LA NUOVA FRONTIERA DELLE CARNI OVINE IN SARDEGNA: UN PROGETTO CHE GUARDA AL MERCATO

Nuove tecniche di ingrasso degli ovini di razza sarda e incroci con arieti da carne per migliorare e diversificare  la qualità delle carni ovine in Sardegna. Il tutto per rafforzare la filiera e il mercato delle carni, in particolare dei capi a fine carriera da destinare al macello, ma anche degli agnelloni pesanti, puntando sul perfezionamento della alimentazione. È l’obiettivo del progetto Incovi, (finanziato dal Psr Sardegna 2014/2022, fondo Feasr misura 16.1 – seconda fase e avviato ad aprile 2023), che coinvolge aziende agricole, agroalimentari, l’Università di Sassari e il Consorzio per la Tutela della IGP Agnello di Sardegna. “Si tratta di un progetto che non poteva che coinvolgerci direttamente – spiega Battista Cualbu, presidente del Consorzio di tutela della Igp con sede a Macomer -, il Contas è sempre particolarmente attento alle novità nelle tecniche di allevamento e al miglioramento della filiera della carne ovina, prelibata ma che ha poco spazio nel mercato e che grazie a questo progetto può trovare una più ampia collocazione”. Azienda capofila la Daga Carni Srl. “Adottiamo una strategia che coinvolge tutti gli attori presenti sul territorio, essenziale per promuovere la sostenibilità economica delle aziende ovine e aumentare la competitività dell’intera filiera delle carni ovine sarde a livello nazionale e internazionale”, afferma Angelo Daga, imprenditore e socio dell’azienda di macellazione. Fondamentale il lavoro dell’Università di Sassari. “È importante porre attenzione scientifica all’alimentazione degli ovini a fine carriera, valorizzando dove possibile le razze sarde autoctone. Questo progetto rappresenta un cambio di rotta in un’ottica di sviluppo virtuoso e diversificazione dei prodotti delle aziende zootecniche sarde” spiega il professore Antonello Cannas, ordinario del Dipartimento di Agraria UNISS e coordinatore del progetto di ricerca, al quale collaborano, con lo scopo di migliorare la qualità delle carni trasformate, anche il professore Costantino Fadda e la professoressa Alessandra Del Caro, dello stesso dipartimento. Il progetto prevede anche di migliorare le tecniche di allevamento e trasformazione di agnelloni da carne, ottenuti incrociando pecore sarde con arieti di razze da carne. “Questa ricerca – spiega il dorettore del CONTAS, Alessandro Mazzette – si inserisce all’interno di una serie di altri progetti che riguardano la produzione delle carni d’agnellone che stiamo seguendo con grande interesse. Il mercato delle carni ci chiede produzioni costanti durante l’anno con protocolli standardizzati e animali di maggior peso, questo impone una parziale revisione dei sistemi di allevamento e alimentazione. È importante sottolineare che gli incroci, vista la loro stagionalità, non saranno mai in competizione con l’agnello da latte IGP che continuerà a essere prodotto in toto con la razza sarda”.
 Al gruppo operativo partecipano anche Sardinya Carni Srl, responsabile della commercializzazione delle carni sul territorio locale, la Cooperativa Produttori Arborea, che contribuirà alla realizzazione di miscele per l’alimentazione zootecnica, e le aziende agricole Demetra, Nuraghe Elighe e l’OP Unione Pastori soc. coop. Agr., coinvolte in tutte le fasi di ricerca sul campo. Il progetto è coordinato da Sarca Srl, con il dottor Marco Valerio Francone della MV Consulting come responsabile tecnico-scientifico, mentre la Credit Data Research Italia, azienda specializzata in finanza agevolata, si occuperà della gestione e la rendicontazione del progetto. “Per noi  di Credit Data Reserch è la prima volta in un progetto di filliera nel settore ovino in  Sardegna – spiega Daniela Auzzas, referente – siamo sicuri che gli obiettivi della ricerca potranno fungere  da volano per future attività imprenditoriali”.

UFFICIO STAMPA CONTAS




Primavera a Teatro, nella danza la nuova frontiera dell’esperienza fisica

 La tredicesima edizione della rassegna diretta da Livia Lepri ha preso il via in Sala Estemporada a Sassari con le compagnie Ariella Vidach Aiep e Déjà Donné

SASSARI. “Primavera a Teatro” ha preso il via nel weekend all’insegna del valore della femminilità, accogliendo a Sassari le compagnie Ariella Vidach Aiep e Déjà Donné con l’intento di “restituire alla donna un momento di attenzione importante attraverso la danza”.

Nella dimensione intima e partecipata della Sala Estemporada, ad alzare il sipario è stata la direttrice artistica Livia Lepri, per lasciare spazio alla giovane danzatrice Sofia Casprini, che si è messa a nudo in tutti i sensi in un’esplorazione della fisicità e dei suoi mutamenti nel tempo. Nell’interpretazione di “HOPE solo”, un estratto dell’omonimo spettacolo creato e diretto da Ariella Vidach e Claudio Prati, l’artista ha cercato di riscoprire tutte le sfaccettature della corporeità, da quelle più materiali ed evidenti a quelle più astratte e indefinite ormai proiettate verso il mondo della realtà virtuale. Una realtà che con l’avvento dei social media ha iniziato a determinare un nuovo concetto di esperienza fisica.

Un fitto intermezzo di applausi ha traghettato la serata verso il secondo appuntamento con Virginia Spallarossa. Dopo gli apprezzatissimi “Ho me” e “Carta Bianca”, la coreografa è ritornata in Sardegna per presentare “Box”, un estratto in anteprima dell’ultimo episodio della trilogia dedicata all’esplorazione del tempo, nella nuova produzione 2024 per la compagnia Déjà Donné con la regia di Gilles Toutevoix.

La necessità è quella di creare spazi sospesi dal tempo, dal calendario, nell’apertura verso un linguaggio semplice rapportato alla consapevolezza di un essere che si ritrova solo sulla scena.

La ciliegina sulla torta è stata “L’aperitivo con l’artista”, che in un format ormai consolidato ha permesso a fine serata un incontro conviviale tra pubblico e protagoniste per interagire e scambiare interessi ed esperienze.

«Dobbiamo ricominciare a dialogare e chi fa il nostro lavoro non sta su un piano differente – ha affermato Livia Lepri – ogni essere umano sta sullo stesso piano, e quando si può dialogare di cultura, di idee, di futuro, di voglia di ricominciare, allora il nostro lavoro funziona ed è funzionale alla società».

La rassegna è organizzata dalla compagnia Danza Estemporada con il patrocinio e il sostegno del Mic, della Regione Sardegna e della Fondazione Sardegna. “Primavera a Teatro” proseguirà sempre in Sala Estemporada il 6 aprile con Borderlinedanza, BTT, Versiliadanza, il 20 aprile con Art Garage e Mandala Dance Company, per concludersi il 4 maggio con le esibizioni di Asmed e Arb Dance. Per info e prevendita contattare [email protected] o chiamare a 3334748731.

Livia Lepri, direttrice artistica di Primavera a Teatro



Tumore al seno, “Pap flap” nuova frontiera della ricostruzione con il Policlinico capofila Figus: la micro chirurgia dell’Aou di Cagliari tra le migliori strutture nazionali

Cagliari 12 giugno 2019. Tumore al seno, la nuova frontiera della ricostruzione si chiama “Pap flap” e “Diep flap”, cioè con il prelievo di lembi dalle cosce e dall’addome. Una tecnica innovativa in cui è leader la struttura complessa di Chirurgia Plastica e Microchirurgia del Policlinico Duilio Casula, diretta dal professor Andrea Figus, in questi giorni a Bologna invitato al Congresso Mondiale di Microchirurgia proprio per presentare i risultati ottenuti con questa tipologia di intervento.

«Ad aprile ci hanno invitato in Danimarca presso la Società Danese di Microchirurgia – spiega professor Figus – a maggio nel prestigioso teatro della Oxford University in Inghilterra: c’è grande interesse per i successi ottenuti nella ricostruzione mammaria microchirugica in particolare con il lembo “pap”, tecnica innovativa nella quale la AOU di Cagliari è capofila in Italia e tra i centri più conosciuti in Europa».

Attiva ufficialmente da febbraio, la Struttura Complessa di Chirurgia Plastica e Microchirurgia si sta affermando in Sardegna e rappresenta ormai una realtà nel panorama nazionale ed internazionale della chirurgia ricostruttiva.

«Il servizio di Chirurgia Plastica Ricostruttiva del Policlinico – dice ancora professor Figus – offre in maniera costante e routinaria, la possibilità di avvalersi delle più moderne tecniche microchirurgiche ampliando le possibilità ricostruttive per le pazienti affette da tumore mammario e di altri distretti come quello testa-collo e degli arti  attraverso la collaborazione con le altre discipline chirurgiche, anche degli altri ospedali cagliaritani»

Negli ultimi due anni sono stati eseguiti più di 140 interventi complessi con lembi microchirurgici, un numero altamente significativo per un centro appena costituito, che lo mette al livello dei principali centri di microchirurgia in Italia.

«In particolare – prosegue professor Figus – la ricostruzione mammaria effettuata con il prelievo di lembi di tessuto (grasso e pelle) dall’interno delle cosce (PAP) o dall’addome (DIEP) delle pazienti e trasferiti nella regione mammaria per ricostruire il seno, rappresenta una delle possibilità ricostruttive per la quale la Chirurgia Plastica della Aou di Cagliari è diventata un punto di riferimento nazionale attraendo pazienti dalla Penisola. Alla AOU di Cagliari le pazienti con diagnosi di tumore al seno possono essere trattate, all’interno di un percorso terapeutico, da un team multidisciplinare ricevendo una ricostruzione ritagliata su misura in base a caratteristiche personali, storia clinica e necessità. La ricostruzione mammaria è possibile sia contemporaneamente alla rimozione del tumore (ricostruzione immediata), sia nel caso non sia stata eseguita precedentemente (ricostruzione differita) o nei casi di fallimento o insoddisfazione dopo ricostruzioni con dispositivi protesici (ricostruzione secondaria)».

Un servizio conclude il direttore della Chirurgia plastica del Policlinico che «è oggi in grado di migliorare la qualità di vita delle pazienti con tumore mammario, rispondendo ad un’esigenza di buona sanità che consente alle donne della nostra regione di evitare viaggi impegnativi alla ricerca di trattamenti ricostruttivi costosi al di fuori dei confini regionali».