Trump rilancia i dazi: cosa rischia davvero l’export italiano?

Con un export da oltre 73 miliardi di euro verso gli Stati Uniti, l’Italia guarda con preoccupazione alla nuova stretta commerciale voluta da Donald Trump. Ecco numeri, settori coinvolti, analisi geopolitiche e possibili conseguenze economiche.

I numeri dell’export italiano verso gli USA

Gli Stati Uniti sono il primo mercato extra-UE per l’Italia e il secondo in assoluto dopo la Germania.

Nel 2023:

  • Export italiano verso USA: 67,3 miliardi €
  • Import dagli USA: 25,2 miliardi €
  • Surplus commerciale italiano: 42 miliardi €

Nel 2024 si stima un export record: oltre 73 miliardi di euro.

⚡ Gli USA assorbono oltre il 10% dell’export totale italiano.

📦 Chi compra cosa negli USA?

  • Ristorazione e GDO: vino, pasta, olio, conserve
  • Settore automotive: auto di lusso, veicoli professionali
  • Moda e design: boutique, e-commerce, grandi magazzini
  • Farmaceutica e sanitaria: farmaci e strumenti
  • Industria manifatturiera USA: macchinari e componenti

Come funziona la rete commerciale Italia-USA

  • ✈️ Trasporto aereo per beni di lusso, moda, farmaci
  • Trasporto marittimo per la maggior parte dei beni (food, macchinari, auto)
  • 🏢 Filiali dirette di grandi aziende italiane negli USA
  • 👨‍📋 Importatori e distributori specializzati
  • 📲 E-commerce diretto in crescita

📦 Cos’è un dazio?

Un dazio è una tassa sulle merci importate, usata per:

  • Proteggere le imprese nazionali
  • Riequilibrare il commercio
  • Fare pressione politica

Effetti possibili:

  • Prezzi più alti per i consumatori
  • Calo degli scambi
  • Tensioni tra paesi

🌎 I nuovi dazi voluti da Trump

  • +10% su tutte le importazioni
  • +25% sulle automobili europee
  • Fino a +60% sui prodotti cinesi

Questi si aggiungono ai dazi esistenti: 25% sull’acciaio e 10% sull’alluminio provenienti dall’UE.

📦 Dazi USA e UE a confronto (2025)

I settori più vulnerabili nel dettaglio

🍼 Agroalimentare

  • Vino, formaggi, pasta, salumi a rischio dazi
  • Possibile boom di prodotti “Italian sounding”
  • Coldiretti stima +2 miliardi € di costi per i consumatori USA

🚗 Automotive

  • Auto di lusso (Ferrari, Maserati)
  • Componenti e veicoli industriali
  • Rischio concreto: dazi +25% sulle auto europee

👜 Moda e design

  • Esportazioni in forte crescita
  • Marchi di lusso più resilienti, PMI in difficoltà

💉 Farmaceutico

  • 8 miliardi € esportati
  • Filiera globale: impatti da verificare
  • Farmaci difficili da sostituire, ma con pressioni sui margini

💪 Macchinari

  • Export stabile e ad alta tecnologia
  • Molti impianti italiani sono insostituibili
  • Federmacchine: “serve prudenza, ma il sistema è solido”

🤝 La risposta dell’Europa (e dell’Italia)

  • L’UE ha annunciato contromisure per 26 miliardi di euro
  • Previsti dazi su: whiskey, jeans, Harley-Davidson, mais, tabacco
  • Bruxelles chiede dialogo, ma è pronta a reagire

📦 Perché questa è anche una questione geopolitica

  • Il surplus UE-USA è nel mirino di Trump
  • I dazi mettono a rischio l’unità occidentale in piena crisi con Cina e Russia
  • UE e USA rischiano di allontanarsi mentre servirebbe cooperazione su energia, difesa, tech

L’Italia, in parallelo:

  • Attiva canali diplomatici diretti con Washington
  • Chiede esenzioni settoriali (es. agroalimentare e vino)
  • Prevede sostegni con SACE, ICE e fondi di emergenza

📆 Cosa dicono gli esperti?

“Serve cautela, ma l’Italia può reggere l’urto” – Federmacchine

“Il vero pericolo è l’incertezza per le imprese” – Prometeia

“Colpire il Made in Italy vuol dire colpire anche i consumatori americani” – Coldiretti

“Non bisogna farsi prendere dal panico. Le nostre imprese sono forti.” – Confindustria


⚠️rischio alto, ma non irreversibile

I dazi proposti da Trump rappresentano un grave rischio per l’economia italiana, in particolare per i settori più esposti al mercato USA. Ma l’Italia ha dimostrato storicamente grande resilienza e può affrontare la sfida.

Le 3 mosse chiave per difendersi:

  1. Diplomazia attiva con gli Stati Uniti
  2. Diversificazione mercati (Asia, Golfo, America Latina)
  3. Supporto alle PMI e catene logistiche alternative




L’Incertezza Domina il Sentimento Italiano nel 2024: Tra Politica e Sfide Sociali

Un nuovo sondaggio rivela l’ansia degli italiani di fronte al futuro incerto e la crescente polarizzazione politica.

14 Gen. 2024 – Nel cuore dell’Italia del 2024, un sentimento di incertezza e preoccupazione si è diffuso tra i cittadini. Secondo recenti dati di Euromedia Research – attraverso un articolo di Alessandra Ghisleri su” la stampa ” – l’incertezza emerge come l’emozione predominante per il 27,7% degli italiani intervistati, mentre l’ottimismo e la fiducia cedono il passo al dubbio, registrando un calo al 13,7%. In questo clima di incertezza, un italiano su tre si dichiara smarrito e ansioso riguardo al futuro.

La natura umana, tendente alla ricerca di sicurezza e controllo, si scontra con una realtà di sfide impreviste e decisioni difficili. Il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico mostrano i livelli più alti di inquietudine tra i loro elettori, rispettivamente al 37,4% e al 35,2%. Al contrario, la generazione Z sembra più focalizzata sull’attesa, vedendo l’incertezza non come un ostacolo ma come un’opportunità di crescita personale.

L’indagine evidenzia anche un aumento del pessimismo (47,5%), alimentato da problemi concreti come l’inflazione, l’aumento dei prezzi, la sanità e le tasse elevate. Queste preoccupazioni si traducono in una paura diffusa verso il disordine e la confusione legati a situazioni imprevedibili.

Sul fronte politico, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ottiene un giudizio positivo dal 37,1% degli intervistati, mentre il 53,2% si esprime negativamente. Tuttavia, escludendo gli indecisi e i non votanti, il sostegno a Meloni sale al 44,4% contro il 50,3% di detrattori. Si stima che tra i 19 e i 21 milioni di italiani siano riluttanti ad esprimere una preferenza politica, prospettando un’affluenza inferiore ai 30 milioni, in linea con le elezioni Europee del 2019.

Il confronto politico tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein potrebbe giocare un ruolo chiave nel delineare le scelte degli elettori. Il 56,1% degli italiani si dichiara interessato a seguire l’evento, con un particolare coinvolgimento tra i giovani e gli over 65. Meloni avrà l’opportunità di difendere il suo operato e i successi del suo governo, mentre Schlein potrà dimostrare la sua leadership e la sua empatia, ancora poco evidente.

Entrambe si preparano a candidarsi alle elezioni europee, con l’obiettivo di raccogliere il maggior numero di preferenze per i loro partiti. Queste elezioni potrebbero essere decisive, essendo le ultime nazionali per i prossimi tre anni e mezzo.




Il Balletto Burocratico Italiano vs. Il Flamenco Efficace Spagnolo

di Fausto Farinelli

Quando il PNRR Diventa Specchio delle Differenze Amministrative Europee

Mentre l’Italia si perde nel labirinto dei decreti attuativi, la Spagna danza con decisione verso obiettivi e realizzazioni concrete, gestendo il proprio piano di ripresa con una determinazione e un’efficienza che fanno riflettere. Esploriamo le dinamiche, le differenze e le possibili lezioni da apprendere da questi due approcci apparentemente opposti, ponendoci alcune domande fondamentali sul futuro della gestione amministrativa e burocratica italiana nel contesto europeo.

Ah, l’Italia! La patria della pizza, del Colosseo e… della burocrazia? Mentre ci perdiamo in un mare di ripensamenti e revisioni del nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ecco che la Spagna, con un sorriso forse un po’ beffardo, ci supera a passo di corrida, gestendo il proprio piano di ripresa con una verve e un’efficienza che ci lasciano, beh, sorpresi!

Un recente articolo su La Repubblica ci svela questa perla: mentre il nostro amato Bel Paese sembra danzare il valzer dei decreti attuativi, con una melodia fatta di “forse”, “magari” e “vedremo”, la Spagna ha tirato fuori il suo miglior flamenco, raddoppiando i progetti e mantenendo un ritmo che, a questo punto, ci fa un po’ invidia.

Il nostro PNRR, ahimè, sembra aver adottato la tattica del gambero, con una strategia che, tra un passo avanti e due indietro, ci fa domandare: ma davvero non possiamo fare di meglio? La Spagna, nel frattempo, ha trasformato il suo Plan de Recuperaciòn in un vero e proprio treno ad alta velocità, sfrecciando verso obiettivi e realizzazioni che, a noi, sembrano un miraggio lontano.

E mentre ci grattiamo la testa, cercando di capire come mai i nostri progetti sembrano scivolare via come sabbia tra le dita, la Spagna, con un occhiolino, ci mostra che la gestione diretta e pragmatica non è un’utopia, ma una realtà tangibile, che porta risultati e sviluppo.

E allora, cari lettori, mentre ci gustiamo un po’ di sana ironia mista a sorpresa, forse è il momento di porsi qualche domanda, perché la riflessione, si sa, è il primo passo verso il cambiamento. E chissà che non riusciamo a trasformare quella sorpresa in un sorriso di soddisfazione per un lavoro ben fatto.

  1. Perché non riusciamo a trasformare le belle parole e le promesse in azioni concrete e tempestive, come sembra fare con successo la Spagna?
  2. Come potremmo snellire la nostra macchina burocratica per assicurare che i progetti e le risorse del PNRR siano gestiti in modo più efficace e diretto?
  3. Cosa possiamo imparare da paesi come la Spagna, che sembrano aver trovato la chiave per una gestione efficace dei piani di ripresa e degli investimenti?

Riflettiamoci, cari lettori, perché le risposte a queste domande potrebbero essere il primo passo verso un futuro in cui l’Italia non sia più sorpresa, ma sorprendente.




Accordo rivoluzionario per lavoratori stagionali nel turismo italiano: premi di risultato per valorizzare e attrarre forza lavoro


Cosa succede nel resto d’Italia

L’ultimo accordo firmato dalle categorie del turismo e balneazione in Italia prevede premi di risultato per i lavoratori stagionali, allo scopo di attirare una forza lavoro sempre più difficile da reperire e valorizzare il ruolo dei collaboratori delle varie aziende. Questo accordo “storico” partirà dalla prossima stagione, offrendo premi di produttività sia in busta paga che attraverso il welfare.

Le associazioni albergatrici di Bibione, Jesolo, San Donà-Jesolo, Caorle e Portogruaro-Bibione-Caorle hanno sottoscritto l’accordo con Filcams Cgil Metropolitana Venezia, Fisascat Cisl Venezia e Uiltucs Regionale Veneto. Le parti concordano sulla necessità di promuovere premi legati agli incrementi di produttività per migliorare le condizioni contrattuali del settore, superare la precarietà e valorizzare le professionalità.

Una commissione territoriale all’Ente Bilaterale della Provincia di Venezia validerà le procedure e, al termine dell’estate, stabilirà se gli obiettivi sono stati raggiunti per l’erogazione dei premi. Il premio di risultato, variabile, sarà collegato ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, con un importo minimo di 500 euro.

Nell’ottica di fidelizzare i rapporti di lavoro stagionali, il valore del premio aumenterà a 600 euro se il lavoratore è stato nella stessa azienda nelle tre precedenti stagioni. Nel caso in cui il lavoratore scelga di convertire l’intero premio in prestazioni di welfare, il premio sarà maggiorato del 15%.

Questo accordo innovativo, unico nel suo genere a livello nazionale, evidenzia l’importanza di investire nei lavoratori stagionali nel settore turistico italiano. In un contesto in cui altre località, come Venezia, lottano contro l’overtourism, la valorizzazione del personale è fondamentale per promuovere un turismo sostenibile e di qualità in tutta Italia.




Grande attesa per il Campionato Italiano J24 a Cala dei Sardi

Si avvicina la 42ma edizione del campionato italiano open della classe J24, e lo Yacht club Cala dei Sardi, su delega della FIV, sta lavorando intensamente per prepararsi all’evento che si svolgerà dal 25 al 28 maggio. Il campo di regata è ben noto ai regatanti, sarà il Golfo di Cugnana, nel cuore della Costa Smeralda, lo stesso che ha ospitato una edizione del Campionato del Mondo J24, due Europei e quattro Campionati Italiani. Saranno 10 prove previste, precedute da una regata di prova il 24 e una giornata interamente dedicata ai controlli di stazza il 23. 

«Lo Yacht Club Cala dei Sardi – racconta il Consigliere Nazionale e Capo Flotta Zonale di Classe J24 Marco Frulio – si sta impegnando a offrire un’organizzazione all’altezza delle aspettative, con l’obiettivo di rendere la regata un successo. Tanti gli eventi collaterali previsti alla fine di ogni giornata di regate con anche la tradizionale cena degli equipaggi in programma per venerdì 26 maggio.»

La classe dei monotipo a chiglia J24 è la più diffusa al mondo, e la competizione rappresenta un momento molto atteso dagli appassionati di vela in tutta Italia. La partecipazione si preannuncia importante: solo dalla Sardegna prenderanno parte all’evento ben 15 imbarcazioni, ma sono già annunciate adesioni di altre squadre provenienti da tutta Italia. Sono infatti attive le convenzioni sui trasporti navali della Federvela ed altre facilitazioni sull’ospitalità alberghiera sono state concordate con lo Yacht Club Cala dei Sardi. 

Tutte le informazioni sull’evento, Bando di Regata e moduli di iscrizione, sono disponibili sulla pagina web dedicata: https://www.yccds.it/campionato-nazionale-j24/




Campionato Italiano RS21 a Puntaldia, premiato l’equipaggio sardo di NOX Oceani portacolori dello Yacht Club Cala Dei Sardi

Campionato Italiano RS21 a Puntaldia, premiato l’equipaggio sardo di NOX Oceani portacolori dello Yacht Club Cala dei Sardi

Il Campionato Italiano di vela della classe RS21 disputato nelle acque di Puntaldia nel week end appena trascorso è stato un vero spettacolo dove, a dominare, è stata la voglia di veleggiare con il forte vento che ha caratterizzato la tre giorni di regate dedicate al monotipo più popolare del momento.

Tra i 24 team in gara provenienti da tutta Italia (record di partecipazione 2022), con anche tre equipaggi stranieri, c’erano le due barche del Nox Oceani Sailing Team, le uniche con equipaggi formati da atleti sardi e portacolori dello Yacht Club Cala dei Sardi. Ma il dato importante è che i cinque componenti di una delle due barche di Nox Oceani sono tutti ragazzi di età compresa tra i 13 ed i 21 anni, tanto da ricevere il premio dell’equipaggio più giovane della flotta.

Al di là del risultato finale, il team dei giovani atleti di Nox Oceani, Matteo Paolon, Andrea De Matteis, Francesco Columbano, Riccardo Serra e Laura Murineddu, allenati dal coach Camillo Zucconi, ha dimostrato grandi capacità nel portare a termine le otto prove di questo campionato caratterizzato da condizioni di mare e vento difficili, in un campo di regata dove la maggior parte dei velisti in gara erano professionisti plurititolati di comprovata esperienza.

«Abbiamo voluto partecipare a questa importante manifestazione con lo spirito della sportività e con l’idea di metterci in gioco, ma soprattutto far vivere questa grande esperienza ai nostri giovani atleti», questo il commento dei fondatori della Nox Oceani Pier Andrea Nocella e Francesca de Natale Sifola Galiani

Una particolare menzione la merita certamente il più giovane atleta in gara di questa importante competizione. Si tratta di Giorgio Nocella, un promettente timoniere di Optimist che ha partecipato a tutte le otto prove del Campionato Italiano a bordo del secondo RS21 armato da Nox Oceani e condotto per l’occasione da Alessandro Balzani insieme a Pier Andrea Nocella, Giuseppe Marras e Costantino Cossu.

«Nox Oceani è un progetto fortemente innovativo che punta ai giovani, il nostro futuro, e che vuole trasmettere un forte messaggio di rispetto dell’ambiente» spiega Luca Giovannini, presidente dell’associazione. Nox Oceani, infatti, ha recentemente annunciato di voler costruire l’Optimist Ecologico, non una barca a vela qualsiasi, ma la prima deriva con la quale i più giovani imparano a veleggiare.

www.noxoceani.it




Olio San Giuliano: sesto produttore al mondo e primo italiano nella Top World Producers dell’EVOO World Ranking 2021

Sempre più in alto nella classifica mondiale dei produttori più premiati. Il marchio italiano San Giuliano, sede ad Alghero in Sardegna, ha quest’anno raggiunto la top 10 arrivando in sesta posizione. A un passo dal podio della classifica delle 100 migliori aziende olearie al mondo, conserva dal 2020 il primato di miglior impresa italiana con un ragguardevole balzo in avanti dal ventesimo posto. Un punteggio che contribuisce alla vittoria del Bel Paese nella classifica dedicata alle nazioni, dove il tricolore sventola più in alto delle bandiere della Spagna e della Grecia.

Bene l’azienda e bene i suoi olii che si sono piazzati ottimamente nelle liste dedicate alle diverse etichette della casa italiana. Una vera incetta di premi.

Il prestigioso riconoscimento è il frutto di un lungo e mirato percorso di affinamento della qualità legato a doppio filo all’incessante lavoro di ricerca nell’innovazione dei processi produttivi. Attenzione totale: dal campo alla bottiglia, nessun passaggio viene escluso. Lo spiega l’amministratore delegato dell’oleificio San Giuliano Pasquale Manca: “Perseguire la qualità attraverso l’innovazione è il nostro principale obiettivo, è un cammino che ci impegna quotidianamente e che non può prescindere dalla sostenibilità ambientale”. E su questo tema il manager puntualizza: “Facciamo sempre di più affidamento sull’agricoltura 4.0, in collaborazione con l’Università di Sassari, attraverso l’utilizzo di tecniche di precisione che permettono di minimizzare l’impatto ambientale e utilizzare le risorse disponibili nel modo più efficiente possibile, recentemente abbiamo inoltre intrapreso la sperimentazione di nuovi processi produttivi e di lavorazione d’avanguardia che potranno garantire un’ulteriore passo avanti per ciò che riguarda le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche dei nostri oli”. Più natura, in bottiglia.  “Siamo orgogliosi del nostro lavoro, dei risultati raggiunti – conclude Pasquale Manca – e di essere ambasciatori del Made in Italy nel mondo”. 

Sono centinaia i premi internazionali conquistati negli ultimi anni dalla San Giuliano. Solo nel 2021 sono stati una settantina, raccolti nei più prestigiosi concorsi. Tra questi, l’inserimento in autorevoli guide del settore – come l’EVOOLEUM edito da Mercacei e la Guida agli Oli d’Italia del Gambero Rosso – e le numerose medaglie d’oro consegnate, per citarne solo alcune, in competizioni come il Japan Olive Oil Prize 2021, Berlin International Olive Oil Competition 2021; New York International Olive Oil Competition 2021; London International Olive Oil Competition 2021; Canada International Olive Oil Competition 2021.
Nel ranking mondiale San Giuliano ha visto l’affermazione di Fruttato Cuor d’Olivo, Monocultivar Bosana, Primér, Originale, Bio.
http://www.evooworldranking.org/_IT/index.php




Colosseum 8, vince Ibba, Pais manca l’assalto al Titolo Italiano Mosca

Cala il sipario sulla gabbia del Colosseum8 la manifestazione di MMA/Grapling organizzata dalla palestra della Bad Boys Accademy di Sassari in collaborazione con la Regione Sardegna e il Comune di Porto Torres. E’ stato un grande successo sotto tutti i punti di vista, il parco Chico Mendes di Porto Torres si è rivelato il luogo naturale per ospitare l’evento, verde, mare, tramonto mozzafiato, ma soprattutto lo spettacolo dato da 24 combattenti di arti marziali miste che non si sono risparmiati niente e con le loro gesta hanno infiammato il pubblico presente. L’unica delusione per i padroni di casa è stato il mancato assalto al Titolo Italiano dei Mosca, messo in palio dalla Feder Kombat, da parte di Tiziano “Taz” Pais. L’atleta turritano ha perso ai punti contro un ottimo Tanio “O Scugnizz” Pagliariccio, che ha sfruttato al meglio le sue lunghe leve. E’ stato un bel match, tirato per tutte e tre le riprese, Pais ha provato in tutti i modi ad accorciare le distanze e trovare il colpo del KO, ma i tre anni d’assenza dal tatami hanno pesato tantissimo. Di ottima fattura anche l’incontro che valeva per la Cintura Colosseum dei pesi Piuma. Il main event della serata è andato a Michele Baiano che dopo al secondo round è riuscito a sottomettere un agguerrito Manolo Scianna. Per Baiano si tratta della sesta vittoria su sei incontri disputati tra i professionisti. Ma il match (61kg) che ha esaltato maggiormente il pubblico è stato quello tra il beniamino di casa Alessio “Killer Own” Ibba contro Davide Scavone della Area Combat di Forli. Il guerriero di Porto Torres, allenato dalla Bad Boys di Sassari, ha vinto con merito ai punti e con la sua grinta ed esuberanza ha esaltato i propri tifosi, regalando loro una grossa soddisfazione. Non è andata altrettanto bene per il Fighter cagliaritano Nicola Chessa nella categoria dei 57kg. L’avversario, Giacomo Santoro di Roma, gli ha rifilato un KO dopo soli 30 secondi e per l’atleta della Figh Team di Cagliari si è spenta subito la luce. Nella categoria Leggeri (70kg) Michele Pagani della Mixed Martial Pro Team ha battuto per KO Gaetano “Lo Zio” Granato, mentre nei pesi Piuma ottima l’affermazione di Vincenzo Muzzu della MAS di Porto Torres che ha finalizzato, a pochi secondi dal termine, Marco “The Brave” Carlotti di Brescia. Sempre nella categoria dei 66kg arriva un pareggio tra Alberto Ponzio della Combat Way di Sacchetto e Carlo Maria Vinci della Warrior Verona. Nei persi Welter un incredibile Andrea “Urso” Myrto mette al tappeto l’avversario Mattia “The Devil” Tedesco, dopo soli 20 secondi dal suono del primo gong. Nel match al femminile dei pesi Paglia niente da fare per la sassarese Martina Rindi al cospetto della Judoka torinese Fabiola Pidroni. Ora la Pidroni andrà a contendere la cintura Colosseum alla testa di serie Adriana Fusilli già nella prossima edizione. Tra gli Under Card, nei 71 kg di Grapling, arriva un pari tra Mario Fiorio e Simone Baselli, cosi come nei 76kg di MMA tra Marco Gammino e Fabio Piu. Nei 68 kg è Alfredo Pellegrini ad avere la meglio su Cristopher Biccheddu. “Sono molto felice di come è andata la serata” commenta uno stremato Gianmario Mereu “Non era facile ripartire dopo un anno e mezzo di sosta forzata dovuta alla pandemia, ma siamo ripartiti alla grande mettendo in moto un organizzazione che ha lavorato sodo per la riuscita dell’evento” dice l’organizzatore del Colosseum. “Ringrazio tutti gli sponsor, la Regione Sardegna e il Comune di Porto Torres per avere creduto nella manifestazione, questo ci rinforza e tra qualche giorno iniziamo a lavorare per il Colosseum9”




San Giuliano: il primo oleificio italiano nel ranking mondiale

L'azienda di Alghero è la prima italiana nella classifica dei Top 100 oli al mondo. Un ventesimo posto assoluto con ben cinque prodotti.


L'olio San Giuliano piace nel mondo. I 32 premi di qualità conquistati nelle competizioni internazionali durante il 2020 hanno permesso al brand di posizionarsi al 20° posto nell’Evoo World Ranking Oil Makers, la classifica annuale delle 100 migliori aziende olearie al mondo. Un risultato che, tra l’altro, vede la San Giuliano al primo posto tra le italiane. Testa, sede e terreni nel territorio del Nord Ovest della Sardegna, l'azienda piazza ben 5 extravergini nella prestigiosa lista. 

Un lungo percorso di valorizzazione riconosciuto a livello globale

I numerosi premi vinti da New York a Zurigo, da Tokyo a Londra, da Bari a Gerusalemme hanno permesso di scalare l’autorevole graduatoria internazionale. “Un percorso di valorizzazione della qualità dei nostri oli meticolosamente pianificato con l'obiettivo di raggiungere l'eccellenza  con investimenti continui in ricerca e sviluppo, – dichiara l'amministratore delegato Pasquale Manca - come l’introduzione di un frantoio tra i più avanzati mai installati in Italia sviluppato in Toscana da Giorgio Mori; oltre all’implementazione del progetto visionario denominato “Novolivo” che prevede – alla sua conclusione - la messa a dimora di 600 nuovi ettari di oliveto con cultivar autoctone, nazionali ed internazionali che hanno permesso, e permetteranno con sempre maggiore certezza,  di individuare i migliori profili organolettici e chimico-fisici per i nostri oli. Un lavoro stimolato e sempre sostenuto da mio padre, Domenico Manca, che non ha mai esitato né dubitato davanti alle numerose difficoltà incontrate.”  L'amministratore delegato prosegue su temi della qualità e della  sostenibilità. “Puntiamo sempre di più sull'agricoltura 4.0, in collaborazione con l’Università di Sassari, attraverso la sperimentazione e l’utilizzo di tecniche di precisione che permettono di minimizzare l’impatto ambientale e utilizzare le risorse disponibili nel modo più efficiente possibile”.

I cinque prodotti San Giuliano più premiati a livello internazionale

La sfida sulla qualità del prodotto è stata all'interno di una selezione con protagonisti i migliori produttori da Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Algeria, Argentina, Australia, Cile, Cina, Giappone, Libano, Marocco, Sud Africa, Tunisia, Turchia e Stati Uniti. “Siamo entrati in campo, abbiamo speso le nostre competenze e siamo arrivati a disputare le partite nella massima serie, per utilizzare una metafora calcistica – commenta Pasquale Manca, l'amministratore delegato dell'oleificio San Giuliano-. Siamo orgogliosi del nostro lavoro e di essere ambasciatori del Made in Italy nel mondo”.

Questi i cinque prodotti presenti nella classifica internazionale dei migliori al mondo: San Giuliano Cuor d’Olivo Fruttato; San Giuliano Primér; San Giuliano l’Originale; San Giuliano 100% da Agricoltura Biologica; San Giuliano di Monocultivar Bosana.

 




Olbia: Sandalion. Il Campionato Italiano Motorally è in programma a dicembre.

5 novembre 2020 – Il mese prossimo, salvo impedimenti dettati dalla situazione epidemiologica, si svolgerà ad Olbia l’evento Sandalion, Campionato Italiano Motorally Raid TT, valido per l’aggiudicazione della tappa mondiale 2021.

La manifestazione prevede 3 giorni di gara e 5 di attività sul territorio. Moltissimi gli atleti previsti, con la partecipazione di circa un centinaio di team.

 

«Il nostro territorio offre condizioni ideali per la pratica di alcuni sport. – afferma l’assessore allo Sport Monica Fois –L’idea è quella di trasmettere un’immagine che vada oltre il classico modello turistico “sole e mare”, per rendere la Sardegna, ed Olbia nello specifico, una destinazione dinamica, giovane e sportiva sfruttando le varie risorse territoriali di cui l’isola è ricca, come la diversa morfologia e il panorama mozzafiato. Con questo evento vogliamo inoltre trasmettere un segnale di “normalità” ed incentivare lo sport come mezzo per affrontare in modo più positivo questo periodo così particolare».

 

Il percorso si concentra nell’area della Gallura. Ogni tappa della gara prevede la percorrenza di circa 220 chilometri giornalieri su terreno prevalentemente fuoristrada.

 

«Auspichiamo che l’evento si possa realizzare, naturalmente nel rispetto non solo del territorio e del paesaggio, ma anche delle norme di sicurezza dettate dal periodo che stiamo vivendo. Porre in essere la manifestazione significherebbe portare una boccata d’ossigeno ad attività già provate dalla scorsa primavera e sarebbe un segnale positivo per la ripresa della nostra economia» afferma l’assessore al turismo e alle attività produttive Marco Balata.

 

foto: insolita sardegna