“Ananda”, il film di Stefano Deffenu a Oristano, Carbonia e Ozieri

Il pubblico di Sassari durante la prima di Ananda al Cityplex

Dopo il successo d’esordio al Cityplex Moderno di Sassari il 23 marzo scorso, e dopo aver percorso le tappe nazionali di Milano, Roma, Bologna, Torino, Firenze, Lucca e Perugia, Ananda” di Stefano Deffenu ritorna in Sardegna per proseguire il suo tour in numerosi centri dell’isola.

Il film di Deffenu, molto apprezzato per la capacità di condurre lo spettatore in un viaggio apparentemente fuori dal tempo, incontrando luoghi e personaggi dal fascino indefinito, spingendosi fino alle pendici dell’Himalaya, martedì 5 aprile sarà presentato al Cinema Ariston di Oristano (alle 17.15 e alle 18.45), per poi spostarsi mercoledì 6 aprile nel sud dell’isola, al Supercinema di Carbonia (alle 21).

L’opera cinematografica è stata scritta dal regista sassarese insieme a Pierre Obino e al pluripremiato regista Bonifacio Angius, che ne ha supervisionato il montaggio e ha curato la produzione la distribuzione per Il Monello Film.

Il tour sardo di “Ananda” vedrà una breve interruzione a partire da venerdì 8 aprile, quando Deffenu e Angius voleranno in Portogallo per presentare “I Giganti” al Cinema Sao Jorge di Lisbona in occasione della Festa del Cinema Italiano, prestigioso festival nel quale sono proposte ogni anno le migliori opere cinematografiche italiane del momento. “I Giganti” proseguirà quindi le sue presentazioni in altri festival internazionali, europei e oltreoceano, segno della forza di un film profondamente radicato nella sua terra ma ma, come hanno rimarcato numerosi critici, capace di essere straordinariamente tradotto sul piano universale.

“Ananda” sarà ancora in Sardegna sabato 16 aprile, per essere presentato alle 20.30 al Cineteatro Oriana Fallaci di Ozieri. Poi si riparte per la Penisola, in tour a nord est nelle città di Mantova, Gorizia, Trieste, Pordenone e Udine.

A maggio Ananda sarà all’Arsenale di Pisa come film d’apertura della storica rassegna “Viaggio nel cinema sardo”, organizzata dal Cineclub Arsenale in collaborazione con l’Associazione Culturale Sarda Grazia Deledda. Presto si aggiungeranno nuove date in altre città anche nell’isola, un grande risultato per il film di Deffenu, se si pensa tra l’altro che è ancora in programmazione nelle città di Milano, Bologna e Perugia.




Sardinia Film Festival, il mondo di un bambino autistico sulle note di Elio che canta “Heroes” di David Bowie

Il produttore Cristian Jezdic e la regista Angela Conigliaro

SASSARI. Il mondo visto da un bambino autistico sulla musica di David Bowie e Brian Eno, reinterpretata da Elio nell’emozionante film d’animazione “Lo specchio di Lorenzo” (2021). L’opera è stata presentata ieri nella terza giornata del Sardinia Film Festival, alla presenza di Cristian Jezdic, produttore del lavoro con la beQ entertainment insieme a Rai Ragazzi, e della regista Angela Conigliaro, che hanno ripercorso tutte le fasi della lavorazione, compresa quella per ottenere i diritti del leit-motiv del corto, “Heroes”, dagli eredi del Duca Bianco.

“È stata una traversata nella traversata e un azzardo produttivo”, ha spiegato Jezdic, presidente del festival. “Hanno voluto vedere gli storyboard, sentire la cover di Elio e soltanto allora hanno dato il via libera”. Il cantante italiano è padre di un bimbo autistico, e ha aderito al progetto ritenendolo di grande qualità. La sua versione di “Heroes” è una piccola perla tutta da scoprire così come la colonna sonora di Rocco Tanica e Diego Maggi.

L’opera è realizzata con il contributo della Fondazione Sardegna Film Commission e degli animatori della New Animation in Sardegna (NAS), del progetto di formazione sull’animazione e del progetto Coop Lombardia autism friendly. Il produttore sta ora lavorando allo sviluppo di serie de ‘Lo specchio di Lorenzo’.

Una serie web di tutt’altro genere è invece la divertente e caustica “Life sucks! But at least I’ve got elbows” presentata dal suo creatore e ospite del SFF Nicola Piovesan. Protagonista una famigliola in 3D che s’interroga sui temi capitali della modernità tra black humour e saggezza infantile.

Un approccio crudo alla realtà intravisto nei corti in competizione, caratterizzati da narrazioni sulla guerra, l’inquinamento ambientale, la ludopatia o la violenza di genere. Trame profonde riflesse anche in “The best of Animayo”, il festival delle Canarie, di cui ieri il suo direttore e selezionatore agli Oscar, Damiàn Perea ha introdotto alcuni corti premiati in tutto il mondo, in cui problematiche come la migrazione o l’anoressia vengono trattate con delicatezza poetica ma senza fare sconti allo spettatore.

IL PROGRAMMA DI MARTEDÌ 7 DICEMBRE

Il tema dell’ambiente sarà al centro dell’attenzione domani (7 dicembre) alle 10.30 al Cityplex Moderno con “Spazio Green”, l’atteso seminario sul cinema “verde” condotto da Nevina Satta, direttrice di Fondazione Sardegna Film Commission. La stessa Satta, insieme a Bepi Vigna e Silvia Armeni, alle 12 presenterà il libro di Luciana Pensuti “C’era una volta il cartone animato” (ed. Kappabit).

Nel pomeriggio, oltre ai film in concorso dalle 16 alle 23.30, la serata alle 17.40 godrà dell’arrivo di Astutillo Smeriglia, creatore della webserie “Preti”, fenomeno da centomila follower candidato nel 2013 al David di Donatello.

La manifestazione, a ingresso libero ma con obbligo di green pass, è organizzata dal Cineclub Sassari, con il sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna, la Edison, e la collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, Animayo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni.

Il programma completo del festival è visibile sul sito www.sardiniafilmfestival.it e sui canali social della manifestazione.




Il Premio Elio Petri a “I Giganti” di Bonifacio Angius: “Un film estremo, al tempo stesso realistico e visionario”

Bonifacio Angius nel film “I Giganti” da lui diretto e interpretato

“I Giganti” di Bonifacio Angius colpisce nel segno conquistando il prestigioso Premio Elio Petri, che lo scorso anno era andato a “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti a pari merito con “Hammamet” di Gianni Amelio, e nella prima edizione (2019) a “Il traditore” di Marco Bellocchio.

“Un film estremo, al tempo stesso realistico e visionario”, così lo ha definito la giuria costituita da figure autorevoli quali Walter Veltroni, Steve della Casa, Paola Pegoraro Petri, Jean Jili, Alfredo Rossi, Giacomo Manzoli e David Grieco. “Un film – si legge ancora nelle motivazioni, presentate dal direttore del FCPT Luca Elmi – che racconta di sogni che non si sono avverati, e di una realtà dalla quale si vorrebbe evadere senza però riuscirci. Un film che racconta dipendenze che, ancora prima delle sostanze, coinvolgono la mente delle persone, la loro vita, i loro rapporti”.

Nato nel 2019 per iniziativa dell’associazione Porretta Cinema, il Premio Petri ha lo scopo non solo di commemorare la figura e l’opera del maestro – autore di pellicole indimenticabili come “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (1969) e “La classe operaia va in paradiso” (1971) – ma di avvalersi di una giuria cinematografica interprofessionale, in grado di “riconoscere e premiare un’opera contemporanea in cui sia evidente, ma non necessariamente esplicito, il lascito dell’eredità autoriale di Elio, non tralasciandone l’importantissima opera di scrittore per il cinema”. Spazio dunque soprattutto a quelle opere culturali capaci di distinguersi per le tematiche di denuncia sociale e politica in linea con il cinema di Petri.

«Solo pensare che venga dedicato al mio lavoro un premio intitolato al Maestro mi fa tremare le gambe – ha dichiarato a caldo il regista sassarese –. Se poi penso a cosa ha significato Elio Petri per me negli anni della mia formazione, il piacere è doppio, in quanto io credo che Petri possa dividere lo scettro di vero genio nella storia del cinema mondiale con pochissimi altri. Un autore “Gigantesco”, padre di un cinema che ora nessuno avrebbe il coraggio di mettere in scena. Io nel mio piccolo, anche per l’amore che ho per il Maestro, a modo mio, ci provo ancora».

Una bella soddisfazione quindi per Bonifacio Angius, pluripremiato regista, sceneggiatore e attore classe 1982, che dopo aver condotto “I Giganti” al Festival di Locarno come unica opera italiana in concorso per il Pardo d’oro, e aver trionfato in Francia al Festival di Annecy, portando nella sua Sardegna la “Miglior Regia” e il “Miglior film Giuria giovani”, conquista ora un ulteriore posto nella storia del grande Cinema Italiano.

Per festeggiare il nuovo traguardo, Angius tornerà (in presenza) con “I Giganti” in sala nella sua città, al Cityplex Moderno di Sassari, lunedì 13 dicembre, alle 19.30; con un’ulteriore proiezione martedì 14, alle 19.30, del film “Perfidia”, quale omaggio all’inizio di questo straordinario percorso cinematografico.

Il Premio Elio Petri



Sardinia Film Festival, l’omaggio al genio di Bruno Bozzetto e i Cartoni Morti di Andrea Lorenzon al Cityplex Moderno

Manfredo Manfredi

SASSARI. Domani (4 dicembre) il Sardinia Film Festival entra nel vivo con una seconda giornata di proiezioni e incontri coi maestri del cinema d’animazione. Dopo il debutto serale di venerdì, il SFF illumina gli schermi del Cityplex Moderno fin dalle 10.30 con “L’invasione degli orsi in Sicilia”, film per tutte le età diretto da Lorenzo Mattotti e tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, acclamato dalla critica fin dalla “prima”, due anni fa, al festival di Cannes. Al termine il presidente e produttore cinematografico Cristian Jezdic, assieme al direttore artistico Luca Raffaelli, e a Carlo Dessì per il Cineclub Sassari, presentano la sei giorni e spiegano il nuovo corso impresso a questa sedicesima edizione, la cui originalità ha già destato l’attenzione dei media nazionali.

Alle 15.30 riprendono i lavori con la sezione “Panorama italiano” e sette opere di altrettanti autori tra riflessioni sul potere e un omaggio all’attrice Beatrice Vitoldi, protagonista ne La Corazzata Potemkin di Sergej Ejzenstein. Dalle 16 via al concorso con il primo blocco di corti inframezzato alle 16.25 dagli interventi provocatori del cineasta colombiano Nieto, che presenterà “Oreille remplie de plumes” e “Prof. Nieto Show”. Alle 16.45 Gustavo Gini col primo dei “Sogni sardi”, la rassegna nella rassegna tutta isolana. Poco dopo le 17.05, il secondo blocco dei corti in concorso, con una modalità frazionata voluta dal direttore artistico per coinvolgere il pubblico nell’ampio ventaglio di offerta del SFF. Spazio ai giovani dalle 17.30 con Andrea Lorenzon e i suoi “Cartoni Morti”, autentico fenomeno web da oltre un milione di follower.

Dalla nouvelle vague ai maestri conclamati dell’animazione: Manfredo Manfredi, che venerdì ha introdotto “Dedalo” (1975) con cui fu candidato all’Oscar, presenterà “KO” e “Ballata per un pezzo da novanta”, due opere risalenti agli anni ’60 ma che non hanno perso nulla della loro originaria forza espressiva. A seguire, il terzo blocco dei corti in competizione, che anticipa “The best of Animayo”, uno dei più importanti festival di animazione, effetti visivi e videogame del mondo di stanza alle Canarie. Ancora i corti in gara dopo le 19, prima della pausa e del rush finale notturno che partirà, alle 21.15, con l’omaggio a Bruno Bozzetto, uno dei padri dell’animazione in Italia, vincitore dell’Orso d’oro di Berlino, del David di Donatello, anche lui candidato all’Oscar, solo per citare una minima parte del suo ricco palmares.

Concluso il quinto blocco dei corti ritornerà Manfredo Manfredi alle 21.55 con l’onirico “Sotterranea” e la riflessione sullo stato dell’arte “Il muro”, rispettivamente del 1972 e del 1970. Alle 22.25 altri venti minuti degli spassosi e dissacratori “Cartoni Morti” a cui seguiranno quattro opere di Nieto e una selezione di corti fuori concorso. Chiusura di serata, alle 23.20, col sesto e ultimo blocco, per sabato, dei lavori candidati ai dieci premi previsti dal SFF.

E proprio sulle ottanta opere scelte per la gara, Luca Raffaelli dichiara di “aver visto molta ricerca e uno stile sempre personale con risultati intensi e drammatici, ottenuti usando sia l’ultima tecnologia che le tecniche dei pupazzi animati”. Una commistione di saperi, inclinazioni, tematiche, scelto per attrarre le più diverse sensibilità degli spettatori.

La manifestazione è organizzata dal Cineclub Sassari, con il sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, della Fondazione Sardegna Film Commission, la Fondazione di Sardegna, la Edison, e la collaborazione di Cartoon Italia, Paf, Asifa, AnimaYo, Nas New Animation in Sardegna, Cityplex Moderno, Character e Libreria Azuni.




Finalmente in Sardegna “I Giganti” di Angius, considerato dalla critica tra i migliori film di Cannes, Venezia e Locarno

Il regista Bonifacio Angius

SASSARI. Osannato dalla critica a livello europeo, dopo tanta attesa “I Giganti” di Bonifacio Angius arrivano finalmente al pubblico delle sale cinematografiche con un omaggio speciale alla Sardegna. Di ritorno dall’entusiasmante esperienza di Locarno, il regista sassarese ha voluto realizzare tre anteprime nella sua terra, prima il film che inizi a circuitare nella tradizionale programmazione cinematografica. L’anteprima sarda assoluta sarà lunedì 18 ottobre al Citiplex Moderno di Sassari, la seconda martedì 19 ottobre al Cinema Odissea di Cagliari, poi mercoledì 20 ottobre al Cinema Teatro Eliseo di Nuoro.

Per la gioia dei fan sarà presente tutto il cast al completo con Bonifacio Angius, Stefano Deffenu, Riccardo Bombagi, Michele e Stefano Manca. La presentazione di Cagliari sarà a cura dello showman Massimiliano Medda e dello scrittore Francesco Abate.

«È sempre molto bello confrontarsi con il pubblico della tua terra natia – ha affermato Angius – c’è tanta gioia, ma non nascondo anche un po’ di timore per gli argomenti trattati dal film». Argomenti non sempre facili da approfondire artisticamente come la solitudine, il sentimento di rivalsa, l’amore, la follia di una generazione alla ricerca di riscatto, che l’autore di capolavori come “Perfidia” e “Ovunque proteggimi” ha voluto indagare sulla linea che lo ha sempre contraddistinto, quella di rendere protagonisti gli ultimi.

Dal 21 ottobre “I Giganti” arriverà quindi nei cinema di tutta Italia per dare il via a una lunga tournée che, a partire da Milano, proseguirà con il cast al seguito lungo tutto lo Stivale e oltre. Da questo momento il film sarà in programmazione a Milano, Roma, Sassari, Cagliari, Nuoro, Bologna, Pisa, Alessandria, Torino, Carbonia, Potenza, Parma, Piacenza, Gorizia, Trieste e in tante altre località.

L’opera di Angius sarà proiettata in anteprima il 23 settembre al Cinema Adriano di Roma, poi il 24 al Cinema Arlecchino di Milano e il 25 al Cinema Beltrade nell’ambito di “Le vie del cinema”, selezionato tra i film più belli tra quellipresentati quest’anno a Cannes, Venezia e Locarno. Il 26 settembre “I Giganti” sarà quindi in concorso al Festival Annecy Cinéma Italien, selezionato tra i migliori film italiani dell’anno.




Emigrazione e pastorizia nelle Shetland: due film pionieristici di Jenny Gilbertson presentati on-line dalla regista Shona Main

Nuovi materiali web per il pubblico a distanza della rassegna cinematografica sarda ‘terre di confine filmfestival – XIII edizione’

Jenny Gilbertson Brown

La XIII edizione di terre di confine filmfestival si è conclusa lo scorso ottobre a Solarussa, dopo aver toccato Cagliari e Asuni, ma alcuni materiali originali continuano ad essere offerti al pubblico attraverso il web. L’evento cinematografico organizzato dall’associazione Su Disterru presenta ora online diverse opere della regista scozzese Jenny Gilbertson Brown, una pioniera del documentario attiva a partire dagli anni Trenta. Le opere, con sottotitoli in italiano, sono a cura di un’attenta studiosa di Gilbertson, la regista scozzese Shona Main.

Il primo lungometraggio di Gilbertson, The Rugged Island – A Shetland Lyric, di 56′, è del 1933: una coppia di giovani di un’isola delle Shetland deve decidere se proseguire la dura vita dei crofter (agricoltori/allevatori), oppure emigrare in Australia. La versione online è quella originaria, muta: https://movingimage.nls.uk/film/0991; l’anno successivo, nel 1934, la regista si lasciò convincere a produrne un’altra con il sonoro (voce narrante e musica originale). Qui la presentazione di Shona Main, sottotitolata in italiano: https://vimeo.com/492667153. La tematica ‘restare o emigrare’ ispirò molti registi, tra cui, probabilmente, anche Michael Powell e il suo famoso The Edge of the World (Ai confini del mondo) (UK/1937/88′): a fronte di un pesante impoverimento, la popolazione dell’isola di St. Kilda deve decidere se restare o meno a vivere nell’isola, e organizza una drammatica contesa tra i primogeniti dei rappresentanti delle due diverse fazioni. Il film di Powell in realtà fu girato nell’isola di Foula, nelle Shetland.

Shona Main

La seconda opera di Gilbertson è un cortometraggio muto, In Sheep’s Clothings  (1933), dedicato all’allevamento e alla speciale tosatura (‘rooing’) delle pecore di razza Shetland: https://movingimage.nls.uk/film/1129. La presentazione di Shona Main è visibile qui https://vimeo.com/492664849.

Questi materiali si aggiungono ai due clip già pubblicati, sempre con sottotitoli italiani – Clavel, il documentario di Shona Main sulla vita di un pastore delle Shetland (UK, 30’ – 2013) https://vimeo.com/4L77735775 (quest’ultimo online solo fino al 26 dicembre prossimo) e la sua presentazione ad opera della regista https://vimeo.com/483275613. I film di Jenny Gilbertson sono visibili gratis sul sito ‘Moving Image Archive’ della National Library of Scotland.




Cinema in Sardegna, Stefano Deffenu e il suo “Ananda”: un viaggio da Sassari all’Himalaya alla ricerca di un sogno

Dall’attore protagonista di “Perfidia” una prima esperienza alla regia prodotta da “Monello Film”

L’opera sarà presentata in prima nazionale a IsReal – Festival del cinema del reale di Nuoro, dal 2 al 6 dicembre sulla piattaforma MYmovies all’interno della sezione Camineras

 

L’attore e regista sassarese Stefano Deffenu

SASSARI. Un lungo viaggio dalla Sardegna alle pendici dell’Himalaya alla riscoperta del proprio equilibrio interiore, immortalando per tre mesi ogni aspetto di questo intenso cammino spirituale e umano. Un viaggio dal quale nel 2011 scaturisce un patrimonio video-documentaristico di forte impatto emotivo, che sembra irrimediabilmente perduto al momento della ripartenza, sottratto da un bambino sparito nel nulla. Sorprendentemente, il girato ricompare tre anni dopo, all’interno di un pacco inviato da un mittente sconosciuto.

Inizia così il la storia di “Ananda”, opera prima del regista Stefano Deffenu, artista sassarese divenuto celebre al grande pubblico nel 2014 come attore protagonista di “Perfidia”, l’apprezzatissimo film diretto da Bonifacio Angius.

Il suo documentario è come un diario di viaggio autobiografico al fianco dell’amico Pierre, alla ricerca dell’antica leggenda degli Ananda, una tribù di bambini fantasma che appare e scompare lungo una strada densa di superstizione e magia.

Da Bangalore a Gokarna fino all’antico villaggio di Malana, “l’Atene dell’Himalaya” fondata dai guerrieri di Alessandro Magno, in questo vagabondare nell’India più remota lo sguardo del viaggiatore si confonde tra l’illusione e la consapevolezza di una bugia che pare più verosimile del vero.

«Il nome Ananda vuol dire felicità, beatitudine. È la mia personale ricerca di una pace interiore che forse non troverò mai – ha spiegato l’autore –. Una ricerca che non si è conclusa col mio ritorno a casa, ma è proseguita per dieci anni in un percorso sofferto e doloroso, che ha trovato la sua catarsi in una commistione di sorrisi e lacrime da un lato e musica e immagini dall’altro, e quindi divinità, saggi, antichi maestri e fantasmi. Dieci anni che non sono comunque bastati a supplire una tremenda separazione, quella di una presenza che sento sempre camminare di fianco a me».

Prodotto da Monello Film, il documentario sarà presentato in prima nazionale a IsReal, il “Festival del cinema del reale” che in questo difficile momento di pandemia si trasferirà dall’auditorium “Lilliu” di Nuoro sulla piattaforma internet MYmovies, per essere reso fruibile dal 2 al 6 dicembre al vasto pubblico del web. Ananda è stato inserito nella sezione Camineras dedicata alle opere realizzate in Sardegna oppure da autori sardi.

Appena recuperate le immagini perdute, il regista non ha trovato l’ardire di rivederle fino al 2016, quando un rinnovato entusiasmo lo ha spinto a riprenderle in mano per iniziare un nuovo percorso, durato tre anni, verso la realizzazione definitiva del film.

Nell’opera confluiscono riflessioni, punti di vista personali che commentano gli eventi di un viaggio divenuto un’avventura incredibile e carica di significato. Una sorta di romanzo di formazione vissuto fra le spiagge del sud dell’India e le pendici delle vette più alte del mondo.




“Tonino Guerra scrittore per il cinema”: l’omaggio sardo all’intellettuale romagnolo

Dal 21 luglio a Monserrato un’intensa rassegna tra incontri e proiezioni nel centenario dalla nascita

In arrivo importanti ospiti da tutta Italia, ben 21 titoli in calendario

Intellettuale poliedrico, poeta, romanziere e pittore, Tonino Guerra è stato nondimeno un attivo sceneggiatore di tanti capolavori del cinema. A cento anni dalla nascita, questo straordinario narratore del Novecento sarà ricordato anche in Sardegna con un’intensa rassegna dal titolo “Tonino Guerra scrittore per il cinema”: dal 21 luglio al 23 settembre, un primo ciclo di appuntamenti, tra incontri e proiezioni, sarà offerto nello spazio all’aperto della Casa della Cultura di Monserrato.

Mentre la seconda parte si terrà dal 2 ottobre al 9 dicembre nel Teatro casa della Cultura. Saranno proposti ben 21 titoli della vastissima produzione dell’artista romagnolo. L’ingresso è libero.

L’iniziativa è organizzata dal “Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Tonino Guerra” composto da Guido Conti, Patrizia Masala, Daniela Marcheschi, Alessandro Macis e Roberto Chiesi (istituito con decreto del Ministro per i Beni culturali e per il Turismo il 28 novembre 2019), in sinergia con l’associazione Hermaea di Cagliari, il Comune di Monserrato e la Regione Autonoma della Sardegna con la collaborazione di diverse Università, Centri studi, associazioni culturali e media partners.

L’inaugurazione è in programma martedì 21 luglio alle 21 negli spazi all’aperto della casa della Cultura in Monserrato, in via Giulio Cesare 37, a partire dalla proiezione del docu-film “Santarcangelo di Romagna. Nasce un campione” del 1953, che è anche il risultato della prima sceneggiatura, scritta insieme a Elio Petri. Subito dopo sarà proposto “Il lungo viaggio” (1997) di Andrej Khrzhanovskij.

Nel corso della serata, introdotta da Alessandro Macis, interverranno il sindaco di Monserrato, Tomaso Locci, l’assessora alla Cultura, Emanuela Stara e, in rappresentanza del Comitato, il presidente Guido Conti, Patrizia Masala e Alessandro Macis.

Sono oltre cento i film pensati, vissuti e sceneggiati da Tonino Guerra insieme a grandi registi che hanno nobilitato l’arte cinematografica. La retrospettiva presenterà lavori realizzati con Elio Petri, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Francesco Rosi, Theo Angelopoulos, Andrej Tarkovskij, Vittorio De Sica, Mario Monicelli e altri.

A introdurre le proiezioni saranno docenti, esperti, critici e operatori culturali provenienti da tutta Italia, come Piero Spila, Michele Guerra, Anton Giulio Mancino, Giorgia Bruni, Diego Cavallotti, Franco Montini, Massimo Tria, Tonino De Pace, Roberto Silvestri, Gabriella Gallozzi. Interverranno inoltre Antioco Floris, Elisabetta Randaccio, Eleonora Migliorini, Marco Asunis, Massimo Spiga, Gigi Cabras.

La letteratura di Tonino Guerra – ed è questa un’altra novità che il Comitato Nazionale intende proporre – non va estrapolata, bensì inserita in contesti formali molteplici per una lettura multidisciplinare ed interdisciplinare a tutto tondo.

«In un intellettuale e in un artista, l’umiltà è spesso sinonimo di grandezza – affermano gli organizzatori –. Con la tenerezza e la purezza di un bambino, Guerra minimizzava il contributo dato, attraverso la scrittura, alla realizzazione di tanti film. Mentre il suo poliedrico universo creativo, a partire dalla poesia, si dipanava tra ricordi, sogno e mondo fantastico, in una lunga e continua narrazione per immagini».

PROGRAMMA DETTAGLIATO

Monserrato – Spazio all’aperto casa della Cultura

Parte I – dal 21 luglio al 23 settembre 2020 – ore 21

 

Martedì 21 luglio

Inaugurazione rassegna e saluti degli organizzatori

Intervengono: Tomaso Locci, sindaco comune di Monserrato; Emanuela Stara, assessora alla cultura comune di Monserrato; Guido Conti, presidente Comitato Nazionale T. Guerra; Patrizia Masala, membro comitato Nazionale T. Guerra; Alessandro Macis, membro Comitato Nazionale T. Guerra.

segue la proiezione dei film

Santarcangelo di Romagna. Nasce un campione (1953), 11’ di Elio Petri

Il lungo viaggio (1997), 20’ di Andrej Khrzhanovskij

Introduce Alessandro Macis, Comitato Nazionale Tonino Guerra

 

Martedì 28 luglio

Proiezione del film “I giorni contati” (1962), 106’ di Elio Petri

Introduce Alessandro Macis, Comitato nazionale Tonino Guerra

 

Mercoledì 5 agosto

Proiezione del film “Il deserto rosso” (1964), 120’ di Michelangelo Antonioni

Introduce Piero Spila, vicepresidente S.N.C.C.I.

Mercoledì 12 agosto

Proiezione del film “I girasoli” (1969), 107’ di Vittorio De Sica

Introduce Antioco Floris, docente Università di Cagliari

Mercoledì 19 agosto

Proiezione del film “Zabrinskie point” (1969), 109’ di Michelangelo Antonioni

Introduce Michele Guerra, docente Università di Parma

assessore alla Cultura comune di Parma (capitale della cultura 2020/2021)

Mercoledì 26 agosto

Proiezione del film “Caro Michele” (1976), 104’ di Mario Monicelli

Introduce Elisabetta Randaccio, critica cinematografica

Mercoledì 2 settembre

Proiezione del film “Cadaveri eccellenti” (1976), 115’ di Francesco Rosi

Introduce Anton Giulio Mancino, docente Università di Macerata

Mercoledì 9 settembre

Proiezione del film “Morti sospette” (1978), 123’ di Jacques Deray

Introduce Giorgia Bruni, responsabile editing testi Centro Studi – progetto EMUI

Mercoledì 16 settembre

Proiezione del film “Tre fratelli” (1981), 113’ di Francesco Rosi

Introduce Diego Cavallotti, ricercatore Università di Cagliari

Mercoledì 23 settembre

Proiezione del film “La notte di San Lorenzo” (1982), 105’ dei F.lli Taviani

Introduce Franco Montini, presidente S.N.C.C.I.

 

MONSERRATO – Teatro casa della Cultura

Parte II – dal 7 ottobre al 9 dicembre 2020 – ore 20.30

 

Mercoledì 7 ottobre

Proiezione del film “Nostalghia” (1983), 121’ di Andreij Tarkovskij

Introduce Massimo Tria, docente Università di Cagliari

Mercoledì 14 ottobre

Proiezione del film “Identificazione di una donna” (1982), 130’ di Michelangelo Antonioni

Introduce Elisabetta Randaccio, critica cinematografica

Mercoledì 21 ottobre

Proiezione del film “E la nave va” (1983), 132’ di Federico Fellini

Introduce Roberto Chiesi, Comitato Nazionale Tonino Guerra

Mercoledì 28 ottobre

Proiezione del film “Ginger e Fred” (1986), 125’ di Federico Fellini

Introduce Tonino De Pace, presidente Circolo C. Zavattini Reggio Calabria

Mercoledì 4 novembre

Proiezione del film “Il volo” (1986), 122’ di Theodor Angelopoulos

Introduce Roberto Silvestri, critico cinematografico

Mercoledì 11 novembre

Proiezione del film “Paesaggio nella nebbia” (1988), 127’ di Theodor Angelopoulos

Introduce Eleonora Migliorini, operatrice culturale

 

Mercoledì 18 novembre

Proiezione del film “Stanno tutti bene” (1990), 121’ di Giuseppe Tornatore

Introduce Marco Asunis, presidente nazionale F.I.C.C.

Mercoledì 25 novembre

Presentazione del catalogo della rassegna a cura del Comitato Nazionale Tonino Guerra

Segue la proiezione del film “Il leone dalla barba bianca” (1994), 30’ di A. Chrzanovskij

Introduce Massimo Spiga, scrittore e sceneggiatore

Mercoledì 2 dicembre

Proiezione del film “Il cane e il suo generale” (2003), 72’ di Francis Nielsen

Introduce Gabriella Gallozzi, direttrice BookCiak Magazine

Mercoledì 9 dicembre

Proiezione del film “Bab’Aziz. Il principe che contemplava la sua anima” (2005), 96’ di Nacer Khemir

Introduce Gigi Cabras, segretario Centro Regionale FICC Sardegna

I partner

Università Aristotele di Salonicco (Grecia); CLEPUL Università di Madeira (Portogallo); Università di Parma; Università di Utrecht (Olanda); Università di Stettino (Polonia); Università Città del Capo (Sudafrica); Associazione Culturale L’Alambicco (Cagliari); Associazione La macchina cinema (Cagliari); Circolo del Cinema C. Zavattini (Reggio Calabria); FICC Federazione Italiana dei Circoli del Cinema (Roma); IFFS International Federation Film of Societes (Portogallo); ANAC Associazione Nazionale Autori Cinematografici (Roma); CISESG Centro Internazionale Studi Europei Sirio Giannini (Seravezza – Lucca); CISLE Centro Internazionale Studi per le Letterature Europee (Torino); Cooperativa Letteraria (Torino); S.N.C.C.I. Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (Roma); CineCritica Web (Roma); Unica Radio – University WebRadio (Cagliari); BookCiak Magazine (Roma); Associazione Calipso (Roma)




“Destino” emoziona il pubblico di Asuni, ancora un successo per Bonifacio Angius

Applausi per il regista sassarese in occasione dell’anteprima del XIII “terre di confine filmfestival”

ASUNI. Se è vero che temi come la superstizione, l’angoscia esistenziale e il nichilismo ci riguardano un po’ tutti, è sicuro che Bonifacio Angius nel suo ultimo lavoro sia riuscito a palesare questi sentimenti con l’intensità e la capacità espressiva che solo il cinema, quello vero, è capace di offrire. La prima visione regionale del cortometraggio “Destino”, ad Asuni nel weekend per l’anteprima del “terre di confine filmfestival 2019-20”, ha mostrato un lavoro capace di suscitare emozioni profonde in un pubblico davvero numeroso, che non risparmiato applausi all’interno della sala convegni del MEA (Museo dell’emigrazione).

Dopo la proiezione, gli spettatori si sono trattenuti a lungo a dialogare con il regista sassarese, al quale hanno rivolto numerose domande e attestazioni di stima.

Per l’opera di Angius (realizzata in collaborazione con le maestranze provenienti dal corso di cinematografia tenuto all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, e distribuito da Elenfant), arriva dunque una nuova conferma dopo il successo alla Mostra del cinema di Venezia, non solo per le qualità ormai conclamate di regista, ma in particolare per quelle di attore, al suo debutto in questo caso nel ruolo di protagonista.

A presentare l’applauditissimo ospite al pubblico di Asuni sono state le direttrici artistiche di questa XIII edizione, l’attrice Antonella Puddu e la regista di animazione stop-motion, Michela Anedda, le quali hanno concesso alcune anticipazioni sul programma che, presumibilmente a marzo, proporrà un intrigante gemellaggio cinematografico tra la Sardegna e le remote isole Shetland.

Oltre ai sindaci Gionata Petza di Asuni e Gian Mario Tendas di Solarussa, primi cittadini delle due sedi storiche della kermesse, a introdurre la serata è stato l’intervento di Sandro Sarai, presidente di “Su Disterru Onlus”, l’associazione che dal 2005 organizza l’evento ormai divenuto tra i più importanti in Italia per quanto riguarda il confronto e l’incontro tra realtà cinematografiche internazionali apparentemente lontane.




Chiude il Sardinia Film Festival 2019 e Roberto Citran inneggia alla Dinamo

All’attore veneto va la menzione speciale per l’interpretazione in “Mon clochard” di Gian Marco Pezzoli. Il vincitore assoluto del festival organizzato dal Cineclub Sassari è “My Tyson” di Claudio Casale. Tra i protagonisti della serata conclusiva anche gli attori Marit Nissen e Paolo Sassanelli

Roberto Citran con Rachele Falchi

ALGHERO. “Forza Dinamo! Sono veneto, però tenevo per questa squadra”. È quasi una dedica ai giganti di Pozzecco quella dell’attore Roberto Citran, per il premio ricevuto dal Sardinia Film Festival sul palco del Cinema Miramare di Alghero. Nella serata conclusiva, a Citran è stata assegnata la Menzione speciale per l’interpretazione nel cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco Pezzoli. È la storia di un insegnante frustrato le cui abitudini sono sconvolte dall’arrivo di un misterioso vagabondo.

L’artista ha ricevuto il riconoscimento dal produttore Giannandrea Pecorelli, componente della prestigiosa giuria internazionale formata inoltre dal direttore dell’Ufficio promozione culturale SIAE, Danila Alda Confalonieri e dal giornalista marocchino Abdelkarim Oakrim.

Claudio Casale ritira il Primo premio

Il vincitore assoluto del festival organizzato dal Cineclub Sassari, miglior cortometraggio della 14esima edizione, è “My Tyson” di Claudio Casale, già detentore nei giorni scorsi del Premio Villanova Monteleone per il Miglior documentario italiano. L’opera racconta la storia di Alaoma Tyson, pugile di origini nigeriane divenuto campione italiano di boxe. Sua madre Patience è il cuore narrante della storia di famiglia, del viaggio migratorio e delle difficoltà incontrate. Come ha raccontato Casale, la donna è stata vittima di un terribile caso giudiziario, condannata ingiustamente a sei anni di prigione per poi essere scagionata.

Il giovane regista romano ha ricevuto la Medaglia della Presidenza della Repubblica dalle mani di Angelo Tantaro, presidente del festival. Al suo fianco la presentatrice Rachele Falchi e la project manager Marta Manconi. Casale, che a Villanova Monteleone aveva dedicato la vittoria alla “capitana” Carola Rackete, ha dedicato questo ulteriore successo ai due protagonisti del suo film.

Miglior Vetrina Sardegna – Premio Obus, è andato a “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara. Miglior fiction italiana a “Solstizio d’inverno” di Alessandra Pescetta; miglior fiction internazionale a “Beetween the lines” del francese Frederic Farrucci; e miglior documentario internazionale a “The “European Dream: Serbia” del regista spagnolo Jaime Alekos, che conquista anche il premio Giuria Ristretta maschile. La Giuria Ristretta femminile è stata assegnata a “Ian, a moving story” di Abel Goldfarb (Argentina).

La Medaglia del presidente della Camera, Premio scuola under 18 è andata a “Giustino, uccellino coraggioso” di Mena Solipano, mentre il Premio Diari di Cineclub a “Noi soli” di Francesco Alessandro Cogliati.

Tra gli altri premiati, il Miglior Cortometraggio sperimentale va a “4664” dell’argentino Federico Robles (Argentina), e Miglior Video art a “Orbit” dell’olandese Martin Tess. Il Bosa Animation Award a “Mercurio” di Michele Bernardi.

Tra i protagonisti sul palco del Miramare anche gli attori Marit Nissen e Paolo Sassanelli. Quest’ultimo ha parlato del suo progetto “La grande fuga”, un’esperienza di volontario per portare il cinema all’interno delle carceri. Un’esperienza che da Regina Coeli si vorrebbe replicare nelle carceri di tutta Italia, e tra queste nella struttura di Bancali.

Nell’incontro, moderato dal giornalista napoletano Alberto Castellano, assieme a Sassanelli sono intervenuti Mario Dossoni, garante dei diritti delle persone detenute e coordinatore delle “giurie ristrette”, Lia Camboni, volontaria del carcere di Bancali (SS) per la sezione femminile, e quindi Vittorio e Alessandro Gazale, che hanno presentato il progetto “Dalle carte alle storie liberate”, e proiettato il video-clip dell’omonimo brano di Piero Marras.

Il Cineclub Sassari ormai da tempo coinvolge la casa circondariale di Bancali all’interno del Sardinia Film festival, organizzando un vero e proprio Premio “Giuria ristretta” per le sezioni femminile e maschile.

Nei giorni scorsi gli autori e gli ospiti hanno inoltre visitato l’ex colonia penale di Tramariglio, nel corso una location scouting organizzata dalla Fondazione Sardegna Film Commission, che li ha portati a scoprire il meraviglioso territorio di Alghero, la cultura e la gastronomia locale.

«Il Sardinia Film Festival si conferma sempre più un evento dal respiro internazionale, grazie anche alla collaborazione dei Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e di importanti partner privati – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì –. Ciò che è emerso in tanti giorni trascorsi insieme è la volontà di comunicare, all’insegna dello scambio culturale, della tolleranza, dell’accoglienza. Valori tipici della nostra terra che si fanno così bandiera di democrazia e di interscambio nel mondo intero».

La manifestazione è realizzata grazie alla collaborazione dei Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e dei numerosi altri partner istituzionali come la Regione Sardegna, l’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, il Ministero di Giustizia, fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Alghero, Unione dei Comuni del Villanova, Università di Sassari e Accademia delle Belle Arti Mario Sironi. Concorrono inoltre diversi partner privati come Obus, main partner che ha assegnato il premio alla migliore opera della categoria Vetrina Sardegna, l’Aeroporto di Alghero SoGeAAl, Diari di Cineclub Media Partner, Key Lab, Confalonieri, Noi Donne 2005, Cherchi Olio e Centro internazionale del fumetto.