ASEL   ENTI LOCALI INSIEME SARDEGNA – SICILIA PER INSULARITA’

La conclusione del Progetto ResiliEurope a Palazzo dei Normanni a Palermo, nell’ambito della Conferenza “Unione Europea e Mediterraneo, accoglienza e solidarietà” è stata l’occasione per programmare e progettare una iniziativa congiunta degli Enti Locali dell’ASEL Sardegna e dell’ASAEL Sicilia sul tema dell’Insularità in parallelo con l’analogo impegno sottoscritto nei giorni scorsi tra i Presidenti della Regione Sardegna e quello della Regione Sicilia. La Delegazione dell’ASEL Sardegna presente a Palermo  e l’ASAELSicilia, unite da un ” gemellaggio”  sottoscritto alcuni anni fa, e che  avevano già avviato scambi di ” buone pratiche” nell’attività istituzionale di rappresentanza delle autonomie locali nelle due Regioni , hanno avuto modo di esporre al Vice Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Nuccio di Paola, presente alla Conferenza i problemi di maggiore interesse degli enti locali, in particolare quelli derivanti dall’Insularità, che maggiormente condizionano i processi di crescita civile e di sviluppo economico.
E’ stata, infine, l’occasione per un confronto diretto tra le due delegazioni  nella Sede  dell’ ASAEL dove hanno  iniziato un esame congiunto del Disegno di legge approvato il 3 marzo scorso dalla Giunta regionale siciliana sulla “Disciplina in materia di funzioni,organi di governo e sistema elettorale delle Province e delle Città Metropolitane” che l’ASEL Sardegna intende portare all’attenzione della Giunta e del Consiglio regionale.Nella foto : Un Momento dell’incontro del  Presidente dell’ASEL Rodolfo Cancedda e del Vice Presidente del Consiglio Regionale della Sicilia On. Nuccio di Paola




RISOLUZIONE INSULARITA’, TEDDE (F.I): DALLA RETORICA ALLA DIALETTICA DELL’INSULARITA’

RISOLUZIONE INSULARITA’, TEDDE (F.I): DALLA RETORICA ALLA DIALETTICA DELL’INSULARITA’

Cagliari, 12 ottobre 2022 – “Da oggi si avvia il percorso per passare dalla retorica alla dialettica dell’insularità”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta la seduta odierna del Consiglio Regionale nella quale è stata approvata la Risoluzione che impegna il Presidente e la Giunta Regionale a nominare un team di esperti nelle materie del diritto costituzionale, politiche comunitarie ed economiche, che dovrà fungere da supporto alla Giunta e alla Commissione competente per riempire di contenuti il novellato art. 119 della Costituzione che riconosce gli svantaggi derivanti dall’insularità. L’organismo tecnico dovrà segnalare al  Governo nazionale nuove regole da proporre alla Commissione Europea per consentire alla Sardegna di superare gli svantaggi senza correre il rischio di incorrere in procedure di infrazione per aiuti di stato. “Accogliamo con soddisfazione la decisione del Consiglio di accogliere due emendamenti del Gruppo di F.I. (primo firmatario Tedde) che richiamano nel corpo della Risoluzione anche la Risoluzione proposta dall’On. Cicu che per prima  nel 2016 segnalava alla Commissione Europea  la necessità di intervenire per superare il divario insulare -commenta Tedde-.” In  applicazione di questa Risoluzione è stata prevista la proposta dello Sportello delle isole che a Bruxelles dovrà coordinare e analizzare le tematiche connesse alle regioni insulari. “Ora occorre a gran velocità lavorare per riempire di contenuti l’involucro costituzionale del principio di insularità, che dovrà aiutare la Sardegna a proiettarsi verso un futuro di crescita e prosperità, aiutando le famiglie e le imprese a godere di pari condizioni rispetto alle altre regioni, non solo nei trasporti e nei collegamenti,  e ad attrarre nuove imprese sul nostro territorio. Ma occorre abbandonare la retorica e passare ad una stringente dialettica dell’insularità fra esperti, forze politiche e Bruxelles -chiude Tedde-




Commissione speciale insularità: risoluzione per le deroghe agli aiuti di Stato

La commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità ha approvato, con votazione unanime, la risoluzione per chiedere “alle istituzioni europee di  adeguare le norme in materia di aiuti di Stato, alle particolari esigenze delle regioni insulari”. «Nella sostanza – ha dichiarato il presidente Michele Cossa (Riformatori) – puntiamo ad ottenere l’inserimento dell’insularità tra i criteri che consentono di derogare le norme comunitarie che regolano gli aiuti concessi alle imprese».

La risoluzione, che sarà portata all’esame dell’Assemblea, impegna il presidente della Regione e la Giunta “a richiedere al governo nazionale di attivarsi presso le istituzioni europee per adeguare le norme in materia di aiuti concessi dagli Stati alle particolari esigenze delle regione insulari, anche attraverso l’inserimento dell’insularità tra i requisiti derogatori previsti dall’articolo 107, paragrafo 3, del TFUE e con riferimento ai regolamenti di esenzione per categoria, alla definizione della carta per gli aiuti a finalità regionale e con ogni altra misura utile”.

Il documento – che in premessa fa anche riferimento “all’impegno unitario per superare gli svantaggi derivanti alla Sardegna dalla sua condizione di insularità” manifestato, nel corso delle diverse audizioni dagli ex presidenti della Regione e dai Parlamentari eletti nell’Isola – impegna inoltre l’esecutivo regionale “ad avviare, all’interno degli strumenti previsti dall’Unione europea, delle forme di cooperazione rafforzata idonee a compensare gli svantaggi con le altre regioni insulari europee, quali la Regione siciliana, la Collettività della Corsica, la comunità autonoma delle Baleari, la Periferia di Creta, la Periferia dell’Egeo settentrionale, la Periferia dell’Egeo meridionale, la Periferia delle Isole Ionie”.

La commissione speciale per l’insularità ha inoltre programmato un’altra serie di audizioni con gli Europarlamentari eletti nella circoscrizione Isole (Sardegna-Sicilia).




Insularità, audizione dell’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci

Cagliari 23 Gennaio 2019 –  La Commissione speciale sull’insularità ha concluso in mattinata il primo ciclo di audizioni con i parlamentari sardi e gli ex presidenti della Regione Sardegna. Oggi è stato il turno di Ugo Cappellacci che, nella doppia veste di deputato ed ex presidente della giunta regionale ha illustrato alla Commissione le iniziative portate avanti nel corso della sua esperienza alla guida della Regione e le proposte che potrebbero essere messe in campo a livello nazionale ed europeo.

«L’insularità è il tema dei temi, assorbe tutte le problematiche che frenano lo sviluppo economico e sociale della Sardegna – ha detto Cappellacci – in passato si sono portate avanti battaglie storiche che purtroppo non hanno dato risultati concreti. Bene fa oggi la Commissione a lavorare su due fronti: il sostegno alla proposta di legge per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione e le iniziative per cambiare le regole europee sugli aiuti di Stato».

Sollecitato dagli interventi del presidente della Commissione Michele Cossa e dei consiglieri regionali Giuseppe Meloni (Pd), Roberto Li Gioi (M5S), Antonello Peru (Udc-Cambiamo), Roberto Caredda (Misto) Angelo Cocciu (Forza Italia) e Giovanni Satta (Psd’Az), l’ex presidente Cappellacci ha indicato alcune soluzioni possibili: «Per vincere la battaglia sugli aiuti di Stato occorre fare rete con tutte le isole d’Europa. Durante la mia esperienza alla guida della Regione abbiamo partecipato e presieduto la Commissione Isole della Conferenza delle regioni periferiche e marittime e la Commissione Enve del comitato delle regioni europee. In tutte le occasioni d’incontro si è cercato di portare all’attenzione delle istituzioni europee la necessità di attuare politiche differenziate che favorissero la coesione, oltre che economica e sociale, anche territoriale delle Isole. Grazie a quelle alleanze la Sardegna è riuscita ad ottenere il riconoscimento dello status di Regione “in transizione” che hanno permesso di incamerare 400 milioni di euro aggiuntivi per lo sviluppo rispetto ai tagli che si prospettavano per l’uscita dall’Obiettivo 1».

Cappellacci si è detto d’accordo anche sulla proposta di stringere un patto con la Sicilia per sostenere la proposta di legge in Parlamento: «Siamo pochi e i numeri sono decisivi, ben venga un’alleanza che rafforzi le nostre istanze».

Nel corso dell’audizione si è parlato inevitabilmente anche di continuità territoriale aerea e marittima. «Sulla prima, purtroppo, siamo fermi al modello disegnato dalla mia Giunta – ha detto Cappellacci – oggi il rischio è che si giochi al ribasso. In altre Regioni europee come la Corsica funziona in modo diverso con importanti risorse messe a disposizioni per garantire il diritto alla mobilità (circa 70 milioni di euro per 350mila abitanti). L’Europa deve rispettare le sue leggi come il Regolamento 1008/2008 che legittima gli oneri di servizio imposti dagli Stati membri alle compagnie per garantire collegamenti essenziali allo sviluppo economico e sociale dei territori».

Sulla continuità marittima, l’ex presidente della Regione è andato oltre: «Dobbiamo pretendere una riforma che trasferisca alla Sardegna la competenza primaria con le relative risorse. Grazie ai nostri ricorsi, la Corte Costituzionale ha stabilito che la Regione partecipi a pieno titolo alla firma della convenzione con le compagnie navali, è il momento di fare un passo in avanti e chiedere il trasferimento delle funzioni sulla continuità marittima».

Rispondendo alle domande dei consiglieri, Cappellacci è tornato sull’esperienza della flotta sarda: «Fu un’operazione dovuta – ha detto – fatta per ripristinare le regole del libero mercato. Oggi sarebbe più difficile ripeterla perché le imprese operano su mercati di vasta scala»

Cappellacci, infine, ha parlato anche di fiscalità e infrastrutture: «Da tempo mi batto per la zona franca integrale – ha affermato – la leva fiscale consentirebbe di ottenere risultati immediati rispetto agli altri interventi da mettere in campo per ridurre il gap dell’insularità. Sulle infrastrutture, credo invece che fino a quando non eserciteremmo la nostra competenza primaria sul paesaggio poco si potrà fare per migliorare la situazione. I nostri progetti, come quello del porto canale di Cagliari, vedono la Regione ostaggio del Mibact. E’ arrivato il momento di affermare la nostra autonomia».




Commissione speciale sull’insularità: audizione dell’ex presidente della Regione Renato Soru

Cagliari, 28 novembre 2019 – La commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori), ha proseguito il suo ciclo di audizioni con l’intervento dell’ex presidente della Regione Renato Soru.

Consapevole di rappresentare una posizione minoritaria nel dibattito su questo argomento, ha esordito Soru, ritengo che il tema ci porti fuori campo piuttosto che dentro il campo, nel senso che dovremmo concentrarci piuttosto sul fatto che non stiamo usando bene la nostra autonomia e le nostre risorse. Il mondo va avanti e cambia del tutto, ha proseguito, richiedendo sempre soluzioni nuove a problemi nuovi.

La centralità della questione ambientale, ad esempio, e la crescita delle energie rinnovabili, secondo l’ex presidente della Regione potrebbe consentire alla Sardegna, di raggiungere posizioni di primo piano. Un dato, ha poi sostenuto, che si intreccia con il discorso dell’autonomia perché in base al nostro Statuto abbiamo molte competenze che non servono e ci mancano quelle che oggi servono: dalle energie rinnovabili alle telecomunicazioni, dai trasporti, dalla scuola,  dall’alta formazione e ai beni culturali.

Può darsi, ha concluso, che io sia un sognatore romantico, ma le cose le fanno i sognatori che ci mettono il cuore ed è questo che auguro alla politica sarda.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri Nico Mundula (Fdi), Antonello Peru (Forza Italia), Giuseppe Meloni (Pd), Dario Giagoni (Lega), Francesco Agus (Progressisti), Roberto Li Gioi (M5S), Giovanni Satta (Psd’Az) e Roberto Caredda (Misto).

Nelle conclusioni, il presidente Cossa ha ricordato che la battaglia sul riconoscimento dell’insularità è nata nel momento storico in cui le più ricche Regioni del Nord hanno rivendicato l’autonomia differenziata, per richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee sul fatto che c’è anche la Sardegna, dove una serie di problemi bloccano ogni processo di sviluppo. Ma insularità, ha concluso, significa anche accettare la sfida di grandi responsabilità, che chiamano i sardi a fare scelte decisive per il futuro, a cominciare dal prossimo ciclo di programmazione dei fondi europei.




Insediata la commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità

Il capogruppo dei Riformatori, Michele Cossa, è stato eletto presidente della commissione speciale “per il riconoscimento del principio di insularità”, vice, è risultato, invece, il consigliere del gruppo Leu, Eugenio Lai. La commissione è stata insediata questa mattina dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, ed ha completato l’ufficio di presidenza con l’elezione dei due segretari: Dario Giagoni (capogruppo Lega) e Roberto Li Gioi (M5S).




La battaglia dell’insularità e i costi dell’energia

Franco Meloni (Riformatori): La battaglia dell’insularità e i costi dell’energia
Un altro nefasto effetto dell’insularità che deprime la nostra economia e impedisce alle famiglie sarde di vivere spari livello con quelle toscane o lombarde.
L’analisi di un campione id 63.000 famiglie sparse su tutto il territorio nazionale ha evidenziato come la bolletta elettrica sia molto più pesante per le famiglie sarde rispetto a quelle italiane.
l’Osservatorio sull’energia di Facile.it. Analizzando un campione ha inoltre rilevato che i consumi elettrici sono maggiori nell’Isola, rispetto alle altre regioni italiane e questo naturalmente amplifica il danno.
La mancanza della fornitura di gas, se non in alcuni punti limitati dell’isola, costringe i sardi ad usare più energia delle famiglie continentali di pari livello socio economico, con ciò aggiungendo al danno di pagare di più l’energia anche quella di essere costretti ad un consumo maggiore.
Deve inoltre seste considerata che la Sardegna è produttrice netta di energia elettrica , cioè produce più di quanto consuma ma ciononostante paga l’energia a prezzo più alto che nel resto del Paese.
Nel caso in esame la spesa media nazionale è stata di 417 euro per famiglia mnetre nell’Isola una famiglia media consuma 2.334 KWh e paga, sotto regime tutelato, 502 euro l’anno.
Sotto il profilo dei comsumi di energia elettrica i sardi pagano sulla propria pelle il costo di una situazione di insularità che tutti i Givrni susseguitesi dall’Unita d’Italia ad oggi hanno bellamente ignorato trattando Is ardi come cittadini Is seconda categoria.
Uno Stato che ha letteralmente sommerso di infrastruttura moderne e funzionali il nord e il centro ( e talvolta anche il sud) del Paese ha ing orato da sempre il problema dell’insularita della Sardegna che è praticamente l’unica regione italiana ad essere sostanzialmente priva del gas.
A questo si aggiunge l’inerzia di una disastrosa Giunta Regionale che in cinque anni non è riuscita e sciogliere  il nodo della metanizzazione, non ha fatto i punti di raccolta costieri è neppure la dorsale per la distribuzione del gas in tutti territori.
Franco Meloni
direttore Centro Studi Riformatori sardi