatura tanto razionale ed esaustiva delle carte ritrovate e del loro stato di conservazione.
Un archivio d’autore impareggiabile che, come ha sottolineato la paleografa Valeria Schirru, finisce per diventare uno scrigno delle memorie e una palestra letteraria e che, come è stato evidenziato dalla stessa studiosa, è meritevole di uno studio attento e multidisciplinare.
Ritornano a Sassari “Le passeggiate di Enrico Costa”: giovedì la nuova edizione con Daniele Monachella e Carlo Valle
L’iniziativa del Circolo Culturale Aristeo è inserita tra le celebrazioni per i 110 anni dalla morte del grande intellettuale sassarese
SASSARI. “Le passeggiate di Enrico Costa”, il più entusiasmante viaggio emozionale dedicato al noto scrittore e alla riscoperta della sua Sassari, non poteva mancare tra le celebrazioni per i centodieci anni dalla morte. L’iniziativa, ideata e felicemente riproposta a grande richiesta dal Circolo Culturale Aristeo, si svolgerà giovedì 11 aprile, con partenza alle 17.30 dal corso Vittorio Emanuele 62, godendo dell’ormai consolidato apporto artistico di Daniele Monachella (Premio Miglior attore protagonista al Roma Comic off 2018).
Nei panni di un distinto viaggiatore, con toni suggestivi e coinvolgenti Monachella guiderà il pubblico alla riscoperta della Sassari che fu, affiancato da un brioso Carlo Valle nell’interpretazione del canonico Giovanni Spano.
La formula offre agli appassionati la possibilità di rivivere luoghi topici del cuore della città, all’ombra dei palazzi d’epoca e delle piazze, tra i vicoli e i monumenti più significativi. Fin dalla prima edizione, l’itinerario è stato caratterizzato dall’impiego integrato di moduli pseudoteatrali, animazioni musicali e letterarie, il cui fine è quello di promuovere e favorire una percezione distinta e più consapevole dell’identità storica e civica.
“Forse le citazioni letterarie non ci consentono di avvicinarci in modo compiuto ai trascorsi del nostro passato, né sono sufficienti a rivelare il profilo storico di un’epoca – ha affermato Simonetta Castia, presidente di Aristeo – ma è sicuro che emanano lo spirito del tempo, regalano emozioni che sgorgano dal testo in modo del tutto naturale, catturando la nostra sognante immaginazione”.
Il percorso si snoderà lungo l’asse che da “Platha de Cotinas”, l’attuale Corso Vittorio Emanuele, farà tappa in Piazza Tola, l’antica “Carra manna” e, attraverso affascinanti declinazioni storico-narrative, si sposterà in Piazza Azuni per proseguire verso Piazza Castello e Piazza d’Italia.
Tappa finale sarà poi Piazza Fiume, un luogo altamente simbolico, dove dallo scorso dicembre campeggia la statua bronzea dedicata al Costa, a due passi dalla sua ultima dimora e dalla Biblioteca Universitaria nei cui spazi è allestita, fino al 17 aprile, la mostra dedicata a “Lo scrittore e la sua città”.
L’intento della manifestazione, che gode del patrocinio del Comune di Sassari ed è richiamata dalla ormai celebre silhouette progettata da Stefano Serio, è quello di attivare una rete stabile di percorsi di tipo “emozionale” per le strade e nei luoghi del centro storico, connessi all’offerta complessiva turistico-culturale della città. Per informazioni rivolgersi a 339 7760176.
“Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città”: nuova mostra di Aristeo alla Biblioteca universitaria
Al via martedì (26 marzo) a Sassari le celebrazioni per i 110 anni dalla morte del grande intellettuale, archivista e letterato
SASSARI. Il 26 marzo del 1909 Enrico Costa, gravemente ammalato, si spegneva nella sua “casetta” di via Cavour all’età di sessantasette anni. E la città di Sassari perdeva uno dei suoi più grandi intellettuali di sempre. A centodieci anni dalla morte, il Circolo Culturale Aristeo ne commemora la poliedrica e affascinante personalità con una nuova mostra dal titolo “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città”, allestita dal 26 marzo al 17 aprile nei prestigiosi ambienti della Biblioteca Universitaria. Un evento che farà da apripista ad altre interessanti iniziative nelle prossime settimane.
La cerimonia di inaugurazione avrà luogo martedì sera alle 18, con gli interventi della direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi e della presidente del Circolo Aristeo, Simonetta Castia, e la partecipazione straordinaria della Corale Luigi Canepa.
Questo nuovo allestimento, che va ad ampliare il già ricco patrimonio archivistico e bibliografico delle precedenti raccolte, arriva dopo una preziosa serie di eventi che in questi anni hanno permesso di riscoprire la figura complessa e multiforme di un personaggio straordinario, trovando il culmine, lo scorso dicembre, nella realizzazione del monumento bronzeo di Piazza Fiume.
L’esposizione si implementa di una serie di grandi pannelli, i quali ripropongono diverse fasi cronologiche della vita, a partire dal segmento sul giovane Enrico, per approfondirne le passioni, i romanzi e il successo, e poi scandagliare nel suo impegnato ruolo di archivista. Vengono focalizzati alcuni aspetti della personalità poliedrica di uomo dell’ottocento, l’amore per la città, le tradizioni, il teatro, la musica, l’illustrazione e la letteratura di colui che fu anche fondatore del romanzo storico in Sardegna, nonché maestro ispiratore di Grazia Deledda.
Tra i più interessanti documenti, all’interno delle teche c’è sicuramente “Il paracamino”, celebre quadro realizzato nel 1895 per l’Archivio municipale, che ricostruisce in modo emblematico la storia civica attraverso le insegne simbolo delle dominazioni. Quindi “Il Sassari”, la monumentale opera che lo scrittore dedicò alla città, frutto di quasi tre decenni di lavoro ininterrotto, che in diverse migliaia di pagine raccoglie e celebra le grandi e piccole memorie storiche. E infine “I giorni e le opere”, una cronologia completa che evidenzia le date e i momenti più significativi, umani e professionali della vita del Costa.
I pannelli più piccoli mostrano invece la versatilità del personaggio, i suoi interessi di etnografo attraverso “L’album dei costumi sardi” e l’ideazione del “Festival dei costumi” che, dedicato alla regina Margherita, più in là diverrà la Cavalcata sarda. Un altro approfondimento sarà riservato proprio allo scambio epistolare con la sovrana, realizzato grazie all’intermediazione della dama di compagnia, la marchesa Paola Pes di Villamarina.
Non poteva mancare l’esperienza del giornalista, prima come direttore del periodico “La Stella di Sardegna” e quindi come assiduo collaboratore della Nuova Sardegna, per la quale firmava con l’anagramma “Actos”. Altro spazio sarà dedicato al volontariato laico. In pochi sanno che Costa fu promotore in città, insieme ad altri sottoscrittori, di un ente di beneficienza diffuso a livello nazionale, le Cucine economiche, che si occupava di dare da mangiare ai poveri.
L’amore infinito per la musica sarà poi evidenziato attraverso un focus sull’opera “David Rizio”, composta dall’illustre concittadino Luigi Canepa su libretto del Costa, del quale era anche cugino.
Saranno presenti immagine fotografiche inedite e, tra le rarità, il manoscritto autografo di una delle prime opere, “Storia di un gatto” del 1863. L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca, l’Archivio storico comunale, con il sostegno e il patrocinio della RAS e della Fondazione di Sardegna, e sotto l’egida del comune di Sassari.
Fascinazione a Sassari per l’omaggio di fine anno a Enrico Costa: pubblico stregato dalla mostra e dalle passeggiate
La città risponde con entusiasmo alle iniziative messe in campo da Aristeo per ricordare il “cantore di Sassari” a pochi giorni dall’inaugurazione del monumento in Piazza Fiume.
L’esposizione in Biblioteca universitaria resterà aperta fino al 16 gennaio.
Con le Passeggiate si replica il 4 gennaio
SASSARI. Interesse, gradimento e forte presenza di pubblico non potevano suggellare con maggior entusiasmo la nuova edizione delle “Passeggiate di Enrico Costa”, che il 28 dicembre hanno richiamato in Piazza Fiume un gran numero di curiosi nonostante le altalenanti sferzate di pioggia. L’evento organizzato dal Circolo Aristeo è stato occasione per inaugurare la straordinaria esposizione “Una Piazza per Enrico” nelle sale della Biblioteca universitaria: fino al 16 gennaio sono in mostra rarità inedite, testi autografi e pezzi unici di inestimabile valore facenti parte fondo autografo del “cantore di Sassari”.
Sotto la guida dell’attore Daniele Monachella nei panni di un elegante viaggiatore in abiti d’epoca con tanto di cilindro per cappello, la manifestazione ha preso il via lungo “le appendici di Sassari”, a pochi passi dall’ultima dimora del Costa ubicata in via Cavour, “in faccia all’ospedale e le carceri nuove a mano manca”.
A dare un tocco di magia ottocentesca all’atmosfera sono stati i figuranti in costume delle associazioni Vittoriani itineranti e Itinerari nel tempo, a rievocare il quadretto familiare della scena del tè nel giardino di casa Costa, così come ritratta nell’ormai celebre scatto del figlio fotografo Guido Costa. Cornice suggestiva delle narrazioni di Monachella, le comparse hanno simulato in piazza l’ora del tè, per poi trasferirsi accanto al monumento inaugurato nei giorni scorsi, accompagnati dalle note del “David Rizio”, l’opera lirica di cui Costa aveva curato il libretto per le musiche del maestro Luigi Canepa, suo cugino.
Tra i momenti più toccanti c’è stato il ricordo dell’arrivo a Sassari del poeta, ancora ragazzino, “con un fagotto di panni in una sera livida”, per recarsi da solo a casa del nonno dopo aver affrontato trentasei ore di viaggio in diligenza. Poi la descrizione delle “immagini corrosive” degli anni della “còllara” (il colera), in cui si scorgevano già le doti di un giovane narratore dotato di fervida passione per la storia e la scrittura, che sarebbe divenuto emblema di un raro spirito di senso civico.
Le “Passeggiate” sono infine confluite all’interno della Biblioteca universitaria, conducendo i presenti verso l’allestimento curato dal Circolo culturale Aristeo d’intesa e in collaborazione con la Biblioteca Universitaria. Il percorso espositivo si dispiega tematicamente lungo il filo del microcosmo familiare e del percorso di vita e morte di Costa (affettuosamente custoditi dalla figlia Maria, che detenne in gran parte l’eredità paterna), e del grande archivio letterario, giunto quasi integro sino ai giorni nostri: dalle note autobiografiche agli studi preparatori, al piano editoriale del “Sassari”, ai progetti in embrione. In evidenza l’Album di costumi sardi, con dedica dei figli dell’editore Dessì, l’originale dell’“Album delle Ore d’ozio”, che dà spazio alle più grandi passioni dell’autore, come l’arte, il disegno e la musica. E ancora, gli album fotografici, i disegni dei giudici turritani, il carteggio con la casa reale, il lavoro in fieri poi confluito nell’Archivio pittorico cittadino, l’adattamento teatrale della “Bella di Cabras”, e tanto altro. Non ultimi, i cimeli personali, tra i quali il cappello immortalato in una celebre foto di famiglia e l’immancabile bastone con pomo d’avorio.
Notevole soddisfazione è stata espressa dalla direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi: «Finalmente, grazie a questa mostra riusciamo a presentare al pubblico l’archivio letterario acquisito dalla Biblioteca nel 2013. E non poteva esserci un’occasione migliore per ricordare questo grande personaggio».
«La mostra riannoda quindi i fili con il grande allestimento del 2009, ospitato allora presso l’Archivio storico comunale – ha specificato Simonetta Castia di Aristeo –. Il doppio appuntamento ha l’obiettivo di condurre il pubblico verso le celebrazioni del 2019, nella ricorrenza dei 110 anni dalla morte dello scrittore, quando sarà dato ampio risalto alla vasta eredità di scritti inediti, attraverso un’intera giornata di studi, un’esposizione delocalizzata in vari spazi della città (a partire dalla Biblioteca universitaria), manifestazioni artistiche e la presentazione di una nuova parte di testi autografi». A grande richiesta, le “Passeggiate di Enrico Costa” andranno in replica il 4 gennaio alle 16.30, sempre a partire da piazza Fiume.