Mario Figoni: il mio testamento.

Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso. Così dice un celebre aforisma di Bertholt Brecht.

Io ho combattuto, solo contro tutti, solo contro tutti i miei colleghi, ho perso.

Fin dall’inizio di questa storia ho ravvisato, in base alla mie conoscenze, con una laurea e una specializzazione ottenute sempre col massimo dei voti e con alle spalle, tra l’altro 11 anni di lavoro in Africa e 15 anni di lavoro nel reparto AIDS donne del Cotugno di Napoli,  gravi incongruenze a livello scientifico, ho cercato di farlo notare, ma sono stato censurato e messo a tacere.

Il quotidiano “La Nuova Sardegna”, in data 24 marzo u.s., nell’inserto sulla salute ha pubblicato un’intervista, in cui iniziavo a dire la mia su questa pandemia:

https://www.lanuovasardegna.it/tempo-libero/2020/03/24/news/coronavirus-l-infettivologo-figoni-ormai-algherese-mai-visto-un-virus-cosi-veloce-1.38631013

Interviste fatte in seguito per l’altro quotidiano sardo, “l’Unione Sarda” e per la TV regionale “Videolina” non sono mai state pubblicate o mandate in onda perché, mi hanno detto, andavo contro le linee guida della regione e del governo, ero insomma un sovversivo, un sobillatore, e rischiavo di essere, col mio dire  destabilizzante sui due mantra

“IO STO A CASA”, e

“MASCHERINA CHIRURGICA OBBLIGATORIA”,

con cui hanno preso in giro tutti gli italiani e rovinato l’economia in generale, tanta brava e povera gente in particolare.

Sono stato censurato anche su un gruppo facebook, ecco la storia:

Mi dispiace dirvi che anche una trasmissione che giudicavo ben fatta e “aperta” mi ha censurato e rimosso dai propri iscritti.

La verità sulla pandemia è per loro opinabile.

Sono stato escluso dagli amici fb del gruppo pubblico della trasmissione radiofonica “i lunatici” su RAI radio 2. Di seguito il messaggio che li ha spaventati:

“La corretta informazione deve essere indipendente.

Io non sono un complottista e parlo, e scrivo, con cognizione di causa. Mi dispiace, ma nonostante quanto asserite a voce non siete imparziali.

Vi mando alcune interviste che ho rilasciato. Non pubblicatele, non pretendo, ma almeno leggetele e/o ascoltatele. Grazie.

Ho scritto due lettere aperte al Sindaco di Alghero, Mario Conoci, il quale pur ricevendomi, e lo ringrazio ancora, non ha poi dato seguito a nessuna azione particolare per distinguersi dalla preoccupante massa, obbediente come un gregge, a dettami, sempre a mio avviso, totalmente ingiustificati, pur se mascherati da valore scientifico.

Una terza lettera aperta, stavolta al Governatore della Sardegna è rimasta senza risposta.

Così come una quarta ed ultima lettera aperta, indirizzata stavolta al Prof. Massimo Andreoni, che conosco personalmente, Responsabile Scientifico della Società Italiana delle Malattie Infettive e Tropicali, di cui per anni, quando svolgevo ancora attività lavorativa sono stato onorato di averne fatto parte.

Ebbene diceva che i “No mask”, come il sottoscritto, andrebbero addirittura fermati e denunciati!

Ho cercato, come medico, (lo sono e lo sarò per sempre, nonostante il pensionamento anticipato per invalidità), di salvare i miei connazionali dalla psicosi da virus letale, in cui , senza alcun ritegno e considerazione, sono stati gettati dai miei più blasonati colleghi.

Solo nel web è rimasta traccia di questa mia lotta, nelle mie frecciate quotidiane contro il sistema con i miei reportage ironici e sarcastici su Facebook e in due interviste audio

La prima il 10 aprile sulla piattaforma “Iceberg on Air”- Alghero Channel:

https://www.spreaker.com/user/faustofarinelli/puntata-del-10-aprile-2020

La seconda ad opera dell’agenzia viaggi Azalai:

https://www.youtube.com/watch?v=DqYXLrp2y3M

Poi c’è stato anche un quotidiano virtuale, il Corriere Sardo, che ha pubblicato una mia ennesima intervista, in data 6 maggio:

https://www.corrieresardo.it/contenuto/0/37/153655/covid-19-l-opinione-del-dott-mario-figoni

Ultima, in ordine di tempo, una diretta su “Radio Onda Stereo”, di cui non posseggo la registrazione. Quando ero al Cotugno, il Primario della virologia era il Professor Giulio Tarro, uno dei pochi scienziati controcorente, e perciò messo alla gogna mediatica.

Mi sembra che produrre fango sia una delle cose più semplici di questo mondo virtuale, in cui anche gli imbecilli hanno la parola (uno vale uno), come òi social.

Persino il francese Professor Montagnier, altro scienziato di chiara fama, anche lui controcorrente, rispetto al pensiero unico sanitario occidentale, è stato sommerso dal fango.

La brava Sandra Rodeghiero, con le mani in pasta nel consiglio regionale veneto e che mi voleva poporre come consulente dello stesso governatore, Zaia, per liberare almeno una regione da questa ossessione mediatica da virus letale, ha fallito anche lei. Ecco il testo di una sua mail che ho ricevuto in data 3 giugno u.s.: “Ciao Mario ti ho inoltrato la corrispondenza unilaterale con il Prof. Alberti, Burioni e Prof.ssa Viola. Soltanto Alberti ha risposto due mesi dopo per poi scomparire definitivamente. Inoltre ti informo che in occasione dello studio a Vo’ Euganeo, avevo parlato con il Dott. Enrico Lavezzi primo aiuto del Prof. Crisanti che non ha commentato. Attendo tue. Grazie.”

Lei, da buona statistica, si era accorta di alcune cose, lo ha fatto notare, ma nessuno l’ha ascoltata, e le sue mail sono state, se lette, cestinate.

Ho cercato, con ironia, di richiamare l’attenzione su determinari concetti base della biologia, della medicina, totalmente distorti. Ecco un esempio di un mio “post” su facebook (7.6.2020):

Voi che siete informati, ditemi una cosa.

Ma è vero che gli italiani hanno paura delle persone positive al tampone perché convinti che questi già guariti e con gli anticorpi possano infettarli?

E invece vorrebbero circondarsi di persone negative al tampone che in casi di ridotto “flare” epidemico sarebbero, questi si, dei possibili serbatoi di infezione, potendo albergare nell’orofaringe virus con alta  carica virale, “conditio sine qua non” per la trasmissione di una qualunque malattia infettiva?

E che hanno inventato una APP per individuare quelli che sono già guariti, e due milioni di compatrioti l’hanno già scaricata?

E che non sanno che il risultato di ogni test in medicina contempla sempre quattro risposte:  positivo, falso positivo, negativo, falso negativo. Non ha quindi alcun valore se non quello di dare una risposta che per grandi numeri può dare indicazioni epidemiologiche, ma per il singolo individuo non è dirimente.

Che a tale proposito hanno dimenticato che agli inizi dell’epidemia dell’AIDS/HIV tante persone ricevendo il risultato del test rapido con esito positivo si sono suicidate e che poi la famiglia, ad esequie avvenute, riceveva il test di conferma con esito negativo?

E che il Governatore della Sardegna vuole un passaporto sanitario per bloccare le persone che in caso di nuovi piccoli focolai epidemici, col loro siero ricco di immunoglobuline specifiche, di tipo IgG, potrebbero con una donazione fornire una delle migliori armi, e a buon mercato, contro la malattia?

Vi siete mai bucati con un chiodo arrugginito? Se andate al Pronto Soccorso sapete cosa vi somministrano?

Ditemi che non sono cosi ignoranti.

Fatemi sapere.

Ho cercato anche di imitare gli infettivologi noti al grande pubblico, ho preteso, se intervistato, di essere pagato. A seguire una comuinicazione “postata” su fb:

Mi cominciano a richiedere molte interviste: per trarne un vantaggio ho deciso di chiedere un gettone ogni volta che, come Zarathustra, pontifico.

  • Se volete pagarmi, fate un’offerta libera, MA CONGRUA alla Biblioteca San Michele. Largo Lo Quarter 07041 Alghero (SS) Tel. 079 970102 [email protected]

Vicepresidente Gavina Fancellu

[email protected] 380-1732118

  • Oppure propongo un baratto: parlo seversate almeno 25 items in generi alimentari a

L’approdo onlus, via G. Deledda, 50 Alghero

Responsabile Efisio Ganau

[email protected] 347-6166773

In seguito ho anche cambiato la destinazione delle offerte in moneta, prediligendo opere a favore delle persone e non  dei libri:

Ricordate che ho scritto che se mi vogliono intervistare, radio, TV o giornali, voglio essere pagato?

In generi alimentari all’APPRODO ONLUUS, condotta splendidamente dall’amico Efisio Ganau e destinati ai poveri di Alghero, oppure con un’offerta al VIS-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, Organizzazione non governativa (ONG), con la dicitura “un pozzo per Andrea”, giovane quindicenne ucciso da un pirata della strada e figlio della mia cara amica Elisabetta Cipollone (Twin Gemella), nominata Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti: ha finanziato la costruzione di ben 29 pozzi in Etiopia.

Un giornalista di LIBERO, non volendo pagar gabelle, ha appena rifiutato di intervistarmi. Se qualcuno osa dire che non è vero, pubblico il numero di cellulare di questo pusillanime.

Bene, riconosco la sconfitta, sono dispiaciuto, ma non pentito di avere combattuto perché la verità venisse a galla. Mi sono sovraesposto coscientemente, ma ho sovraesposto anche i miei familiari che non hanno affatto gradito. Oggi 10 giugno, festa della Marina, e giorno in cui mia sorella Marina, della polizia locale di Roma Capitale, unica delle mie quattro sorelle a non essere insegnante, e madre di mio nipote Fabio, pilota di Elicotteri della Marina Miltare, viene a trovarmi in Sardegna, termino la mia battaglia.

Grazie a tutti voi che mi avete seguito e vedrete, alla lunga la verita trionferà, anche se come si dice in economia, nel lungo termine saremo tutti morti..

 

 

Dr Mario FIGONI

Cell. 338-9224558

Specialista in malattie infettive, in pensione.

Ideatore e coordinatore della rete algherese di bookcrossing (L’AlguerNetwork – L’Alguer llibres lliures).




Mario Figoni: Lettera aperta al Presidente scientifico della SIMIT

Lettera aperta a Massimo Andreoni, tra l’altro direttore scientifico della Societa Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – S.I.M.I.T
Caro Massimo, secondo il tuo dire, opinabile in quanto non coperto da dogmi di infallibilità, io che sono fortemente un “No mask”, sono privo di base scientifica, vado contro il buon senso e sarei anche un pericolo per la sanità pubblica, contestando una regola senza un valido motivo. Andrei quindi fermato, da ultimo persino denunciato. Ti conosco, so chi sei, e tu altrettanto di me. Purtroppo, dal 21 febbraio del 2015, l’invalidità mi ha costretto al pensionamento anticipato, per quello non ci siamo più visti ai convegni in giro per l’Italia e/o all’estero. Una legge nata nel 1931, sotto il fascismo e ancora in auge – non è l’unica, non permette agli studenti in medicina, come il mio secondogenito Matteo, che vogliano usufruire delle belle borse di studio del’ONAOSI (Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari Italiani), avendo il padre ancora in vita, pur se invalido, che questi sia iscritto all’albo dei medici. Mio malgrado, per permettere quindi a mio figlio di seguire e inseguire i suoi sogni, come io stesso facevo molti anni fa, con l’aiuto di mio padre, anche lui medico, con dispiacere ho rinunciato al mio tesserino. Ho fatto parte nella mia vita di tre ordini di medici: Roma, Sassari, Napoli e poi ancora Sassari, da cui mi sono cancellato proprio nel giorno in cui avevo ricevuto il nuovo badge elettronico, che mi è stato immediatamente ritirato (nemmeno il ricordo…). Mi dispiace contraddirti (mi sei sempre stato simpatico e ti stimo), ma io, pur essendo un “No mask”, non sono un “No Vax”. Ho somministrato, negli undici anni in cui ho lavorato in Africa, migliaia di vaccinazioni; mi sono sottoposto, assieme ai miei figli, a tutte le vaccinazioni possibili e oltre. Ogni anno vaccinavo me stesso contro l’influenza, per rispetto per i miei pazienti immunodepressi, sieropositivi per il virus dell’HIV, per non dever essere io stesso portatore di un’infezione che poteva loro essere fatale. Non sono un pericoloso (!) negazionista, non vado contro la scienza, di cui umilmente mi sento, o mi sentivo, parte integrante, credo fortemente nell’esistenza dell’Aids, avendolo combattuto in prima fila e con tutte le mie forze, la mia scienza e la mia coscienza. Ti invito a consultare le leggi italiane sulle mascherine chirurgiche e non gli ultimi decreti legge, così piccoli che li definirei decretini. La mascherina era, ed è un presidio medico chirurgico e non un dispositivo di protezione individuale (DPI), la transustanzazione decretata dal Presidente del Consiglio in data 17 marzo u.s., quella sì, non ha alcun valore, tantomeno scientifico, non avendo modificato alcunchè nelle caratteristiche fisiche dell’apparato. Ma di questo e di tante altre cose ne parlo a lungo nel mio instant book che, per volere della mia casa editrice, l’Harmattan Italia, di Torino, sarà stampato alla fine del prossimo mese. Pensa che la casa madre, L’Harmattan Francia, ha così gradito la mia opera, avendo visto il manoscritto, che a luglio stesso sarà tradotto in francese e distribuito in Francia e nell’Africa francofona (hanno anche una sede, appena aperta, nel continente nero, l’Harmattan Mali). L’Haramattan è il nome del vento del deserto, caldo e pieno di particelle di sabbia che si infilano in tutti i pori e in tutti gli orifizi del tuo corpo, se hai la sfortuna di essere colto da una tempesta. Non me ne volere ma sono un No mask, ma non sono tutto il resto di cose che mi hai automaticamente e forse con troppa supponenza e faciloneria, appiccicato addosso. Leggiti il mio libro (il tuo l’ho comprato e letto), forse ti farà modificare il tuo dogmatico punto di vista o per lo meno ti farà venire qualche dubbio (mi accontenterei). Un caro saluto, spero non te ne abbia a male. Questa storia mi ha alienato tanti conoscenti che pensavo fossero più che tali, ma Massimo Galli non mi ha mai risposto, Stefano Vella, che è venuto in Sardegna, dove risiedo adesso, a capo di una task force, idem. Giovanni Rezza ha detto cose che mi hanno lasciato esterrefatto e il professor Ippolito dello Spallanzani non so perchè si sia dimenticato dell’esercitazione “Auser” svoltasi a Gaeta un decina di anni fa, di Pratica di mare e del biocontenimento, della Croce Rossa, insomma dei piani che avevamo fatto per l’arrivo improvviso di una pandemia.. mah! Questo scritto lo faccio girare anche nella mia mailing list di infettivologi, utilizzata dall’ISS quando vuole diffondere una notizia capillarmente. Spero di rivederti e di poterci ancora bere un buon bicchiere di vino insieme, anche senza essere sponsorizzati dai tanti amici informatori delle varie case farmaceutiche.

Dr Mario FIGONI