Altrove Associazione Culturale e Libreria Emmepì di Macomer FORSE ALLA LUNA

“Affermare che un Festival che si chiama Forse alla Luna non sia nato sotto una buona stella è un gioco di parole a cui non avevamo mai pensato.

Eppure noi, in questi anni, con le parole, con tantissime parole ci abbiamo avuto a che fare, da “festival letterario di comunità” quale ci siamo sempre definiti.

Anche con le stelle ci abbiamo sicuramente avuto a che fare, nelle bellissime serate a Tamuli, a parlare di impegno civile con Domenico Iannacone, di antifascismo con Pippo Civati e Francesco Filippi, in quella meravigliosa location “lunare”, che se l’avessimo voluta disegnare come scenografia per la nostra manifestazione, non si sarebbe riusciti a realizzarla così, perfettamente a tema.

Pensiamo anche alle stelle che hanno illuminato lo scorso anno le note di Cristiano Godano a Bolotana, davanti a centinaia di persone, o quel bellissimo e variegatissimo pubblico per età, sotto la luna di Silanus, perché a parlare di giustizia, di diritti, di Costituzione con Gherardo Colombo non c’è una età minima o massima. 

Diciamo allora, con sicurezza, che Forse alla Luna è un festival letterario “diversamente illuminato e protetto” dalle buone stelle, rappresentate da tutti coloro: pubblico, ospiti, operatori e organizzatori, che in questi quattro anni han fatto salti mortali perché il Festival sopravvivesse. 

È successo però che in piena quarta edizione, mentre ci accingevamo a definire la promozione d un appuntamento a cui lavoriamo “da anni”, l’ennesimo appuntamento di parole e pensiero, su un libro che si chiama, pensate un po’, LA SCELTA, la Regione Sardegna settore Beni Librari, questa entità invisibile (nelle manifestazioni) che decide sulle risorse da destinare ai festival come il nostro, linfa imprescindibile per la sua tenuta in vita, decidesse di considerare questo progetto, per l’ennesimo anno, un festival inutile e prescindibile, relegando la manifestazione in una posizione di graduatoria talmente bassa che, a pensare uno scorrimento futuro di graduatoria, servirebbero i fondi di tre annualità per finanziare anche noi. 

E sì che (anche) stavolta avevamo messo nomi importanti, anche in progetto, perché LA SCELTA l’ha scritto, per esempio, quel Sigfrido Ranucci che tutti conosciamo per quell’unica parte di TV che ha ancora senso guardare e di cui essere orgogliosi quando si parla di servizio pubblico e che sarà con noi il 24.07.

E sì che da sempre investiamo, come da dettami del bando, in novità editoriali e abbiamo anche la fortuna di ospitare vincitrici e vincitori di premi importantissimi, per il mondo letterario, come il Campiello (eh si, brutto spoilerarlo così, ma sarà nostra ospite a settembre anche Benedetta Tobagi), o selezionati per le fasi finali dello Strega (ma quanto sono stati interessanti e belli gli incontri con Valentina Mira e Rossella Scarponi?). 

Contenuti: si ritiene per logica che in un Festival Letterario siano fondamentali e costituiscano l’ossatura del Festival, parrebbe invece non sia così. 

Ah, ok, si tratta sicuramente di evitare di realizzare il festival nei grandi centri dell’isola, troppo facile concentrare il progetto nelle due grandi città, dove tutti passano prima o poi nei tour promozionali e dove hanno sede le principali strutture di divulgazione culturale: eh, ma noi, da sempre, concentriamo le nostre attività in un’area ben precisa, tra Macomer, Silanus e Bolotana. Quindi non si tratta manco di dislocazione territoriale. 

Ci siamo: il progetto è fallace perché scritto male, organizzato peggio. Dietro Forse alla Luna ci sono però professionisti che hanno firmato in precedenza progetti ritenuti validissimi e finanziati addirittura nelle loro prime edizioni, quelle cosiddette impossibili da far finanziare. 

Quindi, tutta questa premessa per essere chiari e trasparenti con chi ci ha sempre seguito, per dirvi che sul PERCHÉ abbiamo esaurito le idee, ma sappiamo che oramai c’è solo un COME, urgentissimo, per non buttare all’aria anni di idee, parole, sorrisi, energie mentali ed economiche. 

Siamo qui a chiedere il vostro aiuto, per darci, se intendete, un’altra possibilità, dove in questi anni QUEL CHE È STATO È STATO (per noi e voi) E QUEL CHE È STATO NON È (per la politica), parafrasando una nota canzone e dandovi l’ennesimo spoiler su un altro appuntamento di questa estate.

Noi, da parte nostra, stiamo facendo tutto il possibile con quelle istituzioni locali (avremo la possibilità di dirvi quali) ritengono che Forse alla Luna abbia ancora un senso d’esistere, sia una piccola, imprescindibile, necessità, con l’idea che la citazione che ha generato il nostro nome, sia realmente riferibile a ciascuno di noi/voi:

Nelle città senza mare, chissà a cosa si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio? Forse alla Luna”.




Lo scrittore cagliaritano Piergiorgio Pulixitorna in libreria domani, martedì 16 aprile, con il romanzo “Per un’ora d’amore”, edito da Rizzoli, che presenterà nel pomeriggio all’Auditorium Tiscali a Cagliari per il festival Éntula.

L’incontro si terrà alle 18.30, con l’autore converserà Lucia Cossu

Il vicequestore Vito Strega sta per tornare: con i colleghi Bepi Pavan, Eva Croce, Clara Pontecorvo e Mara Rais dovrà indagare sull’omicidio di Maria Donata Seu, una giovane donna sarda trapiantata a Milano. Nel frattempo, il capoluogo lombardo è scosso da una serie di femminicidi e aggressioni alle donne di cui le forze dell’ordine non riescono a venire a capo. Con il nuovo romanzo “Per un’ora d’amore”Piergiorgio Pulixi scava ancora una volta nelle pulsioni umane più recondite e nei mali della società. Domani, martedì 16 aprile, nello stesso giorno dell’uscita in libreria per Rizzoli, l’autore presenterà per la prima volta l’opera a Cagliari, nell’Auditorium Tiscali di Sa Illetta, in conversazione con Lucia Cossu. Appuntamento alle 18.30.

L’evento è realizzato in collaborazione con Open Campus e la libreria Miele Amaro di Cagliari.

Il libro. Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare. Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo “Pippo” di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia. Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l’omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un’unica speranza: il criminologo Vito Strega. Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro. 

Piergiorgio Pulixi è nato a Cagliari nel 1982. Dopo Un amore sporco (2010) ha iniziato la saga poliziesca di Biagio Mazzeo (interamente pubblicata da E/O) con Una brutta storia (2012), proseguita con La notte delle pantere (2014), Per sempre (2015) e Prima di dirti addio (2016). Nel 2014 escono Padre Nostro(Rizzoli) e il thriller psicologico L’appuntamento (E/O), e in seguito Il canto degli innocenti, primo della serie thriller I canti del male, seguito da La scelta del buio, entrambi editi da E/O. Della stessa serie fanno parte anche L’isola delle animeUn colpo al cuoreLa settima lunaStella di mare, tutti editi da Rizzoli, e Per un’ora d’amore. I suoi romanzi hanno ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, sono tradotti in Francia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Polonia e Russia, e sono in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. È considerato uno dei maggiori esponenti della nuova generazione di scrittori noir e thriller.

Il festival Éntula è organizzato dall’associazione culturale Lìberos con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e della Fondazione di Sardegna.

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Ufficio Stampa
Alessandra Ghiani




Sabato 29 maggio alla libreria di Sassari Messaggerie sarde, l’incontro con la giornalista Stefania Prandi, autrice del libro “Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta”

Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta, è il nuovo libro della giornalista e fotoreporter Stefania Prandi che sabato 29 maggio sarà a Sassari alle Messaggerie sarde in piazza Castello.

La storica libreria cittadina ha scelto di intercettare la scrittrice – impegnata in queste settimane in un tour nell’isola – per promuovere un incontro con l’autrice del reportage che racconta attraverso le parole di chi sopravvive al femminicidio, gli esiti drammatici della violenza di genere. A vivere le conseguenze del femminicidio sono madri, padri, sorelle, fratelli, figlie e figli. A loro restano i giorni del dopo, i ricordi immobili trattenuti dalle cornici, le spese legali e le accuse mediatiche. Sempre più familiari intraprendono battaglie quotidiane: c’è chi scrive libri, organizza incontri nelle scuole, lancia petizioni, raccoglie fondi. Il tutto con l’intento di dimostrare che un femminicidio non può essere attribuito al caso, ma è un fenomeno con radici culturali e sociali profonde, attecchite su un senso di proprietà e di dominio degli uomini sulle donne ancora molto diffuso. In “Le conseguenze” la giornalista, già autrice del reportage “Oro rosso” dedicato allo sfruttamento delle donne braccianti che raccolgono e confezionano il cibo che arriva sulle nostre tavole, racconta le storie delle famiglie che sopravvivono al femminicidio della donna amata, che combattono ogni giorno l’invisibilità per avere giustizia e affrontano le conseguenze del dopo: i processi e le umiliazioni nei tribunali, il vuoto lasciato dalle istituzioni e i risarcimenti che non arrivano.

L’incontro, promosso dalla libreria cittadina Messaggerie sarde, dal Centro di Documentazione e Studi delle Donne di Cagliari, dalla Circola nel Cinema Alice Guy, in collaborazione con la Collettiva Le Infestanti e Sardegna Teatroè previsto alle ore 17.30.  Pia Brancadori del circolo di cultura femminista visiva Alice Guy dialogherà con Stefania Prandi e Luisanna Porcu del Centro antiviolenza di Nuoro “Onda Rosa”.

Nel pieno rispetto delle normative ANTI COVID l’incontro sarà aperto al pubblico per un massimo di 25 persone. Per partecipare è sufficiente accedere alla pagina facebook della libreria, all’indirizzo https://www.facebook.com/messaggeriesarde e prenotarsi gratuitamente entro venerdì 28 maggio all’Evento in programma visibile sulla pagina, tramite la piattaforma Eventbrite, al seguente link:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-incontro-con-stefania-prandi-156134100297

Una volta registrati gli interessati riceveranno un’email di conferma dell’avvenuta prenotazione.

In osservanza delle disposizioni Covid, obbligatori – come sempre – la distanza interpersonale e l’utilizzo della mascherina.