Pesca abusiva. La Guardia Costiera di Stintino congiuntamente al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Porto Torres e Isola dell’Asinara hanno eseguito un sequestro di 24 barattoli da 200 Ml cad. di gonadi di ricci di mare rinvenuti nel comune di Stintino.

Il personale della Delegazione di Spiaggia di Stintino ed il personale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Porto Torres e Isola dell’Asinara, con la collaborazione del locale Comando Stazione dei Carabinieri, a seguito di attività di indagini congiunte e su segnalazione del personale della Compagnia Barracellare del Comune di  Stintino, hanno sequestrato, in data 20 aprile 2023 n. 24 barattoli da 200 Ml cad. di gonadi di ricci di mare frutto di pesca illecita e rinvenuti nel Comune di Stintino.

Purtroppo non è stato possibile risalire ai responsabili dell’attività illecita, che alla vista degli agenti operanti, si sono liberati del prodotto ittico e fatto perdere le loro tracce.
I controlli sul litorale di giurisdizione, al fine di debellare la pesca illegale, a tutela ambientale e del consumatore proseguiranno senza sosta ad opera del personale della Guardia Costiera.
Nel ricordare che nella Regione Sardegna la pesca sportiva del riccio di mare è vietata, il Comando della Capitaneria di porto di Porto Torres invita tutti i consumatori ad acquistare prodotti ittici solo ed esclusivamente da rivenditori autorizzati, in grado di certificarne la provenienza da attività di tipo professionale secondo le normative vigenti in materia di pesca nonchè alimentare e di conseguenza atta a garantirne anche la pertinente salubrità a beneficio del consumatore finale.

Porto Torres, li 21 aprile 2023




Guardia Costiera in lutto per la morte del luogotenente Stefano Puddu

Un lutto ha colpito la Guardia Costiera: il luogotenente Stefano Puddu, in servizio presso la Capitaneria di Porto Torres, è scomparso prematuramente nella serata di venerdì a causa di un improvviso malore di natura cardiaca. Puddu, amante del mare e della campagna, si trovava in compagnia di un collega tra gli oliveti di Vessus, nelle campagne di Alghero, quando ha accusato il malore ed è caduto a terra. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte del collega e l’intervento dei medici del 118, il militare non ce l’ha fatta. Sul posto sono giunti anche i carabinieri di Alghero per accertare i fatti, mentre il corpo è stato trasportato presso l’ospedale di Sassari per l’esame autoptico.

La Guardia Costiera, una forza di polizia ad ordinamento militare che ha il compito di garantire la sicurezza della navigazione, la tutela dell’ambiente marino e costiero, il controllo delle attività economiche e la prevenzione e il contrasto del traffico illecito di migranti, droga e armi, è un’istituzione molto importante per l’Italia, in quanto il nostro Paese è bagnato da tre mari (Mediterraneo, Ionio e Tirreno) e ha una lunga costa che si estende per più di 7.500 km. La Guardia Costiera è stata istituita nel 1989, ma la sua storia risale al 1865, quando fu creata la “Regia Guardia Costiera”, il cui compito era la vigilanza delle coste italiane e la lotta contro il contrabbando. Oggi, la Guardia Costiera conta circa 13.000 uomini e donne che operano su tutto il territorio nazionale, sia in mare che sulla terraferma, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio marittimo italiano.




Dal trenta novembre la Guardia Medica si trasferisce al piano terra dell’Ospedale Giovanni Paolo II

La Direzione Aziendale ha disposto lo spostamento del servizio per procedere alla riorganizzazione e alla riqualificazione dei locali nella struttura sanitaria San Giovanni di Dio di viale Aldo Moro

Olbia, 29 novembre 2022 – Il servizio di Guardia Medica sarà trasferito all’Ospedale Giovanni Paolo II per consentire l’avvio delle attività di riqualificazione dei locali del Poliambulatorio San Giovanni di Dio. Il trasferimento sarà effettivo da mercoledì 30 novembre. La continuità assistenziale verrà comunque garantita fino a oggi nel presidio ambulatoriale di viale Aldo Moro, per poi proseguire da domani nell’ospedale olbiese, in via Bazzoni-Sircana.

La Direzione Aziendale della Asl Gallura potrà dare così il via, contestualmente, alla fase di riorganizzazione dei servizi nella struttura di viale Aldo Moro. L’ente è infatti, beneficiario, di un finanziamento regionale di 300mila euro per la riqualificazione dei locali che dovranno ospitare la Centrale Operativa Territoriale, cabina di regia dell’assistenza distrettuale che avrà funzioni di raccordo con i servizi, con il sistema di emergenza-urgenza e con il sistema ospedaliero. Il San Giovanni di Dio, dopo la riqualificazione, ospiterà anche una delle nove Case di Comunità previste in Gallura per soddisfare i bisogni di salute sul territorio, in particolare quelli dei malati cronici.

«Da quest’attività di riorganizzazione non rinviabile cercheremo di cogliere anche un’opportunità, quella dell’avvio di una collaborazione tra la Guardia Medica e il Pronto Soccorso per risolvere almeno in parte le criticità del sistema di emergenza-urgenza nel nostro territorio, dovute alla carenza di medici e ai lunghi tempi di attesa del Pronto Soccorso», sottolinea il Direttore Generale della Asl Gallura, Marcello Acciaro. «Il trasferimento della Guardia Medica al piano terra dell’ospedale Giovanni Paolo II porterà i due servizi ad essere “vicini di casa”, con la prospettiva di supportarsi a vicenda in caso di necessità nella gestione dei pazienti non gravi. Proveremo a ridurre le attese dei cittadini che accedono al servizio di emergenza – conclude il Direttore Generale – creando condizioni di lavoro più dignitose per gli operatori sanitari e dando maggiore dignità agli utenti».


ASL Gallura
Ufficio Stampa e Comunicazione




Pais e Conoci a Guardia Grande, Maristella non c’è

Il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais e il Sindaco Mario Conoci ormai dovrebbero saperlo. Anche la forma ha la sua importanza. Come comitato di borgata di Maristella siamo stati contattati da referenti del comitato zonale nurra per la riunione tenutasi ieri sera a Guardia Grande. Quel comitato non è riconosciuto come comitato di zona in quanto, numeri alla mano, alle elezioni del 2018 ha ottenuto il consenso di nemmeno il 5% della popolazione residente in agro. Per non parlare dei fatto che, a fine mandato, si è auto-rinnovato senza elezioni. Ci chiediamo come possano, l’On.Pais e il sindaco Conoci, prestare il fianco della loro prestigiosa carica istituzionale a simili storture. Sarebbe stato sufficiente fare le cose per bene, inoltrare l’invito di partecipazione attraverso i canali ufficiali. In ogni modo apprendiamo da comunicati di stamattina che tutto è filato liscio. La spasmodica ricerca di anime dei giorni scorsi, purché respirassero, da far accomodare sulle sedie del salone di Guardia Grande ha ottenuto i risultati sperati. Sono stati presi grandi appunti su tematiche trite e ritrite che i nostri politici conoscono perfettamente da anni. Il risultato finale? Chiacchiere al vento. 

Invitiamo l’On. Pais ad agire con incisività sulle problematiche dell’agro di Alghero. Se riuscirà a ottenere risultati concreti saremo tutti pronti a sostenerlo al prossimo turno in Regione. Dall’alto della sua carica può fare molto, per la prima volta nella storia dell’agro di Alghero. Sarà annoverato con Mario Bruno e Marco Tedde tra i nostri ex rappresentanti in Regione senza risultati per il territorio oppure si distinguerà? Speriamo tutti che voglia distinguersi! Non commetta l’errore di credere che con le promesse rivolte a una claque preconfezionata riuscirà a ottenere consensi sufficienti alla rielezione.

Stesso discorso per il sindaco Conoci: dimostri il suo reale interesse per l’agro, senza aggrapparsi alla gonnella di chi i soldi li tira fuori, come Regione e Provincia. Investa anche dal bilancio comunale. Investa quanto versato dalle borgate costiere in interventi per le stesse borgate. Chiediamo quanto di competenza, a partire dalla tassa di soggiorno versata dai turisti che amano Porto Conte e che l’hanno versata per il nostro territorio, non per il centro storico.

Tonina Desogos – Presidente Comitato di Borgata di Maristella    




Guardia Costiera e Parco, visita del Comandante Canu: sinergia per progetti e tutela ambientale [video + foto]

Visita Istituzionale del Direttore Marittimo del Nord Sardegna, il Capitano di Vascello Giovanni Canu, nella sede dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte. Incontro e discussione col Presidente Raimondo Tilloca su alcuni importanti temi. Commento positivo del Comandante Canu sull’area protetta

Visita a Casa Gioiosa da parte del Comandante della Direzione Marittima del Nord Sardegna, il Capitano di Vascello Giovanni Canu. Accompagnato dal Tenente di Vascello Giuseppe Tomai ha incontrato il Presidente dell’Aziende Speciale Parco di Porto Conte, Raimondo Tilloca, e il referente dell’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana, dott. Alberto Ruiu. Dopo i saluti, alla presenza anche del direttore del M.A.S.E. Massimiliano Fois e della referente di ExplorAlghero, Carmelanna Zidda, e uno scambio di doni, è iniziato il confronto nella sala riunioni della sede a Tramariglio. Diversi i temi sul tavolo a partire dal problema della pesca di frodo e con ulteriori azioni da introdurre, repressive e di sensibilizzazione, tra cui il coinvolgimento sempre maggiore delle scuole con anche delle serate dedicate proprio alla risorsa mare, alla pesca sostenibile e alla tutela ambientale. Azioni che non possono che essere utili ad arginare dalla radice eventuali atteggiamenti contrari alla legge e di aggressione dell’ecosistema marino. Il progetto del campo boe, volto a creare un sistema di ormeggi finalizzato a limitare i danni creati nei fondali dagli ormeggi delle imbarcazioni, è stato un altro dei temi affrontati. Altra questione la pesca del “riccio di mare” con le recenti drastiche scelte utile a permettere il ripopolamento della specie. Tema che ha visto in questi anni in prima linea l’Ente Parco con anche le direttive sempre più restrittive introdotte dal direttore Mariani. Prima dei saluti finali, c’è stata una visita degli spazi museali con grande apprezzamento da parte del Comandante che ha sottolineato la grande rilevanza ambientale e sociale del Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana. 




GUARDIA DI FINANZA CAGLIARI: SEQUESTRATA UNA PIANTAGIONE ABUSIVA DI CANAPA INDIANA (CANNABIS INDICA) NEL COMUNE DI DOLIANOVA (SU). ARRESTATE 2 PERSONE E SEQUESTRATE 3.000 PIANTE.

I finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari, nell’ambito di un’ampia attività di monitoraggio del territorio finalizzata al contrasto dei fenomeni illeciti, hanno individuato e sequestrato una piantagione illegale di canapa indiana (cannabis indica) coltivata in località “MUGORI”, in area demaniale collegata, senza soluzione di continuità, con una proprietà privata all’interno del Comune di Dolianova (SU).

Il servizio trae origine da una ricognizione effettuata da un elicottero della Sezione Aerea di Elmas, grazie alla quale è stato possibile riconoscere dall’alto la rigogliosa piantagione, abilmente nascosta dalla folta vegetazione. La sinergia tra i Reparti aeronavali ha permesso ai militari della Stazione Navale di Cagliari di raggiungere nell’immediato la zona via terra. Dopo aver accertato che la coltivazione fosse del tutto illegale, è scattato subito il blitz. All’interno della piantagione venivano colti in flagranza di reato due soggetti che, alla vista dei finanzieri, tentavano la fuga attraverso il fiumiciattolo adiacente, scagliando delle pietre contro i militari. I due uomini – uno di 40 anni originario di Dolianova e l’altro di 43 anni originario di Carbonia – venivano subito raggiunti e tratti in arresto, grazie anche all’insistente pedinamento di un elicottero del Corpo.

Si è proceduto successivamente al sequestro, previo sradicamento, di circa 3.000 piante di “Cannabis Indica” di varie dimensioni, comprese tra i 50 e gli 80 cm di altezza, tutte in piena fioritura.

Lungo i filari della piantagione è stato inoltre rinvenuto un sofisticato sistema di irrigazione, alimentato da un potente gruppo elettrogeno e collegato direttamente ad un corso d’acqua naturale, oltre a molti contenitori di fertilizzanti utilizzati per la crescita rapida e continua delle infiorescenze.

Una volta immesso sul mercato illegale, la vendita dello stupefacente avrebbe fruttato un guadagno di circa 3 milioni di euro.

L’operazione si è conclusa con il sequestro della piantagione abusiva di Cannabis Indica e con l’arresto dei due responsabili di nazionalità italiana, colti in flagranza di reato e deferiti alla competente A. G. per il reato di “coltivazione abusiva di canapa indiana”, art. 73, comma 1°, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 e art. 110 del C.P. “pena per coloro che concorrono nel reato”; provvedimenti convalidati dall’A.G..

Gli arbusti, dopo il nulla osta della Autorità Giudiziaria, verranno distrutti.

L’attività appena conclusa – sottolinea il Col. Alessandro Bucci, Comandante del ROAN Guardia di Finanza Cagliari – testimonia ancora una volta l’azione trasversale dei Reparti Aeronavali delle Fiamme Gialle ai quali la normativa di settore demanda specifici compiti di prevenzione e contrasto degli illeciti in materia stupefacenti, sul territorio e in mare, a tutela della salute dei cittadini. L’ennesimo sequestro conferma che la Sardegna continua ad essere una terra ove prosperano numerose piantagioni illegali di cannabis, spesso sapientemente occultate, che alimentano il florido mercato degli stupefacenti e dell’illegalità. Per questo, continua incessante l’azione degli uomini del Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari che, attraverso l’ausilio dei moderni elicotteri, sta intensificando l’azione di controllo di tutto il territorio sardo.




GUARDIA DI FINANZA LA MADDALENA: SEQUESTRO DI SOSTANZE STUPEFACENTI AI FINI DI SPACCIO. DENUNCIATO UN 29ENNE.

Nell’ambito di una mirata attività finalizzata a contrastare l’annoso fenomeno connesso al traffico di sostanze stupefacenti, i finanzieri della Sezione Operativa Navale di La Maddalena, dopo accurate indagini, hanno sequestrato 1,8 Kg. di marijuana e denunciato a piede libero un soggetto di 29 anni, residente a La Maddalena, con precedenti penali.

L’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine, deteneva tranquillamente presso la propria abitazione l’ingente quantitativo di marijuana per lo spaccio locale. Dopo una serie di perquisizioni domiciliari, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, i militari hanno rinvenuto la droga, abilmente occultata all’interno di uno zaino chiuso da un lucchetto e nascosto in una scatola.

Al momento della perquisizione, in casa era presente solo la sorella del soggetto denunciato la quale, ignara delle attività illecite del fratello, dichiarava la propria estraneità ai fatti, confermata successivamente dall’uomo che, oltre ad assumersi la totale responsabilità delle azioni, dichiarava di possedere un’altra piccola quantità di marijuana in un’altra sua abitazione.

Il 29enne è stato denunciato a piede libero ai sensi dell’art.73 comma 1 del D.P.R. 309/90 che prevede, per tale reato, la reclusione da sei a venti anni e la multa da 26 mila a 260 mila euro.

Il risultato di servizio – dichiara il Colonnello Bucci – Comandante del ROAN Cagliari – è l’ennesimo colpo inflitto ai piccoli spacciatori di droga che negli ultimi anni stanno dilagando in Sardegna, ove la Guardia di Finanza è costantemente presente, sia in mare che sul territorio, non solo per le attività di polizia economico finanziaria ma anche per contrastare il traffico illecito delle sostanze stupefacenti che, purtroppo, continua a dilagare e a mettere in serio pericolo i nostri ragazzi.




GUARDIA DI FINANZA: RESTITUITI AGLI ARENILI DELL’ISOLA OLTRE 100 KG DI SABBIA E SASSI SEQUESTRATI NEL CORSO DELLA SCORSA STAGIONE ESTIVA. 41 TURISTI VERBALIZZATI E SANZIONATI

Comunicato stampa 05.06.2021

Sulla scorta delle direttive impartite dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari, i finanzieri del Gruppo di Olbia in servizio presso l’aeroporto “Costa Smeralda” ed i porti di Olbia e Golfo Aranci – in piena sinergia con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed avvalendosi dell’ausilio delle Unità Cinofile e dei Baschi Verdi del Corpo – hanno incentivato nel corso del 2020, tra gli altri, i controlli in materia ambientale con particolare riferimento al traffico di animali e vegetali protetti (controlli CITES) nonché quelli a contrasto del fenomeno della sottrazione di sabbia, ciottoli, sassi e conchiglie dagli arenili dell’Isola.

Sulla base di specifica attività di intelligence, costantemente effettuata nel tempo dalle Fiamme Gialle sassaresi e condotta sul web e sui principali siti di e-commerce, è stato infatti rilevato un vero e proprio business illegale posto in essere attraverso numerosi annunci che pubblicizzavano la vendita di sabbia, conchiglie o pezzi di granito provenienti dalle spiagge più rinomate della Sardegna, anche a prezzi rilevanti.

Nonostante la sensibile diminuzione del numero di turisti nell’Isola, la trascorsa stagione estiva si è conclusa con il sequestro di oltre 100 kg di tali minerali e fossili e con la segnalazione al Servizio Territoriale dell’Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna di Tempio Pausania di 41 soggetti, verbalizzati in violazione alla Legge Regionale n. 16/2017 che prevede, oltre al sequestro, una sanzione pecuniaria da 500 a 3.000 euro, con importo conciliabile pari a 1.000 euro.

I procedimenti amministrativi, avviati per gli illeciti in materia ambientale riscontrati, hanno consentito entrate alla Regione Sardegna di importi superiori ai 13.000 euro mentre per coloro che non hanno inteso avvalersi della definizione agevolata della sanzione in misura ridotta, il Corpo Forestale invierà le ingiunzioni di pagamento previste dalla legge 689/81.

Al termine del previsto iter, lo scorso 1° giugno, i materiali sequestrati e custoditi presso i locali della caserma delle Fiamme Gialle di Olbia sono stati consegnati al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna di Tempio Pausania, per essere ricollocati negli arenili di provenienza da cui erano stati illecitamente asportati.






OPERAZIONE “BAD VILLAGE” DELLA GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATO IL PIU’ IMPORTANTE COMPLESSO TURISTICO ALBERGHIERO DI OLBIA

 OPERAZIONE “BAD VILLAGE” DELLA GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATO IL PIU’ IMPORTANTE COMPLESSO TURISTICO ALBERGHIERO DI OLBIA E ARRESTATI I SUOI FONDATORI. NEI GUAI ANCHE UN PUBBLICO UFFICIALE E UN NOTO PROFESSIONISTA ROMANO. 

La Guardia di Finanza, delegata dal dr. Gregorio Capasso, Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale gallurese che ha disposto gli arresti domiciliari per i fondatori di un noto complesso immobiliare. 

Con la stessa ordinanza è stato disposto anche il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili del valore stimato in circa 60 milioni di euro. I Finanzieri hanno apposto i sigilli a terreni, campi da calcio e tennis, un centro nuoto, un palasport, un albergo, una club house ed aree urbane ed uffici in tre diverse torri. Disposto, inoltre, il sequestro delle partecipazioni che gli indagati avevano in altre società.

Questo l’esito delle complesse indagini svolte dalle Fiamme Gialle di Olbia che hanno svelato gli accordi e le collusioni finalizzati a turbare l’asta fallimentare per consentire a soggetti falliti di rientrare in possesso del compendio. 

I soggetti colpiti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, padre e figlio, noti imprenditori olbiesi legali rappresentanti di diverse società, attraverso accordi con un pubblico ufficiale, Direttore Generale di un’associazione di enti pubblici locali, e con la mediazione di un importante professionista romano, avrebbero tentato di rientrare in possesso del patrimonio di società fallite. 

Dalle attività è emerso come gli indagati avrebbero agito anche approfittando della situazione emergenziale venutasi a creare con la pandemia da nuovo coronavirus. Gli stessi avrebbero provato ad accedere perfino a finanziamenti agevolati e garantiti da fondi governativi. 

Gli indagati hanno in pratica ristretto, anzi azzerato, la platea dei possibili concorrenti, attraverso contatti clandestini ed accordi che gli avrebbero consentito, con la costituzione di una new company con sede un paese extra UE, di continuare a gestire le attività. 

L’importante quadro probatorio emerso dalle indagini è frutto

dell’attività dei finanzieri del Gruppo di Olbia e della Sezione di Polizia giudiziaria di Tempio Pausania, dipendenti dal Comando Provinciale Sassari, che hanno operato sotto il coordinamento della Procura della Repubblica. 

L’odierna attività di servizio conferma il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti economico-finanziari ed in particolare ai reati contro la Pubblica Amministrazione. 




GUARDIA DI FINANZA: SBARCA AL PORTO ISOLA BIANCA CON OLTRE 50 MILA EURO IN CONTANTI. SCATTANO DENUNCIA E SEQUESTRO

I

I MILITARI DELLA GUARDIA DI FINANZA DEL GRUPPO OLBIA,

NEL CORSO DELL’ORDINARIO SERVIZIO VOLTO ALLA

REPRESSIONE DEI TRAFFICI ILLECITI PRESSO LO SCALO

PORTUALE CITTADINO DI ISOLA BIANCA, HANNO

CONTROLLATO UN VIAGGIATORE SOSPETTO SBARCATO

ALLA GUIDA DI UN’UTILITARIA DAL TRAGHETTO

PROVENIENTE DA CIVITAVECCHIA.

DURANTE LE OPERAZIONI L’ATTENZIONE DEGLI OPERANTI

VENIVA RICHIAMATA DA UN SOGGETTO APPARSO

PREOCCUPATO DALLA PRESENZA DELLE UNITÀ CINOFILE.

PER TALE MOTIVO L’AUTOVETTURA VENIVA SELEZIONATA

PER ESSERE SOTTOPOSTA AL CONTROLLO DAI CANI BETTY

E HOLIVER.

DOPO ACCURATA PERQUISIZIONE I FINANZIERI HANNO

RINVENUTO TRE DISTINTE CONFEZIONI OCCULTATE

Comando Provinciale Sassari

Gruppo Olbia

ALL’INTERNO DEI PANNELLI DEL CRUSCOTTO E CONTENENTI

DIVERSE DECINE DI MIGLIAIA DI EURO DIVISE IN FASCETTE.

IL VIAGGIATORE, C.G., SICILIANO DI ANNI 52, DISOCCUPATO,

NON È STATO IN GRADO DI FORNIRE ADEGUATE MOTIVAZIONI

CIRCA IL POSSESSO E LE RAGIONI DEL TRASPORTO DEL

DENARO CONTANTE. PER QUESTO MOTIVO È STATO

ACCOMPAGNATO PRESSO LA CASERMA DI VIA SALGARI PER

I SUCCESSIVI APPROFONDIMENTI. L’ANALISI DELLE BANCHE

DATI IN USO AL CORPO HA CONSENTITO DI ACCERTARE CHE

L’UOMO È UN PREGIUDICATO GRAVATO DA NUMEROSISSIMI

PRECEDENTI DI POLIZIA, OGGETTO NEGLI ANNI DI DIVERSE

MISURE DI PREVENZIONE TRA LE QUALI LA SORVEGLIANZA

SPECIALE CON OBBLIGO DI DIMORA E DI SOGGIORNO

PREVISTI DAL CODICE DELLE LEGGI ANTIMAFIA E DELLE

MISURE DI PREVENZIONE.

I SOGGETTI APPARTENENTI A TALE CATEGORIA SONO

TENUTI A SPECIALI OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE ANCHE IN

RELAZIONE ALLE VARIAZIONI PATRIMONIALI

PARTICOLARMENTE RILEVANTI POICHÉ LA NORMATIVA

ANTIMAFIA È FINALIZZATA ALTRESI’ AL MONITORAGGIO DEI

PATRIMONI DEI SOGGETTI RITENUTI PERICOLOSI.