Paolo Truzzu Candidato Governatore in Sardegna: Tra Consensi e Dissenso Interno

Il Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, Designato dal Centrodestra, ma la Coalizione Affronta Divisioni Interne

Cagliari, 5 Gennaio 2024 – di Fausto Farinelli

Il centrodestra sardo ha ufficialmente designato Paolo Truzzu, attuale Sindaco di Cagliari e esponente di Fratelli d’Italia, come il suo candidato alla carica di governatore della Sardegna per le elezioni del 25 febbraio 2024. La decisione, annunciata dopo una lunga giornata di discussioni e trattative, segna un momento significativo nel panorama politico regionale.

Antonella Zedda, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, ha espresso il suo entusiasmo per la scelta, affermando che Truzzu è stato scelto a grande maggioranza dalla coalizione, la quale comprende diversi partiti, tra cui il più influente è proprio Fratelli d’Italia. La designazione di Truzzu rappresenta una scelta di discontinuità rispetto al presidente uscente Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d’Azione (Psd’Az) e rappresenta un tentativo di rinnovamento all’interno della coalizione di centrodestra.

Gianfranco Rotondi, presidente della “Dc con Rotondi”, che sostiene la candidatura di Paolo Truzzu. Rotondi ha dichiarato: “Truzzu è la candidatura giusta per portare il centrodestra alla vittoria e la Sardegna in una nuova fase politica”​

Tuttavia, la candidatura di Truzzu non è stata esente da controversie interne alla coalizione. Nonostante il sostegno di una larga parte della coalizione, Lega e Psd’Az hanno mostrato riserve, decidendo di rimandare una decisione definitiva ad un successivo incontro a livello nazionale. Questa spaccatura interna evidenzia le tensioni e le dinamiche complesse all’interno della coalizione di centrodestra, dove diverse visioni politiche e interessi locali giocano un ruolo importante nella scelta dei candidati.

In attesa della formalizzazione della candidatura di Truzzu a livello nazionale, la situazione attuale presenta un quadro di incertezza per il centrodestra in Sardegna, che deve ora affrontare le sfide di una coalizione non completamente unita e delle dinamiche politiche in evoluzione. La prossima fase delle trattative e delle decisioni a livello nazionale sarà cruciale per determinare l’effettiva solidità della candidatura di Truzzu e per capire se la coalizione riuscirà a superare le sue divisioni interne in vista delle elezioni regionali.

In questo contesto politico emergente, è fondamentale riflettere sulle dichiarazioni del governatore uscente Christian Solinas. La sua posizione, apparentemente ambivalente, solleva interrogativi cruciali: sta Solinas semplicemente cercando di mantenere salda la sua base elettorale di fronte a un cambiamento di leadership, o sta adottando una tattica politica più calcolata per alzare la posta in gioco a favore di Truzzu? Le sue mosse possono essere viste come un’abile manovra per influenzare il corso degli eventi a suo vantaggio, ricordandoci che, in politica, le strategie e le tattiche sono spesso più complesse e sfaccettate di quanto appaiano in superficie. Questo gioco di potere, dove ogni mossa è ponderata e ogni dichiarazione è un potenziale pedone in una scacchiera politica, evoca il celebre aforisma: “In politica, come nel gioco degli scacchi, la tattica è cruciale, e a volte, come affermava Napoleone, ‘battere l’avversario è due volte più soddisfacente quando si usa la strategia’”. Gli elettori sono invitati a considerare attentamente queste dinamiche, poiché le decisioni prese oggi plasmeranno il futuro politico della Sardegna.

Contrasto tra le Dichiarazioni di Antonello Peru e Michele Pais: Preannuncio di una Possibile Frattura?

Un aspetto particolarmente interessante della situazione politica attuale in Sardegna è il netto contrasto tra le dichiarazioni di Antonello Peru, esponente di “Sardegna al Centro”, e quelle di Michele Pais, coordinatore regionale della Lega. Da un lato, Peru esalta il fatto che la scelta del candidato governatore sia stata fatta in Sardegna e in autonomia, suggerendo un processo decisionale radicato nel contesto regionale e libero da influenze esterne. Dall’altro, Pais afferma chiaramente che sarà Roma a dare l’ultima parola sulla scelta, implicando un controllo significativo dei vertici nazionali sulle decisioni regionali.

Questo contrasto non è solo una differenza di percezione, ma può anche essere interpretato come il preludio di una possibile spaccatura all’interno della coalizione di centrodestra. La Lega e il Partito Sardo d’Azione, noti per la loro capacità di cambiare campo politico come già avvenuto in passato, potrebbero trovare in questa discrepanza una ragione per riconsiderare le loro alleanze attuali. La dissonanza nelle loro dichiarazioni sottolinea le tensioni esistenti all’interno della coalizione e anticipa potenziali conflitti futuri.

In questo contesto, gli elettori sardi si trovano di fronte a un quadro politico in rapida evoluzione, dove le alleanze possono essere fluide e le strategie politiche sono in costante adattamento. Il contrasto tra le visioni di autonomia regionale e controllo centralizzato potrebbe essere un fattore chiave nelle dinamiche e nelle decisioni future del panorama politico sardo.




Sardegna sotto inchiesta: accuse di corruzione coinvolgono governatore, consulente e dirigente

L’inchiesta per corruzione che vede coinvolti il governatore della Sardegna Christian Solinas, il suo consulente Christian Stevelli, il dirigente Roberto Raimondi e l’imprenditore Roberto Zedda, si fa sempre più intricata. Mentre la Procura di Cagliari si appresta a volare a Tirana con una rogatoria per fare chiarezza sulle presunte docenze e sulla laurea honoris causa promesse al presidente della Regione da Raimondi – con l’intermediazione di Stevelli – in cambio della sua nomina alla direzione generale di Eni Cbc Bacino del Mediterraneo, il pool degli avvocati difensori dà battaglia sul decreto di sequestro di smartphone, pc e altri supporti informatici a Solinas e agli altri tre indagati.

Ma le difese non si fermano qui: questa mattina tutti gli avvocati, tranne quello di Raimondi, hanno presentato riserva di incidente probatorio sull’esame delle apparecchiature sequestrate, con l’obiettivo di far valutare il materiale probatorio da un giudice e non dal pm, in modo da cristallizzare l’esito in vista di un eventuale giudizio.

L’inchiesta si divide in due filoni, entrambi basati anche su intercettazioni telefoniche, coordinati dal pm Giangiacomo Pilia. Il primo riguarda il compromesso di vendita all’imprenditore Zedda di un ex abazia a Capoterra – e la caparra incassata – di proprietà di Solinas, un’operazione che sarebbe servita al governatore come garanzia per accendere il mutuo per l’acquisto della sua villa al quartiere del Sole, vicino al Poetto di Cagliari. Secondo la Procura, la plusvalenza di circa mezzo milione di euro sarebbe stata la tangente pagata all’imprenditore per ottenere una serie di appalti pubblici dalla Regione e dagli enti controllati.

Il secondo filone, invece, si riferisce alla nomina di Raimondi come dg di Eni Cb-Med. Stando alle accuse, in cambio della nomina, Solinas avrebbe ottenuto alcune docenze a contratto nelle università in cui lavora Raimondi (Tirana e Unilink di Roma) con anche la promessa di una laurea honoris causa nell’ateneo albanese.

Inoltre, Stevelli e Raimondi sono stati sospesi a tempo indeterminato dalla massoneria, in seguito alla loro iscrizione a due logge massoniche e al loro coinvolgimento nell’inchiesta per corruzione e riciclaggio. La sospensione è stata firmata dal gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, lo stesso che aveva sospeso Alfonso Tamburello, il medico trapanese indagato nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro. Stevelli risulta essere iscritto alla loggia “Concordia” dell’Oriente di Cagliari, mentre Raimondi è affiliato alla loggia “Bruno Bellucci” di Perugia.

Mario Guerini, il giornalista Rai in pensione, continua a tenere alta l’attenzione sull’inchiesta per corruzione che vede coinvolti il governatore della Sardegna Christian Solinas, il suo consulente Christian Stevelli, il dirigente Roberto Raimondi e l’imprenditore Roberto Zedda. Nei suoi post giornalieri, Guerini non perde occasione di fornire nuovi dettagli sull’indagine e di fare luce sui retroscena della vicenda. Grazie alla sua esperienza e alla sua conoscenza del mondo dell’informazione, Guerini riesce a portare alla luce aspetti inediti dell’inchiesta, offrendo un prezioso contributo alla comprensione dei fatti. La sua attenzione costante all’inchiesta dimostra l’importanza del ruolo dei media nell’informare la collettività sui fatti di cronaca e nella lotta alla corruzione.






Abuso d’ufficio: Il governatore della Sardegna Solinas rinviato a giudizio

la gup di Cagliari Ermengarda Ferrarese, su richiesta del pm Andrea Vacca, ha rinviato a giudizio il governatore della Sardegna Christian Solinas nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine di due direttori generali dell’amministrazione regionale, precisamente Silvia Curto alla presidenza e Antonio Pasquale Belloi alla Protezione civile.

L’accusa è abuso d’ufficio. la prima udienza è stata fissata per il giorno 15 Dicembre del corrente anno.

    La stessa giudice ha condannato a due anni e otto mesi la capo di gabinetto della presidenza della Regione, Maria Grazia Vivarelli, che aveva scelto di essere giudicata col rito abbreviato.
 




Ordinanza Del Governatore Solinas sulla zona bianca




Diffida ad adempiere per il Governatore Christian Solinas

Il consorzio Zona Franca Sardegna per mano della sua presidente, la Dott.ssa Maria Rosa Randaccio ha provveduto a formalizzare una regolare diffida ad adempiere indirizzata al Governatore della Sardegna Christian Solinas il quale, secondo le tesi del consorzio, non ha provveduto all’attuazione delle norme che attribuiscono ai residenti in Sardegna la fiscalità di vantaggio prevista da:

direttiva 69/75/CEE recepita dall’Art. 170 del DPR 43/1973

direttiva 77/388/CEE recepita dall’Art. 14 del DPR 723/1965

Maria Rosaria Randaccio è stata candidata nelle file di FI nelle ultime elezioni Regionali Sarde del 2019 con la promessa, come sostiene la Randaccio, di portare a compimento la zona franca. Nonostante le dichiarazioni in campagna elettorale del governatore Sardo che prometteva a chiare lettere l’attuazione della zona franca ad oggi è tutto fermo.