Cagliari, omaggio a Emilio Lussu per i cinquant’anni dalla morte

Venerdì 16 maggio l’associazione L’Alambicco propone una nuova anteprima del Festival: il libro “Il Capitano. Emilio Lussu: il Carso, l’Altopiano e il Piave che non ha mai raccontato”

CAGLIARI.In occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa di Emilio Lussu, l’associazione culturale l’Alambicco omaggia il grande intellettuale e combattente di Armungia con la presentazione di un libro scritto a quattro mani da Stefano Aluisini e Ruggero Dal Molin: “Il Capitano. Emilio Lussu: il Carso, l’Altopiano e il Piave che non ha mai raccontato” (Itinera Progetti, 2024).

Venerdì 16 maggio, a partire dalle 17.30 nella sede della Fondazione di Sardegna (via San Salvatore da Horta 2) a Cagliari, sarà presente il co-autore Dal Molin, che dialogherà con Alberto Cabboi, direttore del sistema museale Joyce ed Emilio Lussu di Armungia. L’ingresso è libero e gratuito.

“Un anno sull’Altipiano” è stato un classico della Grande Guerra – spiegano Aluisini e Molin – un compagno sui banchi di scuola per tanti studenti soprattutto delle passate generazioni, un libro indimenticabile di quella “letteratura con le stellette” nata in Italia nel primo dopoguerra, ma rivela solo parzialmente il reale vissuto di Lussu tra i “Dimonios” della gloriosa Brigata “Sassari” nel 1915-18.

Ne è un esempio la profonda amicizia tra lo scrittore e Teresa Nardini, l’amatissima “Madrina” volutamente mai nominata nel libro, una figura ancor più celata di quella fanciulla sconosciuta e del suo amore che invece compaiono tra le pagine più toccanti, segnando la sottile traccia di un sentimento destinato a morire con uno dei migliori amici dello scrittore.

Questa fresca pubblicazione invece ricostruisce un’immagine poco nota dello scrittore sardo e della sua Brigata Sassari, se non del tutto sconosciuta. E lo fa attraverso le testimonianze di quanti condivisero con Lussu glorie e miserie della guerra.

Il libro ripercorre tutti i campi di battaglia nei quali egli fu protagonista, riscoprendo i volti di chi allora gli fu vicino e rileggendo, attraverso le immagini, i suoi tre anni e mezzo di guerra dal Carso all’Altopiano, dalla Bainsizza a Caporetto, dai “Tre Monti” al Piave. E tutto questo grazie a un vasto apparato fotografico, in buona parte raro ed inedito.

Ufficiale pluridecorato nella Grande Guerra, eroe della Resistenza, membro della Costituente e Ministro della Repubblica, Lussu era destinato a diventare una vera figura iconica della Storia d’Italia. Un uomo deciso a non rinunciare mai e, in nessun caso, sul campo di battaglia come in politica, a quanto il cuore e la coscienza gli dettavano, così come a quel codice d’onore che lo rese l’eterno “Capitano” svelato da queste pagine.




Guardia Costiera in lutto per la morte del luogotenente Stefano Puddu

Un lutto ha colpito la Guardia Costiera: il luogotenente Stefano Puddu, in servizio presso la Capitaneria di Porto Torres, è scomparso prematuramente nella serata di venerdì a causa di un improvviso malore di natura cardiaca. Puddu, amante del mare e della campagna, si trovava in compagnia di un collega tra gli oliveti di Vessus, nelle campagne di Alghero, quando ha accusato il malore ed è caduto a terra. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte del collega e l’intervento dei medici del 118, il militare non ce l’ha fatta. Sul posto sono giunti anche i carabinieri di Alghero per accertare i fatti, mentre il corpo è stato trasportato presso l’ospedale di Sassari per l’esame autoptico.

La Guardia Costiera, una forza di polizia ad ordinamento militare che ha il compito di garantire la sicurezza della navigazione, la tutela dell’ambiente marino e costiero, il controllo delle attività economiche e la prevenzione e il contrasto del traffico illecito di migranti, droga e armi, è un’istituzione molto importante per l’Italia, in quanto il nostro Paese è bagnato da tre mari (Mediterraneo, Ionio e Tirreno) e ha una lunga costa che si estende per più di 7.500 km. La Guardia Costiera è stata istituita nel 1989, ma la sua storia risale al 1865, quando fu creata la “Regia Guardia Costiera”, il cui compito era la vigilanza delle coste italiane e la lotta contro il contrabbando. Oggi, la Guardia Costiera conta circa 13.000 uomini e donne che operano su tutto il territorio nazionale, sia in mare che sulla terraferma, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio marittimo italiano.




Venerdì ore 19,00 a Villa Mosca Alghero ricorda i 700 anni dalla morte di Dante

Venerdì 25 giugno Alghero ricorda i 700 anni della morte di Dante Alighieri con la lettura dei versi della commedia e della traduzione in catalano con letture eseguite da Ester Formosa e Gennaro Guarino. Appuntamento a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Alghero, della Generalitat de Catalunya Ufficio di Alghero della Delegazione del Governo in Italia e Società Dante Alighieri, Comitato di Alghero, alle 19,00 a Villa Mosca. L’evento prevede la lettura di versi della Commedia e dalla traduzione in catalano di Andreu Febrer, la prima in versi mai realizzata. la serata è integrata dalle esposizioni del pittore Giantore Carta.
L’invito alla serata prevede l’obbligatorietà della prenotazione telefonica al numero 0794135199 o al numero 3474635244 o contattando la mail : [email protected]




Pompeo Calvia e Sassari, cento anni dalla morte 1919-2019

Pompeo Calvia e Sassari, cento anni dalla morte 1919-2019

Cent’anni fa, il 7 maggio 1919, moriva il poeta e scrittore sassarese Pompeo Calvia. Nel centenario della ricorrenza, il Comune di Sassari celebra questo insigne concittadino con la manifestazione “Pompeo Calvia e Sassari a cento anni dalla morte”, che si terrà mercoledì 4 dicembre, alle 17, nella sala conferenze della biblioteca comunale in piazza Tola.

Nato nel 1857, fu impiegato del Comune di Sassari all’archivio civico. È autore di un libro di poesie in dialetto sassarese e poi Sassari Mannu, pubblicato nel 1912, e di un romanzo storico, Quitteria, ambientato nella Sassari quattrocentesca, ai tempi di Ferdinando il Cattolico. La sua attività letteraria si affermò nel periodo che va dalla fine degli anni Settanta dell’Ottocento alla prima guerra mondiale. Sono anni caratterizzati da un intenso sviluppo economico, civile e culturale della città. Sassari era allora governata dalla giunta repubblicana di Pietro Satta Branca con forte impegno sociale a favore del mutualismo, della lotta all’analfabetismo e dell’emancipazione dei ceti più poveri.

Il programma dell’iniziativa, prevede gli interventi di Antonello Mattone dal titolo “E che zucca a Capidannu/cresci sempre più mannu. Lo sviluppo civile e culturale di Sassari tra Otto e Novecento”; di Dino Manca che parlerà di “Pompeo Calvia, un poeta e scrittore plurilingue”; di Bruno Lombardi, con “Manoscritti e inediti di Pompeo Calvia”; di Antonio Mario Siotto, su “Pompeo Calvia: memorie e ricordi familiari”; di Eugenio Cossu, con “La musa sassarese di Pompeo Calvia”, e la lettura delle poesie più significative di “Sassari Mannu”.




MINACCE DI MORTE AD UN INTERO CONDOMINIO. LA GUARDIA DI FINANZA ARRESTA UNA COPPIA DI SASSARESI.

Nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Sassari, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una coppia sassarese, residente nel quartiere Monte Rosello.

Nei confronti dei due, già noti alle forze dell’ordine per diversi precedenti specifici, erano state presentate diverse querele per atti persecutori reiterati nel tempo dai diversi condomini che, impauriti dalle continue minacce, avevano deciso di chiedere aiuto rivolgendosi alle forze dell’ordine.

Alla luce di ciò, militari della Compagnia di Sassari hanno intrapreso specifica attività d’indagine, finalizzata ad individuare gli autori delle minacce e salvaguardare e tutelare l’incolumità degli inquilini che ha permesso, attraverso l’acquisizione di numerose testimonianze, di confermare la condotta delittuosa. La coppia, infatti, avrebbe più volte vessato e minacciato di morte tutti i vicini, creando un clima di paura nel palazzo.

Sulla base di tali risultanze, le Fiamme Gialle, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sassari, hanno proceduto all’arresto della coppia che è stata tradotta presso il carcere di Bancali.

La predetta attività si inserisce nel quotidiano ed incessante impegno della Guardia di Finanza a tutela e salvaguardia della collettività.




Alghero celebra i trent’anni dalla morte di Pino Piras

Trent’anni fa la scomparsa del più grande autore algherese

Santutxo vol confetti”

Una serata per celebrare Pino Piras con canzoni e racconti

Alghero, 26 maggio 2019

Teatro Civico

Il 30 maggio 1989 moriva Pino Piras. Il più grande autore in lingua algherese oggi è finalmente riconosciuto anche tra i più acuti intellettuali che la città di Alghero abbia mai espresso.  Non solo canzoni nel tesoro che ha lasciato Pino Piras, ma opere teatrali, anche queste caratterizzate dall’uso, mai ordinario, del dialetto algherese, dal desiderio viscerale di una società più giusta. Pino Piras ha arricchito la cultura algherese ed è un patrimonio riconosciuto della Città di Alghero, come è attestato anche dalla intitolazione di una piazza in città, nel 2007. Si è battuto per la salvaguardia della lingua algherese conducendo battaglie spesso solitarie, alla sua maniera: con l’ironia e con la satira. Lo faceva raccontando la miseria umana con una grande maturità autoriale, con l’espressività narrativa del cantastorie, con una musicalità moderna e decisamente giovane, anche oggi, a 30 anni di distanza dalla sua morte.

L’Associazione Culturale Cabirol vuole celebrare questa ricorrenza con una serata al Teatro Civico di Alghero domenica 26 maggio con una serie di ospiti che si esibiranno in canzoni, letture e interpretazioni delle opere di Pino Piras. Ospiti della serata Claudia Crabuzza, Mauro Uselli, Tonino Budruni ed altri, con la partecipazione straordinaria di Pierluigi Alvau. La serata sarà ad ingresso libero.

Trenta anys fa la desaparició del més gran autor alguerés
“Santutxo vol confetti”
Una tardada per celebrar Pino Piras amb cançons i contes
L’Alguer, 26 de maig del 2019 a les hores 20:30
Teatre Cívic

 

Lo 30 de maig del 1989 moriva Pino Piras. Lo més gran autor en alguerés avui és reconeixut també entre els més aguts intel·lectuals que la ciutat de l’Alguer hagi mai tengut. No sol cançons en lo tresor que ha deixat Pino Piras, sinó obres teatrals, també aquestes caracteritzades de l’ús, mai ordinari, del dialecte alguerés, del desig profund d’una societat més justa. Pino Piras ha enriquit la cultura algueresa i és un patrimoni reconeixut de la Ciutat de l’Alguer, com és atestat també de la intitulació d’una plaça en ciutat, al 2007. Ha lluitat per la salvaguarda de la llengua catalana de l’Alguer portant envant batalles tantes voltes solitàries, a la manera d’ell: amb ironia i amb la sàtira. Lo feva recontant la misèria humana amb una gran maturitat, amb intensitat narrativa, amb una musicalitat moderna i decisament jove, també avui, a 30 anys de distància de la sua mort.
L’Associació Cultural Cabirol vol celebrar aquesta recurrència amb una tardada al Teatre Cívic de l’Alguer diumenge 26 de maig amb una sèrie d’hòspites que s’exhibiran en cançons, lectures, escenes teatrals i interpretacions de les obres de Pino Piras. Hòspites de la tardada Claudia Crabuzza, Mauro Uselli, Tonino Budruni i altros, amb la participació extraordinària de Pierluigi Alvau. L’entrada siguerà gratuïta.




CASTELSARDO: Morte per overdose di Roberto Borrielli.

I Carabinieri eseguono cinque misure cautelare nei confronti dei responsabili

Alle prime luci dell’alba, in Castelsardo (SS), i Carabinieri della Compagnia di Porto Torres hanno dato esecuzione a cinque misure cautelari emesse dal Tribunale di Sassari nei confronti dei presunti responsabili del decesso per overdose di Roberto Borrielli, avvenuto il 2 luglio 2018 all’interno di un terreno abbandonato nella periferia di quel comune.

Le risultanze investigative raccolte dalla Stazione di Castelsardo – che ha operato in simbiosi con il Nucleo Operativo della Compagnia di Porto Torres – hanno permesso infatti di ricostruire accuratamente gli ultimi momenti di vita della vittima, che secondo l’esito dell’esame autoptico è deceduta per “tossicosi acuta da assunzione di stupefacenti”. Oltre ad aver individuato lo spacciatore che gli aveva ceduto i grammi di cocaina “fatali”, i militari dell’Arma hanno disarticolato una florida attività di spaccio di cocaina e altre sostanze psicotrope che vedeva protagonisti proprio i cinque indagati e come base operativa la cittadina di Castelsardo. Il risultato è stato conseguito attraverso  metodi tradizionali d’indagine ma anche grazie ad intercettazioni telefoniche, che hanno consentito ai militari di raccogliere i gravi e concordanti indizi di colpevolezza che sono stati pienamente condivisi in primis dal Pubblico Ministero titolare dell’indagine e conseguentemente dallo stesso Giudice per le Indagini Preliminari. Durante le intercettazioni, l’attività di spaccio è stata ampiamente monitorata nonostante il tentativo di dissimularla con l’utilizzo di linguaggio criptico ed elusivo finalizzato a fissare gli appuntamenti lontano da occhi indiscreti per poi cedere metadone e/o cocaina in tutta tranquillità.

In particolare B.P., classe ‘63, è indagato per aver cagionato la morte di Roberto Borrielli cedendogli l’ultima e letale dose di cocaina nonché per avere, nel periodo compreso tra i mesi di  luglio e settembre  2018, spacciato quantità consistenti di droga  nella piazza di Castelsardo a più di dieci persone, tutte segnalate alla Prefettura di Sassari come assuntrici di stupefacenti. Proprio in considerazione della pericolosità sociale del B.P., sono state ravvisate esigenze cautelari personali e pertanto i Carabinieri gli hanno notificato la misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, imponendogli il divieto di comunicare con ogni mezzo. Nel corso di diverse perquisizioni domiciliari i militari hanno rinvenuto altra droga del tipo cocaina e circa 4.500 euro in contanti in banconote di piccolo taglio che gli investigatori hanno sequestrato ritenendole provento dello spaccio. Ai restanti quattro indagati i militari hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.




ALGHERO CELEBRA GIUSEPPE MANNO A 150 ANNI DALLA MORTE

La città di Alghero celebra Giuseppe Manno a 150 anni dalla sua morte. Questa mattina nella sala conferenze dell’ufficio del sindaco a Porta Terra, la presentazione ufficiale alla presenza della vice sindaca e assessore alla cultura del Comune di Alghero, Gabriella Esposito; il direttore della Fondazione Alghero, Paolo Sirena; il direttore di Casa Manno, Mauro Porcu; il preside del Liceo Classico G. Manno, Antonio Uda; le artiste Roberta Filippelli e Chiara LaFiùt e Ignazio Caruso.

Il progetto, dal titolo “150 – 1868|2018 Giuseppe Manno”, intende valorizzare le molteplici anime del Manno attraverso un programma di iniziative che, con vari linguaggi e generi diversi, ripercorre la sua lunga esperienza letteraria, storiografica, politica e amministrativa ma anche molti aspetti della sua vita privata rintracciabili nei vari scritti e nelle lettere ritrovate, il rapporto con la moglie Tarsilla, l’amore per il violino e il suo costante sguardo verso la sua amata Alghero e la Sardegna.
Il programma delle celebrazioni gode di un contributo dell’ Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna a valere sulla L.R. 20 settembre 2006 n.14 art 21, comma 1, lett. s “Manifestazioni celebrative di figure di protagonisti della storia e della cultura della Sardegna”.

“Un momento importante per Alghero che celebra un personaggio illustre come Giuseppe Manno – ha evidenziato Gabriella Esposito – un progetto che ha incontrato le attenzioni e il favore della Regione. Per questo ringrazio l’Assessore regionale alla cultura Giuseppe Dessena per la sensibilità dimostrata. Un evento voluto fortemente per celebrare un personaggio dalla molteplici caratteristiche”.

Giuseppe Manno nasce ad Alghero il 17 marzo 1786. Alto magistrato, intraprende una brillante carriera politica: fu nominato Primo ufficiale della Segreteria di Stato, Segretario privato di Carlo Felice, Consigliere della Corona e del Supremo Consiglio di Sardegna, Presidente del Senato del Regno d’Italia e della Corte Suprema di Cassazione. Oltre che dagli impegni politici e amministrativi, Manno è impegnato anche nel lavoro di storico: tra il 1825 e 1827 pubblica i quattro volumi della Storia di Sardegna, opera che permette all’autore di acquistare autorità e prestigio presso gli intellettuali sardi e di diventare il modello per le giovani generazioni di studiosi. La sua vita e i suoi scritti raccontano un popolo tra il finire del Settecento e il lungo Ottocento. Muore il 25 gennaio 1868 a Torino, città dove si trasferì nel 1817, senza far più ritorno in Sardegna.

Il progetto si realizza intorno e all’interno dei presidi culturali che di fatto costituiscono oggi la testimonianza materiale dell’opera e della presenza del Manno nella città di Alghero:

  • Museo Casa Manno, nato sulle ceneri della sua casa natale;

  • Il Liceo Classico a lui intitolato;

  • Il monumento celebrativo a Giuseppe Manno, realizzato dallo scultore Pietro Canonica, inserito nell’omonimo parco cittadino.

I partner del progetto ( Museo Casa Manno, Liceo Classico Giuseppe Manno, Fondazione G. Siotto e Associazione Dante Alighieri – comitato di Alghero ) sono stati coinvolti con l’obiettivo di dare a questo progetto una importante base scientifica ai contenuti delle varie attività e per una chiara competenza negli studi e nella ricerca applicata alla figura di Giuseppe Manno. Significativa la partecipazione, nella realizzazione del programma del Liceo Classico G. Manno, dei suoi docenti e studenti.

Il programma prevede:
– una conferenza di apertura , venerdì 7 dicembre alle ore 17 presso la Biblioteca comunale R. Sari, con la presenza di diversi studiosi indirizzata a ripercorrere le molteplici anime del Manno . Partecipano:

il sindaco di Alghero Mario Bruno, l’assessore alla cultura della Regione Sardegna Giuseppe Dessena, l’assessore alla cultura di Alghero Gabriella Esposito, Aldo Accardo – presidente Fondazione di ricerca G. Siotto, gli storici Federico Francioni e Tonino Budruni, il docente Pierluigi Piras e il direttore del Museo Casa Manno, Mauro Porcu . A chiusura della conferenza, la pianista franco-libanese esecuzione Irma Toudjian esegue su pianoforte la mazurca composta da Efisio Manno, nipote di Giuseppe Manno
– Un percorso urbano attraverso installazioni fotografiche posizionate nei principali presidi dedicati all’illustre cittadino ( Liceo G. Manno e Museo Casa Manno) e una mostra temporanea a Casa Manno dal titolo Il Conservatore di Roberta Filippelli a cura di Mariolina Cosseddu.
– Il Reading di Ignazio Caruso dal titolo “Lettere a G. – Partito dall’isola e non più tornato” con accompagnamento musicale di Alessandro Puggioni e Riccardo Pinna
– Una lezione aperta attorno al Monumento a Giuseppe Manno nei giardini pubblici omonimi e un corso di fumetto su Giuseppe Manno a cura di Chiara LaFiùt, rivolto agli studenti degli Istituti Superiori cittadini




ALGHERO CELEBRA GIUSEPPE MANNO A 150 ANNI DALLA MORTE

E’ convocata per lunedì 03 dicembre , alle ore 11.30 presso la Sala del Sindaco a Porta Terra, la conferenza stampa di presentazione del progetto relativo alle “Celebrazioni dei 150 anni dalla morte di Giuseppe Manno”. Il progetto intende valorizzare le molteplici anime del Manno attraverso un programma di iniziative che, con vari linguaggi e generi diversi, ripercorre la sua lunga esperienza letteraria, storiografica, politica e amministrativa ma anche molti aspetti della sua vita privata rintracciabili nei vari scritti e nelle lettere ritrovate, il rapporto con la moglie Tarsilla, l’amore per il violino e il suo costante sguardo verso la sua amata Alghero e la Sardegna. Alla conferenza stampa saranno presenti: Mario Bruno, Sindaco di Alghero; Gabriella Esposito, vice Sindaca e Assessora alla cultura di Alghero; Massimo Cadeddu, presidente della Fondazione Alghero; Mauro Porcu, direttore di Casa Manno; Antonio Uda, dirigente scolastico Liceo Classico G. Manno – Liceo Scientifico E.Fermi e Liceo Artistico F. Costantino.
Il programma delle celebrazioni gode di un contributo dell’ Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna a valere sulla L.R. 20 settembre 2006 n.14 art 21, comma 1, lett. s “Manifestazioni celebrative di figure di protagonisti della storia e della cultura della Sardegna”.




Nessuna morte cerebrale per la paziente adesso ricoverata in Rianimazione

«Uno spiacevole equivoco tra il medico del reparto di degenza, che l’ha ospitata prima del suo trasferimento in terapia intensiva, e la famiglia»

SASSARI 14 novembre 2018 – Uno spiacevole equivoco nella comunicazione tra medico e familiari sulle condizioni cliniche della paziente ricoverata al Santissima Annunziata di Sassari, è questo quanto avvenuto in questi giorni in uno dei reparti di degenza dell’ospedale di via De Nicola prima del trasferimento della stessa nel reparto di terapia intensiva.
«E per questo ci scusiamo con la famiglia della signora che ora si trova ricoverata in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione». Così interviene il direttore sanitario dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù che precisa:«Per questo motivo nessuna richiesta di donazione è mai stata fatta alla famiglia. Mentre, considerate le gravissime condizioni della signora, l’ipotesi prospettata dal medico del reparto che ha comunicato con la famiglia è stata presa come un dato di fatto che, nell’interesse della paziente e dei familiari, ci auguriamo non avvenga». Come prevede la procedura, infatti, la richiesta di disponibilità alla donazione può essere fatta soltanto in presenza di una diagnosi di morte cerebrale. Che non si è mai verificata..
«Questa – spiega Paola Murgia rianimatore dell’Aou e referente per i trapianti a Sassari – avviene attraverso un percorso di accertamento che vede impegnata una commissione apposita, formata da un anestesista, un neurologo e un medico di direzione medica o medico legale. Nel caso specifico – sottolinea – al momento non sussistono i criteri clinici e strumentali per una diagnosi di questo tipo».
Una procedura codificata quindi che non lascia spazio a nessun dubbio.
«La disponibilità della popolazione alla donazione è assolutamente importante -aggiunge il direttore del dipartimento Emergenza e Urgenza dell’Aou Pier Paolo Terragni -. C’è una tutela del malato e, la tutela viene dal fatto che l’osservazione di morte cerebrale viene fatta in una Rianimazione».
«Siamo il primo ospedale in Sardegna per donazioni – rimarca Nicolò Orrù – proprio perché questa procedura ha sempre caratterizzato l’operato dei nostri sanitari della Rianimazione, deputati ad avviare l’osservazione di morte cerebrale e a richiedere la disponibilità alla donazione».
«Possiamo soltanto pensare che possa essere nato uno spiacevole fraintendimento tra le parti – afferma ancora – cioè il medico del reparto di degenza e la famiglia. Abbiamo comunque un audit interno per chiarire la vicenda. A questo, aggiungeremo una intensificazione dei corsi destinati ai nostri operatori sanitari, per altro già avviati in azienda e alcuni anche già conclusi, sulle modalità di donazione e sulla comunicazione degli eventi avversi».
Ad oggi a Sassari sono state fatte 21 segnalazioni di morte cerebrale, 15 sono stati i donatori effettivi (donatori dei quali è stato prelevato almeno un organo) e solo due opposizioni. Numeri che evidenziano la grande generosità della popolazione sarda.