“Terre di confine”, tutto esaurito per “Assandira”. Mereu: “Lo spirito del film è lo stesso del festival, cioè raccontare di chi non ha voce”

La rassegna si conclude domenica con la proiezione di ‘Ribelle’ (‘The Brave’), ‘Red Bones’ di Peter Hoar, episodio della serie TV della BBC SHETLAND,  quindi ‘Clavel’ di Shona Main e un estratto di ‘Cul de sac’ di Roman Polansky

Il pubblico di Solarussa per “Assandira”

SOLARUSSA. Tutto esaurito a Solarussa per la presentazione del film “Assandira” di Salvatore Mereu, in prima visione nella provincia di Oristano, tra gli appuntamenti del “terre di confine” film festival. Tanto che gli organizzatori hanno dovuto bloccare le richieste a causa delle limitazioni legate all’emergenza sanitaria.

«Ho raccontato di un mondo ai confini con la modernità – ha spiegato Mereu ai presenti – ho raccontato la Sardegna che a un certo punto incrocia la civiltà moderna, un mondo che normalmente non ha voce, quello della civiltà pastorale, e in questo senso c’è una grande affinità con lo spirito del festival di Asuni e Solarussa. Il fatto che si svolga in un luogo di confine è importante perché rappresenta un tentativo sincero di portare la cultura del cinema laddove sembrerebbe essere scomparsa».

Sotto una meravigliosa luna piena nel cortile di Casa Sanna, il pubblico ha incontrato il regista con quale si è intrattenuto a lungo a dialogare dopo la proiezione del film, accanto alla direttrice artistica Michela Anedda e al sindaco di Solarussa, Mario Tendas, il quale è stato più volte ringraziato da Mereu per il grande impegno profuso in Regione a sostegno del comparto del Cinema in Sardegna. Un comparto che dà lavoro nell’isola a un gran numero di maestranze.

Salvatore Mereu con Michela Anedda e Mario Tendas

E se è vero che il film è un atto di denuncia sul ripiegamento dei valori in funzione del più facile profitto forzando anche i limiti imposti dalla natura, leggere il film solo in questa direzione, secondo l’autore «significherebbe privarlo di tutta una serie di altre letture possibili, a partire dal conflitto tra un padre e un figlio e tra le loro visioni del mondo».

Riguardo alla partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, Mereu ha specificato che è sempre un’esperienza straordinaria ed emozionante. Ma che quest’anno lo è stata in particolar modo, perché si è voluta fare nonostante la situazione contingente sembrasse cancellarla: «Anche se il si è svolta in tono minore penso sia stato dato un grande segnale al pubblico e agli operatori del settore e al cinema di tutto il mondo, perché il cinema deve continuare a vivere, deve rinascere e non essere travolto».

Quindi una piccola curiosità sulla scelta di Gavino Ledda come protagonista: «Avevo visto una sua foto sul web che lo ritrae sotto una quercia in canottiera. Era perfetto. L’ho corteggiato e sono riuscito a convincerlo, per poi capire col tempo quale persona duttile e sensibile fosse, e avesse quindi tutte le carte in regola per diventare un grande interprete, come il film dimostra. Oggi farei fatica a immaginare questo lavoro senza di lui».

Prima di “Assandira” il pubblico di Solarussa ha potuto visitare la mostra fotografica di Alessandro Mirai: ‘A festival can hide another – Un festival ne può nascondere un altro’, e vedere il film “Iona” di Scott Graham preceduta da un videomessaggio dell’autore.

IL PROGRAMMA DI DOMANI.

Domenica 4 ottobre sarà il giorno conclusivo dell’intera manifestazione. Gli appuntamenti si terranno al coperto in Casa Sanna a causa delle previsioni meteo poco favorevoli per eventi all’aperto.

La serata prende il via alle 18 con un film per i più piccoli, ‘Ribelle‘ (‘The Brave’) – La storia di una principessa scozzese guerriera. Alle 20 sarà proiettato un episodio particolarmente rappresentativo della serie TV della BBC SHETLAND, ‘Red Bones‘ (poliziesco, thriller – 2013 – 120’) regia di Peter Hoar, in inglese con sottotitoli in italiano: il commissario Jimmy Perez indaga su uno strano delitto in un’isola delle Shetland.

Alle 22 proiezione di ‘Clavel‘ di Shona Main (docufilm – 2010 – 30′), che racconta la vita di un anziano pastore e agricoltore delle isole Shetland. Il docufilm sarà preceduto da un videomessaggio della regista e seguito da una sessione live di domande e risposte .

Alle 23 proiezione di un estratto di ‘Cul de sac’ (drammatico – 1966 – 111’) di Roman Polansky – Strani incontri nella remota isola di Lindisfarne. La serata e l’intera rassegna si conclude subito dopo con un brindisi finale.




Filmfestival, a Solarussa l’ultimo weekend del XIII “terre di confine”: venerdì apertura con “Assandira” di Salvatore Mereu

Il 2 ottobre prende il via la tappa conclusiva della XIII edizione della rassegna cinematografica: tre giorni di proiezioni, concerti, mostre e lezioni di cinema

SOLARUSSA. Dopo le tappe di Cagliari e Asuni, il “terre di confine” si avvia alla conclusione portando l’ultima tappa del filmfestival a Solarussa, per un weekend che dal 2 al 4 ottobre offrirà un ricco calendario tra proiezioni, lezioni di cinema, mostre e concerti.

Venerdì alle 21.15 nel Cortile di Casa Sanna si parte alla grande con la presentazione del film sardo del momento, “Assandira” di Salvatore Mereu, fresco del successo come partecipante fuori concorso alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia.

Tratto dal romanzo di Giulio Angioni, il film affronta il tema dei compromessi ai quali i sardi sono spesso costretti a sottostare per riuscire a “vendersi” meglio ai turisti stranieri. Nella trama si snodano le vicende dell’agriturismo “Assandira”, nel quale un anziano pastore interpretato da Gavino Ledda si presta a recitare la caricatura del tipico sardo, costruita attraverso stereotipi, solo per dare una mano al figlio nel seguire l’attività.

Ad incontrare il pubblico di Solarussa sarà lo stesso regista Salvatore Mereu, che si intratterrà a dialogare con i presenti. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione con la casa di produzione Lucky Red e al distributore sardo Roberto Podda con la sua Creative Service.

Ma la serata venerdì inizia già alle 18 con il saluto delle direttrici artistiche Antonella Puddu e Michela Anedda, che daranno il via all’inaugurazione della mostra fotografica di Alessandro Mirai: ‘A festival can hide another – Un festival ne può nascondere un altro’. L’esposizione, che sarà presentata dall’autore, raccoglie foto realizzate nel 2017 in qualità di fotografo accreditato al Midnight Sun Film Festival di Sodankyla (Lapponia).

Backstage delle riprese di “Assandira”. Copyright 2020 LUCKY RED S.r.l. tutti i diritti riservati

Alle 19.15 nel Cortile di Casa Sanna sarà il momento della proiezione dello spot della XIII edizione, De s’atra parti de s’arriu (Dall’altra parte del fiume), un corto d’animazione realizzato da Michela Anedda nel corso di un laboratorio sperimentale che ha coinvolto gli abitanti di Asuni e Solarussa.

Seguirà la proiezione di “Iona” di Scott Graham (drammatico – 2015 – 90’) film dal quale è tratta l’immagine della locandina della XIII edizione del film festival. L’opera è presentata in lingua originale (inglese) con sottotitoli in italiano, e sarà preceduta da un videomessaggio del regista Scott Graham.

Da segnalare sabato alle 18 il concerto di Joe Perrino e subito dopo la partecipazione della regista Gabriella Rosaleva, che presenterà il suo “Processo a Caterina Ross”. Quindi la lezione di cinema di Giovanni Columbu e la proiezione delle sue docufiction “Surbiles” e di “Visos. Sogni, segnali, avvisi”. Tutti gli appuntamenti seguono rigorosamente le disposizioni e le restrizioni relative al contenimento dell’emergenza sanitaria.