Nota reparto Terapia intensiva Alghero

Pietro Sartore
Gabriella Esposito
Mario Bruno
Raimondo Cacciotto
Ornella Piras
Valdo Di Nolfo
Beniamino Pirisi
“Alghero ha un reparto di terapia intensiva pronto da tempo, che però continua  a restare chiuso.
Solinas e Pais, che ancora ad agosto festeggiavano insieme l’ordinanza che teneva aperte le discoteche, oggi propongono il lockdown, come lo chiamano loro lo stop&go, ma non aprono la terapia intensiva e le sale operatorie nell’ospedale di Alghero, anch’esse da tempo pronte.
I cittadini algheresi sono stufi degli annunci del rappresentante in regione del loro territorio, Michele Pais, che prima garantiva l’apertura del reparto il 6 marzo scorso per poi rimandarla di mese in mese fino all’ultima esternazione, nella quale garantiva che tutto sarebbe stato pronto per il 30 di settembre.
Adesso però terapia intensiva va assolutamente aperta e per questo serve subito personale medico e infermieristico, servono anestesisti e rianimatori. Servono sul serio però e non come avvenne con una delle tante fake news istituzionali nelle quali si arrivò a millantare il rientro in reparto dalla pensione di un professionista stimato come il dottor Liperi. Per l’occasione si destò dal suo atavico immobilismo anche il sindaco Conoci che incontro Liperi e ne annunciò il ritorno in ospedale. Ovviamente però anche stavolta non se ne fece nulla.
L’emergenza adesso non permette altri tentennamenti e nuovi annunci fasulli: l’apertura non può essere ulteriormente rimandata.
Apertura che, lo ribadiamo, necessita di un numero minimo di anestesisti e rianimatori e dunque necessità di nuove assunzioni, perché non si può pensare di far diventare ubiqui gli anestesisti che ci sono oggi, né tantomeno si possono chiudere gli altri servizi per aprire la TI.
Apertura che non dovrà essere Covid in quanto il nostro ospedale non è dotato dei necessari percorsi di sicurezza e dunque aprire una TI Covid potrebbe essere pericolosissimo.
Apertura che sia chiaro, inoltre, dovrà, naturalmente, essere definitiva e non provvisoria, in quanto il reparto di semintensiva é fondamentale per rendere Alghero Dea di primo livello.“



Subito gli anestesisti per la terapia intensiva di Alghero

L’ATS utilizzi almeno i concorsi che pare voglia indire la AOU di Sassari per anestesisti, nel prossimo mese di novembre, al fine di aprire finalmente la terapia intensiva di Alghero.

Ci si attivi intanto per una convenzione tra ASSL di Sassari e Università per attingere eventualmente da quelle graduatorie. Infatti, se non si vogliono scoprire altri reparti vitali ed essenziali dei nostri ospedali, come le sale operatorie, servono almeno altri cinque anestesisti dedicati per poter aprire la terapia intensiva di Alghero, con una dotazione minima di almeno sette specialisti in anestesia e possibilmente con esperienza in rianimazione.

I tempi purtroppo si allungano ancora. L’apertura del reparto per il 30 settembre scorso è rimasta una delle tante bufale del rappresentante in Regione del territorio, Michele Pais. Ci si arrampica sugli specchi, anzi sugli arredi. Non bastano le attrezzature, non bastano i ventilatori da soli. Servono risorse umane, cioè infermieri e soprattutto anestesisti da assumere a tempo indeterminato e non a gettone. La pazienza è finita, si smetta con gli annunci inutili e si passi ai fatti.

Quelli seri, quelli veri, quelli che servono al nostro territorio.

F.to

Mario Bruno
Gabriella Esposito
Pietro Sartore
Valdo Di Nolfo
Mimmo Pirisi
Ornella Piras
Raimondo Cacciotto




ALGHERO: TERAPIA INTENSIVA DA ATTIVARE IMMEDIATAMENTE

Il Sindaco chieda con forza alla Regione che il reparto di terapia intensiva venga attivato e aperto immediatamente, in linea con la riforma della rete ospedaliera, pretendendo che Alghero sia in tal modo, da subito, a tutti gli effetti, DEA di primo livello.

Tutto è pronto e vi è la più ampia disponibilità di 10 anestesisti e 10 infermieri, già presenti in ospedale, in grado di reggere il reparto in attesa di nuove assunzioni, attingendo anche alle graduatorie in vigore, comprese quelle della AOU di Sassari.

Riteniamo preoccupante la sola prospettiva di apertura del reparto nella seconda fase dell’emergenza coronavirus, come alleggerimento degli ospedali di Sassari.

Preoccupante soprattutto perché l’apertura sarebbe legata solo al momento straordinario e cesserebbe o comunque rimanderebbe a nuovo “piano strategico regionale” per l’eventuale mantenimento in funzione.

Siamo stanchi di essere sempre sotto esame. Anche perché attivare terapia intensiva in questo modo, eccezionale e straordinario, non costituirebbe elemento sufficiente perché l’ospedale di Alghero venga realmente considerato DEA di primo livello.

Gabriella Esposito

Pietro Sartore

Mario Bruno

Raimondo Cacciotto

Ornella Piras

Valdo Di Nolfo

Mimmo Pirisi




Terapia intensiva ad Alghero, Interrogazione della Consigliera regionale Carla Cuccu M5S

Un nuovo intervento della consigliera regionale Carla Cuccu (M5S) che, in data odierna, ha presentato un’altra interrogazione al Presidente della Regione, Christian Solinas, ed all’assessore all’Igiene e Sanità, Mario Nieddu, riguardo la necessità di attivare la funzione di semintensiva generale, istituire la rianimazione nel presidio di Alghero – Ozieri e potenziare la rianimazione di Sassari, vista l’emergenza Coronavirus.
“Come ho già denunciato nell’interrogazione da me presentata lo scorso 6 marzo, in cui chiedevo di ripristinare l’ex struttura sanitaria di terapia intensiva del P.O. Santa Barbara di Iglesias per fronteggiare il virus ed assistere adeguatamente tutti gli eventuali contagiati, anche oggi riporto la necessità, per le stesse considerazioni, di aumentare anche i posti letto nelle terapie intensive di altri ospedali dell’area nord della Sardegna, per garantire indistintamente un servizio efficiente per tutti i sardi”, spiega la consigliera pentastellata Carla Cuccu.
“Ad oggi, considerando il documento 16/XV/A approvato dal Consiglio regionale il 25 ottobre 2017, che ridefinisce la rete ospedaliera sarda, il presidio di Alghero Ozieri – specifica la pentastellata Carla Cuccu – non ha mai ottenuto quanto previsto dal documento in questione, privando, quindi, il territorio di un importante servizio. Inoltre, va sottolineato che la rianimazione nel territorio del sassarese conta solo 23 posti letto, del tutto insufficienti ad affrontare l’emergenza Coronavirus”.
“Quindi, siccome ritengo necessario ed urgente provvedere in tempi brevi, chiedo di conoscere le motivazioni per cui per il presidio di Alghero – Ozieri non ha avuto avvio il programma di potenziamento dei servizi di pronto soccorso-osservazione breve intensiva, l’attivazione della funzione di semintensiva generale e la sua classificazione come presidio di I livello. In conclusione – termina la consigliera del M5S – mi domando se non si ritengano necessario ed urgente attivare ed istituire la funzione di semintensiva generale e la rianimazione nel presidio di Alghero-Ozieri e potenziare la rianimazione di Sassari per fronteggiare l’eventuale emergenza Coronavirus, informando i consiglieri ed i cittadini su come intendano affrontare la probabile pandemia”.

 

INTERROGAZIONE terpapia intensiva 2