Il “Merito Morale”: il nuovo parametro di valutazione per una società più giusta

La storia del merito e i libri che ne parlano: come il Merito Morale potrebbe rivoluzionare la valutazione delle persone e delle istituzioni



In un mondo in cui il successo è spesso misurato in termini di risultati economici e prestigio, l’importanza della moralità e dell’integrità può essere facilmente trascurata. Tuttavia, la crescente consapevolezza dell’importanza di un approccio più etico e sostenibile alla vita e agli affari sta portando a una riconsiderazione dei criteri con cui valutiamo le persone e le istituzioni. In questo articolo, esploreremo la storia del merito, le opere letterarie che ne parlano e come l’introduzione del “Merito Morale” come nuovo strumento di valutazione potrebbe avere vantaggi significativi per la società nel suo insieme.

La storia del merito e la letteratura sull’argomento

Il concetto di merito ha una lunga storia, che risale almeno alla filosofia greca antica. Aristotele, ad esempio, nel suo celebre trattato “Etica a Nicomaco”, esplora il rapporto tra virtù, moralità e felicità, sottolineando l’importanza del merito morale nella vita umana. Altre opere filosofiche che affrontano il tema del merito includono “La Repubblica” di Platone, che esamina il ruolo della giustizia e della moralità nella società ideale, e “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, che offre interessanti spunti sul rapporto tra merito e potere.

Nel corso dei secoli, il tema del merito morale è stato affrontato anche da filosofi come Immanuel Kant, che nel suo “I Fondamenti dell’Etica”, analizza il concetto di dovere morale, e John Stuart Mill, che propone l’utilitarismo come teoria morale basata sulla promozione della felicità generale. Più recentemente, autori come Alasdair MacIntyre e Michael J. Sandel hanno esplorato il ruolo del merito morale nella società contemporanea, sottolineando la necessità di una riflessione più profonda sui valori etici e le responsabilità individuali e collettive.

Vantaggi dell’introduzione del Merito Morale

L’istituzione del Merito Morale come nuovo strumento di valutazione delle persone e delle istituzioni potrebbe avere numerosi vantaggi per la società nel suo insieme:

  1. Promozione dell’etica e della responsabilità: valutando le persone e le istituzioni anche in base al loro comportamento morale, si incoraggia un approccio più etico e responsabile, premiando coloro che agiscono in modo virtuoso e scoraggiando comportamenti scorretti o immorali.
  2. Miglioramento della trasparenza e della fiducia: l’introduzione del Merito Morale potrebbe aumentare la trasparenza e la fiducia nel sistema, poiché i cittadini avrebbero una base più solida per valutare le azioni e le decisioni delle istituzioni e degli individui. Inoltre, un’analisi etica approfondita potrebbe aiutare a identificare e prevenire eventuali pratiche scorrette o illecite.
  3. Creazione di un ambiente di lavoro più sano e solidale: valutare i dipendenti e i candidati non solo in base alle loro competenze professionali, ma anche al loro merito morale, potrebbe contribuire a creare un ambiente di lavoro più sano e solidale, in cui la responsabilità, la collaborazione e il rispetto reciproco siano valori fondamentali.
  4. Stimolo all’innovazione sostenibile: premiando le aziende e le organizzazioni che dimostrano un forte impegno nei confronti dell’etica e della sostenibilità, il Merito Morale potrebbe stimolare l’innovazione e l’adozione di soluzioni più ecologiche e socialmente responsabili, contribuendo a creare un futuro più sostenibile per tutti.
  5. Rafforzamento della coesione sociale: l’adozione del Merito Morale potrebbe contribuire a rafforzare la coesione sociale, incoraggiando il rispetto e la comprensione reciproca tra persone di diverse culture, religioni e sfondi. In un contesto in cui le divisioni e le tensioni sono sempre più accentuate, il Merito Morale potrebbe rappresentare un importante strumento per promuovere la convivenza pacifica e la solidarietà tra individui e comunità.
  6. Miglioramento delle politiche pubbliche: l’introduzione del Merito Morale nella valutazione delle istituzioni e dei decisori politici potrebbe portare a politiche più equilibrate, che tengano conto degli interessi di tutte le parti coinvolte e promuovano un approccio più sostenibile e responsabile allo sviluppo economico e sociale.

L’introduzione del ” merito morale” nella scelta dei nostri governanti

Se il “Merito Morale” diventasse un criterio imprescindibile nella scelta dei governanti in Italia, si potrebbero osservare diversi cambiamenti significativi nel panorama politico:

  1. Selezione di candidati più etici e responsabili: con il Merito Morale come requisito fondamentale, i partiti politici sarebbero incentivati a proporre candidati con un solido background etico e un impegno dimostrato nei confronti della responsabilità sociale e della trasparenza. Ciò potrebbe portare a una classe politica più onesta e competente, capace di guadagnarsi la fiducia dell’elettorato.
  2. Riduzione della corruzione e del clientelismo: l’introduzione del Merito Morale potrebbe contribuire a combattere la corruzione e il clientelismo, che purtroppo hanno afflitto la politica italiana nel corso degli anni. Con un maggiore focus sull’integrità e la responsabilità, i politici sarebbero meno inclini a cedere alle tentazioni della corruzione e a favorire gli interessi di singoli individui o gruppi a scapito dell’interesse pubblico.
  3. Maggiore responsabilità nei confronti delle politiche pubbliche: un approccio basato sul Merito Morale potrebbe incoraggiare i politici a considerare gli effetti delle loro decisioni sulla società nel suo insieme, promuovendo politiche più eque e sostenibili. In particolare, potrebbe portare a un maggiore impegno nei confronti dell’ambiente, dell’istruzione, della sanità e della riduzione delle disuguaglianze sociali ed economiche.
  4. Rafforzamento della democrazia: l’introduzione del Merito Morale potrebbe rafforzare la democrazia in Italia, favorendo la partecipazione attiva dei cittadini e garantendo che le istituzioni politiche operino nell’interesse del bene comune. Inoltre, una classe politica più etica e responsabile sarebbe più incline a rispettare le regole democratiche e i principi di legalità e giustizia.
  5. Miglioramento dell’immagine dell’Italia a livello internazionale: adottando il Merito Morale come criterio fondamentale nella scelta dei governanti, l’Italia potrebbe migliorare la sua reputazione a livello internazionale, diventando un modello di buona governance e responsabilità politica. Ciò potrebbe tradursi in un maggiore rispetto e cooperazione da parte degli altri paesi, nonché in un aumento degli investimenti esteri e delle opportunità di crescita economica.

Una donna e un uomo politico selezionato sulla base del “Merito Morale” rappresenterebbe un nuovo tipo di leader, dove etica, integrità e responsabilità sociale sono al centro delle sue scelte e azioni.

Ecco il profilo di un tale uomo politico:

  1. Integrità e onestà: Questo politico dimostrerebbe un’adesione rigorosa ai principi etici, agendo con onestà e trasparenza in tutte le sue decisioni e azioni. Non si lascerebbe influenzare da interessi personali o esterni e sarebbe immune alla corruzione.
  2. Empatia e ascolto: Il politico selezionato per il Merito Morale avrebbe un forte senso di empatia, ascoltando attentamente le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini e lavorando per trovare soluzioni che rispondano ai loro bisogni e aspirazioni. Sarebbe aperto al dialogo e attento alle voci delle minoranze e dei gruppi più vulnerabili.
  3. Visione a lungo termine: Questo leader politico avrebbe una visione a lungo termine per il paese, concentrandosi su politiche e strategie che promuovano uno sviluppo equo e sostenibile. Si impegnerà in progetti e iniziative che garantiscano il benessere delle generazioni future, proteggendo l’ambiente e promuovendo l’innovazione e la ricerca.
  4. Responsabilità e coerenza: Il politico improntato sul Merito Morale si assumerebbe la responsabilità delle sue azioni e decisioni, ammettendo eventuali errori e lavorando per correggerli. Sarebbe coerente nel perseguire i suoi valori e gli obiettivi politici, resistendo alle pressioni per cambiare posizione in base alle convenienze.
  5. Collaborazione e unità: Un politico scelto in base al Merito Morale favorirebbe la collaborazione e il lavoro di squadra, sia all’interno del suo partito che tra le diverse forze politiche. Cercherebbe di promuovere l’unità e il consenso, evitando la polarizzazione e le divisioni inutili.
  6. Competenza e preparazione: Pur avendo una forte base morale, questo politico avrebbe anche una solida formazione e competenza nel suo campo, dimostrando la capacità di affrontare le sfide politiche ed economiche del paese. Sarebbe costantemente impegnato nel miglioramento delle proprie conoscenze e abilità, cercando di apprendere dalle migliori pratiche internazionali.

In conclusione, l’introduzione del Merito Morale come criterio fondamentale nella selezione dei nostri governanti rappresenta una prospettiva promettente e rivoluzionaria. Un simile approccio potrebbe contribuire a creare un ambiente politico più etico, responsabile e orientato al bene comune. Se adottato con impegno e consapevolezza, questo sistema di valutazione potrebbe portare a una nuova era di politica, in cui i leader saranno guidati non solo dalla ricerca del potere o del successo personale, ma anche dal desiderio di servire al meglio gli interessi della collettività e di promuovere una società più giusta e sostenibile.

Con un’adozione tempestiva del Merito Morale, si potrebbe iniziare fin da subito un percorso di rinnovamento nel panorama politico italiano. Questo cambiamento potrebbe ispirare una nuova generazione di leader, che faranno della moralità e dell’etica i loro principi guida, lavorando per il benessere di tutti i cittadini e per la costruzione di un futuro migliore.

Incorporare il Merito Morale nella valutazione dei nostri governanti può sembrare un’utopia, ma la speranza e l’ottimismo sono essenziali per innescare il cambiamento. È tempo di riconoscere l’importanza dell’integrità e della responsabilità nella politica e di intraprendere un percorso che possa portare a una nuova era di trasparenza, equità e progresso.




Turismo, la Sardegna alla fiera “Fa’ la cosa giusta”. Assessore Chessa: ‘Presenteremo un modello di turismo esperienziale, tra cammini, borghi e ospitalità’. Ad ottobre la seconda edizione di ‘Noi camminiamo in Sardegna’

Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, annunciando la partecipazione della Sardegna alla 19^ edizione della fiera del turismo sostenibile “Fa’ la cosa giusta!”, in programma a Milano dal 24 al 26 marzo.

Cagliari, 3 marzo 2023 – “Per la Sardegna, il tema dei Cammini, dei Luoghi di pellegrinaggio e degli Itinerari spirituali rappresenta un segmento strategico della promozione turistica, una proposta che intendiamo rilanciare per consolidare la valorizzazione del patrimonio turistico-culturale attraverso la riscoperta delle vie storiche, cristiane e identitarie”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, annunciando la partecipazione della Sardegna alla 19^ edizione della fiera del turismo sostenibile “Fa’ la cosa giusta!”, in programma a Milano dal 24 al 26 marzo. I cammini di Santa Barbara, di Santu Jacu, di San Giorgio Vescovo, di Sant’Efisio, 100 Torri, la Via dei Santuari, il percorso francescano e gli itinerari che faranno riferimento alle Destinazioni di pellegrinaggio (Borutta, Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco) saranno protagonisti nello spazio istituzionale, di circa 100 metri quadri, riservato all’Isola.

“Identità e tradizioni, accoglienza e senso di comunità sono i valori che devono identificare la ‘Destinazione Sardegna’ nei mercati nazionale e internazionale – ha aggiunto l’assessore Chessa – Durante la fiera milanese proporremo percorsi suggestivi ed esclusivi nel cuore più autentico e profondo dell’Isola, un’offerta di turismo esperienziale, caratterizzato da cammini, borghi e spiritualità. Grazie al protocollo sottoscritto con la Conferenza episcopale sarda abbiamo potuto procedere alla formazione di 70 guide turistiche specializzate sul tema del turismo religioso. Il corso è stato organizzato dalla Pontificia facoltà teologica della Sardegna, in collaborazione con l’Assessorato e la Fondazione Destinazione di pellegrinaggio”.

Durante la presentazione di questa mattina, che ha visto la presenza degli operatori del turismo dei Cammini, l’assessore del Turismo ha annunciato anche la 2^ edizione di “Noi camminiamo in Sardegna”, programmata dal 3 all’8 ottobre 2023: “Alcuni gruppi, composti da giornalisti, videoreporter, influencer, esperti e appassionati, cammineranno contemporaneamente sui principali itinerari spirituali della Sardegna per poi incontrarsi in un borgo, dove racconteranno e condivideranno l’esperienza. Un modo indimenticabile per scoprire, oltre la stagione estiva, la bellezza della Sardegna”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.




Raniero Selva: siamo sulla strada giusta

E’ la strada giusta. La determinazione e l’impegno, se unito alla competenza ripagano sempre. Le buone pratiche adottate per la gestione dei litorali di Alghero interessati dagli abbondanti spiaggiamenti di posidonia ne sono la più chiara dimostrazione. Da qui i miei complimenti all’assessore, che dimostrando la giusta sensibilità ai problemi ambientali prosegue con continuità l’importante lavoro di programmazione istruito negli scorsi anni dal settore Ambiente del comune di Alghero. Ufficio dalla riconosciuta esperienza e competenza, se a distanza di tanto tempo è stato confermato dall’amministrazione per gestire le operazioni sui delicati equilibri in ambito costiero. L’aver previsto un appalto pluriennale per le operazioni di pulizia in spiaggia garantisce oggi una programmazione degli interventi più accurata ed attenta. Fu una scelta lungimirante come lo furono tante altre che oggi proseguono (e proseguiranno) con buoni ed evidenti risultati. Mi riferisco al trattamento della posidonia in impianti idonei e specializzati; al recupero della sabbia, il vero gioiello delle nostre coste; agli interventi di contrasto all’erosione costiera nei tratti di litorale più problematici; all’attenzione verso i balneari – a cui per la prima volta fu accordato un contributo economico; alla corretta gestione dei siti di stoccaggio temporanei, cosa non scontata considerate le condizioni in cui si trovavano. Bravo assessore, sta dimostrando che il perseguire il bene comune è la strada giusta e l’unica per cui vale la pena spendersi e adoperarsi. E questo lo sta dimostrando anche a quei consiglieri e consigliori che ieri urlavano per un briciolo di visibilità, la stessa che oggi il suo lavoro gli ha definitivamente sottratto insieme alla credibilità.