AOU SASSARI – Melanoma, dall’individuazione alla terapia

Melanoma, dall’individuazione alla terapia

Un corso organizzato dall’Aou di Sassari metterà al centro le sfide che oggi gli operatori della salute devono affrontare per dare ai pazienti il massimo dei benefici dalle terapie disponibili. Sarà anche l’occasione per presentare il Pdta dell’azienda di viale San Pietro per la presa in carico del paziente affetto da questa patologia

SASSARI 12 dicembre 2019 In Sardegna stanno diventando sempre più frequenti i casi di malattia da melanoma. Sono circa duecento i nuovi casi registrati annualmente, distribuiti in maniera omogenea su uomini e donne e, nella maggioranza dei casi, si tratta di giovani. Il melanoma rappresenta la seconda neoplasia più diffusa tra gli uomini sotto i 50 anni e la terza tra le donne nella stessa fascia d’età. Multidisciplinarietà, terapia personalizzata, pazienti più consapevoli sono le tre grandi sfide che gli esperti e operatori della salute che si occupano di melanoma si trovano a fronteggiare oggi per offrire ai pazienti colpiti il massimo dei benefici dalle terapie disponibili.

Sarà questo il tema portante del corso “Il paziente con melanoma: individuazione, diagnosi e trattamento precoce di malattia” organizzato dall’Aou di Sassari e che, lunedì 16 dicembre a partire dalle ore 12, si svolgerà nell’aula magna del complesso biomedico di viale San Pietro.

Suddiviso in due sessioni, il corso consentirà di analizzare il modello di governance clinico organizzativa del percorso paziente e la logica di rete. È questo, infatti, il modello organizzativo che raffigura la capacità delle strutture sanitarie di collaborare in modo coordinato per offrire in tempi certi e ragionevoli un’assistenza sanitaria equa e di elevata qualità. Ma un ruolo importante è anche quello svolto dalle associazioni dei pazienti che nel corso in programma lunedì troverà ampio spazio, così come quella relativa alle linee guida predisposte dall’associazione italiana di Oncologia medica (Aiom).

L’inquadramento, la complessità e gli aspetti distintivi della patologia saranno analizzati con attenzione, perché «oggi la medicina – afferma Giuseppe Palmieri, responsabile dell’unità di genetica dei tumori del Cnr di Sassari – si trova davanti ad una vera e propria rivoluzione legata alla migliore classificazione dei diversi tipi di melanoma che possono differenziarsi per le caratteristiche biologiche e cliniche delle lesioni nonché per la risposta alle terapie».

Il corso metterà in luce il fatto che, parallelamente al continuo aggiornamento dell’offerta clinica, il sistema sanitario è chiamato a ripensare i propri modelli di presa in carico per garantire una completa offerta clinico-assistenziale. Un tema che riguarda anche la Sardegna. E Sassari ha messo in campo un approccio multidisciplinare nel percorso diagnostico e terapeutico del paziente con melanoma.

«Si tratta del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale (Pdta) per la presa in carico del paziente con melanoma o sospetto melanoma – afferma il professore Antonio Cossu, direttore della struttura di Anatomia patologica – che ha permesso la costituzione di un centro di riferimento nell’Aou di Sassari, finalizzato al miglioramento continuo dell’accoglienza e dell’assistenza, con riduzione dei tempi di diagnosi, stadiazione, trattamento e follow-up, basato sull’applicazione nel nostro territorio delle linee guida nazionali sul melanoma dell’associazione italiana di Oncologia medica (Aiom)».

A chiudere l’incontro sarà una tavola rotonda che affronterà le problematiche cliniche attuali e consentirà di fare un focus sulla diagnosi precoce del melanoma.




AOU SASSARI – Melanoma maligno, l’Aou attiva un percorso terapeutico

Melanoma maligno, l’Aou attiva un percorso terapeutico

Una patologia in rapida crescita la cui comparsa è legata all’esposizione dei raggi ultravioletti. In Sardegna fa registrare una media di 180 nuovi casi all’anno, a Sassari nel 2018 riscontrati 67 melanomi infiltranti e 30 in situ

Sassari 8 agosto 2019 – Colpisce sia gli uomini sia le donne, i primi sul dorso e nella zona testa-collo, le seconde più spesso nel tronco, agli arti inferiori e nei piedi. Si tratta del melanoma maligno che, in Sardegna, fa registrare in media all’anno circa 180 nuovi casi. La sua comparsa è legata, in modo particolare, all’esposizione ai raggi ultravioletti e varia anche a seconda della sensibilità dei caratteri costituzionali del soggetto. Può manifestarsi su lesioni benigne già esistenti o con l’insorgenza di nuove lesioni.

È una patologia che ha una incidenza in rapidissima crescita a livello mondiale, con un incremento di circa 3-7 per cento all’anno, così anche in Sardegna, dove tocca valori che superano i 10 casi annui per 100.000 abitanti.

Ecco perché l’Aou di Sassari già da alcuni mesi ha attivato un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) dedicato al paziente con sospetto melanoma.

«Un percorso – spiega il direttore dell’unità operativa complessa di Anatomia Patologica professor Francesco Tanda – che nasce dall’esigenza di seguire con estrema attenzione i pazienti affetti da melanoma, con l’obiettivo di assicurare rapidità e massima precisione diagnostica, anche molecolare».

È evidente che la celerità di diagnosi consente di ottimizzare il trattamento, anche alla luce della sempre crescente anticipazione delle nuove forme di terapia medica, e può tradursi nella massima sopravvivenza possibile.

Il Pdta adottato dall’Aou di Sassari, inoltre, vuole assicurare anche attenzione alla fragilità dei pazienti e sensibilizzare la popolazione e i medici base.

L’accesso al Pdta, infatti, avviene sulla base di una diagnosi di “sospetto melanoma formulata dal medico specialista che, con una impegnativa (ricetta rosa), richiede tramite Cup una visita negli ambulatori di Dermatologia dell’Aou di Sassari.

Il percorso vede in campo un team multidisciplinare che coinvolge le strutture dell’Aou di Sassari (Anatomia patologica, la Dermatologia, la Chirurgia plastica, la Chirurgia generale, l’Oncologia medica, la Psicologia ospedaliera, la Riabilitazione, la Medicina nucleare, le due Radiologie e la Radioterapia) e la struttura di Genetica molecolare del Cnr di Sassari.

Il team multidisciplinare si riunisce ogni 15 giorni nella sede di Anatomia patologica per la discussione dei nuovi casi di melanoma maligno istologicamente definiti con la relativa presa in carico del paziente nonché per gli aggiornamenti dei percorsi diagnostici e terapeutici dei casi precedentemente inseriti nel Pdta.

Il melanoma maligno interessa un’ampia fascia di età, compresi i giovani. Considerando la popolazione fino a 49 anni, negli uomini rappresenta il secondo tumore per frequenza dopo quello del testicolo e prima dei linfomi mentre per le donne è al terzo posto dopo i tumori della mammella e della tiroide. Come causa di mortalità per tumore è all’ottavo posto nelle diverse casistiche.

È una patologia che nell’ultimo decennio ha visto un enorme miglioramento nei risultati terapeutici, conseguenza della maggiore comprensione dei meccanismi di funzionamento della biologia dei melanociti e dello sviluppo e diffusione di terapie specifiche (immunoterapie e terapie a bersaglio molecolare o “target”). La sopravvivenza (USA) è passata dal 49 per cento, registrata negli anni cinquanta, a circa il 90 per cento attualmente.

A Sassari, nella struttura di Anatomia Patologica nel 2018 sono stati diagnosticati 67 melanomi infiltranti, quando cioè la membrana basale dell’epidermide è superata ed è infiltrato il derma a vari livelli di profondità, e 30 in situ, cioè melanomi non invasivi contenuti nella membrana basale dell’epidermide. Dai dati a disposizione della struttura sassarese, la sopravvivenza a 5 anni è descritta con un range variabile nelle diverse realtà dal 75 per cento a circa il 90 per cento.