Dai voucher da un milione agli annunci incompiuti: la lezione di Villa Maria Pia

Tra nuove opportunità per i futuri assistenti di volo e il monito di chi ha già visto evaporare fondi pubblici, il caso sardo racconta perché “fare” non equivale sempre a “fare bene”.

La Regione Sardegna ha varato il 18 giugno 2025 una delibera che stanzia 1 milione di euro in voucher per i giovani (18-35 anni) che desiderano conseguire il Cabin Crew Attestation (CCA), coprendo vitto e alloggio fuori dall’isola dove le scuole certificate mancano. Un annuncio che si somma ai 2 milioni destinati a digitale e IA e che, secondo l’assessora al Lavoro Desirè Manca, mira a “offrire ai ragazzi opportunità concrete in un settore che la IATA vede raddoppiare i passeggeri entro il 2030”.

Quando il passato bussa alla porta
All’entusiasmo istituzionale risponde l’imprenditore Marcello Meloni, ex gestore di Villa Maria Pia (Alghero). Nei primi anni Duemila la sua azienda ricevette oltre 3 miliardi di lire (circa 1,55 milioni di euro) dal fondo occupazione L.R. 37/98 per trasformare un rudere in struttura ricettiva e orto botanico.

Oggi Meloni, in una lunga nota pubblicata sui social – testo integrale: https://www.facebook.com/watch/?v=1420537815956732&rdid=BomF5q6hILVqnKAc – racconta un epilogo amaro: dopo anni di lavori ultimati “con utili d’impresa decurtati pur di arrivare in fondo”, il Comune di Alghero (proprietario dell’immobile) ha revocato la concessione, lasciando l’impresa senza sede, lui senza lavoro e la Regione – accusa – senza controllo sugli effetti di quell’investimento.

«I sardi non vanno presi in giro: prima di promettere, si controlli se i frutti di ieri sono marci o maturi», scrive Meloni, rilevando che la politica vive di annunci, ma un progetto mal vigilato può trasformare i fondi in sabbia.

Opportunità (vere) o slogan?
Il contrasto tra il nuovo voucher e il fallimento di Villa Maria Pia evidenzia la distanza fra dire e fare bene. La Sardegna punta a frenare spopolamento e disoccupazione giovanile, ma il caso Meloni ricorda che:

Trasparenza e monitoraggio sono essenziali per evitare che i fondi diventino cattedrali nel deserto.

Tutela dei beneficiari: chi forma competenze deve poi trovare mercati e istituzioni che le difendano.

Coerenza politica: chi promette il futuro deve assumersi la responsabilità dei progetti passati.

Solo così il milione destinato ai futuri assistenti di volo potrà trasformarsi da annuncio in buon investimento, impedendo che la storia – e i soldi pubblici – si ripeta su un altro binario morto.




COLDIRETTI NUORO OGLIASTRA. 500 BAMBINI A LEZIONE DI EDUCAZIONE ALIMENTARE E SOSTENIBILITA’

La campagna ha colorato e profumato piazza vittorio Emanuele, per l’occasione invasa da oltre 500 bambini delle scuole materne e primarie.

La festa provinciale dell’educazione alimentare e della sostenibilità promossa da Coldiretti e Donne Impresa Nuoro Ogliastra in collaborazione con Campagna Amica e il Comune di Nuoro è stata un successo all’insegna del contatto con la terra e la tradizione.

Le fattorie didattiche e sociali e le aziende agricole di Campagna Amica hanno scoperto insieme ai bambini oltre che il valore dei prodotti a km0 anche i segreti del mondo rurale attraverso una serie di laboratori: quello sulla biodiversità con l’agriturismo Camisadu; del bosco con l’agriturismo Donnortei; della filiera del pane con l’azienda agricola Kentos; delle lumache con l’azienda agricola Krokka; delle api e del miele con l’azienda agricola Mieleggiando e con quella di Samuele Usala; della stagionalità con l’azienda agricola Raffaela Piras; sulla piramide alimentare con la società agricola Adelaide; del mare e dei pesci con il pescatore Sergio Avellino e la fattoria degli animali con l’azienda agricola Antonio Cossu.  

Si è trattato dell’atto conclusivo del tour nelle scuole della provincia, di Coldiretti Donne Impresa che da febbraio ad oggi ha coinvolti 15 Comuni, 15 istituti scolastici, 3000 bambini delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, 19 aziende agricole di Coldiretti – Campagna Amica, 39 lezioni in aula in presenza e 3 a distanza, 6 visite aziendali.

Si tratta di un progetto di educazione alimentare che si sta svolgendo in tutto il territorio nazionale all’interno del protocollo di Intesa sottoscritto tra il Ministero dell’Istruzione e la Confederazione Nazionale della Coldiretti per la promozione delle competenze connesse alla sostenibilità nell’alimentazione, per lo sviluppo dell’economia circolare, della green economy e dell’agricoltura di precisione e digitale”.

Il tour della Federazione di Coldiretti Nuoro Ogliastra si è svolto nei Comuni di Macomer, Orosei, Sorgono, Orgosolo, Fonni, Mamoiada, Gavoi, Ollolai, Olzai, Ovodda, Irgoli, Dorgali, Siniscola, Nuoro, Tortolì attraverso dei laboratori realizzati dalla coordinatrice di Coldiretti Donne Impresa Nu-Og Sivana Sedda in collaborazione con le aziende agricole Campagna Amica Fossada di Escalaplano, Krokka di Nuoro, gli agriturismi Camisadu di Oliena e Donnortei di Fonni, la cooperativa sociale Istiporro di Dorgali, la cooperativa Apos di Sassari, l’azienda agricola Kentos di Orroli, La Fungaia di Monica Arzu di Barisardo, Tramas de seda di Orgosolo, Nuraghe Murtarba di Villagrande, Ortoflower di Tortolì Mielegiando di Dualchi, l’azienda agricola Raffaela Piras di Fonni e Marilena Senette di Dorgali, Lollovers di Lollove, la cooperativa pastori di Dorgali, la società agricola Adelaide di Morgongiori, Sedilesu di Mamoiada e Samuele Usala di Escalaplano.

“Sono state delle giornate proficue – afferma Marianna Fancello, responsabile di Coldiretti Donne Impresa Nuoro Ogliastra che insieme alla coordinatrice delle Donne Silvana Sedda ha promosso il progetto – che contribuiscono a trasmettere ai bambini il valore del km0, della stagionalità e quindi della conoscenza e del rispetto dell’ambiente oltre che accrescere in loro la consapevolezza e valore del cibo sano. Quella di oggi è stata una giornata speciale, il culmine di un bellissimo progetto a contatto diretto con la campagna”.
Ufficio Stampa Coldiretti Sardegna 




Al “terre di confine” Giovanni Columbu: il regista è come uno psicanalista tra sogni, incertezze e ricerca di spontaneità

Una lezione magistrale in un confronto di “visioni cinematografiche” con Gabriella Rosaleva

La XIII edizione della rassegna si è conclusa domenica a Solarussa

 

Il pubblico numeroso pur nel rispetto dei distanziamenti e delle limitazioni anti-Covid

SOLARUSSA. «In un certo senso il regista lavora con gli attori come lo psicanalista fa con i suoi pazienti. Cioè, dopo aver accuratamente preparato l’interprete, cerca di destabilizzarlo affinché possa esprimere la sua parte più intima, più vera, realizzando così quella feconda incertezza di cui parlava John Ford».

Giovanni Columbu stupisce il pubblico alla XIII edizione del “terre di confine” film festival, con una lezione per nulla scontata in un confronto di “visioni” cinematografiche con la regista “Gabriela Rosaleva”, che sabato nella sala proiezioni di Casa Sanna, a Solarussa, ha presentato in prima regionale la versione restaurata del suo docu-film “Processo a Caterina Ross”.

«John Ford non ha mai battuto più di due o tre ciak per scena – ha proseguito Columbu –. Sapeva che i migliori sono sempre il primo o il secondo, poiché dopo si perde l’incertezza, condizione indispensabile agli attori per poter dare il meglio di sé».

Secondo l’autore di capolavori intramontabili come “Su Re” è importante non fermarsi alla sola sceneggiatura, ma essere aperti alle variazioni che scaturiscono dall’ambiente e soprattutto dagli interpreti: «Adottare i progetti è fondamentale ma deve essere fatto in modo flessibile, associando alla propria volontà anche la propria capacità di ascoltare e adeguarsi alle circostanze».

Giovanni Columbu (a destra), Antonella Puddu e Gabriella Rosaleva (a sinistra)

Vietato poi usare la parola “Azione!” prima delle riprese: «Genera una cesura netta tra il mondo della realtà e quello della finzione, facendo perdere tutta quella spontaneità che c’era fino al momento prima».

L’incontro tra Columbu e Rosaleva ha rappresentato un confronto tra “visioni” cinematografiche al cospetto di un pubblico molto attento che non ha esitato a presentare domande. Nel corso della serata sono state proiettate le docufiction “Surbiles” e “Visos. Sogni, avvisi, visioni”. Un tema, quello dei sogni e delle visioni, per Columbu in stretta relazione con il mondo del Cinema, «perché il Cinema è esso stesso un sogno, che come tutta l’arte tende a produrre delle rappresentazioni della realtà, i cui risvolti sono prossimi all’universo onirico. Ogni film è una lezione di cinema. In ogni opera ci sono tutti gli elementi, i metodi e le visioni proprie di quell’autore, e possono essere decifrate e fatte proprie da chi guarda».

Infine un invito ai neofiti a conoscere bene i fondamenti della grammatica cinematografica, ma evitando di farne ostentazione nei propri lavori: «A un autore esordiente non si chiede di essere un virtuoso, ma di avere cose da dire. Parafrasando il grande Peppino De Filippo, chi cerca lo stile trova la morte, chi cerca la vita trova lo stile».

Nel corso della serata Luisa Cutzu ha presentato il trailer del documentario “Gabriella Rosaleva – Cineasta del passato futuro”, che è al momento in corso di realizzazione. La rassegna si è conclusa domenica a Solarussa con un particolare accento sulle isole Shetland: la proiezione di ‘Ribelle’ (‘The Brave’), storia di una principessa scozzese guerriera; quindi un lavoro tratto dalla serie TV della BBC SHETLAND, ‘Red Bones’ per la regia di Peter Hoar; di ‘Clavel’ di Shona Main sulla vita di un anziano pastore e agricoltore delle isole Shetland; per poi chiudere con un estratto del capolavoro ‘Cul de sac’ di Roman Polansky.




Scuola di formazione politica, lezione con la giornalista Daniela Scano

Mercoledì 30 alle ore 19, nella sala conferenze del Quarter, nuova lezione della scuola di formazione all’impegno sociale e politico organizzata dall’Associazione Maestrale. “Il rapporto tra politica e informazione” sarà il tema che avrà come relatrice la caporedattrice della Nuova Sardegna, Daniela Scano.

Un tema particolarmente interessante per gli iscritti alla scuola che giunge quasi al termine delle lezioni frontali.

L’ultima lezione di Gianrico Carofiglio, aperta anche ai non iscritti, si terrà quasi certamente in primavera per ragioni legate alla capienza delle sale in questo periodo di Covid. A questo proposito, per la lezione del 30, oltre all’uso dei dispositivi di protezione e del distanziamento individuale, saranno osservate tutte le prescrizioni previste dalla normativa anti-Covid.

Confermati gli stage, compreso quello nel parlamento europeo di Bruxelles, ma si attende la riapertura al pubblico del palazzo per fissare la data.

La scuola non si è fermata neanche in tempo di pandemia, anzi ha rafforzato l’attenzione attraverso lezioni interattive nelle piattaforme tecnologiche.

Particolarmente significative le testimonianze di Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, di Javier Baquero, membro del governo della città metropolitana di Bogotà in Colombia. Mentre di città multiculturale ha parlato Pietro Bartolo, l’eurodeputato e medico di Lampedusa e del ruolo delle città nelle politiche nazionali l’ex ministro Graziano Delrio.

Una media di sessanta partecipanti, tante donne, lezioni vivaci, interventi, domande e risposte, per una scuola che ha l’ambizione di preparare una nuova classe dirigente e una cittadinanza attiva e consapevole.