Riscaldamento Condominio 2026: guida completa a costi, normative e risparmio

Dalla stagione termica alle strategie di risparmio: tutto quello che devi sapere per affrontare l’inverno







Riscaldamento Condominio 2026 – SardegnaPress.it


3 Ottobre 2025
ECONOMIA

Riscaldamento Condominio 2026: guida completa a costi, normative e risparmio

Dalla stagione termica alle strategie di risparmio: tutto quello che devi sapere per affrontare l’inverno

📍 ITALIA | Analisi condomini 2025-2026

Un brivido che corre lungo la schiena, il vetro della finestra che si appanna al primo respiro, il desiderio di quel tepore domestico che solo i caloriferi sanno regalare. L’inverno non si annuncia sul calendario, ma con sensazioni inequivocabili che, puntualmente, rinnovano in condominio l’eterno dibattito: quando si accende? E, soprattutto, quanto ci costerà quest’anno?

La stagione termica 2025-2026 è alle porte. Anzi, in alcuni Comuni, di fatto è già cominciata: a Fossano, nel Cuneese, il sindaco ha firmato l’ordinanza in deroga che dal 2 ottobre consente l’accensione anticipata degli impianti. Mai come ora, affrontarla con preparazione non è solo una questione di comfort, ma di una vera e propria strategia economica e di benessere.

Spesa annua stimata
€2.297

Zone climatiche
6

Risparmio possibile
25%

L’Italia a più velocità

L’accensione dei caloriferi non è un gesto lasciato all’arbitrio del singolo, ma una decisione orchestrata a livello nazionale da una normativa precisa, il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, pensata per conciliare le esigenze climatiche delle diverse aree del Paese con la necessità di contenere i consumi.

È l’articolo 4 di questo decreto a suddividere l’Italia in sei zone climatiche, ognuna con le proprie “finestre” temporali per l’attivazione degli impianti. Si va dalla Zona F, quella delle aree alpine e appenniniche più fredde, dove non esistono limitazioni, alla Zona A, che comprende i comuni più meridionali come Lampedusa, con un periodo di accensione molto breve.

Zone principali:
Zona E (Milano, Torino): 15 ottobre – 15 aprile, 14 ore/giorno
Zona D (Roma, Firenze): dal 1° novembre
Zona C (Napoli, Palermo, Cagliari): dal 22 novembre

L’accensione senza limiti

Sebbene la legge imponga limiti orari precisi, esistono specifiche condizioni tecnologiche che permettono di superare queste barriere, consentendo un funzionamento continuo dell’impianto. Queste deroghe, dettagliate nell’articolo 7 del DPR 74/2013, sono concesse solo in presenza di sistemi evoluti che garantiscono efficienza.

“L’accensione continua è permessa se l’impianto è dotato di gruppo termoregolatore pilotato da sonda esterna e programmatore su due livelli nelle 24 ore”

La centrale termica e il Terzo Responsabile

Prima ancora che il calore raggiunga i singoli appartamenti, tutto ha origine nella centrale termica. La gestione di questo cuore pulsante dell’edificio è una delle responsabilità più delicate per un amministratore. Per impianti di potenza nominale superiore a 35 kW (la quasi totalità di quelli condominiali), l’amministratore ha l’obbligo di delegare esercizio e manutenzione a una figura specializzata.

Entra qui in gioco il “Terzo Responsabile”: un’impresa qualificata che si fa carico di tutte le responsabilità civili e penali relative all’impianto. La nomina deve avvenire tramite un contratto scritto che dettagli tutti i compiti, dai controlli di efficienza energetica alla manutenzione ordinaria.

Il calore intelligente

Una gestione oculata del calore è la chiave per ridurre i costi e garantire un ambiente salubre. La temperatura ideale negli ambienti domestici è fissata per legge a 20 gradi Celsius, con 2 gradi di tolleranza.

L’abitudine di accendere e spegnere l’impianto più volte al giorno è controproducente. È molto più efficiente mantenere un funzionamento continuo per un numero maggiore di ore a una temperatura più bassa, una strategia che garantisce un comfort uniforme e può portare a risparmi dal 10 fino al 25 per cento.

Il nemico invisibile: la muffa

Un riscaldamento ben regolato non giova solo al portafoglio, ma è la prima e più potente arma contro la muffa. La muffa prolifera dove c’è umidità, e l’umidità in casa si forma per le nostre attività e per la nostra stessa presenza.

💡 Consiglio pratico: Aprire completamente le finestre per pochi minuti è molto più efficace che lasciarle a vasistas per ore. Nelle case moderne, la soluzione ottimale è la ventilazione meccanica controllata (VMC).

Quanto mi costi

Capire i costi è il primo passo per governarli. Per una famiglia tipo, la spesa energetica per il 2025 è stimata in crescita, per un totale di circa 2.297 euro annui tra luce e gas. In un condominio di trenta appartamenti, la spesa per il solo gas può superare i 30.000 euro a stagione.

I benefici fiscali per operazioni di efficientamento, come l’Ecobonus, sono stati un motore fondamentale, sebbene le aliquote siano in progressiva diminuzione per il 2025 (50-36%) e gli anni successivi (36-30%).

A ciascuno il suo

Pagare in base a quanto si consuma è il principio che guida la normativa europea e nazionale in tema di riscaldamento. Il decreto legislativo 102/2014, modificato dal DL 73/2020, ha introdotto un principio più semplice e flessibile:

“L’importo totale deve essere suddiviso: almeno il 50% legato ai consumi effettivi misurati dai ripartitori, massimo il 50% per quota fissa”

Questa modifica ha dato più autonomia alle assemblee condominiali, pur mantenendo fermo l’obiettivo di responsabilizzare ogni condomino sul proprio consumo energetico.

Quando il calorifero non scalda

Se l’intero impianto centralizzato non garantisce il calore necessario, la responsabilità è del condominio. In caso di disservizio prolungato, si può configurare un “danno da freddo”. La giurisprudenza ha riconosciuto il diritto al risarcimento, come stabilito dal Tribunale di Milano con la sentenza n. 8308 del 17 settembre 2019.

Affrontare la stagione fredda con consapevolezza significa trasformare un obbligo in un’opportunità: per la propria casa, per il proprio portafoglio e per l’ambiente.






Grande Pevero: la Costa Smeralda guida il futuro della sostenibilità ambientale

Una mattinata di sole rovente ha fatto da cornice a un’importante conferenza ambientale sulla spiaggia del Grande Pevero, nel cuore della Costa Smeralda. Al centro dell’incontro, la difesa del territorio, la responsabilità condivisa e l’impegno verso un turismo più consapevole.

Un incontro tra natura, impegno e dialogo
Alle 10:30 del mattino, con il sole già alto e i termometri fermi sui 34 gradi, la spiaggia del Grande Pevero è già animata. In attesa della conferenza stampa prevista per le 11, l’atmosfera è rilassata ma carica di aspettative. Presso il punto ristoro, sorseggiando un’aranciata, nasce una conversazione con Carlo Carboni, senior account dell’agenzia SecNewgate di Milano, che racconta con piacere dei suoi trascorsi ad Alghero. Un piccolo aneddoto che mostra come, a volte, le connessioni tra persone e territori possano emergere inaspettatamente.

Il sindaco Ragnedda: educare per proteggere
Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, ha aperto la conferenza sottolineando l’importanza dell’educazione ambientale, specialmente tra i giovani. Il progetto illustrato è solo uno dei tanti previsti nell’ambito dell’Agenda Blu, un insieme di iniziative concrete che includono la pulizia delle spiagge, il coinvolgimento delle scuole e la tutela delle aree più fragili del litorale, come le zone retrodunali. “Proteggere queste aree significa proteggere le spiagge stesse”, ha ribadito il primo cittadino, lanciando anche un chiaro messaggio contro progetti che potrebbero alterare irreversibilmente il paesaggio, come gli impianti offshore.

Ferraro: custodire, non sfruttare
È poi intervenuto Mario Ferraro, CEO di Smeralda Holding, che ha rafforzato il concetto di turismo sostenibile. Secondo Ferraro, la Costa Smeralda deve restare un esempio di qualità, non di quantità. “Nel 1967 c’erano 13 hotel e oggi sono ancora 13. Questo dimostra la nostra volontà di non cementificare, ma di valorizzare”, ha affermato. Ha anche messo in guardia sui rischi legati al turismo incontrollato, richiamando la sua esperienza personale sull’isola di Capri, dove il sovraffollamento ha avuto effetti pesanti.

Jan Pachner: protezione e consapevolezza
A seguire, Jan Pachner, segretario generale di One Ocean Foundation, ha evidenziato quanto sia cruciale far comprendere al turista la responsabilità che ha verso il territorio. Ha sottolineato il valore della biodiversità marina e l’importanza di proteggere non solo ciò che è visibile in superficie, ma anche ciò che vive nei fondali, come la posidonia. “Il mare è un nostro alleato contro il cambiamento climatico, non possiamo permetterci di trascurarlo”, ha dichiarato.

Un nuovo intervento per le dune del Grande Pevero
Durante la conferenza del 20 giugno, è stato presentato ufficialmente un nuovo progetto dedicato alla tutela dell’ecosistema dunale della spiaggia del Grande Pevero. L’iniziativa, parte del programma “salva-dune” della One Ocean Foundation, prevede l’installazione di barriere protettive realizzate con materiali naturali e riciclabili, come legno e fibre vegetali. L’obiettivo è quello di ridurre l’erosione, rigenerare la vegetazione e proteggere la biodiversità, con particolare attenzione alla macchia mediterranea e alle specie animali che la popolano.

Informare per responsabilizzare
Accanto agli interventi ambientali, il progetto prevede anche l’installazione di cartellonistica informativa rivolta a bagnanti, cittadini e studenti. L’intento è promuovere una cultura della sostenibilità attraverso la conoscenza, rendendo ogni visitatore più consapevole del proprio impatto sul territorio.

Parole dal cuore della sostenibilità
«Dopo il progetto pilota a Capriccioli, abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno con un nuovo intervento al Grande Pevero», ha spiegato Riccardo Bonadeo, presidente di One Ocean Foundation. «Con Smeralda Holding e il sostegno delle istituzioni, vogliamo sensibilizzare sempre più persone, affinché tutti si sentano parte attiva nella protezione dell’ambiente marino e costiero».

Anche Mario Ferraro ha ribadito l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per realizzare progetti di reale impatto. «Questo intervento rappresenta al meglio la nostra visione: sviluppo turistico e tutela del territorio possono e devono coesistere».

Un esempio per il futuro
L’incontro ha anche dato spazio a storie di giovani impegnati nella tutela ambientale, come Manuele Falconi, laureando dell’Università di Sassari, che ha contribuito con una ricerca sulle dune locali. Un segnale forte che le nuove generazioni stanno raccogliendo il testimone.

Un impegno che parte da Porto Torres
Lo stesso giorno, a Porto Torres, un altro momento simbolico ha rafforzato il messaggio condiviso: si è tenuto il passaggio di consegne al comando della Guardia Costiera. Un gesto che richiama l’attenzione sul ruolo delle istituzioni nella salvaguardia del mare e del litorale. Con l’estate ormai iniziata, il potenziamento dei controlli e della presenza sul territorio sarà fondamentale per garantire la sicurezza e il rispetto dell’ambiente costiero.

Uno sguardo oltre: il numero chiuso per il diporto
A margine della conferenza, parlando con Jan Pachner, è emersa una riflessione importante sul futuro della gestione del turismo costiero: dopo il numero chiuso sperimentato con successo sulle spiagge più fragili, sarà sempre più necessario pensare a un numero chiuso anche per il traffico nautico da diporto. Una misura che, secondo Pachner, rappresenterebbe un’evoluzione naturale della strategia di protezione dell’ambiente, estendendo il concetto di sostenibilità anche al mare. Un’idea che non nasce da una volontà di esclusione, ma dal bisogno di tutelare equilibri ambientali delicati e preziosi. Siamo pronti a ripensare il nostro rapporto con il mare in questa direzione?

Verso una coscienza collettiva
In conclusione, la giornata al Grande Pevero non è stata solo un momento di confronto istituzionale, ma un richiamo a tutti: cittadini, turisti, aziende. Proteggere l’ambiente non è un dovere esclusivo di pochi, ma un impegno quotidiano che ci riguarda tutti. E noi, siamo pronti a raccogliere questa sfida e contribuire, ogni giorno, a proteggere ciò che rende unica la nostra terra?

Perché proteggere le dune?
Le dune costiere sono tra gli ecosistemi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Fungono da barriera naturale contro le mareggiate, proteggono la costa dall’erosione e mantengono l’equilibrio ecologico delle zone marine. La spiaggia del Grande Pevero, lunga 430 metri, con le sue dune di sabbia bianca, è un habitat prezioso da custodire. Difendere questi ambienti significa preservare la nostra identità e assicurare un futuro sostenibile alle generazioni che verranno.




Paolo Truzzu guida la coalizione nel nuovo percorso elettorale: Unione e Visione per il Futuro della Sardegna

La coalizione di centrodestra si riunisce per discutere strategie e temi chiave in vista delle prossime elezioni, con un forte accento su collaborazione e impegno.

La prima riunione di coalizione di centrodestra, guidata da Paolo Truzzu, si è tenuta questa mattina, segnando un momento cruciale nel percorso verso le prossime elezioni. Dopo la presentazione delle liste dei candidati e l’ufficializzazione della candidatura a presidente di Paolo Truzzu, il focus si è spostato sul programma e sulle strategie da adottare.

Paolo Truzzu ha espresso ottimismo e determinazione: “Siamo ora pronti a confrontarci sulle idee. Il tavolo programmatico della coalizione ha già delineato alcuni punti chiave, su cui vogliamo costruire il nostro impegno elettorale.” Questi temi, emersi sia dalle buone pratiche della legislatura precedente sia dalle nuove sfide, saranno sottoposti al giudizio degli elettori, ponendo un’attenzione particolare su quelli più complessi che richiedono un impegno maggiore e una coesione più forte.

La riunione è stata caratterizzata da un clima di collaborazione, un segno positivo dopo giorni di discussioni libere all’interno della coalizione. Truzzu ha sottolineato: “Nonostante le divergenze, la nostra unione rimane solida, con l’obiettivo comune di garantire cinque anni di buon governo.”

L’incontro ha anche toccato aspetti organizzativi della campagna elettorale, che si preannuncia breve ma intensa. Truzzu ha annunciato il suo impegno a incontrare amministratori locali e portatori di interesse per ascoltare le loro istanze, ma ha ribadito l’importanza di essere a diretto contatto con i cittadini. “Sarò tra la gente, ascoltando e condividendo la nostra visione per il futuro della Sardegna,” ha dichiarato, enfatizzando l’importanza dell’ascolto attivo e della partecipazione diretta delle comunità sarde.

La coalizione di centrodestra, con Paolo Truzzu in prima linea, si presenta quindi compatta e pronta a rivolgersi agli elettori sardi, proponendo una visione chiara e condivisa per il futuro della regione.




Franco Mula lascia la guida del Psd’Az ma resta nel partito: la delusione personale e politica alla base della scelta

Franco Mula, il capogruppo del Partito Sardo d’Azione (Psd’Az) in Consiglio regionale, ha deciso di lasciare l’incarico di guida del gruppo ma rimanere nel partito. Mula ha spiegato le motivazioni della sua decisione in una mail inviata al partito, in cui ha dichiarato che la delusione personale e politica sono alla base della sua scelta.

Mula ha espresso la sua delusione per il rapporto con il presidente della Regione Christian Solinas, che non ha dato risposte alle emergenze del territorio di provenienza di Mula, il Nuorese. Inoltre, ha criticato la decisione di dare la delega all’assessore Carlo Doria per l’Autonomia differenziata senza interpellare nessuno e il mancato invito all’ultimo vertice di Villa Devoto.

Mula ha dichiarato di voler prendersi un po’ di tempo per valutare il futuro del partito e della sua posizione all’interno di esso. Ha anche condiviso un post criptico su Facebook in cui ha parlato della delusione come strumento per trovare la giusta direzione.

Il Partito Sardo d’Azione è stato fondato nel 1921 come movimento politico autonomista che promuove la cultura e le tradizioni della Sardegna. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il partito si oppose all’occupazione fascista dell’isola e fu attivo nella resistenza. Dopo la guerra, il partito si divise in diverse fazioni, ma rimase un’importante forza politica in Sardegna. Nel 1983, il Psd’Az entrò per la prima volta nella giunta regionale e da allora è stato un importante attore della politica sarda. Il partito si definisce autonomista, regionalista e ambientalista e sostiene la tutela dell’identità e delle tradizioni sarde.




Piano del Parco, approvate le linee guida:: coraggio e senso di responsabilità, avanti con l”iter. Zonale Nurra invita alla massima collaborazione.

L’Assemblea dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte ha approvato le “Linee guida del Piano del Parco”. Traguardo importante e atteso da anni. Ora parte il percorso partecipativo volto ad arrivare all’adozione e approvazione dello strumento pianificatorio.

Ieri l’Assemblea ha approvato le “Linee guida del Piano del Parco”. Un passaggio atteso da diversi anni e che finalmente si è concretizzato. Un punto di partenza aperto utile a far partire il processo partecipativo con gli attori del territorio. Un documento propedeutico all’adozione e poi approvazione del Piano del Parco per cui ci sarà spazio, nell’arco del percorso di condivisione, delle osservazioni e indicazioni dei vari soggetti interessati. Strumento che, una volta entrato in vigore, potrà garantire e rafforzare gli indirizzi di tutela ambientale e crescita dell’area di riserva in connessione con i centri abitati in quel “Patto tra campagna e città” che non potrà che rafforzare entrambe le parti con uno sviluppo armonioso ma che possa garantire una maggiore e più strutturata crescita del territorio. 

“Finalmente si riprende il percorso verso un obiettivo fondamentale dell’attuale Presidenza, Cda e Direzione del Parco e Amministrazione Comunale e questo grazie al coraggio di andare avanti e al senso di responsabilità volti a superare polemiche pretestuose e infondate che, in certi casi, paio volte a rallentare il raggiungimento degli obiettivi prefissati – commentano il presidente Raimondo Tilocca e i componenti del direttivo Adriano Grossi e Lina Bardino – ora, come ampiamente detto, si avvia il percorso di confronto con chi avrà interesse che si baserà, ovviamente, su una pietra miliare da cui partire e che traccia le linee del Piano del Parco, linee che, lo ricordiamo, erano all’ordine del giorno dell’Assemblea e a disposizione dei componenti da mesi”. A breve, come indicato anche dal Sindaco Conoci, verranno programmati gli incontri con i portatori di interesse e con la partecipazione attiva di tutti: maggioranza, opposizione, associazioni, comitati, parti sociali e tutti i cittadini che ne avranno interesse. 

“Infine – chiudono i vertici del Parco – proprio da questi incontri potremo finalmente comprendere meglio quali sono gli auspici da parte degli oppositori ovvero, ad esempio, se ampliare il Parco e i suoi confini, come emerso ieri dall’Assemblea, oppure se paiono volte a limitarne la presenza e dunque arginare le restrizioni; d’altra parte, per noi, invece è tutto molto chiaro: coniugare la tutela ambientale con lo sviluppo e la crescita sociale ed economica del territorio, città e agro”. 

ufficio stampa Parco di Porto Conte


” Siamo stati presenti in commissione e nell’ assemblea per la discussione delle Linee Guida del Piano del Parco chiedendo con forza che il progetto fosse frutto di un’ampia condivisione con il territorio, le forze sociali, i comitati di quartiere e di borgata. 

Abbiamo approfondito, chiesto spiegazioni e ottenuto di apporre correzioni al documento per la tutela di tutti. 

Ora occorre lavorare duramente e senza porsi nessun limite perché vi è in ballo la valorizzazione e la tutela del territorio.

 È il momento in cui si devono lasciare da parte le contrapposizioni ideologiche, le lotte tra i frangiventi ed è finalmente ora di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, perché il progetto di sviluppo del territorio del Parco di Porto Conte sia ampio, condiviso e senza nessuna forzatura. 

Saremo attenti scrutatori dei movimenti e sempre presenti per portare le istanze sia delle aziende che dei cittadini, ma non saremo mai disponibili ad atteggiamenti di chiusura o peggio di esclusione nella condivisione delle idee per la redazione del Piano del Parco.   

Attendiamo con vero piacere le riunioni di partecipazione e auguriamo al territorio che non perda anche questa volta l’ennesima occasione. “

Il Presidente 

Tiziana Lai 




Il nuovo vino di Siddùra, Bàcco CARIGNANO, trionfa nella guida del Vinitaly con 93 punti

Il nuovo vino di Siddùra trionfa al Vinitaly

Bàcco 2020 eletto miglior Carignano dalla guida 5StarWines

Solo 4mila bottiglie prodotte per una edizione limitata

di un rosso che conquista pubblico ed esperti.

Con l’uscita sul mercato di Bàcco 2020il nuovo Carignano di Siddùra, la cantina di Luogosanto completa la gamma dei vini figli dei grandi vitigni della Sardegna. La filosofia della cantina, con il suo famoso slogan “Sardegna in purezza”, trova compimento nel nuovo vino rosso, espressione della storia vitivinicola dell’Isola: Bàcco 2020 alla sua prima uscita ha incantato il palato dei severi giudici di “5StarWines – The book 2023”, la guida del Vinitaly, conquistando 93 punti e classificandosi come miglior Carignano d’Italia

EDIZIONE LIMITATA. Le 4mila bottiglie di Bàcco, in edizione limitata, raccontano la storia millenaria della Sardegna del vino: Siddùra ha scelto di raccogliere questa eredità e di promuoverla a livello internazionale. Le uve Carignano arrivano da piccoli conferitori del Sulcis selezionati dalla cantina gallurese per l’elevata qualità dei grappoli. Vigne vecchie di oltre 40 anni coltivate a piede franco nella baia di Porto Pino.

 “Bàcco Carignano – dichiara l’azienda di Luogosanto – è un vino elegante che la cantina custodisce da due anni. L’affinamento ha avuto luogo, infatti, in due fasi: 12 mesi in legno, in piccoli fusti di rovere, e ulteriori 12 mesi in bottiglia”. 

Il successo al Vinitaly, con 93 punti assegnati dalla giuria, dimostra la qualità di questo Carignano pensato e prodotto per competere con i grandi rossi d’Italia.

Questa è la visione del Carignano secondo Siddùra: un vino in purezza che ben rappresenta le potenzialità dell’Isola come territorio di produzione di vini d’eccellenza. 

 ROSSI AL TOP. Oltre Bàcco, altri tre vini sono entrati a far parte della guida del Vinitaly grazie a punteggi pari ai 90 punti: un risultato sempre molto difficile da ottenere. 

Il Cannonau DOC Èrema, il Cannonau Riserva Fòla e il blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese Tìros hanno ottenuto un riconoscimento molto ambito e rappresentano la conferma del successo dei vini rossi coltivati in un territorio storicamente legato al bianco: la Gallura si propone sempre di più come area geografica dalla produzione eclettica, capace di proporre sempre vini di altissima qualità. 




Gigi Casu alla guida dell’U15
Un altro pezzo di storia torna a casa

La Sassari Torres Femminile è fiera ed orgogliosa di annunciare il ritorno nel proprio organico di Mister Gigi Casu nella duplice veste di Mister della Under 15 e della categoria Esordienti.
Insegnante di scienze motorie di professione ma soprattutto allenatore di calcio. Suo è il primo segno nella storia del calcio femminile a Sassari e in Italia quando, negli anni ’90, è stato la guida della Torres Foss contribuendo alla vittoria del campionato di Serie A e portando alla città il suo primo fantastico Scudetto, assieme alla Coppa Italia e la Supercoppa italiana.

LE PAROLE DI GIGI CASU:
“Ciò di cui vado più orgoglioso è aver, per tanti anni, aiutato a crescere e formare ragazze che hanno vissuto carriere importanti, alcune di loro anche in Nazionale. Dopo aver lasciato il calcio femminile, è ormai da oltre 15 anni che mi dedico alla formazione di base e al settore giovanile. Ho iniziato al Latte Dolce per proseguire alla Lanteri e infine ho trascorso gli ultimi 7 anni come responsabile tecnico e allenatore del settore giovanile della Torres.
Sono felice di tornare in una società che mi ha regalato emozioni e non vedo l’ora di mettermi al lavoro per trasmettere a queste giovani calciatrici tutta la mia esperienza.”

LE PAROLE DI MASSIMILIANO RIBICHESU, RESPONSABILE DEL SETTORE GIOVANILE:
“Stavo cercando un tecnico che rispondesse a certi requisiti, il primo fra tutti il senso di appartenenza ad una città ed al nome Torres Femminile. L’occasione si è presentata quando ho saputo che mister Casu aveva lasciato la Torres maschile. Il perfetto binomio: Torres Femminile e il primo tecnico scudettato per crescere le campionesse del domani. A Gigi Casu personalmente devo dire grazie per avermi introdotto nel mondo del calcio a livello di settore giovanile. Con lui ho iniziato e vissuto quasi tutta la mia carriera da tecnico. Lui è sempre stato il Direttore di questi settori giovanili ed ora che le parti si sono invertite, lui mi ha detto SI’ senza pensare all’allievo ed al maestro. Lui rimane sempre il maestro a cui tutto l’ambiente rossoblù tiene a dire BENTORNATO ALLA TORRES MISTER GIGI CASU!”

La Società coglie l’occasione per ricordare che sono iniziate le attività dell’U15 e che le iscrizioni per le annate 2007/2010 sono aperte.




BONO (SS): FERMATO ALLA GUIDA NEL CENTRO CITTADINO, POSITIVO AL COVID VIOLA LA QUARANTENA.

CONTINUANO SENZA SOSTA I CONTROLLI DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI BONO (SS), ANCHE E SOPRATTUTTO IN SEGUITO ALL’ISTITUZIONE DELLA ZONA ROSSA NEL MEDESIMO COMUNE. SONO STATE ELEVATE 3 SANZIONI AD ALTRETTANTI CITTADINI CHE CIRCOLAVANO SENZA MASCHERINA SULLA STRADA CHE COLLEGA BONO AL COMUNE DI BURGOS.
DURANTE LA SCORSA SERATA, INOLTRE, NEL CORSO DI UN NORMALE PATTUGLIAMENTO DEL TERRITORIO, I MILITARI DELLA STAZIONE CARABINIERI DI BONO, HANNO FERMATO E IDENTIFICATO UN SOGGETTO ALLA GUIDA DELLA PROPRIA AUTOVETTURA NEL CENTRO DEL PAESE: IN SEGUITO AI CONTROLLI EFFETTUATI, L’INDIVIDUO E’ RISULTATO ESSERE SOTTOPOSTO A UN PROVVEDIMENTO DI QUARANTENA POICHE’ POSITIVO AL COVID-19. DOPO GLI OPPORTUNI ACCERTAMENTI L’UOMO E’ STATO DENUNCIATO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA E RIACCOMPAGNATO PRESSO LA PROPRIA ABITAZIONE.




COLDIRETTI NU-OG: UNA DONNA ALLA GUIDA DEGLI AGRITURISMO TERRANOSTRA

Terranostra Nuoro Ogliastra ha una nuova guida. E’ Franca Cabras, titolare dell’agriturismo Nuraghe Murtarba di Villagrande Strisaili.

La neo presidente è stata eletta all’unanimità dall’associazione degli agriturismi Campagna Amica della Coldiretti.

Nella provincia di Nuoro si trovano il 22 per cento (circa 190) degli agriturismi sardi che sono poco meno di 900 (elaborazione Coldiretti Nu-Og su dati Istat) dei quali circa il 70 per cento sono Coldiretti e di questi 50 hanno aderito al progetto Terranostra.

I circa 190 agriturismi della provincia di Nuoro sono per il 40 per cento condotti da donne, il 77 per cento si occupa di servizio di ristorazione, oltre il 74 per cento hanno anche gli alloggi e circa il 40 per cento offrono anche servizi ulteriori alla ristorazione e all’alloggio.  

TERRANOSTRA. Il punto distintivo degli agriturismi Campagna Amica promossi da Terranostra sono accoglienza, condivisione, tradizioni, storia e buon cibo. Luoghi dove l’ospitalità contadina è un marchio di fabbrica e che vendono presso la propria azienda e/o che somministrano nei propri ristoranti solo prodotti agricoli locali, a chilometri zero e di origine certa e controllata. Promuovono inoltre la diffusione di sistemi e metodi, produttivi ecocompatibili e a basso impatto ambientale, l’adozione di uno stile di vita e di consumo più rispettoso dell’ambiente. 

Franca Cabras, 49 anni, è anche agrichef, titolo riconosciuto dall’associazione dopo aver superato dei corsi di formazione.

Nel suo nuovo incarico sarà affiancata nel consiglio direttivo dal vice-presidente Daniele Serusi dell’agriturismo Donnortei di Fonni, dal revisore dei conti Salvatore Sedilesu dell’agriturismo Sedilesu di Mamoiada e dai consiglieri Simone Ciferni dell’agriturismo Lollover’s di Nuoro, Pantaleo Fancello del Muristene di Dorgali, Graziella Fele di Camisadu di Oliena, Emanuele Ghiani del Ticci di Seulo, Laila De Arca di Sorres di Budoni, Giovanni Nieddu Canales di Dorgali, Veronica Piras S’Orgiola di Girasole e Marianna Sirigu di Bene Mari di Siniscola. 

“Viviamo una fase storica difficile che ha colpito pesantemente gli agriturismi, costringendoci a lunghe chiusure, in particolare nei momenti più importanti della nostra stagione – afferma la neo presidente di Terranostra Nu-Og -. Il fatto di essere passati in zona bianca ci consente di respirare dopo un anno di grandi sacrifici ma viviamo comunque in una situazione di grave incertezza. Come Terranostra ci metteremo al lavoro consapevoli di avere delle strutture adatta al mantenimento delle distanze e dove offriamo cibo di qualità e locale e contatto diretto con la natura”.

“Auguro buon lavoro alla neo presidente e a tutto il direttivo – dice il presidente provinciale della Coldiretti Nu-Og Leonardo Salis -. Se è vero che il mondo della ristorazione e turismo è quello che più di tutti ha subito negativamente le ripercussioni delle prescrizioni adottate per limitare la diffusione del Covid è anche vero che gli agriturismi, simbolo del turismo identitario, sono pronti per garantire e soddisfare i bisogni dei cittadini irrobustiti durante la pandemia: ampi spazi, tranquillità, cibo locale e di stagione”.  

“Gli agriturismi Terranostra – sostiene il direttore di Coldiretti Nu-Og Alessandro Serra – svolgono un ruolo fondamentale nel presidio del territorio e la sua salvaguardia dall’abbandono e dall’incuria, tutelando l’ambiente e valorizzando le risorse, i prodotti tipici e la storia rurale”.

Ufficio stampa Coldiretti Sardegna

Michele Arbau




FAITA SARDEGNA: LE LINEE GUIDA COVID SUI CAMPEGGI NON SONO APPLICABILI

<<Le linee guida adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 22 maggio, delineano una serie di indicazioni per i gestori dei Campeggi, che risultano di difficilissima applicazione>>, è il commento del presidente di Faita Sardegna Nicola Napolitano che guida l’associazione che raggruppa il 50% delle strutture nell’isola.<<È impossibile ad esempio per i gestori farsi garanti delle regole di “distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni” con la “sorveglianza dei distanziamenti minimi da parte del personale incaricato”, così come si legge nel documento adottato proprio ieri. I gestori non possono farsi carico delle indicazioni contenute nel provvedimento – continua il presidente -,  e risulta improponibile effettuare una sorveglianza capillare su tutta l’area del campeggio, che come si sa è molto estesa e racchiude diversi attrattive o servizi. Per questo, chiediamo che un controllo sanitario che accerti l’assenza del virus venga fatto a monte, magari all’arrivo dei turisti nei porti e aeroporti. In questo modo, stante le buone prassi adottate da ogni singolo turista, si tratterebbe di tutelare sia i lavoratori che gli altri ospiti che vengono in Sardegna e scelgono il campeggio proprio perché di per se permette il rispetto di quei parametri che altrove sono di difficile applicazione. Trattandosi inoltre di provvedimenti che gravano su una situazione economica già difficile da sostenere, chiediamo il massimo coinvolgimento nelle decisioni che ci riguardano. Convinti che nel riprogrammare la ripartenza, sia necessaria la massima condivisione>>.

Michele Arbau
Ufficio stampa FAITA SARDEGNA