PANIFICI APERTI 2019 – Domani 2 ottobre al via l’iniziativa regionale
dei Panificatori di Confartigianato Sud Sardegna. Forni aperti a
Cagliari per promuovere il pane sardo, valorizzare l’attività di
panificazione e far conoscere i territori.
Pbread di Viale Colombo 2 e Porta1918 di via Mameli 224, entrambi a
Cagliari, saranno i panifici che domani, 2 ottobre, daranno il via
all’iniziativa “Panifici aperti – Le vie del pane 2019”, progetto
regionale ideato e promosso dall’Associazione Panificatori di
Confartigianato Sud Sardegna, in collaborazione con Confartigianato
Imprese Sardegna e Laore.
La manifestazione, che coinvolgerà le imprese della panificazione, le
Amministrazioni Locali, le Pro-Loco, i musei e le scuole di 10 comuni
di tutta l’Isola, ha l’obiettivo di aprire fisicamente le porte delle
imprese della panificazione ai cittadini, turisti e studenti,
rafforzare il legame tra maestri dell’“arte bianca” e clienti,
valorizzare le produzioni realizzate con sfarinati sardi,
sensibilizzare al consumo di pane fresco a marchio sardo e far
conoscere i relativi contesti territoriali e culturali.
Quindi, la storia, l’arte e il gusto di Civraxiu, Coccoi, Moddizzosu
ma anche rosette, schiacciatine, baguette, bananine, lingue, pane alla
ricotta o alle olive, potranno essere conosciute e degustate,
all’interno di dei laboratori. Ogni lavorazione, verrà descritta
storicamente e antropologicamente, sottolineando le curiosità, ed
evidenziando le differenze tra grano duro e tenero, i diversi lieviti
e le relative lievitazioni, la filiera corta e il chilometro zero.
Alla fine delle visite, ogni pane prodotto verrà fatto assaggiare
attraverso il coinvolgimento dei cinque sensi. I visitatori potranno
anche cimentarsi in una prova di panificazione partecipando ai
laboratori didattici.
Laore, l’Agenzia per l’attuazione dei programmi regionali in campo
agricolo e per lo sviluppo rurale, in ogni forno che parteciperà
all’iniziativa, presenterà “Le vie del pane”, percorsi realizzati per
identificare e valorizzare il pane tipico locale attraverso alcuni
itinerari turistico-didattici per ripercorrere le fasi produttive
della filiera: dalla coltivazione dei cereali alla produzione del
pane. Attraverso i laboratori didattici, i percorsi di analisi
sensoriale e la visita dei luoghi dove hanno origine le materie prime,
verranno evidenziati gli aspetti storico-culturali legati agli usi e
ai costumi dei territori.
La manifestazione proseguirà il prossimo mercoledì, 9 ottobre, in
provincia di Sassari con l’apertura dei panifici Piga di Padria e
Bulghesu a Bonorva. Il 16 ottobre doppio appuntamento nell’Oristanese,
con le visite al panificio Fancellu di Montresta e Nino Vacca a
Oristano. Il 23 dello stesso mese appuntamento in Marmilla a Genuri,
Panificio Sa Moddixia, e nel Sarcidano a Orroli da Kentos. Il 30
apriranno i panifici Porta a Gonnosfanadiga (VS) e Gioi di Iglesias
(CI). A inizio novembre, il 6, trasferimento nell’Isola di San Pietro,
dove a Carloforte aprirà il panificio Stagnin. Gran finale il 7 e 8
dicembre, con l’apertura contemporanea di tutti e 11 i laboratori di
panificazione.
“I panificatori sono i custodi di tradizioni preziosissime e
millenarie che dobbiamo proteggere, valorizzare e soprattutto far
conoscere – commenta Gianfranco Porta, Presidente dell’Associazione
Panificatori di Confartigianato Sud Sardegna – e questa iniziativa è
un modo per rafforzare la filiera dell’arte bianca, riscoprirne i
valori e fare rete tra piccoli produttori”. “In questa prima edizione,
inizieremo con gli 11 panifici recentemente premiati dal “Gambero
Rosso” – continua Porta – tutti gli altri potranno unirsi per far
crescere l’iniziativa: dobbiamo essere inclusivi e quindi le porte
sono aperte”.
“Questa sarà anche l’occasione anche per far capire meglio ai
consumatori la differenza tra il pane fresco sardo e quello
precongelato, magari proveniente da altre nazioni europee – sottolinea
Pietro Paolo Spada, Segretario di Confartigianato Sud Sardegna,
ricordando la Legge Regionale sul marchio di tutela del pane fresco
sardo – abbiamo apprezzato il lavoro svolto dall’Assessorato Regionale
all’Artigianato che, attraverso il logo “pane fresco”, ha disciplinato
in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane e
le sue tipologie tipiche”. “Tale intervento sul settore della
panificazione – rimarca – è stato importante perché tutela i
panificatori e garantisce gli acquirenti, mettendo entrambi al riparo
dalla concorrenza sleale da parte di produttori che nulla hanno a che
fare con la Sardegna e le sue specialità”. “Il problema è che ancora
pochi panificatori, 78 su circa 950, hanno fatto la richiesta del
marchio – prosegue Spada – e ancora meno hanno esposto il logo”.
“Cogliamo l’occasione per ricordare come sia necessario che la Regione
si attivi anche per effettuare verifiche verso tutti coloro che
esporranno, o continueranno a esporre, la scritta “pane sardo” senza
averne i requisiti – conclude il Segretario di Confartigianato Imprese
Sud Sardegna – in ogni caso questa operazione continua ad avere
necessità di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione,
affinché i consumatori possano essere informati sul valore e la
genuinità del pane sardo. E’ una condizione imprescindibile sulla
quale Confartigianato è pronta a fare la sua parte”.