Dopo Omos, Riccardo Olivier il 10 luglio a Porto Ferro con iLove

Riccardo Olivier in OMOS a Sennori

SENNORI. «Con questo spettacolo vorrei cambiare il mondo», non ha dubbi Riccardo Olivier nel parlare del suo OMOS, il lavoro artistico contro l’omofobia portato in scena sul palcoscenico sennorese del festival Corpi in movimento. Una kermesse che lo vedrà ancora una volta impegnato il 10 luglio alle 21.30 sul palco del Baretto di Porto Ferro per una performance dal titolo “iLove”.

A Sennori Olivier ha proposto una rappresentazione originale, impreziosita da profonde contaminazioni culturali dell’isola, scaturite dalla collaborazione della compagnia milanese Fattoria Vittadini con la sassarese Danza Estemporada.

Chie m’at a cherrer bene dae como a in antis? Who will love me now? I versi sardi si sono fusi con quelli inglesi per riportare dall’universale al particolare, dall’astratto al concreto, dalla visibilità globale al luogo più isolato del mondo il bisogno di chiedere un po’ d’amore e dire basta a ogni forma di discriminazione.

«L’identità è liquida – ha affermato Olivier – il retaggio romantico dove l’identità è una cosa che sta per sempre è da superare. La transitorietà della nostra identità dovrebbe appartenere a tutti». Grazie al progetto delle “Residenze artistiche”, Olivier ha lavorato due giorni di fila al fianco della coreografa sarda Livia Lepri, coinvolgendo assieme alle danzatrici di Estemporada due attrici della compagnia teatrale Lentischio, per sublimare in OMOS un incrocio di storie e di esperienze.

OMOS sul palcoscenico di Sennori

Un primo sconfinamento scenico verso la platea ha trascinato il pubblico in un’atmosfera di inquietudine per poi riportare l’attenzione sul palco, dove sono esplosi sentimenti di violenza incorporata, crude manifestazioni di violenza sessuale e di classe, odi non solo omofobici ma anche di genere e di etnia. Senza fare sconti a nessuno. Il testo racconta anche chi ha subito forme di discriminazione e, pur da omosessuale, la reitera contro chi esprime un’identità ulteriormente “diversa”.

Sulla spiaggia di Porto Ferro sabato lo spettacolo “iLove” proporrà invece un duetto al maschile che parla d’amore, un lavoro di Cesare Benedetti e Riccardo Olivier in cui due personaggi si studiano, si presentano, provano a esporsi e a cercare loro stessi, la loro relazione e il loro essere uomini. Tutto per scoprire che concetti come macho sono solo etichette, come un abito indossato per metà, per un’identità in parte biologica e in parte scelta. Il festival “Corpi in movimento” è organizzato dall’associazione Danzeventi di Sassari ed è giunto alla diciottesima edizione. La manifestazione è sostenuta dal Mic, dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Fondazione di Sardegna, con il patrocinio e la collaborazione della cooperativa Piccoli Passi, del Baretto di Porto Ferro, del Comune di Sennori e della Comes.

Riccardo Olivier in iLove con Cesare Benedetti



Sennori, rinviati gli appuntamenti del 24 e 25 ottobre con il festival della danza “Corpi in movimento”

A causa dell’emergenza sanitaria saltano gli spettacoli della Fattoria Vittadini, di Salvo Lombardo e Fabritia D’Intino

 

Salvo Lombardo con la compagnia Chiasma

SENNORI. L’Associazione Danzeventi rende noto che a seguito delle nuove disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza sanitaria, con particolare riferimento all’ultima ordinanza regionale, saltano gli appuntamenti del 24 e 25 ottobre in calendario per il festival della danza d’autore “Corpi in movimento”.

Nello specifico sono rinviati a data da destinarsi lo spettacolo “OMOS”, previsto per sabato al Centro Culturale di Sennori con la Fattoria Vittadini e la partecipazione di Riccardo Oliver; quindi le rappresentazioni coreutiche “Alone in the moltitude” della compagnia “Chiasma” diretta da Salvo Lombardo e “Discobox” di Fabritia D’Intino, in programma entrambi per domenica alla Biblioteca Comunale di Sennori.

L’associazione renderà disponibili le nuove date non appena possibile. Per essere costantemente aggiornati è possibile consultare il sito www.danzeventi.it.




La danza della Fattoria Vittadini e di Estemporada al Teatro Verdi con “Janas” e “Vanitas”

Domenica e lunedì la compagnia milanese sarà a Sassari per due spettacoli di forte caratterizzazione spirituale al festival Corpi in movimento organizzato da Danzeventi

Francesca Penzo e Livia Lepri

SASSARI. Domenica 29 e lunedì 30 settembre il festival della danza d’autore “Corpi in movimento” di Danzeventi accoglie al Teatro Verdi di Sassari due spettacoli della compagnia milanese Fattoria Vittadini.

Il primo è “Janas”, realizzato in coproduzione con Danza Estemporada di Sassari,

Il lavoro, che prenderà il via alle 21 nella Sala concerti dello storico teatro sassarese, trae spunto dal percorso creativo “Yes, I’m a witch” di Francesca Penzo, in cui le “witches” (le streghe) sono trasmutate in Janas sarde. Attraverso pratiche sul corpo di diversa tradizione, quali release technique, chakra meditation, pranayama, floor work, twerk, il laboratorio ha l’obiettivo di lasciar andare e liberare il proprio potenziale sia fisico che spirituale, per intravedere le identità possibili celate in ognuno di noi.

Lasciarsi trasportare dalle “janas” significa entrare in un rituale collettivo in cui si perdono i confini del proprio corpo e della propria percezione per esplorare un nuovo modo di essere gruppo, superficie tattile, forma mutevole e sensuale, celebrazione viva di un respiro comune. Il work lascerà il posto all’opera curata nella sua parte compositiva da Francesca Penzo e Livia Lepri.

Lunedì al Verdi, alle 21 la Fattoria Vittadini propone invece “Vanitas”, originale composizione ispirata al Bardo Thodol (Il Libro Tibetano dei Morti), che sarà portata in scena con le coreografie di Francesca Penzo e il “visual concept” di Jacques-André Dupont. Come in un programma di simulazione, lo spettacolo conduce pubblico e artisti attraverso diversi stadi di un processo in cui ognuno può prepararsi alla propria fine temporale. I performer diventano i canali di un cambiamento in atto, fisiologico, sensoriale e di coscienza, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio quasi visionario.