Benessere Animale, lettera aperta dell’assessore Andrea Montis

L’enorme impegno profuso dal Comune di Alghero nella lotta al randagismo e, più in generale, a favore del benessere animale, ha prodotto negli anni notevoli riconoscimenti anche a livello nazionale, quali per ultimo il premio “Animali in città 2021”. Lo dicono i risultati del decimo rapporto nazionale di Legambiente in cui Alghero ha ottenuto il miglior piazzamento tra tutti i 656 comuni che hanno fornito dati nella valutazione dei 9 indicatori relativi al quadro delle specifiche regole. È però evidente che tutto ciò non è possibile con il solo forte impegno del personale comunale che opera nel Servizio Ambiente, o della Compagnia Barracellare, vi sono costi da sostenere che, per quanto si cerchi di contenerli, comunque devono trovare adeguata copertura. Faccio riferimento innanzitutto al mantenimento e alla cura dei cani ospitati presso il canile convenzionato, che mensilmente incide sulle casse comunali per una media di circa 30.000 euro, somma che è lievitata negli ultimi mesi non a causa dell’incremento del numero degli ospiti, ma per l’inflazione che ci ha costretti a riconoscere, giustamente, la variazione certificata dall’ISTAT, non essendo ovviamente immaginabile scaricare sul gestore l’aumento del costo sostenuto da loro stessi. Tra le azioni che richiedono un investimento, vi sono le sterilizzazioni incentivate: Dall’anno 2019 e sino al 2021 è stato possibile erogare a numerosi cittadini con ISEE ridotto un aiuto che consente di abbattere notevolmente il costo della sterilizzazione delle gatte e delle cagne, permettendo così di prevenire gravidanze indesiderate che, più di una volta, conducono ad abbandoni che per l’amministrazione regolarmente si traducono in un costo ben superiore all’ammontare del contributo stesso. Sono numerose le persone che continuamente chiedono di poter accedere a tale misura, ma che allo stato attuale è purtroppo priva di copertura finanziaria. Abbiamo anche potuto realizzare due aree di sgambamento sperimentali, attuando così la prima parte del più ampio ed ambizioso piano che prevede di realizzare spazi simili in ogni quartiere cittadino e a Fertilia, così come abbiamo acquistato tutte le attrezzature veterinarie necessarie ad allestire una sala da porre a disposizione dell’ASL di Sassari perché possa intervenire direttamente ad Alghero, per esempio, nella sterilizzazione dei gatti delle colonie, rendendo molto più veloce ed efficace l’azione, ma purtroppo il continuo lievitare dei costi in campo edilizio ci ha sinora impedito di fare alla struttura gli adeguamenti necessari. Questo “di più”, che fa davvero la differenza nella qualità dei servizi che il Comune può erogare, ha trovato copertura nel rimborso che la Regione (attraverso il servizio veterinario delle ASL) ha riconosciuto all’Amministrazione nel 2020, per i quali la nostra città è risultata essere prima in assoluto per ammontare ricevuto, definito sulla base di una serie di parametri che tengono conto della qualità e del livello di attività svolta. Da allora non sono pervenute ulteriori risorse: sappiamo che c’è stata una rivisitazione delle regole di attribuzione, sappiamo anche che vi sono state alcune riunioni tra i responsabili veterinari delle ASL sarde, ai quali è affidato il compito di verificare le rendicontazioni pervenute dai Comuni, e che Alghero ha sempre trasmesso per tempo, ma non si hanno più notizie dell’assegnazione del contributo, del quale mancano all’appello tre annualità e sta maturando la quarta. Sono risorse fondamentali senza le quali non ci è possibile effettuare tutta quella serie di investimenti programmati, i cui effetti positivi nel tempo si tradurranno non solo in un notevole miglioramento dei servizi disponibili per i proprietari di cani residenti stabilmente, ma anche in un ulteriore motivo perché il nostro territorio possa essere scelto come luogo privilegiato per trascorrere le vacanze in compagnia del proprio amico a quattro zampe, con chiare ed ovvie ricadute positive su tutto il tessuto economico. Allo stesso tempo gli investimenti si tradurrebbero in un contenimento della spesa futura: si pensi solo alla limitazione delle nascite e alla prevenzione degli abbandoni. Lancio quindi un appello alla Regione Sardegna: dia mandato urgente affinché le risorse arretrate vengano assegnate ed erogate con sollecitudine, consenta ai Comuni di proseguire nell’opera già intrapresa di lotta al randagismo e nel miglioramento dei servizi dedicati al benessere animale. Tutta l’Isola ne avrebbe un enorme beneficio.
 
Andrea Montis,
Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Alghero




Chiuderà l’ufficio del Banco di Sardegna di Fertilia: lettera aperta al Sindaco

Carissimo Mario Conoci 

Sindaco di Alghero

Questa mattina ho appreso che a breve chiuderà l’ufficio del Banco di Sardegna di Fertilia.

Un ennesimo passo indietro che sta portando all’impoverimento del nostro territorio e della nostra Città di Fondazione in particolare.

Questa chiusura si aggiunge ed aggrava una situazione di degrado che attanaglia da lunghi decenni la nostra comunità.

Gli spazi culturali sono pressoché inesistenti, un profondo degrado interessa da oltre trent’anni il patrimonio pubblico, ed oggi l’unica soluzione sembra essere l’alienazione ai privati, che certamente non favorirà, se estesa a tutto il patrimonio, una sostenibilità ed una adeguata collocazione delle varie realtà culturali presenti nel territorio.

Il Banco di Sardegna ha aperto a Fertilia il suo primo ufficio nel 1958 ed il primo Avventore, così si chiamava il responsabile dell’Ufficio, è stato mio nonno Mario Kucich.



In seguito venne istituita la Cassa Comunale di Credito Agrario, gestita da mia nonna Leda Maucione, che rimase in quell’ufficio fino alla pensione e che, pochi anni più tardi, venne sostituita da mia madre Rossana Kucich.

Oggi, pur non avendo più nessun legame con il Banco di Sardegna, poiché mia madre è andata in pensione da anni ed i miei nonni sono venuti a mancare da ormai tanto tempo, esprimo il mio sentimento di amarezza non per i vecchi legami familiari, ma per il senso di abbandono che, da cittadino, non riesco a tollerare.

E’ risaputo che ormai le valutazioni del Banco di Sardegna vengono partorite in Emilia Romagna e che esse sono frutto di meri calcoli di carattere economico e speculativo, ma è pur vero che una Banca, soprattutto se ogni anno pubblicizza utili in costante crescita, ha, o forse meglio dovrebbe avere, nei confronti della comunità da cui attinge le ricchezze degli obblighi di carattere morale ed ETICO che vanno al di là di un semplice calcolo economico.

Ed allora, caro Mario, consegno a te questo mio sfogo e ti chiedo di intervenire, per quello che è possibile nel tuo ruolo di Sindaco, affinchè possa farti interprete di un sentimento diffuso nella nostra comunità, chiedendo al Banco di Sardegna di rivedere questa decisione, non foss’altro per dimostrare che ancora questo territorio ha un valore ed un futuro, legato anche alle tante iniziative culturali che, anche grazie al prezioso supporto dell’Amministrazione Comunale e degli Enti del territorio, stanno prendendo piede e stanno coinvolgendo soggetti in tutto il Mediterraneo.

Mi auguro che Fertilia possa avere la forza, anche attraverso le sue energie migliori, di invertire questa rotta, e che possa riscoprire il suo valore e la sua importanza, anche sotto il profilo turistico ed economico, partendo dalla ristrutturazione del suo patrimonio immobiliare, in primis dal Palazzo Doria e dall’ex Cinematografo.

Uniamo le forze per invertire la nostra rotta, Fertilia lo merita!

Mauro Manca

Un cittadino innamorato di Fertilia




Lettera Aperta al Presidente del Consiglio Comunale di Alghero

Come consiglieri comunali di minoranza chiediamo al primus inter pares del Consiglio Comunale, il presidente Salvatore, di svolgere questo ruolo non in modo parziale e a supporto della sola maggioranza di cui fa parte. Da ormai troppo tempo, la gestione dell’aula e delle commissioni non tiene conto del rispetto che si deve a tutti i consiglieri e al loro lavoro. Se la maggioranza ha opportunità – per affinità politica – di poter approfondire gli atti in altra sede, i consiglieri di minoranza invece devono accontentarsi di sedute di commissioni frettolose, senza nessuno che verbalizzi i contenuti, in sedi inadatte per poter lavorare. Anche i lavori consiliari privi della frontalita’, di banchi tipici di aule consiliari e di assemblee istituzionali, sono mortificati da luoghi e spazi assolutamente inadatti. Ordini del giorno chilometrici su temi fondamentali, sedute fiume, interpretazioni restrittive del regolamento, gestione dell’aula a senso unico soprattutto in momenti in cui gli attacchi personali ai consiglieri – anche da parte del primo cittadino – sarebbero da censurare, vengono consentiti senza intervenire nel modo dovuto a chi svolge la funzione con imparzialità. Ci auguriamo ci sia un cambio di passo col 2023, nel rispetto reciproco e soprattutto dei cittadini algheresi di cui siamo – dobbiamo ricordarlo sempre – rappresentanti.

Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune, PD e M5stelle – hanno oggi inviato al Presidente del consiglio comunale Raffaele Salvatore




LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI AL PRESIDENTE SOLINAS SULLA CONTINUITA’ TERRITORIALE AEREA – A RISCHIO LA STAGIONE TURISTICA – OCCORRE RIMEDIARE URGENTEMENTE




Comitato di quartiere Pivarada: Lettera aperta a Sindaco e Assessore Peru

LETTERA APERTA                                                                                             Alghero, 26.05.2021

Ill.mo Sig. Sindaco Dott. Mario Conoci

Preg.mo Assessore Avv. Antonello Peru

Abbiamo chiesto, nel giugno 2020 e nello scorso mese di aprile, un incontro in merito alla realizzazione di un’area di verde attrezzato nel Quartiere, notoriamente privo di una benché semplice aiuola, senza avere un, seppure minimo, accenno di riscontro.

Pazientemente abbiamo atteso una vostra convocazione ma oramai dubitiamo ci sia la volontà che ciò possa avvenire e dobbiamo quindi constatare, con amarezza e contrarietà, il proseguire, non per nostra volontà, della mancanza di dialogo con il Comitato del Quartiere Pivarada e conseguentemente con gli abitanti e gli esercenti del Quartiere.

Abbiamo sempre e prontamente fornito la nostra collaborazione quando richiestaci e/o propostaci in occasione: della distribuzione delle mascherine, dell’addobbo dell’albero di Natale nel Quartiere e nella distribuzione delle buste per la raccolta dell’umido e della plastica; attività che abbiamo svolto con senso civico certi di fornire un servizio utile alla cittadinanza.

Ora veniamo a conoscenza, transitando casualmente in via Asfodelo, che, nell’area in cui abbiamo richiesto la realizzazione di una zona verde, sono stati affissi dei cartelli di divieto di sosta e rimozione in quanto a partire dal 31 maggio 2021 si effettueranno dei lavori di urbanizzazione.

Ci sembra più che lecita la domanda: ma quali lavori si andranno ad effettuare e finalizzati a realizzare cosa? Lo abbiamo chiesto ripetutamente ma non abbiamo ancora avuto risposta. 

Riteniamo che per correttezza ci si sarebbe dovuti coinvolgere nel progetto, come rappresentanza dei residenti nel Quartiere, e quindi dobbiamo constatare che non sia  ritenuto di interesse (così come si evince) il nostro apporto come Comitato.

Si ha la sensazione che le richieste, le segnalazioni e le proposte che possano pervenire dal Comitato siano, non di ausilio collaborativo, ponendoci come interlocutori tra gli abitanti del Quartiere e l’Amministrazione, ma fonte di disturbo come a dire: “anche questi ci si mettono a crearci problemi”. 

Sigg. Sindaco e Assessore, riteniamo che quando si ricoprano degli incarichi come il vostro, ma anche in qualsiasi altra mansione, la base principale del rapporto con gli altri siano la credibilità e il dialogo per ottenere il coinvolgimento utile a traguardare comunemente l’obiettivo.

Dobbiamo invece prendere atto che non si voglia governare con il coinvolgimento ma in solitudine e ciò, permetteteci, non depone sicuramente a vostro favore.

Per il Consiglio Direttivo del Comitato del Quartiere Pivarada

Il Presidente

Antonio Gianorso




Oggetto: Lettera aperta contratto di affidamento del servizio di accertamento e riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie. La replica delle opposizioni.

Con l’approssimarsi del prossimo 9 maggio giorno a partire dal quale la STEP non potrà più svolgere le attività di accertamento e riscossione coattiva nei confronti dei contribuenti algheresi, a seguito della scadenza del relativo contratto, desidero esprimere alcune considerazioni al riguardo. Lo voglio fare non limitandomi a soffermarmi solo sugli aspetti giuridico-tributari, certo di interpretare l’opinione ed il sentire comune dei contribuenti algheresi.

Posto che esiste un obbligo di legge a carico degli enti locali di riscuotere le entrate tributarie ed extratributarie e che eventuali possibili inadempienze al riguardo comportano la compromissione di interessi della collettività e la lesione dell’interesse pubblico generale costituzionalmente protetto, non si può sottacere che anche lo svolgimento di questa gravosa e spesso odiata attività debba certamente caratterizzarsi e svolgersi secondo comportamenti corretti ed eticamente e moralmente irreprensibili.

Ciò significa che anche nel riscuotere i tributi dai cittadini occorre farlo in un’ottica di leale collaborazione e buona fede, applicando, all’interno di un quadro di legittimità e liceità, le norme tributarie con buonsenso e, soprattutto, con l’unico obbiettivo di incassare quanto dovuto, senza porre in essere azioni aventi finalità punitive o “lucrative”.

Ciò premesso, debbo mio malgrado rilevare, al contrario, come la condotta tenuta dalla concessionaria verso i contribuenti algheresi sia apparsa fin dal principio fortemente aggressiva. Mi riferisco ad esempio, alla prassi di notificare, pare legittimamente, gli avvisi di accertamento anche per periodi d’imposta che non sono a rischio di decadenza o prescrizione e contenenti pretese tributarie cumulative, comprensive di sanzioni ed interessi, relative a cinque annualità. Tale pratica, i cui profili di legittimità continueranno ad essere approfonditi, ha non soltanto obbligato i contribuenti algheresi a far fronte o a opposizioni o a opprimenti sforzi finanziari per estinguere i debiti tributari, ma ha anche impedito loro di accedere ai benefici del ravvedimento operoso.

E ancora, mi riferisco alla prassi di accertare una maggiore IMU sui terreni agricoli considerati, invece, aree fabbricabili e tassati come tali sulla base di quanto previsto dal PRG del Comune di Alghero. Trascurando la circostanza che il nostro strumento urbanistico generale non è stato adeguato al PPR cioè ad uno strumento gerarchicamente sovraordinato. In ambito ICI, infatti, ma ciò è estendibile anche all’IMU, la Corte di Cassazione ha stabilito il principio secondo il quale ai fini della corretta individuazione dell’oggetto d’imposta “area fabbricabile” occorre, non solo, fare riferimento al Piano Regolatore Generale comunale semplicemente adottato, ma anche indagare sull’esistenza di piani programmatici sovraordinati come, ad esempio, quelli derivanti dalla pianificazione paesaggistica regionale, i quali potrebbero rendere l’area del tutto inedificabile ovvero incidere sul suo valore venale (Cassazione nn. 34242/2019, 33012/2019, 23206/2019, 11080/2019, 3421/2019, 12756/2018, 4044/2018, 24122/2017). Sulla base dell’ordine gerarchico della pianificazione territoriale è senz’altro possibile che un terreno risulti edificabile secondo le previsioni dello strumento programmatorio comunale ma soggiaccia a vincoli o prescrizioni tali, regolati da uno strumento programmatorio elaborato da un ente diverso dal Comune, che ne limitano o ne escludono totalmente l’edificazione. Ciò è proprio quanto accade ad Alghero dove il PRG non è stato adeguato al PPR, strumento di programmazione gerarchicamente sovraordinato ad esso, e, pertanto, non è applicabile “sic et simpliciter” ai fini della qualificazione delle aree fabbricabili. Tali considerazioni paiono essere state completamente ignorate da STEP che continua imperterrita ad emettere avvisi di accertamento relativi a terrei agricoli che vengono tassati come aree fabbricabili esclusivamente per la ragione che sono qualificati come tali dal PRG.   

È evidente che l’unico obbiettivo di STEP è la massimizzazione del profitto d’impresa. Tuttavia, ciò non può non tener conto del fatto che la condotta di un concessionario di un servizio pubblico deve essere la medesima che terrebbe l’ente pubblico direttamente. Il compito dell’ente infatti, è esclusivamente quello di riscuotere equamente i tributi locali senza arrecare danno ai contribuenti. Per queste ragioni ritengo che la riscossione dei tributi sia un’attività la cui gestione deve rimanere totalmente in mano pubblica. Per queste ragioni fu costituita la SECAL, una spa a totale partecipazione pubblica i cui unici obbiettivi sono l’equa riscossione dei tributi locali e il perseguimento del pareggio di bilancio. Senza utili da conseguire, dividendi da distribuire e soci privati da remunerare.

Alla luce di tali riflessioni, non sarebbe moralmente corretto e leale permettere che i contribuenti algheresi siano costretti a subire ulteriormente comportamenti che non tengono conto del contesto economico e sociale, ad esempio consentendo l’emissione di avvisi di accertamento anche per il periodo d’imposta 2020. Un periodo d’imposta che si prescrive tra 5 anni per il quale anche lo Stato non ne emetterà prima del 2026. Laddove perfino l’Agenzia delle Entrate concede tempo ai contribuenti per eventualmente regolarizzare e pagare i tributi, la concessionaria emette avvisi di accertamento relativi a periodi d’imposta che si prescrivono fra 4, 5 anni (forse al solo fine di incassare prima possibile gli agi?). Un comportamento non più tollerabile.

Per queste ragioni, confermo e ribadisco la volontà dell’Amministrazione Comunale, di riportare il delicato compito della riscossione tributaria sotto il controllo dell’Amministrazione Comunale tramite la propria società SECAL.

Il Sindaco

LA REPLICA DELLE OPPOSIZIONI                                                                                                

“Il centrodestra in campagna elettorale aveva gridato “Stop alla Step”. L’allora ancora candidato Sindaco, Mario Conoci, diceva al tempo che bisognava assolutamente fermare la Step.

Poi dopo essere stato eletto Conoci cambiò immediatamente idea e in una conferenza stampa disse che la Step non si discuteva, mentre la rescissione del contratto, promessa e garantita prima delle elezioni, non era più una opzione da prendere in considerazione.

Per due anni, fino alla fine naturale del contratto, la società è stata utilizzata dall’Amministrazione per fare cassa e far quadrare il bilancio. Il sindaco non può far certo finta di non sapere che la grande parte degli importi delle cartelle vanno nelle casse del comune e non sono tollerabili prese in giro come quella odierna del Sindaco che come suo solito fa finta di essere un passante e di non essersi reso conto che in un momento come questo gli algheresi, invece dei ristori, ricevevano cartelle. 

Per tutto questo tempo il Sindaco e l’Amministrazione hanno scientemente lasciato che la società inondasse Alghero di accertamenti senza porre alcun freno, senza impartire direttive e senza intervenire davanti a errori diffusi ed evidenti.Tant’è vero che quando abbiamo chiesto di intervenire su questione garage e cantine eliminando le sanzioni l’Amministrazione ha fatto finta di nulla, così come, quando abbiamo  presentato una mozione per limitare avvisi accertamenti ad annualità a rischio prescrizione, la maggioranza, proprio per scelta del Sindaco, ha deciso di bocciare la mozione. 

Ora dopo 2 anni il Sindaco si sveglia e prova anche a far finta che tutto sia successo per caso e non che loro abbiano assecondato questo invio massivo di cartelle, perché utile a far quadrare i conti e a rimpinguare le casse comunali.

A Napoli definirebbero questo tipo di comportamento con un’espressione dialettale piuttosto colorita, ma decisamente efficace: “chiagni e fotti”. 




lettera ex sindaci a Draghi: «I territori siano protagonisti della ripresa sostenibile»

Signor Presidente,

gli ex Sindaci firmatari di questa lettera sono i primi a essere consapevoli dello sfor- zo che le istituzioni ad ogni livello stanno facendo per affrontare la più grave crisi sanitaria, economia e sociale che ci sia stata in Italia dal secondo dopoguerra. In particolare la nostra solidarietà va ai Sindaci delle città (metropolitane, medie, piccole e piccolissime) che ogni singolo giorno sono chiamati in prima persona a rispondere alle esigenze sempre più com- plesse dei loro concittadini.

A un anno dall’inizio della pandemia, siamo tuttavia alla vigilia di un evento storico. L’Unione Europea ha finalmente adottato una linea di ripresa per tutti i Paesi membri fatta di indirizzi condivisi e di risorse per investimenti paragonabili solo a quelle del cosiddetto “Piano Marshall”. Il Governo italiano sta elaborando in coerenza con il Recovery Plan e il Next Generation EU un suo proprio documento programmatico (PNRR) per dare applica- zione coerente agli indirizzi europei. Siamo certi dell’impegno di tutte le istituzioni nel non perdere l’occasione di rilanciare e riformare il Paese in una logica di innovazione, di soste- nibilità (ambientale, sociale ed economica) e di riduzione delle diseguaglianze.

Ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, per esprimerLe un timore, che, per la nostra esperienza temiamo sia ancora attuale. Il timore è che la filiera della “Governance istituzio- nale” italiana non sia all’altezza della condivisione e coesione richieste per una scrittura e un’applicazione coerente ed efficace del PNRR. Troppe volte abbiamo visto negli ultimi anni, anche quando eravamo protagonisti della vita pubblica delle nostre città, i Comuni che non si confrontano fra loro, le Regioni che non dialogano con le Città Metropolitane e che ad ogni occasione (spesso fittizia) si distinguono dalle indicazioni del Governo Nazionale. Per non dire dei piccoli Comuni abbandonati a se stessi (senza risorse né tecniche, né eco- nomiche) per la cancellazione, colpevole, di un Ente di Area Vasta.

A noi non piace, Signor Presidente, parlare in astratto della seppur necessaria riforma della Pubblica Amministrazione, tantomeno accettare l’idea che in Italia vi sia ovunque i- nefficienza e incompetenza perché sappiamo che non è così, sia nel settore pubblico che in quello privato, anzi. Il problema è che quelle competenze vengono spesso inutilizzate e se- parate fra loro da norme di legge e abitudini culturali desuete, che antepongono il rispetto di se stesse, il controllo, il diritto di veto, la logica della sospensiva, all’efficacia dell’azione e alla sua verifica. Proprio per questo pensiamo che l’applicazione del PNRR sia l’occasione

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non perdibile per rendere più efficiente la governance amministrativo-istituzionale del Pae- se: da Roma fino a tutte le città, i paesi, i territori che, con le persone che li abitano, devono diventare i veri protagonisti della ripresa e della resilienza. Chi altrimenti?

La pandemia ha accentuato contraddizioni e discriminazioni più antiche: una cre- scente diseguaglianza sociale ed economica, una disoccupazione giovanile e femminile che ci priva delle migliori risorse e competenze, una troppo scarsa integrazione e omogeneità delle condizioni di benessere tra i territori, un mondo dei servizi pubblici essenziali arretrato e non omogeneo (basti pensare ai 20 diversi sistemi sanitari italiani), la mancanza di molte infrastrutture fisiche e digitali indispensabili alla coesione territoriale e sociale. A queste ca- renze ormai croniche la pandemia ha aggiunto il nuovo bisogno dei cittadini, divenuto sem- pre più urgente per anziani, donne, bambini, di avere servizi efficienti di prossimità. A tutto ciò il PNRR dovrà saper rispondere ripensando il sistema delle città e dei territori, se non lo si vuole ridurre all’ennesimo aiuto distribuito erga omnes (sui soggetti piuttosto che sui pro- getti), peraltro in netto contrasto con le scelte europee. Il PNRR seguirà una logica di sussi- diarietà, progettando soluzioni il più vicino possibile a dove i bisogni si manifestano, o una logica di direttive nazionali forti e uguali per tutti? Noi pensiamo che sia indispensabile ap- plicare il principio della “Sussidiarietà verticale” (come da Trattato della Comunità europea) e che le politiche nazionali saranno tanto più forti ed efficaci quanto più potranno articolar- si, declinarsi, adattarsi alle tante diverse realtà territoriali italiane. Realtà che compongono ormai un quadro molto variegato di difficoltà e potenzialità diffuse ovunque, facendoci su- perare, come molti studiosi sostengono, la storica netta separazione tra Nord e Sud, rispetto a una realtà composta di “tanti Nord e tanti Sud” presenti ovunque sul territorio nazionale.

Su questi temi abbiamo aperto un confronto con valenti ed esperti giuristi italiani e ne è emersa una “proposta” che viene illustrata in dettaglio nel documento che Le alleghia- mo e che qui possiamo sintetizzare come segue.

I territori italiani saranno o non saranno i veri protagonisti di una ripresa sostenibile del Paese. Perché lo siano è necessario che i loro rappresentanti partecipino da subito alla elaborazione e definizione del PNRR, altrimenti si produrrà una distonia dannosa alla sua efficace applicazione. Nello stesso tempo, è difficile e sbagliato pensare che, senza una Ca- bina di Regia unica e nazionale si possa garantire la necessaria coerenza realizzativa delle linee guida europee e delle priorità italiane. La coniugazione tra coerenza e articolazione, tra responsabilità e partecipazione, dovrebbe essere il valore aggiunto del PNRR nei prossimi

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mesi. Questa “partecipazione” deve coinvolgere le Regioni ma non può limitarsi al solo confronto con le Regioni, che spesso hanno rappresentato un diaframma anziché un agente facilitatore della filiera istituzionale. Non immaginiamo che debba essere ulteriormente moltiplicata l’esperienza, non sempre positiva, della figura del “Commissario straordinario” con pieni poteri, né nazionale né territoriale. Al contrario, noi riteniamo che nella presenta- zione dei progetti sia necessario e doveroso (anche costituzionalmente) responsabilizzare i Sindaci che sono di fatto i portavoce dei bisogni delle loro comunità e i registi delle risposte che vengono fornite dall’amministrazione pubblica ai cittadini. In una parola, Signor Presi- dente, noi pensiamo che possa essere utilmente replicato ed esteso un modello simile a quel- lo applicato a Genova nella vicenda della ricostruzione del Ponte Morandi. Quel modello prevede che i Sindaci e le “Conferenze di servizio” siano i responsabili dei progetti da rea- lizzare, che non possano intervenire sospensive mentre i lavori sono in corso, che vi sia una certificazione pubblica e trasparente della coerenza tra il progetto approvato e la sua realiz- zazione. Siamo consapevoli dei rischi di infiltrazione malavitosa che la sussidiarietà può comportare, non solo nel Mezzogiorno. Ma senza questo allentamento del controllo ex ante, bilanciato da maggiori responsabilità penali ex post, riteniamo sia impossibile, fuori dal set- tore delle grandi opere pubbliche nazionali, estendere ai territori l’innovazione dei servizi, la transizione ecologica e la crescita economica sostenibile che l’Europa ci chiede.

La ringraziamo davvero, Signor Presidente, per l’attenzione che ci ha riservato e le auguriamo, nel pieno rispetto e apprezzamento del ruolo che ha svolto e che sta svolgendo, un buon lavoro.

FIRME DEGLI EX SINDACI: Giuliano Pisapia (Milano) Nicola Sanna (Sassari)
Sergio Cofferati (Bologna) Enzo Bianco (Catania)

Mario Bruno (Alghero)

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Marco Alessandrini (Pescara) Gianfranco Burchiellaro (Mantova) Enrico Campedelli (Carpi) Valentino Castellani (Torino) Monica Chittò (Sesto San Giovanni) Massimo Cialente (L’Aquila)

Paolo Corsini (Brescia)
Sergio Daniel (Varedo)
Simeone Di Cagno Abbrescia (Bari) Antonella Ferrario (Ceriano Laghetto) Lillo Firetto (Agrigento)
Daniela Gasparini (Cinisello Balsamo) Oriano Giovanelli (Pesaro)
Marco Mairaghi (Pontassieve)
Giuseppe Manni (Bresso)
Vidmer Mercatali (Ravenna)
Carlo Novarino (Moncalieri)
Paolo Perazzoli (San Benedetto del Tronto) Massimo Pironi (Riccione)
Claudio Pistoni (Sassuolo e Fiorano) Roberto Poli (Casalfiumanese)
Francesco Prina (Corbetta)
Maurizio Roi (Lugo)
Gaetano Sateriale (Ferrara)
Roberto Scanagatti (Monza)
Luigi Spagnolli (Bolzano)
Fabio Sturani (Ancona)
Tiziano Tagliani (Ferrara)
Elena Torri (Lizzano in Belvedere)
Walter Vitali (Bologna)
Paolo Zanotto (Verona)

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Lettera Aperta delle società sportive di Alghero

Lettera delle società sportive per le istituzioni
Al sig. Ministro dello Sport
Al sig. Presidente CONI
Al sig. Presidente FIP
Al sig. Presidente LNP
Ai sig.ri Presidenti di Regione
Agli organi di stampa
“Le Società promotrici del seguente comunicato vogliono esprimere un concetto di riflessione che sta a cuore ma non riguarda esclusivamente il campionato di appartenenza.
Come sapete dietro alle nostre Società esistono attività giovanili che sono il vero motore che ci fa andare avanti da anni e ci danno gli stimoli per fare i sacrifici che facciamo.
Ma vi preghiamo, come Ministro, come CONI, come genitori/zii/nonni, come persone, di non fermare le giovanili perché sarebbe l’ennesimo duro colpo che faremmo vivere ai nostri ragazzi/e che già vanno a scuola in condizioni difficili, che perderebbero l’ennesimo anno di campionato, di crescita tecnica, di crescita fisica, di sana maturazione, rischiando anche di perdere intere generazioni di giocatori pro-futuro.
Vi invitiamo a fare tutto il possibile per pensare a un modo per non fare allontanare i nostri giovani dal nostro sport e dallo sport in generale.
Questo è secondo noi il problema più importante e grave di eventuali ulteriori stop e per questo dobbiamo chiederci noi tutti se davvero non esiste un’altra soluzione? A quelli che hanno poteri decisionali, di fare una profonda riflessione e trovare tutte le possibile soluzioni alternative per permettere, soprattutto ai giovani, di non smarrirsi ulteriormente, di non perdere fiducia e continuare a vedere lo sport come occasione di gratificazione”



Lettera aperta del sindaco alle studentesse, agli studenti e alle loro famiglie

Il gran giorno è arrivato. Le porte si riaprono, i banchi forse saranno diversi, ma i compagni e le compagne saranno le stesse che avete lasciato velocemente a marzo, quando ancora nessuno aveva capito realmente a cosa stessimo andando incontro, o meglio: in che situazione fossimo già.

La Scuola è di nuovo vostra. Con le emozioni, le esperienze, i ricordi che vi porterete per tutta la vita. Soltanto voi sapete cosa state provando. Soltanto voi sapete con che sensazioni avete affrontato tutto questo, compreso il ritorno tra le mura scolastiche.

Durante il lock-down siete stati quelli a cui sono stati chiesti i maggiori sacrifici. Siete stati privati del diritto di giocare, uscire, socializzare, divertirvi.

Abbiamo fatto ogni cosa fosse in nostro potere per restituirvi il diritto a vivere la vostra età, con i vostri coetanei. Darvi il diritto a un confronto umano che soltanto la scuola in presenza può dare. Darvi il diritto a una crescita, non soltanto culturale ed educativa, ma anche emotiva e sentimentale.

Ora tocca a voi. Molto è nelle vostre mani.

Ho la ferma convinzione che grazie a voi si possano definire le sorti della comunità. Da tempo tramite voi le buone abitudini e i corretti comportamenti entrano nelle famiglie.

Lo abbiamo visto con la raccolta differenziata, con l’educazione stradale.

È per questo che oggi chiedo il vostro aiuto: perché i comportamenti che ci possono salvare da questa pandemia entrino nelle case e divengano normalità.

Insegnate alle vostre famiglie l’importanza di usare la mascherina, e di farlo correttamente. Insegnate l’importanza di lavare spesso le mani. Insegnate che l’affetto, in questo momento, si dimostra più coprendo naso e bocca che abbracciando. Insegnate che è fondamentale rispettare la distanza di almeno un metro tra persone.

Ve l’ho promesso e confermo il mio impegno: torneremo alla nostra quotidianità.

Ma per farlo c’è bisogno dell’aiuto e dell’impegno di tutte e tutti. Rispettando gli altri rispetteremo noi stessi.

Io confido nelle nuove generazioni. Io confido in voi.

Buon rientro a Scuola, che sia l’inizio di un ritorno alla normalità e alla vita.




Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica, lettera riguardante la difficile situazione venutasi a creare nelle strutture socio riabilitative di rizzeddu …

2020 lug 28 nota ad ASSESSORE – ATS (strutture socioriabilitative-rizzeddu)