Le imprese del Logudoro e del Meilogu si unisconoper promuovere e potenziare il turismo nel territorio:presentata a Borutta la Rete Lakesos

Sono intervenuti i partner del progetto insieme ai rappresentanti delle Unioni

dei Comuni, della Provincia di Sassari e di Sardegna Ricerche e allo studioso

Carlo Cambi. Tra gli obiettivi anche quello di aumentare la ricettività, in un

territorio che oggi conta 73 strutture per 741 posti letto

3 dicembre 2022

Si chiama Progetto Lakesos e mira alla valorizzazione e alla promozione dell’offerta di servizi turistici dei territori del Logudoro e Meilogu grazie ad una rete di imprese locali operanti nella ricettività, nella produzione di prodotti tipici e artigianali e servizi. L’iniziativa, che punta sulla presenza di diversi attrattori turistici come la Valle dei Nuraghi, il compendio del lago Coghinas, il circuito delle chiese romaniche e altri siti di grande interesse, è stata presentata venerdì 2 dicembre a Borutta nella sala dell’Ex Asilo del Comune, nel corso Trieste.

LA PRESENTAZIONE – “Il progetto Lakesos otterrà il massimo sostegno da parte della Provincia di Sassari”. Lo ha affermato a nome dell’amministrazione Salvatore Saba secondo cui “la Provincia darà tutto il supporto possibile, mettendo a disposizione la sua intera struttura, perché siamo convinti che fare rete sia il futuro”. Un concetto ribadito anche da Marina Masala di Sardegna Ricerche: “Il progetto Lakesos è uno dei diciotto che finanziamo in tutta l’isola con una spesa complessiva di tre milioni di euro ed è già un successo vedere trecento operatori che lavorano assieme per il turismo sostenibile, sfatando il mito che i sardi non sanno cooperare per un progetto comune”.

“Abbiamo sostenuto la rete Lakesos fin dall’inizio perché crediamo possa portare dei benefici e guardiamo alla sua attività con grande attenzione e aspettative” ha dichiarato il sindaco di Borutta e presidente dell’Unione di Comuni del Meilogu Silvano Arru. “Facciamo già parte di diverse reti perché ciò è fondamentale per i territori che hanno pochi abitanti. Come amministrazione stiamo puntando molto sul turismo, grazie anche alla presenza nel nostro territorio dell’abbazia di San Pietro di Sorres, che presto sarà inserita in una rete di monasteri europei”.

Per il temporary manager di Lakesos Franco Branca “il percorso fatto finora ci soddisfa ma c’è ancora tanto su cui lavorare. Fare rete oggi è essenziale perché gli strumenti di sostegno pubblico si stanno orientando verso questa direzione mentre il supporto alle piccole imprese è limitato. Vogliamo coinvolgere ancora di più le imprese della ricettività e dell’agroalimentare. L’impegno delle imprese però da solo non basta, serve anche quello degli enti pubblici e del sistema bancario”.

Nel corso dell’iniziativa hanno preso la parola anche i rappresentanti di alcune imprese aderenti alla rete come Maria Grazia Gambella, vice presidente di Lakesos e presidente della cooperativa La Pintadera che dal 1991 gestisce il nuraghe di Sant’Antine (“Fare rete nel turismo non è semplice né scontato ma noi c crediamo”), Elena Chessa dell’agriturismo Pedru Caddu di Tula (“Siamo dentro Lakesos perché crediamo nelle potenzialità del territorio”) e Giuseppe Piras presidente della società Acqua Santa Lucia (“Lavoriamo nel territorio da 127 anni e abbiamo già beneficiato in passato della collaborazione con altre imprese della zona”).

Dopo la presentazione del progetto di comunicazione da parte di Sandro Usai della società Ablativ e di Valentina Sanna di Smart srl, l’iniziativa (moderata dalla giornalista Carla Mura) è stata chiusa dal giornalista e studioso di turismo Carlo Cambi che, collegato in videoconferenza, ha rivolto a Lakesos i suoi “complimenti per l’entusiasmo e per la volontà di mettere in campo, in un periodo di crisi come questo, un progetto di rete così ambizioso”. Per Carli il futuro è nella “segmentazione del target, con particolare interesse ai turisti che amano la natura e vogliano fare un’esperienza completa di ciò che il territorio offre, dall’archeologia al patrimonio culturale, fino all’enogastronomia, tutte potenzialità che sono presenti nel territorio della Rete Lakesos”.

DOVE OPERA LA RETE LAKESOS – La Rete Lakesos fa riferimento principalmente ai territori delle Unioni dei Comuni del Logudoro e del Meilogu ma estende il suo coinvolgimento all’intero territorio dei Gal Logudoro Goceano, Meilogu e Villanova. I comuni interessati sono quindi in Logudoro Mores, Tula, Ardara, Ozieri, Pattada, Ittireddu e Nughedu, nel Meilogu Siligo, Bessude, Borutta, Bonnannaro, Banari, Bonorva, Cheremule, Cossoine, Giave, Pozzomaggiore, Semestene, Thiesi e Torralba, e nel Villanova i comuni di Padria, Romana, Villanova Monteleone, Monteleone Rocca Doria e Mara, e in Goceano i comuni di Anela, Benetutti, Bono, Bottida, Bultei, Burgos, Esporlatu, Illorai e Nule.

CHI FA PARTE DELLA RETE LAKESOS – Alla Rete Lakesos aderiscono aziende operanti nella ricettività, nella produzione di prodotti tipici e artigianali e servizi. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma di collaborazione fra gli operatori economici del territorio ed offrire servizi e opportunità di lavoro anche agli altri operatori non solo locali, come guide, società di servizi di incoming ed eventi, tour operator, associazioni e gruppi organizzati, ecc. Al contempo la Rete intende incrementare la qualità e l’innovazione dei servizi offerti dalle imprese aderenti.

Il percorso di creazione della Rete Lakesos è stato articolato e partecipato ed è stato patrocinato dalle Unioni dei Comuni del Logudoro e del Meilogu, che hanno reso possibile la partecipazione di diciotto imprese, in sintesi appartenenti a tre gruppi.

a) aziende di servizio che gestiscono la promozione delle risorse culturali del territorio, come le tre cooperative che garantiscono le visite guidate del Nuraghe di Santu Antine (Torralba), della necropoli di Sant’Andrea Priu (Bonorva), della Chiesa di San Pietro di Sorres (Borutta) e del sistema museale territoriale e la cooperativa Siendas (Thiesi);

b) aziende che offrono ricettività e ristorazione, come i piccoli hotel de charme Janas (Mores) e Pedru Caddu (Tula), il Pozzo antico, ristorante con contigua struttura ricettiva Il Giardino degli Aranci, nuove strutture ricettive in corso di realizzazione o ampliamento Ana Apetrii e Anthos (ambedue di Mores) ed il suggestivo piccolo albergo Monte Pirastru di Nughedu;

c) aziende di servizio e produzione, come l’azienda di Loredana Pinna (Mores), che intendono riconvertire immobili aziendali ad un uso ricettivo, o di sviluppo produttivo e promozione commerciale (le aziende Agrientu, Cantareddu di Mores e Dataluce di Ozieri), l’acqua Santa Lucia (Bonorva), Ithiri, un’azienda che produce originai snack a base di pane lentu (Ittireddu), Naturalmente sardo che produce formaggi (Ozieri) e la cooperativa Marras carni che produce salumi (Cheremule).

GLI OBIETTIVI DELLA RETE LAKESOS – Il dato comune a tutte le attività della proposta progettuale è la valorizzazione del territorio in un’ottica esperienziale attraverso “percorsi del tipico”. La possibilità di far visita ai vigneti, ad una cantina, ad un ovile, l’opportunità di trascorrere una giornata in azienda, mungere le pecore e imparare a produrre e conoscere le caratteristiche dei formaggi direttamente sul luogo di produzione o di imparare a cucinare ricette tradizionali con i prodotti locali, sono tutti elementi che costituiscono un’esperienza, che unita ad attività orientate agli specifici interessi dell’ospite (cavallo, motori, canoa, pesca, archeologia etc) deve essere trasformata in valore economico per le stesse imprese e per il territorio nel suo complesso.

AUMENTARE LA RICETTIVITA’ TURISTICA – L’offerta della ricettività turistica dei comuni del Logudoro e Meilogu è assai limitata, come è facile desumere dai dati relativi alla quantità e qualità delle strutture ricettive presenti nel territorio. Attualmente i mercati di riferimento sono soprattutto regionali e l’offerta ricettiva prevalente è quella extralberghiera, come è rilevabile dai dati della tavola seguente.

Nel 2018 (dati istat pressochè invariati ad oggi) nei comuni del Logudoro Meilogu c’erano solo sei hotel a tre stelle (con 96 stanze per complessivi 208 posti letto), un campeggio/villaggio (195 posti letto) e due alloggi (18 posti letto). Sono stati censiti invece cinquantasei Bed &Breackfast (per 231 posti letto), sei invece gli agriturismi (45 posti letto), una casa per ferie (24 posti letto) e un esercizio ricettivo (20 posti letto). Il totale, le 73 strutture garantiscono 741 posti letto (elaborazione Ima Consulting su dati Istat).




GAL Logudoro-Goceano, al via i decreti di finanziamento del Bando di Ricettività turistica

Giammario Senes, presidente del GAL Logudoro-Goceano

THIESI. Il GAL Logudoro-Goceano ha avviato la fase operativa del Bando della Ricettività turistica extra-alberghiera con la concessione dei contributi a privati e aziende. La procedura è stata attivata ufficialmente il 10 agosto con la firma e l’inoltro dei Decreti di concessione ai beneficiari.

«Si tratta di un momento importante – ha affermato il presidente del GAL, Giammario Senes – nel corso della programmazione 2014-2020 che è stata segnata da problematiche tecniche e operative, da ritardi spesso causati da procedure non sempre chiare e ragionevoli e dalla pesante emergenza sanitaria globale».

Contestualmente ai Decreti, il GAL ha inviato anche le ultime comunicazioni per l’impiego di tutte le risorse disponibili su questo bando, anche quelle derivanti da economie e rinunce. Così sarà possibile completare la graduatoria e dare la possibilità, a chiunque abbia presentato correttamente la domanda di aiuto, di procedere alla presentazione del progetto di dettaglio e quindi portarlo a realizzazione. La movimentazione complessiva di risorse, solo con questi provvedimenti, si avvicina a due milioni di euro.

«Dopo aver atteso, sollecitato e finalmente ottenuto, nello scorso mese di luglio, la stipula della convenzione tra il GAL e l’organismo pagatore ARGEA – ha spiegato ancora Senes – siamo adesso pienamente operativi sotto l’aspetto amministrativo. Adesso il GAL è soggetto deputato anche alle attività istruttorie, fino alla proposta di liquidazione».

Il percorso è complesso e investe i GAL di grande responsabilità operativa. È stato richiesto l’impegno di più soggetti e sono stati coinvolti anche Assogal Sardegna e l’Autorità di Gestione del PSR.

Con altri quattro bandi, al vaglio degli uffici regionali già dallo scorso anno (che potranno attivare tre ulteriori milioni di euro circa a favore di imprese ed enti territoriali), il Gruppo D’Azione Locale ricadente nei trentaquattro Comuni di Goceano, Meilogu, Monte Acuto e Villanova, si prepara ora a una stagione di iniziative rivolte al rafforzamento del tessuto imprenditoriale e allo sviluppo del comparto turistico rurale, per rispondere in maniera efficace ai mutamenti dello scenario globale.

Per tutto agosto sarà possibile prenotare una consulenza personalizzata con esperti del settore, per la propria idea di innovazione o creazione d’impresa, tramite il modulo compilabile all’indirizzo tinyurl.com/buxnd5x8.

Le Azioni di Sistema, che consentono di fornire agli operatori e ai futuri imprenditori gli strumenti adatti per affrontare le sfide del mercato, proseguiranno nel mese di settembre.




Thiesi, il maltempo non ferma Rochitas: è ancora un successo nel cuore del Meilogu

Sabato e domenica sono arrivati visitatori da tutta l’isola

Offerte squisite pietanze tipiche nelle trenta postazioni gastronomiche, ma forte gradimento è stato riservato anche ai convegni, alle mostre, gli spettacoli, i laboratori e le visite guidate

 

THIESI. La curiosità e il piacere di scoprire i sapori e le tradizioni del Meilogu sono state più forti delle sferzate di vento che nel weekend si sono abbattute sui territori del nord-Sardegna. Così anche l’edizione 2019 di “Rochitas in festa” a Thiesi si è rivelata un successo. La paura del maltempo non ha fermato i visitatori e già nella serata di sabato le vie del paese sono state letteralmente prese d’assalto, tanto che in numerose postazioni si è verificato un sold-out fin dalla domenica mattina.

“Rochitas” è il quartiere più antico di Thiesi, che prende il nome dallo strato di roccia calcarea sul quale, in tempi remoti, furono scavate le suggestive cantine. Luoghi dal grande fascino che per l’occasione si sono aperti al pubblico offrendo un variegato itinerario enogastronomico, affiancato da un calendario di iniziative tra laboratori, convegni e spettacoli.

Forte curiosità ha suscitato la rievocazione archeo-artistica “Fusioni sotto le stelle”, che ha visto l’artigiano Andrea Loddo cimentarsi nella realizzazione dal vivo di un bronzetto nuragico. Divertimento anche per i più piccoli con i laboratori “Colore ed emozione” per i giovani pittori, a cura della cooperativa Siendas, e quindi i laboratori di “Robotica” e di “Fiabe” organizzati da Synergo.

Non poteva mancare lo spazio riservato all’arte: nel corso delle due giornate si è potuto visitare il museo dedicato al celebre artista tiesino, Aligi Sassu, dove è stata allestita l’esposizione fotografica “Sinnos” di Toto Porcu, mentre in via Roma è stata aperta al pubblico la mostra artistica di Pina Monne. Particolare gradimento hanno riscontrato domenica le visite guidate nel territorio a cura di Siendas.

Oltre al tepore dei falò accesi, a dare un tocco di calore all’atmosfera sono state le voci antiche dei tenores di Thiesi “Nostra Segnora de Seunis”, “Cunsonu Thiesinu” e “Santu Giuanne”. Molto apprezzata anche l’esibizione della “Banda musicale ittirese” e degli “Over Duo” Marco Pizzardo e Andrea Scanu.

Un meraviglioso mercatino di Natale ha illuminato i locali dell’ex Monte Granatico, in cui ha trovato spazio anche il laboratorio di “Cucina tradizionale di impanadas”. E sempre a tema gastronomia, la presentazione del volume “Durches” del giornalista Giovanni Fancello in Sala Sassu è stato occasione per aprire un interessante dibattito sui dolci tipici della tradizione natalizia.

Ma in un territorio così ricco di testimonianze storiche, in particolare di epoca nuragica, di forte interesse si è rivelata anche la conferenza su un tema di forte attualità come quello dell’archeoastronomia. L’occasione è arrivata con la presentazione del libro “Il contadino che indicava la luna” di Paolo Littarru, che assieme a Peppino Zedda ha parlato di un cambio di paradigma nel contesto dell’archeologia sarda per quanto riguarda l’origine e l’utilizzo dei nuraghes. Grazie alla presenza dell’ex soprintendente archeologico per le province di Sassari e Nuoro, Francesco De Gennaro, si è acceso un vivace e rispettoso confronto dialettico che ha tenuto alta l’attenzione del pubblico fino alla fine della presentazione.

L’iniziativa è organizzata dal Comune di Thiesi in collaborazione con la Proloco, la Fondazione Aligi Sassu, le cooperative Siendas e Synergo, le associazioni e comitati locali, con il finanziamento dall’assessorato al Turismo della Regione Sardegna.




A Thiesi il weekend prende gusto con “Rochitas in festa, attesi visitatori da tutta l’isola

Trenta postazioni gastronomiche offriranno squisite pietanze tipiche

Il ricco calendario comprende anche visite guidate, mostre, convegni, musica, laboratori, spettacoli e tanto divertimento

THIESI. Suggestioni antiche, ospitalità, gusto e tradizione per un evento gastronomico che ormai richiama visitatori da tutta la Sardegna: nel cuore di Thiesi ritorna “Rochitas in festa”. Dal pomeriggio di sabato (21 dicembre) fino a domenica notte si apriranno le porte delle tipiche cantine per offrire un itinerario gastronomico di tutto rispetto, arricchito da un calendario di iniziative che comprende visite guidate, mostre, convegni, musica, laboratori, spettacoli e tanto divertimento, tra il tepore dei falò accesi nei vicoli del centro storico.

Saranno presenti ben trenta postazioni per offrire succulente specialità come frègula, culurgiones cun patatu e menta, anzone arrustu, sucu, fae e lardu, pulenta, porcetto in umido, impanadas e tanto altro. Tutto annaffiato da buon vino e birre artigianali di laboratori locali.

L’iniziativa è organizzata dal Comune di Thiesi in collaborazione con la Proloco, la Fondazione Aligi Sassu, le cooperative Siendas e Synergo, varie associazioni e comitati locali, con il finanziamento dall’assessorato al Turismo della Regione Sardegna.

Programma. Sabato a partire dalle 16 si potrà visitare il Museo Aligi Sassu, nel quale sarà operativo il laboratorio “Colore ed Emozione” a cura della cooperativa Siendas. Alle 17 la Sala Sassu accoglierà il convegno “Druches de Pasca ‘e Nadale” (Dolci di Natale), occasione per presentare “Durches” (Arkadia), l’ultimo libro del giornalista e scrittore gastronomico Giovanni Fancello, che interverrà assieme a Vivi Pinna e Vittorio Puggioni.

Il momento tanto atteso dell’apertura delle cantine, delle esposizioni artigianali e del mercatino di Natale è in programma per le 18, mentre alle 18.30 nei locali dell’Antico Monte Granatico si potrà accedere al “Laboratorio aperto di cucina tradizionale di impanadas”.

Alle 19 nel sagrato della chiesa di Santa Vittoria, l’artista Andrea Loddo si cimenterà nello spettacolo-performance “Fusioni sotto le stelle”. Le sonorità della tradizione impreziosiranno l’atmosfera con l’esibizione itinerante dei tenores di Thiesi “Nostra Segnora de Seunis” e “Cunsonu Thiesinu”, intervallate dalle note della “Banda musicale ittirese”.

Domenica mattina, alle 10 le guide di Siendas condurranno alla scoperta de “La storia nelle pietre”, una passeggiata tra i monumenti di Thiesi che si concluderà con la visita al Museo Sassu, mentre si potranno iniziare a visitare le esposizioni artigianali e il mercatino di Natale.

Alle 11 nel Palazzo comunale prende il via il “Laboratorio di robotica” a cura della cooperativa Synergo, che alle 15.30 organizzerà “A Natale te la raccontiamo noi”, un nuovo laboratorio di fiabe per bambini dai sei ai dieci anni. Ma la festa del gusto inizia alle 12 inizia con l’apertura delle postazioni gastronomiche, che si protrarrà per tutta la giornata.

Alle 16.30 Paolo Littarru presenta il suo libro “Il contadino che indicava la luna”, preludio al convegno dedicato al cambio di paradigma nell’archeologia sarda, che coinvolgerà Mauro Peppino Zedda e Augusto Mulas. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Rizolos e Rios” e il gruppo Sorre Selene. Alle 18 a dare spettacolo per le strade del centro saranno gli “Over Duo” Marco Pizzardo e Andrea Scanu e, alle 19, ancora musica con i tenores “Cunsonu ‘e Santu Juanne”. Nel corso delle due giornate si potrà visitare la mostra artistica di Pina Monne in via Roma 29 e l’esposizione fotografica “Sinnos” di Toto Porcu allestita nella Sala Aligi Sassu.




“Bessude si apprezza”, pioggia di finanziamenti in arrivo

Tre milioni e duecentomila euro per il bando PIRU

Il sindaco Marras: “Così combattiamo lo spopolamento”

Tra gli interventi è previsto l’ampliamento del museo, la riqualificazione della viabilità, il ripristino delle aree verdi e la promozione di nuove attività economiche e culturali

 

Il sindaco di Bessude, Roberto Marras

BESSUDE. Una pioggia di finanziamenti mai visti a memoria d’uomo sta per raggiungere la piccola comunità del Meilogu: oltre tre milioni e duecentomila euro per sette interventi che nei prossimi mesi interesseranno la riqualificazione urbana, l’ampliamento del museo e dell’offerta turistico ricettiva, la viabilità e i percorsi naturalistici, le aree verdi, la promozione di nuove attività economiche e forme di sviluppo sostenibile in un’efficace azione di contrasto allo spopolamento.

Il sindaco Roberto Marras esulta per il coronamento di un sogno che si avvera, dopo un’azione amministrativa puntigliosa iniziata anni fa con il coinvolgimento della popolazione nel pieno spirito di una progettazione partecipata. L’annuncio del finanziamento è arrivato curiosamente il giorno di San Martino, una casualità interpretata come segno di buon auspicio da una comunità devotissima al santo patrono.

«Siamo riusciti a portare a buon fine i nostri propositi e ora ci aspettiamo un vero restyling del paese, per una piena valorizzazione delle sue eccellenze che possa far decollare lo sviluppo dell’intera comunità. Finalmente abbiamo uno strumento per combattere lo spopolamento – ha affermato il primo cittadino –. Questo finanziamento, che considero un fiore all’occhiello della nostra azione amministrativa, è frutto di un lavoro svolto in sinergia con popolazione, e si è concretizzato grazie all’ottimo lavoro svolto dall’area tecnica comunale».

Il museo Mu.Me

Bessude si sviluppa quindi, anzi, “si apprezza”, come è stato battezzato il progetto finanziato all’Assessorato Regionale agli Enti Locali attraverso il Programma per il Riordino Urbano (PIRU), che vede nel ruolo di responsabile l’ingegnere Massimiliano Carboni, coadiuvato dal geometra Pietro Sotgiu e dall’architetta Paola Chessa.

Tra i primi obiettivi c’è l’ampliamento del museo medievale Mu.Me in collaborazione con il Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della formazione dell’Università di Sassari, in virtù del proficuo rapporto già instaurato con il direttore Marco Milanese. Il complesso museale sarà dislocato tra diversi edifici di pregio destinati a biblioteca, laboratori didattici, sede consultazione, e infine a una vera e propria casa-museo ricca di testimonianze etnografiche del paese. Sarà accolta oltremodo la richiesta della curia Arcivescovile per l’apertura di una sezione dell’Archivio storico diocesano della Forania di Sorres.

L’iniziativa porterà quindi alla creazione di nuove posizioni di lavoro. Nello specifico, alla promozione di startup e cooperative locali, e all’assunzione di un archivista, di un docente in didattica museale e di un collaboratore in archeologia per l’individuazione e la perimetrazione dei villaggi medievali abbandonati del territorio, nell’ottica di ampliare il lavoro di ricerca già predisposto dallo studioso Gianluigi Marras. Sono in progetto anche studi approfonditi sui documenti presenti in ciascuna parrocchia del Meilogu. Un’operazione di sviluppo culturale inestimabile per l’intera Unione dei Comuni.

Le attività di gestione del Mu.Me, diretto operativamente da Gavino Cabras, garantiranno inoltre la presenza di gruppi di studenti a fini didattici e di ricerca, con conseguente ampliamento delle strutture ricettive ai fini dell’accoglienza per circa venti nuovi posti letto. Si spera a tal proposito di ripetere al più presto il progetto che quest’anno ha coinvolto gli studenti dell’University of British Columbia di Vancouver, in Canada, a cura della docente di Antropologia Sabrina Magliocco.

Sarà realizzata una pista ciclopedonale ad anello con caratteristiche di eco-sostenibilità che metterà in comunicazione il rione storico con l’area urbana più recente e i percorsi naturalistici, che saranno maggiormente valorizzati per favorire la scoperta di territorio e archeologia.

Attraverso gli interventi di riordino urbano si completerà il ripristino delle pavimentazioni storiche originarie, con la riscoperta de “s’impedradu” di piazze e sagrati. Altri punti importanti sono l’abbattimento delle barriere architettoniche urbane e la rifunzionalizzazione delle strutture dell’ex scuola e dell’ex comune e delle aree di loro pertinenza per creazione di nuovi servizi alla popolazione.

Sono stati programmati sistemi di illuminazione a basso impatto ambientale e persino le pensiline di servizio alla pista ciclopedonale avranno pannelli fotovoltaici e utilizzo di energie da fonti rinnovabili. Non è stata trascurata dal progetto la valorizzazione del paesaggio, attuata attraverso la piantumazione di specie autoctone per la costituzione di aree verdi, tra le quali uno spazio ulteriore amplierà l’area di pertinenza della chiesa di San Leonardo. Dulcis in fundo, a partire dal parco Antonio Tanca sarà installata una funivia diretta fin sulla cima del Pelao, che permetterà ai visitatori di godere appieno dei meravigliosi panorami del territorio.